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Anno XVI
n i 59 - Febbraio 1996
ISSN 1123-2714
Indice degli inserzionisti . 6
Editoriale di Paolo Nuti . 44
Posta. 48
News a cura di Massimo Truscelli e Fabio Della Vecchia . 58
Recensione libri. 122
Informatica & Società di Manlio Cammarata
Per l'informazione su misura occorre un sarto?. 128
Chi ha paura del Piccolo Fratello?. 133
Crimini informatici una legge già vecchia. 137
Informatica & Architettura Comunicare l'architettura
di Paolo Mantegani e Riccardo Montenegro . 142
Prove
Multimedia sottobraccio di Corrado Giustozzi . 150
Notebook multimediali - Consigli per gli acquisti di Andrea de Prisco . 152
D. Top Unibit, IBM, McPerson. Olivetti, Stakar, Toshiba. Oyster, Unidata,
Video Computer, Nec di Andrea de Prisco e Paolo Ciardelli . 156
Hewlett Packard ScanJet scanner b/n e colore per Office Automation e
DTP: ScanJet 4s e ScanJet 4c di Massimo Truscelli . 168
Lotus SmartSuite 4.0 per Windows 3.1 di Francesco Petroni . 180
Software AG Esperant 3.0 di Francesco Petroni . 188
OverView
ZyXEL Elite 2864 di Paolo Ciardelli . 196
SupraExpress 288 PnP di Massimo Truscelli . 200
CD-ROM
Sempre di più, sempre meglio di Dino Joris . 204
Multimedia di Gerardo Greco
La Multimedialità del '96 - Il CD ad alta densità. 214
MC-Link a cura di Marco Calvo
Posta, script, personal Web page e molto altro. 220
Telematica
Le novità, il futuro, la realtà virtuale? di Sergio Pillon . 230
Appunti di HTML Sfondi, colori, carte da parati di Giuliano Boschi . 236
IntelliGIOCHI di Corrado Giustozzi
Uomini contro computer. 242
4
MCmicrocomputer n. 159 - (numerazione editonale)
HP ScanJet 4s 1 70 HP ScanJet 4c
174 ZyXEL Elite 2864
196
StoryWare a cura di Marco Calvo
XII Galaxian Prix: pronti...via!. 247
PlayWorld di Francesco Carta . 252
Virtual Reality di Gaetano Di Stasio
Ambienti di sviluppo e motori grafici: una porta verso il cyberspace. 262
Desk Top Publishing di Mauro Gandini
Qualche consiglio sull’EPS. 268
Data Base di Francesco Petroni
DAO (+ SQL), con VB e VBA - Primi esperimenti. 272
Unix di Leo Sorge OpenDoc contro OLE?. 280
OS/2 di Giuseppe Casarano Uno, nessuno e centomila...Internet Provider .. 284
Mathematica di Francesco Romani Corri cane, corri!. 290
Grafica di Francesco Petroni Desktop Presentation - Lo stato dell' arte. 296
Computer & Video
Upgrade, colli di bottiglia e... di Bruno Rosati . 304
Guida Pratica - Fast Multimedia AG, Movie Machine II e M-JPEG Extension
di Massimo Novelli . 312
LaserWriter 4/600 PS
320
Macintosh
Apple Computer LaserWriter 4/600 PS di Andrea de Prisco
Authorware Professional 3.0 di Raffaello De Masi .
La Programmazione del MAC - VIP Basic 1.5.
Amiga
IPISA '95 di Andrea Suatoni .
Amiga F/X -I Blobs di Image 4.0 di Massimiliano Marras .
PD-Software
OS/2 Consigli per gli acquisti a cura di OS/2 Team .
MS/DOS Uscire dal tunnel di Paolo Ciardelli .
Mac Un Mac per giocare? di Valter Di Dio .
Amiga Aminet, salvaci tu di Enrico Maria Ferrari .
MCmicroCAMPUS Ricerche di Gaetano Di Stasio
Prototipazione rapida: alcune applicazioni.
Guidacomputer a cura di Rossella Leonetti .
Micromarket-microtrade.
Moduli per abbonamenti, arretrati, annunci.
320
324
329
334
338
346
350
354
358
362
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febbraio 1996
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Via Giulio Galli, 66 citile - 00123 ROMA
212-213 INFO SERVICE sas Corso Venezia, 30
10155 TORINO
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00162 ROMA
311 ITALSEL srl Via Speranza, 3/B
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140-141 JEPSSEN ITALIA srl Via Dottor Palazzolo, 33
94011 AGIRA (EN)
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10-11 LOGIC srl Strada Statale dei Giovi, 34
20030 BOVISIO MASCIAGO (MI)
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51-261 NEC ITALIA srl V.le Leonardo da Vinci, 97
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ottenere la massima effitatia tomunitaxionale.
Non esistono tonfini nell'utilixxo di questo
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trasformare molte applitaxioni in prodotti
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esigerne dell'utente, di verifitare la fattibilità
dei progetti e di trasferire input ai vari
reparti; multimedia produters, preposti a
toordinare il protesso produttivo;
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prodotto, sia a livello software thè nel
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Le critiche e le proteste avanzate contro il decreto sulle nuove tariffe Telecom mi lasciano
seriamente perplesso E mi sorprende, soprattutto, che al coro delle proteste si siano uniti
amatori e professionisti della telematica.
Di fatto il famoso "decreto sospeso " penalizza solo due categorie di utenti telefonici: gli
abbonati affari che utilizzano il telefono principalmente in ambito urbano (negozianti ed
artigiani) ed i privati nullafacenti che passano la giornata al telefono con amici/amiche/parenti.
Dopo aver espresso solidarietà sia ai primi che ai padri di famiglia il cui bilancio è minato da
mogli disoccupate, suocere nullafacenti o infanti in età scolare perennemente attaccati al
telefono, non posso non sottolineare che le nuove tariffe sarebbero vantaggiose non solo per
le aziende che operano in ambito nazionale o intemazionale, ma anche per i privati che
tornano a casa dopo le 18:30. E soprattutto per gli abbonati ad MC-link. BBS ed altri ~on-line",
ovverosia il popolo telematico, che vedrebbero in buona sostanza raddoppiare la fascia oraria
utile per collegarsi a costo ridotto.
Il decreto prevede infatti l'estensione della fascia tariffaria con uno scatto ogni 6' e 40 " dalle
attuali 22:00 - 8:00 alle 18:30 - 8:00. tenuto conto che l'uomo telematico medio va a letto
verso l'una e mezza o le due di notte, si passerebbe da 3 ore e mezza a 7 ore di fascia a
basso costo utilizzabile a 1143 lire/ora +IVA.
Non parliamo poi di quanti hanno sottoscritto un abbonamento con un internet provider che
opera nello stesso settore telefonico, ma su una diversa rete urbana: con le nuove tariffe, che
aboliscono l'interurbana settoriale, godrebbero di un risparmio molto consistente
Vista dall'altro lato del modem, poiché l'Italia, dal punto di vista telefonico, è divisa in 232
distretti Iche fanno capo ad altrettanti prefissi teleselettivi). i distretti sono suddivisi in 1399
settori ed i settori in una o più reti urbane, grazie al nuovo decreto, per portare Internet a
portata di telefonata urbana basterebbe realizzare POP in "soli" 1399 setton piuttosto che in
alcune migliaia di reti urbane
A parte le due categorie di abbonati sopra menzionate, gli unici realmente danneggiati da
questa rimodulazione tariffaria sono le aziende che. in vista del 1998. si predisponevano a fare
concorrenza a Telecom sulla teleselezione a lunga distanza.
I fornitori di servizi telematici Itra cui gli Internet Provider) godrebbero viceversa di qualche
vantaggio grazie ad una riduzione dei costi sulle linee di trasmissione dati in ambito
extraurbano.
Come "editore telematico " dovrei quindi essere soddisfano sia per i nostri tenori che
direttamente per la mia azienda Ma non lo sono affatto Per motivi peraltro ben diversi da
quelli espressi sia dalle associazioni di consumatori che dagli organi di categoria
II problema, a mio avviso, non è l'ipotetica disincentivazione della telematica dovuto ad un
aumento delle telefonate urbane, ma i costi di base delle linee di trasmissione dati. Un CDN a
64kb/s costa in Italia quanto una TI (1536 kb/s) negli Stati Uniti. Quando Telecom si mette a
competere con i privati, ha costi di base dello stesso ordine di grandezza sostenuto dalle altre
compagnie telefoniche. Non ci può quindi essere competizione m un mercato in cui uno dei
concorrenti ammortizza i costi del valore aggiunto con il minor costo della "materia prima
Se vogliamo quindi che anche in Italia l'offerta di servizi telematici non si appiattisca e riduca a
quella del gestore pubblico, occorre che, al pari di quanto è avvenuto nel caso della telefonia
mobile, /'"offerta Interbusiness" venga scorporata dalle attività di base Telecom.
E per evitare il gioco delle tre carte, se il gestore pubblico o il suo azionista di riferimento
vorranno partecipare al capitale di questa società, si devono fissare per tutti i fornitori di
servizi telematici, costi delle linee molto minori, diciamo un decimo, di quelli attuali.
E se il gestore pubblico vuale rivendicare un ruolo particolare, si ispirasse a quanto avviene in
Francia dove France Telecom si avvia ad offrire un servizio che consentirà a tutti gli internet
provider di essere raggiungibili con una chiamata urbana da qualunque comune francese II
che è ben diverso dal dare Internet gratis come è stato scritto su alcuni nostri quotidiani.
Insomma, l'utente ed il fornitore di servizi telematici hanno a mio avviso tanti motivi per
protestare, esclusa la rimodulazione delle teriffe urbane.
Anno XVI - numero 159
febbraio 1996
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Marco Marinacci
Ricerca e sviluppo
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Collaboratori:
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Cammarata, Francesco Carla, Giuseppe
Casarano, Francesco F Castellano,
Fabio Celi. Fabio Della Vecchia. Valter Di
Dio. Gaetano Di Stasio, Enrico M Ferrari,
Mauro Gandmi, Corrado Giustozzi,
Gerardo Greco. Dino Jons. Rossella
Leonetti, Paolo Mantegani, Massimiliano
Marras. Riccardo Montenegro, Massimo
Novelli, Francesco Patroni, Sergio Pillon.
Francesco Romani,
Bruno Rosati, Leo Sorge
Segreteria di redazione:
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Carpe
d i a 1 .
SEGRETERIA
POSTA
Il nuovo MC e • OO
le scritte sulla costa:
testa in su o testa in giù?
Spett.le redazione di MC,
sono Gianfelici Stefano, uno studente di
22 anni vostro lettore da molto tempo.
Scrivo questa lettera aderendo all'invito di
Marco Marinacci apparso nella rubrica del¬
la posta del fascicolo di dicembre. Pre¬
metto che ho apprezzato molto il com¬
mento sui cambiamenti apportati alla rivi¬
sta, soprattutto perché a tali eventi in pre¬
cedenza non è stata dedicata neanche
una riga Mi riferisco in particolar modo al¬
la nuova impaginazione delle News e della
rubrica Informatica e Società. Non chiedo
molto, sono sufficienti poche righe, maga¬
ri con le motivazioni che hanno spinto un
cambiamento in quella direzione.
Il 157 è stato un numero diverso dai
precedenti per vari motivi Intanto la grafi¬
ca della testata mi soddisfa molto. Del re¬
sto trovavo già carina quella precedente,
ed ora la stessa, ma dotata di aspetto 3D,
è senz'altro migliore perché più alla moda
in questo mondo dell'informatica persona¬
le, dove a partire dai pulsanti si cercano
sempre nuovi metodi per dare tridimen¬
sionalità ai vari oggetti, al di là poi dell'ef¬
fettiva necessità. Il resto della copertina
mi sembra abbastanza chiaro: con un rapi¬
do sguardo si riesce bene a capire quali
sono gli argomenti trattati nelle precedenti
rubriche. Il colore però mi ha suscitato
non pochi dubbi. Abituato ormai ad uno
sfondo bianco lo quasi), e insospettito an¬
che dall'anticipo del giorno di uscita degli
ultimi numeri, trovare in edicola MC così
rosso è quasi impertinenteI Poi però, un
po’ vergognato di tanta malignità, ho pen¬
sato al Natale ormai prossimo e quindi alla
giusta intonazione con questa grande fe¬
sta, dove dalle luci sugli alberi, ai vari Bab¬
bo Natale in giro per le piazze, tutto è
gioiosamente rosso. Il dubbio comunque
non mi é completamente sparito. Forse
il... "prossimamente verrà chiarito», o no?
Passiamo all'aumento di prezzo che, co¬
me giustamente scritto da Marinacci, cer¬
tamente non piace a nessuno. E non solo:
a me piace ancora di meno. In quanto stu¬
denti infatti, alla mia età chiedere i soldi ai
genitori è veramente sgradevole, perché
con i tempi che corrono lo stipendio si fini¬
sce sempre prima. Cosi, anche se mille li¬
re di più al mese possono sembrare
un'inezia, in realtà è pur sempre un au¬
mento, o meglio l'ennesimo aumento di
questo fine anno. Penso in particolar mo¬
do alla Finanziaria appena approvata, ac¬
compagnata. a conti fatti e tanto per fare
un paio di esempi, dall’aumento della tas¬
sa di iscrizione all'università e dell'abbona¬
mento ferroviario. Pur essendo continua-
mente tartassati, ritornando a noi, questa
non è certo stata la classica goccia che fa
traboccare il vaso, quindi continuerò anco¬
ra a comprare regolarmente la rivista. An¬
che perché, considerando le lamentele dei
direttori di altri giornali (soprattutto quoti¬
diani) riguardo l'aumento del prezzo della
carta, e alla lunga permanenza sulle 8.000
del prezzo di copertina di MC, posso rite¬
nere giustificato questo provvedimento
Facendo un paragone con »Ouattroruo-
te», l'altro mensile al quale sono affezio¬
nato, negli ultimi quattro anni circa ha au¬
mentato due volte il prezzo passando dal¬
le 6.000 alle 7.000 e infine alle 8.000 lire
la partire dallo scorso mese di agosto).
Certo, loro si impegnano veramente per il
bene dell'automobilista, tanto che d'esta-
te organizzano degli spazi appositi nelle
aree di servizio autostradali per l'acco¬
glienza dei bambini piccoli, hanno costrui¬
to una pista all'avanguardia per svariati tipi
di test sulle auto, hanno sperimentato con
successo il tempestivo aggiornamento dei
bollettini-radio sul traffico grazie alle se¬
gnalazioni degli automobilisti, e molto al¬
tro ancora. Tutte iniziative innovative ed
utili che dimostrano quanto sono seri per¬
ché non si limitano a scrivere ma agisco¬
no. dimostrando la validità delle loro tesi o
combattendo a parole, e con i fatti, le bat¬
taglie ingaggiate con enti incompetenti.
Tuttavia però, alla fine, in questo schifo di
Venite ad Hannover con noi!
Vi ricordiamo che abbiamo organizzato un viaggio per portarvi a visitare il CeBIT, la mostra più
importante d'Europa, in maniera economica e confortevole, con voli speciali non-stop da Milano e
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camera doppia (più
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dell’Air One, quindi
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48
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economia dove neanche l'iniziativa più no¬
bile è gratis, chi deve pagare è sempre
l'utente finale. Il rimedio in verità ci sareb¬
be: aumentare la pubblicità È una que¬
stione di scelte. «Quattroruote» ritiene
migliore aumentare più spesso il prezzo di
copertina e le tariffe pubblicitarie piuttosto
che il numero degli inserzionisti, cosi il po¬
co spazio a loro dedicato le conferisce un
gran potere decisionale sulle inserzioni.
Ecco, vi consiglio di prendere spunto dal
loro metodo di lavoro, cosi approfondito,
cosi accurato, cosi attento all'attualità, al
quotidiano degli abituali lettori. È inutile
che Paolo Nuti continui a parlare dei pro¬
blemi della telematica L'editoriale deve
essere di più ampio respiro Alle proposte,
ai commenti ragionati, vanno dedicati arti¬
coli negli spazi appropriati Ad esempio ri-
S uardo la regolamentazione delle reti?
lanlio Cammarata mi pare abbia fatto e
stia facendo molto bene il suo mestiere
Le questioni esposte sono serie, non ho il
mimmo dubbio, ma con gli editoriali, ose¬
rei dire a puntate, non si risolvono di cer¬
to Anzi, con la solita minestra si rischia di
stancare il lettore, spingendolo a non leg¬
gere più una delle parti più importanti di
qualsiasi rivista rispettabile. Bisogna ar¬
marsi di critiche fondate, proposte concre¬
te e rompere le scatole ai diretti interessa¬
ti e non ai lettori.
Questi ultimi vanno semplicemente
coinvolti e informati sull'andamento delle
vicende in corso. Sulla questione del prez¬
zo invece preferisco il vostro pesante
blocco pubblicitario ad un altrettanto pe¬
sante prezzo di copertina.
Infine, e chiudo, ritornando agli aspetti
grafici di copertina e dintorni, nel lontano
(!) febbraio 1994. nel "Corso di comunica¬
zione multimediale», Manlio Cammarata
dedicava alcune righe a come viene scrit¬
to il titolo sulla costa dei libri II libro, inte¬
so m senso lato, può essere anche una ri¬
vista come MC. già che ha un numero di
pagine ragguardevole. Bene, a tal proposi¬
to scriveva. «... Sulla costa di alcuni il tito¬
lo è scritto dall'alto verso il basso, su altri
dal basso verso l'alto. Ma qual è la dire¬
zione giusta? Per scoprirlo, appoggiamo i
libri sul tavolo, con la "prima di copertina "
m su, come si fa di solito E cosi scopria¬
mo che il titolo scritto dall'alto verso il
basso risulta dritto, quello scritto dal bas¬
so verso l'alto è rovesciato e quindi leggi¬
bile con difficoltà Banale, no? Eppure
moltissimi editori, in nome di chissà quale
tradizione o distrazione, si ostinano a scri¬
vere i titoli sulle coste dei volumi in senso
sbagliato ». Come si vede bene dalla fi¬
gura 4 dell'articolo in questione, anche
MC è tra questi ultimi Sono passati quasi
due anni dalla comparsa di quell'articolo e
nel frattempo è cambiata la grafica e rim¬
paginazione sia fuori che dentro la rivista.
A questo punto mi chiedo: possibile che
non si possa migliorare questo particola¬
re? Non sarete mica i soliti che predicano
bene ma razzolano male?
Distinti saluti,
Stefano Cianfelici - Arcevia tANI
Grazie per i positivi commenti al «nuo¬
vo» MC. e per aver digerito, anche se ov¬
viamente a malincuore, l'aumento del
prezzo di copertina.
L'essere paragonati a «Quattroruote» (il
che, devo dire, ci capila con una certa fre¬
quenza) non dispiace affatto a nessuno di
noi, perché consiste di per sé in un com¬
plimento; personalmente poi sono partico¬
larmente appassionato di auto, e credo di
essere arrivato, a suo tempo, alla lettura di
«Quattroruote» provenendo direttamente
da Topolino e dal Corriere dei Piccoli. Era
un bel po' di anni fa, la Giulietta con i suoi
oltre 150 all'ora era veloce, le autostrade
cominciavano a nascere e l’aria condizio¬
nata l'aveva, e non ne sono neppure sicu¬
ro. solo l'automobile del Presidente della
Repubblica Un'epoca che quasi quasi ri¬
corda quella dei primi personal computer
con pochi kappa di RAM, anche se biso¬
gna dire che in proporzione si sono evolu¬
te meno le auto in quarant'anm che i com¬
puter in dieci. Per il settore e per gli utenti,
nel nostro piccolo, credo che abbiamo fat¬
to e che facciamo non poco. Ci siamo im¬
pegnati (quasi quindici anni fa!) per far en¬
trare i personal computer nelle scuole, af¬
fidando dieci computer a dieci maestri ele-
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mentali; da dieci anni siamo in prima linea
nella telematica, per capirne e diffonderne
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da quando i modem andavano a 300 baud
e non a 28 800. Abbiamo cercato (e cer¬
chiamo) di moralizzare il più possibile la si¬
tuazione della pirateria del software, ora ci
battiamo per avere delle leggi che tengano
conto della realtà e credo che abbiamo da¬
to e stiamo dando, con il Forum Multime¬
diale sulla Società dell'Informazione, un
importante contributo. Da un punto di vi¬
sta squisitamente pratico e ancor più diret¬
tamente rivolto al pubblico, siamo ormai
alle porte della terza edizione della nostra
mostra, MCmicrocomputer Show, che fa
incontrare l'informatica ad oltre centomila
persone non qualificate. E stiamo organiz¬
zando un viaggio (confortevole ed econo¬
mico) ad Hannover per visitare il CeBIT, la
mostra più importante d'Europa. Tutto
questo grazie al lavoro di molte persone
ed ai loro interventi, editoriali compresi.,,
che nelle «vicende telematiche» hanno
probabilmente avuto un peso non trascu¬
rabile, basta pensare al medioevale balzel¬
lo sui modem che pendeva sulla testa dei
primi tele-crociati.
Quanto alle scritte sulla costa dei libri,
quell'articolo di Cammarata fu in effetti
fonte di discussione: non c'è una regola
fissa, ma le scuole di pensiero in realtà so¬
no due, una delle quali privilegia la leggibi¬
lità quando la rivista è appoggiata in oriz¬
zontale ed è, evidentemente, quella nella
quale si identifica Manlio. L'altra scuola di
pensiero, che personalmente preferisco e
che peraltro mi sembra vantare più segua¬
ci, è quella che tiene in considerazione so¬
prattutto la situazione in cui si collochino li¬
bri o riviste in biblioteca in verticale, archi¬
viazione per la verità più conveniente ri¬
spetto alla costituzione di scomode pile
(che oltretutto bisognerebbe realizzare te¬
nendo la rivista più recente o l'ultimo volu¬
me alla base anziché alla sommità, come
più istintivo, se non si vuole dover comin¬
ciare a leggere dall'ultima riga anziché dal¬
la prima). Poiché si legge dal basso verso
l'alto e da sinistra verso destra, di fronte
ad una biblioteca basta inclinare la testa
verso sinistra per poter leggere in maniera
naturale le coste dei volumi, se le scritte
partono dal basso. Altrimenti bisogna leg¬
gere ogni riga e passare poi a quella «su¬
periore», anziché alla inferiore come con¬
sueto; inoltre, nel caso di titolo su due ri¬
ghe si dovrebbe leggere una riga, poi quel¬
la inferiore e poi passare di nuovo alla su¬
periore saltandone una...
Probabilmente, ognuno è destinato a ri¬
manere della sua idea: ma la scritta sulla
costa di MCmicrocomputer (ma anche di
tutte le altre riviste della Technimedia) re¬
sta cosi, conseguenza di un ragionamento
e di una decisione presa a suo tempo...
Una curiosità: esiste invece una norma¬
tiva precisa per come bisogna scrivere sui
contenitori di compact disc e CD-ROM: la
situazione è facilitata dal fatto che le «co¬
ste» in realtà sono due. Scrivendo su en¬
trambe in modo che la scritta sia corretta-
mente orientata con il CD poggiato in oriz¬
zontale (come piace a Manlio, per inten¬
derci), quando lo si colloca in verticale ci si
ritrova con la scritta verso il basso: ma ba¬
sta girare il CD (girare, non capovolgere,
cioè mettere la cerniera della scatola verso
l'interno della libreria anziché verso l'ester¬
no) per avere le scritte dal basso in alto,
come piacciono a me... provare per crede¬
re. Davvero singolari sono i casi nei quali il
produttore del CD non segue lo standard,
che sembra veramente privo di difetti
quelli si, che bisognerebbe rimproverare..
Marco Marinacci
PiSoft non lo ha fatto apposfa
Spett.le Redazione,
come ho fatto presente, in una conversa¬
zione telefonica, ad Andrea de Prisco nei
giorni scorsi, PiSoft deve purtroppo lamen¬
tare quanto pubblicato nel riquadro «URLa
del mese», uscito sul numero di dicembre
'95 della rivista.
Personalmente, come già comunicato a
De Prisco, ho cercato tfrenando il mio
temperamento, incline a ben altre reazioniI
di ridimensionare l'accaduto, soprattutto
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Asus P55+P4XE 256k Async. 420.000
Asus P55+P4XE 256k Sync.510.000
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Intel Endcavour, Pipeline Btusl 256k ... 570.000
CPU
CPU 486 Dx4-I00 Intel. 180.000
CPU 486 0x4 120 AMD. 199.000
CPU Pentium Intel 75 Mhz. 300.000
CPU Pentium Intel 90 Mhz. 470.000
CPU Pentium Intel 100 Mhz. 530.000
CPU Pentium Intel 120 Mhz. 680.000
CPU Pentium Intel 133 Mhz.1.050.000
CPU Pentium Intel 150 Mhz. 1.199.000
SCHEDE VIDEO
Diomond Stealth 53/765 • 1 Mb DRom... 280.000
Diomond Stealth S3/765 - 2 Mb DRom... 399.000
Diomond Stealth S3/968 2 Mb VRom... 539.000
Maltox Millennium 2 Mb VRom > 8Mb .. 750.000
Matrox Millennium 4 Mb VRom > 8Mb. 1.150.000
Diomond Edge 3d S3/968 . 799.000
RAM
Simm I Mb 30 pin. 70.000
Simm 4 Mb 72 pin. 240.000
Simm 4 Mb 72 pin, "EDO". 290.000
Simm 8 Mb 72 pin. 490.000
Simm 8 Mb 72 pin, "EDO". 580.000
Simm 16 Mb 72 pin. 930.000
SCHEDE AUDIO
Sound Bloster 32 - Plug & Play. 340.000
Sound Bloster AWE 32 - Plug & Ploy. 520.000
Sound Bloster 32 + CD 4x - Plug & Ploy.. 640.000
MASTI RIZZATOSI
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HARD DISK
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1 Gb, 10 ms, En. Ide, Western Digilol_ 490.000
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MONITOR
Nikkey 14", 0.28p, EPA, MPRII. 465.000
MAG/Yokumo Dx 15Fe, 0.26p, 64 Mhz,
Digitale, MPR II, Fiat scteen, 1280x1024 .. 750.000
MAGAakumo Dx 17Fe, 0.26p, 64 Mhz,
Digitole, MPR II, Flot scteen, 1280x1024.1.299.000
MAGAokumo Dx 17, 0.26p, 64 Mhz,
Digitale, MPR II. Trinitron, 1280x1024.1.650.000
CONTROLLER
Adoptec 1505, SCSI-2 . 139.000
Adaptec 2940, Fosl SCSI-2, PCI. 399.000
MODEM/FAX
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NETWORK
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l'KZip per Windows -quello originale- riducendone l'occupazione su disco
Quando Pliil Katz fondò la PKWare.
nessuno avrebbe potuto immaginare
che il suo PKZip sarebbe in breve
diventato lo standard di mercato tra i
programmi di compressione. Oggi gli
utenti di PKZip si contano a milioni in
tutto il mondo, tanto che i termini
“zippare" e "unzippare" sono entrati
nel linguaggio comune.
Definire l’KZip un programma di
compressione - anche se il migliore e
più diffuso, secondo il mensile BYTE -
è però riduttivo: l'opzione “multivolu-
me", per esempio, ne fa un ottimo
strumento per il back-up.
Naturalmente per usare legalmente
PKZip ci vuole una licenza, che solo
noi in Italia siamo autorizzati a
concedere. La licenza vi dà il diritto di
ottenere la versione corrente e ufficiale
del programma, il manuale in Italiano,
assistenza e supporto telefonico.
E da oggi c'è un motivo in più per
non aspettare: fino al rilascio di
regaliamo a tutti 1 )rae\/ip, un pro¬
gramma per la creazione e gestione
dei file ZIP sotto Windows.
Non meno importanti e note di
PKZip sono le altre utility di
compressione targate PKWare:
• P KI. i t e, che serve a compri mere i fi le
eseguibili in modo “trasparente",
lasciandoli cioè eseguibili, ma
mediamente del 45%.
• Data ( 'impressimi Librar). che vi
pemiette di incorporare la tecnologia
di compressione nelle vostre appli¬
cazioni DOS e Windows.
Per avere "licenza di zippare" com¬
pilate oggi stesso il tagliando e rispe¬
ditelo per posta al nostro indirizzo, op¬
pure per fax al numero I12/66.9N.32.33
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inviatemi la versione registrata dei prodotti contrassegnati,
con licenza d’uso su singolo PC I prezzi comprendono IVA
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Cap .Citta
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Tel 02/66.98.31.33
Fax 02/66.98.32.33
leggendo l'articolo, scritto in modo super¬
ficiale e dal contenuto alquanto capzioso,
molto lontano dallo stile della rivista, che
ho sempre avuto modo di apprezzare, per
la serietà ed il livello tecnico.
Tuttavia, proprio lo stesso giorno del mio
colloquio con De Prisco, un cliente molto
importante, che aveva deciso di acquistare
l'accesso ad Internet da PiSoft, ha annulla¬
to tutto, mostrandoci le fotocopie dell’arti¬
colo suddetto. Potrebbe essere il primo di
una lunga serie.
A questo punto, nonostante tutte le mie
buone intenzioni, sono costretto a tutelare i
miei interessi. I danni potrebbero essere in¬
calcolabili. Potrei intentare un'azione legale,
per la quale secondo i miei avvocati esisto¬
no tutti i presupposti, soprattutto se tenia¬
mo conto del fatto che MC-link è un diretto
concorrente nella fornitura di Internet.
Sono disposto ad evitarlo, ma solo se la
redazione pubblica, con la dovuta visibilità,
una rettifica ed un articolo in cui si illustra¬
no il server web di PiSoft e le varie attività
dell’azienda, per ricostruire, almeno in par¬
te, un’immagine, che da quanto pubblica¬
to. sul numero di dicembre, è stata forte¬
mente penalizzata
Etichettare come «maleducata" un'azi¬
enda (oltretutto m una didascalia e quindi in
modo particolarmente visibile), senza aver¬
ne ascoltare le ragioni, mi sembra molto
grave L'episodio di cui veniamo accusati si
è realmente verificato, ma per iniziativa
personale di un commerciale, che non ave¬
va nessuna familiarità con Internet e non
conosceva le basi della «netiquette».
L'azienda ha preso immediatamente po¬
sizione e lo ha invitato a scusarsi subito
per quanto improvvidamente aveva fatto
Fra l'altro questa persona non collabora
più con noi. Dall'articolo, invece, si evince
che il mailmg è stato fatto per volontà
aziendale Falso
In attesa di un sollecito riscontro alla
presente, in mancanza del quale dovrò adi¬
re le vie legali, porgo distinti saluti.
Gianluca Pompom - Pontedera IPI)
Caro Pillon,
non vorrei sembrare scortese («maleduca¬
to»?). ma non era la sua risposta quella
che attendevo, quanto quella di un mem¬
bro effettivo della redazione o meglio an¬
cora del direttore responsabile, Marinacci.
Lei, a quanto mi ha detto De Prisco, è
un collaboratore esterno e, quindi, non
credo possa parlare a nome della nvista.
Facendomi forte delle mie «antiche»
esperienze giornalistiche e di quelle attuali
di lettore, le chiedo di concedermi alcune
osservazioni su quanto lei ha scritto, ma
su cui forse non ha molto riflettuto
Innanzitutto, c'è una cosa che la osses¬
siona: il fatto che tutto quanto compare su
Internet debba avere un respiro mondiale,
universale, meglio se intergalattico o. addi¬
rittura, trascendente (cosi, magari, anche
nell'aldilà potranno darci un’occhiata).
Ma perché mai il povero Cmeca, che sta
a Bologna, non dovrebbe fornire le previ¬
sioni del tempo dell'Emilia-Romagna? E
perché PiSoft, anche se vendesse solo a
Pisa (e questo, poi, non è vero, perché
vende anche nel resto d'Italia e non solo),
non avrebbe diritto a promuovere i suoi
prodotti su Internet? Sa quanti potenziali
clienti ci sono all'Università di Pisa?
Le suggerisco una più attenta riflessio¬
ne sulla valenza di Internet, prima di af¬
frontare problematiche di netiquette. Ra¬
gionando (forse il termine è un po’ azzar¬
dato) come fa lei, i vari canali in lingua tur¬
ca che trasmettono via satellite (ce ne so¬
no almeno tre o quattro) sono pura follia,
considerando che vengono ricevuti in tutta
Europa.
La vera chicca (con cui si raggiungono li¬
velli di comicità ineguagliabili) è. poi, la sua
lamentela per l’uso della minuscola m da¬
lia, com.
Ma veniamo a PiSoft. Lei di terminolo¬
gia giornalistica conosce solo «scoop».
Aggiunga anche la parola «etica» al suo
stringato glossario. La suddetta richiede¬
rebbe che. quando si cita negativamente
qualcuno su un media qualsiasi, costui
venga contattato per sentirne le ragioni.
Non lo dimentichi la prossima volta.
Dal punto di vista legale, poi. temo di
essere in una posizione di forza Anche
perchè le sue considerazioni negative ri¬
sulterebbero gratuite, dal momento che si
basano su considerazioni di etichetta del
tutto soggettive Se ne stupirà, ma molti
di coloro che hanno ricevuto il messaggio
ci hanno ringraziato ed hanno referenziato
il nostro web sul loro E non bisogna di¬
menticare il fatto che MC-link è un concor¬
rente di PiSoft.
Onestamente, non volevo reagire dura¬
mente. perché il suo articolo si squalifica
da solo. Purtroppo, ci sono state reazioni
negative di clienti (molti si limitano a leg¬
gere le didascalie delle foto), che mi han¬
no indotto a farlo.
Mi scuso per la durezza Ma certo,
quando una persona scrive su una rivista a
larga diffusione, egli stesso o almeno qual¬
cuno della redazione dovrebbe esercitare
un minimo di controllo. De Prisco, che è
un professionista, ha ammesso che i ter¬
mini usati non erano proprio opportuni
Ancora, in modo informale, invito la re¬
dazione (non Pillon, per favore) a farsi viva
per risolvere amichevolmente la querelle
In caso contrario, attiverò i legali.
Cordialmente.
Gianluca Pomponi
Sergio Pillon sarà anche un collaborato¬
re esterno, ma quando parla su MCmicro-
computer lo fa con pieno diritto e sulla te¬
lematica la sa lunga. È uno di quelli che la
telematica la usa non solo per giocare
tanto per dirne una, quando se ne stava al
Polo Sud nell'ambito del progetto Antarti¬
de ha usato MC-link per essere «in linea
con il mondo”, proprio come dice il nostro
slogan E Sergio è certamente legittimato
nel dare giudizi sulla cosiddetta «netiquet¬
te», strano termine con il quale si identifi¬
ca quel complesso di regole di comporta¬
mento (etichetta) che si tende a seguire
quando si è in rete (net). Internet non è un
giocattolo, è nata per tutt'altra cosa. È uti¬
le, è stimolante ma ora, mi si passi il ter¬
mine, è un casino. C'è di tutto, ma c'è
troppo e troppo disordinato, disomoge¬
neo. I volenterosi cercano di razionalizzare,
ma è dura bisogna avere fiducia e perse¬
veranza, e forse un giorno la situazione
sarà ottimale. Per il momento è a rischio,
visto anche che è di questi giorni un'infor¬
mazione secondo la quale un buon nume¬
ro di grosse aziende americane presenti
su Internet hanno deciso di uscirne, è una
perdita di credibilità
MCmicrocomputer cerca da sempre di
esprimere le proprie idee e di informare i
lettori consentendo loro di formarsi una
cultura ed una coscienza. Quando una co¬
sa non va, quando non è nell'interesse
della collettività, è non solo un nostro dirit¬
to ma un nostro dovere (morale) eviden¬
ziarla. perché il fenomeno migliori e non
peggiori Per educare i bambini spesso si
dice loro «se tutti facessero come te cosa
succederebbe?» Se tutte le aziende che,
come la PiSoft, vendono materiale infor¬
matico (certo non sono poche) facessero
come ha fatto la PiSoft, le caselle di tutto
il mondo sarebbero ingorgate dai messag¬
gi di mezzo mondo. Questo è il senso del¬
la critica di Pillon, che ha detto che questo
comportamento «è da maleducati», forse
è stato brusco ma certo non offensivo
Non commento quelle che invece sono
state le sue espressioni nei confronti della
competenza di Sergio, quando dice « ragio¬
nando (forse il termine è un po' azzardato)
come fa lei», o quando gli suggerisce di
aggiungere la parola «etica» allo «stringato
glossano», o quando parla di «comicità
ineguagliabile» per la «lamentela sull'uso
della minuscola in itaha.com » non com¬
prendendo, evidentemente, il senso ironi¬
co dell'affermazione dell'autore, che fa
presente che «battezzare» un web mente-
popodimeno che «ITALIA» è forse un po'
pretenzioso.
Sono i fatti che contano, e non le inten¬
zioni. Nella sua lettera lei mi spiega che
l'episodio è avvenuto «per iniziativa perso¬
nale di un commerciale che non aveva nes¬
suna familiarità con Internet e non cono¬
sceva le basi della netiquette», e che ora
questa persona non collabora più con la Pi¬
Soft: e proprio lei che mi sta dicendo che
Pillon ha ragione Se piu costruttivamente
lei ora ci stesse dicendo «lo so, abbiamo
fatto un guaio, per favore scrivete che ab¬
biamo capito l’errore, e che abbiamo prov¬
veduto in modo che non succeda più» sa¬
remmo lietissimi di aiutarla nel qualificare
l'immagine della sua azienda: perché sba¬
gliare è umano, perché sbagliando si impa¬
ra e perché gli errori di uno aiutano un altro
a non fare gli stessi. Invece lei batte i piedi
Voglio dirle una cosa, visto che lei ci ri¬
corda che PiSoft è un concorrente di MC-
link: se avessimo voluto danneggiarla, il
modo migliore sarebbe stato ignorarla. In¬
vece paradossalmente le abbiamo forse
regalato un'ottima pubblicità, evidenziando
come la sua azienda sappia farsi vedere
con efficacia, sia pure con un mezzo che
non approviamo ma che comunque non è
né scorretto né illegale, ma semplicemen¬
te non rispettoso del galateo: etichetta ed
efficacia della comunicazione a volte non
vanno d'accorlo, glielo dice uno che non
considera di buon gusto alcune delle pub¬
blicità di Oliviero Toscani e Benetton. ma
che fa tanto di cappello al gemo ed alla
professionalità dei due (anzi, magari potes¬
simo avere noi una campagna cosi...).
Marco Marinacci
54
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
MP -flij te
Ivìullnn
THE WORLD ON LINE
Novità!
Nuovi nodi urbani di
MILANO (02) 41.65.48
FIRENZE (055) 500.1111
NAPOLI (081)57.81.242
ROMA PPP (06) 450.1515
ROMA PPP (06) 45.13.900
6 modi per accedere ad MC-link
GII abbonati possono accedere ad MC-link sia attraverso i nostri
concentratori (attualmente presenti a Milano, Firenze, Roma e
Napoli, ma è prevista l’attivazione altri 8 nodi), sia attraverso le re¬
ti Itapac, Internet, Sprint e GNS (BT)
1 accesso attraverso i concentratori di MC-link.
PROTOCOLLO PPP, EMULAZIONE DI TERMINALE. SLIP
1 numeri di telefono da comporre sono:
Milano (02) 416548 (fino a 28.800 bps V34, Vfast, Vterbo)
Firenze (055) 500.1111 (fino a 28.800 bps V34, Vfast, Vterbo)
Roma (06) 4501515 (fino a 28.800 bps V34, Vfast. Vterbo)
Roma (06) 4513900 (fino a 28.800 bps V34, Vfast, Vterbo)
Napoli (081) 5781242 (fino a 28.800 bps V34, Vfast, Vterbo)
Alla risposta del modem quando appare il simbolo @, digitare il
proprio codice abbonato e la password
In alternativa è possibile accedere in modalità emulazione di
terminale/SLIP digitando mclink
SOLO EMULAZIONE DI TERMINALE/ SLIP
Roma (06) 4180440 (fino a 14.400 bps V32 bis, e 19.200 ZyXel)
N B : dopo il periodo di prova tutti gli accessi dei nodi urbani sa¬
ranno convertiti in PPP
2 Accesso attraverso i concentratori urbani della rete AL-
BAdata (fino a 14.400 bps V32 bis)
L'elenco dei 59 concentratori italiani, il loro numero di telefono
e le modalità di login sono indicate nelle pagine INFO di MC-
link e nel messaggio 199 dell'area MC-news
Il costo forfettario per l'accesso attraverso i concentratori della
rete ALBAdata è di 180.000 lire + IVA l’anno.
3 Accesso attraverso la rete itapac
Caso A
I non abbonati alla rete Itapac possono utilizzare Easy Way Ita-
pac («numero verde telematico»); il costo di Itapac verrà adde¬
bitato ad MC-link che a sua volta lo riaddebita all'abbonato.
Il numero di telefono da comporre è:
1421
(per tutto il territorio nazionale)
alla risposta premere due volte Invio
quindi comporre 26410420Pccccccpppppp
con cccccc = codice abbonato di 6 caratteri e
pppppp = password di 6 caratteri
(rispettare le maiuscole e le minuscole della propria password).
La lettera P deve essere obbligatoriamente maiuscola.
La velocità massima dei nodi che fanno capo al numero
1421 è 2.400 bps. L'accesso attraverso Easy Way Itapac com¬
porta l'addebito di UN SOLO scatto telefonico (indipendente¬
mente dalla località e dalla durata del collegamento) e di una
«tariffa a tempo e volume» che, in media, non supera comples¬
sivamente le 6.000 lire/ora per i collegamenti che hanno inizio
tra le 7 e le 22 dei giorni feriali e le 4.000 lire/ora per quelli che
hanno inizio tra le 22 e le 7 dei giorni feriali o nei giorni festivi
Caso B
L'abbonato ad MC-link è già abbonato anche alla rete Itapac. In
questo caso può chiamare direttamente la NUA
26410420
I costi del collegamento Itapac saranno addebitati all'abbonato
direttamente da Telecom Italia.
4 - Accesso attraverso la rete Internet
Chi ha un accesso telnet alla rete Internet può collegarsi ad
MC-link stabilendo (secondo le procedure in vigore sul proprio
nodo) un collegamento TELNET a:
mclink.mclink.it
L'accesso a mezzo telnet non comporta alcun addebito supple¬
mentare.
5 - Accesso attraverso i concentratori urbani della rete
Sprint (fino a 14.400 bps V32 bis)
L'elenco dei 59 concentratori italiani, il loro numero di telefono
e le modalità di login sono indicate nelle pagine INFO di MC-
link e nel messaggio 163 dell’area MC-news.
II costo per l'accesso attraverso i concentratori italiani della rete
Sprint è di 145 lire + IVA al minuto e viene addebitato all'abbo¬
nato direttamente da MC-link.
6 - Accesso attraverso i circa 200 concentratori europei
della rete GNS (33 concentratori fino a 9.600 bps V32, i ri¬
manenti fino a 2.400 bps V22 bis)
L'elenco completo dei concentratori europei della rete GNS, il loro
numero di telefono, la velocità e le modalità di login sono indicate
nelle pagine INFO di MC-link e nei messaggi 167-168 dell'area
MC-news. Il costo per l'accesso attraverso i concentratori europei
della rete GNS è di 145 lire + IVA al minuto o frazione, indipenden¬
temente dalla loro velocità, e viene addebitato all'abbonato diretta-
mente da MC-link.
Informazioni nuovi abbonati Segreteria abbonati
telefono (06) 41892434 telefono (06) 41892452
dalle 9.00 alle 16.00 dalle 9:30 alle 12 e dalle 14:30 alle 16
Fax (06) 4515592
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
55
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Corel Draw 5 0 3,5‘.
Corel Draw 3 0 Cd
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Corel Draw 5 0 agg da 3 0 m Cd_
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Microsoft Accoss 7 0
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Microsoft Access 7 0 Upgr
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249
Microsoft Accoss 7 0 Comp Upgr
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Microsoft Accoss 2 0 Dev KM_
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669
Microsoft Visual FoxPro 3 0 Pro
it
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Mtcrosoll Visual FoxPro 3.0 Std
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Microsoft Visual FoxPro 3 0 Pro Upgr
it
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Microsoft Visual FoxPro 3 0 Std Upgr
_n
199
Microsoft Accoss 2 0
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Microsoft Access 2 0 Comp Upgr
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Microsoft Access 2 0 Upgr
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Borland dBase 5 0 Wm/Dos Upgr
_it
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Borland Paradox WirvDos_
it
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Borland Paradox WirvDos Upgr
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Paradox 7 0 Win 95 _
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Paradox 7 0 Win 95 Upgr_
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Borland Visual dBase 5 5 Upgr
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CA Clipper 5 3 Upgr._
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it
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Giochi di Abilità
_N
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105
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_Il
_33
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Giochi di Logica
_il
_33
La Patta
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L'Europa dot XX Socolo
_4
_Il
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_110
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_H
_69
Baleno
_it
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Italia
_lt
110
Nana 1060-1915
it
37
Italia 1915-1940 _
_il
_37
Crayoia Amazing Art Avventure_
_it
_69
Crayola Ari Studio_
_ H
69
Insetti d Italia
_ n
_37
Farfalle d'Italia_
Roccho e Castoni
Colline e Pianure_
Ricette e Sapori della Cucina Unitane
_n
_37
H
_N
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_37
_37
Quattroruoto 1000 auto_
_M
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Le Parole dell'Ano
il
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Pompo!_
KLk Dizionario MulliLnguo_
Giornate Veneziane _
_M
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_35
_105
Engiish m Touch_
_4
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Columbus
L'Acquarlo di Genova
_4
_4
_69
_75
Il Corpo Umano_
1 Boschi Italiani _
Lo Awonluro di Sp*d e Frog
_4
_ it
_4
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_55
_45
Enciclopodia Multimediale Poruzzo
Moth Biaster
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_70
Flora e Fauna d'Europa
_4
_37
Etnischi_
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Comics' Planot
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Tutto Truttaul
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Engtish Discovenes_
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_4
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GRAFICA E BUSINESS PRESENTAT10N
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il
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Dolnna Wmlax Pro 4 0 Agg
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Delrmn Winto» Pro 7 0
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Dolnna Wmlax Pro 7 0 Upgr
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Dolnna Comm Su«to 7 0
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Dolnna Wm Comm Pro
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Laplmk V Pro.
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Laplmk per Windows VI _
PC Anywherc 2 0 Wm
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Procomm PluS 2 1
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189
Procomm Plus per Windows 2 t
in
199
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_ Il .
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m
359
Borland CodeGuafd
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249
Borland P O E T
in
249
Borland Turbo C». Win 4 5 Cd Rom
m
145
Borland Turbo C«. Dos 3 0
il
142
Borland Turbo Pascal 7 0
in
145
Borland C»» 4 5
it
478
Borland c*. 4 5 A Database Tools
•t
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Borland Delphi Desktop Upgr
it
339
Borland Delphi Win Cd
il
639
Borland Dolphi Cltontz Server
•t
t 899
Borland Delphi CHenvServer Upgr da Desktop
il
1 329
Borland Dolph. Rad Pack
in
359
Borland Turbo C». 3 0 • Turbo Vision
il
185
Borland Turbo C». 3 1 VE Wm
it
136
Borland Visual Solution Pack
m
t4B
Borland Turbo Assombior
in
148
Borland Dos Powerpack
m
140
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m
588
Microsoft Visual Basic Stand Dos 1 0
it
255
Microsoft Visual Basic Wm Prof 4 0
it
999
Microsoft Visual Basic Wm Stand 4 0
it
199
Microsoft Visual Basic 4 o Enterprise
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Microsoft Visual Base 4 0 Std Upgr
*1
99
Microsoft Visual Basic 4 0 Pro Upgr
299
Microsoft Visual Basic 4 0 Pro C U
it
829
Microsoft Visual Basic 4 0 Enterprise Upg*
it
1 059
Microsoft Visual C»» Pro 2 0 Dev Syst
in
709
Visual C** 4 0 Subsc
in
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V.sualC». 4 0 Upgr CD
in
499
Microsoft Fortran Power Station 1 0
in
598
Microsoft Fortran Power Station Wm NT
m
962
Microsoft Fortran pds 5 1
in
334
Microsoft Masm pds 6 11.
in
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195
195
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219
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Norton Ant.virus Win 95 Trede Up
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Norton Commonder 5 0
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Norton Desktop 3 0 per Windows
215
Norton Desktop per Dos 1 0
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Norton Utilità 8 0
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Norton muti** Wm 95
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Norton UW.1KI* Wm 95 Trede Up
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Norton Navigator Wm 05
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Norton Navigato' Wm 95 Trnde Up
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Norton PC Anywho'o H A R Lan
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Xt'OO Gold 3 0
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Xtfoe Gold 2 55
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Quarterdeck Web Talk
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m
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Quarterdeck Magna Ram 2 _
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Quartordeck Cloan Sweep 95
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Aldus Pagemaker 6.0 per Win
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Corel Ventura 4 2 3 5'
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Corel Ventura 5 0 3.5*
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Microsoft Word 7 0 Wm 95 Upy
Merosoft Word 6 0
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Microsoft Creative Wnter
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4 _239
Errata Comge 2 Upgr _
Lotus Word Pro 96 Wm
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Lotus Ami Pro 3 1_
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Wordpertoct 6 0 Dog
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Wordstar Proto*»*>nal 7 0
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Wordstar Wm 2 0
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«/OCR
Caler» Word Scan Plus 4 0
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Ommpago 5 0 _ _
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Ommpage 6 0 Wm
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M erosoti Works 4 0 Wm 95 Upgr
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Microsoft Works 3 0 p#' WnJOWt
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Merosoft Money 4 Wm 95
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Microsoft Excel 7 0 Wm 95 Upgr
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Microsoft Excel 5 0 Upgr
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Lotus 1-2-3-6 0 Wm 95 _
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Lotus 1 -2-3- 6 0 Wm 95 Agg
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MattiCAD 6 0 Sid Edrtion
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MatnC AD 6 0 Std Edu
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SPSS Pc Pius Base System 5 0 per Dos
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Microsoft Oftce 7 0 Pro Wm 95 Comp Upgr
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«erosoti Oftce 4 2 Std
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«erosoti Oftce 4 3 Pro'
4 1 164
«erosoti Oftce 4 3 P'ol Comp Upg
4 832
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4 759
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Grande successo per la Caccia al Tesoro
Telematica di Internet
La maratona, iniziata alle 21 di sabato 13 gennaio, si è conclusa alle cinque e mezza del mattino successivo.
Grande divertimento per tutti, nonostante alcuni piccoli inconvenienti organizzativi
Come annunciato nelle News di dicembre, si è infine svol¬
ta nella notte fra sabato 13 e domenica 14 gennaio la
prima Caccia al Tesoro Telematica di MC-lmk Evento
unico del suo genere, la Caccia era riservata agli abbonati
di MC-link ma potenzialmente visibile a tutta la comunità
telematica grazie al rilancio degli aggiornamenti su Internet
mediante alcune pagine
Web.
Ben quaranta le squadre
iscritte, un numero elevato
che ha sorpreso gli stessi
organizzatori e creato qual¬
che problema logistico. Ma
alla fine tutto si è svolto nel
migliore dei modi, e al matti¬
no successivo sia i parteci¬
panti che gli organizzatori
sono andati a dormire stan¬
chi ma soddisfatti.
Lungo otto tappe di tre
domande l'una (una tappa
annullata per motivi tecnici)
le squadre si sono via via
assottigliate, sino a diventa¬
EHL9|UOE3HE3|a
re una rosa di otto le quali, a giorno quasi fatto, si sono
scontrate sulle prove finali per decidere la vincitrice. È sali¬
ta cosi sul podio, verso le cinque del mattino, la squadra
denominata X-Files. composta da Giuliano Boschi (capita¬
no) e Fabio Pallotta, che vincono un abbonamento annuale
a MC-lmk. Al secondo posto i Gophers, composti da
Stefano Vaccaro (capitano),
Irli
jet
Andrea Carta e Fulvio Faro,
che vincono tre mesi di MC-
link gratis
Complimenti dunque ai vin¬
citori, ma anche a tutti colo¬
ro che hanno partecipato
alla lunghissima nottata.
Chi volesse avere maggiori
informazioni sulla Caccia e
sulle squadre, dare uno
sguardo alle domande o
rivedersi la cronaca dell'e¬
vento può farlo semplice-
mente passando a visitare il
sito Web della Caccia alla
URL:
http://www.mclink.it/ri/caccia
1=1
I*M 1 — — wM ***«—«N»
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7
lai sqi
nati rii vincitrice!
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Caccia al Tetoro Telematica
Aggiornamento
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MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
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Il CeBIT di Hannover è la mostra più importante
d'Europa: la scorsa edizione ha avuto 6.127 espositori ed
oltre 750.000 visitatori di cui 3.500 dall'Italia. Visitare il
CeBIT dall'Italia è sempre stato disagevole, specialmente
dal Centro Sud: ma dalla prossima edizione, che si terrà
dal 16 al 20 marzo 1996, MCmicrocomputer scenderà in
campo, anzi...salirà in aereo.
A seguito delle numerose richieste pervenuteci abbiamo
deciso di organizzare due voli speciali per il CeBIT, uno
con partenza da Roma Fiumicino e l'altro da Milano
Linate. I voli saranno diretti, con partenza il 16 marzo alle
ore 7.00 da Roma ed alle 7.30 da Milano: l'arrivo ad
Hannover sarà alle ore 9.00. Il ritorno sarà il 17 marzo
alle ore 20.00, con arrivo alle 21.30 a Milano e alle 22.00
a Roma. I voli saranno effettuati con due Boeing 737-300
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pante lavora a diverse velo¬
cità, a seconda che si trovi
in modalità OCR B o OCR
A in Alta Definizione o in
Alta Velocità, questa rag¬
giunge al massimo le 450
linee per minuto.
Grazie alle funzione CDF
(Constant Density Font),
tale velocità può essere
mantenuta anche se si deci¬
de di modificare densità di
stampa, passando da 5 cpi
a 10. 12, 13.3. 15, 1.1 e 20.
Montata su un piedistallo
insonorizzato munito di
ruote, la nuova stampante
di linea garantisce una
rumorosità di stampa infe¬
riore a 55 dBA e inoltre con¬
sente di essere facilmente
inserita in qualsiasi posta¬
zione di lavoro e di essere
altrettanto comodamente
spostata in caso di neces¬
sità. Le interfacce parallela
e seriale, contemporanea¬
mente collegate e attive, e
le cinque emulazioni resi¬
denti si coniugano con un
alimentatore universale
autoregolabile che garanti¬
sce un sicuro assorbimento
di corrente di qualsiasi ten¬
sione e frequenza.
Un comodo pannello fronta¬
le. dotato di display alfanu¬
merico a 16 Icd, permette
di impostare funzioni e
parametri diversi e di effet¬
tuare numerosi controlli dia¬
gnostici, il che rende parti¬
colarmente facile l'uso della
MT T6045
I moduli continui vengono
caricati dal basso da una
coppia di trattori bidirezio¬
nali in grado di effettuare
un trascinamento precisissi¬
mo anche in presenza di
moduli di elevato spessore
(1 originale + 5 copie).
Courier e gothic sono le
fonti residenti per la stampa
ad Alta Definizione mentre
per l’Alta Velocità la T6045
dispone di un'apposita font
Draft.
Questa nuova Lineprinter
può anche stampare carat¬
teri OCR A e B macrocarat¬
teri e ben 21 tipi di codice a
barre.
STRATEGIE
Cambio di rotta alla AT&T
AT&T GIS ridiventa
NCR Corporation
Lo scorso 20 settembre AT&T aveva annunciato la sua
divisione in tre società indipendenti: una società
per i servizi di telecomunicazione, che è stato deciso
manterrà il nome AT&T; una seconda società per
i prodotti e le tecnologie di telecomunicazione, per cui
ad oggi non è stata ancora definita la ragione sociale;
e una terza che è stata rinominata NCR per le
soluzioni informatiche
"La scelta di tornare al brand NCR è dettata dalla nostra
volontà di riaffermare sul mercato i valori e i risultati che da
112 anni segnano la nostra storia" ha affermato Lars Nyberg,
CEO di NCR. Nyberg ha anche affermato che NCR ha stipu¬
lato con Bell Labs un accordo pluriennale per portare a termi¬
ne i programmi di ricerca strategica già iniziati in molteplici
aree di interesse e per continuare a investire in ricerca e svi¬
luppo. La nuova società avrò cosi accesso ai risultati delle
ricerche compiute dai Bell Labs e potrà trarne vantaggio per
offrire alla sua clientela soluzioni tecnologiche sempre piu
mirate e all'avanguardia.
Il futuro di NCR si giocherà sotto il segno del nuovo logo,
segno di forza, solidità, innovazione e continua collaborazione
con i clienti. Il nuovo logo sarà inserito nei prodotti, docu¬
menti e cartellonistica in fasi successive durante tutto il
1996.
NCR rinnova il suo impegno quale società di prodotti e servizi
per l'informatica con una posizione di leadership sul mercato
in ambito tecnologico nei tre settori chiave dove può già con¬
tare su una presenza di mercato significativa: finanza, distri¬
buzione e comunicazioni.
NCR ha anche un’altra divisione, Systemedia, che produce e
commercializza prodotti ausiliari per l'informatica con un'of¬
ferta che va a complemento di quanto proposto dalle altre
componenti aziendali.
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TIMEDIALITÀ AVANZATA, CON L’ELEVATA QUALITÀ DEL SUONO STE¬
REO A 16 BIT E LA POSSIBILITÀ DI REGISTRAZIONI AUDIO SU
HARD DISK, DI AUTONOMIA RADDOPPIABILE E DI RICCA DOTAZIO¬
NE, CHE COMPRENDE L’INTERESSANTE PACCHETTO SOFTWARE
MOBILE PROTECT DELLA TREND MICRO DEVICES INC.
OUESTO SI SOMMA ALL'ESTREMA MODULARITÀ, ALLA PRESENZA DI
SLOT PCMCIA E ALL’EFFICIENTE "FAST SERVICE” CON 2 ANNI DI
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Anche trackpoint 1 ” costituisce un’interessante novità:
PRECISIONE E VELOCITÀ DI ESECUZIONE SONO GARANTITE DA
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PENTIUM'” COMPRESO, VISUALIZZATO DA AMPI SCHERMI (FINO A
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Crollano i prezzi dei CD recorder
Plasmon, CD recorder a due milioni
Il drive Plasmon CDR 4220, completo di software professionale
per Windows e Macintosh infatti supera di poco dei due milioni
11 mercato della registrazione
I dei CD cresce con grande
rapidità e con richieste da
sempre nuovi settori che
necessitano la distribuzione di
dati o la premasterizzazione.
Queste nuove periferiche
sono ideali per distribuire le
presentazioni multimediali,
permettono di ridurre la docu¬
mentazione cartacea in quan¬
to un solo disco può contene¬
re una grande quantità di dati.
Perfetti anche per le applica¬
zioni audio dato che è ora
possibile inciderli o in un'unica
sessione oppure traccia dopo
traccia, grazie alle uscite ana¬
logiche linea e cuffia con con¬
trollo del volume possono
essere usati anche da broad-
caster e tecnici audio.
Il CDR 4220 permette di regi¬
strare un disco a doppia velo¬
cità in meno di 30 minuti,
potendo poi rileggerlo a singo¬
la, doppia e quadrupla velo¬
cità, in modo da garantire la
compatibilità con i dversi tipi
di media e di sistema. Diversi
i formati utilizzabili: CD-ROM,
XA, CD-I, CD Audio a seconda
del software. Inoltre può
essere usato come un norma¬
le lettore per i CD audio.
L'interfaccia SCSI-II permette
di trasferire i dati ad alta velo¬
cità; il software professionale
per la masterizzazione è di
Incat System per Windows
versioni 3. 95 ed NT e
Macintosh, che - a differenza
della maggior parte dei drive
presenti sul mercato - con¬
sente di produrre CD ottimiz¬
zati nella struttura dati oppure
di tipo misto ISO 9660. Le
applicazioni Windows 95 ed
NT sono a 32 bit e sfruttano
fino in fondo l'architettura del
sistema. Inoltre il software
offre funzionalità per l'ottimiz¬
zazione ed il controllo del
layout dei dati e la verifica
delle tracce. L'unità e disponi¬
bile sia esterna che interna a
mezza altezza, ed ha una
capacità massima onlme di
666 MB, equivalente a 74
minuti. Plasmon è distribuita
in Italia da PDS, Modo, Vega
e Algol/Telcom,
0 Plasmon Data
Whiling Way. Melbourn,
Royston. Herts SC8 6EN. Gran
Bretagna, Tei 0044-763-262.963
Il catalogo National Semiconductor? Come bere una tazza di caffè
Ecco la prima applicazione commerciale interattiva
della tecnologia Java di Sun Microsystems
Grazie ad essa, i clienti di National Semiconductor potranno cercare e reperire velocemente e facilmente via Web
Internet informazioni su tutti i 30.000 prodotti della società
National Semiconductor ha presentato la prima applicazione
commerciale interattiva della tecnologia Java di Sun
Microsystems Grazie ad essa, i clienti di National
Semiconductor potranno cercare e reperire velocemente e
facilmente via Web Internet informazioni su tutti i 30.000 pro¬
dotti della società. Come fornitore del motore di ricerca para¬
metrico National Semiconductor ha scelto Cadis, riscritto in lin¬
guaggio Java per consentire funzionalità di ricerca interattive
su qualsiasi tipo di piattaforma Client. La nuova applicazione è
stata mostrata per la prima volta in pubblico durante la confe¬
renza su Java dello scorso novembre: un evento organizzato
da Sun a Menlo Park, in California, al quale hanno partecipato
1200 persone. Il sistema di National Semiconductor utilizza la
tecnologia Cadis per offrire un accesso eccezionalmente velo-
ce e intuitivo alla propria libreria di documentazione tecnica tra-
1 mite World Wide Web. Il sistema permette a tutti gli utenti di
effettuare ricerche all'interno del database prodotti di National
Semiconductor selezionando solo gli attributi di interesse,
: senza necessità di conoscere alcun codice prodotto, titolo di
data sheet o testo descrittivo. Gli utenti possono selezionare
attributi dei componenti quali livelli di alimentazione, tolleranza,
tipologia di package, restringendo via via la lista dei prodotti
fino a identificare un sottoinsieme contenente i componenti di
interesse. Gli utenti possono a questo punto scegliere tra una
varietà di informazioni disponibili sui prodotti selezionati: data
sheet, prezzi e disponibilità, prestazioni, dati del lab. National
Semiconductor. Oggi, i progettisti devono consultare diverse
pubblicazioni per ottenere informazioni sui prodotti di cui
hanno bisogno. Nel prossimo futuro dovranno semplicemente
connettersi al sito Web National Semiconductor, inserire le
loro specifiche navigando all'interno dello schema Cadis, scari¬
care data sheet, note applicative, modelli comportamentali,
tool di progettazione e simulazione.
64
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
Tre nuovi modelli
per ogni esigenza
Caratteristiche
SISTEMA
CPU SMSf - SK/DXA9X2/DX4
CPU Pentium » 119 volti P54LM 75-S0- 100/P54CSLM-120
Microprocessore Upgradabile
Cucito esterno 256 Kb esp. e 512 Kbytes
Rum 4 Mbytes espandibile a 20 Mbytes
Rem 8 Mbytes espandibile a 40 Mbytes
Rem 8 Mbytes espandibile a 64 Mbytes
Flash BIOS aggiornabile da dischetto
VIDEO
Display 9,5" Monocromatico - 64 livelli di grigio
Display 10.5" Coloro M. Passive Quel Scan
Display 11,5" Coloro M Passiva Due! Scan
Display 10,5" Colore M Attiva TFT
Risoluzione LCD 800*600 - TRUt COLOR Iopzionale!
S VGA Vesa Locai Bus Accelerata Windows - 512 Kb
S VGA Vesa Locai Bus Accelerata Windows -1 Mb
S VGA PCI Accelerata Windows I Mb esp a 2 MB
Supporto Oecompressione/Playback VIDEO MPEG Iopr i
AUDIO
Scheda Audio Integrata 8 bit
Scheda Audio Stereo Integrata 16 bit
Microlono e altoparlanti incorporati
Ingressi e uscite audio
Possibilità di registratone audio du Hard Disk
Compatibilita Sound Blester’“. MS Sound System
I/O
2 Slot PCMCIA di tipo I o II. I Slot di tipo III
KALÀ
BRÀh
TrackPoint m
✓
✓
TouchPad™
✓
✓
floppy Oisk Driver 3.5" - 1.44 Mbytes integralo
✓
✓
✓
✓
FDO sostituibile con seconda batterla
✓
/
FDD sostituibile con seconda batteria o CO ROM 2s, 4*
J
Hard Oisk Upgradabile 15" 1340 Mbytes * 1,3 Gigabitesl
✓
✓
Hard Disk Removibile 15" 1340 Mbytes - 1,3 Gigabitesl
✓
✓
Lettore di CD ROM integrato 2». 4*
✓
Connettore per tastiera esterna PS/2
✓
✓
✓
✓
Connettore 9 pin seriale RS 232 III ART I6C550)
/
✓
/
✓
Connettore 25 pin por stampante IECP/EPPI
✓
✓
✓
✓
Connettore monitor esterno S-VGA1in contemp. con LCO)
✓
✓
✓
/
Uscita a inlrarossi llrDA compatibile1 op/ionale
✓
✓
Connettore per docking station Multimediale
/
/
✓
Testiera 85/86 tasti di varie nazionalità
✓
✓
✓
✓
AUMENTAZIONE
1
1
1
A v aurate 1unzioni di Power management perii contenimento dei consumi
✓
✓
✓
✓
Baitene Nicbel-Molal Hydrido INi-MHI
/
✓
/
✓
Batterie DURACELE opzionali
/
✓
Alimentatore/Carica batterie rapido (110*240 Volti
✓
✓
✓
✓
DOTAZIONE
1
1
1
Borsa di trasporto
✓
✓
✓
✓
Utility Audio, Video, PCMCIA, Mouse
/
✓
✓
✓
Alimentatore carica batterie
✓
✓
✓
✓
Mobile Prnlect
/
/
r/
■
■
■
Dimensioni mm IL/P/HI
290x210x36
300x240x40
299x232x52
297x237x50
Peso Kg
Z5
2.6S
Z7
Z7
CERTIFICAZIONI
1
1
1
EMI
FCC.FTZ
FCC. FTZ
FCC.FTZ
FCC.FTZ
Sicurezza
UL CSA TUV
UL CSA TUV
UL CSA TUV
UL CSA TUV
Dualità
ISO 9001
ISO 9001
ISO 9001
ISO 9001
Compatibilità
NSTL
NSTL
NSTL
NSTL
OYSTE R
o w
R I
N D
(
,167-250309
PROCESSORI
Anche in Italia si producono PC con il microprocessore Intel Pentium Pro
Olivetti è Suprema con Pentium Pro
Riguarda due modelli, la power workstation M6-950 Suprema e il server SNX 460 Systema,
entrambi con Pentium Pro a 150 MHz
A nche l'Italia produce
superpersonal con il
microprocessore Intel
Pentium Pro.
Tale risultato è stato ottenu¬
to da Olivetti, partner tecno¬
logico di Intel nel processo
di sviluppo del Pro, il che ha
permesso all'azienda di
Ivrea di lanciare dei prodotti
aggiornati contemporanea¬
mente al lancio del proces¬
sore stesso.
La notizia, infatti, data 15
dicembre 1995, e riguarda
due modelli, la power work¬
station M6-950 Suprema e
il server SNX 460 Systema,
entrambi con Pentium Pro a
150 MHz.
La workstation è stata pro¬
gettata per utenti che
richiedono prestazioni di
punta, tipicamente nella
progettazione, nello svilup¬
po di software o nelll'edito-
ria.
I sistemi sono stati costruiti
intorno alla potenza del pro¬
cessore, risultando partico¬
larmente efficaci proprio in
quei settori nei quali i per¬
sonal computer finora tra¬
ballavano: elaborazione e
realizzazione di immagini
3D, riconoscimento vocale
in tempo reale, videoconfe¬
renza, capacità multimediali
evolute ed applicazioni
finanziarie sono tra i primi
esempi delle nuove aree di
immediata applicazione.
M6-950 viene configurato
con Windows NT 3.51 nella
versione Workstation, con
un controller video Matrox
Millennium in PCI e un cabi¬
net definito table-top-tower
che alloggia fino a cinque
periferiche magnetiche ed
offre sei slot di espansione
per completare un prodotto
versatile e potente.
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MANIFESTAZIONI
Promosso da Di Più e MCmicrocomputer un importante
convegno presso la Pontificia Università S. Tommaso
d'Aquino
Le nuove frontiere
deirelaborazione del testo
Il convegno, nel quale saranno di fronte umanisti e tecnici,
si svolgerà il 23 febbraio presso l'Aula Magna dell"'Angelicum"
di Roma
Iff yttj
ANGELICVM
In questi anni di informatizzazione diffusa, banche dati remote,
reti di comunicazione pervasive, potenze di calcolo alla portata
di tutti, il mezzo più antico e importante di trasmissione di
conoscenza, ovvero il testo scritto, sta subendo i radicali effet¬
ti di molteplici spinte evolutive. Ipertesti, testi multimediali,
testi distribuiti, sono alcuni dei nuovi concetti che estendono il
significato originario di "testo" inteso come "tessuto" ("textum")
di relazioni fra significanti e soggetti. Nuovi modi di preparazio¬
ne e di fruizione dei testi si affiancano a quelli tradizionali, arric¬
chendo ma anche complicando il panorama che si presenta
agli studiosi di discipline umanistiche.
Il convegno, promosso ed organizzato dalla Di Più dì Roma
con la partecipazione di MCmicrocomputer e la collaborazione
di IBM e Novell, si svolgerà sotto la presidenza di Marco
Marinacci. Esso si propone di fornire agli uditori (perlopiù stu¬
denti ed insegnanti delle Università Pontificie e delle Facoltà
delle Università di Roma) un approfondimento sia tecnico che
culturale ai nuovi metodi di elaborazione dei testi.
Oltre agli interventi istituzionali, tra cui quello di Corrado
Giustozzi per MCmicrocomputer e di Giancarlo Scotoni per Di
Più, il convegno ospiterà anche sessioni in cui IBM e Novell
presenteranno le proprie soluzioni tecniche al problema della
gestione di testi complessi o in rete.
Il convegno si terrà presso l’Aula Magna dell'Angelicum, in
largo Angelicum 1, Roma; l'ingresso è gratuito.
Di Piu Srl Via Sona 13, 00168 Roma, Tel 06/61 47 514
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M acintosh Power
Macintosh e Windows
NT o Windows 95 sono gli
ambienti per i quali è stato
sviluppato il pacchetto.
Le nuove funzionalità di KPT
3 includono:
- KPT Lens f/x. uno stru¬
mento di alta precisione che
permette di modificare i
parametri dei filtri, come
Smudge e Gaussian Blur e
di trascinare la periferica di
visualizzazione in qualsiasi
punto dello schermo per
visualizzare gli effetti.
- KPT Spheroid Designer, un
motore per la creazione tri¬
dimensionale degli oggetti
che renderizza sfere di qua¬
lunque dimensione fino a
100 alla volta, e applica
effetti bump-mapping, colo¬
re, trasparenza, e altro,
- KPT Interform, che per¬
mette di creare retini perso¬
nalizzati, fondendoli tra loro
e generando animazioni in
formato QuickTime:
- l’engine Texture Explorer,
che crea gli algoritmi che
permettono di generare
nuovi retini
all'infinito;
- l'anteprima
in tempo
reale, con
una finestra
quattro volte
più grande;
- la possibi¬
lità di visua¬
lizzare a
tutto scher¬
mo gli effet¬
ti speciali
prima di visualizzarli e sele¬
zionarli graficamente;
- 36 livelli di undo e redo,
accessibili graficamente o
selezionando dalla tastiera
comandi standard
Command/Control Z o R;
Le novità di KPT 3 offrono
un supporto più potente per
plug-in e filtri, gli effetti spe¬
ciali come Page Curi.
Seamless Welder e KPT
Vortex Tiling sono presenta¬
ti visivamente, permettendo
agli utenti di controllarne
direzione e intensità e di
applicare gli effetti in tempo
reale.
L'interfaccia utente è stata
ridisegnata e viene suppor¬
tata da una finestra di pre-
view più grande del consue¬
to. che offre informazioni
necessarie per analizzare gli
effetti in tempo reale.
I preset possono essere
visualizzati come scrolling
list o tramite un menu di
preset.
Kai's Power Tools 3 è già
disponibile in lingua inglese
per l'ambiente
Macintosh/Power
Macinotsh e per Windows
95. Un altro annuncio di
Modo riguardo il cambio di
nome della società HSC che
diventa MetaTooIs
Software.
Ovvero la software house
per il software che "va
oltre', nella creatività e nella
produttività.
Il nuovo nome riflette il
ruolo che la società intende
ricoprire come fornitrice di
software per professionisti
del publishing, progettisti
grafici, creatori di videogio¬
chi, utilizzatori professionali
di |WWW:~s'v1Tuppinor| multi¬
mediali, produttori video e
fotografi digitali.
STRATEGIE
La convenzione prevede l'utilizzo degli immobili dell'Ente Strade
Omnitel e ANAS insieme per una comunicazione migliore
L'accordo riveste una grande importanza strategica, in quanto consentirà ad Omnitel di accelerare notevolmente
il processo di copertura radiomobile GSM del territorio nazionale
Omnitel Pronto Italia e ANAS hanno stipulato una conven¬
zione che consente ad Omnitel di utilizzare gli immobili
dell'ANAS per la realizzazione di impianti radiobase
L'accordo prevede che Omnitel Pronto Italia, il primo gesto¬
re privato nazionale di telefonia cellulare GSM. utilizzi per la
realizzazione della propria rete radiomobile il patrimonio
immobiliare dell'ANAS che comprende case cantoniere, uffi¬
ci e tralicci, utilizzati attualmente dall'ANAS per il servizio
interno di comunicazione.
Si tratta della prima convenzione siglata dall'ANAS come
ente pubblico economico e rientra in una nuova ottica di
ottimizzazione delle risorse.
Omnitel Pronto Italia Spa - Via Jervis 13. 10015 Ivrea ITO).
Tel 0125/5213 09
68
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entro HI « un marchio feltrato da Centro HI Dttnbunone vt InW e un march» registrato da IntH Corporation Windows 95 e un marchio registrato da Microsoft Corporation. Tutti gli altri marchi citati appartengono ai rispettivi propnetan Tutti i prezn e i prodotti specificati sono soggetti a varano» senza preavviso
SULLA QUALITÀ DEI COMPONENTI
NON SCENDERE A COMPROMESSI
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grafica 3D, stereo 16 bitWaveTable
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EDGE 30 3240 PCI, 2Mb VRAM esp 4Mb, 64bit, grafica 30,
stereo 16bit WaveTable Lire 615.000
EDGE 3D 3400 PCI, 4Mb VRAM, 64bit, grafica 3D,
stereo 16bit WaveTable Lire 905.000
STEALTH 64 Graphics 2120 PCI, 1Mb DRAM esp 2Mb, 64bit,
S3 764 Lire 180.000
STEALTH 64 Video 2121 PCI, 1Mb DRAM esp 2Mb, 64bit,
S3 V+765, dee. sw. MPEG. Lire 240.000
STEALTH 64 Video 3240 PCI, 2Mb VRAM esp 4Mb, 64bit,
S3 968, dee. sw. MPEG. Lire 480.000
Scheda MVP di decompr. hw. MPEG per STEALTH 64 Video
3240, 0 Mb VRAM, 2 ingr. video. Lire 470.000
Scheda MVP di decompr. hw. MPEG per STEALTH 64
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COME ACQUISTARE: se desideri rivolgerti direttamente alla fonte, basta farci pervenire l'ordine! Consegniamo in tutta Italia con
corriere espresso UPS. La legge (D.lgs. 15/01/92 n.50) ti concede 7 giorni di tempo per valutare la merce arrivata. Centro HL estende questo
periodo a 15 giorni complessivi. In caso contrario provvederemo alla sostituzione o all'accredito, a tua scelta.
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CENTRO HL DISTRIBUZIONE via Landucci, 1 - 50136 Firenze
Distributore Diamond, miro, Pride, Sourcecom per l'Italia
Presentata una scheda di rete ISDN compatibile SCSA
Dialogic annuncia una nuova gamma di prodotti switching su PC
La gamma di prodotti switching, che include una scheda di rete ISDN, può essere vista all'interno dell'architettura
lanciata dalla stessa Dialogic
N el dettaglio sono ora
disponibili schede PC per
applicazioni di gestione dei
fax, di riconoscimento e sinte¬
si vocale, e una scheda di rete
ISDN compatibile SCSA
(Signal Computing System
Architecture) che supporta
CU & DDI. La scheda di rete
ISDN D/300-E1 è il primo pro¬
dotto europeo ISDN di
Dialogic, è basata sullo stan¬
dard SCbus standard, e sup¬
porta i servizi Calling Line ID
(CLI) e Direct Diai In (DDI), Il
firmware ISDN PRI integra
una serie di omologazioni e
protocolli europei (EuroISDN,
1TR6, VN3. DASS2).
La PRI Dialogic offre un
gateway intelligente verso
SCSA, veloce, flessibile e col¬
laudato con numerose appli¬
cazioni. Il telephony layer isola
le applicazioni dalle comples¬
sità delle reti geografiche, e
apre nuovi mercati agli svilup¬
patori. Queste funzionalità
vengono ottenute con l'uso
della simulazione e degli stru¬
menti di soluzione degli errori
GlobalCall API e DialView.
DialView, che fa parte del
firmware PRI, è disponibile a
titolo gratuito ed è in grado di
effettuare in tempo reale la
diagnosi dei tronconi di rete -
una funzionalità di grande
importanza nell'installazione
dei nuovi servizi ISDN e dell'e¬
mulazione di rete - che elimi¬
na la necessità dei costosi
analizzatori di rete necessari
per la verifica delle applicazio¬
ni. Non connessa con le
nuove schede si registra
anche una novità software, un
NetWare Loadable Module
(NLM) per la piattaforma di
voice processing D/41 D. Il dri¬
ver, in realtà annunciato già da
qualche tempo, permette agli
sviluppatori di aggiungere fun¬
zionalità di voice processing in
ambiente Novell NetWare e
offre a Novell le funzionalità di
elaborazione dei media neces¬
sarie per costruire sofisticate
applicazioni di Computer
Telephony (CT).
La scheda D/41 D offre le
avanzate funzionalità di voice
processing che vengono
richieste dagli sviluppatori di
applicazioni di Computer
Telephony per NetWare. Il
NetWare Loadable Module
può essere utilizzato insieme
a NetWare TSAPI (Telephony
Services Application
Programmer's Interface) per
consentire agli sviluppatori di
espandere le loro applicazioni
di cali control con funzionalità
di voice processing, per le
unità di risposta dei cali center
e i sistemi di messaggistica
unificata.
q Dialogic Telecom Italia
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Tel. 02/5755 4302
SOFTWARE
L'offerta software di Big Blue si allarga anche all'area consumer
IBM vuol dire anche CD-ROM
Una serie di titoli diretti al mercato consumer, quindi a prezzo contenuto e talvolta
anche in italiano
Con una serie di titoli realizzati appositamente per soddisfare
le richieste di questo specifico settore, leggi giochi ed enciclo¬
pedie. l'offerta software di Big Blue si allarga anche all'area
consumer, I prodotti integrano musica di alta qualità ed anima¬
zioni onde offrire un alto livello di divertimento multimediale
giochi d'azione, avventure musicali, avvenimenti sportivi,
insomma opere adatte ad un pubblico di tutte le età permette¬
ranno di completare la dotazione software del vostro PC con
programmi divertenti ed utili. Tutti i prodotti fanno parte del
nuovo catalogo IBM Multimedia Studio che si sta ampliando
anche con titoli in italiano come KidRiffs, il primo ad essere tra¬
dotto. Gli altri prodotti, già disponibili a prezzi tra le 68 e le 107
mila lire (esclusa IVA del 16%), sono Rapid Assault, Triple
Threat, Pro League Football, Peter and thè Wolf, The adventu-
re of Hyperman, Emergency Room e Quest for Fame.
Quest'ultimo va visto più da vicino: si tratta d’un emozionante
gioco interattivo che vi permette di salire sul palco del gruppo
musicale Aerosmith per diventare una rockstar. Il titolo, svilup¬
pato dalla Virtual Music
Entertainment, viene distri¬
buito anche da BMG
Interactive in 15 nazioni.
Musicale anche KidRiffs,
rivolto però ai bambini che
potranno sfogare la loro fantasia usando il PC come un'orche¬
stra. Tra i giochi troviamo Rapid Assault, che vi chiede di ritro¬
vare la libertà ed imprigionare lo spietato criminale Spettre, e
Triple Threat, un classico arcade game. Per quanto riguarda la
distribuzione bisogna operare una distinzione, infatti Quest for
Fame, Rapid Assault e Triple Threat sono a cura della DLI,
mentre tutti gli altri sono reperibili presso i rivenditori autorizza-
70
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
Centro HI e un marchio registrato da Centro Hi Distribuitone sH Intel e un manti» registrato da Intel Corpoeation Wmdows 95 e un marchio registrato da Microsot! Corporation lutti gli altri marchi citati appartengono ai rispettivi propretori Turo i preai e i prodotti speditati sor» soggetti a «inori senta piea/ns
La nuova scheda madre
Pride Freeway II è l'auto¬
strada su cui corrono veloci
le informazioni nel tuo com¬
puter. La scheda si adatta
alla continua evoluzione tec¬
nologica permettendoti l'uti¬
lizzo di tutti i proccessori Intel Pentium® da 75 a 200 MHz di fre¬
quenza su alloggiamento ad accesso facilitato (ZIF Socket 7), e
la possibilità di scegliere tra l'utilizzo di DRAM, di EDO RAM o di
Parity/ECC RAM da 8 a 512
Mbyte. Il BIOS che gestisce le
operazioni base fra compo¬
nenti hardware e software, è
registrato in memorie di tipo
FLASH, ed è aggiornabile tra¬
mite floppy disk. La Freeway II
può funzionare con cache di tipo sincrono pipeline o con cache di
tipo asincrono (in quantità variabile da 256 a 512Kb), oppure priva
di cache (con EDO RAM),
Questo vale anche per il tuo computer. Per ottenere
prestazioni speciali e collegamenti più veloci affida¬
ti a una piastra speciale: la nuova scheda madre
Pride Freeway II. La strada più rapida e più affidabi¬
le per veicolare le informazioni del tuo computer.
) Chipset Intel Triton II versione a 66MHz. (anziché a 60 MHz)
3 Velocità di clock della scheda fino a 66 MHz. (anziché 60 MHz.)
) Alloggiamento CPU su ZIF Socket di tipo 7
3 Supporta cache sincrona SRAM pipeline da 256 o 512Kb per la massima
velocità
) Supporta DRAM, EDO Ram o Parity./ECC RAM Fast Page RAM fino a 512 Mb
) Supporta SIMM simmetriche e asimmetriche
3 Supporta cache asincrona fino a 512Kb
3 Supporta processori Intel Pentium* da 75 a 200 MHz per la massima
espandibiiità futura
) Modulo di regolazione del voltaggio della CPU.
3 Flash Bios aggiornabile per la massima espandibiiità futura
3 Bus dischi PCI integrato con 2 canali EIDE alta velocità di trasfer
rate (16.6 Mb/s, PIO mode 4), per collegare fino a 4 periferiche EIDE
3 Bus Master IDE DMA mode 2 con massimo transfer rate di 22Mb/s
3 Supporta porte dual USB (Universal Serial Bus)
) Multi I/O bufferizzato; 2 seriali UART 16550; 1 parallela bidirezionale veloce
) Plug & Play Windows* 95 per la migliore compatibilità
3 Controllo di Qualità: ogni scheda è testata singolarmente dalla casa
madre con programmi che girano sotto Windows* 95
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MANIFESTAZIONI
Successo di pubblico all'annuale convention svoltasi ad Hong Kong
International Audio & Visual Show
Quasi 200.000 visitatori asiatici hanno dimostrato un deciso interesse
nei confronti dei prodotti audiovisivi più avanzati
l'industria
dei prodotti
audiovisivi
ha spronato
le società
di Hong
Kong a con¬
tinuare ad
immettere
sul mercato
nuovi pro¬
D all‘1 al 5 novembre si è
svolta la settima edizio¬
ne dell’lnternational Audio
& Visual Show che si è
svolta presso l’Hong Kong
Convention and Exhibition
Centre.
Durante i cinque giorni di
esposizione, si è registrato
un afflusso di 195.000 visi¬
tatori. il 2.5% in più rispetto
allo scorso anno.
La fiera, che rappresenta la
vetrina piu importante delle
attrezzature fotografiche e
dei prodotti audiovisivi di
Hong Kong, è organizzata
dall 1 Hong Kong Trade
Development Council e
dalla Radio Association di
Hong Kong congiuntamente
con l'Hong Kong
Photographics Equipment
Importers e l'Hong Kong &
Kowloon Photographic
Merchants Association.
La società di Hong Kong
Shun Hing Electronic
Trading Co. Ltd ha effettua¬
to una dimostrazione di un
nuovo camcorder digitale,
che produce immagini con
un'eccezionale risoluzione
orizzontale di 500 righe e in
più registra l'audio con la
stessa qualità dei CD. il
tutto su di un nastro così
piccolo da poter essere
contenuto nel palmo della
mano di un bambino.
Sempre la Shun Hing
Electronic ha offerto ai visi¬
tatori una dimostrazione in
anteprima dei pannelli di
visualizzazione a colori al
plasma, a 26 e 40 pollici,
ideati per i televisori.
I pannelli al plasma, utilizza¬
ti per la ricezione TV. per i
sistemi di video conferenza,
dovrebbero consentire la
creazione di televisori con
schermi a muro
La rapida espansione del¬
dotti per incrementare la
domanda dei consumatori.
Accanto alle importazioni di
prodotti audiovisivi, che nel
1994 sono state pari a oltre
15,2 miliardi di dollari USA,
Hong Kong ha esportato tali
prodotti per un valore di 14
miliardi di dollari. Rispetto al
1993. le importazioni sono
state superiori del 29%
mentre le esportazioni del
26%. Il 33% di queste
esportazioni sono indirizzate
alla Cina, mentre il 21% agli
Stati Uniti e il 18%
all'Unione Europea
I prodotti di Hong Kong
stanno penetrando anche
nei mercati emergenti tra
cui America Latina ed
Europa dell’Est.
L'ottava edizione dell’Audio
& Visual Show è prevista
fra il 23 e il 27 ottobre
1996.
STRATEGIE
Le informazioni commerciali e di marketing ora disponibili su Web
Btrieve Technologies è in rete su Internet
Btrieve Technologies è un fornitore leader di database engine per ambienti multipiattaforma, ha scelto il World
Wide Web di Internet come strumento principale per mettere a disposizione di utenti, clienti e partner
le informazioni commerciali e di marketing sui suoi prodotti
Dal V ottobre 1995 è possibile ottenere numerose informa¬
zioni sui prezzi e la disponibilità dei prodotti, i canali di distri¬
buzione e i partner commerciali, i programmi dei test in
corso, le conferenze degli sviluppatori previste per il 1996, i
programmi dei partner (Solution Network): il tutto collegan-
dosi semplicemente alla URL di Btrieve, "http://www.btne-
ve.com".
La politica di informazione multilingue è da sempre il punto
di forza di Btrieve in Europa, il Centro d'informazione
Europeo è nato per fornire a utenti, clienti e partner Btrieve
le informazioni relative alla società e ai suoi prodotti.
Per chiamare il Centro è sufficiente comporre un numero
verde specifico per ogni paese, per l'Italia il numero è 1678
10056: Internet è la logica estensione del numero verde
internazionale.
Btrieve Technologies Europe 35 Cours Michelet. 92060 Paris
La Delense, France, Tei +33 IH 47739090
72
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
e caraneristiche sono soggette a sanazioni senza preawuo Miro « un marcho legnliato da inno Compule* PioduOs Cenno m è un marchio registrato da Cenno H[ Distribuzione lutti gli altri marchi otatl appattengono ai rispettivi proprietari
miroviDEO DC20 è il sistema di edi¬
ting progettato per soddisfare i parti¬
colari bisogni dei videoproducer pro¬
fessionali. Supporta la compressione hardwa¬
re Motion-JPEG "on-the-fly" in tempo reale,
ritmo variabile (da 5:1 a 100:1). Filtri regolabi¬
li che ottimizzano l'acquisizione video per una
qualità dell'immagine stupefacente.
Trattamento dell'immagine e post-produzione
completa con editing non lineare che consen¬
te numerose modifiche senza perdere l'eleva¬
ta qualità. Accellerazione di Adobe 4.0 per
elaborare gli effetti ad una velocità dieci volte
superiore. Adobe Premiere 4.0 LE, Adobe
Photoshop LE e il software di animazione
Asymetrix 3D F/X compresi. Output a schermo
intero, in pieno movimento, con risoluzione
640x480, 60 frames/secondo. Output in qua¬
lità S-video per videocassetta (dispositivi PAL
o NTSC) nei formati VHS, S-VHS, Video8 o Hi8.
LA SCHEDA DI ACQUISIZIONE VIDEO PROFESSIONALE
ALLA PORTATA DEL SOHO (Small Office, Home
miroVIDEO DC2Q (PCI bus)
VELOCITA DI ACQUISIZIONE: fino a 25/30 trame per sec, 50/60
campi al sec (PAL, NTSC);
DIGITALIZZAZIONE VIDEO: fino a 786x567 (PAL, SECAMI) o 640x480
(NTSC);
COMPRESSIONE VIDEO: motion-JPEG Hardware;
INGRESSI VIDEO: un ingresso video composito (VHS, Video8),
un ingresso S-Video (S-VHS, Hi8);
USCITE VIDEO: una uscita video composito (VHS, Video8),
una uscita S-Video (S-VHS, Hi8);
STANDARD VIDEO: PAL. NTSC, SECAM (solo ingresso);
COMPATIBILITÀ CON SCHEDE GRAFICHE: tutte le risoluzioni fino a
1600x1280, tutti i colori fino a True Color 24-bit,
non è richiesto feature connector;
ALTRE SPECIFICHE: installazione Plug&Play, 2 anni di garanzia.
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SOFTWARE
Il nuovo database unisce potenza e semplicità
Borland Paradox 7.0 per Windows 95 e NT
Borland
Paradox
Paradox 7.0 può già vantare un prestigioso riconoscimento aggiudicato dalla rivista
Windows Source che gli ha attribuito il premio "Stellar Innovation"
B orland International ha
annunciato la disponibi¬
lità di Paradox 7,0 per
Windows 95 e Windows
NT. Il nuovo database, offre
velocità di esecuzione, sem¬
plicità d'uso e nuovi stru¬
menti dedicati agli sviluppa¬
tori e una transizione facile
a Windows 95 per gli attuali
utenti di Paradox. 'La dispo¬
nibilità di Paradox 7.0 non fa
altro che consolidare la posi¬
zione di Borland come forni¬
tore leader di prodotti per le
nuove piattaforme di
Windows 95 e NT', ha affer¬
mato in occasione della pre¬
sentazione Gary Wetsel,
presidente di Borland.
Ma andiamo a vedere le
novità di questa nuova
release di Paradox. In primo
luogo, grazie ai nuovi Expert
è possibile automatizzare
tutte le operazioni che più
comunemente vengono
eseguite sui database, gra¬
zie ad una serie di migliora¬
menti in termini di usabilità
che consentono anche ai
neofiti di lavorare immedia¬
tamente sui propri dati.
Paradox 7.0 offre, inoltre,
un eccellente grado di inte¬
grazione con la suite Office
95 di Microsoft e
PerfectOffice 7 di Novell. Il
database dispone, poi, di
nuovi tool visuali di produtti¬
vità grazie ai quali gli utenti
evoluti e gli sviluppatori pos¬
sono facilmente estendere
l'ambiente Paradox per rea¬
lizzare le più avanzate appli¬
cazioni database in ambien¬
te Windows.
Grazie alla certificazione di
compatibilità con Windows
95, Paradox 7.0 sfrutterà
appieno tutti i vantaggi del¬
l'architettura a 32 bit e le
alte prestazioni di Windows
95 e Windows NT, oltre che
delle innovazioni apportate
all’interfaccia utente e alle
nuove funzionalità di
Windows 95, come ad
esempio:
- box di dialogo Windows 95
comuni;
- nomi di file lunghi;
- invio di posta e altre fun¬
zionalità MAPI;
- controlli OCX drag e drop;
- schede con segnalimi
- automazione OLE 2.0. con¬
troller e server;
- tool tip;
- barre strumenti riposizio-
nabili;
- menu sensibili al contesto
attivabili con il pulsante
destro del mouse;
- integrazione con Windows
95 Explorer.
Paradox 7.0 è disponibile in
inglese da dicembre presso
i normali canali distributivi. Il
prezzo di vendita suggerito
per i nuovi utenti è di Lit.
399.000 IVA esclusa. Gli
utenti delle versioni prece¬
denti possono effettuare
l'aggiornamento a Paradox
7.0 ad un costo suggerito di
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Disponibile anche via Internet
Antivirus VirIT per Windows 95
È oramai noto come a causa di un dischetto infetto incau¬
tamente allegato ad una rivista di informatica il virus Bye
si sia immediatamente propagato nella comunità
informatica italiana. VirIT, della TG Soft nella versione
Lite I.OOd è in grado di rilevare e rimuovere il virus
VirIT riconosce naturalmente anche molti altri virus nazionali
ed esteri, è stato scritto in Assembly e la parte di riconosci¬
mento virus si basa sulle modalità Firme ed Euristica.
La modalità Firme permette l'univoca identificazione dei codici
virali i quali vengono segnalati secondo lo standard CARO
(Computer Antivirus Research Orgamzation) La modalità
Euristica cerca invece di intercettare i virus di nuova genera¬
zione, quindi un’ulteriore sicurezza per il futuro. Sia nel caso di
nuove varianti di virus già noti che di virus di nuova generazio¬
ne è di fondamentale importanza segnalarne la comparsa ed
inviarne campioni per l'analisi presso il centro di ricerche della
TG Soft, in questo modo infatti gli sviluppatori del software
potranno operare l'aggiornamento e renderlo disponibile il più
velocemente possibile all'intera comunità informatica. VirIT
identifica anche virus resi polimorfici con alcuni motori e ven¬
gono anche intercettate le varianti generate con VCL (Virus
Creation Laboratory) e PS-MPC (generatore di virus creato da
Phalcom Skism, gruppo di virus writer inglesi). Per far fronte a
nuove tipologie virali polimorfiche in VirIT Lite è stato imple¬
mentato un algoritmo proprietario chiamato DEEP SCAN che
permette l'intercettazione di virus altamente polimorfici quali
ad esempio Dream Man, One Hai 3544 ed altri non più attra¬
verso il riconoscimento del motore mutante ma con l'identifi¬
cazione del virus vero e proprio. Per quanto riguarda tipologie
particolarissime come i virus Extra Traccia, VirIT Lite è in
grado di identificare anche il Run Error 504D:5658 che ha
avuto modo di diffondersi nel nostro paese. VirIT Lite viene
periodicamente rilasciato su Internet sul sito del DSI
(Dipartimento di Scienza dell'Informazione) di Milano con FTP
su FTP.DSI.UNIMI.IT e directory \,l\secutiry\docs\TGSoft, il
file si chiama VLT-100D.ZIP, oppure può essere richiesto
direttamente a TG Soft telefonando allo 049/631748.
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roboante apparecchio audio
Wavetable. al video digitale a
movimento integrale, ed
all'avanzata porta game
applicazioni di gioco o multimediali in un'esperienza
immersiva
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interattiva.
Rimarrai
incollato alla
sedia davanti
alla realistica
grafica in 3D e
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MANIFESTAZIONI
Etnoteam controlla la qualità del software
Il CQS ridefinisce l'approccio europeo al software
L'evento organizzato da Etnoteam. giunto alla vigilia del decimo anno, cresce d'importanza e si mostra pronto
alle nuove sfide della produttività. Telelavoro, remote outsourcing nelle low-wage countries, finanziamenti
alle piccole realtà e pressioni sulle Pubbliche Amministrazioni in una ricerca di omogeneità e qualità ad alto livello
di Leo Sorge
P artita in sordina e spesso
mischiata con altre rasse¬
gne piu o meno specializzate,
Il Controllo della Qualità del
Software, in breve CQS, è
giunta alla nona edizione con
lo status della più importante
conferenza europea sull'indu¬
stria del software per l'infor¬
matica e le telecomunicazioni.
Organizzata da Etnoteam,
questa mostra-convegno è
oggi una realtà imprescindibile
per chiunque sviluppi softwa¬
re a livello professionale, quin¬
di banche, assicurazioni, pub¬
blica amministrazione, indu¬
strie e cosi via.
Nel corso dell'edizione 1995
sono state presentate le gran¬
di sfide e le opportunità offer¬
te dalla combinazione delle
reti telematiche e dello svilup¬
po dei Paesi dell'Est europeo
I numeri sono ottimi: quattro
giornate (dal 23 al 26 ottobre),
7 tutorial, quasi 80 sessioni,
più di 150 relatori internaziona¬
li provenienti da oltre 20 nazio¬
ni (tra cui USA, India, Russia,
Israele, Ungheria...) per gli
oltre 1500 iscritti provenienti
da tutta Europa. In particolare
va segnalato che anche la
giornata inaugurale, dedicata
esclusivamente ai corsi mono¬
tematici, ha registrato un deci¬
so successo con il pienone del
tutorial su ISO 9000 e il tutto
esaurito sulle tecnologie ad
oggetti. Parlando invece della
sezione convegnistica, le linee
guida si sono dipanate dall'in¬
vasione del software nell'am¬
biente che ci circonda. Tale
pervasività si espande in tutti
gli elementi della vita quotidia¬
na, dalle auto ai telefoni cellu¬
lari, e rende senz'altro neces¬
sario un ripensamento genera¬
le di un approccio che oggi
condiziona pesantemente la
ISO 9000 e dintorni
Anche in Italia si inizia a diffondere il concetto
di qualità del prodotto e trasparenza contrattuale
Le Norme ISO 9000, l'applicazione, la Certificazione delle
Società, i processi di Assessment ed altro sono solo alcuni
degli argomenti che vengono discussi nella mailing list ISO
9000.
Tutti coloro che si interessano all'argomento, ad esempio
auditor edp, certificatori, assessor, eccetera, ma anche per
chi deve o dovrà interessarsi alla norma o solo per chi è
curioso e desidera saperne di più la Mailing list ISO 9000 è
sicuramente il luogo adatto. La lista è moderata. Per iscri¬
versi alla lista basta inviare una e-mail al seguente indirizzo:
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così composta. SUBSCRIBE IS09000
Per informazioni i nviare una e-mail a: _
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con nel corpo del testo HELP.
definizione di prodotti indu¬
striali, infrastrutture o servizi.
Uno degli aspetti coinvolti
dalla ridefimzione dell'approc¬
cio è lo sviluppo di software di
qualità In siti decentralizzati,
una migrazione incoraggiata
dalla Unione Europea al fine di
recuperare competitività e al
contempo finanziare lo svilup¬
po di nuovi, emergenti mercati
geografici. Ma la rete a livello
europeo è necessità fonda-
mentale sia per il settore pri¬
vato che pubblico che hanno
urgenza di subappaltare opera¬
zioni quali lo sviluppo e la
manutenzione del software a
forze lavoro poste in nazioni
emergenti, in pratica operando
un remote outsourcing
III fulcro della politica comuni¬
taria per lo sviluppo tecnologi¬
co di software e telecomuni¬
cazioni si poggia su ESSI
(European System and
Software Initiative), un pro¬
gramma che offre finanzia¬
menti alle piccole e medie
imprese per incoraggiare il
miglioramento e l'innovazione
dei processi produttivi.
SOFTWARE
Si avvale di oltre 300 effetti sonori
Battle Beast: un gioco bestiale
Alla realizzazione della colonna sonora ha partecipato
anche un "grande" del mondo musicale
C’è il cattivo di turno, l'uomo-rospo Toadman, e c'è da sal¬
vare l'umanità da legioni di rospi cattivi scappati da un labo¬
ratorio di biologia. Il gioco, proposto su CD-ROM dalla CD
LINE in tutti i CD LINE POINT, è un classico degli "spara¬
tutto", dove contano velocità e colpo d'occhio. Si può gio¬
care da soli, in compagnia oppure in rete o via modem, a
nostra disposizione c'è un esercito di Battle Beast, macchi¬
ne da guerra create dal generale per difendere il territorio
Alcuni battle beast sono stati riprogrammati dal cattivissi¬
mo Toadman, e creeranno non pochi problemi nelle nostre
fila. Nove sono le differenti zone di combattimento. Lo
scopo è quello di arrivare al rifugio di Toadman sbaraglian¬
do Battle Beast traditori e rospi cattivi, lo scenario finale ci
vedrà impegnati nella lotta contro il terribile Toadman: solo
uno sopravviverà, come nella migliore tradizione dei video¬
game. Sono state realizzate per il gioco animazioni di qua¬
lità, musiche composte da Ron Wasserman (coproduttore
degli Yes), e oltre 300 effetti sonori
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MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
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bene la musica, prima di qual¬
siasi acquisto ascolta da sem¬
pre una voce autorevole: quel¬
la di AUDIOreview. Dalle sue
pagine ogni mese uno staff di
veri esperti dà ai lettori, esi¬
genti o anche alle prime armi,
ogni informazione e suggeri¬
mento per un ascolto miglio¬
re: chi la legge apprende ogni
volta qualcosa di nuovo e im¬
portante. Prestando ascolto
alle migliaia di prove, recen¬
sioni e notizie pubblicate in do¬
dici anni, centinaia di migliaia
di lettori hanno imparato a
orientarsi nel vasto mercato
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stare il meglio, in linea con i
consigli di AUDIOreview, sen¬
za sbagliare mai.
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Pagina dopo pagina, lo nostro passioni
AUDIO VIDEO ELETTRONiCA PROGRAMMI PER LO SPETTACOLO MULTIMEDALE tedinimeciia
STRATEGIE
Si delineano le strategie dell'azienda di Bill Gates
Microsoft e le nuove frontiere dell'informazione
Personal, reti locali, reti geografiche e televisione si parlano sempre più intensamente: è il momento di MSNBC
Cable e MSNBC Online. Per il Web il futurologo Bill Gates prevede uno sviluppo principalmente aziendale
e professionale, mentre per ora il consumer appare più contenuto. Infine Sun dava entra anche in Visual Basic
Script, il linguaggio Microsoft per Internet, acquisito da Oracle in cambio di OCX, la sua tecnologia che permette
di inserire nelle applicazioni dei Web browser semplici ed efficienti
di Leo Sorge
i inizia a delineare la strate¬
gia Microsoft per la diffu¬
sione delle informazioni attra¬
verso reti geografiche di PC
ma anche mezzi più tradizio¬
nali come la televisione, che
si stanno integrando in modo
sempre più stretto.
Ricordiamo che il colosso di
Bill Gates ha recentemente
operato una stretta alleanza
con il network televisivo sta¬
tunitense NBC, mentre tutti
sanno che è attivo Microsoft
Network, la rete mondiale
tcp/ip che fornisce sia un
pieno accesso ad Internet che
una versione più organica e
meno dispersa.
Partiamo dal Quarto Potere,
che in questo caso si chiama
MSNBC Cable: si tratta dun
servizio informativo via cavo,
come suggerisce il nome, atti¬
vo 24 ore su 24 e distribuito in
varie parti del mondo, NBC
Super Channel per l'Europa,
CNBC per l'Asia e Canal de
Noticias NBC per l'America
latina. Il business è gestito
dalla nuova società MSNBC
Cable, posseduta da
Microsoft al 50% per un inve¬
stimento di 220 milioni di dol¬
lari. Contemporaneamente
parte un'iniziativa strettamen¬
te collegata, MSNBC Online,
un servizio interattivo disponi¬
bile solo su Microsoft
Network completato da NBC
Desktop Video, un servizio
informativo professionale
dedicato agli istituti finanziari.
I due nuovi servizi si integrano
ad NBC News, il tradizionale
canale di notizie del network
televisivo. Ciascun servizio
farà riferimento alle opportu¬
nità offerte dagli altri due: gli
spettatori potranno guardare
le News come hanno fatto
finora, sintonizzarsi su Cable
per avere degli approfondi¬
menti ma anche collegarsi
con MSN per ricevere infor¬
mazioni complete e persona-
lizzate. In un incontro con
analsti e giornalisti dal sapido
titolo 'La strada che porta ad
Internet' (parafrasi del titolo
del libro dello stesso Gates,
'La strada che porta al doma¬
ni'), Gates ha rilevato che il
mondo del lavoro adotterà
Internet principalmente in due
modalità: da un lato come
workgroup per mettere in
contatto le proprie risorse
interne sia tra loro che con
clienti e fornitori, dall'altro
come collegamento tra le
aziende, le cosiddette
Intranet.
Queste applicazioni dovrebbe¬
ro svilupparsi più velocemen¬
te di quelle per il mercato con¬
sumer, meno polarizzato e
quindi più disperso.
L'obiettivo di Microsoft è
quindi di fare dei suoi prodotti,
sia i sistemi operativi
Windows NT e Windows 95
che la suite Office 95, gli stru¬
menti ideali per l'uso profes¬
sionale di Internet. A proposi¬
to degli strumenti a corollario
di questa strategia non è
ancora dato di sapere come
l'acquisizione della tecnologia
Sun Java modificherà progetti
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quasi pronti quali Internet
Explorer (che sarà disponibile
anche per il Macintosh),
Active VRML per la multime¬
dialità tridimensionale ed altre
facezie del genere.
È invece più chiaro cosa suc¬
cederà con Visual Basic
Script, l'evoluzione del visual
programming verso Internet:
oltre agli ovvi hyperlinks il
nuovo linguaggio gestisce gli
oggetti di OLE ma soprattutto
gli applets di Java. È su que¬
sto terreno che si svolge poi
la collaborazione con Oracle,
sempre centrata sui contenuti
del Web: quest'ultima pren¬
derà in licenza proprio
VisualBasic Script onde inse¬
rirlo nella linea
PowerBrowser, disponibile
sotto Windows e Mac: dal
suo lato Microsoft prenderà in
licenza - e lo distribuirà alle
terze parti perché ne facciano
uso - OCX, un software della
linea PowerBrowser che con¬
sente di scrivere dei Web
Browser facilmente inseribili
in altre applicazioni, tra l’altro
completamente compatibile
con gli OLE Controls.
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ché è disponibile gratuitamen¬
te per Windows 95, Windows
NT e Macintosh.
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SOFTWARE
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PhotoEnhancer è ora disponibile con FotoMan Pixtura
Viene annunciato un abbinamento vincente per il settore fotografico
digitale: FotoMan Pixtura, la potente ma economica macchina
fotografica digitale a colori a 24 bit è ora disponibile con
PhotoEnhancer, l'autorevole software per la cattura di immagini
F ino ad oggi FotoMan
Pixtura è stato offerto,
da quando è stato lanciato
lo scorso marzo, solo ai
VAR e agli sviluppatori di
soluzioni indipendenti per
essere incluso in una vasta
gamma di applicazioni verti¬
cali. Con la disponibilità del
nuovo software
PhotoEnhancer la macchina
fotografica digitale può
essere adesso utilizzata su
applicazioni più convenzio¬
nali. Il software permette di
visualizzare, modificare ed
elaborare le immagini cattu¬
rate. funzioni speciali con¬
sentono di compensare le
condizione di illuminazione
e di generare prove di una
determinata immagine con
diverse messe a fuoco.
esposizioni, luminosità, con¬
trasto e colon per la scelta
più appropriata.
PhotoEnhancer supporta i
formati grafici UFF. JPEG.
BMP, PXN (il formato nativo
di Pixtura). FotoMan Pixtura
e in grado di acquisire più
immagini di qualsiasi altra
macchina fotografica digita¬
le di prezzo comparabile
oggi disponibile sul merca¬
to. Può infatti memorizzare
48 immagini ad alta risolu¬
zione (768x512 pixel) oppu¬
re 150 in risoluzione stan¬
dard (384x256) e poi trasfe¬
rirle su PC attraverso una
connessione seriale. Le
immagini vengono archivia¬
te all'interno di una memo¬
ria non volatile, dove vengo¬
no mantenute per un anno
in assenza di
batterie.
FotoMan
Pixtura. con
un peso di
soli 490
grammi, uti¬
lizza quattro batterie al litio
stilo, che garantiscono fino
ad 800 scatti per ricarica
anche con flash integrato
attivo Un display LCD
posto sul retro della mac¬
china fotografica permette
di mantenere sotto control¬
lo le funzioni più importanti,
come il livello di carica della
batteria, il numero di foto e
l'autoscatto con tre opzioni.
Sulla fotocamera è montato
un obiettivo a fuoco fisso
da 35 mm. con profondità di
campo da 1.20 mt all'infini¬
to. è comunque presente
una ghiera a vite per monta¬
re una vasta gamma di lenti
addizionali previste per le
telecamere tradizionali.
L'esposizione può essere
automatica con tempi di
scatto da 1/30 a 1/175 di
secondo oppure manuale.
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Nel nostro paese sono già installate 600 unità fault tolerant
di Stratus, che con Radio Cluster risponde alla domanda
degli utenti di applicazioni mission.critical, finora costretti a
ricorrere a piattaforme mid-range Unix o proprietary e rilut¬
tanti ad utilizzare su larga scala PC Servers distribuiti pro¬
prio per i limiti di affidabilità, modularità e scalarità di questi
ultimi.
Radio Cluster di Stratus fornisce da 8 a 32 sever Clustered
configurati 'in a box" ed agevolmente amministrati in 'single
System view' anche da un’unica console di sistema.
L'architettura duplicata Stratus ed il middleware ISIS garan¬
tiscono inoltre l'eliminazione di ogni 'single point of failure'
hardware, software ed applicativo attraverso la rilevazione
e la rimozione logica e fisica (hot.swap) dei nodi malfunzio-
nanti senza interruzione delle applicazioni, la replicazione
attiva su più server di archivi e programmi la riconfigurazio¬
ne dinamica del cluster ed il bilanciamento automatico del
carico di lavoro sui vari nodi di rete.
Status ha inoltre esteso anche a Radio Cluster il servizio di
telediagnosi e di telemanutenzione on-line tipicamente for¬
nito per i suoi sistemi fault tolerant midrange ed high end
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Tel. 06/6143523
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(SV) Lutino lei 019-671044
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Lombardia
(Mll Milano tei 02-76008728
(Mli Milano tei. 02-26141136
(BGi Bergamo lei 035-615937
(BS) Brescia lei. 030 3702361
|BS) Brescia lei 030-3366461
Tremino Allo Adige
<TN) Cordolo di Tremo lei 0461 960213
Veneto
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(VR) Conca Mnrcsc lei 0442-374152
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(VE) Campo D'Arscgn lei. 041-5412304
(PO| liste lei 0429-601651
(VII Bacano del Grappa tei. 0424-500216
(VI) Kosit tei. 0424-582091
(TV) Treviso lei 0422-414456
Friuli Venezia Giulia
(GO) Gorizia lei W81-537790
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Toscana
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(LT) Manna di Miniumo lei. 0771 681196
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SOFTWARE
Il primo prodotto a permettere agli utenti Unix il completo accesso alle applicazioni Windows
Tektronix potenzia WinDD per Windows on Unix
L'azienda, al terzo posto nel mondo per gli X-Terminals, li abbandona per proporre le Netstation, più completi
ed indipendenti dalla piattaforma. Inoltre annuncia la release 2 di WinDD che introduce importanti innovazioni
che rafforzano il legame tra Unix e le applicazioni Windows
U n fatto che esplicita il
nuovo, aggressivo atteg¬
giamento è che con effetto
immediato l'azienda non
venderà più prodotti deno¬
minati X Terminal.
La società ha infatti deciso
di dare ai suoi prodotti desk¬
top il nome di Netstation.
che come dice il nome sono
basate sulla rete. Tra le
informazioni gestite trovia¬
mo anche quelle in formato
audio e video, il tutto su
diversi ambienti operativi
Unix e PC.
Passiamo al software. A
meno di un anno dalla ver¬
sione 1, Tektronix annuncia
la release 2 di WinDD,
secondo l'azienda il primo
prodotto a permettere agli
utenti Unix il completo
accesso alle applicazioni
Windows. WinDD 2.0 intro¬
duce importanti innovazioni
che rafforzano il legame tra
le due piattaforme ed
aumenta il numero di appli¬
cazioni Windows e di Client
supportati.
La nuova release, basata su
Windows NT server versio¬
ne 3.5.1, consente agli
utenti Unix di accedere alle
applicazioni residenti su un
server Microsoft con presta¬
zioni eguali o superiori alla
classe dei processori 486 e
compatibilità nativa. La rete
dev'essere TCP/IP e vengo¬
no supportate sia le
Netstation della stessa
Tektronix che le workstation
Sun, Silicon Graphics,
Hewlett Packard, IBM e
NEC; altri desktop X-
Windows (server X
Macintosh ed altri) possono
accedere a WinDD tramite il
protocollo X.
Le novità della versione 2
sono il supporto delle appli¬
cazioni Windows 95 con
tanto di cut and paste con
Unix ed il supporto di vecchi
PC come Client; altri miglio¬
ramenti sono nell'ammini¬
strazione di reti e sistemi.
Particolarmente interessan¬
te il fatto che le vecchie
macchine 386 con 4MB
Ram VGA, collegate in rete
con WinDD tramite proto¬
collo PPP, possono essere
aggiornate istantaneamente
al pieno supporto delle
applicazioni NT e 95 con
velocità pari o superiore a
quella d'un 486. Oltre a sup¬
portare applicazioni a carat¬
tere su Dos, Windows ed
OS/2, in particolare WinDD
offre le applicazioni
Windows 95 con accesso
diretto e look and feel di
Windows NT; il pieno sup¬
porto di Windows 95 sarà
quindi disponibile a breve
distanza dalla conversione di
Windows NT a tale interfac¬
cia, prevista per i primi mesi
dell'anno. Parlando di Unix
va segnalato che WinDD
offre pieno supporto a SCO
Unix sia Client che server.
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per Windows, che consente l'elaborazione di filmati
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personal, rendendo questo prodotto unico nel suo genere. È
ora possibile tagliare, copiare ed incollare qualsiasi sequenza
o immagine (I, P o B) di un file MPEG-1. elaborandola con i
diversi effetti speciali a disposizione dell'operatore senza
bisogno di schede
hardware.
Il principio di funziona¬
mento di questo pro¬
gramma è semplice: la
realizzazione d'una
sequenza MPEG consi¬
ste nel raccogliere
diverse sequenze pro¬
venienti da fonti MPEG-
1, nell'incollare le sele¬
zioni fotogramma per
fotogramma e nell’inse-
rire effetti quali titoli,
regolazioni colorimetri¬
che, dissolvenze ecce¬
tera.
L'anteprima del filmato
può essere visualizzata
per poi salvare il progetto e generare la sequenza nel formato
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TECNOLOGIE
II progetto tecnico è uno dei più complessi mai intrapresi con tecnologie di realtà virtuale
Superscape, e i docks di Londra vanno in VR
La Thames Water Utilities e il London Dockland Development hanno commissionato a MW Barber, uno studio
di consulenza, la realizzazione di un modello in realtà virtuale della stazione di pompaggio delle acque
di rifiuto nei Royal Docks di Londra, un'opera da 27 miliardi.
B en Nithsdale, direttore
progetti della TWU,
afferma che "Il progetto tec¬
nico è uno dei più complessi
mai intrapresi con tecnolo¬
gie di realtà virtuale per la
progettazione, la pianifica¬
zione e l'addestramento’.
Il completamento della sta¬
zione dalla parte della Miller
Civil Engineering è previsto
per il gennaio 1997.
L'opera ingegneristica che
controllerà il flusso delle
acque piovane e reflue delle
dockland è parte integrante
dei Royal Docks, la zona di
sviluppo più ampia
d'Europa.
Usando planimetrie su
carta, il software di realtà
virtuale Superscape VRT e
le conoscenze acquisite sui
sistemi fognari e sulle sta¬
zioni di pompaggio, MW
Barber ha realizzato due
modelli della stazione, uno
per l'interno e uno per l'e¬
sterno dell'edificio: al
modello sono state accluse
anche altre componenti, tra
le quali delle simulazioni
funzionanti del famoso tra¬
ghetto di Woolwich e del
flusso delle maree del
Tamigi.
Superscape VRT è un
software di authoring in
realtà virtuale, comprenden¬
te una suite integrata di edi¬
tor ed applicazioni.
Gira su PC standard con
processori 486 e Pentium in
qualsiasi configurazione,
mentre per la visualizzazio¬
ne c'è Visualiser, la piat¬
taforma utente di
Superscape.
SOFTWARE
Arrivano le nuove versioni di C++ e pcAnyware
Symantec tutta a 32 bit
Sono arrivate le nuove versioni del C++ e di pcAnyware,
rispettivamente il primo compilatore a 16/32 bit
certificato per Windows 95 e il software di accesso
remoto che gira dal Dos ad NT
Per questo prodotto Symantec C++ 7 2 ha ottenuto il diritto di
usare il marchio di Windows 95, e permette di realizzare appli¬
cazioni più veloci, che sfruttano tutte le potenzialità del nuovo
ambiente al contempo fornendo all'utente le più aggiornate
tecnologie e funzionalità per lo sviluppo. Tra le caratteristiche
del nuovo prodotto ci sono tutte quelle necessarie ai 32 bit,
compresi i nuovi Controls (barre cursore, pulsanti rotatori, elen¬
chi immagini, visualizzazione a struttura o a elenco, controllo
animazioni, hot keys, header, status, toolbar, tooltypes ed
altri). Inoltre è previsto il supporto del registro di configurazio¬
ne, delle funzioni di installazione/disinstallazione e delle icone
16x16, oltre ovviamente ai long filenames e ad Ole 2 per con¬
tenitori e server. Altre carettenstiche di Windows 95 integrate
nella nuova versione del compilatore Symantec sono MFC 3 2
con il supporto dei controlli, l'SDK completo con file di proget¬
to delle precedenti versioni di Symantec C++ ed un nuovo
visualizzatore di documentazione sulla guida di Windows 95.
Nel package trovano posto anche svariate applicazioni di
esempio ed una serie di aiuti per la migrazione di codice C++
scritto con compilatori Borland o Microsoft.
Grosse novità anche per quanto riguarda l'assistenza: grazie
ad un accordo di collaborazione con Imol Informatica, gli utenti
di prodotti Symantec per le piattaforme Dos e Windows pos¬
sono usufruire di un servizio tecnico post vendita: è attraverso
i numeri 0542/28062 o 0542/29642 che si accede alla nuova
hotline telefonica. Contemporaneamente è stata annunciata la
nuova versione di pc-Anyware 32 per Windows 95 ed NT
Questo software di comunicazione è attualmente l'unica solu¬
zione in grado di supportare i nuovi sistemi operativi al con¬
tempo offrendo sessioni con Dos e Windows e la compatibi¬
lità con le precedenti versioni dello stesso pacchetto.
I prodotti Symantec sono distribuiti in Italia da Computer 2000,
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applicazioni in ambiente
Windows e DOS. Il prodot¬
to, distribuito al prezzo sug¬
gerito di Lit. 219.000 IVA
esclusa è disponibile per
bus PCI.
Grazie all'engine grafico
ARK 2000PV, Stealth64
Graphics 2121 migliora le
prestazioni delle applicazio¬
ni su piattaforma Windows
3.1, Windows 95 e DOS.
La gamma 2001 di accelera¬
tori grafici supporta una
risoluzione massima di
1600x1200 dpi, e colore a
24 bit True Color che per¬
mette di visualizzare 16.7
milioni di colori alla risolu¬
zione 800x600 con refresh
di 90 Hz. Stealth64 Graphics
2121 è fornita di Display
Power Management
System per il risparmio del¬
l'energia, di una utility di
centratura dello schermo e
di una versione Windows
del programma di installa¬
zione. Diamond annuncia
tutta una serie di prodotti
per Windows 95, dagli
acceleratori multimediali
della serie Speedstar,
Stealth e Viper, le schede
audiotelefoniche
Telecommander ed i kit
multimediali sono già com¬
patibili con il nuovo sistema
operativo.
9
0 Centro HL Distribuzione f
^ Vìa Luca Lanciucci I.
50136 Firenze
Tel 055/6690.24
SOFTWARE
Da Adobe l'ultima versione del noto software di illustrazione e disegno
lllustrator 6.0 per Macintosh e Power Mac
Viene ora offerta una migliore gestione delle immagini, l’integrazione trasparente con altri software Adobe
e funzionalità di produzione integrate tra cui la quadricromia
Inoltre lllustrator 6.0 presenta una nuova Application
Programmmg Interface (API) che permette alle terze parti di
sviluppare plug-in e aggiungere palette in modo ancora più
facile, e agli utenti di utilizzare filtri compatibili con Photoshop
dall'interno del programma. La nuova API rappresenta un'im¬
portante evoluzione nella possibilità di sviluppare plug-in, in
quanto permette alle prossime versioni dei software Adobe di
utilizzare uno stesso plug-in con diversi programmi, miglioran¬
done cosi l'integrazione.
Inoltre la API semplifica la ricompilazione dei plug-in per altre
piattaforme hardware.
"Adobe lllustrator è un potente strumento di creazione ed ela¬
borazione di disegni che aiuta i professionisti della grafica, ma
anche nella progettazione architettonica e industriale, nella
realizzazione di progetti", ha dichiarato Stefano Pateri,
Marketing Manager di Adobe Systems Italia. "L'API avanzata
e l'integrazione più robusta con gli altri prodotti Adobe, fanno
di lllustrator una soluzione completa per disegno grafico e
tecnico, e un potente strumento da integrare ad altri softwa¬
re". Tra le software house che stanno sviluppando nuovi plug-
in per lllustrator 6.0, vi sono: MetaTooIs (già HSC Software),
creatore di KPT Vector Effects; Belnfinite creatore di Infinite
FX; Letraset e Cytopia Software, sviluppatori di Socket Set
1&2 e infine Extensis e Alien Skin.
Tutti gli sviluppatori interessati a lllustrator 6.0 possono otte¬
nere una copia del Software Development Kit dalla Adobe
Developers Association (ADA) chiamando il numero 0031 20
6511275
Adobe lllustrator per Macintosh e Power Macintosh sarà
disponibile durante il primo trimestre 1996, gli utenti registrati
che hanno acquistato lllustrator 5.5 per Macintosh dopo il 26
settembre 1995, riceveranno gratuitamente l'upgrade in for¬
mato CD-ROM. Tutti coloro che avranno acquistato il pac¬
chetto prima di tale data potranno ottenere l'upgrade per la
versione 6.0 su CD-ROM ad un prezzo vantaggioso.
AM
a Adobe Systems Srl Centro Direzionale Coileoni, Viale Colleoni
‘ 5, Pai TaurusA3, 20041 Agrate finanza IMI). Tel. 039/65 501
86
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
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O.S. & software
MS-DOS 6.22 bundle L. 60.000
MS-Windows 3.11 bundle L. 110.000
Windows 95 bundle L. 169.000
Works 4.0 Win 95 bundle L. 75.000
Office ita L. 890.000
Office Pro ita L. 999.000
Office Win95 ita L. 929.000
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PHILIPS 62CR 6* ATAPI
SONY CDU-77E 4* ATAPI
SONY CDU-76S 4x SCSI-II
L. 285.000
L 285.000
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6000C 600/2400 dpi L. 790.000
12000C 1200/4800 dpi L 990.000
Singola passala 30blt
ZI -600 600/2400 dpi L. 990.000
ZI-1200 1200/4800 dp. L. 1.290.000
illuminatore diapositive L 290.000
Insentore logli autom L. 650.000
SCHEDE GRAFICHE
C. G. S3 Trio 64 1 MB esp. 2MB. PCI L. 220.000
C. G. Sun Tracer W32P-D 2MB PCI L 370.000
ATI MACH64 2MB VRAM PCI L 500.000
matrox Mlllonlum 2MB WRAM PCI L. 700.000
matrox Millenium 4MB WRAM PCI L. 995.000
Diamond Stoalth Video 64 2MB VRAM L 540.000
Diamond Stealth espansione 2MB L 340.000
HARD DISK
635MB lOms. W.D. EIDE
850MB lOms. W.D. EIDE
1.6GB 10ms, Maxtor EIDE
1.6GB lOms, W.D. EIDE
1.08GB IBM, SCSI-II
L. 340.000
L. 400.000
L. 600.000
L 710.000
L. 560.000
4 0GB FUJITSU, SCSI-I110 ms. 7200rpm L 2.000.000
Parti per computer
Malnboard Pentium SUN RAY II L. 380.000
Mainboard Pentium SUN RAY II controller SCSI
PCI Integrato (chlpset ADAPTEC) L. 580.000
CPU Intel Pentium 75 L 250.000
CPU Intel Pentium 90 L. 420.000
CPU Intel Pentium 100 L 500.000
CPU Intel Pentium 120 L. 600.000
CPU Intel Pentium 133 L. 900.000
SIMM 4MB 72pm 70ns L. 210.000
SIMM 8MB 72pln 70ns L 420.000
SIMM 16MB 72pln70ns L. 820.000
Network adapters
3COM EtherlInK III Combo ISA
3COM Etherlink III Combo PCI
3COM PCMCIA Combo
NE 2000 compatibile
Prlntor othernet adapter
Covo MS-DOS intertink printer
L. 185.000
Il .TUTTI
L. 480.000
L. 70.000
L. 250.000
L 39.000
Controller SCSI ADAPTEC
1522 SCSI-II . FDD . BIOS L 180.000
2825 SCSI-II . EIDE . FDD VL-Bus L. 350.000
2940 SCSI-II PCI bulk U 480.000
2940 SCSI-II PCI + software kit L 620.000
2940W Wide SCSI-II PCI bulk L. 620.000
APA-460 PCMCIA SCSI-II L. 470.000
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Pentium Moniputer
- Mainboard 256KB ceche. Flash BIOS. 3 slot ISA e 2 PCI Irben
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- RAM. base 8MB espandibile fino a 128MB
- Hard disk: 635MB EIDE Western Digital
- Floppy disk 3 5' 1.44MB
- CO ROM integrato 4x. interfaccia ATAPI
- Schedo audio I6bit stereo, altoparlanti e microfono incorporati
- Scheda grafica S3 Trio 64 PCI i MB RAM espandibile fino a 2MB
- Video lo 1 MPR II, 1024x768 non intertaccialo dot 0.28 mm
- Connetton ausilian VGA IN e VGA OUT
- Pone. 2 seriali 16550. mouse PS/2, paranoia EPPiECP. roystick. MIDI
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- Chipset: Intel Trllon Slot: 4 ISA e 4 PCI
- Pone su mamboaid 2 senali 16550, mouse PS/2, parallela EPP/ECP
- RAM base 8MB esp 128MB
- Hard disk: 850MB W.O EIDE . controller PCI integralo su mainboard
- Floppy disk 3.5" 1.44MB
- Scheda gralica PCI California Graphics Termlnolor 64 93 Trio
64 , MB RAM espandibile tino a 2MB
- Conienilore: desktop o mimlower. opzionale middle-lower o lowei
- Alimentatore: 200W TUV. ventola silenziosa controllata in temperatura
- Tastiera: a scella italiana o USA Mouse DEXXA 3 tasti
Pentium 75
Pentium 90
Pentium 100
Pentium 120
Pentium 133
Pentium 150
Pentium 166
L. 1.760.000
L. 1.900.000
L. 1.990.000
L. 2.050.000
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Pentium Triton .
- Ceche 256KB RAM base «MB esp. 128MB
- Hard disk: 635MB W O EIOE Floppy disk: 3.5" 1 44MB
- Scheda grafica: PCI 1MB RAM
- Contenitore desktop o minitowoi. opzionale middle-lower o lowet
- Alimentatore: 200W TUV, ventola silenziosa controllata in temperatura
- Tastiera a scelta italiana o USA. Mouse DEXXA 3 tasti
Pentium 75
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L. 1.600.000
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14C dot 028 mm
14B dot 0.28 mm
15C dot 0.28mm
15A Bnlliance dot 0.28 mm
17B dot 0.28 mm
17T dot 026 mm Trinitron
17A Bnlliance do! 027 mm
20B dot 028 mm
20T dot 0.31 mm Trinitron
21B dot 028 mm
21BA dot 026 mm
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L. 550.000
L. 680.000
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L. 2.200.000
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Tel: (011)3199.922
Fax:(011)3198.980
Lanciata la nuova interfaccia grafica WitchDesk
Due nuovi Superstore Vobis
a Milano e Roma
L'informatica, e tutto il mondo dei prodotti che le ruota attorno è sempre più pervasi va,
alla portata di tutti. Mai visti infatti tanti giornalisti "non informatici" alla conferenza stampa
di inaugurazione del nuovo Superstore Vobis di Corsico, alle porte di Milano, avvenuto
in contemporanea con l'altro superstore inaugurato a Pomezia
I nuovi punti vendita hanno rispettiva¬
mente una superficie di 500 mq a
Corsico e 1000 mq a Pomezia ed i
nuovi Superstore vanno ad aggiungersi
a quelli di Bari e Palermo, insieme al
dodicesimo Maxistore di Pisa, tutti
inaugurati tra settembre e ottobre.
La presenza di Vobis Microcomputer in
Italia, che oggi conta 4 Superstore, 13
Maxistore e ben 120 negozi, si rafforza
ulteriormente in tutte le regioni
Il fatturato di Vobis Italia, presente dal
marzo '92 e guidata da Giammarco
Binetti, è passato dai 17 miliardi di lire
del '92 agli oltre 50 miliardi del '93. Nel
'94 Vobis Microcomputer Italia ha
superato i 100 miliardi e la previsione
per il '95 è di superare i 200 miliardi.
Il nuovo concetto di Superstore si dif¬
ferenzia da quello di Maxistore e nego¬
zio tradizionale principalmente per due
ragioni: la visibilità totale delle referen¬
ze in quanto il magazzino è compreso
nell'area vendita e rende quindi traspa¬
ri/' Francesco Fulvio Castellano
rente il processo di acquisto del consu¬
matore; la maggior ampiezza e profon¬
dità delle linee di prodotti per una più
libera e tranquilla scelta.
A partire dal 1994, Vobis ha avviato la
politica di franchising con grandi obiet¬
tivi: più vicinanza ai clienti e migliore
copertura geografica.
Ma Vobis non vuol dire soltanto distri¬
buzione.
Nel 1987, costatando la difficoltà di
fornitura delle grandi aziende produttri¬
ci di hardware, ha preso a produrre una
propria linea di personal computer
denominata Highscreen ed ha potuto
quindi creare il primo vero sistema
integrato di produzione e distribuzione
diretta. Un sistema talmente efficace
da consentire a Vobis di offrire al con¬
sumatore finale la tecnologia più avan¬
zata e la qualità più sicura a prezzi deci¬
samente convenienti.
La conferma di tutto ciò viene dal fatto
che i prodotti Highscreen hanno la lea¬
dership nel mercato tedesco (con una
quota del 20%). Attualmente Vobis
possiede tre stabilimenti in Germania e
uno in Austria, con i quali ha raggiunto
una capacità produttiva di oltre 3000
PC al giorno
Dal 1989, Vobis fa parte della Kaufhof
Holding AG (Gruppo Metro) e nel 1994
Vobis ha venduto, in tutta Europa,
570.000 PC Highscreen contro i
445.000 dell'anno precedente. Il fattu¬
rato della catena di PC più grande in
Europa è stato nel 1994 di 2,66 miliardi
DM ed è aumentato rispetto al 1993
del 43%.
Un ulteriore punto di forza di Vobis è la
trasparenza dei prezzi che vengono
comunicati in modo chiaro direttamen¬
te al consumatore e comprensivi di
IVA, e la capacità di offrire un ottimo
rapporto prezzo/prestazioni grazie alla
vendita diretta dei propri prodotti,
Tutti i modelli della linea Highscreen
sono nel rispetto delle normative euro-
88
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
STRATEGIE
pee. Lo provano le certificazioni TUV
DIN ISO 9002 ed EN 29002. e il Burn-
m-test di 24 ore al quale ogni prodotto
viene sottoposto prima della conse¬
gna.
Vobis ha un assiduo rapporto di colla¬
borazione strategica con i fornitori più
qualificati, ai quali chiede di integrare
l'offerta Highscreen con prodotti e ser¬
vizi informatici realizzati in funzione
delle esigenze dei suoi clienti. Tanto è
vero che alcuni "partner" importanti
quali Hewlett-Packard, Intel, Walt
Disney Interactive e Microsoft sono
intervenuti alla inaugurazione del
Superstore di Corsico, per confermare,
con la loro presenza, l'apprezzamento
per questo nuovo modo di vendita
diretta e diffusa.
fise
£ Vobis Microcomputer
Viale Matteotti 4.
20092 Cinisello Balsamo IMII,
Tei 02/66 0721
Il lancio in Italia di WitchDesk
WitchDesk, software house di recente costituzione (è stata presentata al recente Comdex
'95 di Las Vegas ), ha presentato una nuova interfaccia grafica che permette di migliorare
le interfacce di serie di Windows 95 e di IBM OS/2 Warp II nuovo software prende il nome
della società che lo produce, appunto WitchDesk.
L'interfaccia WitchDesk è completamente personalizzabile per gli ambienti operativi stan¬
dard di Microsoft ed IBM, offre la possibilità di creare interfacce che si discostano da quel¬
le originali ed ha già attirato molta attenzione da parte di OEM e VAR che desiderano pre¬
sentarsi con una propria identità, addirittura prima del rilascio ufficiale del prodotto Gli
utenti finali possono, naturalmente, crearsi una propria interfaccia che risponda alle singole
esigenze.
WitchDesk è in grado di sostituire le rigide interfacce basate sulle icone di Windows 95 e
di OS/2 Warp, con un'immagine a tutto schermo che può raffigurare ogni cosa: una spiag¬
gia tropicale, una strada affollata, un gruppo di persone, un'opera d'arte.
Ogni oggetto rappresentato nell'immagine selezionata può essere configurato come area
attiva dalla quale è possibile lanciare un'applicazione completa di effetti sonori e filmati. Il
prodotto completo è venduto con oltre 1700 immagini già pronte per essere usate. Il CD
ROM contiene anche effetti sonori e video clip John McCracken, presidente di
WitchDesk, ha affermato che "questo concetto di interfaccia permette agli utenti e alle
società di esprimere la loro individualità anche attraverso gli schermi che pilotano i loro
sistemi Nessuno è più obbligato a utilizzare i rigidi formati imposti da Microsoft e IBM II
nostro prodotto, per usare le parole dei Fleetwood Mac, permette a tutti di "seguire la pro¬
pria strada" impostando un'interfaccia piacevole e personalizzata. In altre parole WitchDesk
conferisce personalità ai personal computer"
WitchDesk è stata fondata nel settembre 1995 da John McCracken, Theo Lieven (già fon¬
datore di Vobis) e Hannes Keller per introdurre sul mercato proprio l'Interfaccia grafica
innovativa progettata da Keller.
L'importante debutto della società al Comdex Fall 95 è avvenuto con la sponsorizzazione di
un concerto dei Fleetwood Mac, oltre che con la presenza di un proprio stand. Ancora
prima del debutto, WitchDesk ha ricevuto un ordinativo di settecentomila copie del prodot¬
to da parte di Vobis Microcomputer; inoltre, IBM Europa ha firmato un accordo OEM con
WitchDesk prima ancora del rilascio del prodotto ed attualmente WitchDesk ha anche un
negoziato in corso con IBM USA
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
89
BEHESE
Piena integrazione futura tra MobilWare 3.0 e Windows 95
MobilWare ed Informix insieme per Nnformation Technology Mobile
MobileWare Corporation è leader nel settore delle applicazioni mobili per reti, Informix Software è invece
uno dei grandi big della tecnologia database parallel processing
U n accordo strategico è
stato siglato da
MobileWare e Informix: i ter¬
mini dell'intesa prevedono
che Informix ottenga in licen¬
za il software Client di
MobilWare per l'integrazione
all'interno dei database
Informix.
Informix ha inoltre il diritto
esclusivo di integrare la tec¬
nologia MobilWare per l'ac¬
cesso mobile a database
client/software, è inoltre pre¬
visto un investimento econo¬
mico in MobilWare.
Informix fornirà al partner i
propri clienti, come parte di
una soluzione concepita per
consentire accesso remoto
sia ai database che alle appli¬
cazioni. Il toolkit che verrà
creato funzionerà da soluzio¬
ne completa per le applicazio¬
ni mobile e permetterà ai pro¬
grammatori, ai System inte-
grator, ai rivenditori ed ai
responsabili dei sistemi infor¬
mativi, di realizzare soluzioni
avanzate, affidabili e dai costi
contenuti, per l'accesso wire¬
less ai dati da parte degli
utenti mobili.
Già entro la prima metà del
1996 Informix prevede di rila¬
sciare sul mercato i primi pro¬
dotti per l’utenza mobile inte¬
grati alla tecnologia
MobilWare.
"La soluzione MobilWare
costituisce un alto valore
aggiunto per i clienti Informix,
che potranno ora accedere ai
dati residenti sui database
aziendali praticamente da
qualsiasi luogo, mediante con¬
nessioni sia wireless che via
cavo" ha dichiarato Jack
Blount, presidente e CEO di
MobileWare Corporation.
"L'accordo eclusivo che abbia¬
mo raggiunto e l'investimento
che stiamo pianificando" ha
invece detto Phil White, chair-
man e CEO di Informix,
"dimostrano che la nostra
società è seriamente intenzio¬
nata a proporre alla propria
clientela soluzioni all'avan¬
guardia nel campo dell'utenza
mobile".
Secondo Janet Constantin di
Yankee Group, "entrambe le
società otterranno significativi
benefici da questo accordo,
che consentirà per la prima
volta agli utenti di accedere ai
database Informix attraverso
connessioni wireless, il
software di MobileWare valo¬
rizza le infrastrutture esistenti
e le tecnologie avanzate, è
ottimizzato per la comunica¬
zione wireless dei dati ed
assicura una trasmissione affi¬
dabile",
La soluzione abbinata di
Informix e MobilWare sarà
supportata dalla versione 3.0
del prodotto di MobilWare,
recentemente annunciato,
che fornirà supporto ai Client
remoti connessi in wireless o
via cavo funzionanti sotto
Windows 95 Microsoft.
La piena integrazione tra
Windows 95 e la versione 3.0
di MobilWare si tradurrà per
l'utente professionale in con¬
nessioni wireless alle risorse
aziendali facili e poco costose.
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Informix Software Spa
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Milano. Tel 03/95 45.01
SICUREZZA
Sicurezza integrata per il nuovo sistema
operativo Microsoft
Global Security System-Win95
Anche il nuovissimo sistema operativo di Microsoft
è stato vittima, come i suoi predecessori e tutti
i programmi informatici, di un diffuso fenomeno
di pirateria dalle conseguenze nefaste per i produttori
di programmi, con GSS-Win95 è il primo prodotto
automatico per la protezione e la crittografia diretta
degli eseguibili in ambiente Windows 95
GSS-Win95 è la risposta Eutron al fenomeno della pirateria: la
nuova versione di Global Security System, il sistema integrato
per la protezione del software compatibile Windows 95.
Eutron è la prima azienda al mondo a rendere disponibile un
prodotto automatico
per la protezione e la
crittografia diretta degli
eseguibili in ambiente
Windows 95.
Partendo da un file ori¬
ginale in formato ese¬
guibile. il sistema
genera un secondo file
funzionalmente identi¬
co al primo ma operati¬
vo solamente se è
inserita una chiave hardware nel PC. I file di dati vengono crit-
tati sull'hard disk garantendo cosi anche la riservatezza dei
dati associati all'applicativo protetto, che, unico, potrà accede¬
re trasparentemente ai dati come se fossero in chiaro.
Possono essere crittati file indipendentemente dai loro forma¬
ti. GSS include inoltre funzioni antivirus che non permettono
l’esecuzione del programma e quindi la propagazione dell'infe¬
zione, se il file viene alterato accidentalmente o fraudolente-
mente da un virus o da un hacker, Il file eseguibile protetto è
crittato e decrittato real-time, non è quindi possibile da parte
di un hacker sezionare o alterare un file.
GSS-Win95 viene proposto in confezione bundle con una
chiave hardware di protezione SmartKeys-plus a lire 150.000.
A Eutron Spa - Via Gandhi 12. 24048 Treviolo, lialy.
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Automation di Visual Basic
Enterprise Edition, il vostro
gruppo di sviluppo può creare
velocemente applicazioni
scalabili, facilmente mantenibili
e distribuite, usando uno
strumento già conosciuto.
veloce e facile s’incontra con
grande e complesso
Grazie al supporto dei sistemi
operativi Windows® 95, Windows NT™
e Windows 3.1, i nuovi Visual Basic
4.0 Enterprise e Professional
Editions vi permetteranno di passare
al 32-bit gradualmente, sfruttando
gli investimenti fatti in precedenza
su programmi, competenze e
tecnologia.** La cosa più bella,
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componenti OLE aperte e riutilizzabili,
come per esempio DLL OLE
e OLE automation server. Cosi le
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con il supporto
Integrato per 16-bit.
Creazione di componenti
OLE riutilizzabili e aperti.
Ambiente
di sviluppo integrato
aperto e programmabile.
Nuovi controlli OLE
per l'accesso ai dati.
Potete contattarci anche al numero 02/7039.8398, attivo dal lunedì
al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00, orario continuato.
•Caraneristiche presenti esclusivamente nell’Enterprise Edition. ••Lo sviluppo a 32-blt richiede un sistema operativo a 32-bit.
© Microsoft. Visual Basic, Windows. Windows NT. Dove vuoi andare oggi?, sono marchi registrati di Microsoft Corp.
-NEWS
„ migrgamputer
DI
STRATEGIE
Pieno supporto della casa americana per chi
sviluppa applicazioni Internet
Playa Vista: il futuro secondo IBM
Una comunità del 21esimo secolo che ospiterà studi
televisivi, uffici, alberghi, ospedali, scuole ed istituzioni
civiche: questo in poche parole l'avveniristico progetto
Playa Vista, per il quale IBM è stata scelta come partner
di riferimento
HARDWARE
È una stampante a colori per grandi formati
HP Designjet 755CM
Il plotter HP Designjet 755CM è lo strumento indispen¬
sabile per tutti coloro che lavorano nel campo della
grafica computerizzata e della pubblicità in genere,
consente infatti design di logo, progettazioni di grandi
dimensioni, cartelli, poster, materiale illustrativo per
mostre e conferenze, annunci pubblicitari, ecc.
Il plotter stampa fino a 16.7 milioni di colon, nitidi e brillanti a
300 dpi, con un livello di qualità eccezionale, quasi fotografi¬
ca, su diversi supporti di stampa: dalla carta patinata, a quella
patinata pesante, dalla carta lucida alle pellicole di tipo foto¬
grafico. Dispone di un'alimentazione a rotolo con taglierina
automatica e di quattro cartucce usa e getta: nero, ciano,
magenta e giallo.
Consente inoltre di stampare anche documenti complessi
grazie ad una memoria RAM standard di 71 MB. Il nuovo
plotter Hewlett-Packard Designjet 755CM è dotato di
PostScript level 2 e di scheda HP JetDirect per facilitare il col-
legamento a Macintosh, DOS/Windows ed ai server di rete.
È garantito per un intero anno di vita dalla data d'acquisto con
assistenza gratuita sul luogo di installazione.
0 Delta Distribuzione - Via Bradolini 30, 21046 Malnate IVAl,
Tel. 0332/803111
11 progetto nasce dalle
I società DreamWorks,
Maguire Thomas Partners e
Howard Huges Corporation e
prevede la costruzione di un
centro multifunzionale che
verrà collegato da un sistema
avveniristico di telecomunica¬
zioni, una sorta di autostrada
elettronica allo stato deH’arte.
Sarà l'occasione per mostrare
il livello tecnologico delle tele¬
comunicazioni del prossimo
futuro e per presentare i van¬
taggi che deriveranno dalla
realizzazione delle autostrade
elettroniche. La definizione
tecnologica del progetto è
affidata ad IBM che con il suo
Consulting Group, forte di
oltre 3000 consulenti in tutto
il mondo, è in grado di realiz¬
zare un progetto cosi ambizio¬
so che coinvolge gli ambienti
delle telecomunicazioni, dei
media, della sanità, dell’istru¬
zione e delle infrastrutture
pubbliche L’esperienza del¬
l'organizzazione delle Industry
Solution Umt verrà riversata
nel progetto Playa Vista, che
oltre al coordinamento di IBM
conterà anche sull'apporto di
GTE e di Silicon Graphics.
La tecnologia sarà la spina
dorsale del sistema e costi¬
tuirà l'ambiente ideale per la
creazione e lo sviluppo di
applicazioni network-centriche
e rappresenterà l'inizio della
collaborazione tra la tecnolo¬
gia e il gemo creativo.
Inet Porting è il nome della
nuova estensione del solution
partnership di San Mateo di
IBM, e sarà interamente dedi¬
cata agli sviluppatori che desi¬
derano realizzare applicazioni
per Internet. Questa nuova
soluzione organizzativa ren¬
derà più semplice per gli svi¬
luppatori di applicazioni utiliz¬
zare tutta la potenza, la scala-
bilità e la base di installato del
sistema IBM/ RISC/6000 e di
Aix, lo Unix piu avanzato, inol¬
tre permetterà loro di usufrui¬
re del pieno supporto dei
sistemi, degli strumenti
software e dell'esperienza del
centro di San Mateo, sia attra¬
verso Internet che di persona.
Al centro di San Mateo sono
raccolti una serie di strumenti,
realizzati da IBM e dai suoi
partner che aiutano a creare
un ambiente di sviluppo com¬
pleto, molte delle società par¬
tecipanti alITnet Porting, inol¬
tre, stanno lavorando per por¬
tare i loro software su piat¬
taforma RISC/6000.
Tra le risorse disponibili per
l'Inet Porting ci sono:
- una home page Internet
dove trovare informazioni det¬
tagliate sul centro e sui van¬
taggi offerti
Ionio //www sin: ibm com)|
- l'accesso, tramite Internet, a
numerose workstation con
Aix, per permettere agli svi¬
luppatori di conoscere la piat¬
taforma Risc/600 e di apprez¬
zarne le doti di Internet ser¬
ver:
- l’accesso sicuro, attraverso
Internet, a una sene di server
Aix tramite i quali ottenere
strumenti software e suppor¬
to tecnico per realizzare pro¬
grammi ex novo o per portare
vecchio software sulla piat-
tatforma Aix: tale supporto
può essere fornito sia in loco
sia attraverso la rete stessa:
-1 sistemi disponibili per que¬
ste sessioni di prova program¬
mate includeranno gli ultimi
Risc/600 umprocessore, i
Symmetric Multiprocessor e
Sistemi Risc/6000 Scalable
Powerparallel,
- gli strumenti software messi
a disposizione in queste ses¬
sioni includeranno i prodotti
della IBM Internet Connection
Family e dell'IBM Global
Network, come pure un'am¬
pia scelta degli ultimi softwa¬
re di terze parti molte delle
quali attivamente presenti sul
mercato Internet:
- viene infine offerto supporto
di marketing che comprende
l'inclusione in un catalogo di
applicazioni per Internet, l'hot
Internet Applications, situato
nella Home Page del centro e
il collegamento con i canali di
distribuzione IBM, con le divi¬
sioni prodotto e con le
Industry Solution Unii
Queste risorse e tutto il sup¬
porto tecnico vengono offerte
gratuitamente agli sviluppato¬
ri. La Home Page di Inet
Porting, i sistemi test-drive e
le strutture per eseguire il por¬
ting del software su piattafor¬
ma Aix sono disponibili imme¬
diatamente, le sessioni remo¬
te programmate di sviluppo e
di test saranno disponibili nei
primi mesi del 1996
92
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
dove sarebbe ìi più potente
Strumento di sviluppo senza il genio
diedwin hoogerbeets?
C++ e i controlli OLE, insieme con
altri componenti di terze parti.
E in MFC 4.0 trovate più di 150
classi e 120.000 righe di codice che
non dovrete così riscrivere o testare.
Con il nuovo Developer Studio la
riutilizzabilità è questione d’intuito.
Con ClassView, potrete vedere le
relazioni tra le varie classi. Con un
solo clic potrete persino avere accesso
alla libreria degli sviluppatori
MSDN.’• a Microsoft Visual Test*•
a Fortran PowerStation * • e a
Microsoft Visual SourceSafe™ version
control sistem™* • E. naturalmente,
il supporto completo del linguaggio
C++, comprendente namespaces e
RTTI, vi garantisce maggior flessibilità.
Ora che avete un'idea più precisa
su cosa si può fare con il riciclaggio,
potete iniziare con la Visual C++
Subscription, che include il sistema
di sviluppo Visual C++ 4.0 più tre
aggiornamenti che vi verranno inviati
successivamente nell'arco di un anno.
Per ottenere maggiori informazioni
su Microsoft Visual C++4.0,
visitate il nostro nodo web su
nttp://www.microsott.com/visuaTcl
oppure l'Area Sviluppatori su The
Microsoft Network.
Potete anche contattare il numero
02/7039.8359. attivo dal lunedì al
venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00.
Inoltre, per ricevere la vostra copia
gratuita di Microsoft Developer
Roadmap, inviate un fax di richiesta
a Microsoft Developer Roadmap
al numero 02/7039.2020.
Se Edwin Hoogerbeets fosse uno
sviluppatore, sarebbe un uomo
orgoglioso di sé. Perché il nuovo
Microsoft' Visual C+ + 4.0™
si basa sullo stesso principio che
egli segue come regola di vita:
non si crea mai dal niente.
Chi è Edwin Hoogerbeets? Un gemo
del riciclaggio che vede in ogni oggetto
usato un'occasione per il suo talento
creativo. Proprio come potrebbe fare
uno sviluppatore se Impiegasse il
nuovo Visual C++ 4.0, Nessun altro
strumento di sviluppo vi offre la
possibilità dì riusare e produrre
applicazioni più potenti in meno tempo.
Ora si può riciclare praticamente
qualsiasi cosa - anche senza essere
un genio per farlo. Il nuovo Component
Gallery vi permette di memorizzare
e riutilizzare i vostri componenti
riciclatore
Component Gallery.
Accesso rapido ai controlli
OLE e ai componenti
C++ riutilizzabili.
Libreria MFC 4.0.
Comprendente le ultime
novità dei controlli
Windows 95.
Supporto Client-Server.
Jet Engine integrato
e supporto ODBC
per l’accesso a dati
distribuiti.
Custom AppWizard.
Costruisci i tuoi
AppWizard per qualsiasi
tipo di esigenza.
Supporto multipiattaforma.
Da un singolo codice
di base puoi ottenere
eseguibili per le
piattaforme Intel*
RISC• e Macintosh*
Microsoft
| DO V t VUOI ANDARI OGGI/-]
•Le version) di Vistisi C++ 4 0 per RISC •
e Macintostf sono disponibili separatamente.
• •Prodotti non inclusi m Visual C++ 4.0
» disponibili separatamente
© Microsoft. Windows. Windows NT.
Dove vuoi andare oggi?. Visual O*. Visual
SourceSafe sono morchi registrali di
Microsoft Corp.
Intel. Macintosh e Risc sono marchi
registrati dai relativi produttori.
SOFTWARE
Presentati anche Win400 for Clipper e Win400 for Windows
dBsee++ il nuovo CASE multipiattaforma
Grazie all'accordo tra Isa e IBM le software house che hanno sviluppato
applicativi gestionali con Clipper hanno a disposizione un completo
programma di marketing a supporto della migrazione verso AS/400
S ono oltre 5000 le licenze
vendute in Italia e all'este¬
ro di dBsee per DOS, al quale
si affianca la versione definiti¬
va di dBsee ++, il nuovo
CASE multipiattaforma object
oriented. Il sistema supporta
tutte le fasi di sviluppo di un
progetto, da quelle più alte di
data modelink e di analisi del¬
l'applicazione fino a quelle
operative, generando codice
sorgente ottimizzato e piena¬
mente documentato.
dBsee++, così come la ver¬
sione DOS, è basato su tem-
plate: tale architettura, oltre a
permettere all'utente di per¬
sonalizzare gli stessi meccani¬
smi di generazione, consente
di progettare potenti e robu¬
ste applicazioni indipendenti
da linguaggio e piattaforma.
Grazie ai template, infatti.
dBsee++ è in grado di svilup¬
pare un codice in diversi dia¬
letti di C++, come Microsoft
C++ e Borland C++ e pur
operando sotto Windows il
codice generato è portabile al
100% su svariate piattaforme.
Grande opportunità nella
migrazione verso il sistema
AS/400 sono offerte dal
recente accordo IBM e Isa
S.r.l Italian Software Agency
I recenti annunci IBM in que¬
st'area con i modelli
Advanced Entry rendono
infatti la soluzione AS/400
estremamente aperta e com¬
petitiva nel segmento dei ser¬
venti di rete. Il programma di
marketing denominato
'AS/400 Challenger" si rivolge
a quelle software house che
hanno già realizzato ed instal¬
lato progetti gestionali in lin¬
guaggio Clipper e prevede il
trasporto dei Data Base delle
applicazioni DB/2 tramite la
semplice ricompilazione con
l'RDD Win400, che garantisce
performance dieci volte supe¬
riori ai sistemi tradizionali di
collegamento tra Clipper ed
AS/400. È stato rilasciato in
Italia Win400, prodotto dalla
cilena BEST, lo strumento che
permette di connettere appli¬
cativi DOS e Windows ad
AS/400 nducendo i tempi di
accesso ai dati su AS/400 del
90% rispetto al passato.
Win400 for Clipper è un RDD
che consente di interfacciare i
programmi scritti in CA-
Clipper 5.2 con i database
residenti su un host AS/400
come se fossero dei normali
DBF mediante pochissime
modifiche ai sorgenti. Win400
è invece una DLL client/server
per C, C++, Visual Basic e
CA-Visual Objects che con¬
sente di produrre applicazioni
Windows in grado di interagi¬
re, in modo nativo, con data¬
base collocati su AS/400.
Un ulteriore accordo annun¬
ciato da Isa è stato siglato
con la francese DFL, concluso
dopo il successo della presen¬
za, come ospiti, presso lo
stand ISA a SMAU 95, dei
produttori di Light Lib.Grazie a
questo accordo dBsee++ per¬
metterà di sviluppare anche
applicazioni multimediali gra¬
zie alle librerie di Light Lib che
supportano audio, immagini,
filmati e business graphics,
integrate nel prodotto in una
versione ridotta creata apposi¬
tamente in virtù di questa col¬
laborazione. È quindi possibile
gestire attraverso dBase++ di
ISA dati Audio nel formato
Wave e MIDI e dati Video nel
formato AVI, trattandoli come
file BLOB (Binary Large
OBiect).
L'implementazione di questa
tecnologia permette di
memorizzare i dati nei formati
HARDWARE
Rinnovata la linea Vision Line
Tulip già vede Pentium Pro
I sistemi con motherboard originale saranno disponibili
nella prima metà dell'anno, mentre una prima serie
è già in commercio con piastra madre Intel
La famiglia Vision Line di Tulip si è rinnovata con il nuovo
processore Intel Pentium Pro, l'ex P6, con clock a 150 e
200 MHz. Per quanto riguarda la frequenza più alta il siste¬
ma, realizzato in stretta collaborazione con la stessa Intel,
prevede a regime la produzione in Germania, ove è stato
anche studiato. Inizialmente è stata usata una speciale
motherboard prodotta da Intel su specifiche Tulip. ma in
seguito anche questo componente verrà prodotto autono¬
mamente.
La nuova famiglia, denominata Serie 6, fa parte della Vision
Line e comprende due modelli in quattro configurazioni. I
due modelli sono la workstation deskside o ds e il server
tr, entrambi con Pro a 150 MHz e 32 MB di Ram espandi¬
bile a 128 MB direttamente sulla piastra madre; il bus è
PCI e la scheda video alloggia 2 MB di Ram espandibile
fino ad 8 MB. Il disco fisso può essere assente ovvero da
1 GB, mentre è sempre presente il CD-ROM a velocità
quadrupla. Elevato il numero degli alloggiamenti, 4 interni
da 3,5" e 4 frontali da 5,25" per il ds mentre per il tr 4 da
3,5" e ben 12 da 5,25".
I tr vengono forniti con TulipWare Server Edition, un
software per la gestione del server ideale anche per la rete
e gli UPS, contenuto su CD-ROM.
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94
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio1996
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miare sulla bolletta del telefono. Puoi perfino
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il software di OCR Text Bridge ® e impostarlo
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di 100 dpi. Copiatrice
che ingrandisce, riduce
e produce, da ogni ori¬
ginale. Jino a 99 copie.
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lentare il lavoro della tua macchina.
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servizio Bank Xerox. Allora chiama
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dalla rete dei Distributori e Dealers
Autorizzati Bank Xerox.
m Numero Vento-
[167-835048
The Document Company
RANK XEROX
Dopo il successo della vendita per corrispondenza dei negozi Logic in tutta Italia
La catena di negozi "It's Logic!"
raggiunge quota 50
La Logic, nata nel 1987 proponendo la sua attività di Mail Order quando in Italia la vendita per corripondenza
emetteva i primi vagiti, dopo aver ottenuto un ampio consenso nel settore della vendita per corrispondenza,
ha esteso la propria catena di negozi "It's Logic! " a tutto il territorio nazionale ed al Canton Ticino raggiungendo
una posizione di leader nella distribuzione esclusiva di prodotti appartenenti a marchi affermati
11 successo della Logic è in gran parte
I dovuto alle idee innovative del mana¬
gement ed alla continua presenza di
novità e prodotti inconsueti nella origi¬
naria attività di vendita per corrispon¬
denza. I mail order vendevano preva¬
lentemente software per ufficio, men¬
tre i prodotti di education, edutainment
e CD-ROM sono invece stati proposti
inizialmente solo da Logic che, in que¬
sto modo, ha inventato in Italia un
nuovo modo di vendere, proponendo
nuove fasce di prodotti.
L'attivissimo team di Logic è stato uno
dei primi in Italia a fornire il proprio
catalogo generale su floppy disk,
un'applicazione per Windows ad
aggiornamento mensile che permette
di effettuare ricerche incrociate su tutti
i prodotti con descrizione e foto a colo¬
ri. L'avvento della multimedialità può
far sembrare normale tutto questo, ma
bisogna considerare che il catalogo su
di Massimo Truscelli
floppy disk è stato creato qualche
anno addietro quando applicazioni di
tale tipo erano molto più inconsuete.
Dopo aver per prima introdotto i CD¬
ROM in Italia, nel 1994, Logic ha inau¬
gurato il primo cash & carry di solo
software e accessori per utenti finali e
per rivenditori, un'intuizione che ha
condotto, dopo un adeguato test, alla
creazione di ‘It's Logici", la prima cate¬
na di software discount che oggi conta
su ben 50 negozi in tutta Italia.
Si tratta di punti vendita specializzati
nei quali l'utente trova tutti i prodotti
del catalogo Logic: software, CD¬
ROM, prodotti multimediali ed acces¬
sori per il PC.
Nei punti vendita, a fronte di un acqui¬
sto di importo predefinito, si può otte¬
nere la Logic Master Card che offre un
ulteriore sconto del 5% sui prezzi prati¬
cati da Logic, giudicati già abbastanza
convenienti La Logic Master Card ha
inoltre una validità nazionale che la
rende ancora più utile.
Tutti i negozi vengono riforniti settima¬
nalmente delle principali novità mon¬
diali di software accuratamente sele¬
zionate. Il layout dei negozi e accatti¬
vante ed i prodotti sono esposti in
maniera ben visibile, diviso per catego¬
rie di appartenenza e con chiare indica¬
zioni di prezzo Tutti i negozi sono facil¬
mente identificabili per la caratteristica
insegna e sono tutti dotati di vetrina
dedicata ai soli prodotti Logic.
Sommariamente creati rispettando due
diverse tipologie essi offrono una
gamma piu o meno ampia di prodotti i
Discount Center, con una superficie di
almeno 100 mq, offrono almeno 1.000
referenze sempre disponibili in pronta
consegna: i Negozi Autorizzati dispon¬
gono invece di una gamma leggermen¬
te più ridotta, ma entrambi offrono la
possibilità di ordinare tutti i prodotti del
96
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
STRATEGIE
catalogo Logic eventualmente non
disponibili nel punto vendita senza l'ad¬
debito delle spese di spedizione. Altra
caratteristica della catena "It's Logic!"
è la capillarità e l'abbondante presenza
di punti vendita anche nel meridione,
solitamente carente in termini di distri¬
buzione consumer.
Riccardo Salvo, direttore della catena,
spiega: "Raggiungere l'ambizioso
obiettivo dei 50 negozi entro il 1995 e
la copertura di tutto il territorio nazio¬
nale non è stato facile, ma grazie alla
popolarità del marchio, ad un team
efficientissimo e ad una politica del
tutto innovativa è stato realmente pos¬
sibile in tempi record.. Con questa
operazione abbiamo finalmente reso
disponibili in tutto il Paese dei luoghi
dove è possibile vedere, toccare, sce¬
gliere e comprare tutti i prodotti che il
mercato offriva fino a ieri con grande
difficoltà. Anche la scelta di offrire gra¬
tuitamente a tutti i clienti il catalogo
generale per Windows con i prezzi e le
descrizioni di oltre 4.000 prodotti sem¬
pre aggiornati si è rivelata vincente:
l'aggiornamento è una vera necessità
per i nostri clienti. Anche nei negozi
della catena "It's Logic!" abbiamo volu¬
to evitare la consueta esposizione dei
prodotti in stile libreria per permettere,
grazie all'esposizione frontale, consul¬
tazioni chiare ed immediate".
Le attività di Logic si articolano oggi in
tre differenti rami: la tradizionale vendi¬
ta per corrispondenza, la distribuzione
di prodotti, spesso in esclusiva (Expert
Software, A4-Tech, i fax/modem Zoom
Telephomcs, le ricariche per stampanti
a getto d'inchiostro Eco-Box e tutte le
novità CD-ROM) e la catena "It's
Logic!".
A riprova del successo riscosso dalla
catena di negozi, già oggi oltre il 19%
del fatturato globale del gruppo provie¬
ne proprio dalle vendite realizzate in
essi, un segno che indica la possibilità
di creare una distribuzione ancora più
capillare con una presenza ancora
maggiore dei negozi "it's Logic!" e del
discounting su strada. A tal proposito,
la Logic continuerà a supportare i pro¬
pri negozi occupandosi non solo di
reperire i prodotti più innovativi, ma
anche di stabilirne i prezzi (IVA com¬
presa e validi su tutto il territorio nazio¬
nale) per una maggiore garanzia del
consumatore creando, al contempo,
anche un'immagine omogenea
mediante un'ampia comunicazione
pubblicitaria. MS
Il suono.in una nuova dimensione
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Cognome
C*«ò
PfOv
Fax
MANIFESTAZIONI
La manifestazione è stata organizzata da Emmesoft
Atari Days: rinnovato successo, importanti novità
Grande successo di pubblico anche per la seconda edizione degli A tari Days,
la manifestazione dedicata al mondo Atari organizzata dal distributore italiano
Emmesoft, tenutasi a Torino
L'interno dell'Eagle il nuovo computer Atan
A tari Days è strutturata
come una vetrina di pre¬
sentazione e prova dei pro¬
dotti Atari, con in più la possi¬
bilità di acquistare diretta-
mente in loco hardware e
software durante i giorni di
esposizione. Numerose le
novità presentate.
Tre aziende hanno presenta¬
to prodotti per il mercato
multimedia, pensate espres¬
samente per lo studio di regi¬
strazione, si tratta di hard
disk recordering professiona¬
le abbinato con Cubase
Audio.
Tutti i computer della nuova
serie sono realizzati sulla tec¬
nologia Falcon030 di Atan
Corp.
Medusa T50 è il nuovo
modello del supercomputer
Atari con 68040 a 64 MHz
che non ha mancato di stupi¬
re il pubblico per la sua velo¬
cità di calcolo.
Con una potenza di 30 MIPS
ed un prezzo di 8.500.000
lire, questa workstation si
pone in concorrenza diretta
con computer più blasonati:
durante il primo trimestre del
'96 sarà inoltre disponibile
una nuova versione entry
level di Medusa, ad un prez¬
zo più abbordabile. È stato
anche presentato un nuovo
computer Atari compatibile,
l'Eagle, prodotto dalla tede¬
sca Geosoft. Dotato di CPU
intercambiabile 68030/68040
a 32 MHz, rappresenta un
ottimo matrimonio
prezzo/prestazioni, dovrebbe
essere venduto a circa 3-4
milioni. L'unica piccola delu¬
sione per i visitatori è stato il
forfait dato da Falcon Studio
II, la nuova workstation per
l'hard disk recordering for¬
mato rack basata su Falcon.
Fra le novità hardware citia¬
mo Exposé e Apex
Media/Apex Media Light
Edition, potente bundle di
desktop video per Falcon
L'inglese Titan Design.
distribuita da Emmesoft, ha
realizzato il sistema DTV più
interessante del momento
con la scheda Exposé, capa¬
ce di frame rate di cattura
fino a 30 fps per produzioni
semiprofessionali.
Nel settore software si
segnala il cambio di distribu¬
tore per Zero/X, il sample edi¬
tor per computer Atari, ades¬
so distribuito direttamente da
Emmesoft. La versione 1.1
dimostrata supporta un
numero ancora maggiore di
campionatori, sia tramite
SCSI che tramite il Midi
Sample Dump Station.
Gemulator 4 e MagiC Mac,
emulatori Atari per Mac e
Windows rappresentano un
passaggio "morbido" per gli
utenti Atari che vogliano con¬
tinuare ad usare alcune appli¬
cazioni chiave che non hanno
ancora eguali su altre piat¬
taforme.
Infine vengono distribuiti pro¬
dotti Internet di Inrete,
Internet provider di Torino,
fra cui il nuovo browser grafi¬
co per Atari.
9
q Emmesoft
Via S. Donalo 49.
10144 Tonno.
Tel 011/484309,
HARDWARE
Collegabile a qualsiasi PC o Mac o TV
domestico, memorizza fino a 96 immagini
Fotocamera digitale
Casio LCD QV10
Arriva da Casio ed è distribuita in esclusiva italiana
da Delta la macchina fotografica digitale LCD QV10,
un ottimo strumento per la registrazione digitale
delle immagini e per la realizzazioni di presentazioni
È possibile, grazie all’apposito connection kit, scaricare le
immagini su PC o Mac per elaborarle a proprio piacimento
e quindi scaricarle nuovamente sulla QV10 che, una volta
collegata ai videoregistratori e televisori diviene un ottimo
strumento di lavoro completo facilmente trasportabile.
Tra le principali caratteristiche si segnalano:
- display LCD che permette di vedere le foto mentre ven¬
gono scattate e di visualizzare più di una foto immagazzina¬
ta;
- fino a 96 immagini sono memorizzabili nel 16 Mbyte di
flash memory, ed è possibile vederle in sequenza o cancel¬
larle per fare spazio;
- ottica rotabile che consente di orientare il display in modo
da vederlo distintamente. L'ottica può essere ruotata di
ben 270 gradi consentendo così di scattare foto da qualun¬
que angolazione pur tenendo II display incorporato in una
posizione che consente una visione agevole;
- possibilità di avvicinamento fino a 10 cm per macrofoto¬
grafie;
- controllo di esposizione e altre impostazioni direttamente
sullo schermo, per osservare gli effetti riguardanti esposi¬
zione, retroilluminazione altro.
La QV10 ha una sagoma compatta che occupa solo
130x66x40 mm e pesa solo 199 gr senza le batterie, oltre
che le funzioni di zoom e la facoltà di conservare sempre la
memoria anche in caso di scarico delle batterie.
Casio QV10 viene distribuita in Italia da Delta in esclusiva
sul territorio nazionale, al prezzo finale di Lit, 1 505.000 al
netto di IVA
9
_ Delta Distribuzione ■ Via Brandolini 30.
^ Tel. 0332/80.31.11
98
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
’ O
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SOFTWARE
Da Intergraph Software Solution un NPS Client a 32 bit per Windows 95
DiskAccess semplifica l'integrazione tra Unix e Windows 95
Si moltiplicano le proposte d'integrazione tra i diversi ambienti software, specialmente con la crescita della potenza
offerta dalla piattaforma Microsoft
S i moltiplicano le proposte
d'integrazione tra i diversi
ambienti software, special-
mente con la crescita della
potenza offerta dalla piattafor¬
ma Microsoft. Intergraph
Software Solutions ha annun¬
ciato la disponibilità di
DiskAccess, un NFS Client a
32 bit per Windows 95.
Attraverso questo prodotto è
possibile accedere a file, appli¬
cazioni e stampanti installati
su un qualsiasi server o work¬
station Unix o comunque su
NFS. In questo modo gli inve¬
stimenti in risorse e dati ven¬
gono protetti, semplificando
l'mteroperabilità in network
eterogenei. DiskAccess si
basa sugli standard ONC/NFS
e sfrutta la competenza svi¬
luppata da ISS per produrre
DiskShare, il server NFS per
NT frutto di una collaborazione
con SunSoft, che ha decretato
un grande successo per
Intergraph che ora vuole pro¬
porsi anche per Windows 95,
piattaforma sulla quale verran¬
no portati tutti i prodotti della
suite. Nel dettaglio si tratta di
PC/NFS, il citato DiskShare ed
eXalt, il server X-Windows.
Tornando a DiskAccess, le
modalità d'interfaccia sono
quelle di File Manager per
Win3 ed Explorer e Network
Neighborhood per Win95:
usando i primi due il nome del
server o del directory remoto
possono essere scelti diretta¬
mente dalla listbox, mentre
con Network Neighborhood
basta cliccare le icone
dell'NFS Network e dei server
remoti. Le proprietà NFS degli
elementi selezionati possono
essere mostrate con lo stesso
semplice meccanismo.
Tra le caratteristiche vanno
sottolineate i Virtual device dri¬
ver VxD, lo stack Tcp/lp nativo
Microsoft, Client FTP e Telnet
(Windows e 3270) e Show
Mount.
i ^ — -- fi TT^i'TTf
Annunciata una nuova linea di adattatori ISDN
Da Digi l'ISDN professionale
L’azienda statunitense propone la nuova famiglia Lan
DataFire, adatta anche agli Internet provider
Digi International, società americana specializzata nelle soluzio- )
ni di connettività per microcomputer, ha annunciato oggi la
famiglia di adattatori ISDN LAN DataFire S/T per server e 1
Client. I nuovi apparati consentono agli utenti remoti e agli uffi¬
ci distaccati un accesso affidabile e ad alta velocità alla rete |
aziendale, risultando adatti anche su Internet, per accedere al
servizio ma soprattutto per erogarlo, rivolgendosi quindi ai for- [
nitori di servizi on-line. La nuova linea di prodotti è costituita da i
tre componenti: DataFire S/T Client, un adattatore Client singo-,
! lo per ISDN a interfaccia BRI (Basic Rate Interface): DataFire
S/T Server (SI), un adattatore server singolo a interfaccia BRI;
J DataFire/4 S/T Server (SI), un adattatore server quadruplo a
interfaccia BRI. Questi adattatori LAN si collegano con linee
BRI ciascuna delle quali supporta due canali B da 64 Kbps e un
collegamento a 16 Kbps, oppure possono essere messi insie¬
me per connessioni a maggiore velocità. I prodotti sono carat¬
terizzati da interfacce di tipo S/T (a quattro fili), che permettono
un'estrema facilità di impiego in qualsiasi parte del mondo. Per
quanto riguarda gli utenti di sistemi operativi Microsoft o
Novell, la famiglia di adattatori ISDN DataFire si integra con
questi sistemi operativi in modo da trarre tutti i possibili van¬
taggi delle caratteristiche di routing, compressione dei dati e
sicurezza. Questi adattatori permettono agli utenti di aggiunge¬
re capacità di comunicazioni remote ai loro preesistenti server
Microsoft e Novell. Digi International ha siglato un accordo
OEM con Novell, secondo il quale Digi potrà offrire i software
di rete NetWare Connect 2.0 e Multiprotocol Router 3.0 com¬
pletamente integrati in tutta la sua gamma di prodotti di con¬
nettività per accesso remoto a WAN. Queste soluzioni integra¬
te forniranno connessioni del tipo Frame Relay, X.25, PPP
(Point to Point Protocol) e ISDN a server NetWare.
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MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
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Per la "carta del cittadino" e il libretto sanitario
Canon Optical Card: la memoria in tasca
Le carte ottiche sono l'equivalente dei CD WORM: 4 MB nelle dimensioni di una carta di credito.
Una proposta di legge per l'impiego come carta sanitaria personale.
di Manlio Cammarata
D a anni si discute, senza risultati
concreti, dell'Istituzione della
"carta del cittadino", una tes¬
sera elettronica che sostitui¬
sca la carta di identità e altri
documenti, offrendo nello
stesso tempo l'accesso alla
certificazione automatica e ad
altri servizi, con elevati livelli di
affidabilità e sicurezza Sono
state condotte e sono ancora in
corso sperimentazioni in alcune
realtà locali, ma l'introduzione di
un sistema standard a livello nazio¬
nale sembra ancora lontano.
Un altro documento di grande
importanza, il libretto sanitario indivi¬
duale, potrebbe essere tra¬
sformato in tessera elettroni¬
ca e anche incorporato nella
carta del cittadino, con molti
vantaggi per l'assistenza
medica. Uno specialista, per
esempio, potrebbe avere
sott'occhio in un istante
tutte le informazioni che nor¬
malmente sono a disposizio¬
ne del medico di base, prima
di tutto la storia clinica del
paziente, e anche radiogra¬
fie, elettrocardiogrammi,
TAC e altro. Il libretto sanita¬
rio elettronico potrebbe rive¬
larsi essenziale nei casi di
pronto soccorso: gruppo san¬
guigno, allergie e altre infor¬
mazioni possono servire per
salvare la vita di un individuo,
se disponibili "in tempo reale"
al momento del ricovero.
Inoltre la tessera potrebbe
essere utilizzata anche per la
prenotazione a distanza di
visite specialistiche e ricove¬
ri presso le strutture pubbli¬
che o convenzionate. I punti
di accesso, oltre che nelle USL e negli
studi dei medici, possono essere isti¬
tuiti anche nelle farmacie, molte delle
quali dispongono già di strumenti tele¬
matici per l'ordinazione dei medicinali.
carte a microprocessore, le cosiddet¬
te smart card. Nelle dimensioni di
una normale carta di credito (mm
85,47 x 53,92 x 0,76 secondo lo
standard ISO 7810) la carta "intelli¬
gente" incorpora un microproces¬
sore, una ROM e una RAM delle
dimensioni massime di qualche
decina di byte Con la suddivi¬
sione della memoria in aree dif¬
ferenti, che possono essere
abilitate da altrettante pas¬
sword. e altri sistemi di prote¬
zione. la carta presenta un
livello di sicurezza abbastan¬
za elevato, sia per quanto
riguarda la protezione di
informazioni riservate, sia
per la garanzia contro possi¬
bili alterazioni dei dati.
Tuttavia presenta anche
diverse limitazioni, come la
sensibilità ai campi elettrici
e magnetici e una capacità
di memorizzazione Di fatto,
nella maggior parte degli
esperimenti in corso, sulla
carta si registrano pochi dati
essenziali e la maggior parte
delle informazioni viene
acquisita di volta in volta per
via telematica. Inoltre coesi¬
stono standard differenti e
inconciliabili, che rendono
problematica l'adozione su
larga scala di questo tipo di
tessera
I vantaggi della memoria
ottica
La tecnologia della registra¬
zione ottica WORM (Write
Once Read Many), impiega¬
ta anche nei compact disc,
permette di superare molti
di questi problemi. La carta a
memoria ottica consente di registrare
circa 4 MB di dati, che corrispondono a
circa 2.400 cartelle dattiloscritte o a
qualche centinaio di immagini, in fun-
La caria ottica Canon secondo lo standard SIOC
Collimato! Lens
Lo schema ottico del dispositivo di scrittura e lettura
Anche le ricette possono essere regi¬
strate sulla tessera, completando la
storia clinica del paziente.
La maggior parte delle sperimentazioni
sono state condotte fino a oggi con le
102
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
HARDWARE
Lo scrittore-tenore di certe
ottiche Canon RW-50
zione della risoluzione e degli algoritmi
di compressione Una capacità più che
sufficiente per registrare tutti i dati di
una persona, la sua storia clinica detta¬
gliata e anche immagini di radiografie,
elettrocardiogrammi e simili.
La carta ottica, o carta laser, presenta
soprattutto un elevato grado di sicurez¬
za dei dati: viene scritta una sola volta
e le informazioni non possono essere
distrutte fisicamente: la cancellazione
di un file consiste in un "contrassegno"
che viene posto sui settori interessati
e quindi le informazioni possono esse¬
re recuperate in qualsiasi momento.
Dunque è praticamente infalsificabile.
La memoria può essere suddivisa in
diverse zone, ciascuna protetta da una
diversa password, a sua volta registra¬
ta m una speciale carta di abilitazione
che viene consegnata alle persone
autorizzate ad accedere a una o più
aree della tessera dell'utente. La pos¬
sibilità di inserire informazioni grafiche,
come le impronte digitali del titolare,
ne fa un documento di riconoscimento
a prova di contraffazione. È insensibile
ai campi elettrici e magnetici e lo stra¬
to di policarbonato trasparente che
copre la superficie sensibile assicura
anche una buona protezione contro le
sollecitazioni meccaniche.
Che cosa manca per adottare la carta
laser come libretto sanitario?
Sostanzialmente che qualcuno decida
di farlo e quindi di stanziare le somme
necessarie all'acquisto delle carte da
distribuire ai cittadini e dei dispositivi
di scrittura e lettura nelle strutture
sanitarie. Un progetto di legge in que¬
sto senso era stato varato dalla
Commissione affari sociali della
Camera dei deputati nel luglio dello
scorso anno, ma poi si è arenato. Il
progetto disegna un sistema informati¬
vo sanitario con basi di dati a livello
regionale e un libretto sanitario elettro¬
nico con caratteristiche che corrispon¬
dono esattamente al modello della
carta ottica
Un problema fondamentale riguarda lo
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
LE
standard: fino a qualche tempo fa i for¬
mati dei dati erano tre, abbastanza
simili tra loro: uno della statunitense
Drexler e due giapponesi, di Canon e
Olympus. Recentemente è stato defi¬
nito io standard SIOC (Society for
Interchange of Optical Card), che rical¬
ca sostanzialmente lo schema Canon
ed è stato accettato da Olympus. Il
modello Canon può quindi essere con¬
siderato come lo standard definitivo, e
questo costituisce la base indispensa¬
bile per la sua diffusione su vasta
scala. Tuttavia la carta ottica non risol¬
ve tutti i problemi del documento elet¬
tronico. E infatti un dispositivo "stupi¬
do", che non si presta alle trasazioni
on-line come la carta a microprocesso¬
re. Per esempio, il cosiddetto "borselli¬
no elettronico", la carta finanziaria che
si "carica" di soldi quando servono,
richiede una "intelligenza" locale e la
possibilità di cancellare e riscrivere i
dati in memoria.
È stato quindi proposto proposto un
sistema ibrido, con microprocessore e
memoria ottica, che potrebbe costitui¬
re la soluzione del futuro, anche per¬
chè oggi il suo costo è elevato.
Sulla carta a memoria ottica impiegata
come libretto sanitario individuale sono
in corso diversi test. Il più importante
si svolge in Scozia, su una popolazione
di 16.000 persone nella città di
Inverurie, nell’Aberdeenshire. Il proget¬
to si attua nell'ambito dei due sistemi
informativi sanitari nazionali esistenti,
quello della sanità di base e quello
degli ospedali. In Italia non esiste
ancora un sistema di questo tipo e le
sperimentazioni avvengono su scala
limitata in ambito locale, alla divisione
di cardiologia dell'ospedale di Mirano,
in provincia di Venezia, e alla divisione
di ostetricia e ginecologia dell'ospeda¬
le Cristo Re di Roma. Inoltre è iniziato
un test a livello cittadino, nel comune
di Casagiove, 3500 abitanti in provincia
di Caserta, con la carta Olympus.
Le caratteristiche tecniche
La carta ottica Canon è realizzata in tre
diversi "tagli", a seconda dell'area
effettivamente occupata dalla superfi¬
cie sensibile: il Narrow da 1,86 MB, lo
Standard da 4,20 MB e il Wide da 6
MB (che scendono, rispettivamente, a
1,52, 3.42 e 4, 89 con il codice di cor¬
rezione degli errori ECC (Error
Correction Code). Il formato di registra¬
zione prevede diversi schemi. Su ogni
pista può essere registrato un solo set¬
tore da 1.024 Byte, o due da 512 e via
dividendo, fino a 16 settori di 16 byte
ciascuno. Il numero delle piste è di
1.108 per il tipo Narrow, 2.500 per la
standard e 3573 per il Wide.
Il lettore-scrittore, prodotto dalla stes¬
sa Canon, è dotato di un sistema di
trasporto a "va e vieni", perchè le piste
sono lineari, e non circolari come nei
CD.
Il transfer rate massimo è di 10 kB al
secondo in scrittura e di 26 kb al
secondo in lettura, «SS
FINANZA
L'obiettivo è quello di realizzare un mercato europeo per i servizi di informazione elettronica
IMPACT: il multimedia della CEE
IMPACT è uno dei tanti sforzi della Comunità Economica Europea tesi a creare le condizioni affinché possa
esistere una produzione multimediale di qualità targata EU
C ercheremo di affrontare le problema¬
tiche legate allo sviluppo di attività di
ricerca e di produzione vicine al mondo
informatico che si possono avvantaggia¬
re di risorse messe a disposizione
dall'Unione Europea. È il mondo spesso
oscuro dei finanziamenti comunitari, dei
progetti di ricerca e della cooperazione
tra gli stati europei.
I settori abbracciati da queste iniziative
sono i più diversi. Comprendono ricerca
di base in microelettronica, passando
inevitabilmente attraverso il mondo del
multimediale, fino ad abbracciare aree
quali le reti digitali per il mercato di
massa.
Questo articolo vuole essere un tentati¬
vo di migliorare l'informazione su queste
opportunità, opportunità che, non
dimentichiamolo, sono possibili solo gra¬
zie ai nostri contributi fiscali.
Va aggiunto che l'Italia in particolare si
è distinta fino ad oggi per aver colto
queste opportunità in un modo tutto
particolare.
Solamente alcune aziende italiane di
grosse dimensioni sono da sempre pre¬
senti e pronte a cogliere queste oppur-
tunità. Poche sono invece le piccole e
di Gerardo Greco
medie aziende, rispetto alle statistiche
relative alla partecipazione degli altri
paesi europei, che sono riuscite a farsi
strada a Bruxelles.
L'Unione Europea nel mercato
informatico
Diverse sono state le iniziative europee
che in passato hanno seguito le diverse
tendenze trainanti dell'mdustra informa¬
tica Noi sappiamo bene che l'espressio¬
ne dell'Industria informatica si è evoluta
negli ultimi anni, abbiamo conosciuto la
stagione del mainframe, viviamo la sta¬
gione dei Personal Computer e ci stia¬
mo preparando al grande salto nel ciber¬
spazio con l'era del Network Centric
Computing (Internet).
Durante questa evoluzione il rapporto
tra l’Europa ed il resto del mondo si è
anch'esso evoluto. Inizialmente il
Giappone è stato il centro di buona
parte delle attività informatiche; succes¬
sivamente gli Stati Uniti si sono afferma¬
ti nei settori del software applicativo e
di sistema grazie allo sviluppo di formati
standard di incredibile successo come il
PC. Oggi sappiamo che la RAM provie¬
ne prevalentemente dal Giappone e dai
paesi asiatici, i microprocessori dagli
Stati Uniti, il sistema operativo da
Seattle, i cloni da Taiwan, il software
applicativo ancora dagli Stati Uniti, qual¬
cuno potrebbe definire la presenza euro¬
pea nel mercato informatico come addi¬
rittura residuano.
L'evoluzione dell'informatica ha posto di
recente il computer al centro del merca¬
to dei mezzi di comunicazione di
massa
Parliamo dei new media, intesi come la
nuova stagione vissuta oggi dei mezzi di
comunicazione di massa grazie alle tec¬
nologie digitali; parliamo anche del mul¬
timedia inteso come etichetta commer¬
ciale di quei sistemi integrati consumer
PC/CD-RÒM/Modem che costituiscono
il nuovo strumento per accedere alla
conoscenza disponibile sotto forma digi¬
tale.
Quindi l'informatica oggi ha un’enorme
importanza perché intesa anche come
strumento di conoscenza. E per questo
motivo il mercato del ‘coment", dei con¬
tenuti che possono vivere sotto forma
digitale, si è aggiunto a quello descritto
in precedenza del software e hardware
tradizionali. Anche in questo caso non
‘ Tutto di tutto', uno dei progetti finanziati da IMPACT2, è una pubblicazione interattiva multimediale per i bambini nell'età prescolastica Intende offrire un modello di
design interattivo che vada al dilà del 'libro elettronico'per nspondere con intelligenza ai diversi interessi e preferenze del piccolo utente IKIet, Germania, Grupo Anaya,
Spagna, VMC, Olandal
104
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
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che ha rilevanza prevalentemente per
aspetti commerciali, quando si parla di
"content' si finisce per parlare inevitabil¬
mente di cultura, di promozione delle
culture locali e di protezione delle diffe¬
renze. Non si tratta più quindi di un
discorso esclusivamente tecnologico e
commerciale ma di una serie di proble¬
matiche molto delicate.
È appunto questa la situazione che l'u¬
nità europea si trova oggi ad affrontare,
con l'obiettivo di creare le condizioni
affinché la partecipazione dei paesi e,
parlando di cultura, della gente d'Europa
al mercato tecnologico/culturale legato
aH’informatica possa essere sempre più
equilibrata.
Fino ad oggi gli sforzi compiuti dalla
comunità hanno avuto un carattere teso
a promuovere lo sviluppo di tecnologie
hardware e delle soluzioni applicative.
Negli ultimi anni l’impegno europeo ha
cominciato ad indirizzarsi anche verso il
mondo delle questioni specifiche relati¬
ve all'industria audiovisiva, che sono
oggetto di misure politiche specifiche
come il piano d'azione per l’introduzione
di servizi televisivi avanzati in Europa,
programmi MEDIA e la direttiva del
Consiglio Televisione senza frontiere'.
IMPACT
Il 1995 è stato l’anno nel quale si è con¬
clusa la fase principale del Programma
Information Market Policy Actions noto
con il nome IMPACT. Si tratta di un pro¬
gramma che ha conosciuto due fasi
principali: una prima a partire dal 1988
fino al 1990 con un budget di 36 milioni
di ECU ha finanziato progetti quali
Quimentos Aos despues (500 anni
dopo) e che ha celebrato il cinquecente¬
nario dal primo viaggio di Cristoforo
Colombo nelle Americhe. A partire dalla
fine del 1991 IMPACT 2 è stata la fase
centrale del programma che si è conclu¬
so a dicembre 1995.
Il programma ha come obiettivo quello
di realizzare un mercato europeo per i
servizi di informazione elettronica ed
aumentare la competitività delle società
europee promuovendo l'uso di servizi
informativi avanzati. Come spesso acca¬
de nei progetti europei anche per
IMPACT 2 è stato scelto un nome che
ne racchiude l'argomento strategico
centrale: Info Euro Access, ovvero
migliorare l'accessibilità delle informa¬
zioni a livello europeo per tutti gli inte¬
ressati.
Le quattro direzioni dello sviluppo di
IMPACT sono state:
- migliorare la comprensione del merca¬
to:
- superare le barriere legali ed ammini¬
strative;
- aumentare la semplicità delle interfac¬
ce e migliorare l'alfabetizzazione del¬
l'informatica:
- supportare iniziative strategiche per
l'informatica.
Negli anni passati sono state prese una
serie di iniziative in Europa negli USA ed
in Giappone che hanno influenzato l'og¬
getto del programma IMPACT, il 15 set¬
tembre 1993 l’amministrazione
Clinton/Gore ha lanciato il suo piano per
l'infrastruttura informatica nazionale,
Nll, noto anche come piano per le auto¬
strade elettroniche.
Il documento su Crescita, Competitività
ed Occupazione presentato dal
Budget IMPACT 2 1991-1995
1991
1992
1993
1994
1995
Aree
roooooo
9640000
lO'OOO'OOO
12'000'000
13'000'000
ALI
18%
12%
9%
9%
9%
AL2
3%
5%
4%
5%
6%
AL3
3%
3%
4%
3%
3%
AL4
49%
35%
31%
32%
33%
AL5
26%
45%
51%
49%
49%
dove:
ALI = migliorare la comprensione del mercato
AL2 = superare le barriere legali ed amministrative
AL3 = applicazione di norme e standard
AL4 = consapevolezza, supporto agli utenti e formazione
AL5 = iniziative strategiche per l'informatica
106
MCmicrocomputer n. 158 - febbraio 1996
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FINANZA
'Ecimatis', ovvero sistema europeo informativo per i turisti su computer multimediale, 6 progettato per offrire gli strumenti di produzione nelle mani di coloro i
quali hanno capacita artistiche, risorse audiovisive, un'idea ed un pubblico, ma non hanno esperienze concrete nella produzione di multimedia interattivo IBSt
Multimedia, Spagna, Direcion General de Serveis de Telecomumcacion, Spagna, Enciclopedia Catalana. Spagna, TransTV, Portogallo, Umversidade de Aveiro,
PortogalloI
Presidente Delors al Summit di
Bruxelles del dicembre 1993 copriva
sostanzialmente gli stessi obiettivi nei
suoi capitoli su Reti Trans Europee, la
Società dell'Informazione e il settore
audio visivo. Iniziative simili sono state
prese anche in Giappone, iniziative che
sottolineano come esista una tendenza
verso una società nella quale l'informa¬
zione sta diventando un fattore molto
importante, se non il più importante, per
determinare la crescita economica di
una comunità e capace di dare una
forma nuova alla nostra vita di tutti i
giorni.
In seguito alle richieste del Consiglio
Europeo del dicembre 1993 un gruppo
di personaggi rappresentativi delle indu¬
strie del settore e degli utenti finali, con
a capo il Commissario Bangemann, svi¬
luppò i temi sollevati dal documento di
Delors, in particolare quelli relativi alle
infrastrutture digitali e alle loro applica¬
zioni, e realizzò un documento dal titolo
■L'Europa e la società dell’informazione
globale' che discusso, fu adottato dal
Consiglio Europeo a Corfù nel giugno
dello scorso anno. In quella occasione
fu chiesto alla Commissione di presen¬
tare al più presto possibile un piano d'a¬
zione opportuno da adottare per indiriz¬
zare il progresso verso l'Information
Society.
A luglio il piano d'azione fu presentato,
dal titolo ’La strada europea verso
l’Information Society: un piano d'azio¬
ne", con quattro punti principali:
- la cornice di regole e leggi;
- le reti, i servizi di base, le applicazioni e
il contenuto;
- gli aspetti sociali, della società e cultu¬
rali;
- le attività promozionali.
Va notato che molti dei punti menzionati
nel piano d'azione hanno costituito in
passato, in un modo o nell'altro la parte
centrale del programma IMPACT. Ad
esempio aspetti legali quali quelli della
privacy sono stati discussi dal Legai
Advisory Board (LABI; i Partner per la
Consapevolezza Nazionale (NAP) creati
da IMPACT nelle varie nazioni sono stati
fondamentali nella produzione dell'uso
dei servizi informativi e nel rendere
popolare la visione delle autostrade elet¬
troniche.
IMPACT 2 ha finanziato 22 progetti con
una spesa totale di 64 milioni di ECU,
oltre 120 miliardi di lire tra il 1991 e il
1995, suddivisi tra cinque aree di atti¬
vità:
- migliorare la comprensione del merca¬
to;
- superare le barriere legali ed ammini¬
strative;
- applicazione di norme e standard;
- consapevolezza, supporto agli utenti e
formazione;
- iniziative strategiche per l'informatica.
La trasparenza del mercato e la com¬
prensione dello stesso sono delle condi¬
zioni cruciali per stimolare un mercato
dei servizi informatici. A questo scopo
l'Osservatorio per il Mercato Informatico
(IMO) ha sviluppato negli ultimi anni una
serie di attività di notevole successo
quali studi strategici ai quali verrà dato
sicuramente seguito. La diffusione dei
risultati dei lavori dell'IMO sarà aumen¬
tata in futuro utilizzando tutti i canali
possibili, compresi quelli di distribuzione
commerciale. Il Legai Advisory Board
(LAB) ha contribuito fino ad oggi in
maniera concreta allo sviluppo delle
diverse aree di una cornice legale per il
mercato che qui consideriamo.
Conclusioni
L'ambiente nel quale l'industria informa¬
tica si muove sta sicuramente cambian¬
do molto velocemente. I riferimenti di
questa industria sono sempre piu oltre
che quelli tradizionali del commercio,
della pubblica amministrazione e del
lavoro d'ufficio, quelli della vita e del
tempo libero di tutti i cittadini,
In questo senso possiamo dire che il
programma IMPACT ha giocato sicura¬
mente un ruolo importante nel rendere
visibili tutti gli argomenti chiave che
oggi costituiscono sunti di dicussione
quotidiana a tutti i livelli. Bisogna altresì
riconoscere che questi temi hanno
assunto un'importanza cosi grande da
determinare la conclusione naturale del
ciclo IMPACT.
INF02000 costituisce sin da oggi la
nuova visione dell'Unione Europea della
ricaduta di tutte le attività di promozione
tecnologica e culturale che ci accompa¬
gnerà fino al prossimo millennio, fra
poco meno di quattro anni. Questo sarà
l'argomento del prossimo mese. «S
Gerardo Greco 6 raggiungibile tramite MC-link alla
casella greco e tramite Internet agli indirizzi
nrecoifmclinK it i| f/ ioo* o i orccomousen'e con I
108
MCmicrocomputer n. 158 - febbraio 1996
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di riscoprire la natura, i luogh P P amma
plasmato nel permette
appositamente svilupp di P luUe le informazioni
di navigare all inlen ? r n (oltre 100 fotografie,
contenute all mtemo del CD oUre l w ^
articoli redatti che
commendio audio. eC1 "" ' ibj) a tutl j, anche ai
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di una settimana; una segreteria^ da a "° ,v ere nell'arco
segnali acustici: una rubrica telefonica che Demolì' e a PP un,am enli mimile
persona i dan personali, di lavoro ed altri- dl "'diviate pei ogni
un immagine o un commento sonoro eflinuw!?* ass " tlart; ^ ogni scheda
' nomina" v, archiviai,; e stampar?ìntj! 01 Ve ™ "P 1 di "cerche su tutti
stampe d, qualità professionale^LFC SlòfiT P * Veloce <>»<™n<lo
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menti ed
per oticncre prospetti c .situazioni contabili.
I Movimenti possono essere stampati secondo diversi criteri (cs.. per data,
per banca ctc...): impostando opportunamente le tipologie di selezione a
disposizione, c possibile ottenere la situazione del conto corrente riferita ni
soli movimenti sospesi, non sospesi, oppure completa. Il programma è in
grado di memorizzare i tassi attivi, passivi cd extra, assieme alle loro date di
validità durante l'anno. Conlinbanca III consente inoltre, di calcolare la
liquidazione della capitalizzazione degli interessi e di determinare il compenso
aggiuntivo a fronte di un saldo a debito (gestione della commissione massimo
scoperto). (LPC0233)
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(oli Otturazioni' luiniimi:
Pc Ms-Dos 100% compatibile, CPU 80286 osupcriore.
Hard Disk, 640 Kb di RAM, si,'imparile Epson Pi o IBM
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una gestione moderna ed efficace della propria amministrazione. E un
programma di contabilità fiscale, multiaziendale (fino a 26 aziende), adatto
ad ogni esigenza, che gestisce in modo completo l'iva, il piano dei conti a tre
livelli, il magazzino (99 per ogni azienda), i clienti e i fornitori, l'emissione
di documenti fiscali, i cespiti ed in automatico le operazioni fine/inizio anno;
è possibile inoltre avere la distinta base e numerose statistiche sul magazzino.
I moduli di stampa sono completamente personalizzabili ed è prevista la
stampa del bilancio secondo le direttive CEE.
Manuale e videocassetta con corso di autoapprendimento compresi nel
prezzo. (LPC 0179)
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K0286(consiglialo DX>. 4 Mbdi Kf ■ ■
Hard Disk, stampante (purclK
supportala da Windows, mouse
scheda grafica VGA. Windows 3.1 o
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ottenere quadrii nassuniva per k spp J ^
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. I j"®>6 o superiore. I MhdiRAM Hard
H - L I "tottse. Ms-Dos 3.3 o superiori
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__ Ir I sc heda sonoro Sound Rfasirr
oHT^i,;r punic Rp '""' ,bm
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wnc. t naturalmente possibile compilazione
direttamente le schedine. w a
TUTTIFLOPPY II
_ PER WINDOWS Bi
PER WINDOWS
< "nll|ni r ",| ( ,„ r
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per genere. di redarte schede iiminlcIJ"' 1 . 1 ,, 1 , lr '"""e una suddivisimi!;
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assieme ad un poicnic «Ino? d, f u „„„„ n amhieme Windniv s
«■'rem. d. tracciare lacilmcmc lungoni JZ 1 “ ' jl| ulenie meni,
d. visual,/vaie la funzione i p«.ss"h,le .lùd Ime' "" ° l,re
| pro S ra mma pennene d , avere fi k 1 c. iI IT,™,' ru "" «""«"Miei; il
pone e sccondaali cs,den/,arr, sUli ^ nT" "' * rarK “ *"« denvala
un accurata studio dCla derivale %** "* " n " n ' m " c He*» tramile
■I calme della funrione e della *'**''*'' , ' ,Wnm
? . c '™
/ r !T
U - a:.
l a
r^;_: rui.r.r...
Configurazione minima
Pc Ms-Dos 100% compatibile, CPU
80286 o superiore, 4 Mb di RAM.
Hard Disk, scheda grafica VGA o
supcriore, mouse.
EXTRACAD III
Extracad III è uno strumento eccezionale per la realizzazione di grafica
professionale bidimensionale, particolarmente indicato per disegni
meccanici, elettrotecnici, d'arredamento, d'impiantistica civile e in molti
altri casi. Extracad III si differenzia dagli altri prodotti per la sua potenza,
mantenendo tuttavia una flessibilità e velocità d'uso insuperabili; per
la facilità d'uso grazie alla filosofia con cui è stato progettato cercando
di mantenere la naturalezza e la possibilità d'impiego del disegno con
la matita, per l'interfaccia grafica 3D e per l'efficacia grazie alla sua
struttura lineare, chiara e organizzata, permettendo così la realizzazione
di qualsiasi progetto in modo preciso e veloce.
Disponibili separatamente dal programma vi sono 5 librerie per i diversi
settori d'applicazione: simboli elettronici analogici, simboli elettronici
digitali, simboli per l'arredamento d'intemi. simboli elettrici industriali
e civili, simboli per l'idraulica.
(LPC0I77)
♦Li
Hi
LOTTOVELOX II r
- “ . milluur.iJi'""' il""""' 1
p c Ms-Dos 100» compatibile. CPU
80286 o superiore. Hard D'*. «hwto
grafica VGA o superiore. Ms-Dos >.u
o supcriore.
mouse! stampante Epson Fx o IBM
propórne! compatibile.
£ r Ji S£.SS“iSiK
principianti sia esperti, tra _ . ntar di c delle presenze,
gestione: delle una espleta smorfia. Il
| |S - r ,,ivanre che rende |
l'uso del programma semplice e gra
(LPC 0147)
———-i
«mp. Mi v^nsicwiUposs.h. 1114 dnsoui,,,™. ^ mreluli d,
J' '•hunsii rivolle an.slin,„ /J/loflc '"'elavvu ulcmc. comprende l ux.
. —
uawxoe anni verso lwonuni n |„, |LPC01) , 0|
(Ti FINSON (T i FINSON (?) FINSON (?; FINSON ($) FINSON
NOSNIJ(t) NOSNlKt NOSNU(t) NOSNU Ì) NOSNIJ t) NOSNIJ (t) NOSNIJ(£)
Xlcz/'zyuv
a uuxid/muv
s UUSJ&VdJUV
v 4> "
UJ
-T-' •
OROSCOMPUTER
Oroscompuicr III gcsl.^c lc 1 u ""
necessarie ari cffctluure il calcolo del
teina natale, sulla buse di approfondile
ricerche condolle su alcuni dei lesi,
tcn» astrale sul destino Offre, inoltre.
eope. di un dato periodo, di s imu'
isposi/ione dei pianeti al inonienlo dell
ifica/ione e l'inlerprela/.ionc del le ina
eresiarne è fornita dalla po»'.'b
....... « il.- .li nersonacgi lainosi.
PHOTO & GRAFICA
POMPEI AD79
Conligura/iunc minima
CPU R0JH6 o superiore. 4Mb di RAM. Marti
Diik. scheda grafica VGA. Ms Dos 5.0 .*
superiore, scheda audio Sound Bluslei 100*»
compaiihile (consigliala).
Pompei AD79 è un adventure game la cui
storia è arnhienlaia nell'antica città vesuviana
alla vigilia della catastrofica eruzione che la
distrusse completamente; il protagonista
dell'imperatore, arriva a Pompei per indagare mi fatti
mche per far luce c possibilmente vendicare la morie del suo
Lcntulo. barbaramente ucciso.
grafico e riccamente animato, con grafica a lutto
o m molli casi ricostruzioni fedeli degli ambienti
A 1)79 è un fantastico adventure dove la soluzione di
lavoro d'investigazione e deduzione, vi porteranno
di scoperte che vi terrà con il fiato sospeso fino
‘ computer per ore e ore
interamente in italiano.
PROGETTO
CONDOMINIO PLUS
S®KS5S:
FX " »< M P, "F ,,n,c '
mouse
stabili c. pc. ognuno d, essi. cgi>™. . K di
^=11=?=
degli avvisi di pagamento. (US -
PROGETTO AGENTE
DI COMMERCIO II
Configurazione minima:
Pc Ms Dos IO0 r 4 compaiihile CPU X02HA «*
supcriore. I Mh di RAM. Hard Disk, scheda
grafica VGA. Ms-Dov 5.0 o supcriore
Consigliati:
siampunic Epson I X o IBM Propnntcrcompuiihilc.
mouse.
Versatile e completo programma per la gestione di un agente di commercio,
che consente di creare e stampare ordini, e da questi ottenere subito le
provvigioni, calcolate sul prodotto o sul cliente. Il pogrommu consente di
stampare le fatture provvigioni e registrare gli estremi delle note di credilo per
storno provvigioni. Progetto Agente di Commercio II è inoltre dotato di una
serie di lun/ionulità di interrogazione pratiche e veloci, che consentono di
ottenere tutti i dati essenziali in pochissimo tempo
(LPCOI53)
PRO u9o ETTO impresa ih
VERSIONE MONOUTENTE
tc Ms-Dos 100*4 compaiihile r*PU xiPKr
_ _ rs.iirr FX n ,bm
""4r"todcEcnd!,.'ComemJdi crcuT-^r per
vlinm. bulle e (allure (differito e ueènmn! ' ,p ";" rdinil - onl 'ni
mulite. permeile di registrare eli estremi r‘.fi"“ °r Cl 1 P" 1 *""""'».
olleneme gli sunipaii l.a gesmme del " rd "" '" ,nilori « di
qualsiasi „pu di ,n,e™g" J « «"«He
semplicemente visionalo fc n„..,hi| c . „ . ' p ?° Ck ' ere '«impalo o
documcmi. (LPC024I ) P li personalizzare la stampa dei
<$) finson ($) msm ® fimm
(J) FINSON
SUPER TOTIP
o superiore. MOKb d. RAM. Hari Pi^
VK 1 ) 0 . J.) u superiore. «lampante fcp»*
rx O IBM Proprinicr o compatibile
l'elaborazione dei sistemi Totip: permette
colonne la gestione delle sequele c dei
,Jc di vincita e delle formule derivale,
hedme. prevede la gestione ne. s.stcìn
a prèndi segni, mimm. e —
accoppiate, terzine e quartine. Effettua
funzioni che agevolano il lavoro dcH’utcntc. fra cui la possibilità di «salvare
Dm i mi ., Mard W«t. Mv
• i irvi d Ml ^ ìcnofc - >*arnp;mie Hikihi F\
° ,BM P'«>pr,n.of compatibile.
Il programma complelo per
lelabora^one dei sistemi Enalotto:
mi,? / condizionamento delle
colonne, la gesiione delle sequele c
(consentendo la "rampa deìlavifi,clatera/'' 0 Chc <lai "P an| e
,a --
, »,r ma,IC ° dC " C 'Cadine
89
000
Il Totogol alla portata di lutti! Infatti grazie a questo programma
anche l'utente meno esperto potrà tentare finalmente la fortuna: il
programma riduce i sistemi secondo: minimo segni pari e dispari,
massimo consecutivi, range dei segni tra uno e 15. massimo
simmetrie, massimo paralleli, punti di riduzione N-l e N-2. e
colonne filtro È presente inoltre la funzione di controllo colonne
vincenti e la stampa delle schedine.
(LPC0I76)
(T FINSON (? FINSON d: FINSON (J) FINSON
[J FINSON s
Kj; r mstuirs
rjinsumti
^jr urna suina
KIJ r irasuina
ir arasuni
E
SUPERTOTOGOL
PER WINDOWS
Contigura/tnnc minima:
Pc Ms-Dos ino 1 » compatibile. CPU
SOtXft o superiore. J Mb di RAM. Hard
Disk, mouse, stampante (purché
supportata da Windows), scheda grafica
VGA. Windows J I o superiore.
progetto negozio al
dettaglio
gESSBSSr
FX a IBM Pmpo"io cumpuub*- j
moti*
“. i=^SSS£S£
necessità di gestite le ^ f prricnlc una funzione di stampa
fiS&tSKSShsASK
una vendita od un acquisto. Le anagrafiche _ K/VL*
sono complete c di facile impostazione.
(LPC0IJ5)
000
99
SOLUZIONE FATTURA III
Configurazione minima:
Pc Ms-Dos ll»)'l compatibile. CPU Stl’RS o
supcriore. I Mh di RAM. Hard Disk, scheda
grafica VGA. Ms-Do. 5.0 o supcriore
stamparne Epson FX o IBM Prupiiiilcr
conipaiihtlc, (iksi'C
Facile c pratico programma che consente di produtte. archiviare c stampare
qualsiasi tipo di fattura (accompagnatoria c differita), oppure una nota di
credilo. Ogni documento può essere stampalo più volle a condizione chc
non venga stampato definitivamente. Il programma è corredato da una
serie di funzioni di utilità Ira cui la possibilità di personalizzare i moduli
di stampa, salvare i dati su disco c recuperarli, convertire le anagrafiche
utilizzale nella versione precedente c configurare il programma
al meglio. (LPC 0271)
SOLUZIONE MAGAZZINO III Li
liintifturjsionr i
Pc M» Do» 100'i compatibile. CPU S0:»6 o
Mjjvniwc I Mb ili RAM. Hard Divi, vchnla grafita
VGA. MvDr* 5.0 « superiore
Contini iati:
'lampante Ep-n F\ o IBM PnipniUci cwnp»lih*Jc.
Versatile programma di gestione magazzino chc permette di creare,
stampare e memorizzare bolle di accompagnamento: effettuare carichi,
scarichi, valorizzazioni ed inventari. La stampa delle bolle è
completamente personalizzabile. Tutte le movimentazioni possono essere
visionate, stampate e modificate. z\ corredo sono fornite una serie di
i dati su disco e ripristinarli, ed una comoda
procedura di configurazione, i LPC 02721
SUPERTOTOVELOX
';=■ se
» fc
l onll|ur«lnnv mlnlnw:
,’pcnou- MOKh di RAM Mani
nisk' MvtlO' ' 3 •> «upcnn.c.
Sampang Epson FX “ ,BM Pl " p "" li: '
compatibile
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Dal 15 dicembre 1995 all'll gennaio u.s. si è svolta a Roma, ospitata nel Palazzo delle
Esposizioni di Via Nazionale, una mostra, giudicata come uno dei più importanti eventi
culturali dell'anno, dedicata alle videosculture, alle immagini elettroniche ed alle
installazioni multimediali degli artisti Steina Fteinunn Bjarnadottir e Woody Vasulka.
Considerati tra i maestri delle arti elettroniche, la loro opera spazia tra la ricerca
artistica più rigorosa e la sperimentazione scientifico-tecnologica più avanzata. In
occasione dell'inaugurazione della manifestazione, tra i tecnici che ultimavano
l'allestimento delle installazioni, abbiamo avuto modo di parlare con il curatore della
mostra Marco Maria Gazzano e la disponibilissima Steina Vasulka che ci ha spiegato la
filosofia alla base del lavoro artistico condotto dai coniugi Vasulka
Sterna e Woody Vasulka
Video, Media e Nuove Immagini nell'arte contemporanea
di Massimo Truscelli
| teina Fteinunn Bjarnadottir (Islanda
1940) e Woody Vasulka (Moravia
1937), vivono e lavorano negli Stati
Uniti dal 1965. Internazionalmente consi¬
derati tra i maestri delle arti elettroniche e
contemporanee, nella mostra di Roma
(che ha anticipato una serie di altre mo¬
stre dedicate ai due artisti e che era orga¬
nizzata dall'Associazione Culturale Kine-
ma con la collaborazione dell'Assessora¬
to alla Cultura del Comune di Roma e la
partecipazione di MCmicrocomputer)
hanno proposto una rassegna sia pur li¬
mitata nel numero di installazioni, ma
molto completa dal punto di vista artisti¬
co poiché completa di tutti i momenti più
significativi dell'esperienza condotta dai
due coniugi.
Il percorso espositivo della mostra ita¬
liana ha offerto la riproposizione di alcune
opere considerate come pietre miliari nel¬
la ricca produzione dei Vasulka.
La prima opera incontrata nella visita
era appartenente al gruppo "Machine Vi¬
sion", uno dei passi fondamentali della
sperimentazione artistica, specialmente
di Steina Vasulka, ribattezzata "Old Vision"
per l'occasione. Proseguendo era possi¬
bile vedere altre videoinstallazioni tra le
quali "Tokyo Four" e, soprattutto, era pos¬
sibile godere della visione di una raccolta
monografica della durata di svariate ore.
In occasione della cerimonia di inaugu¬
razione della mostra, un momento di
grande interesse è stato rappresentato
dalla performance live "Violin Power" ese¬
guita da Sterna Vasulka negli anni 1970 e
successivamente nel 1987 e ripetuta sul¬
la scalinata d'ingresso della galleria in oc¬
casione di questo appuntamento italiano;
una performance nella quale l'artista ha
mostrato le proprie capacità musicali, ma
anche la grande capacità di sperimenta¬
zione delle tecnologie elettroniche appli¬
cate all'arte nelle quali i segnali audio in¬
teragiscono con quelli video modificando¬
li con la medesima lunghezza d'onda e
soprattutto l'interazione tra performance
artistica e ambiente circostante, una te¬
matica particolarmente cara al lavoro di
Steina Vasulka, Purtroppo, in occasione
della mostra di Roma, Woody Vasulka
non è potuto intervenire personalmente
poiché era impegnato nel lavoro di ulti¬
mazione di un proprio CD-ROM, ma la
simpatica Steina Vasulka ha fornito ai
giornalisti intervenuti nella conferenza
stampa di presentazione della manifesta¬
zione, una ricca quantità di informazioni
utili riguardanti anche il lavoro di Woody,
offrendo contemporaneamente anche la
visione di due video molto importanti:
"Art of Memory" e "Voices” precedenti
118
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
INFORMATICA & ARTE
steìna e wòody vasulka
Woody Vasulka. 'Time/Energy Obiects' Il9751, studio eseguito con il Rutt/Etra
Scan Processor.
Sterna by Woody Vasulka, studio eseguito con Digital Articulator 119781
- Foto di Kevin Noble -
l'impiego di due strumenti che hanno
successivamente influenzato l'estetica
delle proprie composizioni: il processore
"Scan Rutt/Etra" (creato da Steve Rutt e
Bill Etra), capace di scomporre l'immagi¬
ne riducendola alle sue linee di scansione
e capace di costruire un effetto di analisi
topografica dell'immagine; il "Digital Ima-
ge Articulator", uno strumento di rappre¬
sentazione numerica creato per manipo¬
lare le immagini elettroniche mediante
codici ed in tempo reale.
Quattro chiacchiere con Steina
Mentre il gruppo degli assistenti dei
due artisti completava il lavoro di ultima¬
zione siamo riusciti a scambiare alcune
battute con Sterna Vasulka affrontando
quelli che sono i temi fondamentali del
suo lavoro.
Il ritratto che ne scaturisce è quella di
una grande umanità, ma anche di una
grande passione per il proprio lavoro e di
rispetto verso uno strumento come la vi¬
deocamera capace di tenere sotto con¬
trollo il "maestoso scorrere del tempo".
"Dopo il trasferimento a New York, mi
ricordo in modo vivido di essere andata a
Canal Street e di aver guardato i pezzi di
ricambio e motori di vecchie automobili
come delle cose miracolose, che assomi¬
gliano alla vita stessa". Mediante una se¬
rie di environment, come l'installazione
"Old Vision" proposta a Roma, è possibile
sganciare la ripresa dall'occhio umano e
decentralizzare l'immagine rispetto all'o¬
peratore: è un po' quello che avviene con
"Old Vision"; una sbarra è montata su un
piatto girevole e sulle estremità di questa
sbarra sono montate due videocamere
che guardano verso una sfera a specchio
posta esattamente al centro, un paio di
monitor rimandano le immagini riprese
mentre il piatto gira lentamente. Le tele¬
camere filmano l'intero ambiente, il pub¬
blico, i monitor, le medesime telecame¬
re. Le immagini che ne risultano sono co¬
si staccate dalla capacità dell'operatore di
evidenziare qualche particolare nella fase
di ripresa, un modo quasi "meccanico" di
intendere l'immagine, un modo dì inter¬
pretare l'immagine più vicina al modo di
vedere delle macchine che non dell'uo¬
mo.
"Sono molto flessibile circa le dimen¬
sioni di queste realizzazioni poiché per
me la dimensione di un'installazione non
è determinata dal numero di monitor,
quello che piu conta per me è la ricchez¬
za concettuale della composizione. Quin¬
di improvviso spesso nello spazio della
mostra, per realizzare un'installazione ba¬
sata su quello che è utilizzabile.
lo prevedo sempre per questi envìro-
ment un posto tranquillo e scuro. Un mu¬
seo in teoria è un posto adatto, ma la
gente che lavora nei musei tende sem¬
pre a mettere le installazioni video in una
posizione dove sono estremamente visi¬
bili... Si pensa sempre che i video debba¬
no essere rumorosi e pubblici, mentre io
vorrei che fossero quieti e privati: mille
monitor ed una persona che li guarda, e
non viceversa.
Voglio che chi guarda sia cosi assorbi¬
to dall'opera da sperimentarla con un al¬
tro livello mentale. Mi aspetto che condi¬
vidano il tipo di forte emozione che io
provo per questo materiale e, con mia
grande sorpresa, qualche volta accade.
Come quando un vecchio signore che
aveva guardato "Tokyo Four" (una delle
opere esposte nella mostra di Roma, ndr)
più volte, mi spiegò che si trattava della
morte. In quel momento ho capito che
aveva veramente guardato con attenzio¬
ne, anche se nell'installazione non c'era
espresso solo questo concetto".
Più volte è stato affermato che l'opera
dei Vasulka ha influenzato notevolmente
il modo di fare cinema e video (molti loro
allievi hanno lavorato e lavorano per le so¬
cietà di effetti speciali cinematografici più
conosciute), ma Steina Vasulka ritiene
che la TV commerciale così come è at-
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
119
INFORMATICA & ARTE
STEÌNA E WOODV VASULKA
tualmente, nulla ha recepito della loro
sperimentazione finora condotta.
"L'aspetto creativo che preferisco è la
registrazione iniziale con la videocamera,
sia che si tratti di immagini della natura,
specialmente del Sud-Ovest degli Stati
Uniti (Stema e Woody Vasulka vivono a
Santa Fé nel Nuovo Messico, ndr), ma
anche della gente quando mi trovo in una
grande metropoli come Tokyo.
Grandine o neve o pioggia forte, quella
è la parte che mi piace di più: soprattutto
se sono sola nella natura. Nel New Mexi¬
co, dove vivo, le mie immagini sono fiu¬
mi, montagne e gli arroyos (fenditure del
terreno assimilabili a piccoli canyon).
Parlando della gente, i giapponesi, ad
esempio, hanno un protocollo sociale per
il quale le loro azioni quotidiane diventano
per me un favoloso teatro. Le ragazze
che manovrano gli ascensori recitano
sempre su un palcoscenico immaginario,
come pure i conducenti dei treni o i tassi¬
sti con i loro guanti bianchi"
L arte del XX secolo è troppo veloce
per Sterna Vasulka che si considera fuori
dalla corrente collettiva. "La moda vuole
che le cose vadano veloci Nelle mie
composizioni con molteplici canali mi
sento liberata da queste preoccupazioni,
poiché si basano su principi temporali
molto diversi, più vicini alla musica"
Continuando nello scambio di battute
con Stema Vasulka emerge un ritratto di
grande umanità, ma anche di spigliatezza
e grande gioia di vivere. "Non mi piace in¬
segnare cosi come non mi piaceva anda¬
re a scuola,.
Entro in una sorta di teatro assurdo
mostrando molte videocassette, le mie e
quelle dei miei colleghi, le discutiamo con
gli studenti e poi chiedo loro se credono
negli UFO. A questo punto tutta la classe
si trova molto a disagio.
Metà degli studenti dice di si, l'altra
metà di no. Discutiamo di come le galle¬
rie controllino l'arte e obblighino gli artisti
a umiliarsi. Continuamente dico loro che
non devono umiliarsi. Ed essi sembrano
molto sollevati, quasi come se non sa¬
pessero che è possibile... Dico loro che il
dovere di ogni artista è quello di essere
disubbidiente Discutiamo di cosa signifi¬
chi essere una persona che va con la cor¬
rente e avere una vita comoda e di come,
se si decide di essere degli artisti, si scel¬
ga in effetti di vivere una vita economica¬
mente poco stabile, ma più gratificante
dell'ordinario... La ragione per la quale
chiedo ai miei studenti se credono negli
UFO è che, dopo che alcuni di loro hanno
detto di crederci ed altri no, io dico loro
che comunque non parleremo non si par¬
lerà di UFO, ma di come difendere le pro¬
prie opinioni. Se uno crede negli UFO de¬
ve alzare la mano, anche se il resto della
classe si mette a sghignazzare.
Il processo creativo per me è un'enor¬
me gioia, anche quando è doloroso, co¬
me quando mi sento inferiore al mio
compito. La gente coglie questo piacere
nel mio lavoro e spesso pone obiezioni
del tipo: - Ma stai solo giocando!-, un
commento che mi fa tremendamente
piacere.
L'impulso a fare arte sembra venire da
un profondo desiderio di comunicare, e,
per alcuni artisti, comunicare su vasta
scala: qualcosa che a me non interessa
particolarmente.
Non vedo una differenza qualitativa tra
una persona sola e molte, se io ho qual¬
cosa da comunicare Tutta la nostra esi¬
stenza sembra essere imperniata sulla
comunicazione.
Essa attraversa culture, linguaggi, con¬
tinenti. Passa anche attraverso il tempo
Passiamo tanto tempo con persone che
non abbiamo mai incontrato, che sono
spesso morte molto tempo fa. Ma la ra¬
gione principale per fare arte è quella di
comunicare se stessi a se stessi, ed è
una posizione spirituale. È stato un triste
destino quello di molti artisti di riuscire
solo a comunicare al futuro, con un pub¬
blico a loro postumo" ME
120
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
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Il diritto nelle imprese informatiche
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legge "Collana Ipertesti Grafici per la
Formazione e la Consulenza d'impresa
Giovanni Sica
IL DIRITTO
NELLE IMPRESE
INFORMATICHE
Tutela giuridica del
sufi»are e licenza d'uso
%
'-4
CONSl'l I INU
• l't-AJit'st
r*
mntì»
NC
I tftlfefVr
ideata e diretta da Giovanni Sica". Che
cos'è un ipertesto grafico?
Non aiuta a scoprirlo la prefazione,
che esordisce cosi: «Ho iniziato a scri¬
vere questo libro sulle tematiche legali
delle imprese informatiche, allorché mi
sono convinto che la struttura espositi¬
va della materia avrebbe potuto seguire
una "visione informatica"... Questa visio¬
ne e particolarmente cara ai program¬
matori di computer, che sono soliti ap¬
plicarla per l’analisi prima e la soluzione
poi di qualsiasi problema da far elabora¬
re all'elaboratore. Invero il sapere giuri¬
dico...» eccetera eccetera.
Non resta che sfogliare il volume, per
scoprire che l'ipertesto non c'è, e non
potrebbe esserci, perché un libro è un
libro, cioè una forma di comunicazione
sequenziale, che al massimo si può sfo¬
gliare forsennatamente avanti e indietro
alla ricerca di questo o quell'argomento.
E la "visione informatica" si risolve nei
chiamare i paragrafi "cartelle", contras¬
segnandoli con la relativa icona. C'è, in¬
vece, la grafica, con una serie di schemi
che illustrano con indubbia efficacia i
vari aspetti del DLgs 518/93 sulla prote¬
zione del software come opera dell'in¬
gegno.
L'intera materia è scomposta poi,
punto per punto, in una serie di "cartel¬
le" che chiariscono il significato giuridico
di tutti i commi della legge. La trattazio¬
ne si conclude con un esame delle clau¬
sole contenute nelle licenze d'uso e
con un'appendice che riporta i testi nor¬
mativi richiamati.
Il merito del libro è senza dubbio nel¬
la chiarezza e nella completezza dell'e¬
sposizione, che tuttavia conserva il lin¬
guaggio strettamente giuridico che
spesso mette in crisi gli informatici. L'i¬
dea di trasformare un testo di questo ti¬
po un una specie di trattato di anatomia
legislativa ha comunque un'apprezzabi¬
le efficacia didattica
Resta qualche perplessità sul titolo:
la tutela del software non esaurisce il
"diritto nelle imprese informatiche"; e
poi, perché solo nelle imprese informa¬
tiche?
Manlio Cammarata
L'ABC di Internet
di Patrizio Di Nicola
Internet, collegarsi con il mondo
pp 110
E DI ESSE, Roma, 1995,
Lire 10.000
Non so se qualcuno si sia pre¬
so la briga di contare quanti libri
su Internet si possono trovare in
qualsiasi libreria italiana, quante
riviste e quanti dischetti invadono
continuamente le edicole, tutti
dedicati al mito del momento: In¬
ternet. sempre Internet. Al re¬
censore si prospetta un'alternati¬
va: ignorare tutto, tanto ormai è
difficile dire qualcosa di nuovo,
oppure prendere l'ultimo libro at¬
terrato sul suo tavolo ed esami¬
narlo con feroce puntiglio, pregustando
la stroncatura prima ancora di aprirlo,
Però questo Internet - collegarsi con
il mondo un primo aspetto positivo lo
ha: èdi dimensioni ridotte e costa poco,
un pregio che di questi tempi non è af¬
fatto da tascurare. A prima vista sembra
che contenga proprio "tutto quello che
avreste voluto sapere su Internet". La
storia della rete delle reti", come funzio¬
nano i collegamenti, quanto costa, e poi
la posta elettronica, le conferenze l’FTP,
il Gopher. E ancora indirizzi, curiosità,
suggerimenti, tutto scritto con grande
chiarezza, quasi un manuale di istruzioni
con numerose riproduzioni di scherma¬
te (per la cronaca, tratte da MC-link, la
rivista telematica della nostra casa edi¬
trice).
Non mancano un capitolo sul World
Wide Web, uno sui comportamenti da
tenere in rete e una breve rassegna per
chi vuole approfondire l'argomento, di¬
visa tra libri, CD-ROM e documentazio¬
ne reperibile in rete. Promosso, dun¬
que, soprattutto nel confronto con certi
"mattoni" da una parte e certe raccolte
di banalità dall'altra.. Diciamo che vale
il suo prezzo, e forse anche qualcosa di
più.
Il lavoro di Patrizio di Nicola ha forse
un difetto in comune con molti altri libri
su Internet: è scritto da un "vecchio" na¬
vigatore della Rete, di quelli esperti nel-
Patrizio Di Nicola
122
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
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Timo Qurlb che il minuto lui In malizino per roL
Internet é oggi la più grande rete mondiale di calcolatori: oltre
50 milioni di macchine interconnesse e servizi disponibili che
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RECENSIONI
FRANCO FltlPPAZZl
Giulio occhini
LA RIVOLUZIONE
MULTIMEDIALE
CIÒ CHE IL MANAGER
DEVE SAPERE
FrancoAngeli
l’interfaccia a carattere, maestri
di Archie e del Gopher, che non
sbagliano un tasto digitando
stringhe impossibili per i comuni
mortali. Il punto è che la maggior
parte degli utenti di Internet sono
oramai della nuova generazione,
quella che ha avuto come primo
personal una macchina con Win¬
dows o un Mac, e ha incomincia¬
to a "navigare" con Mosaic o Net¬
scape Internet a carattere è ri¬
masta la passione (bellissima!) di
un numero di appassionati che
diventa, in percentuale, sempre
più piccolo.
La Rete di oggi è il World Wi¬
de Web, che di giorno in giorno
si evolve verso quell'idea di "au¬
tostrada* che costituirà l'asse
portante della nascente società
dell'informazione.
Su questo è necessario scrive¬
re libri su libri Perché il Web è un
mondo immenso, ancora tutto da
scoprire: Alta Vista, il nuovo sistema di
ricerca messo a punto da Digital, con¬
tiene informazioni tratte da 8.000.000 di
server Web sparsi per il mondo, come
si legge nella schermata di apertura. Ot¬
to milionil Chi impiega strumenti di
questo tipo non per il surfing a tempo
perso, ma come reale strumento di co¬
noscenza, si accorge presto che sul
Web c'è da dire molto, molto di più che
sulla vecchia, affascinante Internet dei
pionieri. Aspetto qualche libro su que¬
sto argomento.
Manlio Cammarata
Il manager lo sa?
Franco Filippazzi - Giulio Occhini
La rivoluzione multimediale
Ciò che il manager deve sapere
Collana dei quaderni di informatica
pp 175
Franco Angeli, Milano, 1995, Iprezzo non in¬
dicato)
Franco Filippazzi e Giulio Occhini so¬
no due autori ben noti nel settore dell'e¬
ditoria sulle tecnologie dell'informazio¬
ne: fra i loro lavori vanno citati, nella
stessa collana di Franco Angeli diretta
dal Centro studi di Bull Italia, Groupwa¬
re - L‘informatica per lavorare insieme e
Superare il paradosso informatico -
Darwinismo tecnologico per un mondo
che cambia. Si tratta di testi dedicati a
un pubblico qualificato, in particolare i
dirigenti d'azienda, e quindi non sempre
di facile lettura, anche perché spesso
gli argomenti sono più approfonditi di
quanto richieda un lettore sempli¬
cemente appassionato o occasio¬
nale (tipo: questo me lo leggo in
treno).
La rivoluzione multimediale si
presenta un po' più semplice dei
testi precedenti, anche se non
trascura la completezza e l'esat¬
tezza delle informazioni, accom¬
pagnate da una grande quantità
di illustrazioni schematiche di am¬
mirevole efficacia. Affronta un
po' tutti i temi oggi sul tappeto,
perché parte da uno sguardo di
insieme sulla situazione attuale,
passa per i problemi dell'intera¬
zione uomo-macchina, si soffer¬
ma sulla "grande ragnatela" e sui
servizi multimediali, descrive i
cambiamenti dello scenario e ap¬
proda infine agli "interrogativi del
manager".
Chiude il libro un interessantis¬
simo dibattito tra due guru delle
tecnologie, Gianni Degli Antoni
dell'Università di Milano e Najah
Naffah, responsabile della ricerca
e progettazione dell'area "multi¬
media" del Gruppo Bull.
Manlio Cammarata
Le parole difficili
Alberto Tronconi
Glossano di telematica
pp 113
CISU - Centro di Informazione e Stampa Uni¬
versitaria, Roma. 1995, prezzo non indicato
Bastano poche righe per questo volu¬
metto di Alberto Tronconi, matematico,
direttore dell'Area della ricerca del CNR
di Firenze, titolare di diversi brevetti e
autore di numerose pubblicazioni. Il
Glossano di telematica (ma esteso a
moltissimi termini delle tecnologie del¬
l'informazione) è uno di quei testi che si
vorrebbe avere sempre a portata di ma¬
no, non solo per trovare il significato di
una parola o di un acronimo, ma anche
per capire che cosa è Piuttosto com¬
pleto e ricco di tabelle riassuntive, mol¬
to chiaro nelle spiegazioni, presenta so¬
lo qualche inesattezza tipografica.
Manlio Cammarata
124
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
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Domande senza risposta sul futuro della società
Per rinformazione su misura
occorre un sarto?
La «Conferenza internazionale sul futuro dell'informazione» organizzata dall'agenzia
ANSA ha messo in luce il ritardo culturale dei nostri mezzi di comunicazione di fronte
all'evoluzione socio-tecnologica. Ma, nello stesso tempo, ha fornito indicazioni molto
importanti per la comprensione dei nuovi media e quindi per guidarne il cambiamento
di Manlio Cammarata
Internet ucciderà i giornali? Chi sceglierà i temi
da discutere in rete nella futuribile «democrazia
elettronica»? Sarà vera democrazia, o anarchia, o
una forma soffice di autoritarismo? E via interro¬
gando. un convegno dopo l'altro, un articolo o un
libro dopo l'altro. Queste domande sono state
poste ancora una volta nella Conferenza interna¬
zionale sul futuro dell'informazione, promossa
dall'Agenzia ANSA, che si è svolta a Roma in
gennaio
Una conferenza importante, non solo per la se¬
de prestigiosa in cui si è svolta (la sala dello Sten¬
ditoio dell'Istituto San Michele) o per la paziente
presenza del Capo dello Stato alla seduta di aper¬
tura, ma per l'autorevolezza dei relatori coinvolti.
C'erano infatti, fra gli altri, il padre putativo di In¬
ternet, Vinton Cerf. l'erede di McLuhan, Derrick
De Kerkhove, e ancora Charles E. Hoff della
CNN, Jim Clark presidente di Netscape. Lionel
Fleury dell'agenzia France Press. E, tra gli italiani,
Stefano Rodotà e Giuseppe De Rita, acuti studio¬
si della nostra società. Facevano gli onori di casa i
top manager dell'ANSA: Umberto Cuttica, presi¬
dente, Alfredo Roma, amministratore delegato.
Bruno Caselli, direttore responsabile, che si sono
alternati alla presidenza delle tavole rotonde. I te¬
mi in discussione, che hanno occupato una gior¬
nata e mezza di lavori, erano tre: Come si trasfor¬
mano i media tradizionali? Come l'informazione
trasforma la società? Come saranno i media del
futuro?
Naturalmente sarebbe troppo lungo dare conto
dei singoli interventi. Consideriamo solo alcuni
punti di particolare interesse per chi segue i cam¬
biamenti dell'informazione in funzione degli svi¬
luppi tecnologici.
Ha aperto i lavori Umberto Cuttica, presidente
dell'ANSA. Ha citato la velocita dell'evoluzione e
le interazioni tra tecnologie, media e società, criti¬
cando lo stato di «estasi collettiva» di fronte agli
sviluppi dell'informazione «personalizzata o per¬
sonalizzabile»; infine ha posto una serie di proble¬
mi. Primo: esiste un denomimatore comune tra
vecchi e nuovi media, al di là di quello - puramen¬
te tecnologico - indicato da Negroponte con l'as¬
sioma famoso «tutti i media sono bit»? Internet
affiancherà o sostituirà i media attuali? Secondo:
Furio Colombo (nel libro Confucio nel computer,
del quale si parla più avanti in queste pagine) de¬
finisce Internet «una forma di Governo», come si
concilia l'anarchia del mondo virtuale con le paro¬
le «potere e governo», che vuol dire democrazia
nella rete? Ancora: se il segno distintivo del pro¬
cesso (evolutivo o involutivo?) dell'informazione è
la disgregazione delle vecchie realtà, che ruolo
può svolgere l'informazione per bilanciare queste
tendenze disgreganti?
Cuttica va oltre: dobbiamo parlare con il lin¬
guaggio della nuova generazione, distante anni
luce dal mondo della carta? E poi: l’informazione
personalizzata, spillata dalla rete come un bocca¬
le di birra, non conterrà troppa schiuma? Possia¬
mo fare a meno di chi offre una gerarchia
dell'informazione? «Mi rendo conto - conclude -
che queste provocazioni possono apparire fasti¬
diose e forse ingenue, ma vi assicuro che non na¬
scondono un atteggiamento luddistico nei con¬
fronti dei nuovi mezzi»
Tra estasi e luddismo
Il discorso del presidente dell'ANSA introduce,
forse al di là delle intenzioni dell'autore, il dilem¬
ma dell’informazione italiana di fronte all'avanzata
delle tecnologie Da una parte ci sarebbe parte
«l'estasi» alla Negroponte. dall'altra il rifiuto di¬
struttivo in nome della conservazione (il luddismo
fu un movimento operaio sorto in Gran Bretagna
tra la fine del 700 e l'inizio dell'800. che si oppo¬
neva all'introduzione delle macchine. Ned Ludd,
alfiere del movimento, distrusse nel 1779 un te¬
laio meccanico che avrebbe causato disoccupa¬
zione). In realtà il problema è la difficoltà di supe¬
rare la cultura dell'informazione «unidirezionale»
o «verticale», di fatto spesso mistificatoria, che
caratterizza i media attuali. L’assioma di Negro-
ponte non è solo tecnologico, ma sottindende
una caratteristica essenziale della nuova informa¬
zione, che è la multimedialità. Cuttica si chiede
se l'informazione on line sostituirà i giornali o si
affiancherà ad essi. La risposta è che, probabil¬
mente, la multimedialità cambierà i gionali, come
li ha cambiati la televisione E ne renderà diversa
la forma: saranno bit che potranno assumere di
128
MCmìcrocomputer n. 159 - febbraio 1996
volta in volta, la forma cartacea o quella del video
o quella del suono, a scelta dell'utilizzatore.
C’è un singolare paradosso nelle affermazioni
dei responsabili della grande agenzia di informa¬
zioni: l’ANSA è già multimediale in senso moder¬
no, perché riceve e diffonde le stesse informazio¬
ni sotto forma di bit, che a destinazione si con¬
cretizzano in media diversi, a seconda delle circo¬
stanze. Fino a qualche anno fa i comunicati delle
agenzie, trasmessi via cavo in forma analogica,
venivano stampati su carta e distribuiti nelle varie
redazioni a seconda delle competenze dei giorna¬
listi. Questi trasferivano le informazioni su altra
carta, scrivendo a macchina gli articoli e spesso
incollando materialmente pezzi del rotolo della te¬
lescrivente sui fogli che venivano poi inviati alla ti¬
pografia. Oggi le stesse informazioni vengono
trasmesse, via cavo o via etere, sotto forma di
bit, che giungono ai terminali dei redattori senza
passare per la carta.
I redattori scrivono i loro pezzi a video, fanno il
«taglia e incolla» elettronico, lavorando sempre
sui bit, fino al passaggio finale sulla carta. Gli
stessi bit trasmessi dall'agenzia si trasformano
anche in notiziari radiofonici e televisivi, arrivando
in altre redazioni. Ecco la differenza significativa:
prima ogni giornalista riceveva solo i pezzi di car¬
ta che qualcuno giudicava di sua competenza,
mentre oggi ha l'accesso casuale a tutte le noti¬
zie trasmesse Se va a vedere anche quelle che
non riguardano il suo settore, sono fatti suoi. E
può consultare, sempre dal PC o dal terminale,
anche gli archivi storici o gli altri giornali, quando
offrono anche un'edizione telematica Ma questo
è ancora un processo unidirezionale, perché il let¬
tore riceve un insieme di informazioni che è stato
composto da una vera e propria gerarchia di ad¬
detti ai lavori.
Invece il lettore di domani si troverà nella con¬
dizione del giornalista di oggi, perché avrà l'ac¬
cesso a più fonti informative, dalle quali com¬
porrà il suo notiziario personalizzato. Disgregazio¬
ne? Certo, ma disgregazione non nel senso di
anarchia, piuttosto di «smontaggio» di uno sche¬
ma imposto, da sostituire con uno liberamente
scelto Tutto questo non eliminerà e non cam¬
bierà la sostanza della responsabilità dell'operato¬
re dell’informazione. Egli dovrà sempre fornire il
miglior prodotto possibile, e potrà come oggi es¬
sere obiettivo o fazioso, sincero o mistificatore,
superficiale o attento ai dettagli. Il «lettore digita¬
le» sceglierà sempre le fonti di informazione più
vicine alle sue preferenze, ma avrà maggiori op¬
portunità di andare a cercare anche notizie diver¬
se p opinioni differenti dalle sue.
È un processo delicato, perché sembra elimi¬
nare, e invece trasforma, le figure di molti media¬
tori dell'informazione. In effetti oggi il giornalista un momento
è un mediatore tra la notizia e il lettore (lasciamo delia conferenza.
da parte il problema della relazione tra «fatto» e
«notizia»), domani sarà un «distributore intelli¬
gente».
L’equivoco in cui sembrano cadere molti ad¬
detti all'informazione può essere riassunto in
questi termini: la definizione di «informazione su
misura» non significa che l'editore e il giornalista
devono trasformarsi in sarti, che confezionano i
contenuti sulla taglia di ogni singolo lettore; signi¬
fica che devono fornire la stoffa, il filo, la fodera e
i bottoni, mentre la cucitura spetta all'utente fina¬
le In altri termini, oggi l'industria dell'informazio¬
ne fornisce abiti fatti in serie, ma non deve tra¬
sformare gli addetti alle macchine in altrettanti
sarti, perché ogni individuo sarà il sarto delle noti¬
zie che gli interessano.
Queste considerazioni si legano a un altro
aspetto, oggi in primo piano: quello della trasfor¬
mazione del mezzo televisivo pubblico da «gene¬
ralità» a «su misura», affrontato nella Conferen¬
za dalla presidente della RAI, Letizia Moratti. An¬
che qui, esaminando la questione nell'ottica dei
nuovi media, si può forse individuare un equivo¬
co: la televisione di oggi è generalista perché pro¬
pone su uno stesso mezzo contenuti diretti a set¬
tori di pubblico diversi: ma se II fatto di Enzo Bia-
gi e l’elezione di Miss Italia raggiungono le stesse
vette di audience, questo non significa che inte¬
ressino «tutto» il pubblico televisivo, perché altri¬
menti si registrebbero non sei o otto milioni di te¬
lespettatori, ma più di venti milioni, quante sono
le famiglie italiane. I milioni di individui che se¬
guono Biagi non sono gli stessi, in buona parte,
che fanno il tifo per le gambe di questa o quella
bellona. Si devono allora fare canali diversi per
l'uno e per l'altro settore? Lo hanno fatto gli USA
con la TV via cavo. Ma questo è un mezzo ormai
superato, perché ora sul cavo arriva «anche» la
televisione. La formula dovrà essere, se possibi-
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
129
INFORMATICA E SOCIETÀ
Giuseppe De Rita
Vinton Ceri
le. ancora più generalista, perché si do¬
vranno produrre anche contenuti che po¬
tranno interessare gruppi poco numerosi
Che li andranno a cercare sulla Rete,
quando ne hanno la voglia o l'opportu¬
nità.
Dunque l'alternativa non è tra estasi e
luddismo, ma tra l'informazione obbligata
e quella aperta alle scelte di ogni indivi¬
duo, liberamente disponibile sulla Rete.
Da Internet alla Rete
E qui si apre il vero problema della cul¬
tura dell'informazione in Italia. Oggetto di
estasi o luddismo è soprattutto Internet,
in primo luogo perché è ancora sconosciuta o
non capita. Quando si conosce un mezzo, quan¬
do lo si usa regolarmente, non c'è molto spazio
per gli atteggiamenti emotivi, per le definizioni
basate sull'irrazionale. Subentra l'atteggiamento
critico, piu o meno favorevole ai diversi aspetti, e
scompare l'alternativa tra accettazione incondizio¬
nata e rifiuto totale (gli uni e gli altri spesso ma¬
scherati da sottili «distinguo»).
Quando si raggiunge una sufficiente
consapevolezza della sostanza di Inter¬
net. si possono facilmente superare i luo¬
ghi comuni dell'anarchia (che è apparen¬
te) o del rapporto tra segnale e rumore,
che Cuttica chiama «la schiuma della bir¬
ra» Perché ci si rende conto che sulla re¬
te esiste un ordine particolare, diverso da
quello dei media tradizionali e aperto a
una buona dose di casualità, ma sempre
di ordine si tratta, anche se è frutto di
un'evoluzione spontanea e non di un'im¬
posizione o di un accordo preventivo II
rumore, la schiuma della birra, viene na¬
turalmente filtrato dal meccanismo di ricerca, e
altro non è che informazione che interessa ad al¬
tri e che, in molti casi, non avrebbe spazio sui
media tradizionali.
In sostanza, Internet non è «un mondo diver¬
so». ma soltanto un mezzo di comunicazione più
complesso di altri e verso il quale gli altri tendono
a convergere, in tempi che potrebbero essere
troppo brevi per consentire alla «cultura» di impa¬
dronirsi della natura del cambiamento La parola
chiave forse è «convergenza». Cerco di spiegar¬
mi meglio.
Oggi Internet è già una combinazione di mezzi
di comunicazione diversi: la posta, l'enciclopedia,
il disco audio, la radio, la televisione, anche il te¬
lefono e il fax. Alcuni di questi media sono, su In¬
ternet, ancora in forma rudimentale, soprattutto
la radio e la televisione, ma è un problema di ban¬
da passante e di sviluppo di software. Il telefono,
in particolare, è in fase di rapida affermazione,
perché l'attuale larghezza di banda è in molti casi
sufficiente e i vantaggi in termini di costo sono
notevoli per le chiamate a lunga distanza.
Ma «telefonare su Internet» non è la stessa
cosa che usare il telefono tradizionale, perché la
conversazione può avvenire in sincronia più o
meno precisa con lo scambio di dati o immagini, j
e si possono collegare più di due utenti contem¬
poraneamente Il telefono è dunque superato? In
realtà il telefono «si fonde» con Internet e con
tutto quello che Internet trasporta Internet e te¬
lefono, videotelefono. teleconferenza, televisio¬
ne, telefax. Non ancora per tutti, a causa dei limiti
della banda passante, ma quando la fibra ottica
giungerà nelle case tutto questo sara normale. E
non si chiamerà più Internet, questo è il punto. Si
chiamerà «multimedialità» e sarà il risultato della
fusione delle tecnologie che oggi su Internet so¬
no in fase sperimentale. Del resto basta dare uno
sguardo all'elenco dei servizi che passano sulle
reti ISDN per capire che il futuro... è presente.
Per chiarire meglio il meccanismo consideria¬
mo proprio la diffusione di notizie da parte
dell'ANSA: oggi ci sono diversi canali che si pos¬
sono definire «professionali» o «industriali», che
viaggiano su linee dedicate e sono destinati a de¬
terminate utenze, che pagano a tariffe fuori della
portata dell’utente finale. Ci sono poi le pagine su
Internet, che possiamo considerare «amatoriali»,
gratuite e destinate a un pubblico grande quanto
il World Wide Web. E ragionevole ipotizzare che
in futuro questi due rami si possano unificare in
un solo grande flusso di informazioni, da pagare
«a consumo», una piccola somma per ogni infor¬
mazione, secondo una tariffa marginale. È chiaro
a questo punto che non ci sarà più la distinzione
tra Internet e le linee dedicate, ma solo la mag¬
giore larghezza di banda che dovrà essere utiliz¬
zata dagli utenti professionali, che saranno spes¬
so i distributori delle informazioni
Quando i «vecchi» navigatori dicono che il
WWW non è Internet, in fondo hanno ragione. È
la trasformazione di Internet, il suo superamento.
La frusta di Giovannini
La relazione introduttiva alla Conferenza
internazionale sul futuro dell'informazione
è stata tenuta da Giovanni Giovannini, pre¬
sidente della Federazione Italiana degli Edi¬
tori di Giornali e sostenitore da sempre del¬
le nuove tecnologie deH'informazione. Gio¬
vannini ha osservato il forte sviluppo
dell'editoria elettronica, sia su CD-ROM, sia
on-line, citando l'esperienza del «New Cen-
tury Network», un consorzio americano au¬
togestito con 25.000 giornalisti di 225 testa¬
te. Ma in Italia «manca qualsiasi attenzione
dei pubblici poteri», mentre la mutazione in
corso richiederebbe maggiore attenzione,
interesse e impegno della classe politica. Il
presidente della FIEG non è stato tenero
neanche con i suoi associati: «nuotare o
affogare»!
Infine ha proposto una conferenza nazio¬
nale dei maggiori esperti italiani «per giun¬
gere a una visione unitaria del nuovo mo¬
dello di comunicazione e dello sviluppo che
il Paese dovrà seguire».
130
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
INFORMATICA E SOCIETÀ
È l'embrione della Rete, o dell'Autostrada del¬
l'Informazione, se vogliamo chiamarla così. Que-
| sto è anche il senso dell’intervento di Jim Clark
alla conferenza organizzata dall'ANSA. Al quale si
contrappone l'affermazione di Donald Norman, vi¬
cepresidente di Apple per le tecnologie avanzate,
che alla conferenza ha detto che Internet «è trop¬
po enfatizzata». Ora si verifica che Netscape,
l'azienda di Clark, va a gonfie vele, mentre Apple
perde milioni di dollari, come acqua da un serba¬
toio bucato.
Chi ha ragione?
Verso la società dei gruppi
Tutto questo, è naturale, va preso un po' con
beneficio di inventario, perché l'imprevedibilità
sembra l'unico dato certo dello sviluppo
dell'informazione. Ha scritto Bill Gates, nel suo li¬
bro La strada che porta a domani, del quale par¬
liamo più avanti. Questo si propone di essere un
libro serio, ma tra dieci anni potrebbe non sem¬
brare tale: di quello che dico, ciò che si sarà rive¬
lato giusto verrà considerato ovvio, e ciò che ri¬
sulterà sbagliato ridicolo. E questo vale per tutte
le risposte possibili alla prima e alla terza doman¬
da che costituivano il tema della conferenza, sulla
trasformazione dei media tradizionali e sulla natu¬
ra dei mezzi del futuro. Resta ancora da conside¬
rare la domanda centrale: come l'informazione
trasforma la società?
Anche su questo punto si sono misurati esper¬
ti di altissimo livello, dall'erede di McLuhan, Der¬
rick De Kerkhove agli italiani Giuseppe De Rita,
Mauro Wolf. Giuseppe Richeri e Stefano Rodotà.
Questi studiosi condividono in larga parte la visio¬
ne di una trasformazione della società verso la
creazione di nuovi gruppi, piu o meno virtuali.
L'aggregazione avviene sulla base di interessi co¬
muni e la coesione si realizza attraverso la Rete.
Per De Kerkhove è in atto una tendenza centri¬
fuga, sia nella dispersione fisica delle persone
(come dimostra la fuga dei telelavoratori verso le
periferie), sia nell'affemazione dei «servizi da scri¬
vania», nel «fai da te» dell'editoria digitale. Lo
studioso canadese osserva che la Rete realizza in
qualche modo l'utopia di Marx: non c'è un potere
centrale che controlla i mezzi di produzione, ma
essi sono nelle mani dei singoli utenti. Questi si
organizzano in tribù elettroniche del tutto diverse
da quelle tradizionali, con lo sviluppo di nuove
personalità, nuovi rapporti sociali, nuovi rapporti
economici II futuro passaggio dalla comunicazio¬
ne via cavo a quella via etere (le reti di satelliti
che nei prossimi anni dovrebbero circondare
completamente il globo terrestre) non compor¬
terà un'accentuazione dell'isolamento degli indivi¬
dui, ma creerà una specie di grande «contesto in¬
telligente» dal quale ciascuno preleverà quanto
gli serve per la sua produzione personale di infor¬
mazione.
Sotto molti aspetti la visione di De Kerkhove è
simile a quella di Furio Colombo, fisicamente as¬
sente dalla conferenza, ma citato in molti inter¬
venti. Nel suo libro Confucio nel computer Co¬
lombo espone il quadro di una società
che ha spostato la sua intelligenza «den¬
tro» il computer e tra i meandri sempre
mutevoli della Rete, ma con toni assai
meno ottimistici di quelli del professore
canadese.
A Colombo ha fatto riferimento diretto
Giuseppe De Rita, che cerca di prevede¬
re le conseguenze politiche e sociali della
mutazione ed è attento a non cadere né
nell’eccesso di esaltazione dei nuovi me¬
dia, né in un «luddismo scettico-cimco-
romano» Per De Rita il dilemma si pone
tra la nascita di un individualismo spinto,
che accentuerebbe la tendenza già in at¬
to nella nostra società, e le conseguenze
di una democrazia diretta plebiscitaria che si risol¬
verebbe in una forma di «autoritarismo soft» De
Rita accoglie l'indicazione di Colombo per una so¬
luzione «confuciana», avvertendo che l'aggrega¬
zione dei gruppi non avviene sulla base delle opi¬
nioni, ma degli interessi comuni.
E sugli interessi si è soffermato Giuseppe Ri-
cheri, che studia soprattutto gli aspetti economici
dei media, chiedendosi se il prevedibile
aspetto futuro della comunicazione non
finirà per aumentare le disparità sociali e
se tutto il processo di innovazione non
viene ostacolato dalla lentezza con la
quale si sviluppano le infrastrutture fisi¬
che della rete.
Altrettanto dubbioso sulla capacità del¬
la logica del mercato di fornire l’accesso
alla comunicazione come servizio univer¬
sale è stato Stefano Rodotà Nel suo in¬
tervento, forse il più acuto e provocatorio
di tutta la conferenza. Rodotà ha affer¬
mato che bisogna liberarsi da tre vizi: la
superbia tecnologica, l'ottimismo del
mercato e la semplificazione politico-ideologica
Altri luoghi comuni (ripresi anche dal sociologo
Mauro Wolf dell'università di Bologna) sono la
neutralità delle tecnologie e il carattere sempre li¬
beratorio dell'interattività «che costituisce un
passo avanti decisivo rispetto alla comunicazione
monodirezionale, ma l'utente può rimanere so¬
stanzialmente subordinato a chi conserva il pote-
Sletano Rodotà
Mauro Wolf
La Conferenza
sul WWW
La Conferenza internazionale sul futuro
dell'Informazione ha avuto anche un'ap¬
pendice telematica, sul sito dell'ANSA
>nttp://www. ansa.it] e sul server del Centro
Studi Baskerville (http:www.baskerville.ci-
neca.it), dove dovrebbero essere reperibili
anche i testi delle relazioni (non ancora in
linea al momento della chiusura di queste
pagine). Dalle pagine del Centro Studi Ba¬
skerville sono state tratte alcune delle foto
dei relatori alla conferenza, pubblicate in
questo articolo.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
131
INFORMATICA E SOCIETÀ
re della domanda, della proposta e della fornitura
del servizio». Rodotà condivide l'opinione secon¬
do la quale la novità fondamentale è data dal fat¬
to che ogni individuo può essere nello stesso
tempo consumatore e produttore di informazioni.
Ma avverte che «qui può cogliersi la massima po¬
tenzialità democratica, che si corrompe invece
quando le tecnologie sono viste soprattutto come
strumento per una continua interrogazione dei
cittadini. Qui emerge l'intreccio tra un massimo
di frammentazione e un massimo di ricomposizio¬
ne (nuove soggettività, lobbysmo democratico).
Qui si consuma la "fine dei territori". Qui può di¬
venire estrema la penetrazione nella sfera pubbli¬
ca della logica del consumo».
Lo studioso è passato quindi alla provocazione
diretta, esponendo una serie di dieci contrapposi¬
zioni fondamentali, che possono essere prese co¬
me spunto per l’analisi della società dell'informa¬
zione iperdemocrazia contro democrazia, Interes¬
se generale contro interesse di gruppo, presa di¬
retta contro mediazione, cittadinanza elettronica
contro esclusione elettronica, logica del mercato
contro logica dei diritti, e via discorrendo, fino al
contrasto tra emozione e sapere critico. Ce n'è
abbastanza per rimettere in discussione lutto
quello che crediamo di sapere sull'impatto delle
tecnologie dell'informazione, per concludere con
una domanda che mette in discussione il tema
stesso della conferenza: «L'informazione "su mi¬
sura" di chi? Del consumatore di messaggi? Del
produttore di informazioni? Di un soggetto “atto¬
re" su una rinnovata scena domestica? Del citta¬
dino attivo nella società?».
Società che si trasforma, si frammenta e si ri¬
compone nella «rete civica», inventando nuovi
modelli di interazione o riscoprendo vecchi inter¬
locutori «verso una "democrazia del pubblico",
una "democracy by mitiative"?». Rodotà non
spinge all'estremo la sua provocazione, ma indica
con chiarezza la strada per risolvere i quesiti che
hanno aperto la Conferenza internazionale sul fu¬
turo dell'informazione Le risposte si faranno at¬
tendere?
E il Palazzo non è «on line»
IvyYiQft'.aeoa.tQ.iU
Il «sito» esiste ma... non è su Internet, ser¬
ve solo ad uso interno dei senatori. Il motivo?
Si attendono decisioni politiche.
Decisioni politiche che, invece, sono state
prese alla Camera dei Deputati, con un'impo¬
stazione completamente diversa: sarà poten¬
ziata l'informazione «indiretta», con la diffu¬
sione dei resoconti sommari dei lavori
dell'assemblea affidata all'agenzia ANSA,
che successivamente dovrebbe aprire uno
spazio informativo anche per la diffusione
delle attività dei parlamentari. Saranno au¬
mentate le informazioni del Televideo RAI,
che saranno poi completate da un servizio di
«telesoftware», ricevibile sui personal com¬
puter muniti dell'apposita scheda collegata a
un'antenna televisiva.
Un'apparente novità, sempre dalla Came¬
ra, riguarda la radio. Ci sarà infatti un nuovo
canale nazionale, il quarto, che dovrebbe es¬
sere destinato proprio all'informazione parla¬
mentare. All'inizio sarà ricevibile solo a Ro¬
ma, Napoli, Milano e Torino, dove esistono
già i trasmettitori del quarto canale (che oggi
ripetono i programmi di musica classica della
filodiffusione, con grande gioia degli appas¬
sionati) e nel prossimo futuro sarà esteso a
tutta la penisola.
Questo programma è la dimostrazione evi¬
dente di come il mondo politico italiano non
segua il cambiamento in atto nel mondo
dell'Informazione. La Camera moltiplica i ca¬
nali unidirezionali (la voce del padrone) e
non soddisfa la crescente voglia dei cittadini
di farsi sentire, di partecipare attivamente al¬
le decisioni che li riguardano. È del tutto ana¬
cronistica la scelta di inviare le informazioni
ai PC attraverso il telesoftware, un mezzo or¬
mai obsoleto: con la stessa spesa necessaria
per acquistare la scheda si può comperare un
modem, e dialogare con il mondo. Invece si
sfrutta il PC per la comunicazione unidirezio¬
nale!
Secondo informazioni fornite dalla stessa
Presidente della Camera, il «numero verde»
per i cittadini istituito il 1° giugno 1995, a Na¬
tale aveva ricevuto 23.448 telefonate. Tante?
Poche? Per fare un paragone, il Forum multi¬
mediale «La società deM'informazione», una
pagina Web dedicata soprattutto a problemi
giuridici, è stata visitata quasi 8.000 volte in
tre mesi. Si deve considerare che non solo è
rivolta a numero ristretto di specialisti, ma
che gli abbonati a Internet sono una insigni¬
ficante percentuale degli abbonati al telefo¬
no. Se ne può forse dedurre che l'accesso at¬
traverso Internet (con la sua possibilità di re¬
lativo anonimato e il vantaggio di non dover
affrontare un interlocutore «fisico», che può
intimidire) è più gradito dell'accesso telefo¬
nico.
E il vecchio progetto di un sito Web comu¬
ne alle due Camere? Accantonato, almeno
per il momento. Tra i motivi che hanno spin¬
to la Camera a rinviare sine die la presenza
su Internet sembra che ci sia il problema del¬
la sicurezza: «non vogliamo che succeda
quello che è successo alla Banca d'Italia». E
invece sarebbe bene che andasse sempre co¬
si, con qualcuno che lascia messaggi sconsi¬
derati nella macchina collegata alla Rete, se¬
parata dal sistema informativo dell'istituzio¬
ne. Mai sentito parlare di Firewall ?
132
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
INFORMATICA E SOCIETÀ
Tre libri per riflettere
Chi ha paura
del Piccolo Fratello?
«Essere digitali» di Nicholas Negroponte, «La strada che porta a domani» di Bill Gates
e «Confucio nel computer» di Furio Colombo: tre visioni diverse della società
dell'informazione, ma con un punto in comune: la dipendenza dell'uomo dal personal
computer
di Manlio Cammarata
Alla Conferenza internazionale sul futuro
dell'Informazione, della quale si parla nella pagine
precedenti, un libro è stato citato molte volte:
Confucio nel computer - Memoria accidentale del
futuro di Furio Colombo. Citazioni meritate, senza
dubbio, perché forse per la prima volta qualcuno
esplora con cultura e sensibilità europea un mon¬
do che appare tipicamente americano, quell'insie¬
me di realtà e ciberspazio immaginato da William
Gibson nei suoi romanzi di fantascienza, e un po'
descritto e un po' preconizzato da autori come Al-
vin Toffler, Nicholas Negroponte o, per ultimo, Bill
Gates.
Il libro di Colombo merita qualcosa di più di una
semplice recensione, perché solleva dubbi pesan¬
ti come macigni sul nostro futuro. Svela la possi¬
bile faccia nascosta della luna elettronica che illu¬
mina le notti di troppi entusiasti sostenitori
dell'evoluzione digitale. Ed è forse bene leggere
Confucio nel computer dopo aver affrontato qual¬
che testo celebrativo della civiltà dei bit. Si può
partire da un libro ben noto anche in Italia, Essere
digitali di Nicholas Negroponte e passare poi attra¬
verso il più recente La strada che porta a domani
di Bill Gates.
Essere digitali
Abbiamo visto i computer uscire da grandi
stanze climatizzate per entrare in armadi, passare
poi sulle scrivanie per finire quindi sulle nostre gi¬
nocchia e infine nelle nostre tasche. Ma non fini¬
sce qui. Nei primi anni del prossimo millennio le
coppie di gemelli della vostra camicia o i vostri
due orecchini potranno comunicare tra loro attra¬
verso satelliti collocati su orbite basse o possede¬
re più potenza di elaborazione degli attuali PC.
Chi ha scritto questo testo?
Nicholas Negroponte, è ovvio. Solo a lui può
saltare in mente di far comunicare una coppia di
orecchini attraverso un satellite, solo lui può vede¬
re il fascino di un'operazione cosi inutilmente
complicata.
Negroponte, fondatore e direttore dei Media
Laboratories del Massachusetts Institute of Tech¬
nology, è uno dei più ascoltati guru delle applica¬
zioni digitali; la sua teoria «i bit sono bit e avremo
degli agenti che li sceglieranno per noi» è presa
spesso come oro colato da tanti improvvisati di¬
vulgatori delle meraviglie della società dell'infor¬
mazione (vedi MCmicrocomputer n. 138, marzo
1994).
In effetti Essere digitali è stato considerato fin
dal suo apparire come la bibbia della società
dell'informazione. Il contenuto del libro è anche
troppo noto e mi limito a pochi cenni. Secondo
Negroponte il vecchio mondo è fatto di atomi
(cioè di materia), il nuovo mondo è fatto di bit. In-
somma, i bit sono gli atomi del mondo nuovo, e le
loro caratteristiche più importanti sono l'economi¬
cità e la possibilità di essere trasportati dovunque,
in grandi quantità e a costi irrisori. Dunque i bit so¬
no migliori degli atomi, dei quali da ora in poi pos¬
siamo tranquillamente fare a meno, o quasi.
Tuttavia il mondo dei bit presenta un problema:
i bit sono troppi, ogni individuo è soggetto a un di¬
luvio di bit nel quale può perdersi. Come fare?
Niente paura, dice il professore, noi stiamo pro¬
gettando gli «agenti», dispositivi elettronici che ci
aiuteranno a gestire i flussi di bit. Ciascuno di noi
avrà un agente che, grazie ai progressi della mi¬
croelettronica, potrà anche essere incorporato
nell'orologio o in qualsiasi altro oggetto. L'agente
ci guiderà nella vita quotidiana, scegliendo le infor¬
mazioni che ci interessano, ricordandoci gli appun¬
tamenti, collegandosi con i nostri amici, i fornitori
e via discorrendo.
Non sfugge al guru del bit che la maggior parte
degli individui di oggi trova difficile interagire con i
dispositivi digitali Problema quasi risolto, rispon¬
de, perché noi infonderemo negli agenti una tale
dose di intelligenza che essi potranno capire non
solo le istruzioni che impartiremo con la voce, ma
anche i nostri gesti e le nostre espressioni. Met¬
teremo l'intelligenza anche nel tostapane, cosi
non rischieremo di bruciare le fette, nella lavatri¬
ce, nell’automobile... Resta il fatto che ci sono
moltissime persone che semplicemente non vo¬
gliono avere a che fare con le macchine elettroni¬
che, stupide o intelligenti che siano. Anche per
questa obiezione il Nostro ha una risposta pronta:
ci sono i bambini. Loro imparano velocemente a
interagire con i computer, mettiamo tutto nelle lo¬
ro mani e il mondo cambierà.
Le conseguenze, ampiamente descritte nel li¬
bro, sono preoccupanti per qualsiasi individuo che
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
133
INFORMATICA E SOCIETÀ
NICHOLAS NEGROPONTE
essere
digitali
S|« Hiiiy & Kiijifi t l'jliiini
Nicholas Negroponle
Essere digitali
Sperlmg & Kupter
Editori
Milano, 1995,
Ut 32 000
sappia considerarle
con qualche distacco.
Di fatto Negroponte
propone di spostare
l'intelligenza dall'uo¬
mo alle macchine e
di sostituire al contat¬
to umano l'interazio¬
ne tra l'individuo e il
computer. Significati¬
vo è il passaggio in
cui racconta di avere
una cognata esperta
di cinema, alla quale
chiede consigli quan¬
do ha voglia di andare
a vedere un film
«Siccome lei cono¬
sce i miei gusti - dice
Negroponte - i suoi
consigli sono sempre
giusti. Ma domani
non dovrò più chie¬
derli a lei, perché il
mio agente elettroni¬
co infilato nel colletto
della camicia cono¬
scerà altrettanto be¬
ne le mie preferenze
e sceglierà il film da
vedere dopo aver consultato l'elenco delle pellico¬
le che sono in programmazione in città».
Non escludo che la cognata di Negroponte si
rallegri di un simile cambiamento, ma a mio avvi¬
so in questi progetti c'è qualcosa di demenziale.
Prima di tutto perché è necessario ancora un tem¬
po abbastanza lungo prima che dispositivi come
quelli immaginati dal professore arrivino alla porta¬
ta di tutti, mentre l'esperienza di questi anni inse¬
gna che il progresso non segue una linea retta,
ma compie imprevedibili evoluzioni In secondo
luogo perché la prospettiva di mettere da parte
l’intelligenza (e la storia, la cultura, le emozioni e
le passioni) degli individui, sostituire il tutto con i
bit e insegnare ai bambini a usarli, ricorda quasi la
manipolazione genetica. A pensarci bene, nello
scenario di Negroponte c'è il progetto di una nuo¬
va «razza» che fa venire i brividi. Se venisse da
uno scrittore di fantascienza, potrebbe essere una
lettura piacevole per chi ama questo genere lette¬
rario, Ma viene dal direttore di un celebre labora¬
torio di ricerca, e questo deve far riflettere.
Tutto il resto riprende i noti schemi; il giornale
su misura, gli incontri nel ciberspazio, le immense
possibilità di conoscenza aperte dalle «autostra¬
de», la possibilità di andare dovunque restando a
casa, fino agli inevitabili entusiasmi per le future
conquiste della realtà virtuale.
L'entusiasmo del professore non conosce limi¬
ti: «Saranno dei programmi di computer, e non
delle persone, a leggere del materiale come que¬
sto libro e a farne automaticamente, per esempio,
un riassunto». La sua fiducia nell'intelligenza delle
macchine è illimitata. Ma qualcuno non la pensa
cosi.
La strada che porta a domani
Questo qualcuno si chiama Bill Gates, il suo li¬
bro è La strada che porta a domani.
William H. Gates III, detto Bill, è fondatore e
padrone di Microsoft, la piu grande azienda di
software a livello mondiale, alla quale si deve una
parte rilevante dello sviluppo del personal compu¬
ter e della sua diffusione. Ne ha seguito gli svilup¬
pi fin dai primi tentativi, ha scritto il primo sistema
operativo per il PC IBM, progenitore di tutti i PC
attuali L'ultima creatura di Microsoft, Windows
95, nel giro di pochi anni dovrebbe equipaggiare
quasi tutte le macchine del mondo e fornire una
chiave di accesso a Internet piu comune di quelle
in uso fino a oggi (almeno nei progetti che si pote¬
vano intuire fino a poco tempo fa). Gates è uno
degli uomini più ricchi del mondo e cerca di esten¬
dere la sua influenza a tutto ciò che domani potrà
passare sul personal computer Acquista imperan¬
ti partecipazioni in case cinematografiche, catene
televisive, diritti di riproduzione delle opere che si
trovano nei musei di tutto il mondo
La sua potenza e la sua abilità nel marketing
fanno adddirittura temere che possa diventare
una specie di Grande Fratello della società
dell’informazione (vedi «Il Grande Fratello si chia¬
ma Bill?» su MCmicrocomputer n. 156, novembre
1995) suscitando anche i sospetti delle automa
anti-trust americane Anche per questo il suo libro
va letto con attenzione; viene da una persona che
ha dimostrato di saper guardare lontano e ha visto
realizzarsi molte sue previsioni.
Sotto molti aspetti il testo di Gates potrebbe
essere considerato la vera bibbia della società
dell’informazione. Parte dalle origini del personal
computer, descrive la situazione attuale e consi¬
dera su basi realistiche gli sviluppi più prevedibili
Ma cerca anche di capire quali ostacoli potrebbero
rallentare il progresso In comune con Negropon¬
te ha un incrollabile ottimismo, ma questo non gli
fa perdere il contatto con la realtà e. soprattutto,
con l’umanità. Anzi, la sua costante preoccupazio¬
ne sembra quella di non esagerare con la tecnolo¬
gia e con la sua esibizione: nella descrizione della
casa che si sta facendo costruire sul lago Washig-
ton, zeppa di congegni avveniristici, si preoccupa
soprattutto di mettere a proprio agio gli abitanti e
gli ospiti. Non ama i «gadgets alla James Bond»
In una stanza ha previsto un'intera parete di
schermi, ma vorrebbe che essi spariscano alla vi¬
sta quando non servono. Siccome oggi la tecnolo¬
gia non lo consente, ha deciso di coprire la parete
con pannelli di legno pregiato (lui se lo può per¬
mettere)
Anche Gates nutre una sconfinata fiducia nella
possibilità che i giovani possano beneficiare di tutte
le opportunità della società dell'informazione e che
sappiano servirsene. Ma prospetta in termini molto
articolati il problema della scuola, in un capitolo che
si intitola «L'istruzione: l'investimento più importan¬
te». E annuncia, come il professore del MIT, l'av¬
vento imminente dei piccoli computer tascabili, che
lui chiama PC wallet, in grado di collegarsi con il
mondo attraverso «l'autostrada». Con il realismo di
134
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
INFORMATICA E SOCIETÀ
chi è abituato a progettare prodotti che invadono
realmente il mercato, Gates avverte che non dob¬
biamo nutrire troppa fiducia nell'intelligenza delle
macchine, che la vera intelligenza artificiale è di là
da venire (non lo scrive, ma sembra dubitare della
raggiungibilità di un traguardo che a Negroponte
sembra ovvio), Una lettura maliziosa fa sospettare
che Gates abbia scritto il lilbro in decisa polemica
con Essere digitali ; forse non a caso Negroponte e
il MIT non sono citati neanche una voltai
Naturalmente Gates parla della sua azienda, la
Microsoft, e di come l'ha portata a un successo
senza precedenti. Ma non si nasconde le incogni¬
te del futuro: Un po' mi allarma notare che con il
progresso della tecnologia informatica non c'è
mai stata un'azienda leader di un'epoca che abbia
mantenuto la leadership anche nell'epoca succes¬
siva; e poiché Microsoft è stata tra i leader
dell'era del PC dovrei dedurne, secondo la logica
della storia, che non ha le qualifiche per la leader¬
ship nell'era dell'«autostrada», l'età dell'informa¬
zione. Voglio però sfidare queste illazioni... Poche
pagine prima ha scritto: A dispetto dei problemi
che nasceranno, il mio entusiasmo nei confronti
dell'autostrada informatica resta sconfinato...
Confucio nel computer
Ma c'è qualcuno che non condivide l'ottimismo
tutto americano di Gates e di Negroponte. È,
guarda caso, un europeo, anche se vive in Ameri¬
ca e la conosce bene. Furio Colombo, giornalista,
scrittore e docente di Italian Studies alla Columbia
University, vede la situazione sotto una luce com¬
pletamente diversa. In Confucio nel computer -
Memoria accidentale del futuro Colombo parte dal
ciberspazio, il luogo in cui si incontrano identità
virtuali e si viaggia alla ricerca di angeli digitali Se
i primi due libri sono dichiaratamente divulgativi,
questo è una riflessione critica, scritta con grande
maestria e da leggere come un romanzo. In Con¬
fucio nel computer c'è un'analisi accurata del
mondo delle macchine e della Rete, dei nuovi
schemi visivi, che corrispondono a precise e signi¬
ficative articolazioni concettuali. Che il mondo del¬
la Rete sia per molti aspetti diverso da quello fisi¬
co è evidente a qualsiasi occasionale «navigato¬
re», e la somiglianza tra il linguaggio apparente¬
mente casuale dei sogni e i percorsi dei legami
ipertestuali non sfugge a un osservatore attento.
Ma in nostro autore, con la caparbia curiosità del
giornalista di razza, scava più a fondo, indaga sui
percorsi mentali oltre che sulle relazioni sociali,
considera le implicazioni psicologiche degli am¬
bienti virtuali più che i significati palesi delle inter¬
facce uomo-macchina. Evidentemente è un fre¬
quentatore assiduo del ciberspazio, ne conosce il
linguaggio, i riti, i personaggi.
E conclude, anzi forse premette, che il mondo
di oggi è diviso in due. Da una parte la civiltà del
lavoro di massa, della disoccupazione, della violen¬
za urbana e dei progressivi tentativi di smantella¬
mento dello Stato sociale, della nascita delle orga¬
nizzazione non profit e delle associazioni «di fidu¬
cia"... L'altra è la civiltà della Rete, dove i lavorato¬
Li Bill Gates
strada
che porta
a domani
ri sono simbolici, le
città virtuali, e dove
siamo liberi di cammi¬
nare come i principi
medievali durante le
loro passeggiate: ven¬
gono fatti scomparire
i poveri, gli storpi, i
malati, i disturbatori,
in modo che solo gio¬
vinezza e bellezza si
possano incontrare.
Questo mondo è pie¬
no di individui che vi¬
vono «dentro» il com¬
puter, dove si crea
una specie di univer¬
so parallelo a quello
dei comuni mortali,
che stanno «fuori».
«Dentro» spariscono
le nozioni comuni di
spazio, tempo, cono¬
scenza. Si riconosce il
mondo descritto nei
romanzi di fantascien¬
za di William Gibson
(che l'autore cita
spesso), un mondo _
inquietante popolato
di ombre che hanno abbandonato gli schemi e i
volti delle persone che conosciamo nella nostra
esperienza umana. L'incubo suscitato dal libro è
che con la diffusione delle «autostrade» e un nu¬
mero sempre crescente di persone in rete la vita
si trasferisca «dentro il computer», con il risultato
di un'alienazione senza confini.
Però Confucio nel computer non è un romanzo
e a Colombo non sfuggono altre implicazioni
dell'evoluzione verso la società dell'informazione
Per esempio il capitalismo cambia sotto i nostri
occhi in modo cosi radicale che in passato avreb¬
be potuto essere rappresentato solo dal racconto
fantascientifico. Le democrazie industriali si avvia¬
no a diventare campo di gioco di poche proprietà
private di dimensioni gigantesche. La quantità,
quando raggiunge simili dimensioni, finisce per
avere un valore morale.
AH» IO» no
MOMOADOWI
tjyTonr
Bill Gates
La strada che porta
a domani
Arnoldo Mondadori
Editore
Milano. 1995,
Ut. 30 000
Tecnologie e diritti
Per completare il quadro d'insieme com¬
posto dai libri di Negroponte, Gates e Co¬
lombo si dovrebbe aggiungere il lavoro di
un altro autore italiano. È Stefano Rodotà,
che in Tecnologie e diritti affronta con asso¬
luta lucidità i problemi etici, e quindi giuri¬
dici, posti dall'evoluzione delle tecnologie.
È un testo complesso, anche se non di
difficile lettura, che richiede un discorso a
sé. Ce ne occuperemo nei prossimi mesi,
cercando di coinvolgere direttamente l'au¬
tore.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
135
INFORMATICA E SOCIETÀ
Furio Colombo
Confucio
nel computer
Memoria
accidentale del futuro
E, più avanti: Un
secolo brutto finisce
banale. Siamo tutti
invitati al tempo libe¬
ro. Una immensa
cassa integrazione è
in atto nel mondo in¬
dustriale e ci manda
«in Rete»... Una rete
avvolge la Rete. È
una rete politica e
ideologica che non
dovrebbe avere nulla
a che fare con la nuo¬
va «macchina». Però
è proprio ciò che sta
accadendo.
Come sottrarsi a
tutto questo? Furio
Colombo chiede soc¬
corso alla filosofia
orientale, mette
«Confucio nel com-
Furio Colombo
Confucio
nel computer
Memoria accidentale
del hituro
Nuova ERI ■ Risroli
Milano, 1995.
Ut. 30.000
puter» e immagina la
nascita di nuove ag¬
gregazioni sociali,
«gruppi più grandi
, della famiglia e più
u Ki:zo11 piccoli dello Stato».
Le mie conoscenze
sul confucianesimo sono cosi vaghe da non con¬
sentirmi di arrischiare una valutazione di questa
tesi. Penso però che si debba accogliere l'invito
di Colombo a sfuggire al fascino pericoloso del
culto , come atei in visita ad una chiesa sospetta
e ad affollare i percorsi di presenze scettiche che
vogliono sapere, conoscere senza adorare e sen¬
za seguire.
È una lettura per molti versi inquietante. Alle
reiterate professioni di ottimismo dei Negroponte
e dei Gates, Colombo oppone una visione scetti¬
ca, preoccupata, in molti casi pessimistica del no¬
stro futuro. Certo, si rende perfettamente conto
deH'ineluttabilità dell'evoluzione (e forse questo è
l'unico punto di incontro con gli altri due autori),
ma ci costringe a riflettere su «dove andremo a fi¬
nire», senza cadere nei facili luoghi comuni della
neutralità della tecnologia, degli entusiasmi e dei
timori irrazionali.
Dal Grande al Piccolo Fratello
Immagino i tre libri che ho forse maldestramen¬
te riassunto come i vertici di un triangolo: su uno
la tecnologia pura e staccata dalla realtà umana
(Negroponte), sul secondo la tecnologia umanizza¬
ta e applicata (Gates), sul terzo l'incubo della tec¬
nologia che da pura diventa applicata e rinchiude
l'umanità in un «dentro» in contraddizione con la
propria definizione, perché è senza confini (Co¬
lombo). Nell'area di questo triangolo c'è tutto il
bene e tutto il male delle nuove tecnologie
dell'informazione, tutte le speranze e tutti i timori
per il futuro. C'è un elemento comune alle tre vi¬
sioni, il centro del triangolo: il personal computer
come compagno inseparabile, indispensabile
dell'uomo di domani. Non una protesi, ma una
parte dell'organismo.
Sia l'«assistente» di Negroponte, o il «portafo¬
glio» di Gates. oppure lo «schermo dalla luce ver¬
de» di Gibson, ripreso da Colombo, o ancora l'im¬
minente «PC da 500 dollari» buono solo per navi¬
gare nella Rete, la macchina digitale si profila ormai
come una parte dell’uomo di domani. Chi non lo
ha, o no lo sa usare, è «fuori», in ogni senso. Dun¬
que questo oggetto senza fantasia, figlio dei nostri
PC. dei nostri televisori e dei nostri telefoni cellula¬
ri, concentrato di ricerche colossali in un involucro
di valore risibile, sarà il vero dominatore della no¬
stra vita di domani? Temevamo che la società del
futuro sarebbe stata dominata da un Grande Fratel¬
lo di silicio, e invece dipenderemo da questo Picco¬
lo Fratello incorporato nel telefono, nell’orologio e
nel tostapane? Questa è la domanda che incombe
se cerchiamo di trarre una conclusione dalla lettura
di questi e di altri libri, o dall'ascolto di tanti autore¬
voli interventi nei convegni che si susseguono qua¬
si senza soluzione di continuità. Ma prima di azzar¬
dare una risposta è bene ritornare un momento
all'idea del Grande Fratello, che ancora oggi turba i
sonni di molte persone.
Il personaggio potrebbe assumere due diverse
fisionomie: quella di un gigantesco sistema infor¬
mativo che sappia tutto di tutti, collegando ed ela¬
borando informazioni sparse in migliaia di altri si¬
stemi, o quella di un «padrone della rete» che ne
controlli i contenuti, i flussi di bit, e abbia il potere
di decidere chi può trasmettere e chi può riceve¬
re. Oppure potrebbe essere una combinazione dei
due. A ben guardare la prima fisionomia non è
realisticamente ipotizzabile, perché in tutto il mon¬
do si stanno affermando norme che limitano il po¬
tere di raccogliere, archiviare e soprattutto elabo¬
rare e utilizzare i dati personali a scopo commer¬
ciale o discriminatorio.
Resta la seconda ipotesi, quella del «padrone
della rete», inteso non come proprietario (perché
la Rete è un modello naturalmente «distribuito»)
ma come controllore degli accessi e dei contenu¬
ti. In ogni caso questo Grande Fratello non avreb¬
be il volto enigmatico e corrusco immaginato da
Orwell, ma la faccia accattivante di un prodotto
del marketing più avanzato, insomma un Pippo
Baudo, un Clinton o un Berlusconi. 0 potrebbe
mostrare l'espressione innocua e forse non molto
sveglia di un Bill Gates.
Ma qui scatta uno degli aspetti più significativi
del progresso tecnologico: fino a pochi mesi fa, al
tempo del lancio di Windows 95. Gates appariva
come il candidato numero uno alla carica di Gran¬
de Fratello della Rete. Oggi, con la prospettiva dei
sistemi «Java» da 500 dollari, che sono la nega¬
zione dell'evoluzione del PC di questi anni, lo sce¬
nario potrebbe cambiare. Gates ha acquistato i di¬
ritti di Java, ma lo hanno fatto anche tante altre in¬
dustrie di importanza mondiale. Il tentativo di co¬
stituire una posizione dominante sulla Rete è falli¬
to? È presto per dirlo. Resta la speranza che il Pic¬
colo Fratello ci salvi dal Grande Fratello, ma forse
non basta per dormire sonni tranquilli.
136
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
INFORMATICA E SOCIETÀ
Intervista al PM Giuseppe Corasaniti
Crimini informatici
una legge già vecchia
Un'operazione della magistratura romana, ancora avvolta dal segreto istruttorio, mette
in luce insufficienze e difficoltà applicative della legge 547/93 sui crimini informatici.
Ma intanto si collaudano le tecniche investigative telematiche e si scopre che per i
presunti delinquenti del ciberspazio il carcere più efficace è quello... virtuale
di Manlio Cammarata
Nessun titolo in prima pagina, la notizia va letta
tra le righe: la magistratura romana avrebbe mfer-
to un duro colpo a un gruppo di pirati telematici,
fra i quali potrebbero esserci gli autori delle cla¬
morose quanto inoffensive intrusioni alla Banca
d'Italia e in altri sistemi collegati a Internet.
Nei tetri corridoi della città giudiziaria di Roma
ci sono solo bocche cucite. Anche i difensori degli
indagati, in altre occasioni molto loquaci, sembra¬
no colti da improvviso mutismo. Tutto l'insieme
dà l'impressione che si tratti di una cosa molto se¬
ria. Riesco a carpire il nome in codice dell’opera¬
zione: «Ice Trap», cioè «trappola di ghiaccio», do¬
vuto al fatto che uno dei pirati telematici aveva co¬
me pseudonimo «Ice Man», l'uomo di ghiaccio.
La vicenda avrebbe avuto il suo punto di svolta
nel novembre scorso, dopo mesi di serrate indagi¬
ni del Servizio Centrale Operativo della Polizia di
Stato, che per la prima volta avrebbe compiuto
difficili intercettazioni telematiche Gli indagati sa¬
rebbero «alcune decine» e gli arrestati sei o dieci.
Con accuse piuttosto pesanti, prima fra tutte l'as-
sociazione a delinquere. Le attività principali degli
indagati andrebbero dalla clonazione di telefoni
cellulari al furto di numeri di carte di credito, pas¬
sando per non meglio precisati «furti di infomazio-
m», forse compiuti su commissione. Ottengo an¬
che un «contentino»: le ipotesi che avevo fatto
nel mio articolo di dicembre (MCmicrocomputer
n. 157) a proposito della Falange Armata di mo¬
dem «forse non erano sbagliate». Non significa
molto, forse solo che il terrorismo telematico è
un'invenzione dei giornali, almeno per ora.
È significativo però che l'istruttoria sia stata af¬
fidata, oltre che al Procuratore aggiunto Italo Or-
manm. al PM Pietro Saviotti, quello che da anni in¬
daga sulla Falange Armata L'indagine era partita
dalla Procura circondariale, sotto la direzione del
PM Giuseppe Corasaniti, che poi ha passato gli
«atti» al Tribunale, competente per il reato di as¬
sociazione a delinquere. E da Corasaniti cerco di
avere qualche informazione in piu.
Corasaniti: indagare è difficile
Dottor Corasaniti, a che punto è l'indagine «Ice
Trap»?
E una domanda da fare al Procuratore del Tri¬
bunale, al quale abbiamo passato gli atti per com¬
petenza. Noi della Procura circondariale abbiamo
avviato un'indagine alcuni mesi fa, che riguardava
oltre trenta persone su tutto il territorio nazionale.
Quanti sono gli arrestati?
Non so, i provvedimenti sono stati emanati dal
GIP presso il Tribunale... Si tratta di giovanissimi,
senza precedenti penali. Sono agli arresti domici¬
liari con la sospensione delle linee telefoniche,
una tecnica che avevamo introdotto noi.
Per un hacker è il carcere telematico, una spe¬
cie di prigione virtuale per chi compie crimini nel
ciberspazio! Mi sembra che siamo di fronte all'im¬
magine classica dello hacker giovanissimo, tecni¬
camente preparato, che passa le notti davanti al
monitor, magari senza intenzioni criminali...
Non tutti Alcuni ne avevano fatto una vera e
propria attività professionale, con un salto di qua¬
lità non indifferente. Questa operazione ha dimo¬
strato che l'attività di questi hacker non è sempli¬
cemente di curiosare o anche di provocare qual¬
che danno. Erano attività ben organizzate, di spio¬
naggio industriale, di furto di documenti a favore
di terzi. Uno dei principali campi di attività, oltre a
tutto, era quello delle carte di credito telefoniche,
cioè il classico terreno di azione degli hacker. L'in¬
dagine si è svolta m larga parte su nodi Internet e,
per quanto ne so. dovrebbe essere stata la prima
in Italia di questo tipo. Tutte le indagini sono state
avviate e quasi concluse dalla Procura circondaria¬
le di Roma; la Procura del Tribunale ha ricevuto
belli e impacchettati i nomi degli indagati e i risul¬
tati delle indagini, le indagini svolte, e non ha do¬
vuto fare altro che prendere atto dell'associazione
a delinquere, per altro la prima che si accerta in
Italia per questo tipo di reati.
Sono state compiute intercettazioni telemati¬
che? Chi le ha realizzate?
Il Servizio centrale operativo della Polizia di Sta¬
to; noi abbiamo autorizzato le intercettazioni tele-
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
137
INFORMATICA E SOCIETÀ
Giuseppe Corasaniti.
matiche, che si sono svolte insieme ad altre nor¬
mali intercettazioni. È un'attività del tutto nuova,
prevista dalla legge 547 del '93.
Sembra di capire che tra gli indagati ci siano gli
«incursori» della Banca d'Italia..
Su questo non posso rispondere, perché l'in¬
dagine è ancora in corso e c'è il segreto istrutto¬
rio. Posso dire comunque che forse abbiamo pre¬
so i più importanti tra gli hacker italiani.
Insomma, siamo di fronte a professionisti della
pirateria telematica?
Certamente, in quasi tutti i casi era un’attività
ben organizzata che dava una certa capacità di
reddito, che invece nello «hackeraggio» amatoria¬
le è occasionale.
Quindi dovrebbero esserci dei mandanti, qual¬
cuno a cui venivano vendute le informazioni.
Non posso risponderle, l'indagine è in corso e
c'è il segreto istruttorio. Però è probabile che sia¬
mo di fronte a un fenomeno simile a quello del
«killer». Può darsi che si sia sviluppata una specie
di delinquente informatico che agisce su commis¬
sione. Certo è che non si tratta di persone improv¬
visate, ma di esperti con numerosi contatti inter¬
nazionali ad altissimo livello
Che sono stati individuati attraverso le intercet¬
tazioni telematiche. Dunque la legge 547 funziona?
Proprio questa operazione ci ha fatto capire
quanto le stesse norme della legge 547/93 siano
assolutamente superate. Noi dovevamo agire nel
giro di pochi secondi o di pochi minuti, e non sol¬
tanto nel territorio italiano, e questo è un aspetto
che la legge 547 non ha preso nella benché mini¬
ma considerazione. Non basta prevedere la possi¬
bilità di intercettazioni informatiche e telematiche,
possibilità che abbiamo cercato di mettere in ope¬
ra in concreto, ma occorre anche predisporre
un'estrema semplificazione dei rapporti interna¬
zionali, e anche delle varie realtà di competenza
ordinaria. L’operazione è stata condotta contem¬
poraneamente in Italia e all’estero, in specie in
Svizzera, Francia, Stati Uniti, e anche in altri paesi
E sul territorio italiano abbiamo agito contempora¬
neamente in molti punti, il che ha comportato e
comporterà un problema di competenze territoria¬
li. Forse si potevano prevedere queste cose in se¬
de di preparazione della 547.
Se posso autocitarmi, ho scritto alcuni mesi fa
che l'unico criterio che sembra praticabile per sta¬
bilire la competenza territoriale della magistratura
è il luogo in cui il reato produce i suoi effetti
Concordo pienamente É uno dei grossi proble¬
mi che la legge 547 lascia insoluti. Lo risolve in
parte il Codice penale, perché comunque il luogo
dove è stato commesso il danno e la banca dati
aggredita, ovvero la prima delle banche dati ag¬
gredite. Però attenzione, questo è un criterio in¬
terpretativo, siamo ancora in attesa di un criterio
definitivo da parte della Corte di Cassazione. Il
problema più grave è quello che riguarda le ag¬
gressioni commesse dall'estero.
Già. Il problema è stato posto per la prima volta,
mi pare, per l'intercettazione delle telefonate di
Craxi dalla Tunisia. Nel momento in cui l'intercetta¬
zione riguarda un flusso di dati proveniente dall'este¬
ro, non si rischia di commettere una violazione delle
norme del paese dal quale proviene la chiamata?
Dipende II problema si può porre in relazione
ai normali criteri di valutazione del giudice per le
indagini preliminari, che deve comunque autoriz¬
zare questa intercettazione. D'altro canto non di¬
mentichiamo che le intercettazioni possono anche
non servire come prova, ma possono essere rile¬
vanti sotto altri aspetti II problema si è posto nel
nostro caso con lo scambio di messaggi in tempo
reale attraverso i computer, attraverso lo scambio
di programmi È qualcosa di molto difficile da in¬
tercettare, anche dal punto di vista tecnico, tanto
più che si pone il problema se configurare o meno
il reato di ricettazione quando qualcuno riceve un
elenco di numeri seriali, o di codici di carte di cre¬
dito. Noi riteniamo che il fatto debba essere valu¬
tato penalmente come molti altri passaggi di «co¬
se». Però anche questo è un aspetto che la legge
547 ignora del tutto Secondo me bisognerà prima
o poi configurare anche una sorta di ricettazione
informatica, come si è fatto per i numeri delle car¬
te di credito con l'articolo 12 della legge Antima-
138
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
INFORMATICA E SOCIETÀ
fia. Questi crimini aumenteranno, ed è necessario
definirli dal punto di vista giuridico.
E sono crimini che, molto spesso, vengono
commessi nel «ciberspazio», cioè con azioni che
si sviluppano in tempi brevissimi tra diversi stati.
Certamente, è essenziale anche una regola¬
mentazione dei rapporti tra autorità giudiziarie di
diversi stati Una rogatoria internazionale dura me¬
si, se non anni, mentre in questo campo dobbia¬
mo agire in minuti, o addirittura in secondi Secon¬
do me si può operare anche in modo molto diver¬
so, estendendo il concetto di flagranza del reato.
Se la polizia giudiziaria coglie qualcuno nell'atto di
scippare una borsetta, può inseguirlo senza aver
bisogno dell’autorizzazione del giudice, fino a
identificarlo ed arrestarlo. Credo che dovremmo
estendere il concetto di flagranza di reato anche a
questo genere di crimini. Indubbiamente il rischio
è quello di burocratizzare l'attività di accertamen¬
to, rendendola del tutto inutile. Questo è uno dei
problemi per cui, a mio parere, la legge 547 an¬
drebbe completamente rivista II punto debole
della 547 è che, se ha messo l'etichetta informati¬
co e telematico a un certo numero di comporta¬
menti illeciti dal punto di vista penale, non ha poi
previsto la concreta possibilità di perseguirli. Il
problema è essenzialmente operativo, perché la
legge c’è dal '93, ma i problemi applicativi vengo¬
no fuori adesso. Ripeto: la previsione normativa
doveva essere integrata da una serie di previsioni
amministrative e organizzative. Per esempio, co¬
me sono previste delle sale attrezzate per l'inter¬
cettazione telefonica in ogni ufficio di polizia giudi-
zia, si dovrebbero prevedere strutture di intercet¬
tazione telematica almeno in corrispondenza dei
più importanti nodi italiani.
Si deve anche considerare che, a mano a ma¬
no che le reti telefoniche vengono digitalizzate, la
struttura stessa dì una rete può diventare stru¬
mento per intercettazioni, autorizzate dalla magi¬
stratura o illegali, e l'operazione può essere com¬
piuta da un luogo qualsiasi. Bastano un PC, un
modem e, naturalmente, i codici di accesso.
Senza dubbio, ma il problema è che nella pub¬
blica amministrazione a volte è difficile trovare an¬
che il PC e il modem. Queste cose vanno dette.
Ahimè, la legge 547 poteva ben operare anche
aumentando le possibilità organizzative e operati¬
ve della polizia e della magistratura Mi pare che
siamo ancora molto indietro, non bastano i suc¬
cessi episodici. Occorre un'organizzazione costan¬
te, perché purtroppo abbiamo a che fare con cri¬
mini per i quali i costi delle attrezzature scendono
vertiginosamente: fino neanche un anno fa ero si¬
curo che non fosse possibile organizzare un’atti¬
vità di masterizzazione illegale di CD-ROM su va¬
sta scala. Ma in pochissimo tempo queste appa¬
recchiature si sono diffuse un po’ dappertutto,
tranne che nella pubblica amministrazione, dove
sarebbero utili a ben altri fini. Questa è una delle
grandi contraddizioni del nostro lavoro.
La rincorsa tra legge e tecnologia
Sull'operazione «Ice Trap» torneremo quando
sarà possibile saperne di più. In particolare sarà in¬
teressante conoscere non tanto le modalità con le
quali sono state condotte le intercettazioni (che lo
SCO non ha certamente l'intenzione di divulgare),
ma quali criteri sono stati seguiti per le perquisi¬
zioni e i sequestri, oggetto di accese polemiche
fin dai tempi di «Fidobust», nel giugno del '94.
È necessario invece impostare subito una rifles¬
sione sui problemi sollevati da Giuseppe Corasani-
ti in merito alla legge 547/93 sui crimini informatici
(nel Forum multimediale «La società dell'informa-
zione», aperto sul Web di MC-link, si possono tro¬
vare alcuni interventi interessanti). Un testo che,
al di là di imprecisioni, omissioni o ridondanze, si è
rivelato essenziale per l’apertura del nostro ordina¬
mento giuridico al settore delle nuove tecnologie,
e non solo dal punto di vista penalistico. Se ne era
parlato su queste pagine fin dal tempo dell’appro¬
vazione (vedi, in particolare, MCmicrocomputer
nn 136 e 137 - gennaio e febbraio '94), sottoli¬
neando alcune innovazioni sostanziali: in particola¬
re le nozioni di «documento informatico» e «domi¬
cilio informatico» costituiscono la base per ulterio¬
ri norme volte a disciplinare aspetti non secondari
della società dell’informazione. Solo per fare un
esempio: oggi, nonostante il documento digitale
sia per molti aspetti equiparato al documento car¬
taceo, è molto dubbia la validità dei contratti stipu¬
lati per via telematica. La progressiva affermazio¬
ne di procedure di crittografia e di «firma elettroni¬
ca» conferisce ai documenti telematici un'attendi¬
bilità che è evidente agli occhi dei tecnologi, ma
non può essere accettata dai giuristi in assenza di
norme di diritto positivo che determinino i requisiti
legali della certificazione degli scambi di informa¬
zioni per via telematica.
Ancora, la 547 estende alla violazione di un si¬
stema informativo le stesse previsioni della viola¬
zione di domicilio, introducendo di fatto la nozione
di «domicilio virtuale». Nozione ancora indefinita,
ma di grande rilevanza per la regolamentazione
del «ciberspazio», perché nel suo ambito si attua¬
no rapporti che hanno indubbia rilevanza giuridica
sotto tutti gli aspetti: civile, penale, internazionale
e presto anche amministrativo (per esempio, le
comunicazioni al fisco inviate via Internet, immi¬
nenti anche in Italia).
Per quanto riguarda poi il Codice di Procedura
Penale, la 547 in sostanza estende alle intercetta¬
zioni telematiche le previsioni normative già in vi¬
gore per le intercettazioni telefoniche. Le prime
esperienze applicative dimostrano che queste
norme mal si adattano agli scambi di informazioni
digitali. Occorrono norme più aggiornate e più
flessibili, che tuttavia salvaguardino il diritto alla ri¬
servatezza della corrispondenza, oltre che dei dati
personali. Insomma. per il legislatore c'è in vista
un bel po' di lavoro.
Dunque resta attuale la conclusione del conve¬
gno del Forum multimediale che si è svolto il 28
giugno '95 alla Luiss: «La tecnologia avanza, il di¬
ritto arranca». WS
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
139
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INFORMATICA & ARCHITETTURA
a cura di Paolo Mantegam e Riccardo Montenegro
Comunicare l'architettura
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Questa pagina e quelle che seguono
si occupano di architettura e dì design.
Anche se apparentemente specialìstici,
non esistono argomenti altrettanto con¬
nessi con la vita quotidiana di ciascuno
di noi, come la progettazione delle città,
degli edifici, degli ambienti arredati e
colmi di oggetti nei quali passiamo gran
parte della nostra vita.
L'utilizzazione dei mezzi informatici
nella progettazione sta modificando
sensìbilmente ì metodi progettuali, ma
ancor piu sta cambiando il modo con il
quale l’architettura viene spiegata e co¬
municata ai non addetti ai lavori. Non è
dunque diffìcile capire perché una pub¬
blicazione come MC abbia decìso di
aprire le sue pagine ad argomenti appa¬
rentemente così particolari,
Parlare in pubblico, con parole sem¬
plici e chiare, dei problemi della città
multimediale, dell'architettura e del de¬
sign che ormai è possibile vedere e ca¬
pire prima della realizzazione, di come
cambiano l'insegnamento e l'apprendi¬
mento di queste discipline, della comu¬
nicazione infinita resa possibile da Inter¬
net è sembrato un buon motivo per ten¬
tare, su questi temi, un approccio di
ampio respiro che i curatori di queste
pagine, con il periodico"Archimedia",
stanno sperimentando altrove in modo
più specialìstico.
Una rassegna di architettura e design virtuali a "MC Show" 1996
La parola d'ordine è: inviateci i vostri progetti.
Architetti, designer, arredatori, grafici possono mandarci l la¬
vori realizzati con l'ausilio dei mezzi informatici sotto forma di
animazioni, realtà virtuale, rendering, layout.
Una commissione presieduta da Paolo Martegam e Riccardo
Montenegro selezionerà i lavori più interessanti che saranno
esposti in apposite postazioni nell’edizione 1996 di "MCmicro-
computer Show" che si svolgerà nel mese di giugno nell'ambito
della Fiera di Roma.
La rassegna vuole dare la possibilità a chi lavora nel campo
progettuale con le nuove tecnologie digitali, di mostrare i risulta¬
ti del proprio lavoro attraverso gli stessi mezzi informatici con i
quali le opere sono state realizzate Maggiori informazioni saran¬
no nel prossimo numero.
Non si pongono limiti ai temi progettuali che potranno essere
presentati, mentre i lavori di graphic design dovranno ovviamen¬
te riguardare pubblicazioni, dépliant e manifesti concernenti l'ar¬
chitettura e il design I lavori, corredati da schede informative su
autori, soggetti e mezzi informatici impiegati dovranno pervenire
entro il 30 aprile 1996 presso la redazione. Aspettate ad inviarli,
ma cominciate a prepararvi...
142
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
INFORMATICA & ARCHITETTURA
La forza delle immagini
La rivoluzione informatica di questo fine millennio
sta modificando, attraverso un uso interattivo delle immagini,
i tradizionali sistemi progettuali.
Una nuova creatività si fa strada insieme ad un rinnovato rapporto con i fruitori
di Riccardo Montenegro
Tra i tanti cambiamenti in atto, con¬
nessi all'impiego del computer, quelli
che riguardano le immagini sono certa¬
mente tra i più significativi, In primo luo¬
go, le immagini hanno cessato di esse¬
re passive ma possono interagire con
chi le osserva, aumentando enorme¬
mente sia i loro significati sia le poten¬
zialità comunicative, Inoltre, le possibi¬
lità offerte dalle costruzioni tridimensio¬
nali, attraverso le animazioni e la realtà
virtuale, hanno permesso di entrare
all'interno delle immagini per esplorare
virtualmente uno spazio apparentemen¬
te reale ma inesistente
Dalla macchina per disegnare alla
macchina per creare
Tra le prime, ad usare queste nuove
possibilità di elaborazione e manipola¬
zione delle immagini sono state, ed era
ovvio che accadesse, la pubblicità e le
industrie dello spettacolo; il cinema in¬
nanzi tutto e con un certo ritardo la tele¬
visione, hanno potuto rinnovare il reper¬
torio dei trucchi e degli effetti speciali
con risultati spesso eccezionali.
Negli altri campi artistici, si sono mo¬
strati abbastanza tempestivi nell'adotta-
re i sistemi digitali i graphic designer.
Nella pagina a fianco rendering di un edificio iMa-
Iiu Carr. Architecture Propeny and Planning)
In alto a sinistra, modello planivolumetnco di una
biblioteca Iprogetto di D Young, Unni.di Auckland,
Nuova ZelandaI.
A destra, ricostruzione del Padiglione di Baicellona
di Mies van der Robe iMatiu Carr. Architecture Pro¬
peny and Planning)
Sopra, il modello fotoreahstico di un telefono cellu¬
lare della Motorola.
piu lenti e meno ricettivi sono stati gli
architetti e gli industriai designer.
Bisogna anche dire che nei primi
tempi l'uso professionale del computer
nel campo della progettazione era quasi
esclusivamente legato al disegno auto¬
matico, in sostanza la "macchina" era
considerata solo un mezzo alternativo
per disegnare, più comodo e veloce del
tradizionale tecnigrafo e non molto di
più. Le immagini poi. erano semplici e
poco accattivanti per ottenere risultati
di buona qualità si doveva ricorrere a si¬
stemi complessi e molto costosi
Ma è bastato poco tempo, e con l'av¬
vento di processori più veloci e potenti,
la grande varietà di software disponibile
per i progettisti, i costi sempre più ac¬
cessibili hanno reso l'utilizzazione di un
computer di medio livello soddisfacente
e tale da raggiungere risultati di notevo¬
le qualità grafica.
Le potenzialità del digitale fino a ieri
latenti o difficilmente raggiungibili e og¬
gi largamente disponibili, possono offri¬
re ai progettisti ulteriori chances al loro
bagaglio professionale, specialmente
nelle due delicatissime fasi che i siste¬
mi tradizionali di progettazione non ave¬
vano risolto completamente: la verifica
dell'opera da parte del progettista e la
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
143
INFORMATICA & ARCHITETTURA
Prospettiva virtuale del ristorante Caduco a Chicago, arch J. Eastman, realizzatone fotorealishca di A.
Fueischke Le immagini sintetiche permettono II controllo totale dell'arredamento, sia nella decorazione
che nella disposizione delle luci, permettendo alla committenza di valutare tutti gli aspetti del progetto
do, perché non può verificarli se non co¬
struendo l’opera o un suo modello in
scala ridotta. Ma poiché la conoscenza
di uno spazio dipende dall'esperienza, e
questa ci è data solo dall’attraversa¬
mento dello spazio stesso, soltanto a
cose fatte ci si poteva rendere conto se
erano stati raggiunti i risultati estetici e
funzionali previsti. Oggi la simulazione,
resa possibile dalla realtà virtuale e dalle
animazioni in 3D, permette al progetti¬
sta un livello di riflessione su ciò che
sta creando e, anche se ciò che vede
non è la realtà, è qualcosa che gli somi¬
glia molto, piu di tutti i metodi prece¬
denti, modellim compresi.
Un nuovo modo di comunicare
E questi mezzi, se sono in grado di
convincere il progettista, risulteranno
certamente efficaci anche per comuni¬
care al committente le qualità formali e
spaziali del progetto più di cento disegni
tecnici e decine di coloratissime pro-
'spettive. Senza contare che la grande
quantità di librerie disponibili consento¬
no di modificare velocemente i compo¬
nenti, le finiture, la qualità e il colore
comunicazione del lavoro a committenti
e ai fruitori. Fasi queste assolutamente
indispensabili e ovviamente precedenti
alla realizzazione dell’opera
Con i sistemi tradizionali, il progetti¬
sta, non può avere, se non intuitiva¬
mente, una piena coscenza della qualità
degli spazi architettonici che sta crean-
Alla ricerca
di F. L Wright
Tra Internet e CD-ROM
La popolarità e la fortuna critica di Frank
Lloyd Wright (1869-1959), il grande architet¬
to americano, tra i padri fondatori del Movi¬
mento Moderno, sembra non venir meno
neppure con l'avvento dei nuovi media che,
anzi, hanno dedicato la sua figura carismati¬
ca una serie di siti in Internet. Nel cyberspa¬
zio si possono trovare notizie, elenchi crono¬
logici delle opere, selezione dei suoi lavori
con fotografie recenti, ricostruzioni fotoreali¬
stiche e disegni originali (qui a lato uno
schizzo deH’Huntington Club).
Chi volesse un elenco più dettagliato di
questi siti può trovarli nella pagina riservata
144
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
INFORMATICA & ARCHITETTURA
Le Terme di Adriano a Leplis Magna, in primo piano la vasca per l'immersione nella sala del frigidarium tri-
costruitone di B Ratlenburyl La reslilunone virtuale dei monumenti archeologici, oltre che un valido
esempio di divulgamene culturale, rappresenta una delle applicazioni più affascinanti dei mezzi informatici.
delle superfici, i rivestimenti, la disposi¬
zione dei mobili nella progettazione de¬
gli interni oppure la forma, i materiali e i
colori nell'industrial design,
La forza delle immagini è talmente
grande che sarò in grado, e non pochi
segni ci confermano che il processo è
in atto, di trasformare il lavoro stesso
dell'architetto, permettendogli di attin¬
gere maggiormente alla fantasia, per¬
chè i mezzi informatici gli danno la pos¬
sibilità, non solo di sollecitarla, ma, ed è
ciò che più conta, di controllarla per ren¬
derla piu oggettiva e quindi condivisibile
da coloro che ne saranno gli utilizzatori
Ma non è solo questo l'aspetto su
cui vale la pena di riflettere, è possibile
che i committenti sollecitati dai mezzi
informatici ad una maggiore compren¬
sione dello spazio urbano e domestico,
siano in grado di interfacciarsi con il pro¬
cesso progettuale interagendo con es¬
so ed evitare ciò che spesso si verifica:
una frattura tra le opere, magari cultu¬
ralmente molto avanzate, e coloro ai
quali queste sono destinate, che pur
non ignorando la stona, ritengono il pre¬
sente, e come dargli torto, degno della
massima attenzione.
Un altro non secondario aspetto
dell’uso del computer è la ricostruzione
tridimensionale di monumenti antichi,
grazie alla realtà virtuale (come nel noto
lavoro dedicato a "Le basiliche di San
Pietro" realizzato dalla Infobyte di Ro¬
ma) possono essere visitati in lungo e
in largo, in uno spazio che simula quello
del loro massimo splendore.
Uartvta Umumg Hw u
FRANK LI 0*Y D
WRIGHT
a Wright dal server fiorentino
http://www.dada.it/wriqht.htrnl
Più interessanti degli altri ci sono sembrati
il sito di una fondazione che ha sede nello sta¬
to il cui Wright è nato, dal nome F.L.W. in Wi¬
sconsin, (in alto una videata) il cui indirizzo in
Internet è:
http://tlw.badgernet.com:Z 080 /galindexl ht
m che presenta dei video di alcuni edifici di
Wright, tra cui la famosa casa sulla cascata e
la sua casa-studio di Taliensin, di queste ed al¬
tre opere sono disponibili una serie di fotogra¬
fie in formato ]pe.
L'altro sito da visitare, con indirizzo Inter¬
net:
http://www.primenet.com/~byoder/artof-
flw.htm, offre invece una bella serie di dise¬
gni di Wright sempre in formato |pe
Ancora a Wright è dedicato un bel CD¬
ROM (sopra è riprodotta la copertina), realizza¬
to dalla Microsoft, che consente di esplorare
in modo interattivo l’intera l'attività del mae¬
stro. Il contenuto à organizzato in diversi ambi¬
ti: dall'esame degli elementi strutturali a i rife¬
rimenti bibliografici, dalle opere ai tempi e cosi
via
La navigazione interattiva offre ulteriori mo¬
tivi di interesse e consente di passare in ras¬
segna una mappa degli Stati Uniti individuando
le localizzazioni delle opere
I continui possibili link trasversali facilitano
una lettura ipertestuale di notevole interesse.
Il progetto dell'interfaccia, che si ispira, per la
grafica e il lettering, al tipico stile wrightiano
aggiunge valore anche formale al media. Mol¬
to interessante è anche la parte audio che,
un'immersione totale, ci restituisce l'atmosfe¬
ra di un’epoca facendoci ascoltare la viva voce
del grande architetto.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
145
INFORMATICA & ARCHITETTURA
Il progetto: metodi, strumenti, risultati
Le reali possibilità che si offrono al progettista che usa,
o intende usare, il computer.
Gli approcci più promettenti, i metodi innovativi e le linee di tendenza
che stanno rinnovando la professione
di Paolo Martegani
Il computer
sempre più spesso
affianca il progetti¬
sta anche nell'atti¬
vità propositiva e
nel processo creati¬
vo.
La tendenza è
verso una sempre
maggiore integra¬
zione per cui all'ar¬
chitetto attiene
l'ideazione ed alla
macchina la simula¬
zione interattiva del¬
lo spazio architetto¬
nico in corso di ela¬
borazione proget¬
tuale.
L'attività proget¬
tuale in architettura
riguarda diversi
aspetti talvolta an¬
che molto diversi,
dall'invenzione formale al calcolo delle
strutture, dal controllo delle superfici e
dei volumi alla distribuzione degli spazi
interni, dalle finiture ai trattamenti cro¬
matici, fino all'arredamento e, ancora,
all'industrial design dei componenti.
Due categorie di intervento
La prima raccoglie le attività di pro¬
gettazione basate su quantità concrete,
riferibili a numeri, e quindi gestibili e
controllabili in modo sistematico. In
questi casi il progettista applica delle
formule matematiche, talvolta molto
complesse, e verifica la rispondenza dei
risultati con i parametri di riferimento
forniti dalla prassi e dalla normativa. Ov¬
viamente integrando ogni controllo ana¬
litico con una percezione d'insieme, una
sintesi, che si avvale dell'esperienza e
della sensibilità del professionista.
Questa attività progettuale non è au¬
tomatica, ma ha contenuti oggettivi, si
svolge attraverso una sequenza di pas¬
saggi chiaramente individuabili e logica¬
mente concatenati. Prevede il "calcolo"
non importa se delle quantità per verifi¬
care i costi o dei pesi per verificare
Questa immagine, realizzata con ArchiCAD della
Giaphisofl. sintetizza con un cottage i vari momenti
operativi del mezzo informatico, net disegno auto¬
matico. nel dettaglio architettonico e nella realizza¬
zione di modelli di componenti di arredamento
l'impostazione strutturale.
Per questi aspetti il computer svolge
- in modo evolutivo - il ruolo lungamen¬
te occupato dal regolo calcolatore e più
recentemente dalle calcolatrici prima
meccaniche, poi elettroniche.
La seconda categoria si riferisce alla
progettazione intesa come attività pro¬
positiva, come processo intellettuale
creativo e quindi refrattario a passaggi
obbligati, controlli numerici o prassi ri¬
petibili e ripetute. È qui che è più inte¬
ressante verificare quale è e quale po¬
trebbe essere il ruolo del computer!
Nell'ambito propositivo della proget¬
tazione dell'architettura l'informatica e
l'integrazione multimediale possono
svolgere compiti di tipo "evolutivo" co¬
perti prima da strumenti o metodi con¬
venzionali, ma possono anche promuo¬
vere approcci di tipo "innovativo" Esa¬
miniamone alcuni.
Per quanto ciascun progettista usi
metodi progettuali
individuali e perso¬
nalizzati, credo si
possa ritenere che
generalmente il pro¬
cesso ideativo pas¬
sa da una fase intui¬
tiva, alla prima rap¬
presentazione, per
poi tornare all'idea¬
zione sotto forma di
modifica o di alter¬
nativa di quanto pro¬
posto; quindi nuova
elaborazione menta¬
le che necessita di
nuovo della rappre¬
sentazione; sempre
con ripetute verifi¬
che per confronto,
in un processo cicli¬
co di continuo ap¬
profondimento.
Tutti questi pas¬
saggi necessitano di una concretizzazio¬
ne esterna alla mente del progettista:
schizzi, disegni, sezioni, plastici che so¬
no espressioni provvisorie, grezze e in¬
complete dell'idea che progressivamen¬
te matura.
Il progetto di architettura è simulazio¬
ne di quanto "sarà reale", che durante
la fase di elaborazione "è reale" soltan¬
to per il progettista.
L'attività simulativa può essere van¬
taggiosamente affidata al computer, la
velocità di elaborazione infatti rende il
computer concorrenziale, per chi lo sa
usare, rispetto ai metodi tradizionali. Al
progettista invece la prerogativa di idea¬
re cosa simulare, come simularlo e di
scegliere tra le varie alternative possibi¬
li.
La simulazione
La simulazione può essere fotoreali-
stica, riguardare la modellazione solida,
il rapporto delle parti reciprocamente e
con il tutto, riferirsi all'aspetto superfi¬
ciale del trattamento e dei colori, fino al¬
la posizione quantità e qualità delle fonti
di illuminazione artificiale. Essa può an-
146
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
INFORMATICA & ARCHITETTURA
In allo, elaborazione lolorealisiica di un ambiente della Douglas House di Richard Meier (realizzazione vir¬
tuale di J Limi II rapporto dello spazio con quanto è visibile dalla vetrata simula perfettamente le qualità
spaziali di questa architettura.
In basso, modello di illuminazione di una piazza di Scanno, progetto arch Oscar Santilli
I programmi software consentono di definire il numero delle tonti luminose, di sceglierne la posizione, il ti¬
po di emittenza cromatica e l'intensità della radiazione che investe il modello In un 'anticipazione fotorealisti-
ca che é sempre estremamente utile e spesso di grande impatto.
ticipare, in varie alternative, gli effetti fi¬
nali che ogni scelta progettuale induce
nell'opera finita.
I campi di intervento sono molti, Il
processo progettuale si è avvalso nel
passato di strumenti come le assono¬
metrie, le prospettive o i plastici, che
consentivano una visione tridimensiona¬
le dell'opera in corso di ideazione o co¬
munque prima che questa venisse co¬
struita. Il computer, con i programmi di
modellazione solida, rende molto più
semplici ed efficaci queste operazioni di
verifica. Infatti con il modello elettronico
si può vedere e analizzare sia per quan¬
to attiene agli aspetti del volume, della
forma e delle proporzioni dell'opera di
architettura sia per le caratteristiche de¬
gli spazi interni che la costituiscono.
I modellatori solidi, come vengono
definiti questi programmi, possono la¬
vorare anche solo per linee; in tal caso
costruendo un disegno definito in wire-
frame, fil di ferro. In tali rappresentazio¬
ni le immagini prodotte divengono più
comprensibili con l'operazione, eseguita
automaticamente, della rimozione delle
linee nascoste. Ma possono anche
campire le superfici, utilizzando i proce¬
dimenti di rendering, con diversi gradi di
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
precisione e consentendo di vedere so¬
lo l’insieme in modo sintetico oppure
scendendo nella definizione dei mate¬
riali, dei trattamenti e dei colori di cia¬
scuna porzione. L'opera in elaborazione
può essere esaminata da vari punti di
vista, sia esterni che interni e le conse¬
guenze di ogni modifica possono esse¬
re verificate e valutate immediatamen¬
te.
Opzioni innovative
Dagli schizzi e le prospettive che for¬
nivano un'anticipazione piuttosto ap¬
prossimata si passa a gradi crescenti di
verosimiglianza fino al fotorealismo. Ma
il vantaggio più innovativo si ottiene ri¬
vedendo automaticamente in rapida
successione le immagini registrate dal
computer di quell'architettura riprese da
tanti punti di vista, disposti lungo un
percorso definito dallo stesso progetti¬
sta. In questo modo si ottiene una visio¬
ne dinamica: una simulazione dell'os¬
servazione "in movimento" sia
all'esterno che all'interno dell'opera pro¬
gettata.
La simulazione presenta notevoli
vantaggi nella prassi progettuale
Il modello solido, visibile e analizzabi¬
le cioè da molti punti di vista, può esse¬
re utilizzato per compiere verifiche delle
conseguenze del suo inserimento in un
contesto preesistente
Modelli di parti e di elementi compo¬
nenti l'architettura come pannelli di rive¬
stimento, porte, finestre, parapetti, re¬
cinzioni, cornicioni, complementi di ar¬
redo, apparecchi illuminanti ed altro,
possono essere trasferiti da repertori,
resi disponibili dalle industrie produttri¬
ci, e inseriti all'interno del progetto in
elaborazione secondo un metodo di la¬
voro noto con il nome di CAD-Compo-
nentmg.
La simulazione alla scala dell'indu-
strial design, come estensione del
CAD-Componenting, consente la rapida
verifica delle alternative possibili nella
dotazione di parti o elementi alternativi
e opzionali nel design dei componenti.
Come pure consente la messa a con¬
fronto delle variazioni degli effetti dei
trattamenti cromatici delle singole parti
e dell'insieme
Uno degli aspetti più spettacolari, del
ricorso alla simulazione, si coglie nei
progetti d'illuminazione artificiale dell'ar¬
chitettura.
Nei prossimi interventi avremo cer¬
tamente modo di approfondire questi
ed altri aspetti dell'uso del computer
nella progettazione architettonica.
«e
147
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600.000
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Mesone
• Adaptec SCSI-2 2940 Bulk
360000
* All MACH64 2MB VRAM PCI
410 000
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96 000
* Snin 4MB22|in
199.000
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499000
1 All MACH64 4MB VRAM PCI
980.000
' tandheig 640 1GB SCSI I0C3520 QIC
850.000
' Siine 6MB12 pm
415 000
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240000
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169 000
* Sony DAI S01-50I0
2.350 000
' Siine 8MB12 pin EOO
560 000
’ SlOt JiPio (IDI+1/0 16550+ ÌPP
92 000
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249 000
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uardando i tavoli della sala prove
straripanti di notebook multime¬
diali ho avuto una specie di fol¬
gorazione: in quelle poche dozzine di
decimetri quadrati è accumulata molta,
molta più potenza di calcolo di quella
che fu utilizzata nell'arco di dieci anni
per mandare l'uomo sulla Luna! Non
solo, uno qualunque di quei parallelepi¬
pedi neri, dall'apparenza cosi dimessa
e anonima, è sicuramente più potente
della maggior parte di quei mainframe
che fino a pochi anni fa solo le banche
o le grosse aziende potevano permet¬
tersi.
E non parlo della sola potenza di ela¬
borazione, che pure è il dato più imme¬
diatamente percepibile: non so¬
no lontani i tempi in cui un main¬
frame. per avere in linea un gi¬
gabyte di dati, doveva ricorrere
ad intere batterie di sottosiste¬
mi a disco che occupavano
complessivamente una stan¬
za di ampie dimensioni, e ne¬
cessitavano di aria condizio¬
nata e tecnici in camice
bianco ad accudirli. E vi assicuro che
per riempire un gigabyte di dati ce ne
voleva...
E che dire della grafica? Chi crede¬
rebbe oggigiorno che solo quindici anni
fa lo stato dell'arte della tecnologia vi¬
deo erano i display grafici Tektronix,
enormi cassettoni capaci di sedici colo¬
ri al massimo, che da soli costavano
più di un'automobile di lusso?
Ah già, c'è anche il suono. Fino a
pochi anni fa un computer con capacità
di elaborazione di segnali audio era
considerato fantascienza, o al massi¬
mo un dispositivo realizzato a scopo
sperimentale o per lo svolgimento di
compiti specializzati, non certo per
sentire la musica o per applicazioni di
tipo generai purpose. E il CD dove lo
mettiamo? Nel 1983 l’elettronica di
servizio del prototipo di lettore CD pre¬
sentato dalla Philips alla stampa mon¬
diale occupava tre armadi rack, oggi i
drive CD-ROM entrocontenuti, a qua¬
drupla o sestupla velocità, hanno un in¬
gombro solo lievemente superiore a
quello del CD stesso.
Penso a tutto ciò guardando su que¬
sti tavoli, e mi torna in mente una delle
citazioni da Arthur Clarke che preferi¬
sco « ogni tecnologia sufficientemente
sofisticata è indistinguìbile dalla ma¬
gia». E non è forse magia andarsene in
giro con un oggetto che, in un paio di
litri di ingombro ed un paio di chili di
peso, racchiude in sé cose che dieci
anni fa avrebbero occupato un apparta¬
mento di medie dimensioni, avrebbero
consumato qualche dozzina di kilowatt
e sarebbero costati qualche miliardo?
Oggi invece la tecnologia ed il mer¬
cato hanno fatto si che possiamo tran¬
quillamente andarcene in giro col no¬
stro notebook multimediale, col quale
fare... già, cosa ci facciamo? E soprat¬
tutto, perché ce lo siamo comprato?
Non è facile rispondere a quest'ulti-
ma domanda, se si esclude la risposta
banale «e perché no?». La quale, at¬
tenzione, è perfettamente lecita nel
momento in cui, tutto sommato, un
notebook multimediale pentium-based
costa una cifra che può tranquillamen¬
te definirsi irrisoria rispetto alle sue po¬
tenzialità. Ne consegue che non c’è bi¬
sogno di una motivazione particolar¬
mente forte per acquistarne uno, a pat¬
to di disporre di un po' di soldi da dedi¬
care al proprio hobby Certo i computer
da tavolo costano ancora di meno, ma
volete mettere la differenza?
E allora parliamo di questa benedet¬
ta differenza mettendoci però nei pan¬
ni di chi col computer ci lavora, o alme¬
no lo fa per la maggior parte del tem¬
po. Vediamo dunque di capire innanzi¬
tutto a chi serve un notebook multime¬
diale, ed in secondo luogo che tipo dì
macchina gli serve.
Può essere lapalissiano quanto vi
pare ma è chiaro che la principale pro¬
prietà di un portatile è la portatilità, e
dunque al suo acquisto sono fonda¬
mentalmente interessati coloro che
hanno necessità di avere sempre con
sé la propria stazione di lavoro. Nel ca¬
so dei portatili multimediali, dunque,
l'acquirente tipo sarà probabilmente
colui il quale non solo si sposta fre¬
quentemente ed ha bisogno di avere il
proprio computer con sé, ma soprat¬
tutto durante i suoi spostamenti ha ne¬
cessità di usare tecnologie multimedia¬
li. Parliamo dunque di formatori, confe¬
renzieri, dimostratori: persone che pro¬
ducono presentazioni, proiettano im¬
magini e testi, mostrano filmati e così
via Sicuramente è più comodo girare
col proprio portatile contenente tutto il
necessario già configurato per la pre¬
sentazione che non portarsi dozzine di
dischetti e remstallare tutto ogni volta
sui PC trovati nelle varie sedi, ammes¬
so di trovarli e che siano tecnicamente
rispondenti alle necessità della presen¬
tazione.
La presenza del drive CD-ROM sem¬
brerebbe a questo punto superflua, ma
occorre ricordare che finalmente il CD
come supporto informatico sta decol¬
lando, ed esso è diventato il mezzo
d'elezione per la memorizzazione di
documenti, appunto, multimediali
Sempre più spesso dunque sorge la
necessità di dare un'occhiata ad un
CD, o di mostrarne il contenuto al pro¬
prio interlocutore, e quindi la presenza
di un drive incorporato sta diventando
fondamentale. A costo addirittura di ri¬
nunciare al floppy, che oramai per via
della sua capacità sempre più insuffi¬
ciente per le esigenze attuali, e grazie
anche all'avvento di nuovi sistemi di
scambio rapido di dati quali i link infra¬
rossi, sta diventando sempre meno im¬
portante.
E siamo cosi giunti, quasi senza ac¬
corgercene, a discutere delle caratteri¬
stiche auspicabili in un notebook multi¬
mediale. Al floppy, come dicevo, si può
anche rinunciare, meglio ancora averlo
esterno, così che si possa usare in caso
di reale necessità. Molto utile invece
l'hard disk removibile al posto di quello
fisso, per tutta una serie di motivi con¬
nessi alla maggior flessibilità di utilizzo
del computer. È infatti possìbile costi¬
tuirsi una sorta di «biblioteca» di confi¬
gurazioni specializzate, una su ogni hard
disk, e caricare in macchina quella piu
opportuna in base al compito da svolge¬
re. Ad esempio un hard disk per un cer¬
to tipo di presentazioni, uno per un
eventuale altro sistema operativo, uno
perché no per i giochi (multimediali an-
ch'essi!)... Cosi sì evita di caricare tutto
su un solo hard disk, col risultato di non
riuscire mai ad organizzarlo decente¬
mente, e si ottiene di fatto la possibilità
di avere., tanti computer specializzati,
ognuno configurato per un determinato
insieme di attività Praticamente tutti i
notebook «avanzati» di oggi prevedono
hard disk removibili occhio dunque alla
facilità della sostituzione e al costo dei
dischi aggiuntivi.
La quantità di RAM minima indi¬
spensabile per un computer di oggi, di
qualsiasi tipo, è di otto MByte, e su
questo non ci piove; tuttavia occorre ri-
MUITMKDM
■SOTTOSTA
150
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
cordare che sistemi operativi come
OS/2 e soprattutto Windows 95 richie¬
dono un quantità di memoria assai
maggiore rispetto a quella consigliata
sulla scatola, e ciò è vero soprattutto
se intendete utilizzare davvero il multi¬
tasking, e specialmente con applicazio¬
ni multimediali (attenzione: anche Net¬
scape è fra queste!) Per cui una mac¬
china seria credo debba avere almeno
dodici (ma è ancora possibile?...) o me¬
glio sedici MByte di RAM.
E il display come dev'essere? Anche
qui, oramai il progresso tecnologico è
tale che praticamente tutti i compro¬
messi costo/qualità sono favorevoli. Og¬
gigiorno anche i tanto bistrattati scher¬
mi LCD «dual scan» hanno raggiunto
una qualità tale da essere di utilizzo più
che dignitoso, e dunque perfettamente
adeguati in ogni circostanza. Certo il piu
lussuoso TFT è ancora impareggiato,
ma il suo costo è ancora assai elevato
ed incide pesantemente sul totale. Il
cera
mio consiglio è dunque di fare a
meno del TFT, se proprio non indi¬
spensabile, e magari reinvestire la ci¬
fra risparmiata in un adeguato amplia
mento della RAM.
Il microprocessore non lo nomino
neppure; in seguito alla recente di¬
sponibilità di Pentium a 150 e 166
MFIz, infatti, quelli a 120 e 133
MFIz sono oramai scesi talmente
di prezzo da essere considerati
processori consumer, relegando
il 100 MHz ad entry level (e dei 75
e 90 MHz presto non vi sarà più
traccia . ) Per cui di potenza di cal¬
colo ce n'è pure in esubero, a costi
sempre più stracciati
Punto spesso dolente: la docking
station. Una volta era un dispositivo
importantissimo, spesso essenziale
per garantire all'acquirente una reale
flessibilità di utilizzo del proprio por¬
tatile; esso infatti era l'unico modo
per ampliare la disponibilità di peri¬
feriche e memorie di massa, nonché
permettere di collegare schede di
espansione standard. Oggi ciò non
è quasi più vero, in un momento in
cui gli hard disk sono intercambiabili
e comunque superano il GByte di ca¬
pacità, e praticamente tutte le periferi¬
che accessorie (schede sonore, porte
MIDI, CD-ROM...) sono in realtà incor¬
porate nel computer. Ciò che non è in¬
corporato può infine essere collegato
tramite le praticissime schedine PCM¬
CIA. formato nel quale oramai si trova
di tutto: dalle schede di rete ai modem-
fax ultraveloci, dalle schede di acquisi¬
zione alle interfacce per telefoni cellula¬
ri. e via dicendo. Diciamo dunque che
l'era della docking station è definitiva¬
mente tramontata. Molto più utile è in¬
vece il cosiddetto «port replicator», ov¬
vero una specie di basetta che si aggan¬
cia posteriormente al computer sull'u¬
scita bus e consente di avere tutti i con¬
nettori di uscita (per mouse, tastiera
esterna, monitor esterno...) in bell'ordi¬
ne; cosi a casa o in ufficio si può lavora¬
re con comodità, ma poi si può
scollegare tutto in un colpo
solo e portarsi via il
notebook sen¬
za dover staccare uno ad uno tutti i vari
connettori.
Ed infine una questione solo appa¬
rentemente marginale ma fonte invece
di diatribe e dissidi tanto interminabili
quanto insolubili il dispositivo di punta¬
mento! Siamo tutti d'accordo che, in
un'era ormai indissolubilmente segnata
dalle GUI, un dispositivo di puntamento
sia indispensabile; dove nessuno è
d'accordo, invece, è su quale sia il mi¬
gliore di essi. L'industria nel corso degli
anni ne ha proposti di tutte le fogge, in
tutte le posizioni ed in tutte
le tecnologie dalle palline ai
tappetim sensibili, passando
per quella specie di mi-
crojoystick che è il TrackPomt
inventato e brevettato da IBM
Mai come in questo campo si
può dire che le preferenze perso¬
nali la facciano da padrone. C'è
chi non potrebbe fare a meno della
trackball e chi invece preferisce il
TrackPoint, e anche fra fautori della
stessa classe di dispositivi (ad esempio
la trackball) ci sono «correnti» che si di¬
versificano, ad esempio, per le di¬
mensioni o la posizione dell'og¬
getto Impossibile dunque dare
considerazioni oggettive
raccomando solo di pro¬
vare il dispositivo pri¬
ma di acquistare il
computer per capire
che grado di familia¬
rità possa generare,
considerando comun¬
que che con un minimo
d'utilizzo ci si abitua pres¬
soché a tutto. Attenzione
tuttavia a particolari quali
il posizionamento rispetto
alla tastiera, che se non ot¬
timale può obbligare a
muovere la mano più del
necessario, ed alla facilità
di pulizia, sempre critica in
parti essenzialmente mec¬
caniche (da questo punto di
vista il trackpad sembra
preferibile).
E con queste conside¬
razioni propedeutiche vi
lascio alle pagine seguenti
dove vi presentiamo le no¬
stre valutazioni su ben dodi¬
ci notebook multimediali,
praticamente tutti quelli real¬
mente disponibili sul mercato
italiano: un impegno reda¬
zionale notevole, conside¬
rando che i computer come
nostro solito non sono stati
solo provati coi benchmark
ma realmente utilizzati.
Se fra di essi non trovate il vostro
notebook multimediale... beh, forse
non ne avete davvero bisogno!
Buona lettura
Corrado Gius tozzi
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
151
PROVA
Notebook multimediali
Consigli per gli acquisii
di Andrea de Prisco
Volete un consiglio spassionato?
Compratevi un computer coi batti!
Scherzi a parte, la cosa è più seria
di quanto possa sembrare Nel
nostro ruolo di giornalisti tec¬
nici ci capita molto spesso di
dover rispondere a doman¬
de riguardanti consigli per
l'acquisto di un computer
La risposta, com’è facile
intuire, è tutt'altro che
semplice anche perché
dipende, banalmente, dal
tipo di utilizzo cui il com¬
puter è destinato. Se poi
parliamo di computer da
tavolo, la difficoltà aumenta vertiginosa¬
mente (fino quasi a... scomparire), visto
che le differenze tra le varie macchine
non esistono più da tempo (tranne rare
eccezioni) e la scelta si compie in prati¬
ca solo valutando «numericamente» il
rapporto prezzo/prestazioni (tot me¬
gahertz, tot megabyte, tot megalire). Il
più delle volte, ciò porta erroneamente
a sottovalutare fattori non meno impor¬
tanti, come la garanzia, l'assistenza tec¬
nica post vendita, la possibilità di effet¬
tuare futuri upgrade e tant'altro del me¬
desimo tono. Per fortuna - chi mi legge
da tempo sa quante volte l'ho sottoli¬
neato - nel mondo dei portatili si respira
un'aria certamente migliore. Le macchi¬
ne (tranne rare eccezioni... in questo ca¬
so il senso è negativo) sono tutte diver¬
se tra loro ed è possibile avere ampie
possibilità di scelta tra i modelli anche a
parità di configurazione Ad esempio,
due macchine Pentium a 100 MHz, con
pan capacità di hard disk, dotazione di
RAM e di dispositivi integrati possono
avere anche prezzi sensibilmente diver¬
si e trovare entrambe una propria fetta
di mercato pronta ad acquistare l'uno o
l'altro prodotto. Le differenze possono
riguardare (finalmente!) caratteristiche
qualitative e non solo quantitative, cosi
come succede con qualsiasi altro og¬
getto acquistabile, sia esso un divano a
tre posti o una camicia (con o senza
baffi) a due maniche e un colletto.
Quest'aspetto, per certi versi affasci¬
nante, viene considerato anche da chi
non è «necessariamente interessato»
all'acquisto di un portatile, ma è attratto
principalmente dalla possibilità di sce¬
gliere anche qualitativamente il proprio
computer e secondariamente non di¬
sdegna la possibilità di buttarlo nel cas¬
setto quando intende giocare a ruba-
mazzetto con le carte-carte e non con
le carte-pixel di Windows & Co
Oggi i computer portatili non
hanno più alcuna limitazione
tecnologica rispetto ai com¬
puter fissi. Le velocità in
gioco sono praticamente
le stesse, discorso analo¬
go per le capacità degli
hard disk, l'espandibilità
RAM, le periferiche in¬
corporate o collegabili
esternamente Grazie,
poi, agli alloggiamenti
PCMCIA possiamo an¬
che preservare (almeno
teoricamente) i nostri in¬
vestimenti hardware per
quel che riguarda le schede
di espansione m questo
standard che, cambiando suc¬
cessivamente portatile, potremo
continuare ad utilizzare in futuro
senza riacquistare tutto da capo
L'ultimo grido in fatto di notebook
sono le macchine dotate di lettore di
CD-ROM, alle quali abbiamo dedicato il
nostro « speciale». Possiamo suddivi¬
derle fondamentalmente in due catego¬
rie. Quelle che offrono il CD-ROM dri¬
ver contemporaneamente all'unità
floppy disk e quelle che lo montano in
sua sostituzione Naturalmente le prime
saranno un tantino più ingombranti del¬
le seconde, ma sono maggiormente in¬
dicate principalmente per due categorie
di utenti: gli insaziabili e i distratti Ovve¬
ro chi ama mangiare i famosi «piselli ri¬
pieni di cozze trifolate» e chi, per paura
di dimenticare a casa una delle due
unità, si autocondanna a portarsele die¬
tro sempre entrambe anche quando fi¬
nirà per non utilizzarne alcuna Dal ver¬
sante opposto, non deve spaventare
l'operazione di sostituzione dispositivo
(qualcuno penserà che sia necessario
ogni volta riprogrammare il setup della
macchina) in quanto tutto si riduce ad
effettuare lo scambio a macchina spen¬
ta, cosi come faremmo con un pacco
batterie o qualsiasi altro accessorio peri¬
ferico.
152
MCrnicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
La laslieia dell'IBM ThinkPad la sinistra) si solleva automaticamente aprendo it
coperchio display A destra il contenitore per utilizzare esternamente l'unità
hoppv disk del Toshiba Satellite Pro 400 con accanto il lettore di CD-ROM
Questione di feeling
Per un certo periodo i computer por¬
tatili hanno rischiato di percorrere la
stessa, disastrosa, strada dei telefoni
cellulari: i costruttori facevano a gara a
chi ce l'aveva... più piccolo. Prima i tra¬
sportabili. poi i laptop, i notebook, i sub¬
notebook, i palmtop e c'è mancato po¬
co che non inventassero il PC/orologio
(Pois-top?) e il modello incorporato nello
spazzolino (Dent-top?)
Spiacente: i portatili - anche questo
lo andiamo ripetendo da sempre - non
devono solo essere portati ma soprat¬
tutto usati Anch'essi, nel loro piccolo
(mica tanto, vista l'importanza che inve¬
stono). devono rispondere a precise
norme di carattere ergonomico proprio
come i loro fratelli piu grandi La tastie¬
ra, signori miei, deve essere una tastie¬
ra Il mezzo primario di interazione col
computer e non il nostro biglietto di in¬
gresso omaggio per l'inferno la seguito
delle infinite bestemmie che potremmo
pronunciare). In passato abbiamo incon¬
trato anche tastiere da... Santa Inquisi¬
zione. per fortuna oggi la musica è
cambiata e la qualità è migliorata note¬
volmente. Certo, le differenze tra le ta¬
stiere dei vari notebook esistono anco¬
ra, ma riguardano maggiormente il
layout dei tasti più che la loro effettiva
precisione di funzionamento. Il proble¬
ma è principalmente di chi è già abitua¬
to ad un'altra tastiera (quella del proprio
computer da tavolo) e più difficilmente
è in grado di riprogrammare la propria
gestualità nel compiere determinate
azioni., alfanumeriche D'altro canto
non è nemmeno possibile avere sul no¬
stro notebook una tastiera estesa in
tutto e per tutto e dunque un minimo di
spirito d’adattamento è comunque ne¬
cessario. Personalmente (si tratta di un
giudizio soggettivo, s'intende!) non
sopporto quelle tastiere che hanno i ta¬
sti di controllo PageUp, PageDown, Ho-
Quanta multimedialità?
Si fa presto a dire multimedia! Tale
definizione (ammesso sia lecito consi¬
derarla tale) è forse una delle più fu¬
mose dell'intera storia informatica.
Commercialmente parlando, i note¬
book multimediali sono quelli che in¬
corporano il lettore di CD-ROM e una
sezione audio che offre ben oltre il
semplice altoparlantino beep-beep di
sistema. Tutti i modelli in prova in
queste pagine utilizzano una sezione
audio stereo compatibile Sound Bla-
ster, includono un piccolo microfono
incorporato e integrano uno o due al¬
toparlanti. Viste le ridotte dimensioni
in gioco (il riferimento ludico è pura¬
mente casuale) è inutile attendersi da
queste casse caratteristiche sonore di
alta fedeltà, che difficilmente si spin¬
ge oltre quella «citofonica». Fortunata¬
mente tutti i notebook in prova offro¬
no di serie anche entrate e uscite au¬
dio, queste ultime utilizzabili non solo
per corredare il portatile di una coppia
di speaker esterni (da lasciare proba¬
bilmente a casa vista la loro scarsa
portatilità) ma soprattutto per il colle¬
gamento ad un sistema di amplifica¬
zione esterno ad esempio nell'utilizzo
durante una presentazione grafica che
sfutta anche messaggi sonori.
I portatili più evoluti, oltre a questo,
offrono anche un'uscita video stan¬
dard per il collegamento con apparec¬
chiature che accettano segnali com¬
positi e in alcuni casi addirittura un in¬
gresso con tanto di digitalizzatore vi¬
deo integrato per catturare filmati (da
includere, ad esempio, nei nostri do¬
cumenti multimediali).
Un ulteriore passo avanti è offerto
da quei portatili che offrono, di serie o
come ulteriore opzione, del decodifica¬
tore MPEG per la visualizzazione dei
filmati video registrati in questo forma¬
to, oppure del sintonizzatore TV per ri¬
cevere addirittura i programmi televisi¬
vi. Anche questa è multimedialità.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
153
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
Notebook multimediali: i modelli in prova
Marca
Modello
Processore
MHz
CD-FD
RAM
HD
Mouse
Display
Video
D.Top
NB Pentium
Pentium
75-100
CD/FD
8-32
550MB-1 2GB
TrackPad
TFT/STN
IBM
ThinkPad 760 CD
Pentium
90
CD/FD
8-40
1.2 GB
TrackPoint
TFT
IN/OUT
McPerson
HAL
Pentium
75-133
CD&FD
8-40
340MB-1,35GB
TrackPad
TFT/STN
OUT
McPerson
Mistral
486/Cyrix MI
75-100
CD/FD
4-32
340MB-1 35GB
TrackPad
TFT/STN
-
Nec
Versa 4080H
Pentium
120
CD/FD
4-16
810MB-1.2 GB
TrackPad
TFT
Olivetti
Echos P90M
Pentium
90
CD/FD
8-40
540MB
TrackPad
TFT
-
Olivetti
Echos PI20
Pentium
120
CD/FD
8-40
1 2 GB
TrackPad
TFT
-
Stakar
Prò-Line Pen
Pentium
75-133
CD&FD
4-36
420MB-1 28GB
TrackPad
TFT/STN
Toshiba
Satellite Pro 400 CS Pentium
75
CD/FD
8-40
810MB
TrackPoint
STN
Oyster
Brahma
Pentium
75-120
CD&FD
8-32
340MB-1.2 GB
TrackPad
TFT/STN
Unidata
NP 5100/A800
Pentium
75-90
CD/FD
4-20
330-810MB
TrackPad
TFT
VideoComputer
Pentimedia
Pentium
100
CD&FD
8-32
540-850MB
TrackPoint
TFT/STN
-
Noie la dicitura CD&FD indica che il lettore di CD-ROM e presente contemporaneamente all'unita floppy disk La dicitura CD/FD indica che il lettore di CD¬
ROM si installa in sostituzione dell’unità floppy disk II McPerson Mistral pud utilizzare sia l'Intel 486 DX-4 che il Cyrix MI 5x86 I display sono tutti a colori
TFT indica la tecnologia a matrice attiva, STN la tecnologia dual scan a matrice passiva Tutti i notebook dispongono di uscita per monitor esterno VGA/SVGA
Nell'ultima colonna è segnalata l'eventuale presenza di ingressi e uscite di segnali video in standard PAL e/o NTSC per il collegamento ad apparecchiature di
questo tipo (TVcolor, Videoregistratori, Videocamere, Videoproiettori ecc ecc.)
me, End, all'estrema destra accanto ai
vari Return, BackSpace e secondo
Shift. Trovo che l'accesso a questi ulti¬
mi, relegati in questo caso in seconda
fila, possa essere ostacolato dalla pre¬
senza dei primi, sicuramente meno im¬
portanti e per questo meno frequente¬
mente digitati.
Magari è anche questione di abitudi¬
ne, . ma perché accontentarsi quando è
possibile disporre i tasti in maniera sicu¬
ramente più istintiva?
TFT o STN?
Dietro queste due sigle si nascondo¬
no le attuali tecnologie dei display a co¬
lori LCD. I primi, detti anche a matrice
attiva, offrono una qualità immagine per
certi versi (nitidezza, geometria, basse
emissioni) addirittura superiore a quella
offerta dai monitor a tubo catodico,
ma hanno conseguentemente un costo
piuttosto elevato I secondi, detti anche
matrice passiva, costano molto meno
dei primi, ma soffrono ancora di alcuni
problemi di riverbero che ne penalizza¬
no la visibilità in particolari condizioni.
Tanto le differenze in termini di costo
quanto quelle qualitative, negli ultimi
anni sono andate diminuendo. In alcuni
casi il cosiddetto «delta» da pagare in
più per disporre della tecnologia più
evoluta si aggira intorno al milione e
dunque la tentazione di optare per il
TFT diventa sempre più
forte.
Purtroppo non tutti i
costruttori di notebook of¬
frono entrambe le possibilità
ma in alcuni casi capita che il di¬
splay migliore sia abbinato solo ai
processori più veloci e viceversa. È un
problema che a volte riguarda anche il
taglio dell'hard disk e, come è facile
Quanto costa la RAM?
Marca
Modello
8 MB RAM
D Top
NB Pentium
740.000
IBM
ThinkPad 760 CD
1 511 000
McPerson HAL
860.000
McPerson Mistral
860.000
Nec
Versa 4080H
1.090.000
Olivetti
Echos P90M
da definire
Olivetti
Echos PI 20
da definire
Stakar
Pro-Line Pen
860 000
Toshiba
Satellite Pro 400 CS 989 000
Oyster
Brahma
680 000
Unidata
NP 5100/A800
1.000 000
Video-
Computer
Pentimedia
490.000
comprendere, non ha alcuna giustifica¬
zione tecnica ma solo commerciale (e
in quanto tale, dal punto di vista
dell'utente giustamente esigente, mol¬
to spesso inaccettabile).
Trackball addio?
Un ultimo aspetto, da non sottovalu¬
tare nella scelta di un notebook, riguar¬
da il dispositivo di puntamento integra¬
to nell'apparecchio Anche questo
componente, in un certo senso, può
condizionare la scelta di un notebook.
Si tratta, infatti, di una delle caratteristi¬
che immodificabili dall'utente (non è
data la possibilità di scelta a riguardo,
se non cambiare modello) e dunque è
necessario tenerne conto nelle valuta¬
zioni complessive. Scomparsa ormai
dappertutto la trackball integrata (chis¬
sà, poi, perché) i dispositivi di punta¬
mento che incontriamo nei moderni no¬
tebook si riducono al TrackPoint ideato
e proposto da IBM per i suoi ThinkPad
e alla TrackPad adottata per la prima
volta da Apple per i suoi PowerBook II
primo è «immerso» nella tastiera alfa¬
betica ed è utilizzabile senza spostare
le mani di un solo centimetro. La se¬
conda, nonostante abbia sembianze e
caratteristiche fisiche di una minitavo¬
letta grafica, ha un funzionamento più
simile a quello della trackball. Per en¬
trambi i sistemi è necessario un breve
periodo di apprendistato, quindi non c'è
da scoraggiarsi se le prime interazioni
saranno particolarmente difficoltose.
Forse l'abbiamo dimenticato, ma anche
il mouse (più di dodici anni or sono) ci
ha provocato lo stesso tipo di proble¬
ma. Eravamo a quei tempi ai primordi
dell'interazione gestuale uomo-macchi¬
na. Chissà come comunicheremo con i
sistemi operativi dei computer tra altri
dodici anni.
154
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
Prezzo chiavi in mano
Concludiamo questa breve carrellata
con alcune considerazioni su prezzi e
configurazioni dei notebook recensiti.
Trovate in queste pagine due distinte ta¬
belle. La prima elenca le varie macchine
indicando per ognuna di esse le caratte¬
ristiche principali e le possibilità di
espansione interna. La seconda, basata
sui listini ufficiali dei vari distributori, mo¬
stra il prezzo al pubblico di alcune confi¬
gurazioni standard. Come potete notare,
nella tabella prezzi non abbiamo preso in
considerazione il costo di alcune macchi¬
ne base (dotate di soli quattro megabyte
di RAM al solo fine di mantenere più
basso possibile il «prezzo esposto») in
quanto una configurazione minimale non
può prevedere meno di otto megabyte
di memoria centrale se vogliamo lancia¬
re oltre al sistema operativo (che sia
«operativo» al cento per cento) anche
un programma non rachitico. In realtà
anche otto megabyte in molti casi sono
pochi, e sarebbe giusto considerare an¬
che tagli maggiori, da sedici megabyte o
ancor superiori, specialmente se inten¬
diamo trattare file di grosse dimensioni
o utilizzare più programmi «importanti»
contemporaneamente Quanta memoria
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
I notebook moderni sono modulari ed espandibili Inella loto il Pentimedia della VideoComputerl.
Configurazione e prezzi
Notebook
Processore
RAM
HD Display
Prezzo
D Top NB-Pentium
Pentium 100
8 MB
550 MB
STN
4 998.000
D.Top NB-Pentium
Pentium 100
16 MB
550 MB
STN
5 738.000
D.Top NB-Pentium
Pentium 100
16 MB
550 MB
TFT
6 738 000
IBM ThinkPad 760 CD
Pentium 90
8 MB
1 2 GB
TFT
15 228 000
IBM ThinkPad 760 CD
Pentium 90
16MB
1 2 GB
TFT
16.739 000
McPerson HAL
Pentium 75
8 MB
540 MB
STN
5.590 000
McPerson HAL
Pentium 100
8 MB
810MB
STN
6 190 000
McPerson HAL
Pentium 100
16MB
1.35 GB
TFT
7 790 000
McPerson Mistral
486DX-4/75
8 MB
540 MB
STN
4,090 000
McPerson Mistral
Cyrix MI-100
8 MB
540 MB
TFT
4 990 000
McPerson Mistral
Cyrix M1-100
16 MB
540 MB
TFT
5.850 000
Nec Versa 4080H
Pentium 120
8 MB
1 2GB
TFT
10 900 000
Nec Versa 4080H
Pentium 120
16 MB
1.2 GB
TFT
11 990 000
Olivetti Echos P-90M
Pentium 90
8 MB
540 MB
TFT
Prezzo da definire
Olivetti Echos P-120
Pentium 120
8 MB
1 2 GB
TFT
Prezzo da definire
Stakar Pro-Line Pen
Pentium 75
8 MB
420MB
STN
6.039.000
Stakar Pro-Line Pen
Pentium 75
16 MB
730 MB
STN
7 155.000
Stakar Pro-Line Pen
Pentium 133
16 MB
730 MB
TFT
8 934 000
Stakar Pro-Line Pen
Pentium 133
16 MB
1.28 GB
TFT
9.464 000
Toshiba Satellite Pro 400 CS Pentium 75
8 MB
810MB
STN
6 750 000
Toshiba Satellite Pro 400 CS Pentium 75
16 MB
810MB
STN
7.739.000
Oyster Brahma
Pentium 75
8 MB
340 MB
STN
5.170.000
Oyster Brahma
Pentium 100
16MB
810 MB
STN
6.610 000
Oyster Brahma
Pentium 120
24 MB
1.2 GB
TFT
8.960 000
Unidata NP 575/D540
Pentium 75
8 MB
540MB
STN
7 200.000
Umdata NP 575/A800
Pentium 75
16 MB
810MB
STN
8 700.000
Unidata NP5100/A800
Pentium 90
16 MB
810MB
TFT
9500.000
VideoComputer Pentimedia
Pentium 100
8 MB
540 MB
STN
6.990 000
VideoComputer Pentimedia
Pentium 100
16 MB
540 MB
STN
7.480.000
VideoComputer Pentimedia
Pentium 100
16 MB
850 MB
TFT
8.778.000
acquistare contuestalmente al notebook,
volendo, può anche non essere un pro¬
blema: tutti i modelli, infatti, prevedono
ovviamente l'upgrade successivo, a pat¬
to di non ricordarci dell'espansione di
memoria qualche anno dopo l'uscita di
produzione del nostro notebook. Ma va¬
lutare il costo dell'espansione di memo¬
ria va comunque preso in considerazione
prima dell'acquisto: i notebook, infatti,
non utilizzano quasi mai memorie stan¬
dard, ma sempre moduli dedicati forniti
solo dal relativo costruttore. Per l'hard
disk il discorso è leggermente diverso in
quanto non può essere «aumentato»
successivamente ma solo «sostituito»
In questo caso vi consigliamo di orientar¬
vi direttamente sui tagli maggiori (consi¬
derate anche le differenze di prezzo dav¬
vero esigue), a meno che non siate inte¬
ressati a disporre di piu unità ottimizzate
per differenti utilizzi, anche con sistemi
operativi diversi se necessario.
Infine la velocità del processore. La
maggior parte delle macchine in prova
offre le loro CPU con diverse velocità di
clock. Come è facile notare, anche in
questo caso le performance superiori
non incidono pesantemente sul prezzo
totale delle macchine, ma vi mettono al
riparo dal pericolo di invecchiamento pre¬
coce del vostro notebook. Anche in que¬
sto caso, qualora il portatile da voi scelto
abbia la possibilità di montare processori
differenti, il nostro consiglio è di optare
per le velocità maggiori. 0, almeno, che
sia prevista la possibilità di effettuare
l'upgrade in futuro. Non si sa mai... «S
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
155
PROVA
" j^T"| n vecchio marchio, come quello Uni-
• IBI bit non si scorda facilmente, soprat-
: tutto per chi è di Roma. Ora il mar-
: chio non è piu qui e si è trasferito al Nord,
■ dove speriamo continui a trovare consensi e
: a forgiare prodotti di successo Chiuso l'inci-
: so occupiamoci del notebook multimediale
• commercializzato dalla D Top ed arrivato fre-
: sco fresco dalla casa madre appunto per la
| prova. Si tratta di un computer portatile basa-
• to su Pentium a 100 MHz, CD-ROM e fun¬
zioni multimediali,
Gommaso: è il primo impatto che si ha
toccando il computer portatile NB Pentium
della D Top.
L'intero rivestimento infatti è di gomma di
colore scuro tutt'altro che scomoda. Fa pen¬
sare un po' a quelle apparecchiature che de¬
vono andare vicino all'acqua e perciò sono
protette dalle infiltrazioni
Dunque il notebook si presenta di colore
scuro con gli spigoli arrotondati
Sul frontale trovano posto le tre prese di
I/O audio, mentre sul laterale sinistro trovia¬
mo sia l'hard disk rimovibile che il lettore di
floppy disk, o in alternativa quello per i CD¬
ROM Le due unità infatti, sono intercambia¬
bili Inoltre il floppy disk drive è collegabile
tramite un cavo, per cui è possibile avre in
contemporanea sia il CD-ROM che il lettore
di dischetti
Nella parte posteriore invece due piccoli
sportelli celano rispettivamente la scheda di
connessione con un'espansione di sistema
e le varie porte per il collegamento con il
mondo esterno (seriale, parallela e monitor
esterno)
Sul lato sinistro, per chi guarda da davan¬
ti. invece troviamo nell'ordine la presa di
alimentazione, quella per il collegamento
mouse/tastiera PS/2, la grata del ventilato¬
re. uno sportello che cela le due slot PCM¬
CIA e la batteria ricaricarle
C'é da dire che, una volta inserite, le due
schede rimangono per buona parte
all'esterno del computer e perciò sono sog¬
gette sia agli urti sia ad un non facile inseri¬
mento nella loro sede
La batteria ricaricane è di forma abba¬
stanza tozza e compatta.
Per alzare Fantina del display basta agire
su di un grosso pulsante al centro del fron¬
tale.
Lo schermo è un matrice attiva da 10.4”
Unibit
NB Pentium
Produttore
e distributore:
D Top Via Tene 20/C,
36073 Comedo IVI),
Tel 04457953900
Prezzo IIVA esclusa):
NB Pentium, ptoces
sore Pentium 100
MHz, 8 Mbyte RAM,
550 Mbyte Haid Disk.
DuaiScan 10.4"
U 5.938000
D.Top Unibit NB Pentium
di Paolo Ciardelli
buono come definizione e più che soddisfa¬
cente anche lavorandoci per molte ore da¬
vanti.
Da notare per prima cosa la posizione del¬
la tastiera italiana, che lascia appoggiare i
polsi in una parte leggermente concava che
non è niente male per alleggerire il lavoro di
digitazione
Nella stessa zona, in una specie di incavo,
si trova il dispositivo di puntamento a sfiora¬
mento, come nella maggior parte dei portatili
presenti sul mercato
I due tasti dello stesso pad si trovano però
al di sopra e non al di sotto come normal¬
mente visto Subito a lato del pad troviamo
delle feritoie che corrispondono agli altopar¬
lanti. pilotati da una scheda sonora Sound
Blaster compatibile
Nella parte bassa del display troviamo un
grosso slider che regola la luminosità dello
schermo, l'interruttore di accensione, il pul¬
sante di suspend e dei led canonici che indi¬
cano le varie funzioni del computer Per
l'esattezza nell'ordine sono lo stalo della
batteria, lo stato di ricarica della stessa, la
spia di accensione, l'attività dell'hard disk,
quella del floppy, maiuscole, setoli lock e ta-
stierino numerico
Va detto che il display si può inclinare fino
quasi a 180 gradi
Per accedere alla parte interna basta solle¬
vare la tastiera, dopo aver agito su due lun¬
ghi fermi posti nella parte bassa. La costru¬
zione interna mostra immediatamente il
grosso dissipatore posto sulla CPU accanto
al ventilatore
Il cuore del sistema è un microprocessore
Pentium con un clock di 100 MHz che si fa
sentire sia come calore dissipato che come
rumore emesso dalla ventola.
Cache di primo livello di 16 Kbyte e di se¬
condo livello 256 Kbyte, fanno compagnia al¬
la memoria RAM di 8 Mbyte ed all'hard disk
da 514 Mbyte
Sulla velocità della macchina non c'è nul¬
la da dire Un Pentium a 100 MHz è quello
che 6. La digitazione in¬
vece è un po' dura ed i
tasti sono di plastica
leggermente concava e
perciò le dita si adattano
facilmente al loro com¬
pito
Durante la prova si e
potuto constatare che la
ventola e un po' «labo¬
riosa'- e non e un ogget¬
to che passa inosservato
per silenziosità né per
aria calda emessa
Le vane parti estraibili
denunciano una qualche
piccola imperfezione ne¬
gli stampi di plastica ma.
una volta inseriti, riesco¬
no a ben coesistere con
il resto delle linee di rac¬
cordo del portatile
Per il resto niente da
dire, sia come dimensio¬
ni che peso che rientra¬
no nella norma MS
156
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
IBM
ThinkPad 760 CD
Produttore
e distributore:
IBM Semea SpA
Circonvallazione
Idroscalo
20090 Sagrate (MI)
Prezzo UVA esclusak
IBM ThinkPad 760
CD - Pentium 90 MHz
- 16 MB RAM - HO
I 2 GB - Display TFT
12.1“ Lettore CD¬
ROM 4»
Ut 16 739.000
IBM ThinkPad 760 CD
di Andrea de Prisco
he IBM abbia lasciato il segno nel
mondo dell'informatica personale è
cosa certamente risaputa Anche se
sono passati quasi quindici anni, non dobbia¬
mo dimenticare che il primo personal com¬
puter basato sulla tecnologia Intel, con la
quale ancor oggi siamo «compatibili», è pro¬
prio opera di IBM. Con un'incredibile gamma
di prodotti che va dai mainframe dipartimen¬
tali fino ai prodotti di informatica «domesti¬
ca» (come i personal della serie Aptiva di cui
vi abbiamo narrato nel numero di dicembre
di MCmicrocomputer), IBM è senza ombra
di dubbio il piu importante produttore mon¬
diale di prodotti informatici.
Dopo il Convertible del 1986 - un raffinato
LapTop giunto in Italia forse con troppo ritar¬
do - circa tre anni fa. Big Blue (è questo il
soprannome della International Business
Machines) ha ben pensato di scendere an¬
che nel campo dei notebook, proponendo un
portatile dalle caratteristiche tecnico/ergono-
miche davvero eccezionali É nata cosi la fa¬
miglia ThinkPad, una serie di notebook carat¬
terizzata sempre da soluzioni all'avanguardia,
a cominciare da quel rivoluzionario dispositi¬
vo di puntamento denominato TrackPomt
che nello spazio di pochi millimetri quadrati
ha divorato una buona decina d'anni di mou¬
se. trackball e affini che hanno segnato la
storia di quella nuova informatica degli anni
Ottanta, «tutta da puntare»
Ovviamente IBM ha oggi in catalogo an¬
che un notebook multimediale, dotato di let¬
tore di CD-ROM e la consueta sezione audio
compatibile Sound Blaster Ma in maniera al¬
trettanto ovvia, il ThinkPad 760 CD non si li¬
mita solo a questo, proponendo sempre in
tema di massima multimedialità anche una
sezione video MPEG 1 e MPEG 2 con addi¬
rittura la possibilità di acquisire direttamente
filmati e immagini fisse per arricchire i nostri
documenti multimediali
Il microprocessore utilizzato è il Pentium a
90 MHz (ma ne esiste anche una versione a
120 senza lettore di CD-ROM), la RAM di ba¬
se è pari a 8 megabyte espandibili a 40. Tra
memoria e processore troviamo anche una
sana cache di secondo livello da 256 K per
ottimizzare gli accessi del secondo sulla pri¬
ma
Incredibile, inoltre, il display a colori a ma¬
trice attiva integrato: si tratta di un'unità SV¬
GA 800x600 pixel a 65536 colori da ben 12.1
pollici È senza dubbio il miglior display a cri¬
stalli video mai utilizzato in un notebook: è lo
stesso giudizio che demmo tre anni or sono
nella prova del primo ThinkPad, quando lo
schermo in questione misurava i consueti 10
pollici e la risoluzione offerta non andava ol¬
tre i canonici 640x480 pixel.
L'estetica del ThinkPad 760 e ripresa per
buona parte da quella del primo modello: si
tratta di un design riuscitissimo oltreché an¬
cora molto attuale. Una delle novità più appa¬
riscenti del nuovo nato è costituita da una ri¬
voluzionaria tastiera che potremmo definire
«autoergonomtca»: si melma automatica¬
mente verso Tutilizzatore durante l'apertura T
del coperchio-display. Chi non gradisce que- j
sta disposizione può in ogni momento riab- :
bassarla nella sua sede (specialmente quan- :
do si utilizza il notebook in una posizione non •
troppo comoda), ma bisogna riconoscere :
che si tratta di una soluzione proprio gemale, j
Agendo sugli stessi comandi che sblocca- •
no il display, l'intero piano della tastiera si :
apre a compasso per consentire l'accesso al- •
la sede dell'hard disk rimovibile, della batte- ■
ria ricaricarle e della seconda unità di me¬
moria di massa che può essere il lettore di
CD-ROM, l'unità a floppy disk o un secondo
hard disk. Alternativamente è possibile sfrut¬
tare la medesima sede per installare un se¬
condo adattatore per schede PCMCIA o una
seconda batteria ricaricane
Dal punto di vista audio, il ThinkPad 760
può contare su una completa sezione Sound
Blaster compatibile, alla quale fanno capo
una coppia di altoparlanti stereo integrati, un
microfono mono, un'uscita cuffie e un in¬
gresso per microfono esterno.
La tastiera ha una disposizione dei tasti
esemplare ed un funzionamento degli stessi
ineccepibile I tasti di controllo cursore sono
posizionati in basso a destra nella consueta
disposizione a «T» rovesciata, i tasti funzione
sono disponibili tutti in prima battuta, mentre
in alto a destra troviamo, raggruppati, i sei ta¬
sti di controllo PageUp. PageDown, Home,
End, Insert e Delete
Determinati tasti, preceduti dal tasto Fn.
regolano alcune funzionalità della macchina,
come l'attivazione dell'uscita per monitor
esterno o il livello sonoro degli speaker (re¬
golabile anche attraverso un potenziometro a
slitta). Non manca la possibilità, comandata
anch'essa dal tasto Fn, di congelare lo stato
della macchina salvando l’intero contenuto
della memoria su hard disk: è una valida al¬
ternativa all'effettivo spegnimento del porta¬
tile, con il vantaggio di preservare compieta-
mente lo stato dell'intero sistema, riattivan¬
do successivamente tutte le funzionalità in
un tempo sicuramente ridotto rispetto
all'esecuzione di un successivo bootstrap
Oltre a questo, chiudendo semplicemente il
coperchio il computer si pone in stato di stop
(basso consumo) per risvegliasi automatica¬
mente non appena riaccediamo alla tastiera
e al display. WS
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
157
PROVA
PROVA
’ differenza di altri notebook multime-
: V i 1 diali più compatti (come il Mistral del-
: LaJ la stessa McPerson) il potente HAL
: non offre il lettore di CD-ROM in sostituzio-
| ne del drive per floppy disk, ma li mette a di-
; sposizione entrambi
: Progettato e costruito nell'assoluto rispet-
• to di ogni norma di natura ergonomica, HAL
: offre alte prestazioni unite ad ampie possibi-
• lità di configurazione del prodotto senza il ri-
■ corso a compromessi A cominciare dal pro¬
cessore utilizzato (rigorosamente Pentium
con velocità di clock comprese tra 75 e 133
MHz), dall'hard disk di taglio più o meno ele¬
vato, senza trascurare il display a colori, a
matrice attiva o in tecnologia dual scan, con
risoluzione grafica fino a 800 x 600 pixel e di¬
mensione massima di ben 12.3 pollici Ma le
capacità «spiccatamente multimediali» di
HAL vanno oltre, offrendo di serie anche
un'uscita video standard NTSC e PAL dispo¬
nibile su un connettore di tipo S-Video pre¬
sente sul retro
L'hard disk è facilmente rimovibile ed è di¬
sponibile in tagli compresi tra 340 megabyte
e 1.35 gigabyte, mentre l’unita floppy disk
può all'occorrenza essere sostituita da una
seconda batteria ricaricabile (di formato e ti¬
po identico a quella di sene) per raddoppiare
l'autonomia elettrica della macchina.
Non manca, inoltre, la possibilità di instal¬
lare internamente un modem integrato «pro¬
prietario» cosi come esiste la predisposizio¬
ne per schede di tipo PCMCIA di tipo III. E a
proposito di predisposizioni, il nuovo note¬
book HAL offre anche la decodifica MPEG
grazie ad una scheda aggiuntiva, anch'essa
facilmente installabile all'interno Con la
scheda MPEG è possibile decodificare i fil¬
mati video compressi secondo questo stan¬
dard e disponibili in numero sempre crescen¬
te in formato Video CD. Gli altri accessori di¬
sponibili a richiesta riguardano l'alimentatore
da auto, il caricabatterie esterno (per due
batterie), le espansioni di memoria, la
docking-station, un replicatore di porte, un
modulo TV7Tuner e Video capture. oltre, na¬
turalmente. a tutti i dispositivi PCMCIA pre¬
senti sul mercato quali porte SCSI, Ethernet,
interfacce GPS e fax/modem a 28.800 bps.
L'audio utilizza una scheda sonora stereo
a 16 bit (Sound Blaster Pro compatibile) alla
quale fanno capo anche una coppia di alto¬
parlanti stereo inseriti nel pannello-display e
un piccolo microfono mono presente nella
zona anteriore. L'uscita audio (presente sul
lato destro della macchina insieme agli in¬
Sul retro del portatile HAL troviamo anche un’usci¬
ta S-Video in standard PAL e NTSC A lato la tastie¬
ra con la disposizione dei tasti tutt'altro che sacrifi¬
cata
McPerson HAL
Produttore
e distributore:
McPerson Srl
Via Maestra, 242
33048 Cordenons IPNl
Tel. 0434/542000 -
Fax 0434/5420 IO
Prezzo orientativo
UVA esclusa):
McPerson HAL - Pen¬
tium 100 MHz - HO
135 GB ■ Display colo¬
re TFT 11.3" - RAM
16 MB- CD-ROM 4>
Ut 7 790000
McPerson HAL
di Andrea de Prisco
gressi audio) è regolata da un potenziome¬
tro: a questa è possibile collegare una coppia
di speaker esterni, un amplificatore o una
cuffia stereo. Il dispositivo di puntamento in¬
tegrato è rappresentato dall'innovativa tou¬
ch-pad che unisce alla praticità della trackball
la robustezza delle tavolette grafiche indutti¬
ve (senza parti in movimento).
Come abbiamo anticipato qualche mese fa
su MCmicrocomputer, il fiore all'occhiello
delle spiccate caratteristiche ergonomiche di
HAL è senza dubbio la tastiera, distante per
qualità anni luce da quella di prodotti concor¬
renti. Troviamo (finalmente!) una disposizio¬
ne dei tasti ottimale, senza quell'odiosa fila
di tasti controllo cursore presente (nella
maggior parte dei portatili) all'estrema de¬
stra, in una posizione che rende difficile l'ac¬
cesso ai tasti BackSpace e Enter
Ottima anche l'estrema precisione di fun¬
zionamento della tastiera: non perde un colpo
nemmeno digitando molto velocemente La
sua posizione, accostata al display, unita
all'utilizzo dei due piedini posteriori (che incli¬
nano il portatile «verso» l'utente) migliorano
ulteriormente l'ergonomia generale di HAL.
Il lettore di CD-ROM integrato si «affaccia»
sul lato sinistro del portatile, dove troviamo
anche l’interruttore di alimentazione, la predi¬
sposizione per schede PCMCIA di tipo III e
un'ulteriore uscita cuffie (anch'essa regolata
da un potenziometro) per l'audio diretto del
lettore di CD. L'apertura di quest'ultimo, per
prevenire azionamenti accidentali, può essere
bloccata da un apposito fermo meccanico,
per la verità dal funzionamento non troppo
preciso. Anche l'interruttore di alimentazione
dispone di un pulsammo centrale che ne im¬
pedisce azionamenti involontari: se da una
parte diventa più scomodo accendere e spe¬
gnere HAL, dall'altra possiamo star certi che
ben difficilmente perderemmo un nostro la¬
voro non ancora salvato a seguito di uno spe¬
gnimento involontario della macchina
Come era da attendersi. HAL si comporta
egregiamente nell'esecuzione dei vari bench-
mark di cui si compone la nostra suite, Visto
che i programmi utilizzati fanno largo uso sia
dei calcoli interi che dei calcoli in virgola mo¬
bile, spostando al contempo grosse quantità
di dati nella memoria centrale (ben oltre le
capacità della cache interna e di quella di se¬
condo livello) e facile
individuare eventuali
problemi hardware
che potrebbero ri¬
percuotersi sulla ve¬
locità di elaborazione
reale della macchi¬
na Più di una volta
ci è capitato (ma non
e certo il caso di
HAL) di «scoprire»
macchine in cui l'in¬
terfacciamento pro¬
cessore-memoria
soffriva di un'errata
progettazione che
portava a rallenta¬
menti inaccettabili
ogni volta che i dati
in gioco non erano
disponibili all'interno
della memoria ca¬
che. KE
158
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
Agendo sui due sblocchi laterali, si accede *
al display, alla tastiera e al dispositivo di pun- :
tamento integrato. Il primo è disponibile sia in •
versione a matrice attiva che in tecnologia :
dual-scan La tastiera ha un funzionamento '■
ineccepibile ed è intelligentemente posiziona- :
ta a ridosso del display, lasciando libera :
un'ampia zona anteriore dove è possibile ap- •
poggiare i polsi durante il suo utilizzo. :
Il dispositivo di puntamento integrato in Mi- :
strai è il Touch-Pad, l’ormai consueta mini ta- *
voletta grafica sensibile al movimento dei pol¬
pastrelli Nonostante accanto alla Touch-Pad
siano presenti i comuni tasti destro-sinistro
del mouse, il tasto di selezione (normalmente
il sinistro) può essere simulato con un singolo
o doppio colpetto sulla tavoletta. La selezione
rimane attiva fino a quando non allontaniamo
brevemente il nostro polpastrello dalla Touch-
Pad, cosi è possibile anche spostare icone e
finestre di Windows senza agire sui tasti
mouse e addirittura disegnare a video utiliz¬
zando i comuni strumenti messi a disposizio¬
ne da tutti i programmi grafici.
Già nella versione precedentemente prova¬
ta (con il 486DX-4/100) i risultati dei nostri
benchmark avevano evidenziato una progetta¬
zione esemplare, riuscendo a fornire risultati
di calcolo addirittura migliori di quelli rilevati
col precedente modello McPerson (lo Scriba)
a parità di processore installato e alla medesi¬
ma velocità di clock
Quei risultati, come detto già molto inte¬
ressanti. vengono nuovamente battuti dalle
eccezionali prestazioni offerte dal Cyrix MI
che, pur continuando a viaggiare a 100 MHz.
offre performance ancora superiori di un
buon trenta per cento. In altre parole, l'MI si
pone grosso modo a metà strada tra i 486 e i
Pentium di Intel, pur essendo «soltanto" un
chip pin compatibile con i primi. Tanto dal
punto di vista dei risultati ottenuti, quanto per
il fatto di essere pin compatibile con i 486,
l'MI ricorda in modo particolare TOverDrive
Pentium di Intel che, però, integra una grossa
ventola di raffeddamento, e per questo risulta
difficilmente installabile all'interno di un por¬
tatile. MS
McPerson Mistral
Produttore
e distributore:
McPerson Srl
Via Maestra. 242
33048 Cordenons IPN)
Tel 0434/542000 -
Fax 0434/542010
Prezzo orientativo
UVA esclusa):
McPerson Mistral Cy¬
rix MI a 100 MHz ■ Di¬
splay colore TFT 104"
- HO 540 MB - RAM 8
MB- CD-ROM 2x
Ut 4 990 000
McPerson Mistral
di Andrea de Prisco
istral, nobile componente della fami-
I ■ glia McPerson. appartiene a quella
fascia di notebook compatti che of¬
frono il lettore di CD-ROM in sostituzione del¬
la meccanica per floppy disk Dal punto di vi¬
sta hardware, Mistral è un notebook basato
sui processori della famiglia 486 di Intel, AMD
e Cyrix (l'esemplare in prova monta il Cyrix
MI. processore di quinta generazione). Le fre¬
quenze di clock variano da un minimo di 75 a
un massimo di 100 MHz mentre la memoria
centrale, di base pari a 4 megabyte, può esse¬
re espansa fino a quota 32 Lo schermo LCD
è a colori, con risoluzione 640x480, ed è di¬
sponibile sia in tecnologia Dual Scan che a
matrice attiva: in entrambi i casi si tratta di un
ottimo display da 10 4" di diagonale.
La sezione video fa capo ad una scheda
grafica VGA incredibilmente veloce interfac¬
ciata al sistema via locai bus VESA e dotata di
acceleratore grafico L’hard disk, anch’esso ri¬
movibile e facilmente upgradabile, è offerto
con capacità compresa tra 340 megabyte e
1.35 giga. Non manca, ovviamente, una sezio¬
ne audio Sound Blaster stereo a 16 bit con
microfono e altorparlantino incorporato, il tut¬
to in un cabinet compatto formato A4, alto
meno di cinque centimetri. Sul lato destro del¬
la macchina troviamo la meccanica per floppy
disk da 1 4 megabyte sostituibile, come det¬
to, con un più «multimediale» lettore di CD¬
ROM Per effettuare la trasformazione è suffi¬
ciente, a computer spento, azionare una leva
di sblocco accessibile sul fondo della macchi¬
na, sfilare l'unità come fosse una batteria rica-
ricabile ed inserire la nuova meccanica Nes¬
sun settaggio è richiesto ne a livello software
né a livello hardware passando da un sistema
ad un altro, la macchina, al momento del
boot. riconosce l'eventuale cambiamento e si
adegua di conseguenza.
Sul retro, protette da un lungo sportello di
plastica troviamo una porta parallela, l'uscita
video VGA. una porta per mouseAastiera stile
PS/2 e un connettore «tutto in uno» per il col-
legamento alla docking station opzionale.
Sempre posteriormente troviamo anche tre
prese mimiack per
l'audio (un ingresso
per microfono, un in¬
gresso di linea e
un’uscita di linea) e
una porta seriale a
raggi infrarossi per il
collegamento «sen¬
za fili» ad altri note¬
book o altre periferi¬
che dotate del me¬
desimo dispositivo di
interfacciamento.
Sul lato sinistro del
notebook e presente
una minuscola presa
d'aerazione (del tutto
passiva) atta ad «os¬
sigenare» il micro¬
processore presente
all'interno: nonostan¬
te l'elevata potenza
di calcolo in gioco
(cento megahertz
non sono certo po¬
chi) manca all'appel¬
lo. per la gioia dell'u-
tilizzatore. la noiosa
ventola di aerazione
che affligge normal¬
mente i portatili mol¬
to potenti
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
159
□ a nuova linea di portatili Olivetti si
può sintetizzare con poche parole:
processore Pentium a 120 MHz. ca¬
pacità multimediali, display da 11,8 pollici,
hard disk fino a 1 2 Gbyte, CD-ROM integra¬
to, scheda MPEG di serie Una famiglia di
prodotti professionali quindi, tutti dedicati al¬
la multimedialità. Stavolta ci occupiamo
dell'ECHOS P90M e dell'ECHOS P120S che
si presentano come top per varie caratteristi¬
che Il primo perché monta di serie la scheda
MPEG, il secondo per la grande velocità di
elaborazione e lo schermo di quasi 12" a ma¬
trice attiva.
«Senza ventilatore", su questo punto l'in¬
dustria di Ivrea ci spende più di uno slogan. I
due notebook, come il resto della famiglia,
montano a bordo la nuova serie di micropro¬
cessori Pentium a 2.9 volt che, garantendo
un livello estremamente ridotto di tensione
elettrica e quindi di riscaldamento, non ri¬
chiedono la presenza all'interno della mac¬
china del ventilatore per il raffreddamento
della motherboard. L’assenza del ventilatore
interno costituisce quindi, anche per i nuovi
modelli, una delle caratteristiche distintive
più innovative che ha reso possibile la realiz¬
zazione di prodotti ad altissime prestazioni,
con dimensioni tra le più contenute sul mer¬
cato (286 x 228 x 49 millimetri con un peso
di circa 3 kg) Oltre alla leggerezza ed alla po¬
tenza di calcolo va sottolineata la grande do¬
tazione di schermi a cristalli liquidi.
Il display dell'ECHOS P90M, è di 10 4", il
che offre una risoluzione VGA, mentre
l'ECHOS P120S dispone di un display a ma¬
trice attiva da 11.8", con risoluzione in grado
di garantire una brillantezza e una nitidezza
dell'immagine eccezionale
Un niente e potremmo vedere a breve su¬
perare i 12" se non addirittura arrivare ai
13" Una misura questa ancora sotto esame
sia per i costi che per le dimensioni e l'assor¬
bimento
Il nero è un non colore. Quello degli
ECHOS è un bell'antracite.
Nella forma i due modelli sono pratica¬
mente uguali, se si eccettua il display e la si¬
gla Nella parte frontale non ci sono aperture
di sorta, mentre su quella laterale trova po¬
sto il lettore per CD-ROM, affiancato dalla
batteria. Al posto del lettore si possono inse¬
rire o un lettore floppy, collegabile in ogni ca¬
so con un cavo in dotazione, o da una secon¬
da batteria al nichel idrogeno che permette il
superamento delle tre ore d'autonomia.
Nella parte posteriore si trovano poi tutte
le porte per il collegamento con il mondo
Olivetti ECHOS P90M
& ECHOS PI 20S
di Paolo Ciardelli
esterno (seriale, parallela, tastiera/mouse,
RGB e mini docking station) Per chi poi pos¬
siede delle periferiche che possono comuni¬
care con i raggi infrarossi, anche questa pos¬
sibilità è stata contemplata.
In particolare nella mini docking station si
potrebbero montare due schede half size
standard
Sul lato opposto, invece, troviamo i due
slot PCMCIA (una di tipo III o due di tipo II),
due jack per l'altoparlante ed il microfono
esterni
Piu che un notebook e una stazione multi¬
mediale, Oltre al CD-ROM integra all'interno
un'elettronica completamente compatibile
con lo standard SoundBlaster e monta due
altoparlantim incorporati nella parte alta della
tastiera
Una novità comunque è rappresentata
dall'adozione di un nuovo sistema di punta¬
mento: non un mouse o una trackball, ma
una specie di pad a sfioramento. Questo tipo
di periferica d'input è stato migliorato nel
tempo, va ricordato che viene regolato da un
particolare algoritmo matematico di alta pre¬
cisione, che assicura un puntamento più pre¬
ciso ed è possibile agire con due dita invece
di uno
La scheda MPEG di sene caratterizza il
modello ECHOS P90M che ha capacità mul¬
timediali asvanzate, compresa la possibilità
di visualizzare sul suo display a matrice attiva
un film su CD-ROM a pieno schermo La so¬
luzione MPEG di Olivetti è in grado di gestire
immagini video con una sequenza di 30 foto¬
grammi al secondo (necessari per la visualiz¬
zazione full-motionl, accompagnate dal sono¬
ro Presentazioni professionali, corsi di adde¬
stramento. ecc „ sono solo alcune delle appli¬
cazioni che possono essere realizzate, grazie
alla presenza della scheda MPEG
I nuovi modelli, sono dunque «fully multi¬
media ready», ovvero immediatamente pre¬
disposti per l'utilizzo di sofisticate applicazio¬
ni multimediali
Dispongono infatti di lettore di CD-ROM
integrato, hanno due altoparlanti di elevata
qualità e un microfono integrati, scheda au-
fjm
wm
r« r r t r i i i i t 111
(««■■■bbbbbbbbib
■ MBIIIKIBBaa ir
6*i !' KIBBB
« -
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
dio stereo a 16 bit. I due modelli sono total¬
mente compatibili con gli standard Sound
Blaster e Windows Sound System e offrono
inoltre la possibilità ulteriore di connettere un
microfono e delle casse esterne.
Come detto i due modelli della famiglia
ECHOS P si basano su un'architettura PCI.
hanno una memoria RAM da 8 Mbyte espan¬
dibile fino a 40 Mbyte Dispongono di uno
slot PCMCIA di livello III utilizzabile anche
come due Slot di livello II e di unità hard disk
Fast IDE estraibile con tagli che vanno da
810 Mbyte (per l'ECHOS P90M) a 1,2 Gbyte
(per l'ECHOS PI 20SI
Entrambi i notebook sono stati costruiti at¬
torno ad un microprocessore Intel Pentium
(Cache Memory di primo livello di 16 Kbyte e
256 Kbyte di secondo livello), con tensioni di
lavoro basse, 2 9 volt. Il clock è rispettiva¬
mente di 90 MHz e 120 MHz. come ben in¬
dica la sigla
Da dire che la costruzione interna è prati¬
camente fantastica e tutta l'elettronica è rag¬
gruppata in pratica in 10 cm.
I nuovi ECHOS P utilizzano batterie ricari-
cabili da 27 watt con un'autonomia di circa
tre ore. Lo stato di carica della batteria viene
costantemente segnalato da un indicatore a
cristalli liquidi situato in posizione centrale
sopra la tastiera Qualora la batteria si scari¬
chi completamente mentre si utilizza il com¬
puter, una particolare memoria di riserva ar¬
chivia automaticamente su hard disk il conte¬
nuto dei documenti attivi, consentendo
all'utente, dopo aver sostituito la batteria
scarica, di riprendere il proprio lavoro in tota¬
le sicurezza Una seconda batteria può esse¬
re inserita nella «bay» destinata al floppy o al
CD-ROM, raddoppiando così l'autonomia
della macchina nel caso si richiedesse l'im¬
piego del PC lontano da prese di corrente
per lungo tempo.
Tre ore però per un uso che preveda la let¬
tura continua di un CD, magari Video, posso¬
no essere poche se si è distanti dalla presa
elettrica.
Per questo va precisato che il modello
ECHOS P90M viene commercializzato con
due batterie. Si poteva fare di piu? Al mo¬
mento la potenza erogabile dagli accumula¬
tori è quella che è. perciò penso che la scelta
Echos P 90M
Echos P120S
Produttore e distributore:
Olivetti SpA
Via Jervis. 77
10015 -Ivrea iTOl
Tel. 0125/5200
Prezzi non disponibili al momento della prova
dell'azienda sia stato oculata e pensato dalla
parte dell'utente
Totalmente conforme ai principali standard
europei di qualità e alle norme per il rispetto
dell’ambiente, i notebook vengono forniti
con dual instali Windows 95 e Windows
3.11 precaricati
Caratterizzati da un prezzo particolarmente
aggressivo, i nuovi notebook hanno le stesse
dimensioni e le stes¬
se caratteristiche er¬
gonomiche dei pre¬
cedenti modelli E-
CHOS Pentium an¬
nunciati in Europa
nel mese di ottobre
L'Olivetti sembra
avere le carte in re¬
gola per giocare su
vari tavoli, sia quelli
dell'elaborazione per¬
sonale e perciò por¬
tatile che la multime¬
dialità spinta.
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
161
PROVA
7 V'Ho Stakar Notebook Prò-Line Pen 133
• I ■ monta un processore Pentium con
: LJ velocità di clock comprese tra 75 e
: 133 MHz, coadiuvato da cache esterna da
■ 256 K. Utilizza un locai bus PCI per l'interfac-
; ciamento ad alta velocita con la scheda con-
\ troller dell'hard disk e con la scheda video in-
• tegrata (quest'ultima dotata di acceleratore
: grafico e di 2 MB di VRAM). Il display, a colo-
• ri, offre una risoluzione massima di 800x600
■ pixel e può essere a matrice attiva o in tec¬
nologia dual scan. Su monitor esterno la riso¬
luzione massima raggiungibile è pari a
1280x1024 pixel con profondità di 8 bit 1256
colori).
La sezione audio è a 16 bit, è compatibile
sia Sound Blaster Pro che Microsoft Sound-
System, ed ó completa di microfono integra¬
to e due altoparlanti stereo posizionati tra ta¬
stiera e display.
Al posto della consueta trackball mtegiata,
troviamo una più moderna trackpad dal fun¬
zionamento ineccepibile. Grazie al suo
software di gestione piuttosto evoluto, è in
grado di «intuire” perfino il click o il doppio
click del tasto sinistro del mouse dando un
singolo o un doppio colpetto sulla tavoletta
stessa. Ciò non toglie, però, che siano pre¬
senti anche i normali tasti destro-sinistro del
mouse da utilizzare con maggiore comodità
col dito pollice.
Sia la meccanica per il floppy disk che il
lettore di CD-ROM si affacciano sul lato fron¬
tale del portatile, nella posizione di certo er¬
gonomicamente piu corretta.
La meccanica floppy disk può, all'occor-
renza, essere sostituita con un modulo
MPEG per la riproduzione dei filmati video
registrati in questo formato. Dovrebbe esse¬
re già disponibile anche il modulo/box video
tuner per gestire i segnali video e per riceve¬
re le trasmissioni televisive direttamente sul
notebook. Oltre a quella interna, una secon¬
da batteria, di dimensioni e capacità maggio¬
ri. può essere agganciata esternamente per
prolungare significativamente l'autonomia
della macchina
Sul fondo troviamo l'alloggiamento per
l'hard disk rimovibile (disponibile in tagli da
420 MB a 1280 MB) e il vano per il micropro¬
cessore e l'espansione di memoria II note¬
book accetta sia processori a 3.3 V che a 2.9
V per l'utilizzo di questi ultimi è necessario
installare un'apposita «CPU Power Board”
che si occupa di fornire la giusta tensione di
alimentazione al microprocessore
La tastiera ò di tipo esteso sono presenti
in prima battuta tutti i tasti funzione nonché i
tasti di movimento e controllo cursore Que¬
sti ultimi, come accade purtroppo nella mag¬
gior parte dei notebook, sono posizionati
all'estremità destra, dove possono rendere
un po' piu difficoltoso l'accesso ai tasti «Re¬
turn» e «BackSpace».
Stakar Notebook
Pro-Line Pen
Produttore
e distributore:
Microsys Electronics
Srl - Via Piermarini
snc ■ S Andrea delle
Fratte IPGl
Tel 075/5270448
Prezzo indicativo
al pubblico
UVA esclusar.
Stakar Notebook Pio¬
tine Pen 133. Pen¬
tium 133 MHz. display
colore dual scan, hard
disk 730 MB, Barn 4
MB, sistema operativo
OS/2 Warp
Lit 6652000
Stakar Notebook Propine Pen 133
di Andrea de Prisco
può avere velocità di clock pari a 75, 90, 100,
120 o 133 MHz; l'hard disk è disponibile in
tagli da 420, 540, 730, 810 e 1280 megaby¬
te Discorso analogo per lo schermo, sempre
a colori, ma in tecnologia dual scan o TFT
(due versioni: 640x480 o 800x600 pixel) e
per la RAM, di base pan a 4 megabyte, ma
da portare almeno ad 8 per non avere proble¬
mi con le applicazioni più avide di memoria.
La macchina più economica, con hard disk
da 420 MB, display dual scan e Pentium a 75
MHz costa poco piu di cinque milioni e sei-
centomila lire (incluso sistema operativo IBM
OS/2 Warp)
Lo stesso modello, con processore a 133
MHz costa 690 000 lire in più. mentre per lo
schermo a matrice attiva bisogna aggiungere
circa un milione di differenza. Da ciò si evin¬
ce (quasi paradossalmente) che conviene
orientarsi direttamente sulle macchine più
performanti e accessoriate che, con una dif¬
ferenza di prezzo piuttosto contentuta, offro¬
no molto, molto di più. Verificate, gente, ve¬
rificatei «S
Tra tastiera e display troviamo un piccolo
pannello LCD riportante alcune informazioni
di servizio stato dei tasti CapsLock, Num-
Lock e ScrollLock, modalità «turbo» del pro¬
cessore (massima velocità consentita); atti¬
vità delle unità a floppy disk e CD-ROM; atti¬
vità dell'hard disk; livello di carica della batte¬
ria Accanto a questo, due pulsanti azionano
l'accensione/spegnimento o lo stato di
standby del portatile (evidenziato anch’esso
sul piccolo display LCD di servizio)
Il Pro-Line Pen 133. dall'alto dei suoi 133
MHz di velocità processore, è una macchina
che si è dimostrata eccezionalmente veloce,
fornendo risultati del tutto paragonabili a
quelli delle macchine da tavolo. La nostra
suite di benchmark. che fino ad'un paio d'an¬
ni fa veniva eseguita dalle macchine 486-
DX2/66 in quasi due ore e mezza, e stata di¬
vorata dalla «piccola belva» in poco più di
trenta minuti. Per fare un paragone con le
macchine basate sui processori «hi-end» del¬
la generazione precedente (i 486-DX4 a 100
MHz), le performance raggiunte dallo Stakar
a 133 MHz sono fino
a tre volte superiori
per quel che riguar¬
da i calcoli in virgola
mobile e quasi dop¬
pie per l'aritmetica
intera L'ultimo test,
per finire, riguarda il
rapporto prestazio-
n i/prezzo I notebook
Pro-Line, essendo
disponibili in un’infi¬
nità di differenti con¬
figurazioni, hanno
anche un'infinità di
prezzi diversi. Il pro¬
cessore utilizzato, in
tutti i casi Pentium.
Il notebook Stakar è
l'unico ad incorporare
anche unpiccolo joy¬
stick A destra l'unità
floppy e l'hard disk ri¬
movibile.
162
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
Satellite Pro 400 CS
Distributori:
Celo
Via Saronnese. 16
20025 - Legnano IMI)
Tel 033 l/: i fiuto _
Computer 2000
Via Gaggia, 4
20139 ■ Milano
Tel.: 02/525781
Ingram Micro Italia
Via Roma, 74
20070 Cessina de
Pecchi IMI)
Tel 02/95796!
Prezzo UVA esclusa):
Satellite Pro 400 CS
Ut 6 750000
Toshiba Satellite Pro 400 CS
di Andrea de Prisco
e torniamo indietro nel tempo di una
buona decina d'anni, agli albori
dell'informatica «portatile", non pos¬
siamo non ricordare il mitico Toshiba 1100,
uno dei primi LapTop (cosi si chiamavano a
quei tempi le unità compatte autoalimenta¬
te ... non ancora notebook) disponibili sul
mercato italiano Le sue caratteristiche, en¬
tusiasmanti per quei tempi, oggi ci farebbe¬
ro certamente sorridere: microprocessore
8088, display (dalla visibilità discutibile) mo¬
nocromatico, CGA e assolutamente privo di
retrolllummazione. memoria di massa rap¬
presentata da un'unità microfloppy da 720
K. Eppure era la gioia dei suoi possessori, in
un periodo in cui l'informatica personale era
di poche pretese, gli hard disk erano un lus¬
so sulle macchine da tavolo degli utenti
«normali», i computer forse erano meno fa¬
cili da usare, ma venivano sfruttati sempre
al centotrè per cento delle loro effettive ca¬
pacità,
Dai quei giorni ad oggi, Toshiba non ha
mai smesso di costruire portatili, offrendo
sempre prodotti al vertice della tecnologia
via via disponibile, anche se in Italia, per
problemi durante un periodo di distribuzione
diretta, l'abbiamo vista scomparire dal mer¬
cato per molti mesi. Ma Toshiba è rimasta,
naturalmente, viva e vegeta, e uno dei suoi
ultimi portatili è in prova proprio in queste
pagine
Si tratta del modello Satellite Pro 400 CS
un notebook multimediale ad alte prestazio¬
ni. Il microprocessore utilizzato è il Pentium
a 75 MHz, l'hard disk e da ben 810 megaby¬
te e l'unità floppy disk può, all'occorrenza.
essere sostituita da un lettore di CD-ROM a
quadrupla velocita Tre sono i modelli della
serie 400: il 400 CS, in prova in questa se¬
de, dotato di display a colori dual scan da
10 4 pollici; il 400 CDT dotato di display di
pari dimensione ma in tecnologia attiva e il
410 CDT con il Pentium a 90 MHz e display
(sempre a matrice attiva) da 11.3 pollici e
800x600 pixel di risoluzione.
Dal punto di vista audio, i notebook della
serie 400 possono contare su una sezione
Sound Blaster Pro compatibile, con microfo¬
no e altopariantino incorporato, uscita cuffie
e ingressi di linea o per microfono esterno
Tra le caratteristiche particolari è da se¬
gnalare senza dubbio l'alimentatore multi-
tensione incorporato dell'apparecchio, che
consente il collegamento diretto alla corren¬
te di rete senza l'utilizzo alcuno di adattatori
esterni
Pur non presentando soluzioni estetiche
particolari, non possiamo non riconoscere
che il notebook Toshiba in prova in queste
pagine ha un look comunque molto curato,
con una linea semplice caratterizzata dai
bordi piuttosto arrotondati Si lascia maneg¬
giare e trasportare con facilità e nell'utilizzo
non fa certo rimpiangere i computer da ta¬
volo grazie alle soluzioni ergonomiche che è
in grado di offrire II display, anche nella ver¬
sione a matrice passiva, ha una visibilità ec¬
cellente, specialmente con le visualizzazioni
su sfondo chiaro come possono essere le
applicazioni di Windows. Il display a matrice
attiva (utilizzato dal modello 400 CDT) è uno
dei migliori in commercio: non sottovalutia¬
mo. infatti, che Toshiba è uno dei maggiori
produttori mondiali di schermi a cristalli li- ?
quidi ed è facile trovare LCD di questo co- '■
struttore anche su notebook di altre mar- •
che. :
Sul lato sinistro della macchina troviamo j
l'interruttore di alimentazione, gli ingressi :
audio di linea e per microfono esterno, Tal- :
loggiamento per le espansioni PCMCIA di ;
tipo III. la porta per il drive esterno e la se- :
naie COMI Sul lato opposto troviamo il co- ■
mando di sblocco per la batteria ricaricabile ■
e la meccanica floppy disk che può essere
sostituita da un lettore di CD-ROM a qua¬
drupla velocità Una volta estratta dalla sua
sede, la meccanica floppy disk può ancora
essere utilizzarla inserendola in un apposito
contenitore esterno che si collega al note¬
book via cavo.
Sul retro è presente l'uscita video per
monitor esterno, la porta seriale, il connet¬
tore per la docking station opzionale, la pre¬
sa per l’alimentazione (multitensione da 100
a 240 volt), la ventola di aerazione e la pre¬
sa per mouse/tastiera esterna tipo PS/2.
Come nella maggior parte dei portatili di re¬
cente generazione, troviamo anche una por¬
ta seriale a raggi infrarossi per il collega¬
mento senza fili con altri notebook o perife¬
riche dotate del medesimo tipo di interfac¬
ciamento.
La tastiera, di qualità ottima, è situata a
ridosso del display e incorpora (tra le lettere
G, H e B) il dispositivo di puntamento inte¬
grato denominato MousePomt. Si tratta del
medesimo dispositivo inventato da IBM per
i suoi portatili: semplicemente esercitando
su di esso una leggerissima pressione in
una qualsiasi direzione il sistema e in grado
di interpretare le nostre intenzioni di sposta¬
mento. Il dispositivo è, in un certo senso,
un microscopico joystick in grado di perce¬
pire spostamenti infinitesimali, sembra un
«piallino» messo li non si sa bene a far co¬
sa ma funziona perfettamente ed è anche
facile ed immediato da utilizzare. Peccato
che non sia sensibile anche alla pressione
verticale per «sentire» in tal modo i click del
mouse la funzione e svolta da due tasti di
grosse dimensioni posti poco sotto la ta¬
stiera e facilmente raggiungibili col dito pol¬
lice senza la necessità di allontanare le ma¬
ni dal loro posto... di combattimento. Infine,
sul lato frontale della macchina, troviamo il
piccolo altoparlante di sistema, l'uscita cuf¬
fia e un piccolo nottolino per la regolazione
audio di quest'ultima. MS
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
163
PROVA
□ el TVC Oyster Brahma, ce ne siamo
occupati sul numero scorso. Le occa¬
sioni per riparlarne sono varie e non
solo quella della carrellata sui portatili multi¬
mediali. Infatti ora il portatile è dotato di un
lettore CD-ROM a quadrupla velocità ed il mi¬
croprocessore funziona a 2.9 volt, con relativi
assorbimenti inferiori.
La forma esterna dell'Oyster Brahma non è
perfettamente parallelepipeda e lascia ampi
spazi a spigoli. Il suo è il classico antracite
scuro, pesa circa 3 kg, e le dimensioni sono
contenute: 290x230x490 mm.
Da notare subito l'inserimento nel frontale
dell'unità di lettura per i CD-ROM a velocita
quadrupla della Toshiba, e sul lato il lettore di
floppy disk drive. Subito appresso al lettore,
trova posto Thard disk removibile da 2.5" del¬
la capacità di 812 Mbyte formattati, della Hita¬
chi. Chiude la descrizione della parte destra la
grata quadrata del piccolo ventilatore interno
ed il pulsante di accensione.
Il calore che esce da questa grata è appena
percepibile visto e considerato che il micro¬
processore funziona a 2.9 volt.
Nella parte posteriore spiccano innanzitutto
i piedini che possono inclinare il computer
portatile e l'ampio sportello che copre tutte le
porte disponibili per il collegamento con il
mondo esterno (si può fare a meno di aprirlo,
perché al centro c’è una finestrella per la por¬
ta a raggi infrarossi a standard IRDA), Segue
un piccolo doppio scorrevole che permette di
poter usufruire della connessione ad una
docking station multimediale o ad un port re-
plicator. Da sinistra a destra contiamo la porta
per la tastiera o mouse a standard PS/2, quel¬
la giochi o MIDI, sopra la porta di espansione
ecco quella parallela e seriale. Pei finire l'usci¬
ta per il monitor SVGA esterno.
La porta parallela può essere settata in
quattro modi diversi SPP (modalità normale
bidirezionale), EPP vi 7 o vi 9 (modalità
Enhanced) e ECP (Extended Capabilities).
All'uscita video può essere collegato un vi¬
deo esterno, e le modalità supportate arrivano
a 1.280x1.024 pixel
Come in altri portatili le slot per le schede
PCMCIA sono due, ed in pratica si possono
inserire altrettante schede a standard I o II
contemporaneamente od una di tipo III o IV
per volta A lato dello sportello troviamo il pul¬
sante di suspend e le varie uscite audio. Nella
parte estrema ci sono serigrafate infine le por¬
te di I/O per la scheda MPEG I opzionale
Brahma
Pentium90 MHz
Distributore:
TVC Italia S r l
Strada del Mobile,
16/c - 33080 - Vismale
di Pasiano IPN)
Prezzo UVA esclusaK
Brahma Pentium 90
MHz
Ut 7 190 000
TVC Oyster Brahma Pentium 90 MHz
di Paolo Ciardelli
La parte sottostante presenta altri partico¬
lari interessanti. Per prima cosa lo sportello
che cela la scheda MPEG I opzionale,
l'espansione della memoria RAM, fino a 72
Mbyte sfruttando dei moduli DIMM, e la bat¬
teria ricaricabile Questa sfrutta una tecnolo¬
gia messa appunto dalla collaborazione tra la
Duraceli e la Intel. Si può inoltre conoscere
10 stato di carica anche a computer spento
ed addirittura a batteria disinserita, tramite
tre piccoli led montati sull'accumulatore
stesso.
Agendo su due piccole leve laterali, si apre
11 display che cela la tastiera. È molto ampio,
11.4" a matrice passiva Dual Scan ed in prati¬
ca occupa quasi tutta l'antina di forma non
perfettamente rettangolare Questa è monta¬
ta su due cardini e si può aprire a 180 gradi
La risoluzione del display è alta ben
800x600 a 256 colori, più che accettabile solu¬
zione se si usa a fondo Windows 95 L'elet¬
tronica che lo controlla è a standard SVGA PCI
accelerata per Windows e conta su di un
Mbyte di RAM video.
La tastiera è preceduta da una zona poggia
palmi delle mani dove trova posto sia il grosso
TouchPad integrato a due tasti, che i due alto¬
parlanti. Nel modello in prova questa è inglese
ma è disponibile anche in lingua italiana con le
vocali accentate La digitazione è un po' dura
ma non rumorosa ed il tocco è abbastanza si¬
curo
In lato al centro sotto il display trova la sua
giusta collocazione un ampio LCD che visua¬
lizza le varie funzioni (blocco del tastierino nu¬
merico, attivazione delle memorie di massa o
Tmformazioni sull’alimentazione).
Togliendo la tastiera si prende visione di
tutta elettronica, celata anche dal grosso dissi¬
patore di calore della CPU II cuore del note¬
book è un microprocessore di classe Intel
Pentium a 90 MHz, a tecnologia 2.9 volt che
sfrutta una cache di secondo livello di 256
Kbyte ed una memoria RAM di 24 Mbyte e
tutta un’elettronica a standard PCI, Il sistema
operativo come detto prima è Microsoft Win¬
dows 95 che viene dato preinstallato insieme
ad un CD.
Alla resa dei conti le caratteristiche sono
buone e all'altezza di una macchina multime¬
diale. Oltre al prezzo e le peculiarità vale la
pena ricordare che la TVC Italia è specializza¬
ta nel settore del
mobile computing
ed il suo personale
ha una pluriennale
esperienza e mette
a disposizione un
servizio di assisten¬
za On-Line capace di
risolvere qualsiasi
problema in 72 ore.
A tutto ciò va ag¬
giunto che la garan¬
zia è di due anni ed
è disponibile anche
un supporto telema¬
tico all'indirizzo
http://www.wp-
com/oyster ed un
numero verde a cui
chiedere informazio¬
ni commerciali (167-
250309).
Mg
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
NP 5100/A800
Produttore
e distributore:
Umdata Srl
Via S Damaso, 20
00165 Roma
Tel 06X9387318
Prezzo UVA esclusak
NP 5100/A800
Ut 8500.000
Unidata NP 5100/A800
di Paolo Ciardelli
on il marchio Unidata giochiamo un
po' in casa Si tratta infatti di una sena
azienda di Roma con sede alle pendici
del colle Giamcolo che si è saputa ricavare nel
tempo una sua dimensione nel mercato italia¬
no. Forte nel mercato professionale dei server
e dei desktop, nella fornitura di soluzioni, ap¬
parecchiature e sovrastrutture per il mondo
Internet e perciò Web, non disdegna la com¬
mercializzazione di computer portatili.
Il notebook in prova è un degno rappresen¬
tante della specie, basato su processore Pen¬
tium a 90 MHz Le scarpe bicolori, latte e cre¬
ma alla Duilio, come le vecchie automobili,
identificano un'epoca non troppo lontana da
noi nel tempo e se vogliamo abbastanza ro¬
mantica. Il computer portatile della Umdata si
presenta cosi, con una scocca che il progetti¬
sta non ha disdegnato di fare in due tonalità di
grigio chiaro, quasi a voler sottolineare le varie
parti che la compongono. Le dimensioni sono
quelle standard come il suo peso
L'antina display,
dove praticamente gli
spigoli sono stati ban¬
diti, ben si accompa¬
gna al resto della
macchina o meglio ci
si adagia sopra, co¬
me una valva di con¬
chiglia.
Nel lato destro,
sempre per chi guar¬
da di fronte, trova la
sua giusta collocazio¬
ne il lettore di CD¬
ROM, estraibile e so¬
stituibile con il floppy
disk drive da 1.44
Mbyte, subito segui¬
to da uno sportello
che cela le due slot
PCMCIA a standard II
e III Sicuro è lo scat¬
to dello sportello che
ben fa pensare al fu¬
turo di aperture e
chiusure nel tempo.
La parte posteriore è
ricca di dotazioni. Per prima cosa le tre prese
di I/O audio, al cui fianco segue un'interfaccia
IrDA a raggi infrarossi
Due sportelli a questo punto celano alla vi¬
sta le connessioni verso la stampante, la se¬
riale ed il monitor esterno e naturalmente la
docking station. Quest'ultimo è a scomparsa.
Al centro tra i due c'è una grata per la fuonu-
scita dell'aria calda.
Chiude la panoramica della pane posteriore
il connettore tastiera/mouse con piedinatura
PS/2
Nella parte sinistra, dopo la presa dell'ali¬
mentazione. c'è l'hard disk rimovibile da 2.5"
della IBM da 810 Mbyte e naturalmente il
grosso accumulatore ricaricabile.
Nella parte sottostante, la pancia del com¬
puter, invece da notare c'è solo lo sportello
per l'espansione di memoria.
Alzato il monitor ci troviamo di fronte ad un
tnonfo del bicolore, unito a delle piccole seri¬
grafie in azzurro sui van tasti funzione
Da notare subito la disposizione dei tasti ?
che regolano la luminosità ed il contrasto. Sia- :
mo abituati a trovarli in seconda digitazione :
sui tasti funzioni, ma sul computer portatile :
dell'Umdata si trovano sui tasti di movimento. •
Beh la scelta non è per niente male, in quanto :
molto più comoda.
La periferica di puntamento è la solita a ;
sfioramento, ma sembra leggermente più pie- :
cola delle altre. Potrebbe essere un effetto ot- |
tico. Non lo sono i due tasti che sono invece •
veramente di dimensioni inferiori agli altri visti
finora
Lo schermo è un ottimo TFT da 10.4" con
una buona risoluzione
Tornando alla tastiera estesa a 83 tasti è
stata sistemata in modo tale da lasciare uno
spazio su cui poggiare i polsi.
Accanto al pulsante di accensione un am¬
pio LCD ben visualizza e fornisce una varietà
di informazioni sul sistema. Le icone sono bel¬
le grandi e di facile interpretazione Subito so¬
pra al display se non bastasse c'è anche una
piccola spia led che ci avverte dell'accensione
della macchina.
Gli altoparlanti sono disposti nella parte su¬
periore del display, mentre un microfono in¬
corporato in basso a sinistra.
Il notebook della Unidata monta un Pen¬
tium a 90 MHz con una cache di secondo li¬
vello di 256 Kbyte per ottenere prestazioni an¬
cora più elevate.
All'interno, l'elettronica conta su una sche¬
da Sound Blaster compatibile con supporto
dei file MIDI e WAW. 16 Mbyte di RAM e
tutto il necessario per far funzionare al meglio
il portatile.
Passando dalle parole ai fatti, all'uso il com¬
puter portatile della Umdata si è dimostrato
più che all'altezza delle aspettative. La sua ta¬
stiera è ottima sia come forma che come toc¬
co. Anzi è quasi un piacere adoperarla. La si-
lenziosità soprattutto è quasi pan al rumore
soffuso emesso dal ventilatore interno alla
macchina. Particolare mai abbastanza impor¬
tante è l'alimentatore che anche se non è dei
più piccoli non è certo un peso massimo co¬
me siamo stati abituati a vedere
I colori del display sono apprezzabili e ripo¬
santi, un po' come la dotazione software,
Windows 95 naturalmente che mette se Dio
vuole, l’utente a proprio agio, dopo anni di
DOS e linea di comandi. K6
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
165
PROVA
embra solo ieri che mi accingevo per
la prima volta a provare un notebook
della Video Computer, ed invece sono
passati quasi sei anni Bene, l'emozione però
è sempre la stessa. Questa società infatti rie¬
sce a dare un suo tocco, forse grazie ad una
ricerca per uscire dal mucchio e a dire la sua.
E spesso è una voce fuori dal coro II compu¬
ter portatile della Video Computer, come ve¬
dremo, di carte da giocare ne ha molte e tutte
ben visibili da subito.
La prima cosa che si nota osservandolo è
l'imponenza. Infatti le sue dimensioni non si
discostano da quelle degli altri notebook in
prova, anzi; ma sarà il colore o comunque la
sua linea che non lo fanno passare inosserva¬
to.
Va detto subito che questo notebook è ve¬
ramente componibile. Infatti nella parte de¬
stra, per chi guarda di fronte, troviamo subito
la batteria ricaricabile al nichel idrato che si
contende lo slot con il floppy disk drive. Pic¬
cola grata rotonda per il ricambio dell'aria cal¬
da interna al computer ed ecco l'immancabile
memoria di massa: un hard disk da 2.5" della
IBM da 540 Mbyte.
Passiamo alla parte posteriore. Piccola pre¬
sa multipolare di alimentazione, seguita dal
classico sportello per la connessione ad una
espansione di sistema.
Enorme sportellone ed ecco in bella vista
le connessioni con il mondo esterno, sia pro¬
fessionale che ludico. Si inizia con la porta
per la tastiera con connettore PS/2 A lato pa¬
rallela, seriale, video esterno VGA, porta gio¬
chi o MIDI e per finire mouse Già da questa
ricognizione si vede che la dotazione di porte
è superiore a quella di molti altri notebook.
Non si adopereranno mai tutte 7 Non lo so,
ma tra averle e no che scegliete?
Giriamo attorno al notebook ed arriviamo
alla parte sinistra. Le interfacce di I/O audio
con i classici tre minijack microfono, e la re¬
golazione manuale del volume immediata del
livello senza utilizzare i comandi software,
trovano posto subito sopra alle due slot PCM¬
CIA. Da notare che solo quella superiore a
standard di tipo III entra totalmente nello slot,
mentre quella inferiore di tipo I, rimarrebbe
un po' fuori.
Siamo arrivati dunque al lettore di CD¬
ROM, anche questo estraibile e sostituibile
con una seconda batteria. Per ovviare alla dif¬
ferenza di ingombri, la batteria può essere infi¬
Pentimedia
Distributore:
Video Computer
S.p.a. Vìa Anioneth 36.
Collegno ITO) Tel
011/4034828, Fax
011/4033325
Prezzo UVA esclusa k
Penti media processo¬
re Pentium 100 MHz.
8 Mbyte RAM. 540
Mbyte Hard Disk,
Dual Scali 11,3“
Ut. 6 990 000
Video Computer Pentimedia
di Paolo Ciardelli
lata in una specie di adattatore di plastica. Una
bella soluzione per l'utente che non deve
comprare due batterie differenti allo scopo.
Un leva scorrevole nella parte frontale bloc¬
ca l'ampio display. Ampio perché è un ottimo
Dual Scan a matrice passiva da 11.3". Atten¬
zione che II display si può smontare ed estrar¬
re per una sostituzione, con una facilità estre¬
ma. Basta agire su due blocchi ai lati del com¬
puter ed il gioco è fatto. Non è possibile però
inclinarlo fino a 1 80 gradi.
In basso sotto al display, troviamo le due
regolazioni a slider per la luminosità ed il con¬
trasto.
La tastiera è molto ampia, con le relative
lettere accentate, ed i tasti funzione arrivano
fino a FI 2, due in più della norma La digitazio¬
ne è bella e sicura e non si nota la differenza
con un desktop.
Nella parte iniziale del computer, su di un
piano leggermente inclinato, troviamo la peri¬
ferica di puntamento: quella specie di piccolo
loystick brevettato dall’IBM, che invece di po¬
sizionarlo all'interno della tastiera, è separato
ed a parte Ai due lati naturalmente, quasi a
formale l'ovale di un occhio blu. ci sono i due
tasti di attivazione Da notare che non è cen¬
trato rispetto al corpo della macchina, ma ri¬
sulta leggermente spostato verso sinistra,
quel tanto che gli permette di trovarsi altresi
centrato rispetto alla tastiera.
Nella parte alta invece ci sono il tasto di su-
spend, l'interruttore di rete ed un display lun¬
go e stretto che monitorizza le funzioni del
computer portatile.
La bella tastiera cela alla vista l'elettronica
interna. Due piccoli fermi in plastica e viene
via. Il montaggio dell'interno e molto accurato
e la prima cosa che si nota è il cuore del com¬
puter, un Pentium con un clock a 100 MHz,
ampiamente ventolato e montato su di uno
zoccolo ZIF Bando alle economie quindi La
RAM è di 8 Mbyte e naturalmente la cache di
secondo livello è di 256 Kbyte
Il nome è un bel neologismo che la dice
lunga sulla multimedialità di questo computer
portatile A parte la
dotazione del lettore
di CD-ROM in con¬
temporanea con il
floppy disk drive, al¬
l'interno questa mac¬
china può contare su
di una scheda audio
Sound Blaster com¬
patibile, con una vera
porta di interfaccia
MIDI ed un bell'alto¬
parlante.
Della sua presenza
ci si accorge dal¬
l'ampia grata nella
parte superiore della
tastiera, quasi al cen¬
tro, ma non troppo
Le soluzioni offer¬
te comunque da que¬
sto computer portati¬
le sono da prendere
in considerazione e
sono veramente mol¬
teplici. MS
166
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
□ a NEC per il mercato italiano è abba¬
stanza nuova, ma in questo piccolo
lasso di tempo ha saputo guadagnarsi
un posto di primaria importanza II successo
lo deve alla bontà dei prodotti all'altezza del
suo nome.
Il computer della prova, purtroppo non è
arrivato in tempo utile per un test vero e pro¬
prio. ma viste le caratteristiche abbiamo de¬
ciso di parlarne ugualmente basandoci sulle
sue note tecniche.
Ci riserviamo comunque di provarlo appe¬
na possibile.
Con la presentazione della serie 4000, la
NEC ha introdotto dei computer portatili e
multimediali innovativi per il mercato italiano.
Tutti basati su microprocessori Pentium,
a partire da clock di 75 MHz per finire a 120
MHz, essi devono le avanzate funzionalità
all'adozione del lettore CD-ROM e la modula¬
rità allo slot NEC VersaBay II.
Il Versa 4080 monta per l'appunto un
Pentium di ultima generazione a 120 MHz
con tecnologia a basso voltaggio. Si tratta
dei tanto decantati 2.9 volt, che permettono
di consumare meno potenza a favore di una
maggiore durata della
batteria. Naturalmen¬
te a fianco del pro¬
cessore c'è una
cache di se¬
condo livel¬
zione della tastiera verso l'operatore, offren- ?
do cosi una maggiore comodità d'uso. Gli in- :
dicatori LCD sono ben visibili e forniscono ;
istantaneamente una varietà di informazioni :
sul sistema •
Ogni portatile è dotato di software TranXit ;
e di due porte ad infrarossi, una sulla parte :
anteriore ed una su quella posteriore, per- •
mettendo la comunicazione con gli altri di- :
spositivi dotati di un simile dispositivo :
La porta che viene simulata è la COM 2 e ■
lo standard di comunicazione a raggi infraros¬
si è compatibile IrDA.
Per l'utente meno esperto poi vengono in
aiuto le varie guide on-line, illustrate ed ani¬
mate. perciò piacevoli da usare.
Questo computer è stato progettato per
adattarsi alle esigenze dell'utente e crescere
con lui Sia l'hard disk che la memoria posso¬
no essere facilmente espanse, mentre le
slot delle schede PCMCIA offrono all'utente
l'accesso ad una vasta gamma di opzioni
Nel dettaglio la RAM può passare dagli 8
Mbyte standard a 40 Mbyte, mentre le slot
PCMCIA possono ricevere fino a due schede
di tipo II o una di tipo III (perciò schede mo¬
dem, network e SCSI o dispositivi di connes¬
sione wireless).
Per espandere il sistema poi si può fare ri¬
corso al Versa PortBar 4000, che fornisce la
connessione in «un solo colpo" di tutte le
periferiche (tastiera, stampante, monitor,
porta seriale e mouse) ed inoltre carica la
batteria mentre si usa il sistema
Trasformare il portatile in un desktop è fa¬
cile: basta sfruttare la Versa Docking Station
4000. Questa consente l’inserimento/espul-
sione motorizzato del notebook, la completa
replicazione delle porte, quattro porte audio,
altrettanti altoparlanti interni Altee Lansing, la
compatibilità Windows 95 per permettere il
«warm docking», conformità agli standard
Sound Blaster Pro, offrire tre slot ISA, due al¬
loggiamenti esterni a mezza altezza, un allog¬
giamento per hard disk interno da 3.5" ed un
convettore SCSI per il supporto di dispositivi
simili esterni. MS
di Paolo Ciardelli
Versa 4080H
Produttore
e distributore:
NEC Italia s.r.l
Via Leonardo Da Vinci
97. 20090 Trattano
sul Naviglio IMI), Tel
02/484151. Fa».
02/48400875
Prezzo UVA esclusar.
Versa 4080H Pentium
120 MHz. 8 Mbyte
RAM, 1,2 Gbyte Hard
Disk. LCD TFT 10.4'
Lìt IO 900 000
lo di 256 Kbyte per ottenere prestazioni an¬
cora più elevate
Per ottenere un'ottima versatilità, la NEC
ha adottato il VersaBay II collocandolo al cen¬
tro del frontale. In questa sede può trovare
posto sia il lettore di CD-ROM a doppia velo¬
cità, che il floppy disk drive da 1 44 Mbyte,
entrambi rimovibili dall'utente- Naturalmente
nella stessa slot può essere inserito un se¬
condo hard disk, magari da 2 Gbyte, oppure
una seconda batteria al litio, rinunciando
quindi allo scopo deputato di computer mul¬
timediale.
Oltre all'unità CD-ROM. la multimedialità
può contare su due altoparlanti stereo interni
posizionati nella parte alta del display (per ot¬
tenere una massima proiezione del suono)
ed un microfono incorporato nella parte infe¬
riore.
Una scheda Sound Blaster pro-compatibi-
le a 16 bit con supporto dei file MIDI e
WAW per un suono pulito e potente. Il tutto
è accompagnato da quattro porte I/O audio,
cuffie e microfono, da una regolazione ma¬
nuale del volume immediata del livello senza
utilizzare i comandi software
Per quanto riguarda il video full-motion,
sono presenti i driver con tecnologia di com¬
pressione Intel Indeo per il Runtime di Mi¬
crosoft Video for Windows
Lo schermo è un ottimo TFT da 10 4 " con
una risoluzione di 800x600 punti e 256 co¬
lori, che tradotto in esempi vuol dire
avere la stessa visione che si avrebbe
su un monitor SVGA esterno.
Il portatile NEC Versa 4080H è
stato quindi progettato per garan¬
tire comodità e facilità d'uso La
tastiera estesa a 83 tasti è sta¬
ta sistemata in una posizione
arretrata in modo da creare
sul davanti uno spazio su cui
poggiare i polsi Nella stessa
zona si trova il dispositivo di
puntamento VersaGlide con
la possibilità del doppio
«tocco», che simula quello
del mouse. I «piedini» recli¬
nabili permettono l'inclina-
NEC Versa 4080H
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
167
PROVA
PROVA
Hewlett Pac
scanner B/N e colore per
ScanJet 4s
Lo scanner, secondo una ricer¬
ca svolta dalla Divisione Hard-
copy della Hewlett Packard, è
soprattutto considerato uno
strumento specializzato adatto
ad ambiti particolari, come il
DTP, ed è principalmente utiliz¬
zato per integrare immagini e/o
testi in un unico documento.
Secondo una serie di dati resi
noti dalla stessa HP, nel 1992
sono stati creati oltre 90 miliar¬
di di documenti e sono state
prodotte oltre 1.000 miliardi di
copie: una media di 11 copie
per ciascun documento (cifre
contenute nel BIS Copier Report
1993). Da questi dati è confer¬
mata l'impressione che l'ufficio
senza carta non esiste ancora,
ma è solo una chimera che
l'informatica tenta di perseguire
invano. Secondo Hewlett
Packard è necessario che gli
utenti trovino il modo per far
convivere tecnologia e carta, in
modo che sia possibile concilia¬
re i metodi tradizionali con l'in¬
novazione tecnologica.
Secondo i dati esposti nel cor¬
so della conferenza stampa di
presentazione degli scanner og¬
getto delle note successive è
stato affermato che le società
che utilizzano mezzi elettronici
di comunicazione non si limita¬
no a migliorare i propri processi
di comunicazione, ma riducono
anche i costi nascosti della fo¬
tocopiatura. Secondo stime di
BIS Strategie Decision, una so¬
cietà leader nell'analisi tecnolo¬
gica, le spese di stampa e copia¬
tura raggiungono, di solito, un
livello compreso tra il 6 e il 13
per cento del fatturato medio di
una società. Gran parte delle
imprese non sanno quanto
168
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
kard ScanJet
Office Automation e DTP
ScanJet 4c
spendono usando la carta inve¬
ce di utilizzare i mezzi che la
tecnologia offre per poter co¬
municare più velocemente.
L'obiettivo che HP si prefigge
con la serie ScanJet 4 è quello
di offrire scanner di elevate pre¬
stazioni per le applicazioni tra¬
dizionali come la digitalizzazio¬
ne di immagini a colori di alta
qualità, ma anche di permettere
l'utilizzo dello scanner come
«front-end» della posta elettro¬
nica o del PC utilizzato come
terminale fax. Uno scanner col¬
legato ad un computer in rete
permette di acquisire i docu¬
menti per distribuirli in modo
più rapido: le informazioni pos¬
sono in tal modo essere condivi¬
se e distribuite con maggiore fa¬
cilità mediante la posta elettro¬
nica o con le applicazioni PC
fax. La rinnovata gamma di
scanner Hewlett Packard vuole
offrire l’integrazione con le ap¬
plicazioni di office automation
cercando nel contempo di ren¬
derne l'uso più semplice e prati¬
co, ma anche continuando ad
offrire la possibilità per l'utente
esperto di configurare al meglio
i parametri in relazione all'im¬
magine da acquisire special-
mente nell'impiego dei modelli
di più elevata qualità impiegati
per l'acquisizione di immagini a
colori. Nelle note successive
esamineremo i modelli ScanJet
4s e ScanJet 4c: il primo è uno
scanner «personale» adatto ad
impieghi di office automation; il
secondo è invece lo scanner che
offre la risoluzione più elevata
nella gamma HP ed è l'evoluzio¬
ne del precedente ScanJet 3c
operante a colori ed a toni di
grigio. m t
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
169
PROVA
Hewlett Packard
ScanJet 4s
di Massimo Truscelli
□ I primo scanner della produzione
HP esaminato in queste pagine
è il •<piccolo » ScanJet 4s, appar¬
tenente a quella categoria di scanner
della più recente generazione creati
per risolvere problematiche di office
automation più che per la gestione di¬
gitale sofisticata dell'immagine per ap¬
plicazioni grafiche o dì desktop publi-
shing.
In quest'ottica esso offre la sola ge¬
stione dei toni di grigio, è concepito
per occupare poco spazio sulla scriva¬
nia dell'utilizzatore ed il suo software
permette l'aggancio automatico ad ap¬
plicazioni per l'invio dei fax, il ricono¬
scimento dei caratteri ed altre applica¬
zioni normalmente impiegate nel quoti¬
diano lavoro svolto in un ufficio.
Descrizione
Lo ScanJet 4s è stato sviluppato con
l'intento di risolvere l'esigenza di quanti
richiedevano un piccolo scanner perso¬
nale capace di risolvere le problemati¬
che di archiviazione veloce dei docu¬
menti su carta. Le sue dimensioni sono
veramente ridotte: 9 cm di altezza, 7
cm di profondità e 32 cm di larghezza;
ridotto è anche il peso attestato a soli
1,2 kg. Sebbene lo ScanJet 4s presenti
dimensioni ridotte, esso è anche carat¬
terizzato da un inconveniente costituito
dalla presenza di un grosso alimentato-
re esterno che fornisce una tensione di
24 volt c.c. ed una corrente di 750 mA.
Sul retro dello scanner sono presenti
solo due connettori, quello relativo
all'alimentazione e quello relativo all'in¬
terfacciamento con il computer Dispo¬
nibile sia in versione Macintosh che PC,
l'interfacciamento con il computer av¬
viene mediante la porta seriale senza
necessità di alcuna interfaccia dedicata
Un design molto semplice, ma elegante
e funzionale offre una soluzione molto
pratica riguardante la consistenza dei
supporti da acquisire: ruotando il coper¬
chio superiore è possibile far seguire al
documento da digitalizzare un percorso
più o meno piano in modo da consenti¬
re l'introduzione di cartoncini, biglietti
da visita, ecc. Sul fondo dello scanner
sono presenti due piedini rotanti che
devono essere spostati per assicurare
le condizioni di equilibrio sul piano di la¬
voro. Le caratteristiche principali dello
170
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PROVA
HP SCANJET 4s
ScanJet 4s consistono in una risoluzio¬
ne ottica di 200 dpi che può essere in¬
crementata in modo enhanced ad un
valore massimo di 400 dpi con una de¬
scrizione delle tonalità di grigio a 4 bit.
I formati di documento supportati
giungono ad una dimensione massima
di circa 21 cm per 76 cm, mentre il limi¬
te inferiore è di 5 cm per 7,6 cm.
La dotazione standard che accompa¬
gna lo scanner comprende anche il pro¬
gramma di gestione PaperPort la carat¬
teristica principale del quale è offrire un
ambiente di lavoro che permette l'ac¬
quisizione automatica del documento
non appena esso viene inserito; l'acqui¬
sizione può avvenire secondo varie mo¬
dalità in funzione del tipo di documento,
ma soprattutto, il software consente il
collegamento tramite funzioni OLE ad
altre applicazioni (in numero massimo di
75) per la gestione della posta elettroni¬
ca, l'archiviazione, la lettura OCR e l'in¬
vio di fax.
Un manuale, caratterizzato dalla pre¬
senza di alcune «perle di saggezza» di
vari autori poste all'inizio di ogni capito¬
lo (ad esempio all'inizio delle informa¬
zioni tecniche è riportata la famosa cita¬
zione di Arthur C. Clarke «Ogni tecnolo¬
gia sufficientemente avanzata è indi¬
stinguibile dalla magia» che spesso ap¬
pare negli articoli di Corrado Giustozzi),
offre informazioni dettagliate sull'instal¬
lazione, la configurazione e l'uso dello
scanner. Nel nostro caso il manuale era
in inglese, ma un foglio di carta applica¬
to sulla confezione recitava: «I manuali
contenuti in questa confezione sono in
inglese solo perché si tratta di unità an¬
ticipate esclusivamente alla stampa.
Tutte le periferiche/PC HP vengono di¬
stribuite con i manuali localizzati. Per ul¬
teriori informazioni...».
Hewlett Packard ScanJet 4s
Produttore e distributore:
Hewlett Packard Italiana Spa ■ Via Giuseppe di
Vittorio, 9 - 20063 Cemusco sul Naviglio IMI) -
Tel. 02/9212! Fax; 02/92103246
Prezzo UVA esclusa):
ScanJet 4s + Visioneer PaperPort Ut. 800 000
Uso
Il software PaperPort si compone di
due diverse applicazioni: Visioneer Pa¬
perPort e Visioneer PaperPort Viewer. Il
primo è l'ambiente principale d'impiego
dello scanner, il successivo è un'appli¬
cazione fornita in duplice versione (Win¬
Ruotando il coperchio superiore è possibile modificare il percorso dei documenti da acquisire in relazione al
loro spessore e consistenza
dows e Macintosh), liberamente distri¬
buibile (e disponibile anche su numerosi
servizi on-line), la funzione del quale è
quella di rendere consultabili e stampa¬
bili i file prodotti dall'applicazione princi¬
pale PaperPort.
Una volta installati i programmi, av¬
viando l'applicazione principale si proce¬
de automaticamente alla calibrazione
dell'unità con la semplice introduzione
Dimensioni molto compatte e connettori ridotti
all'osso, notare il grosso pulsante laterale tondo
che rappresenta l'unico comando dello scanner
di un foglio bianco; terminata l'operazio¬
ne si dispone di un ambiente assimilabi¬
le ad una scrivania sulla quale sono di¬
sposti vari tipi di documenti di esempio:
lettere, immagini fotografiche, appunti
scritti a mano, biglietti da visita. Ognuna
di queste categorie corrisponde in
realtà a diversi modi di scansione del
documento: riportando la dicitura origi¬
nale del manuale per i vari tipi di docu¬
mento si può comporre la seguente li¬
sta: Artide (risoluzione dì 200 dpi con
descrizione ad un solo bit), Letter (riso¬
luzione incrementata a 300 dpi sempre
con descrizione ad un bit), Business
Card (400 dpi, 1 bit), Snapshot (200 dpi,
1 bit), Photograph (100 dpi di risoluzio¬
ne e descrizione a 4 bit) Oltre alle mo¬
dalità di scansione prefissate è possibi¬
le definirne una a piacere scegliendo la
risoluzione a passi di 100 dpi tra il valo¬
re minimo di 100 e quello massimo di
400 dpi con la descrizione a 1 o 4 bit.
Un'ulteriore caratteristica è rappre¬
sentata dal fatto che è possìbile impila¬
re più documenti di tipo uguale, quando
costituiti da più pagine, per renderne
più ordinata la visualizzazione nella fine¬
stra dell'applicazione. Logicamente so¬
no supportati i formati grafici più diffusi
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
171
PROVA
HP SCANJET 4s
Una serie di opzioni consente di configurare tutti i parametri di funzionamento,
in basso a sinistra sul desktop è disponibile la Links Toolbar
per permettere l'import e l'export dei
documenti digitalizzati. L'elenco com¬
prende oltre al formato proprietario con
estensione MAX anche i formati UFF,
PCX (in formato multipagina), DCX, GIF,
BMP e JPEG.
Mediante le funzioni OLE sono sup¬
portate numerose applicazioni (il ma¬
nuale ne indica 75) tra le quali Adobe
Photoshop (versioni 2.5 e 3.0); Corel
PhotoPaint, PC Paintbrush; Caere Om¬
niPage (Pro, Direct, LITE e Limited Edi-
tion); Lotus 1-2-3, cc:Mail, Notes Mail,
Microsoft Excel, Word, Write e Micro¬
soft Mail; Novell GroupWise e Novell
Quattro Pro; WordPerfect Office, Word¬
Perfect ; Wordstar ed una ricca serie di
applicazioni per la gestione fax; Trio Da-
taFax, Delrina WinFax, Caere FaxMa-
ster, ExpressFax, FaxAbility, FaxMa-
ster. Fax Sender, FaxWorks II funziona¬
mento dello ScanJet 4s è compieta-
mente automatico: basta inserire il do¬
cumento da digitalizzare nella finestra di
scansione per avviare il processo qua¬
lunque sia l'applicazione in quel mo¬
mento operativa sullo schermo.
Una volta ottenuto il documento in
formato digitale, esso è disponibile in
un'immagine grafica sulla metafora del¬
la scrivania rappresentata sullo scher¬
mo; da quel momento è possibile tra¬
scinarlo su una delle icone della «Links
Toolbar» alla base dello schermo corri¬
spondente alle applicazioni collegate di¬
namicamente, per operare delle trasfor¬
mazioni complesse (OCR. Fotoritocco.
trasmissione fax), oppure operare le tra¬
sformazioni basilari possibili direttamen¬
te nel PaperPort come la rotazione, l'in¬
grandimento, l'annotazione mediante
post-it (ma anche con evidenziatori e
pennarelli).
Conclusioni
Nelle prove eseguite, tra le altre una
di test con il software OCR integrato
nel PaperPort (Omnipage Limited Edi-
tion) che ha sortito buoni risultati gene¬
rali (tranne che per il mancato riconosci¬
mento delle vocali accentate a causa
del settaggio per la lingua inglese), i ri¬
sultati sono sempre stati piuttosto buo¬
ni ed a dimostrazione che è possibile
impiegare lo scanner in modo diverso
da quello tradizionalmente considerato
per la semplice integrazione di immagi¬
ni con testo, lo ScanJet 4s si adatta per¬
fettamente al lavoro d’ufficio facilitando
la trasformazione dei documenti carta¬
cei in documenti digitali, il loro scambio
ed archiviazione. Le funzionalità di an-
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PROVA
HP SCANJET 4s
Numerosi gli strumenti per scrivere annotazioni, evidenziare, sottolineare, indi¬
care, disponibili sia per documenti grafici che di testo
~n<g
UlSlHHlSlSHSag
1 1
Sdraili
A
I documenti multipagi-
na possono essere im¬
pilati in modo da rispar¬
miare spazio sulla scri¬
vania.
Un primo piano relativo ►
ai connettori di inter¬
faccia e alimentazione
mostra la cura dei par¬
ticolari nella fase di in-
gegnerizzazione
notazione permettono di poter facil¬
mente scambiare impressioni o eviden¬
ziare elettronicamente parti dei docu¬
menti da sottoporre a modifiche facili¬
tando il lavoro con uno sveltimento dei
tempi grazie anche alla possibilità di po¬
ter distribuire i documenti insieme al
PaperPort Viewer per consentire in tal
modo anche a chi non possiede specifi¬
co hardware e software di poter visua¬
lizzare e stampare il documento acquisi¬
to Il prezzo del "piccolo" scanner Hew¬
lett Packard è l'unico elemento che ri¬
mane da considerare: ottocentomila lire
IVA esclusa possono sembrare una ci¬
fra elevata o meno; sinceramente mi
sembra che si tratti di un prezzo conte¬
nuto rispetto alla quantità di possibili ap¬
plicazioni ed alla loro qualità, special-
mente se esse sono integrate in un am¬
biente nel quale siano già presenti solu¬
zioni applicative legate all'impiego del
personal computer per lo svolgimento
del lavoro d'ufficio. /se
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
173
PROVA
Hewlett Packard
ScanJet 4c
di Massimo Truscelli
o ScanJet 4c sostituisce il prece¬
dente modello 3c, è disponibile
nelle versioni per Macintosh e
per PC (con bus ISA/EISA o MicroChan¬
nel) e come tutti gli altri modelli della
rinnovata gamma ScanJet (compren¬
dente anche uno scanner compieta-
mente sviluppato e prodotto in Italia, lo
ScanJet 4Si, concepito per gruppi di la¬
voro collegati in rete Novell) è dotato
anch’esso del software PaperPort per la
gestione elettronica dei documenti car¬
tacei. Lo ScanJet 4c si pone al vertice
della gamma degli scanner prodotti da
Hewlett Packard e per le sue caratteri¬
stiche è adatto anche ad applicazioni di
tipo più tradizionale (DTP, grafica, fotori¬
tocco, ecc.) dove siano necessarie doti
di accuratezza e qualità, specialmente
nella scansione di immagini a colon.
Descrizione
L'estetica dello ScanJet 4c non è dis¬
simile da quella dei precedenti scanner
desktop HP, altrettanto si può afferma¬
re per ciò che riguarda gli ingombri, non
propriamente contenuti, ma consueti
per uno scanner piano capace di assicu¬
rare la scansione di documenti fino ad
un formato massimo di 21.6 x 35,6 cm.
L'aspetto è quello tradizionale per uno
scanner piano: una base comprendente
il piano di acquisizione ed il solito coper¬
chio da appoggiare sul documento origi¬
nale, eventualmente sostituibile, a ri¬
chiesta. con un alimentatore automati¬
co di originali (fino a 50 fogli) o un adat¬
tatore opzionale di trasparenti per il trat¬
tamento di diapositive, pellicole ed altri
supporti fino al formato A4,
Sul retro dello scanner sono presenti
due connettori SCSI (uno a 25 pm, l'al¬
tro a 50 pin), il commutatore che per¬
mette di selezionare l'indirizzo SCSI del
dispositivo, un commutatore di attiva¬
zione o meno del terminatore, il connet¬
tore per il collegamento dei dispositivi
opzionali (alimentatore originali o piano
per trasparenti), il connettore per l’ali¬
mentazione elettrica.
Infine, sempre sul retro dello scan¬
ner, è presente un sistema di blocco
degli elementi interni da utilizzare tutte
le volte che si muove l'unità da un luo¬
go ad un altro. Sul lato destro (guar¬
dando lo scanner dal davanti) e legger¬
mente arretrato si trova l'interruttore di
alimentazione (avremmo preferito si
trovasse in una posizione più comoda):
sul davanti, al centro, trova posto l'indi-
174
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PROVA
HP SCANJET 4c
cazione luminosa relativa all'alimenta¬
zione.
Per completare l'informazione sugli
aspetti «fisici» dello scanner bisogna
dire che il peso non è particolarmente
contenuto visto che si aggira intorno a
10 kg.
Per quanto concerne le specifiche
tecniche, lo ScanJet 4c offre la risolu¬
zione più elevata della gamma di scan¬
ner HP: 600 dpi che in modalità enhan-
ced raggiungono il rispettabile valore di
2400 dpi.
La gestione del colore avviene con
una descrizione a 30 bit che può essere
decrementata automaticamente a 24
bit «ottimali» (16,7 milioni di colori), o
essere invariata se si desidera la massi¬
ma qualità possibile: il medesimo di¬
scorso vale per le immagini a toni di gri¬
gio: il valore massimo permesso è 10
bit (1024 livelli di grigio), ma è possibile
decrementare il numero di bit a 8 (256
livelli), 4 (16 livelli) o addirittura ad un
solo bit per immagini B/N.
Come ormai è regola per la maggior
parte degli scanner, l'elemento di acqui¬
sizione è il solito CCD (Charged-Cou-
pled Device) accoppiato ad una lampa¬
da fluorescente, con entrambi i compo¬
nenti alloggiati su un carrello che scorre
sotto il piano di acquisizione.
La configurazione della versione per
PC (quella da noi esaminata) compren¬
de anche la scheda di interfaccia SCSI 2
adatta al bus ISA/EISA o, eventualmen¬
te, al bus MicroChannel ed una ricca
dotazione software: il programma di
scansione HP DeskScan II ver. 2.3. Co¬
rel PhotoPaint 5 (Adobe Photoshop Li¬
mited Edition nella versione Macinto¬
sh), Caere OmniPage Limited Edition,
Visioneer PaperPort 3.0 e HP ScanJet
Copy Utility, che permette di utilizzare
l'insieme scanner-computer-stampante
come unità copiatrice B/N e colore.
I requisiti di sistema minimi richiesti
consistono in un sistema dotato almeno
di processore 386, minimo 4 Mbyte di
memoria RAM (8 Mbyte sono indispen¬
sabili se si desidera utilizzare il software
OCR della Caere), almeno 13 Mbyte di
spazio libero sull'hard disk, scheda
VGA, mouse, DOS 5.0 o superiore,
Windows 3.1 x o Windows 95.
Hewlett Packard ScanJet 4c
Produttore e distributore:
Hewlett Packard Italiana Spa - V/a Giuseppe di
Vittorio, 9 - 20063 Cernusco sul Naviglio IMII -
Tel. 02/92121 Fax 02/92103246
Prezzo (IVA esclusa):
ScanJet 4c + software bundle Ut. 2.230.000
gramming Interface) o le specifiche
CAM (Common Access Method); se in¬
vece si impiega Windows 95 è possibi¬
le impiegare una qualsiasi interfaccia
SCSI purché provvista del driver
software specifico per Windows 95,
Le prove condotte in redazione sono
state eseguite sia con PC equipaggiati
con Windows 3.11 che con Windows
95 con risultati altrettanto positivi sia in
un caso che nell'altro; logicamente Win¬
dows 95 offre un'installazione più rapi¬
da e pratica poiché, all'accensione del
sistema dopo l'inserimento della sche¬
da di interfaccia, si rende conto autono¬
mamente della presenza del nuovo
hardware installato e provvede alla sua
configurazione.
Tanto per complicare le cose e sag¬
giare un po' il funzionamento di Win¬
dows 95, ho installato la scheda d'inter¬
faccia SCSI in un PC già provvisto di
un'interfaccia analoga di un altro co¬
struttore: all'accensione del sistema la
procedura di configurazione automatica
non è durata più di un paio di minuti ed
alla fine ho potuto utilizzare indifferente¬
mente sia l'una che l'altra interfaccia
SCSI senza problema alcuno.
Nell'uso dello scanner, come al soli¬
to, riveste grande importanza il softwa¬
re: non mi soffermerò sul PaperPort
Il piano di acquisizione ►
dello scanner offre di¬
mensioni molto gene¬
rose superiori a quelle
del solito formato A4.
Sul retro dello ScanJet
4c sono disponibili i
connettori SCSI, il com¬
mutatore di selezione
del numero di periferi¬
ca e quello di attivazio¬
ne del termmatore
▼
Installazione ed uso
Un particolare importante da consi¬
derare durante la fase di installazione,
se già si è in possesso di un'interfaccia
SCSI e si intende utilizzarla in alternati¬
va a quella fornita con lo scanner, è che
essa, specialmente se opera in unione
a Windows 3.1 (o Windows per Work-
group), deve essere compatibile con i
protocolli ASPI (Advanced SCSI Pro-
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
175
PROVA
HP SCANJET 4 C
HP Scannei Tert C
SCANNER TEST
Test for thè Scanner.
Test for thè Automatic Document Feeder.
Test for thè Transparency Adapter.
Vftol HEWLETT
1.7J pockaro
| Scanner ;|
&DF
Ac/3c IZ
Pone
II test per controllare il funzionamento generale dello scanner e l'ambiente
principale del DeskScan II
della Visioneer, del quale ho già parlato
a proposito del modello di scanner pre¬
cedentemente esaminato in queste pa¬
gine, ma il DeskScan II è certamente il
software più importante tra quelli forniti
con lo ScanJet 4c poiché tramite esso è
possibile svolgere tutte le operazioni ri¬
guardanti la corretta acquisizione dei
documenti.
Poiché il driver software dello scan¬
ner è realizzato secondo le regole delle
tecnologie OLE e TWAIN, il pannello di
acquisizione relativo al DeskScan II è di¬
rettamente utilizzabile dall'interno delle
applicazioni che supportano tali tecnolo¬
gie: cosi, ad esempio, dall'interno di
Microsoft Word è possibile acquisire di¬
Un particolare del gruppo CCD. si notino gli ele¬
menti riflettenti in perspet che « trasmettono" l'im¬
magine
rettamente immagini tramite lo scan¬
ner; logicamente, la medesima cosa av¬
viene dall'interno delle applicazioni in
dotazione e, solo per fare un esempio,
per non impegnare troppo le risorse del
computer e poter valutare al volo i risul¬
tati delle digitalizzazioni, io ho utilizzato
il semplice, ma efficace, Paint Shop
Pro, un programma molto conosciuto
appartenente al circuito shareware.
Il DeskScan II offre una completa in¬
terfaccia per il controllo di tutti i para¬
metri di acquisizione e, fatto molto im¬
portante, esso è realizzato in maniera
che possa essere utilizzato sia da chi
non ha mai utilizzato uno scanner in vita
sua, e non si è mai occupato di risolu¬
zioni, sistemi di descrizione del colore,
eccetera; sia dall'utilizzatore più evolu¬
to, che ben conosce i problemi relativi
alla corretta definizione dei parametri di
digitalizzazione in relazione al dispositi¬
vo di output. Il DeskScan II consente di
stabilire una serie di parametri tenendo
conto anche del dispositivo di uscita per
il quale si intende acquisire l'immagine:
il semplice schermo, le stampanti ink-
jet e laser (prime fra tutte quelle HP),
un semplice fax o le fotoumtà alla stre¬
gua della Linotromc 300. Se si intende
utilizzare un dispositivo non compreso
nella lista è possibile definire un nuovo
profilo di calibrazione che risponda alle
esigenze dell'utilizzatore anche per ciò
che riguarda la resa del colore.
Vale la pena segnalare una caratteri¬
stica, almeno sconcertante, di tale se¬
zione: se si crea un profilo di calibrazio¬
ne prevedendo come dispositivo di out¬
put una fotounitò capace di una risolu¬
zione di 1270 o 2540 dpi, il manuale re¬
lativo al DeskScan II consiglia di settare
tale parametro (generalmente compre¬
so tra 300 e 600 dpi) al valore di 300 dpi
evitando accuratamente (probabilmente
per evitare la comparsa di fastidiosi ef-
Black and White Drawing
Sharp B. and W. Drawing
Color Drawing
Black and White Halftone
Color Halftone
Black and White Photo
Sharp B. andW. Photo
Color Photo
Sharp Color Photo
Millions of Colors
v* Sharp Millions of Colors
Screen
Color LaserJet Series
LaserJet 5 Series
LaserJet 4L, 4ML
LaserJet 4 Series (600 dpi)
DeskJet 500 Series
LaserJet II, HI Series
DeskJet 1200C
DesignJet 650C
PaintJet XL300
v' Linotronic 300
Fax (Standard)
Fax (Fine)
Le finestre relative ai parametri preimpostan per
ciò che concerne il tipo di acquisizione ed il disposi¬
tivo di output
176
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
Se il proprio dispositivo di output non e presente nella lista è possibile creare
un profilo di calibrazione che soddisfi le proprie esigenze considerando tutte le
caratteristiche utili della periferica A destra, il pannello di controllo relativo alle
preferenze del modo di funzionamento dello scanner
PROVA
HP SCANJET 4c
tetti di trama nella stampa offset) i reali
valori di risoluzione della fotoumtà.
Il DeskScan II consente di adottare
un tipo di scansione ad esposizione au¬
tomatica, ma in ogni caso, è possibile
controllare anche manualmente i para¬
metri relativi al contrasto ed alla lumino¬
sità, cosi come è possibile intervenire
sui parametri di colore (tinta e saturazio¬
ne), regolare la resa dei mezzitom
nell'acquisizione delle immagini B/N, re¬
golare la resa degli estremi della gam¬
ma cromatica per la definizione delle zo¬
ne piu chiare e più scure, scalare le di¬
mensioni delTimmagine da acquisire sia
in maniera disomogenea che rispettan¬
done le proporzioni. Infine, per impieghi
particolari, come l’acquisizione di nega¬
tivi fotografici è consentita l’inversione
in modo da rendere disponibile imme¬
diatamente l'immagine reale e. se oc¬
corre, è possibile anche eseguire il ca¬
povolgimento orizzontale (destra a sini¬
stra e viceversa) dell'immagine Per fini¬
re, è possibile visualizzare l’anteprima
del documento da digitalizzare, in una fi¬
nestra dimensionabile a piacere, in mo¬
do da rendere più facile la selezione del-
A
Due applicazioni » bund-
le• comprese nella con¬
figurazione HP ScanJet
Copy Utility e Caere
OmniPage Limited Edi-
non, il primo trasforma
il sistema scanner-PC-
stampante in una foto¬
copiatrice il secondo e
un OCR che grazie alla
tecnologia HP AccuPa¬
ge 6 m grado di separa¬
re automaticamente le
zone di testo dalle im¬
magini contenute nel
medesimo documento
La scheda di interfac e
eia SCSI che completa
lo ScanJet 4c e fornita
in relazione al bus
adottalo ISA/EISA op¬
pure MicroChannel
Nella foto la scheda
ISA/EISA
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
177
PROVA
HP SCANJET 4c
la zona di interesse sia richiudendola
all'Interno di un quadrilatero, sia «scon¬
tornandola» con il cursore con una sorta
di strumento «lasso».
L’ulteriore software a corredo con¬
sente di operare con le immagini acqui¬
site per un editing sofisticato o per con¬
sentire la trasformazione dell'immagine
di un documento in un file di testo vero
e proprio. In proposito, il programma
OCR Caere OmniPage LE integra le ca¬
ratteristiche di un'ulteriore tecnologia
HP, denominata AccuPage, capace di
separare, all'Interno di uno stesso docu¬
mento, le zone di testo da quelle conte¬
nenti immagini, e capace di riconoscere
anche testi scritti con un corpo piccolo,
disposti su più colonne o all'interno di
tabelle
Conclusioni
Il calo dei prezzi dei dispositivi che
impiegano tecnologie avanzate, prece¬
dentemente destinate esclusivamente
all'utenza professionale, ha creato un
Lo scanner può essere smontalo per facilitare
l'eventuale puliva del piano di acquisizione l'elet¬
tronica e la meccanica sono realizzate con la con¬
sueta cura HP
Un esempio di acquisi¬
zione a 16 7 milioni di
colon con dispositivo di
output settato su Lino-
Ironie. Considerando
che l'originale è una
stampa tipografica, la
qualità è più che accet¬
tabile
fenomeno, certamente deleterio, consi¬
stente nel loro utilizzo da parte di utenti
con una scarsa preparazione professio¬
nale specifica, convinti di riuscire ad of¬
frire prodotti finali di elevata qualità solo
perché in possesso di strumenti carat¬
terizzati dalle elevate prestazioni. Un fe¬
nomeno che si ripete puntualmente
ogni qualvolta una tecnologia avanzata
e di prezzo elevato diviene accessibile
(a patto di accettare qualche limitazione
più o meno grave) ad una più ampia
schiera di utenti. Un po' quello che è
avvenuto agli albori del DTP, quando so¬
lo perché si era in possesso di un pro¬
gramma di videoimpaginazione, di una
stampante laser, e magari di uno scan¬
ner, gli utenti di personal computer si
sono improvvisati editori (ma anche re¬
dattori, grafici, correttori di bozze, ecc.)
creando cosi pubblicazioni che, trala¬
sciando i contenuti, risultavano difficili
da leggere, impossibili da consultare, di¬
sordinate, confusionarie e complicate a
causa dell'eccessiva presenza di carat¬
teri e corpi diversi sulla stessa pagina,
per la sovrabbondanza di elementi grafi¬
ci, per la mancanza di gusto estetico
nella scelta delle illustrazioni e del loro
posizionamento
Uno degli strumenti che proprio in
seguito allo sviluppo del DTP ha ricevu¬
to un notevole incremento di vendite è
stato proprio lo scanner, ma anche og¬
gi, a distanza di tempo, dopo che esso
è divenuto un oggetto sufficientemente
diffuso, sono poche le persone che rie¬
scono ad utilizzarlo bene.
C’è chi compra scanner a colori capa¬
ci di risoluzioni dell'ordine degli 800 dpi
per acquisire i documenti da spedire
con la scheda fax montata nel proprio
PC e chi, invece, con piccoli scanner
manuali pretende di digitalizzare imma¬
gini a colori con una qualità sufficiente
per la stampa tipografica. Il paradosso è
evidente, cosi come è evidente anche
un’altra limitazione degli scanner attuali:
per quanto essi siano sofisticati e per
quanto le loro risoluzioni ottiche siano
poi incrementate con algoritmi software
a valori dell'ordine delle migliaia di punti
per pollice, sarà molto difficile che pos¬
sano sostituire in tempi brevi i tradizio¬
nali, costosi ed ingombranti scanner a
tamburo utilizzati nei centri servizi tipo¬
grafici. Qualche tempo addietro alcuni
nomi celebri tra gli utilizzatori professio¬
nisti (Scitex, CrossField, ecc.) propose¬
ro modelli di scanner a tamburo in con¬
figurazione desktop caratterizzati da
prestazioni piuttosto elevate: risoluzioni
ottiche dell'ordine dei 1600 dpi, descri¬
zione del colore a 32 bit ed altre ame¬
nità del genere. Il loro prezzo era certa¬
mente elevato (da 20 a 50 milioni), ma
certamente inferiore alle installazioni
per le tipografie che richiedevano costi
dell'ordine delle centinaia di milioni ed i
risultati che si potevano raggiungere
erano certamente più elevati qualitativa¬
mente di quelli che, per quanto sofisti¬
cati, possono offrire gli attuali scanner
piani. Per qualche strana ragione questi
prodotti di livello semiprofessionale non
hanno avuto alcun riscontro: probabil¬
mente lo stato delle cose, gli equilibri
raggiunti dal mercato, non ne hanno fa¬
vorito la diffusione,
Per contro, come avrete letto nell'In¬
troduzione, lo scanner è entrato a pieno
diritto in altri ambiti operativi, al punto
che oggi non ci si sorprende più se es¬
so figura tra gli strumenti quotidiana¬
mente impiegati in un moderno ufficio.
La scelta intrapresa da Hewlett
Packard con il rinnovamento della pro¬
pria gamma di scanner è probabilmente
quella più corretta: offrire una linea di
prodotti che si adattino soprattutto alle
esigenze del normale lavoro d’ufficio,
ma anche modelli al vertice della gam¬
ma, come questo ScanJet 4c. che. in
mano a chi «conosce il mestiere», pos¬
sano offrire prestazioni sufficienti a pro¬
durre pubblicazioni a colori di buona
qualità.
Se si valuta correttamente la destina¬
zione d'uso di questo prodotto, la ricca
dotazione software e la tradizionale
qualità HP, la cifra di duemiliomduecen-
totrentamila lire (IVA esclusa) necessa¬
ria per l'acquisto può essere considera¬
ta certamente ragionevole. «s
178
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 '
Quattro pacchetti indispensabili per la
creazione di applicazioni multimediali
ad un prezzo incredibile!
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di semplici grafici in movimento
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sincronizzato, testo, grafica e video
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versioni Mac e Windows
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e l'editing audio
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• 1 doppiaggio audio di sequenze-
video QuickTime
• Risibilità di ‘"l agitare" e
“(iopiarc” brani audk)
• ( ustione di 4 tracce audio
llrninnmnràia IIamuiIImIaI 1 I
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Modebatore tridimcnskmak'
kk-.de per la grafica ed il
multimedia
• Include Pixar RcnderNlan
• ( rea oggetti e testo in 31)
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sfondi ed ombre
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intuitiva
Grafica Painting
CaaaIaI flAAlnn HaiaIaii
rraciai uesign rainier
Simuli gli strumenti di disegni >
tradizionali con Li possibilità di
variare l'effetto a seconda del tipi >
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PROVA
Lotus
SmartSuite 4.0 per Windows 3.1
di Francesco Petroni
□ bbiamo più volte parlato della
SmartSuite della Lotus, anche re¬
centemente, quando abbiamo
presentato la sua ultima versione per
Windows 95 che si chiama SmartSuite
96 Quella che presentiamo ora è la ver¬
sione 4.0, in italiano, per Windows 3 1
La Lotus, come detto già nei prece¬
denti articoli, sviluppa e svilupperà la
sua Suite in ben tre versioni: per Win¬
dows 95, quindi con tutti i componenti
a 32 bit, per OS/2 ancora a 32 bit, per
Windows 3.x a 16 bit le cioè Windows
3.1 standard oppure Windows per
Workgroup). Le versioni 32 bit hanno
ancora qualche componente a 16 bit Iad
esempio t'123 ancora non è stato con¬
vertito), che, data la compatibilità tra le
versioni 16 e Windows 95 e OS/2, gira¬
no perfettamente anche negli ambienti
superiori.
La versione 4.0 oggetto della prova
sostituisce la precedente 3.1 La sua
novità più rilevante è costituita dalla pri¬
ma uscita ufficiale del Word Pro a 16
bit, che prende il posto di AmiPro Vie¬
ne ovviamente garantita agli utilizzatori
della precedente Suite la totale compa¬
tibilità a livello di file Altra novità rile¬
vante è il nuovo Orgamzer, ora in ver¬
sione 2. 1 , che già era uscito per conto
suo e quindi non era ancora apparso
nella Suite.
Tra le vane versioni della Suite, quel¬
la a 16 bit e quelle a 32 bit, c'è piena
compatibilità a livello di file, nel senso
che tutti i prodotti leggono e scrivono fi¬
le realizzati con i corrispondenti prodotti
delle altre versioni. Unica eccezione è il
Freelance Graphics che, nella versione
32 bit per Windows 95. ha funzionalità
non traducibili a 16 bit. Programmi di
conversione provvedono a tradurre i file
PRE Idei FL 16 bit) in file PRZ Idei FL 32
bit) e viceversa.
Altra differenza tra le due Suite è co¬
stituita dall'applicazione SmartCentre
che, nella versione 32 bit, si basa sulla
metafora delle Cartelle e dei Documenti
di Windows 95, che vengono inseriti in
una specie di cassettiera. Lo SmartCen¬
tre della Suite 4 0 è invece uguale a
quello precedente, e consiste sostan¬
zialmente m una pulsantiera
180
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PROVA
SMARTSUITE 4.0 PER WINDOWS 3 1
Installazione, servizi e
funzionalità comuni SmartSuite 4.0 per Windows 3.1
Produttore:
Lotus Development Italia S.p.A - Via Lampedusa, 11/A-20141 Milano. Tel 02/89591
Distributori:
J. Soft Srl - Via Paracelso, 14 - 20041 Agrate Brianza IMII. Tel. 039/6899802
Delta S.r.l, - Via Brodolim, 30 -21046 Malnate Varese Tel 0332/8031
Computer 2000 S.p.A ■ Via Gaggia. 4-20139 Milano. Tel 02/525781
Ingram Micro Italia ■ Via Roma. 74 - 20060 Cassma de Pecchi IMII Tel 02/95343604
Prezzo UVA esclusaK
SmartSuite 4 0 per Windows 3.11italianoI L 795.000
SmartSuite 4.0 è disponibile su di¬
schetti (sono ben 36) e su CD. La ver¬
sione su CD contiene in più tutta la ma¬
nualistica, in formato Acrobat, e una va¬
sta serie (più vasta di quella disponibile
su dischetto) di animazioni ScreenCam
di tipo Tutorial,
L'installazione della Suite su dischet¬
ti, quella che abbiamo provato, è piutto¬
sto laboriosa e può comportare un'oc¬
cupazione, su hard disk, da un minimo
di 60 megabyte ad un massimo di 117
megabyte, a seconda delle opzioni. La
procedura, se eseguita in maniera stan¬
dard, produce un Gruppo di Windows
pieno di pulsanti che lanciano prodotti,
utility, file di help e file Readme.
Ovviamente i vari prodotti della Suite
sfruttano una serie di servizi condivisi.
La procedura di installazione provve¬
de a costruire una serie di sottodirec¬
tory (al di sotto della directory WIN-
DOWS\LOTUSAPP) in cui scarica i vari
file che servono per l'esecuzione dei va¬
ri servizi Le applicazioni vere e proprie
invece vengono posizionate in vane sot¬
todirectory al di sotto della LOTUSUITE.
Citamo qualcuno dei servizi e delle
funzionalità condivise da almeno un
paio dei prodotti. I servizi:
- dialogo con il Team. La Lotus, che
ha coniato il termine Working Together,
introduce per la Suite 4.0 la nuova tec¬
nologia Team Computing. Ne parleremo
tra un po';
- rapporti con Internet. Da Word Pro
96 è possibile accedere direttamente
ad Internet usando Word Pro come
browser. Da Freelance è possibile sal¬
vare la presentazione direttamente in
formato HTML, In altre parole si può
usare Freelance Graphics per preparare
proprie pagine WEB;
- supporto delle specifiche F/X (figu¬
ra 2). Il prodotto di punta della Lotus è
Lotus Notes, di cui abbiamo più volte
parlato. Lotus Notes consente di co¬
struire e di gestire dei Database conte¬
nenti informazioni Aziendali, accessibili,
in varie maniere, tramite i servizi del Si¬
stema Notes. La tecnologia F/X, che è
parte integrante di Notes, consente di
incorporare nei Database Notes lavori
realizzati con altri prodotti, ad esempio
con 123, con Approach, con Freelance
Graphics. Si possono, ad esempio, defi¬
nire come Campi F/X, celle di un lavoro
realizzato con 123 A questo punto tali
campi possono essere inseriti in un Da¬
tabase Notes che in tal modo incorpora
il foglio 123. C’è da dire che molte altre
case, prima tra tutte la Microsoft, han¬
no implementato nei loro prodotti la
tecnologia F/X;
- accesso agli strumenti MM. Oltre
ai vari applicativi più importanti, l’instal¬
lazione della SmartSuite scarica una se¬
rie di strumenti Multimediali, legger¬
mente più evoluti di quelli normalmente
in dotazione a Wndows 3.x. Possono
essere richiamati, in generale come
OLE Server, sia dalle altre applicazioni
della Suite, sia comunque da qualsiasi
altra applicazione presente sul sistema.
Citiamo anche qualcuna delle funzio¬
nalità in comune:
- i fumetti che mostrano il significato
di ciascun pulsante delle varie Smart-
Icons;
Aaroach Lotoi Owog 5r*«C«r«v lotui LoOji Moto d P»oiene** Loto Wc»d Noto
10 Edio» 21 0»ganiza» SaaanCam rtotoo d Lo*m PtoOratag m
21 20 lohii SctaanCam E dW «Woocfc
Q Q @\ Q
AQ 0 om»Ttorti
j SitoitSuM
Molo Noto
irooitonk tu rco<«r* tu mpcrtarti
Word Pio Froatoncc 1-2-3
-j P**»*to
W*c*ncr« \ «da mim \ Im'tUnr* \
numi
Compì Lotu4 Noto./IX
Satuonaia t nomi d* campa do
Quarto «4nco «xnoo ■ ««corta
un modico Loft* Molai
F*a eie «u Conia pai copra* nagfc
nem to4*cr«»
r MovtoAutho*
Tpa latto
Ewapo N«mh
Tee
E«a«C»
Torto
r Hratn*»—
Tipo Torto
E lampo c V*H'rta'im«ic*Ao»i>«o i:m
r Mo«o8a*oNaiaa
Tpo Torto
Eraaoo oighaptcm
i di un Indirizzo di
inlzer In Word Pro
Q l olmi ScirrnCam P
Elle Modifica 2
(ZDQGDtgDgD
Figura I - Lotus SmartSuite 4.0 per Windows 3.1-11 gruppo con le applicazioni e lo SmartCentre
Vediamo tre cose in alto a destra lo SmartCentre, la pulsantiera con la quale si aprono le varie applicazioni, sia quelle della Suite che quelle associate successiva¬
mente allo SmartCentre. in basso il gruppo Applicazioni Lotus, con tutte le Icone delle vane applicazioni. Al centro una delle pagine della box con la quale si defini¬
scono le proprietà dello SmartCentre
Figura 2 - Lotus SmartSuite 4 0 per Windows 3.1 - F/X e ScreenCam 2.0
Uno degli accessori di lusso presenti nella SmartSuite è l'ottimo ScreenCam. versione 2 0. Serve per catturare e rivedere sequenze video L'utilizzo principale dello
ScreenCam è net Tutorial dei vari prodotti software. In pratica si può vedere un'animazione che mostra la sequenza delle operazioni necessarie per eseguire un
certo comando. L'animazione pub essere completata con commenti sonori o con «post-iti grafici. I prodotti ScreenCam sono due: quello che serve per registrare
e quello che serve solo per eseguire la proiezione. Un'animazione ScreenCam. tutta intera, può essere vista come campo F/X di Lotus Notes
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
181
PROVA SMARTSUITE 4 0 PER WINDOWS 3.1
Lotus Word Pio
lallzza Crea FiQeBtra 2
[Ciear«ne di una resone con i ww Crea
| Citasene à iw tesene meòarte ina Wv/jelf«
* tAsr»^ <Vfc» rw»n* n
Cronologia delle domande
corte oe*f <
come m»3ftc<
Sommarlo dalla Guida di Word Pro
°er scegliete un argomento di carenerò generale delia
Guida, fate clic suineone comspondente
1 Fare tue comi pulsante destro dei
mouee sulla unguefla dt una pane
Creazione rapide
Nuova parte...
Untaci parti...
filmina parte
Beggruppa linguette
Figura 3 - Louis SmartSuite 4 0 per Windows 3 I - Word Pro 96 e AmiPro
Word Pro e il naturale successore di AmiPro . Ovviamene Word Pro importa tutti r tipi di hle AmiPro, anche i più «incasinati « come contenuto. Importa anche le
Macro di AmiPro Word Pro importa comunque lutti r tipi di lile testuali ed esporta in altrettanti tipi , Tra le sue caratteristiche piu interessanti c'è quella di dialogare,
m vari modi, con Internet Ad esempio il documento può essere esportato o importato nel o dal formato HTML.
Figura 4 - Lotus SmartSuite 4 0 per Windows 3.1 - Gli aiuti di Word Pro 96
Vediamo, concentrati in un’unica videata. una serre di tools di aiuto per gli utilizzatori di Word Pro In alto la finestrella intitolata L esperto risponde", che permette
di chiedere informazioni in linguaggio corrente lad esempio come faccio a stampare I e ricevere le spiegazioni necessarie Poi vediamo il sommano, molto curalo
esteticamente, dell'Help tradizionale ed una pagina dello stesso dedicata all'uso del menu.
- le finestre delle informazioni che
mostrano e permettono il settaggio di
tutte le proprietà di un qualsiasi ele¬
mento selezionato. Questo sistema è
attualmente presente in Word Pro 96,
in Approach 3, ma non in 123 e in Free¬
lance Graphics, diventerà uno standard
per tutti i prodotti Lotus;
- la tecnologia SmartMaster. Con
ogni prodotto si possono utilizzare op¬
pure creare dei «modelli» di lavoro (ad
esempio: fogli di 123, documenti di
Word Pro, presentazioni di Freelance
Graphics). Tali modelli si chiamano
SmartMaster
Sono state «messe in comune» an¬
che numerose modalità operative
- la tecnica operativa basata sulle Fi¬
nestre Informazioni, di cui abbiamo ap¬
pena parlato,
- l'uso, ormai generalizzato, delle Lin¬
guette laddove occorra creare una orga¬
nizzazione «a pagine»,
- i Menu tradizionali, che sono sem¬
pre «sensibili al contesto»,
- la Barra di Stato operativa, dalla
quale si richiamano una sene di coman¬
di. uguali in tutti gli applicativi,
- nel suo piccolo, l'icona a «manina»,
aperta o chiusa, che trascina o copia
elementi,
- i quick Menu, presenti in tutti gli
applicativi, che mostrano i comandi atti¬
vabili dall'oggetto selezionato,
- la tecnologia Smartlcons, con la
possibilità di configurare proprie Barre
di Strumenti,
- il linguaggio LotusScript. È il lin¬
guaggio di programmazione che acco¬
muna i vari applicativi e che, a regime,
carattenzzera tutti i prodotti della Lotus,
da Notes in giù.
Il materiale
Il pacco è molto voluminoso per po¬
ter comprendere i manuali, che sono 7,
e i dischetti, che sono, come detto, 36.
La manualistica è costituita in pratica
dall'insieme dei manuali dei vari prodot¬
ti disponibili separatamente, tranne il
primo che parla di installazione e di fun¬
zionalità in comune. È chiaro che i capi¬
toli dei vari manuali riguardanti l'installa¬
zione di ciascun singolo prodotto sono
inutili. I manuali sono:
SmartSuite: Guida Introduttiva -
Guida a Working Together. Una qua¬
rantina di pagine per spiegare l'organiz¬
zazione del materiale, per illustrare le
novità rispetto alle versioni precedenti.
Nella seconda parte si parla di Working
Together, ovvero delle varie funzionalità
utilizzabili, nei vari prodotti, per un'atti¬
vità di Team Computing.
Gli altri manuali sono:
Alla scoperta di Word Pro 96 di po¬
co più di 100 pagine Le limitate dimen¬
sioni del manuale, rispetto alla comples¬
sità del prodotto e al fatto che si tratta
di un prodotto del tutto nuovo, dipendo¬
no dal fatto che il prodotto stesso è do¬
tato dì una serie di strumenti di aiuto in¬
terni. utilizzabili anche durante il norma¬
le lavoro.
Guida pratica di 123, di circa 300 pa¬
gine. Si tratta di un manuale più tradizio¬
nale, che parte con la descrizione della
procedura di installazione (il manuale è,
come detto, lo stesso inserito nel pac¬
chetto Lotus 123) e con la descrizione
delle novità rispetto alle versioni prece¬
denti Seguono una serie di articoli de¬
scrittivi delle varie funzionalità del pro¬
dotto, anche di quelle più evolute.
Guida pratica di Approach. di circa
550 pagine Si tratta di un manuale mol¬
to piu approfondito degli altri. Si spinge
fino alla descrizione delle singole Fun¬
zioni @ Anche in questo caso sì tratta
dello stesso manuale della versione
«stand alone».
Freelance Graphics ha due manuali,
la Guida a Freelance Graphics, di 200
pagine, anche in questo caso la docu¬
mentazione cartacea fa riferimento alla
documentazione in linea II manuale è
comunque sufficientemente approfon¬
dito.
Il secondo manuale si chiama
SmartMaster e Simboli È il catalogo,
grafico e a colori, degli SmartMaster a
disposizione e delle immagini ClipArt.
Nel caso di Freelance Graphics c'è an¬
che la Scheda di consultazione rapida di
Freelance Graphics. È un cartoncino
pieghevole che riporta comandi di me¬
nu. pulsanti Smartlcons, e comunque i
principali comandi operativi.
Alla scoperta di Organizer Una
sessantina di pagine con la descrizione
dattagliata delle varie Sezioni in cui
un'Agenda Organizer può essere suddi¬
visa Guida ai formati di Stampa di
Organizer Una preview cartacea dei
circa 25 tipi di prospetti in cui possono
essere visualizzati i dati gestiti con le
Sezioni di Organizer. I prospetti sono
caratterizzati da un contenuto molto
grafico.
Le varie viste «temporali» possono
essere di tipo giornaliero, settimanale,
mensile e annuale. Anche in questo ca¬
so c'è una Scheda di consultazione rapi¬
da di Lotus Organizer, il cartoncino pie¬
ghevole che riporta la sintesi di tutti i
comandi.
182
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PROVA SMARTSUITE 4.0 PER WINDOWS 3 1
Word Pro è il nuovo elaboratore lem Lotui de< £|j m | na 3
parte delle funnonaàtà di Word Pro tu ulter ann cJgia laimini
3 1. l'interfaccia utente ha rubilo numerore modifiche e con
il modo in cui quello viene utilizzato
Lotus Word Pro - |lrgqi»wp.lwp|
Novità di Word Pro
J •glia
Ctrt»X
Copi*
Ctrt.C
Incolla
CtrtiV
Creazione rapida
Nuova sezione...
Untoci sezioni...
Di teguito vengono elencate alcune delle modifiche più importanti D tempo «pero nella lettura
•k queste note aiuterà a miziare a utilizzare Word Pro
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Figura 5 - Lotus SmartSuite 4 0 per Windows 3 1 - Word Pro 96 - Il concetto di Sezione
Come già detto, anche in precedenti articoli, il nuovo Word Processor della Lotus è il Word Pro (nome e. cognome scelti a caso?! che sostituisce il buon vecchio
AmiPro La novità più evidente ò costituita dalla possibilità di suddividere il documento in sezioni, identificate dalle comode linguette. Vediamo al lavoro anche il
quick menu, relativo alle sezioni, richiamato con tasto destro del mouse
Figura 6 ■ Lotus SmartSuite 4 0 per Windows 3 I - Woid Pro 96 - La iinestra delle informazioni
Lo strumento operativo Finestra delle Informazioni è stalo introdotto in qualcuno dei prodotti Lotus già da parecchie versioni. E ora presente in tutte le applicazio¬
ni. o quasi. La finestra delle informazioni mostra una serie di linguette che identificano le pagine contenenti serie di informazioni e/o comandi omogenei Alcuni,
come quelli che servono per scegliere i font, i colori, ecc sono presenti in tutte le finestre informazioni, che sono specifiche di un particolare tipo di elemento.
Lutilo Word Pro • |nnmel|
Figura 7 ■ Lotus Smart¬
Suite 4 0 per Windows
3.1 ■ Word Pro 96 ■
Crea oggetto.
In Word Pro 96 sono
evolutissimi i comandi
relativi alla gestione dei
rapporti con il mondo
esterno Gli oggetti
OLE possono essere
inseriti con il comando
Crea Oggetto, compati¬
bile anche con i nuovi
oggetti OCX Un ogget¬
to proprio di Word Pro
è il » Disegno » che si
crea con uno specifico
comando che crea una
cornice nella quale si
può disegnare utilizzan¬
do una sene di stru¬
menti di tracciamento e
di editatone. Il disegno
può anche essere im¬
portato da una mini li¬
breria ClipArt. in forma¬
to disegno di Word Pro. Purtroppo non sono direttamente importabili immagini vettoriali WMF
piMwm Cnsa
Calendario 1 996
Venerdì 5 gennaio
Sd&H
©
XE
óvui/i -
WS"
Word Pro 96
Parleremo in maniera un po' più ap¬
profondita di Word Pro 96 e di Organi-
zer 2.1 Delle altre applicazioni abbiamo
parlato già tante volte per cui ci limitere¬
mo a presentarvi una serie di figure e di
didascalie.
Per quanto riguarda Freelance
Graphics in particolare, troverete un ar¬
ticolo di approfondimento, dedicato alla
Desktop Presentation, nella rubrica Gra¬
fica di questo stesso numero.
Word Pro 96 sostituisce il vecchio
AmiPro, che la Lotus aveva acquisito
circa sei anni fa dalla Samna e aveva via
via perfezionato. Tra i due prodotti c'è
comunque una certa continuità per il
fatto che vengono conservate una serie
di funzionalità, sia proprie di AmiPro che
comuni ai vari applicativi della Suite. Ov¬
viamente Word Pro 96 converte al me¬
glio vecchi documenti AmiPro e anche i
file più ostici, come quelli con le Macro
(figura 3).
Abbiamo detto che il manuale di
Word Pro 96 è molto sintetico in quanto
molte delle necessità dell'utente, in ter¬
mini di apprendimento e di aiuto all'uti-
lizzo del prodotto vengono delegate a
strumenti in linea (figura 4).
Nel menu Aiuto c'è la voce Panora¬
mica che esegue una Presentazione,
solo da guardare (intendiamo dire che
non è interattiva), delle funzionalità del
prodotto. Vengono trattati aspetti intro¬
duttivi, aspetti evoluti, aspetti di grup¬
po.
C’è poi la Guida in linea, orientata al
singolo comando e quindi più approfon¬
dita.
C'è l'aiuto chiamato L'esperto ri¬
sponde, che riconosce frasi in italiano
(ha un vocabolario di 2.000 termini) e
porta alle pagine della Guida in linea che
descrivono le procedure da seguire.
C è la Guida a fumetto, «hints» a
forma di fumetto che descrivono il si¬
gnificato di ciascuna Icona presente
nelle barre Smartlcons.
Ci sono poi una serie di Assistant.
finestre di dialogo, organizzate a lin¬
guette, che guidano l'utente nella im¬
postazione di un comando complesso.
Esempi di Assistant li troviamo nel co¬
mando Revisione di Gruppo, oppure
nel comando che serve per creare gli
Indici, oppure ancora nel comando di
creazione di MailMerge.
Ambiente
Descriviamo con un certo dettaglio
l'ambiente operativo di Word Pro 96 sia
perché è la novità più rilevante della
Suite sia per il fatto che contiene tutta
l'oggettistica che ritroveremo, a regime,
in tutti gli altri prodotti della Lotus, non
solo in quelli della Suite. A partire
dall'alto troviamo:
- la barra dei menu, Il menu, come
anche gli altri comandi, è sensibile al
contesto nel senso che si adegua alla
particolare situazione operativa;
- la barra con le Smartlcons sui cui è
comunque attiva la Guida a fumetto. I
comandi sono organizzati in varie barre
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
183
PROVA SMARTSUITE 4 0 PER WINDOWS 3.1
Figura 8 - Lotus SmartSuite 4 0 per Windows 3 I Word Pro 96 - Controllo ortografico
In Word Pro 96 viene introdotto un nuovo strumento operativo la barra a scelta non obbligatoria Un esempio di questo strumento è la barra che viene attivata
quando si esegue il controllo ortografico di un documento In pratica è possibile intervenire sul resto o sui pulsanti della barra, sema dover necessariamente attiva¬
re l'uno o l'altra Altre barre di questo tipo sono l'esperto risponde, la fusione IMail Mergel e la creazione di buste, la generazione automatica dell'Indice analitico e
dell'Indice generale del documento
Figura 9 - Lotus SmartSuite 4 0 per Windows 3 1 - Word Pro 96 - Aiuto passo passo
Vediamo due cose in secondo piano la scelta dello SmartMaster, modello preconfezionato di documento scelto da un catalogo organizzalo per argomento, con un
vista di tipo anteprima del documento scelto, m primo piano la finestra Help che mostra le indicazioni del caso L'Help è fatto in modo tale che può essere percor¬
so. parallelamente all'esecuzione di una certa operazione, per vedere i vari passi operativi necessari
specializzate per famiglia di comandi
Per scorrere tra le barre c'è un apposito
bottone nella barra di stato. Le varie
barre sono ovviamente personalizzabili
sia quando si vogliano semplicemente
raccogliere determinati pulsanti nella
stessa barra, sia quando si vogliano per¬
sonalizzare pesantemente, inserendo
magari propri pulsanti che eseguano
proprie macro procedure;
- le linguette. Un lavoro fatto con
Word Pro 96, può essere suddiviso «fi¬
sicamente» in sezioni, ognuna delle
quali è individuabile da una propria spe¬
cifica linguetta (figura 5). Questo siste¬
ma delle linguette è un fatto organizzati¬
vo non indifferente. Ad esempio le lin¬
guette possono servire per individuare i
capitoli di un documento complesso.
Una sezione può contenere l'indice ana¬
litico di un documento lungo, ecc. Il si¬
stema delle linguette in Approach serve
invece per organizzare le varie viste sui
dati di un database, ad esempio una vi¬
sta Tabellare, una vista a Scheda, un
Prospetto, ecc. Le linguette, in 123,
servono per individuare fogli di uno
stesso lavoro contenenti dati tra di loro
omogenei,
- in basso c'è sempre la Barra di Sta¬
to operativa Contiene una serie di pul¬
santi, identici per tutte le applicazioni,
ad esempio quelli per impostare il font
e le varie caratteristiche del font. In
Word Pro 96 ci sono poi i pulsantim per
scegliere lo stile del paragrafo e quelli
per spostarsi tra le pagine;
- attive sul documento e sulle sue
parti sono sempre le Finestre Informa¬
zioni, che contengono svariate pagine
ancora una volta organizzate a linguette
(figura 6) Si tratta di finestre operative
Figura IO ■ Lotus
SmartSuite 4 0 per
Windows 3 I - Orgam-
zer 2 I - Personalizza¬
zione
Organizer sfrutta la
metafora della Agenda
a fogh mobili Consen¬
te quindi una persona¬
lizzazione molto spinta
sia per quanto riguarda
il contenuto, ad esem¬
pio per inserire nuove
sezioni, sia per quanto
riguarda l'estetica, ad
esempio per scegliere
stili di rilegatura, imma¬
gini per la copertina,
ecc
che servono quindi non tanto per vede¬
re informazioni quanto per impostare
proprietà Ad esempio quella attiva sul
testo di un documento è suddivisa nelle
sezioni: Font, Paragrafo, Colon e Bordi,
ecc. Inoltre la finestra informazioni con¬
tiene sempre un pulsante per l'accesso
alla Guida in linea, direttamente alla pa¬
gina relativa alla proprietà evidenziata.
Come esempio di funzionalità interna
citiamo quella che consente di creare
un disegno all'interno di un documento
Word Pro II comando Crea Oggetto ri¬
chiama un ServerOLE specifico e cam¬
bia automaticamente la barra Smart-
Icons attiva, il menu e la barra di stato.
Insomma il classico «editing in place»
(figura 7).
Quando si inizia un nuovo documen¬
to appare la finestra che permette di
scegliere lo SmartMaster da cui partire.
In caso di necessità ci si fa aiutare dal
classico Help (figura 9)
Le due facce di Organizer
Il Lotus Organizer ha avuto, già dai
tempi della sua versione 1 x, un notevo¬
le successo, dovuto soprattutto alla sua
perfetta simulazione della comune
Agenda a fogli «cartacei» mobili (figure
10 e 11). Agenda in quanto è uno stru¬
mento che serve per pianificare il pro¬
prio tempo, indicando le varie attività da
svolgere, specificandone la durata e le
altre caratteristiche. A fogli mobili in
quanto l'Agenda è organizzabile in sezio¬
ni fisicamente separabili ma internamen¬
te collegate tra di loro Le sezioni sono:
- Diario: gestione degli appuntamen¬
ti. semplici, ricorrenti, provvisori, ecc.
- Da Fare: definizione di attività da
184
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PROVA SMARTSUITE 4 0 PER WINDOWS 3 1
file Modifica Vista £rea Sezione Ielelono AppuQtamento J
Cica appuntamento
21/12/95
INCONTRO CON CLIENTE
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Costo
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Unlons Europea - Regioni
Figura 11 Lotus SrnartSuite 4.0 per Windows 3.1 - Informazioni gestite da Organizer 2 1
Organizsi non è una semplice Agenda nella quale si segnano appuntamenti e numeri di telefono. Gli appuntamenti sono gestibili in maniera procedurale, nel senso
che sono inseribili appuntamenti ricorrenti, gli appuntamenti sono direttamente collegabili ai nomi della rubrica, ecc Le informazioni gestite riguardano il tempo, i
nomi in rubrica, i numeri di telefono, che sono chiamati direttamente da Organizer Alle varie attività sono associabili anche codici di costo e costi
Figura 12 - Lotus SrnartSuite 4 0 per Windows 3.1 - Lotus 123 versione 5.0 - Le cartine.
Fteahzzare una cartina tematica è facilissimo. Il funzionamento, ovvero il collegamento tra i dati numerici e le regioni della cartina, si basa su una codifica che identi¬
fica la regione e che va posta sul foglio in corrispondenza del dato da visualizzare. Purtroppo questo sistema presenta alcuni limiti, Il più grande è l'impossibilita di
costruirsi proprie cartine, che mostrino solo la zona geografica di proprio interesse. Un altro consiste nelle limitate possibilità in termini di personalizzazione
dell'estetica del risultato
svolgere, indicandone data e ora di ini¬
zio (non obbligatoriamente), durata pre¬
sumibile, data di fine, ecc. poi catego¬
ria, priorità, stato. È possibile anche
creare Attività ricorrenti.
- Rubrica: indirizzi e numeri di telefo¬
no di Persone, Enti, Società, ecc. Tali
informazioni sono collegate a quelle
presenti nelle altre sezioni. Ad esempio
si può creare un collegamento tra un
appuntamento riportato nel diario e una
persona presente nella rubrica.
- Chiamate: in entrata ed in uscita,
con indicazione della data, dello stato,
della categoria, del nome, ecc. Anche in
questo caso è possibile impostare dei
collegamenti con le altre sezioni.
- Planner: si tratta della vista trime¬
strale o annuale del diario, con vista «a
barre» delle attività.
- Note: la sezione in cui buttar giù
del testo libero. Le note possono esse¬
re organizzate per data, per categoria,
ecc.
- Ricorrenze: scadenze fiscali o, pre¬
feribilmente, compleanni, con tanto di
sveglia per i piu... dimentichine
L'Organizer può essere utilizzato in
modalità stand alone oppure in modalità
Pianificazione di Gruppo. In questo caso
le varie sezioni possono essere condivi¬
se oppure si può accedere, con varie
funzionalità, a tutte le agende dei vari
componenti di un gruppo di lavoro.
Può essere condivisa la Rubrica ed il
Planner può servire per gestire le atti¬
vità dei vari componenti del gruppo di
lavoro. Sfruttando un'applicazione di Po¬
sta Elettronica è possibile organizzare
riunioni usando Organizer più il proprio
prodotto di E-Mail
Nel pacchetto Organizer c’è il ma¬
nuale che riguarda l'Amministrazione di
Organizer, che è assente nella dotazio¬
ne di SrnartSuite. È chiaro che lo sfrut¬
tamento massimo di strumenti come
Lotus Organizer si ha quando si lavora
in una situazione di gruppo, con i com¬
puter collegati in LAN o WAN, con gli
utenti amministrati da un Amministrato¬
re e riconosciuti nei vari gruppi di lavo¬
ro. In queste situazioni anche Organizer
deve essere amministrato. Le situazioni
operative sono tantissime in funzione
dell'architettura del sistema, del S.O. di
rete utilizzato, in funzione del prodotto
di E-Mail utilizzato, in funzione del fatto
che si lavori in sinergia con Lotus Notes
o meno, ecc.
Gli altri prodotti
L"123 è ancora «fermo» alla versione
5.0 pluriprovata nella nostra rivista.
Elenchiamo comunque le sue principali
novità rispetto alla precedente 4.0.
Cominciamo con la possibilità di ge¬
nerare delle cartine tematiche nelle
quali visualizzare dati numerici (lo vedia¬
mo in figura 12. mentre nelle successi¬
ve vediamo altre situazioni operative di
123). Lotus 123 ha ora un collegamento
diretto con Lotus Approach 3.0. Di que¬
st'ultimo sfrutta il generatore di Form, il
generatore di Report e di Etichette, e la
funzionalità che crea, con i dati presenti
sui fogli di 123, delle tabelle incrociate.
Molte delle novità sono quelle comu¬
ni agli altri applicativi, citate prima, e
quindi non le ripeteremo.
L Approach è più recente, ma si trat¬
ta comunque di una versione già uscita
e già vista in queste pagine, la 3.0. È,
come noto, un DBMS relazionale che
Figura 13 - Lotus
SrnartSuite 4 0 per
Windows 3 I - Lotus
123 versione 5 0 ■ Uti¬
lizzo dei Datalens
L'I23 fu II primo
spreadsheet a permet¬
tere un accesso «intel¬
ligente '» a banche dati
esterne. Questa sua
caratteristica, basata
sull'utilizzo dei cosid¬
detti » DataLens ”, è ri¬
masta a dimostrazione
della bontà delle scelte
iniziali L'evoluzione
nelle funzionalità di ac¬
cesso ai dati, con la
versione 5 0. si é rivol¬
ta verso Approach. che
è diventato il «braccio
database » dell'123.
Lotti! l-t-3 Vtnkutt 5 - Inani
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MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
185
PROVA SMARTSUITE 4.0 PER WINDOWS 3 1
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Figura 14 - Lotus SmartSuite 4 0 pai Windows 3 1 - Lotus 123 versione 5.0 - Manager delle versioni
La Lotus è stata una pioniere net Wotkgroup. con la sua tecnologia Working Together, che si concretizza in una sene di strumenti operativi presenti nei vari prodot¬
ti. Alcuni di questi sono molto solisticali, come il Manager delle Versioni dell'123, che consente a più persone di lavorare sullo stesso loglio, inserendo e documen¬
tando proprie ipotesi. Tramite il Manager delle Versioni à possibile passare da una ipotesi all'altra, e possibile confrontare ipotesi, ecc
Figura 15 ■ Lotus SmartSuite 4.0 pei Windows 3 I ■ Approach 3 0 - Ambiente
Sono due le caratteristiche principali di Lotus Approach la poma e quella di non disporre di un proprio formato dati Con Approach si possono gestire, e lasciare nel
loro Iormalo nativo, tabelle m formato dBase. Paradox, ODBC, ecc La seconda caratteristica è quella di essere utilizzabile anche da utenti non specialisti, che pos¬
sono organizzare il loro materiale sfruttando le comode linguette che identihcano i vari oggetti e le varie viste sui dati Fogli, Moduli, Prospetti, ecc La costruzione
dei vari oggetti e sempre aiutata da validi assistenti, che si chiamano Assistant per Moduli, Assistant per Prospetti, ecc.
raggiunge un buon equilibrio tra facilitò
d’uso, alla portata di un utilizzatore poco
esperto, e complessità di applicazioni
realizzabili (figure 15 e 16).
Freelance Graphics e la versione 2,1
Si tratta di un prodotto Desktop Presen-
tation evolutissimo. In questo stesso nu¬
mero, come già detto, trovate un articolo
dedicato a questa particolare tipologia di
Computer Grafica nel quale si parla an¬
che delle caratteristiche di Freelance
Graphics della Lotus (figura 17)
Ricordiamo che di tutti i prodotti cita¬
ti sono stati già convertiti ai 32 bit, e so¬
no quindi già presenti nella Suite96 (co¬
si si chiama la Lotus Suite per Windows
95), Word Pro, Approach e Freelance
Graphics,
Altre ed eventuali
Parliamo degli accessori Multimediali
e parliamo di ScreenCam 2.0
ScreenCam 2.0 è un accessorio uti¬
lissimo, che, a mio personalissimo pare¬
re, dovrebbe essere installato su tutti i
PC, come il PkZip/PkUnzip, il LapLink, il
PaintShopPro, ecc. Lo ScreenCam è co¬
stituito da due programmi. Il registrato¬
re vero e proprio, sul quale va pigiato il
tasto Record per iniziare a «registrare»
tutto ciò che succede sul video, e il
Player che serve per proiettare la regi¬
strazione sul video. Due o tre cose fon¬
damentali relative a ScreenCam:
- durante la registrazione può essere
registrata, via microfono, anche una co¬
lonna sonora,
- il file risultante è tanto più piccolo
quanto meno la videata viene modifica¬
ta durante la registrazione,
- è evidente che lo scopo dello
ScreenCam non è quello di realizzare fil¬
mati di categoria Desktop Presentation,
ma quello di realizzare Microdemo,
aventi finalità didattiche, dedicate ad
esempio ad illustrare le modalità di ese¬
cuzione di uno specifico comando,
- si può eseguire a posteriori una
sorta di montaggio della registrazione,
inserendo dei commenti di tipo Note-lt
sull'immagine. In questo caso si può
evitare di inserire la colonna sonora, allo
scopo di limitare le dimensioni del file
risultante e di renderlo visualizzabile an¬
che su macchine non multimediali,
- il file risultante può essere anche di
tipo eseguibile. Occupa più spazio per¬
ché contiene il player nel suo interno,
- un’animazione ScreenCam può es¬
sere vista come oggetto OLE e quindi
inserita in qualsiasi ambiente Client,
- la Lotus ha inserito numerose ani¬
mazioni ScreenCam aventi proprio fina¬
lità didattiche (figure 17, 18) nella Suite.
Nella versione su CD le animazioni sono
ancora di più.
Il lavoro in Team
La tecnologia Working Together si
basa su tre tipologie di strumenti:
- strumenti per il Team Computing
I vari componenti di un gruppo di lavoro
possono lavorare insieme ad uno stes¬
so progetto, documento, database,
ecc.;
- strumenti di Produttività che fun¬
zionano allo stesso modo nei vari pro¬
dotti della Suite;
-strumenti per l’Integrazione Utiliz¬
zo dei vari prodotti insieme per realizza¬
re lavori complessi.
Gli strumenti per il Team Computing
servono per comunicare, collaborare,
coordinarsi con gli altri componenti del
gruppo. Servono per automatizzare la
raccolta, l’elaborazione e la distribuzio¬
ne delle informazioni. La dimensione
del gruppo di lavoro può essere da pic¬
cola, al limite solo due persone, a gran¬
dissima. In quest’ultimo caso il grosso
del lavoro, che è costituito dalla comu¬
nicazione. sarà svolto dagli strumenti di
Team Computing. Ecco un elenco di ti¬
piche funzionalità Team:
- filmetti ScreenCam condivisi,
- sottoponi al Team, di Word Pro 96,
- combina Commenti del Team, di
Word Pro 96,
-combinazione Dati, di 123,
- pianificazione di Gruppo, di Organi-
zer,
- funzione Invia al Team, presente
nel menu File di ciascun applicativo,
- allineamento alla tecnologia F/X,
che consente ai database Notes di «ve¬
dere» come propri campi elementi pre¬
senti in applicazioni 123, Approach,
Freelance Graphics, Word Pro.
Ad esempio da Word Pro si può lan¬
ciare l’Assitant che si chiama Revisione
di Gruppo Le linguette dalla finestra so¬
no tre: chi, cosa e come. Occorre defi¬
nire i componenti del gruppo di lavoro
(chi), privilegi individuali di modifica,
strumenti di correzione (cosa), poi me¬
todi di distribuzione (posta elettronica e
messaggio con le istruzioni per le modi¬
fiche) e il come.
186
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
PROVA SMARTSUITE 4 0 PER WINDOWS 3.1
Freelance Graphics |nomel|
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Lotus Freelance Graphics 2.1 j
Strumenti operativi „ da Tutte le parti
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Figura 16 - Lotus SmartSuite 4.0 per Windows 3 t - Approach 3 0 - Impostazione delle Relazioni
Lotus Approach è un DBMS evoluto dal punto di vista relazionale Permette di aprire più tabelle e di impostare le varie relazioni tra le vane tabelle direttamente da
questa vista grafica Permette anche di impostare le regole di integrità referenziale il che significa che e Approach che si fa carico del controllo dell'allineamento
tra le vane tabelle
Figura 1 7 - Lotus SmartSuite 4 0 per Windows 3 I - Freelance Graphics 2 I - Ambiente
In questo stesso numero di MC. nella rubrica grafica, parliamo dell evoluzione dei prodotti di Desktop Presenration In tale articolo, al quale rimandiamo i più inte¬
ressati all'argomento, si parla moltissimo di Freelance Graphics 96. la versione per Windows 95 La versione 2 I per Windows 3 < presenta piccole differenze e
una differenza più evidente la mancanza delle linguette che separano i vari strati nei quali si può sezionare una diapositiva
Figure 18. 19- Lotus SmartSuite 4 0 per Windows 3 1 • Utilizzo massiccio dello ScreenCam 2 0
Nel materiale della Suite sono presenti numerose animazioni, richiamabili, come nel caso mostrato, da specifici menu nei vari prodotti La versione su CD ne con¬
tiene molte di più rispetto alla versione su dischetto Lo ScreenCam prevede due tipi di file, quelli con suffisso SCM. visualizzabili solo con il Riaver, e quelli EXE.
direttamente eseguibili Se l'animazione non prevede molte variazioni nella videata led è il caso delle animazioni che mostrano esecuzione di comandiI e se non
contiene materiale sonoro, la sua occupazione risulta minima
Conclusione
Abbiamo visto Lotus SmartSuite 4.0
Si tratta di una versione di consolida¬
mento. con poche novità vere, destina¬
te a quegli utenti che preferiscono utiliz¬
zare ancora Windows 3.1 o meglio Win¬
dows per Workgroup. Il discorso riguar¬
da non tanto gli utilizzatori individuali
che sono liberi delle loro scelte, quanto
gli utilizzatori in una organizzazione. I re¬
sponsabili dell’Informatica Individuale
posticiperanno probabilmente il mo¬
mento del passaggio a Windows 95 per
farlo coincidere con l'aggiornamento
dell'hardware oppure con l’installazione
della rete Se tale momento non è im¬
minente potrà essere preso in conside¬
razione l'utilizzo di una Suite per Win¬
dows 3.x. aggiornata e comunque com¬
patibile con eventuali future versioni per
Windows 95.
Altra considerazione che vale la pena
fare è che la Lotus è ora dell'IBM e in
questi pochi mesi trascorsi dalla fusione
(diciamo cosi) la Lotus ha sicuramente
conservato una totale autonomia (abbia¬
mo mai pronunciato la parola IBM?) ed
ha sfornato molte novità. Con il suppor¬
to della rete commerciale dell’IBM, con
la qualità del suo Notes (prossimo alla
versione 4.0), con la qualità, che confer¬
miamo con questa prova, della sua Sui¬
te. è probabile che la Lotus riconquisti
qualche posizione che, negli ultimi anni,
a partire dall'uscita di Windows e del
conseguente impari confronto con la
Microsoft, aveva perso
Dei vari componenti della Suite ab¬
biamo già detto, lamentiamo solo alcuni
disallineamenti tra la Suite 4.0 e la Suite
96. Vedremo se con le prossime versio¬
ni tali differenze saranno eliminate
Kg
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
187
PROVA
Software AG
Esperant 3.0
di Francesco Petroni
la prima volta che parliamo di un
prodotto della Software AG, una
delle maggiori case software indi-
pendenti, nota soprattutto per i suoi
prodotti per Mainframe, come il Databa¬
se Management System ADABAS, il
linguaggio di interrogazione NATURAL
e lo strumento per lo sviluppo e l'imple¬
mentazione di soluzioni di elaborazione
distribuita ENTIRE.
Software AG è nata nel 1969 in Ger¬
mania, la sua sede principale è a Darm¬
stadt ed ha un'altra sede importante in
America, a Reston in Virginia, ha clienti
in 80 paesi e il suo fatturato nel '94 ha
raggiunto gli 865 milioni di DM È chiaro
quindi quale sia la sua specializzazione . i
prodotti DBMS su Mainframe.
Recentemente la Software AG ha al¬
largato il suo campo di interesse
all'Informatica Individuale, proprio con
l'Esperant qui presente. Diciamo subito
che si tratta di un prodotto, in un certo
senso, complementare rispetto ai pro¬
dotti principali della Software AG. È de¬
stinato, come vedremo, anche agli
utenti finali che utilizzano Esperant sul
proprio PC per accedere ai dati azienda¬
li, disponibili su Mainframe o sui Server,
ma questo loro accesso viene controlla¬
to e filtrato da precise e rigorose funzio¬
ni di Amministrazione.
Client/Server e Downsizing
Esperant è stato progettato per un
utilizzo «corporate», quindi un utilizzo in
una grande Azienda in cui da una parte
ci sono dei Database sul Mainframe o
sui Server di rete e dall'altra ci sono
utenti smaniosi di sfruttare tale patrimo¬
nio di dati.
Questi utenti sono comunque sog¬
getti ad una Amministrazione che ser¬
ve, nel sistema Esperant, non solo a ga¬
rantire il riconoscimento degli utenti e la
sicurezza dell'accesso ai dati, ma anche
a pretrattare i dati, in genere disponibili
su complessi Database Relazionali, per
presentarli all'utente in una forma molto
più semplice ed esplicita. Non ha quindi
molto senso un utilizzo di Esperant to¬
talmente in locale.
Se ci pensate bene si tratta di un ap¬
proccio del tutto opposto a quello mes¬
so a punto da altre case, ad esempio a
quello della Microsoft, che, tramite la
tecnologia ODBC, consente invece a
qualsiasi applicativo per utente (ad
esempio MS Access, ma anche Excel)
di accedere e di gestire non solo i suoi
dati «privati», ma anche di accedere ai
dati Aziendali, sui Server o sui Mainfra¬
me. Parlando di Esperant dovremo ne¬
cessariamente parlare di Client/Server e
di Downsizing. Client/Server in quanto il
lavoro che esegue Esperant è ben ripar¬
tito tra Server, che contiene i dati e il
motore DBMS, e Client, dal quale parte
188
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PROVA
ESPERANT3 0
l'interrogazione ed al quale arrivano i da¬
ti. Downsizing perché Esperant consen¬
te di trasferire sul piccolo sistema una
parte di quelle procedure di reporting
statistico, analitico, grafico, di frequenza
periodica oppure estemporanea, poco
adatte ad essere eseguite sui Mainfra¬
me,
Caratteristiche principali
di Esperant
Esperant si divide in due sistemi,
quello destinato aH'Amministrazione, e
quello, a sua volta divisibile in vari mo¬
duli, destinato all'Utente, che deve co¬
struire l'interrogazione, e, con i dati ot¬
tenuti, deve costruire report di vario ti¬
po o diagrammi di tipo Business
Graphics.
L'Amministratore utilizza quindi una
sua specifica applicazione, che si chia¬
ma Administration System, con la
quale, in maniera guidata, costruisce
dei Data View (di cui parleremo tra po¬
chissimo) e stabilisce i criteri di accesso
ai dati, per gli Utenti e per i Gruppi di
Utenti.
L'utente accede solo ai Data View di
sua pertinenza sui quali poi lavora, in
maniera guidata ed assistita, con il pro¬
gramma Query System, per costruire
delle interrogazioni che vengono
espresse in un liguaggio «english like»
(Esperant Query). Esperant traduce poi
queste interrogazioni in SQL «puro» e
le esegue producendo il «risultato»
dell'interrogazione.
In pratica l'utente finale dispone di
tre strumenti operativi principali:
- il Query Assistant, che serve per co-
Esperant 3.0
Produttore e distributore:
Software AG Italia
Cenno Direi. Lombardo Pai. E Ingr. 2
20060 - Cassina de Pecchi IMI!
Tel. 02/95300387
Prezzi UVA esclusaI:
Esperant Ida I a 8 utenti! Lit 850.000
Esperant Administrator
Ida I a 8 utenti) Lìt. 1060 000
per un numero superiore di 8 utenti sono previ¬
ste fasce dì sconti
struire, in maniera interattiva, l'interro¬
gazione, e quindi a scegliere i campi del
Data View ed a impostare i criteri di se¬
lezione,
- Query Formatter, per inserire campi
calcolati, regole di ordinamento, regole
e calcoli di raggruppamento, ecc,
- il Reporter, che si occupa della stam¬
pa su carta dei dati oggetto dell'interro¬
gazione.
Per quanto riguarda i formati di dati
accessibili diciamo subito che sono pri¬
vilegiati i formati «della casa»: ADABAS
C, ADABAS D, ENTIRE, poi quelli più
diffusi su Mainframe e Mini, come DB2
e DB2/2 dell'IBM, Oracle, Ingres, Infor¬
mix, RDB, Sybase e SQL Server della
Microsoft. L'accesso ai formati «fiat»,
come dBase, Paradox, Excel, ecc. av¬
viene tramite i driver ODBC di Win¬
dows e quindi non tramite specifici e
più diretti driver (come fa ad esempio il
Visual Basic della Microsoft con i suoi
driver ISAM).
Nel materiale fornito con il prodotto è
presente un motore database di esem¬
pio, che viene installato dalla procedura
di installazione, ed è della Watcom.
È possibile anche fare un «mischiet¬
to» di formati, ovvero accedere con¬
temporaneamente a più tipi differenti.
Altra funzionalità interessante è il
Batch Scheduler con il quale l'utente
può programmare l'esecuzione di deter¬
minate procedure, impostando ad
esempio una precisa ora di un dato gior¬
no, oppure una scadenza periodica. Le
procedure possono essere anche di ti¬
po Client/Server e quindi vengono ese¬
guite dal Server che provvede a tra¬
smettere al Client il risultato della inter¬
rogazione.
Esiste anche la possibilità di utilizzare
un linguaggio Script con il quale co¬
struire una vera e propria procedura che
esegue in maniera controllata una serie
di passi,
L'Executive Desktop infine, dà la
possibilità di «iconizzare» una Query, un
Report o uno Script, che cosi possono
essere eseguiti direttamente con un
click, sfruttando il «motore» dell'Execu¬
tive Desktop, che è attivo ma rimane
iconizzato.
Il materiale
La versione che abbiamo provata è
quella detta «Admimstrator's Edition»:
consiste in uno scatolotto di cartone ri¬
gido da cui si estrae un contenitore a
vaschetta con dentro la busta con i di¬
schetti ed i manuali, che, nell'ordine,
sono:
- Esperant Installation Guide. Preve¬
de numerose varianti in dipendenza del¬
le possibili situazioni di rete;
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HspEHANT 3.0
Figure 1. 2 - Software AG Esperant 3 0 - Due videate della presentanone.
È la prima volta che parliamo della Software AG. casa tedesca specializzata in prodotti per Mainframe, ed in particolare in prodotti di tipo DBMS o orientati ai
DBMS II suo Esperant. quella che esaminiamo è la versione 3.0. serve per estrarre dati dai Database Aziendali e per eseguire su di essi ulteriori manipolazioni
Questi dati sono preconfezionati dall'Amministratore del Database e poi sono portati sul PC dove l'utente autorizzato può creare proprie viste, aggregando, organiz¬
zando, calcolando ulteriori dati, oppure producendo diagrammi di tipo business.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
189
PROVA
ESPERANT 3 0
- Esperant Getting Started. 100 pagi¬
ne introduttive, fondamentali per capire
i vari moduli in cui si scompone Espe¬
rant;
- Esperant Administration Guide. È il
manuale dedicato aH’Amministratore, di
circa 120 pagine. Dopo una parte intro¬
duttiva viene «preso di petto» l'argo¬
mento Data View. Costruzione dei Data
View, definizione delle Connessioni
(collegamento tra Data View e Data
Source), Personalizzazione e Tecniche
Avanzate (Join complessi, lavoro con gli
SQL Catalogs, ecc.i. Seguono i capitoli
dedicati ad Utenti e Gruppi. Alla fine
vengono trattate sistematicamente le
varie «Forms», ovvero le finestre opera¬
tive che si succedono nella creazione
dei Data View (quelle che si vedono in
figura 4);
- Esperant User's Guide 200 pagmet-
te per l'Utente, Sostanzialmente diviso
in capitoli che riguardano il Query Assi¬
stane il Formatter e il Report Generator
(e anche l'Helping Hand). Gli ultimi capi¬
toli riguardano le procedure Batch, ese¬
guibili anche grazie ad un linguaggio
Script, l'uso dell'Executive Desktop,
una finestra che può raccogliere, in for¬
ma iconizzata, Query e Report, lanciabili
da questo ambiente con un semplice
click, la spiegazione delle istruzioni e
delle funzioni utilizzabili in un Report.
I dischetti sono i cinque di Esperant
DATABASE FISICO
(7 tabelle. 9 relazioni)
CUStt*€HS
CHE€
RTJGUCTS
DATABASE LOGICO
(3 tabelle •fiat*)
QzflOTrff MjitVm
Cu*otm Uxt*
0 193TM fhctìt
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OjPOtm* Oij
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FTaJsKi Tip» Mot»
Figura 3 - Software AG Esperant 3.0 - Schematizzazione di un Data View
Esperant 3 0 prevede quindi due tipi di utilizzatori: l'Amministratore, che deve essere un tecnico di Databa¬
se. e l'Utente Finale Compito dellAmmimstratore è quello di creare dei Data View, che sono la traduzione
in una forma -logica- e facilmente accessibile all'utente finale delle viste sui dati, che invece sono sempre
organizzati in un modo -tisico- mollo complesso Ad esempio il Database di prova, riversato dalla procedu¬
ra di installazione, riduce a sole tre tabelle un applicazione che invece utilizza ben sette tabelle
versione 3.0, più altri due con un suc¬
cessivo aggiornamento (numero 3.0.6).
Le ultimissime novità, non riportate nei
manuali, sono descritte in file di tipo
README.TXT.
L’installazione dell'«Admimstrator's
Edition» comporta un'occupazione di
circa 12 mega e non presenta nessuna
difficoltà. Viene prodotto un Gruppo che
contiene i quattro programmi (Query,
-I Job»
1 I
C*C€*S OflMRf - Lt€ JTEMS COC©». 0*0. Pr» Kr. #1
*_
| B— .
PHCCHXTSFRCCUCT# • l#«JTB*SP*C©UCt». 0*0, Prw K*y »1
CUSTC***S CUSTOCM - CKCWS CUSTO**#. 0*0. Prtn n.y #1
SAiESPEOLE SAtESFWSO# - $A.ESPEfcSON». 0*0.
VOCOWS - PWOOUCTS VE»CO»*. 0*0, Prw #1
( D*IM. AB
vr»CC*S .P*CC*JCTSAU v-E**-:*». >**j. Prni K*y f’
CCCCS CCC*_© • P**XUCTS 0*OCP_0.0*9. Pnr» Ktv $\
[♦]
Figura 4 - Software AG Esperant 3.0 - Amministrazione - Viste operative
I compiti dell'Amministratore sono sostanzialmente due II primo è quello di definire i cosiddetti Data View Si tratta di impostare una sene di «regole- in base alle
quali il Database, in genere molto complesso, presente sul Mainframe o sui Server, viene visto in un modo mollo più semplice dall'utente. Il secondo compito è
quello di amministrare utenti e sicurezza degli accessi Anche questa è una problematica tipicamente Mainframe. Qui vediamo una finestra Iform per EsperantI
che mostra le varie Tabelle del Database e i vari Campi e un'altra finestra, posta in primo piano, che mostra le chiavi - foreign » /quelle secondarie) presenti nelle va¬
ne tabelle. È evidente che il concetto di ••Chiave ». che è abbastanza ostico, in questa maniera viene -nascosto » all'utente finale.
Figura 5 - Software AG Esperant 3.0 - Amministrazione - Definizione delle regole di Join
Anche l'impostazione delle relazioni tra le tabelle del Database, e delle relative varianti, e compito dell'Amministratore, che dispone di ulteriori finestre operative
che lo aiutano nell'ingrato compito Qui vediamo le relazioni necessarie nel Database di Prova Tra le sette tabelle ci sono ben nove relazioni differenti. Anche il
concetto di « Join » viene nascosto all'Utente Finale
190
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PROVA
ESPERANT 3 0
Figura 6 - Software AG
Esperant 3.0 Ammini¬
strazione - Categories
and Item
Nel Data View esisto¬
no Categories. che cor¬
rispondono alle tabelle
virtuali con i dati in
uscita, ed esistono gli
Items, ovvero i vari
campi presenti in cia¬
scuna delle tabelle vir¬
tuali. con i nomi esplici¬
ti che l'Ammimstratore
ha loro assegnato. Sta
alla sensibilità dell’Am¬
ministratore scegliere,
sulla base delle neces¬
sità dell'Utente Finale.
« cosa " largii vedere e
-come «.
Administrator, Batch ed Executive De¬
sktop), il Database Demo e i vari file di
aiuto.
Cosa è un Data View
Un Database Aziendale è un oggetto
molto complesso fatto di tante tabelle,
comprendenti i dati, collegate tra di loro
da una serie di relazioni di vario tipo, e
vincolate tra di loro da regole di integrità
referenziale. Spesso questa organizza¬
zione, messa a punto dagli specialisti, è
incomprensibile agli utenti, che non arri¬
vano a capire la necessità di avere tante
tabelle, oppure non riescono a ricordare
il nome astruso che l'analista ha asse¬
gnato, chissà per quali motivi, ad un
certo campo, oppure non riescono a co¬
gliere il significato di un campo chiave,
di un Jom, e quant'altro.
Esperant 3.0 introduce il concetto di
Data View, una vista sui dati basata non
sull'organizzazione «tecnica» dei dati,
ma sulla sua organizzazione «logica»,
quella che si aspetta di trovare l'utilizza-
tore, che preferisce ad esempio utilizza¬
re nomi «in chiaro» per campi e tabelle.
Nella vista per l'utente (fornita dal Data
View) ci sono poche tabelle «logiche»
-I
Mora. Seteria™
K OpenBotoVa-
K Open Datata»»
S OpenQeport
K Open Bue»
R OpenSoved latale
R Saie Renati
S Saie Queip
R Save SQL
R Pive
R Queir Alititela
S Ri» Qua»
S Bun SQL
S Etnei Qua»
S Silos ... Quenei
r SQL Cote» OH
S 0 Itaci Optami
Soctear
R Alo» Incise ed Slot ape 01 Uiamaemi And Paiiaratdi In Sloied Quenei
Usci Group Optìons
SQL Contini
R Alton Subquenei
R Alon Valuei Pattarti
R UieSELECT DISIINCI
T Aulonbc Suan Lnabled | BalaVton Socurtp |
CREAI E VIEW Contini
C Do Boi ABon CREATE VIEW Quenei
T ABon CREATE »EW Quenei
C Ole CREATE 1ABLE Inttoed ri CREATE VIEW
la Uio Locai Onta Elei Imtead 01 CREATE VIEW
Queir Conuri _
T Cancri Qua» All oi| Seconda
r Qtaconnect Allei | Secondi
P Hi wy Row» Fefchnd Pei Quei» |
Outw Jom Confitti
P Oufot Jom» Noi AHofMtd
P Oulo. Jom» A*med. Uio Irtoct Jom II N/A
C OuIm Jom» Alowod. Wam And Uso Inno* Jom II N/A
« Quia Jom» Alowed. SmmàMu II NJA
n*n
Figura 7 - Software AG Esperant 3 0 - Amministra¬
zione - Definizione degli Utenti e dei Gruppi.
Come già detto. l’Amministratore ha due compiti,
quello di preparare i Data View. le viste «business
oriented" dei dati da fornire ai vari utenti, e quello
di amministrare gli utenti stessi, sia individualmen¬
te che associati ad un Gruppo di utenti di pan carat-
tenstiche Le funzionalità per definire cosa possa
fate o non fare un singolo utente o un singolo grup¬
po sono tantissime
in cui i dati, provenienti da piu tabelle
«fisiche», appaiono in forma «fiat», in
cui i nomi dei campi sono esposti in
maniera esplicita, in cui sono già state
create delle aggregazioni ed ordinamen-
rrr &«***€ aho »o rc**o
12 «COLAI* SEBASTIANI*.AMO
13 KMtfTTl 175» RCMA
14 I3ER7#4 MARIO ROMA
15 BERTI «CADAMI' PAIIRM
16 bW».H MARCO TORWj
1/ W P*TRO RC4AA
16 QUOTE SANDRO ROMA
19 0*04 RICCARDO PALERÀ*
20 «POH «/SEPPE ROMA
21 K*OM MARCO ROMA
22 AIUAM T«W40
23 CAMJtl UOOV1CO OCNOVA
24 LATRA BO4AMN0 ROMA
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27 CESAR! VALER*"' ROM*
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29 LiAHLfWl UJSSE OCNOVA
3294000 190102071
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3047000 19020205
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3792000 1912-02-72
39900» 1921 <*■ 12
3797000 1905-02-06
6135000 1902-02-02
3052000 1909-02-13
3261000 1909-0206
50990001910-02-07
3913000 1911-OS 29
3644000190702-17
13650C0 1906-02-12
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3W7000 19060206
6137000191002-17
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3565000 191102-06
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Figura 8 - Software AG Esperant 3 0 - Generazione della Ouery - Caso monotabella
In questa figura vediamo tre delle finestre che costituiscono l’ambiente operativo del Generatore di Ouery a disposizione dell'Utente Finale. Nelle due finestre di
destra vediamo, in allo, l’espressione in lingua inglese corrente generata dall'utente con l’ausilio del Ouery Assistam ni linguaggio si chiama Esperant Ouery/ In
basso la finestra con la » traduzione«, eseguita dal prodotto, in SOL puro Sulla sinistra la finestra con il risultato della Ouery Nei casi più semplici, come questo
« monotabella », le due espressioni sono abbastanza simili.
Figura 9 - Software AG Esperant 3 0 - Generazione della Ouery - Caso pluntabella
Ouesta query, eseguita su uno dei database di esempio, utilizza dall provenienti da tre tabelle lanche se come detto in precedenza si tratta di tabelle virtuali gene¬
rate da un database molto più complessoI. Oui si coglie l'effettiva semplificazione del linguaggio Esperant Ouery rispetto alI'SOL puro La semplificazione dipende
dal fatto che le varie regole «relazionali» Iche in SOL vengono risolte con la clausola Jom e relative variantiI sono state impostale, a monte, dall'Amministratore
L'utente in pratica vede solo campi, identificabili dai nomi «in chiaro »
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
191
PROVA
ESPERANT 3 0
Figura IO - Software AG Esperant 3 0 - Ouery Assisterti e generazione di Campi icomputedi
La costruzione dette specifiche dell'interrogazione è aiutata da queste due box. Quella di sini¬
stra in cui si scelgono Categories and Items. si impostano regole di ordinamento, si definisco¬
no filtri di selezione Se è necessario inserire dei campi calcolati si richiama la seconda Box che
permette di costruire e vahdare la formula di calcolo che fa riferimento a campi e può contene¬
re iifunctionsn
ti, in cui non appaiono né relazioni né
campi chiave.
Nella figura 3, che è un collage di ele¬
menti presi dall’Help di Esperant, vedia¬
mo un Caso Studio con sette tabelle e
nove relazioni semplificato in un Data
View che ha solo tre tabelle (Catego¬
ries), ciascuna delle quali presenta cam¬
pi (Items) provenienti da una o più ta¬
belle fisiche
La figura, che corrisponde al caso
studio fornito con il prodotto e preso
come esempio nei vari Manuali e negli
Help, mostra, come detto, sette tabelle
e nove relazioni. Il Data View semplifica
quindi drasticamente la situazione: ri¬
mangono solo tre Categorie, quella dei
Clienti che incorpora le informazioni sui
Venditori, quella delle Righe di Detta¬
glio. che incorpora le informazioni sugli
Ordini. L'ultima categoria è quella dei
Prodotti, con informazioni sulla Classe
di appartenenza e sul Fornitore.
Si tratta di una serie di semplificazio¬
ni non accettabili se si deve costruire
un Database (i tecnici direbbero che si
tratta di tabelle non normalizzate) ma
assolutamente accettabili se si tratta di
fornire set di dati ad utilizzatori che deb¬
bono solo elaborarli a fini statistici.
Nel sistema Esperant è l'Amministra¬
tore che costruisce i Data View ed è
l’Utente che li usa.
Insomma il Data View è il cuore del
sistema, facilita il lavoro dell’Utente ma,
contemporaneamente, lo limita drasti¬
camente, in quanto l'Utente può ese¬
guire solo quelle operazioni che l'Ammi¬
nistratore gli concede di eseguire. Se
ad esempio gli dovesse servire un dato
presente nel Database ma non previsto
dal Data View, deve di nuovo rivolgersi
al suo Amministratore, rimettendo in
moto un meccanismo tipico dell'Infor¬
matica Tradizionale, in cui l'utente deve
coinvolgere uno specialista, e quindi de¬
ve farsi autorizzare, deve spiegare (e far
capire) le sue necessità, deve aspetta¬
re, ecc.
Ricordiamo che alla base dell’Infor¬
matica Individuale c'è il concetto che
l’utente possa, ed in certi casi debba,
essere messo in grado di «fare da sé».
Anche questa soluzione, parliamo della
massima autonomia dell'Utente, pre¬
senta i suoi lati negativi
Il difficile, nelle Aziende dove esisto¬
no dati e utenti che li debbono utilizzare
(ovviamente parliamo del 100% delle
Aziende), è proprio trovare il giusto
equilibrio tra l’attività del Tecnico, che
deve garantire l'accesso ai dati da parte
dell'utente, che deve essere favorito e
non limitato nello svolgimento del suo
lavoro, e l'attività dell'Utente, che a sua
volta deve sempre operare nei limiti di
quello che la sua specifica posizione
all'interno dell’Azienda e le sue perso¬
nali capacità gli consentono di fare.
Il problema è proprio questo, la ricer¬
ca del giusto equilibrio tra i due mondi,
quello dell'Informatica Tradizionale, che
esiste ed esisterà sempre, e quello
dell'Informatica Individuale, la cui fina¬
lità non potrà mai essere quella di far
sparire la prima.
Amministrazione:
compiti e funzionalità
L’Amministratore di Esperant provve¬
de a costruire i Data View e quindi ad
organizzare le tabelle, ad impostare le
relazioni, insomma a pretrattare i dati,
assicurandone la correttezza relazionale
e la omogeneità. Il suo strumento di la¬
voro è l'Admimstration System (vedia¬
mo alcune situazioni operative nelle fi¬
gure dalla 4 alla 7). Abbiamo anche det¬
to che il secondo compito dell’Ammini-
stratore è quello di gestire Utenti e
Gruppi di Utenti.
Per quanto riguarda il primo compito
i passi operativi da eseguire sono
- definire la Connessione tra Data View
e dati fisici. È a questo punto che si de¬
finisce il formato dei Dati Source,
- selezionare le Tabelle desiderate, tra
quelle presenti nel Database cui ci si è
connessi;
- definire i Join tra le Tabelle (in questa
maniera le regole relazionali vengono
fissate nel Data View e quindi vengono
«nascoste» all'utente, che le utilizzerò
ma non le potrà né vedere né tanto me¬
no modificare);
- definire le Categories (Tabelle in usci¬
ta) e gli Items (Campi delle Tabelle in
uscita).
A questo punto si potrebbe già pro¬
cedere con la costruizione (Build) del
Data View Ma l'Amministratore ha ul¬
teriori strumenti operativi Ad esempio
la voce di menu Forms mostra una se¬
ne di finestre che permettono ulteriori
affinamenti del Data View
- vedere Tabelle, Colonne e Chiavi, pri¬
marie e secondarie, delle Tabelle di In¬
put;
- vedere Categories e Items (Tabelle e
Campi di Output), con possibilità di ese¬
guire alcuni interventi, ad esempio per
impostare i nuovi nomi degli Items;
- impostare Tabelle Virtuali e Colonne
Virtuali, ottenute da calcoli. É con le Co¬
lonne Virtuali che si genera la «denor¬
malizzazione» delle Tabelle. Ad esem¬
pio si potrà costruire una Tabella «vir¬
tuale» degli Ordini che mostra sia il Co¬
dice del Cliente, che ha fatto l’ordine,
che il suo Nominativo (mentre il Codice
è presente nella Tabella «fisica» Ordini,
il Nominativo è presente nella Tabella
«fisica» Clienti, quella che contiene le
informazioni Anagrafiche dei Clienti).
L'Amministratore ha ulteriori stru¬
menti operativi, di tipo ancora piu evolu¬
to, che lo mettono in grado di risolvere
problematiche molto spinte, o per il fat¬
to che il Database «source» è comples¬
so o per il fatto che i Data View che si
vogliono ottenere sono complessi.
E chiaro che è di fronte alle situazioni
complesse che l'Amministratore deve
«spremere» il prodotto. Ad esempio de¬
ve cercare di ottimizzare i processi, ri¬
correndo anche ai trucchi del mestiere
(alcuni sono suggeriti dal manuale) per
192
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PROVA
ESPERANT 3 0
Figura II - Software
AG Esperant 3 0- Ri¬
sultato della Ouery -
Problematiche di rag¬
gruppamento e proble¬
matiche «estetiche «
Il menu più ricco del-
l'Esperant Ouery Sy¬
stem è Quello che si
chiama Format ll'insie-
me delle sue funziona¬
lità si chiama Ouery
Formatterl. Serve per
attivare vane funziona¬
lità sia di tipo elaborati-
vo, come Quella che
consente di creare dei
raggruppamenti e di
eseguire una serie di
calcoli sui raggruppa¬
menti, che di tipo este¬
tico, sul risultato del¬
l'interrogazione
H_ ESPERANT Ouery Sveleni • IPROVAMq - IRo.ellol
~-T Elle Eli" Query QpHon» Fatti»' Wludow Help
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velocizzare l'esecuzione delle varie pro¬
cedure.
Utente: i suoi strumenti
Come detto, l'utente che utilizza
Esperant 3,0 accede ai Data View, le vi¬
ste sui dati che gli sono state preparate
«su misura» dall'Amministratore. Sa¬
rebbe anche possibile un accesso diret¬
to alle Tabelle di un Database In questo
caso si salta completamente la funzione
dell'Amministratore e si viola la filosofia
di utilizzo, che è alla base di Esperant, e
che prevede una ripartizione rigorosa di
compiti e di attività tra le due figure,
quella dell'Amministratore e quella del¬
l'Utente.
Il programma a disposizione dal¬
l'Utente si chiama Query System
La prima cosa da fare, una volta atti¬
vato il Query System, è l'apertura del
Data View, con conseguente procedura
di Login Gli strumenti operativi all'inter¬
no del Query System sono sostanzial¬
mente tre.
Il Query Assistant. che attiva una
ricca DialogBox nella quale si scelgono i
campi o meglio gli Items delle varie Ca-
tegories, si impostano regole di ordina¬
mento, filtri di selezione e si definisco¬
no gli eventuali campi calcolati. L'Assi-
stant crea una espressione, in un for¬
mato English Like, molto comprensibile
all'utente che l'ha generata. La stessa
può essere vista nel formato SQL. Am¬
bedue le espressioni sono editabili a
mano, nel senso che l'utente più esper¬
to può scriverle o modificarle diretta-
mente nella loro finestra.
La semplificazione più evidente tra le
due espressioni (Esperant Query e SOLI
non è tanto nell'uso di parole, come
SHOW o TOTAL al posto di SELECT o
SUM, quanto nel fatto che non appaiono
più i termini relativi ai JOIN, che, come
detto, sono risolti nel Data View.
Una volta messa a punto la Query la
si può eseguire, producendo una vista
Risultato, e la si può salvare come
Query Esperant, come Query SQL, co¬
me Risultato. Nelle figure dalla 8 alla
10, vediamo tre istantanee del Query
System.
Il Query Formatter è un insieme di
funzionalità che permettono di imposta¬
re ulteriori specifiche della Query (ne
vediamo il menu in figura 11). Le impo¬
stazioni possibili sono:
l'assegnazione del formato «esteti¬
co» a numeri e date,
la scelta dei font e degli attributi degli
elementi,
la creazione di gruppi, ordinamenti,
totali e/o calcoli sul gruppo,
l'inserimento di immagini, testi liberi,
ecc.,
Il posizionamento delle colonne,
la definizione delle specifiche esteti¬
che... degne di Windows, e quindi colo¬
ri, linee, ecc.,
l’inserimento di salti pagina logici, ad
esempio a fine gruppo,ecc.
Il Reporter. Una Query, o meglio il ri¬
sultato di una Query, può essere diret¬
tamente stampato, ma ha un aspetto
tabellare. La «messa in bella» dei dati
della Query può essere affidata al Re¬
porter, il Generatore di Report, che può
essere richiamato direttamente dal
Query System Tra le caratteristiche del
- Elle E»ll vie* In.erl Formai Tpols Wlndow Help
Hi
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Figure 12.13 - Software AG Esperant 3 0 - Generatore di Report
Il Generatore di Report, che si chiama Reporter, è attivato direttamente dal Ouery System II Reporter utilizza i dati forniti dalla query preparata nel Ouery System
toppure su una Ouery salvata come filel e dispone di una sene di Wizard, che in Questo caso si chiamano Helpmg Hand I tipi di Report generabili automaticamente
sono quattro. Tabellare. Colonnare. Etichette e CrossTab.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
193
PROVA
ESPERANT 3 0
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Figura 14 ■ Software AG Esperant 3.0 - Script ed Executive Desktop.
Con /‘Esperant Query si possono generare degli Script. In pratica, in una speciale finestra, si inseriscono una serie di istruzioni e di parametri che poi possono esse¬
re salvati, tutu insieme, in un file ESL. Ctickando sul pulsante «Add to Desktop» si inserisce la procedura cosi costruita ed alla quale si associa una icona, nella fine¬
stra Executive Desktop, che mostra quindi Icone che servono per lanciare Procedure A destra l’editore di Script e a sinistra la finestra Executive Desktop
Figura 15 - Software AG Esperant 3.0 - Schedulazione di un «Job»
In molte sue funzionalità il Software AG Esperant 3.0 tradisce le sue origini legate al mondo dei Mainframe. Qui vediamo la finestra in cui si definiscono te modalità
di esecuzione di un « Job», tipico termine usato dagli utilizzatori dei Mainframe. In pratica si stabilisce quando il sistema debba eseguire, in modo automatico, una
certa Query Più procedure di questo genere possono essere assemblate, come visto, in un unico Script. In tal caso si possono costruire delle vere e proprie pro¬
cedure batch.
suo ambiente operativo citiamo la pos¬
sibilità di lavorare in modalità Drag and
Drop, la possibilità di attivare una serie
di finestre che mostrano oggetti e ca¬
ratteristiche impostabili, la possibilità di
inserire dei campi calcolati, che vivono
a livello di report, la possibilità di defini¬
re delle formattazioni «fini», ecc In fi¬
gura 12 l'ambiente operativo del Repor¬
ter.
La costruzione di un nuovo Report
può essere aiutata da un valido Assi¬
stente (si chiama Helping Hand e lo ve¬
diamo in figura 13). L'esecuzione del
Report e quindi la stampa su carta dei
dati può essere preceduta da un'Ante¬
prima su cui agire con funzionalità di
Zoom.
Un po' di sperimentazioni
È chiaro che per provare Esperant
abbiamo dovuto assumere la doppia
funzione, e diremmo la doppia persona¬
lità, di Amministratore, esperto di Data¬
base, e di Utente, non esperto.
In qualità di Amministratore abbiamo
dovuto affrontare la costruzione dei Da¬
ta View, operazione che richiede, come
detto, la perfetta conoscenza della
struttura del Database su cui si opera e
la padronanza dei vari concetti su cui si
basa la teoria relazionale, quindi del
concetto di Join, del concetto di chiave,
di indice, ecc.
Abbiamo eseguito prove sia sul Data¬
base (Watcom SQL) di esempio fornito
con il prodotto, sufficientemente com¬
plesso ma poco carico di dati, sia su al¬
cuni file in formato DBF, un po' più con¬
sistenti in termini di volume di dati, resi
accessibili dai driver ODBC.
Nessuna difficoltà nei vari casi, an¬
che se, come era logico aspettarsi, l'im¬
pegno dell'Amministratore diventa du¬
plice: tecnico, quando lavora sui dati,
e... burocratico, quando si occupa di
gruppi, utenti, sicurezza.
La vita dell'Utente, una volta che il
suo Amministratore lo ha ben servito,
costruendogli i suoi Data View «su mi¬
sura» è enormemente facilitata. La pro¬
cedura di riconoscimento e di connes¬
sione al Data View è semplice, dopodi¬
ché si opera con i vari strumenti a di¬
sposizione, senza pericolo di fare danni.
Non abbiamo potuto provare il pro¬
dotto in una vera situazione Client/Ser¬
ver e quindi non possiamo dirvi le no¬
stre impressioni sulla velocità di esecu¬
zione in una reale situazione operativa
In locale i tempi di risposta non sono
eccezionali, anche in dipendenza del
fatto che si passa comunque per i dri¬
ver ODBC.
Conclusioni
Esperant 3.0 è sicuramente un inter¬
mediario «intelligente» tra i Database
Aziendali, in qualsiasi formato questi
siano, e gli Utenti, anche e soprattutto
nel caso in cui costoro non siano molto
esperti nell'uso del Computer e dei Da¬
tabase.
È chiaro peraltro che l'utilizzo di uno
strumento del genere comporta per
l'Azienda un certo impegno, nel senso
che deve essere individuato un Ammi¬
nistratore (oppure, m dipendenza delle
dimensioni dell’Azienda, più Ammini¬
stratori) che si assuma la responsabilità
e l'impegno di rispondere efficacemen¬
te alle richieste che gli utenti gli fanno
e, nel contempo, di rispettare quelle re¬
gole generali nell’uso dei Dati Aziendali,
che spesso sono molto riservati.
Per questo Servizio (perché diventa
un vero e proprio Servizio Aziendale) va
anche prevista una certa dinamicità,
ipotizzando un aumento progressivo
della domanda di accessi (è un fenome¬
no naturale) e quindi di nuovi Data
View, e prevedendo un aumento della
cultura aziendale, con Utenti sempre
più esperti e sempre piu in grado di fare
da sé. che magari a un certo punto non
gradiscono più che l'accesso ai dati
venga intermediato da un Amministra¬
tore.
Se l'Azienda è in grado di organizzare
questo nuovo servizio ed è in grado di
gestire questi fenomeni di crescita,
che, ripetiamolo, sono del tutto fisiolo¬
gici in una Azienda in cui ci sono Dati ed
Utenti che li utilizzano, allora può esse¬
re preso in considerazione l'utilizzo di
uno strumento come Esperant. MS
194
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
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OVERVIEW
ZyXEL Elite 2864
di Paolo Ciardelli
a ria re di telematica oggi, è un po'
come intrattenersi con degli in¬
glesi. Cosa si fa? Si parla del tem¬
po atmosferico, cercando di non con¬
traddire in maniera esplicita neanche
l'affermazione più assurda che viene
fatta. Attenzione che su questo tipo di
conversazione si basa tutto un rituale di
buone maniere e guai a pensare che sia
superficiale. La telematica è oggi l'argo¬
mento di conversazione principe negli
ambienti «in» o che si considerano tali.
Non ce ne dobbiamo sorprendere per¬
ché se non esistesse vorrebbe dire che
l'evoluzione delle comunicazioni umane
sarebbe ancora ai primordi. Con e su di
essa si basa l'intero meccanismo che
rende il mondo vivo e perciò in comuni¬
cazione. In definitiva si potrebbe accet¬
tare la rivisitazione dell'asserzione filo¬
sofica «penso, dunque sono» in «comu¬
nico, dunque sono».
Evoluzione quindi e perciò nuovi pro¬
dotti, non solo modem dedicati alla li¬
nea commutata, ma anche alla rete
ISDN.
Questo tipo di rete e perciò di con¬
nessione offre da subito possibilità oggi
impensabili sia in termini di velocità di
traffico che di caratteristiche intrinseche.
L'occasione per approfondire questo di¬
scorso viene con una panoramica su due
prodotti della ZyXEL distribuiti sul territo¬
rio nazionale dalla Sidm di Torino.
ISDN o analogico?
Nel dubbio o nell'attesa di poter pas¬
sare da una linea analogica commutata
ad una numerica ISDN, si può benissi¬
mo prendere in considerazione l'offerta
di modem Elite 2864. Si tratta infatti di
un apparato di un modem offerto in
doppia configurazione, V34 e V34/ISDN,
che offre in un singolo apparecchio sia
le funzioni Modem/Fax/Voce, che ISDN
normalmente presenti su prodotti sepa¬
rati In sintesi l’unica differenza tra i due
modelli (l'Elite 2864 V34 e Elite 28641
V34-ISDN) consiste nell’interfaccia te¬
lefonica. L'utente quindi può cosi facil¬
mente upgradare il primo da V34 a V34-
ISDN inserendo l’interfaccia telefonica
acquistabile a parte. Questo modem
rappresenta la combinazione tra la tec¬
nologia avanzata delle linee digitali
ISDN con un modem V34 analogico di
alte prestazioni, creando cosi l’interfac¬
cia telematica universale.
Una volta connesso direttamente alla
ZyXEL Elite 2864
Produttore:
Sidin, Via Canova 25, 10126 Tonno. Tel Oli
6633863, Fax 011-3100493
Prezzi UVA esclusar.
Elite 2864 V34 Ut. 1350 000
Elite 28641 V34-ISDN Ul 1550 000
linea ISDN, diventa un apparato del tut¬
to trasparente, realizzando connessioni
digitali ISDN o analogiche a seconda del
chiamante o chiamato L'utente finale
potrà far viaggiare i dati alla fantastica
velocità di 64.000 o 128.000 Bps in digi¬
tale o 28.800 Bps in analogico.
Mette a disposizione un TA (Terminal
Adaptor) integrato per poter utilizzare
un telefono analogico anche mentre è
connesso.
Il modem è compatibile con le se¬
gnalazioni ISDN NI-1, AT&T 5ESS,
Northern Telecom DMS-100, Euro-
ISDN-DSS1 e 1TR6. Utilizza i protocolli
ITU-T V.120, V.110 e X.75 e SLP
In analogico è totalmente ITU com¬
patibile dal V21 al V34 28.800 Bps.
Descrizione esterna
Il modello ZyXEL Elite 2864 si pre¬
senta di forma abbastanza classica, in
un cabinet di colore bianco. Nel sobrio
frontale trovano posto due serie di led
che monitorizzano tutte le funzioni
dell’apparato.
Nella parte posteriore invece trovia¬
mo sia l’interfaccia verso la linea telefo¬
nica che la doppia porta Seriale/Paralle¬
la. Con questo tipo di connessione si
può decidere di utilizzare il modem con¬
nettendolo sia alla porta seriale, con un
trasferimento dati che arriva fino a 460
Kbps, oppure a quella parallela bidirezio¬
nale, annullando cosi i problemi di velo¬
cità della seriale. La stessa porta paral¬
lela del modem può anche essere usata
per connettere una stampante e stam¬
pare i fax in arrivo, eliminando dall’in¬
combenza il computer centrale.
Particolare di rilievo l'accuratezza
dell'alimentatore che è dotato di una
spina multipolare e non del solito jack, e
soprattutto è munito di un interruttore
con spia annessa.
Descrizione interna
La vista interna rivela una quantità di
chip non indifferente, oltre ad una
scheda accessoria montata sopra. Va
196
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
OVERVIEW
ZYXEL ELITE 2864
Morr Than A Modem
Elite 286-4
V34/FAX/V0ICE
Pwn 1
V34 V320 AA CO ST !T
T FAX VO SP PHP PCP
Si S! TXD RXD EC so'
notata la dotazione di 4 Mbyte di Flash
Eprom per facili e veloci aggiornamenti
firmware.
Velocità sbalorditiva
L'Elite 2864 permette di accoppiare i
due canali B1 e B2 ISDN per raggiunge¬
re cosi la fantastica velocità di 128.000
Bps. Il modem Elite V34 supporta tutti i pro¬
tocolli ITU-T ed i protocolli Zyxell 9200/16800.
Il nuovo modem Elite è stato testato in tutti
gli ambienti operativi possibili: MS-DOS, Mi¬
crosoft Windows, Apple Macintosh, UNIX,
Novell, Amiga e IBM AS400/RS6000.
Il modem Elite supporta i più diffusi
algoritmi di compressione voce e rico-
I
Nel sobrio frontale tro¬
vano posto due sene di
led che monitorizzano
tutte le funzioni dell'ap¬
parato.
Nella parte posteriore
invece troviamo sia l'in¬
terfaccia verso la linea
telefonica che la doppia
porta Senale/Parallela
cità di trasferimento più che accettabili,
ma per ora imparagonabili, sulla carta, a
quelle ottenibili da una stazione fissa.
Allora ISDN o analogico?
Il quesito alla fine si ripropone. Con¬
viene vista la disponibilità di tali appa-
nosce i toni DTMF per realizzare un ser¬
vizio completo di caselle postali vocali,
fax on demand e cosi via. Può essere
dotato fino a 8 Mbyte di RAM per rice¬
vere i fax a computer spento, per cui
successivamente alla riaccensione del
personal computer si potrà rivederli ed
eventualmente stamparli,
Telefonia Cellulare
Un settore fortemente emergente è
quello cellulare e proprio per questo è
stato dotato di un robusto protocollo per
la connessione di telefonia cellulare fino
a 14400 Bps. Il protocollo in questo caso
è fondamentale per ottenere delle velo-
*
Elite 28641
ISOWV 3A/FAX/VOICE
pwn mom FAX vo SP onp pcp
KT ” Si S: TXD RXD HU> LNK
Simile al precedente si
differenzia sostanzial¬
mente per la presa di
connessione alla linea
ISDN
recchiature passare dall'analogico al di¬
gitale? Si, certo, vista anche la disponi¬
bilità della società che gestisce il servi¬
zio telefonico. Una rete digitale permet¬
te di fare lavori o comunque di ottenere
dei servizi veramente futuribili ed alta¬
mente professionali.
Allora se si è orientati ad acquistare
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
197
OVERVIEW
ZYXEL ELITE 2864
un modem del genere e non si ha a di¬
sposizione l'ISDN al momento, si opta
per il primo modello. Quando poi si è
pronti al cambiamento di rete ecco
che si può cosi facilmente upgradare il
primo da V34 a V34-ISDN, semplice¬
mente aprendo il modem ed inseren¬
do l'interfaccia telefonica acquistabile
a parte.
Come detto prima la linea ZyXEL Eli¬
te 2864 è il concentrato di due stati
dell'arte, le linee digitali ISDN ed un ap¬
parato V34 analogico di alte prestazioni,
e perciò non aspettatevi un prezzo bas¬
so. Ci vogliono un milione e trecento-
cinquantamila lire per il primo e più di
un milione e mezzo per il secondo. Se
siete abituati a leggere i prezzi di appa¬
rati modem per utenze non professio¬
nali sicuramente andrete a controllare
se il prezzo è esatto.
Al contrario concorderete con me
Particolare di rilievo l'accuratezza dell'alimentatore che è dotato di una spina multipolare e non del solito
jack, e soprattutto è munito di un interruttore con spia annessa.
La vista interna rivela una quantità di chip non indifferente, oltre ad una scheda accessoria montata sopra Va notata la dota¬
zione di 4 Mbyte di Flash Eprom per facili e veloci aggiornamenti firmware
che sono giusti e conve¬
nienti. In finale è vero
che un modem del gene¬
re viene a costare forse
la metà di un desktop di
classe media ma le carat¬
teristiche che lo contrad¬
distinguono sono più che
elevate.
Il discorso poi è sem¬
pre lo stesso Gli apparati
per utenti non professio¬
nisti devono costare me¬
no perché devono soddi¬
sfare un mercato molto
ampio e perciò con una
concorrenza veramente
agguerrita In una tale si¬
tuazione basta andare a
lesinare sui particolari
meno importanti per ot¬
tenere un prezzo allettan¬
te sempre però tenendo
d'occhio la qualità. Per il
professionista tutto ciò si
ribalta.
I particolari devono es¬
sere curati e tutto deve
dare un senso di pratico,
funzionale e durevole nel
tempo, Un’utenza del ge¬
nere vuole vedere frutta¬
re i soldi spesi più che
ammortizzare la somma
investita.
Dunque fermo restan¬
do che il mercato della te¬
lematica è non solo fatto
di servizi di cui si può usu¬
fruire ma anche di una fa¬
scia in cui inventarsi nuo¬
ve fonti di reddito, un ap¬
parecchio del genere è
piu che azzeccato. MS
198
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
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SupraExpress 288 PnP
di Massimo Truscelli
□ ntemet, Cybernauta, Telematica,
un piccolo campionario di parole
utilizzate qualche volta in maniera
troppo disinvolta per non dire eccessi¬
va.
Se più di un prestigioso periodico ha
concesso la copertina dedicata al perso¬
naggio dell'anno 1995 ad un «non-per-
sonaggio» prendendo spunto dall'enor¬
me successo riscosso a livello mondiale
da Internet, bisogna anche ammettere
che crescono le preoccupazioni legate
ad un possibile intasamento della rete
sulla quale si affollano oggi un numero
incredibilmente elevato di utenti.
Per usare convenientemente le po¬
tenzialità offerte dalla telematica non è
indispensabile utilizzare Internet nella
forma con la quale la maggior parte
dell'utenza ha più confidenza, ovvero
quella dell'interfaccia grafica offerta dal
World Wide Web, ma esistono molti
modi alternativi, più efficienti e rapidi, il¬
lustrati peraltro con dovizia di informa¬
zioni negli articoli di Sergio Pillon dedi¬
cati proprio alla telematica. In tutti i ca¬
si, qualunque sia il modo scelto per ac¬
cedere alle «autostrade telematiche».
occorrono però strumenti adeguati ed
anche una conoscenza da parte
dell'utente sufficientemente specifica
in fatto di hardware e software impiega¬
ti.
Il modem oggetto di queste note
promette di offrire, anche all'utente me¬
no esperto, un impiego delle risorse a
propria disposizione meno frustrante,
più pratico e rapido. Vediamo se queste
promesse sono rispettate dal produtto¬
re: la Supra Corporation di Albany
IUSA)
Descrizione
I modem/fax SupraExpress 288 PnP
e SupraExpress 288i PnP sono espres¬
samente concepiti per essere impiegati
in unione ai personal computer in confi¬
gurazione DOS/Wmdows 3.1 x o esclu¬
sivamente Windows 95; in particolare, il
modello esaminato in questo articolo
(compatibile con le specifiche
Plug&Play di Windows 95) è un modem
esterno, ma. identico nelle prestazioni,
la Supra offre anche il SupraExpress
288i PnP di tipo interno su scheda. Lo¬
gicamente, la ricca produzione del mar¬
chio statunitense Supra comprende an¬
che soluzioni per la piattaforma Macin¬
tosh.
II SupraEspress 288 PnP stupisce in¬
nanzitutto per le ridottissime dimensio-
SupraExpress 288 PnP
Produttore:
Supra Corporation - 7101. Supra Drive S W
Albany, OR 97321-9944 /USAI
Distributori:
Centro HL Distribuzione - Via Luca Landucci, 1
50136 Firenze - Tel 055/670968. Fax: 055/
677726
Modo srl - Via Masaccio, Il -42100 Reggio
Emilia-Tel 0522/512828 Fax 0522/516822
Prezzo UVA esclusar.
SupraExpress 288 PnP Ut 430 000
ni del contenitore (15 x 10 x 2,5 cm) dal
quale fuoriesce un cavo, di lunghezza
non certamente eccessiva, terminato
da un connettore seriale DB25 per il
collegamento al computer Nella confe¬
zione non è purtroppo compreso un
adattatore DB9/DB25 capace di risolve¬
re i problemi di connessione e di adatta¬
mento del connettore presente sul
computer con quello offerto dal mo¬
dem. Per completare la descrizione del¬
la configurazione è sufficiente elencare
gli altri elementi che compongono la
confezione: un cavetto di collegamento
alla linea telefonica, il manuale di instal¬
lazione ed uso, il software costituito da
due dischetti HD relativi all'applicazione
TrioFax 5.0 per Windows ed un ulterio¬
re dischetto dello stesso tipo nel quale
è contenuto un «CompuServe Informa¬
tion Manager» che consente l'accesso
gratuito per un mese al noto fornitore di
servizi on-line.
Le prestazioni assicurate dal modem
Supra consistono nel supporto di due
diversi tipi di funzionalità: quelle relative
ad un fax di gruppo 3 (V.17, V 27ter e
V.29) con velocità da 14.400 a 2.400
bps e velocità intermedie di 4.800,
7.200. 9.600 e 12.000 bps; quelle relati¬
ve alla più consueta trasmissione dei
dati su linee telefoniche Per quest'ulti-
ma funzionalità è prevista l’aderenza
agli standard V.21 e Bell 103, V 22 e
Bell 212A, V.22bis, V.32. V.32bis. V.Fa-
st Class, e V.34 con velocità comprese
tra un minimo di 300 bps ed un massi¬
mo di 28.800 bps. Il SupraExpress of¬
fre, inoltre, caratteristiche riguardanti la
compressione dei dati e la correzione
d'errore implementate secondo i proto¬
colli MNP classi 2-5, V.42 e V.42bis.
Uso
Prima di poter usare il modem è indi¬
spensabile procedere alla sua installa¬
zione. Come per la gran parte dei mo¬
dem. sul retro sono presenti le connes¬
sioni per il collegamento alla linea te¬
lefonica. per il collegamento in cascata
del telefono, per l'alimentazione di rete
200
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
OVERVIEW
Nonostante le ridotte dimensioni del modem sul frontale sono presenti alcune indicazioni utili, mentre sul retro non mancano le connessioni indispensabili
fornita dallo «scatolotto» esterno già in¬
dicato precedentemente.
Sul frontale, oltre alle solite serigrafie
riguardanti il modello e la marca, sono
presenti solo quattro indicazioni lumino¬
se contrassegnate dalle diciture OH,
SD, RD e PWR che indicano, rispettiva¬
mente, lo sgancio della linea (Off Hook),
la trasmissione dati (Send Data), la rice¬
zione dati (Receive Data) e l'avvenuta
alimentazione del dispositivo (PoWeR).
A proposito di alimentazione c'è da
sottolineare il fatto che i modem della li¬
nea SupraExpress operano con una ten¬
sione di alimentazione di 6 volt c.c. ed
una corrente di 350 mA e. da quanto
scritto su un documento disponibile
presso il sito ufficiale raggiungibile via
Internet innp;//www suora corri -
ftp://ftp.supra.com), la dotazione dell’ali¬
mentatore compreso nella confezione è
a cura del distributore locale poiché la
Supra si limita a fornire esclusivamente
il modello di alimentatore adatto al mer¬
cato nordamericano e canadese.
Hardware e software sono ormai da
considerare come anelli di una comune
catena; la regola vale più che mai anche
in questo caso sia per la procedura au¬
tomatica di installazione in Windows
95, sia per il programma di gestione
che accompagna il SupraExpress.
Effettivamente si rimane sorpresi per
la rapidità di configurazione del modem
una volta connesso ad un computer
provvisto di Windows 95. Subito dopo
aver acceso il sistema, Windows 95 si
accorge della presenza di un nuovo di¬
spositivo e provvede automaticamente
alla configurazione del modem, della
porta seriale e dei relativi IRQ. Molto
più di ogni spiegazione valgono le im¬
magini pubblicate in queste pagine.
Buono il comportamento anche in
configurazioni basate su Windows 3.1 x;
in particolare, molto efficace, pratico e
versatile è il software TrioFax 5.0 che
costituisce un vero e proprio centro di
controllo integrato delle funzionalità re¬
lative alla trasmissione e ricezione dei
fax oltre che, tramite il modulo Data-
comm. di tutte le funzionalità relative al¬
la connessione ed all'impiego di servizi
telematici di vario genere.
Standard, velocità, correzione, compressione
Parlando di modem vale la pena fornire,
anche sommariamente, alcune indicazioni
di carattere generale riguardanti l'argomen¬
to.
Innanzitutto, premesso che diamo per
scontato che sappiate a cosa serve il mo¬
dem, per le comunicazioni a piu bassa velo¬
cità di trasferimento dei dati (300 e 1.200
bps) esistono due diversi tipi di standard di
comunicazione, definiti da due diversi enti,
che presentano alcuni punti di contatto: per
gli Stati Uniti vigono le norme Bell elaborate
dai laboratori della AT&T Bell; per l'Europa e
gran parte del mondo le norme corrispon¬
denti sono quelle dettate da un comitato in¬
ternazionale per la definizione degli stan¬
dard conosciuto con la sigla ITU-TSS che
rappresenta ciò che in passato era cono¬
sciuto con la sigla CCITT
Per le velocità di trasmissione superiori a
2.400 bps, invece, in tutto il mondo, le sole
norme adottate sono le ITU-TSS.
Esistono poi alcune regole che riguarda¬
no la compressione dei dati e la loro corre¬
zione Quelle riguardanti la correzione d'er¬
rore sono conosciute con le sigle MNP2.
MNP3, MNP4 e V.42; quelle per la com¬
pressione dei dati sono invece le regole dei
protocolli MNP5 e V,42bis. La compressio¬
ne MNP5 è in grado di fornire un «rapporto
di compressione» dei dati di circa 2:1 (in
pratica, un modem a 28.800 bps opera ad
una velocità effettiva di 57.600 bps) ed of¬
fre nel contempo anche le caratteristiche di
correzione d'errore dei livelli MNP inferiori.
La compressione ITU-TSS V.42bis è invece
in grado di assicurare un rapporto di com¬
pressione di 4:1; ciò significa che un mo¬
dem a 28.800 bps può raggiungere una ve¬
locità di trasmissione dati effettiva di ben
115.200 bps, ma per poter funzionare ne¬
cessita deH'implementazione del protocollo
di correzione d'errore V 42, inoltre, le carat¬
teristiche di compressione e correzione dei
dati sono operative esclusivamente quando
entrambi i modem, sia quello locale, sia
quello remoto, supportano i medesimi pro¬
tocolli.
Quando si utilizza un modem per colle¬
garsi ad una banca dati, ad un nodo di ac¬
cesso ad Internet o qualunque altro servi¬
zio, esso setta automaticamente la massi¬
ma velocità che è in grado di offrire, se il
modem remoto non è sufficientemente ve¬
loce, esso prova di volta in volta a diminuire
tale valore fino a raggiungere quello suppor¬
tato dal modem remoto: allo stesso modo,
se è dotato di funzionalità di correzione e
compressione dei dati, esso «negozia» con
il modem remoto lo standard da utilizzare
per l'espletamento di tali funzionalità.
Molto importante è che il modem sia in
grado di segnalare all'utente il settaggio di
una velocità più bassa rispetto a quella indi¬
cata dal software di comunicazione, in mo¬
do da adattare i parametri di funzionamento
del computer. Altrettanto importante è sa¬
pere che i due standard di compressione
dei dati hanno un diverso modo di trattare i
file di dati già compressi.
Se si trasferiscono file compressi nei for¬
mati ZIP, ARC, Stufflt o altri e si utilizza la
compressione dei dati MNP5 è buona nor¬
ma disabilitarla perché spesso il tempo di
trasferimento dei dati aumenta raggiungen¬
do valori molto più elevati di quelli raggiun¬
gibili senza compressione; più sofisticato è
il funzionamento della compressione
V.42bis che implementa un sistema di rico¬
noscimento dei file già compressi disabili¬
tandosi automaticamente nel loro trasferi¬
mento.
Per quanto riguarda la correzione dei dati,
diversamente dalla compressione, è buona
norma utilizzarla sempre, nel trasferimento
di qualsiasi tipo di file e con qualsiasi tipo di
protocollo standard di trasferimento dei file
a correzione d'errore come XModem, YMo-
dem, ZModem
mt
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
201
OVERVIEW SUPRAEXPRESS 288 PnP
l>|l K». wlrrM - '.lt.ll «*••!•« l-r ili» I*»
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Il «ini IMVI ricini*-. • • Vln« •> 'in... I I* «Mito» h-, » *. v J,,|in a
Ito. «li *1 in* di mi In»» v*n tu» e» .rimi ~ —*w ' n.1 al a ll.l ni
mlltklr — .l.n Itoli «f«t ■lMMf.ll» U— li» V«l illMI Ir 4» <• .rimi fra*
ito- nt. CnmliillMi'.Miiyirilti «mi «tomi» II* min pari toatinn
In Ito- noni iitlrif .'Im i Ito "‘niri I Mudrn" Itullr* «nd ••» In In. ali »«■«
"r.|.n In Ito. liti iti Inrad n»il*n< Il *.1(1 tM I I IM »•<•» <nb»
.rimi an appi <>|» I «< r 'Umacl.* rrl. I - and-l »|h. I... Ito liti
•» lalUrt-t Ito-.r Ir* .Irp. «—* Il to trilli in a -to>«l l|nr
"msasts.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
Smontato ti contenitore si accede alla ricca scheda elettronica del modem che occupa completamente lo
spazio disponibile
Tre diversi ambienti
software nell'impiego
del SupraExpress 288
PnP In alto, gli am
bienti fax e Datacomm
del programma TnoFax
5 0; in basso, il primo
schermo del Compu¬
Serve Information Ma¬
nager che completa la
dotazione e consente
l'accesso limitato ad
un mese al noto servi
zio on-line
tramite i fornitori di servizi, dall'altro ha
provocato anche un notevole decadi¬
mento delle prestazioni della rete in
tempi di accesso alle informazioni offer¬
te, Ciò significa anche che, a volte, in
determinate condizioni, non e possibile
utilizzare tutta la velocità, tutte le pre¬
stazioni offerte dai modem utilizzati,
quindi prima di acquistare un modem
veloce è bene considerare quali sono le
condizioni operative; anche nel nostro
caso, constatata la bontà del prodotto,
l'unica conclusione possibile riguarda il
costo del SupraExpress 288 PnP
Quattrocentotrentamila lire IVA
esclusa sono una cifra che definirei
onesta in considerazione delle qualità
offerte
Se non volete avere problemi di in¬
stallazione e volete utilizzare il vostro
computer subito ed in maniera sempli¬
ce senza preoccuparvi di dover configu¬
rare nulla, certamente il SupraExpress
288 PnP è il modem che soddisfa le vo¬
stre esigenze.
Se invece siete degli «smanettom» il
prodotto della Supra vi assicurerà co¬
munque prestazioni brillanti ad un prez¬
zo corretto. «£
Una caratteristica di sicuro interesse
è rappresentata dalla presenza all'inter¬
no del software di un gestore di risorse
multimediali da utilizzare eventualmen¬
te in ambito telematico per la creazione
e la fruizione di filmati AVI, suoni in for¬
mato WAV e MID o per la gestione del
CD
Grazie alle caratteristiche proprie del
modem le prestazioni che si raggiungo¬
no sono sempre molto elevate anche
se poi bisogna sempre fare i conti con
le linee telefoniche, la velocità di rispo¬
sta dei vari servizi telematici (special¬
mente nel download dei file) ed altre
amenità del genere
Certo, se si riesce ad utilizzare in mo¬
do corretto tutte le funzionalità offerte
(in proposito leggete il riquadro pubbli¬
cato in queste pagine) è possibile ridur¬
re drasticamente i costi di collegamento
(leggi bolletta Telecom Italia) grazie al
minor tempo impiegato nelle fasi di
connessione ed utilizzo dei servizi tele¬
matici.
Conclusione
Il successo di Internet se da un lato
offre una serie di utili risorse disponibili
Intel Inside and Pentium Processor Logos are trademarks ol Intel Corporation.
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Sempre di più, sempre meglio
Il panorama si fa sempre più ricco e la selezione sempre più difficile. Sino a poco
tempo fa era un'impresa ardua reperire dei buoni prodotti da recensire, oggi diventa
difficile decidere quali lasciare fuori per mancanza di spazio. I prodotti di cui parlo non
sono necessariamente i migliori, quelli che tralascio non sono necessariamente di
livello inferiore: ma sia gli uni che gli altri sono <<perfettibili»
di Dino Joris
Ho ritenuto utile cominciare a memo¬
rizzare in un archivio i dati, le informa¬
zioni sui prodotti che giungono in reda¬
zione, tracciandone a grandi linee le ca¬
ratteristiche, riprendendo con lo scan¬
ner le immagini di copertina, registran¬
done il prezzo.
Il panorama promette di farsi sempre
più vasto ed interessante e per me (non
potendo più contare troppo sulla me¬
moria che madre natura mi ha dato) è
bene mantenere una memoria elettroni¬
ca di tutte queste informazioni che rac¬
colgo giorno per giorno.
Diventa così più facile ricercare infor¬
mazioni sui prodotti visti nel passato, fa¬
re paragoni tra quanto visto lo scorso
anno e quanto mi capita sulla scrivania
in questo inizio del 1996.
L'impressione che ricavo dal raffron¬
to è che siano stati fatti dei notevoli
passi avanti da un punto di vista tecni¬
co, ma che l'utilizzo del mezzo multime¬
diale non sia stato ancora messo a pun¬
to. Siamo ancora al periodo dell'infanzia
di questo nuovo mezzo di espressione
culturale ed artistico.
Credo che dovremo attendere ancora
qualche tempo per avere dei prodotti
che siano veramente completi, che sap¬
piano sfruttare a fondo tutte le possibi¬
lità che i CD-ROM offrono.
Questo può naturalmente comporta¬
re degli sforzi organizzativi e quindi fi¬
nanziari ragguardevoli, probabilmente
prematuri. Oggi c'è chi spende decine
di milioni di dollari per produrre un film
perché il mercato può rispondere in mo¬
do adeguato. Con i CD-ROM chi può
permettersi un investimento superiore
alle poche centinaia di milioni?
Il risultato è che anche le opere pro¬
dotte da chi non manca di mezzi ade¬
guati, come Microsoft o Disney, ad
esempio, rimangono opere in qualche
modo ancora incomplete perché non
c’è ancora abbastanza mercato per su¬
scitare degli sforzi produttivi ad alto li¬
vello.
Mi manca soprattutto la capacità del
giusto approccio al mezzo, di sfrutta¬
mento adeguato delle potenzialità. Met¬
tendo assieme tutte le caratteristiche
positive di ogni opera presente sul mer¬
cato potremmo probabilmente arrivare
(quasi) vicini all'opera multimediale e in¬
terattiva ideale.
Mi sembra doveroso chiarire che le
mie critiche sono fatte con spirito co¬
struttivo.
È da tempo che affermo il valore del
CD-ROM come strumento di cultura e
che ne auspico la sempre maggiore dif¬
fusione, ed è da tempo che cerco di
presentare i prodotti multimediali senza
nasconderne i limiti.
In tal modo voglio contribuire ad evi¬
tare ogni possibile delusione da parte
dell'acquirente, che sarà probabilmente
invogliato maggiormente a continuare
negli acquisti, allargando di conseguen¬
za il mercato e consentendo la nascita
di interessi più forti e di conseguenza di
opere migliori.
Ma passiamo ora alle recensioni del
mese e salutiamo assieme l’arrivo di
nuovi e interessanti prodotti italiani.
Medialiber
Antologia Multimediale della Letteratura italiana
In breve: una panoramica multime¬
diale sulla letteratura italiana, con opere
complete dei più
importanti autori
della nostra lette¬
ratura, con le bio¬
grafie, con stru¬
menti di ricerca
linguistica, con
riassunti delle
opere, presenta¬
zione delle opere
poetiche, con mu¬
sica classica rap¬
presentativa di
ogni secolo (circa
3 ore) che può ac¬
compagnarvi in
sottofondo, con
immagini d'epoca
e fotografie dei
luoghi letterari di
rilievo, con brani
di poesia recitati
da attori profes¬
sionisti.
Lo spazio ri¬
chiesto su disco
rigido è di circa 4
Mbyte.
204
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
CD ROM
Medialiber - Italsel (BOI, Tel 051/452562
Il Re Leone - Vobis Microcomputer IMII, Tel 02/660721
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Ut 119000
Ut. 249.000
Ut. 129.000
Ut 39.000 al pezzo
L'antologia è stata ed è lo strumento
di studio della letteratura per gli studen¬
ti di scuola media di ogni livello. Ovvia¬
mente ogni livello prevede la sua anto¬
logia ed ogni insegnante decide quale
adottare, quindi le differenze possono
essere notevoli, anche se la materia di
base è sempre quella
Un'antologia è un po’ come un viag¬
gio turistico: anche quando la destina¬
zione è identica, i percorsi e le espe¬
rienze possono variare molto da viaggia¬
tore a viaggiatore.
Si può visitare l'India in una settima¬
na o la si può girare in lungo ed in largo
per mesi (forse senza capirne comun¬
que l'essenza...). Cosi ci si può interes¬
sare della letteratura italiana studiando
un'antologia e trascurando le opere
complete oppure leggendo solo alcune
di queste.
Normalmente un’antologia su carta
non può proporci delle opere complete.
Medialiber ce le propone, numerose.
Un'antologia su carta non ci offre della
musica, Medialiber sì.
Similmente, i brani recitati non fanno
parte delle antologie tradizionali, ma so¬
no una bella parte di questa antologia
multimediale.
Insomma, ecco un bel modo di utiliz¬
zare la multimedialità a fini culturali,
rendendo piacevole lo studio, che può
essere accompagnato da brani musica¬
li, eventualmente gestiti automatica¬
mente dalla modalità «juke-box» (ne
sto approfittando in questo momento:
lavoro ed ascolto una sonata di Beetho¬
ven, esattamente l’opera 14 in do die¬
sis minore).
Insomma, la mia valutazione com¬
plessiva è positiva, l'avrete già capito,
Medialiber - La schermata di apertura da qui si accede con un click ad una del¬
le sei pagine dell'antologia
Le schermale di lavoro, semplici e di utilizzo immediato anche per i non addetti
ai lavori.
Un esempio delle immagini di gusto antico Ima vi sono anche molte foto a co¬
lori di luoghi cui ci si riferisce nell'opera).
Lo stridente contrasto tra la grafica di sapore antico e la modernissima finestra
di ricerca un problema di tutte le opere multimediali ancora da risolvere
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
205
CD ROM
ma per favore attenzione: non mi quali¬
fico né come letterato, né come musi¬
cologo, Pertanto se un letterato conte¬
stasse la scelta delle opere letterarie in¬
serite in Medialiber o se un musicologo
decidesse che i brani musicali potevano
essere scelti meglio, io non lo metterei
affatto in discussione. Rimarrei però
dell'opinione, ne sono certo, che que¬
st'opera è godibile e fruibile da ogni
persona che abbia un minimo di interes¬
se per la letteratura italiana o per la mu¬
sica classica. Come ho avuto modo di
dire nel prologo alle recensioni di que¬
sto mese, certamente tutte le opere
multimediali oggi presenti sul mercato
sono perfettibili. Medialiber non può fa¬
re eccezione e sono quindi certo che
nelle future edizioni non potranno che
essere apportati miglioramenti che dia¬
no ulteriore risalto alla buona qualità ge¬
nerale; nel frattempo, azzarderò qual¬
che giudizio su alcuni aspetti dell'opera
Cominciamo dalla navigabilità: basta
saper leggere ed usare il mouse e si
può esplorare tutta l'opera senza diffi¬
coltà alcuna. Forse viene richiesta qual¬
che conoscenza in più quando si deve
effettuare una ricerca e decidere se si
vuole ricercare la parola «esatta» o
«composta», ma ci vorrà solo qualche
minuto di sperimentazione per capire la
differenza tra i due tipi di ricerca, o per
capire che la voce «Conta» consente di
contare le occorrenze di una data parola
in un'opera (un tipo di ricerca certamen¬
te interessante per lo studente o anche
per il semplice curioso come me che
vuole sapere quante volte compaia la
parola inferno nel Decamerone; per la
cronaca, Medialiber afferma che la pa¬
rola in questione compare 18 volte).
La navigazione avviene in un conte¬
sto grafico che mi sembra piacevole
(giudicatelo voi dalle immagini che ve¬
dete) e che ci trasmette una sensazione
rassicurante di antico e consolidato.
Certo non mancherò di rivolgere un
complimento particolarissimo a chi sa¬
prà rendere «in tono» con il resto della
grafica l'attivazione di una finestra di ri¬
cerca. Tutte le opere viste finora, pur se
offrono una grafica sofisticata, con belle
immagini e cura dei particolari, peccano
della mancanza di una soluzione elegan¬
te quando si tratta di avviare una ricerca
poiché si limitano esclusivamente a so-
vrappore stridentemente la classica fi¬
nestra di Windows a grafiche molto più
elaborate.
Finora non mi sembra di aver mai vi¬
sto una soluzione degna di nota, ma so¬
no certo che prima o poi (in proposito
incoraggio i programmatori italiani a cer¬
care di risolvere per primi questo pro¬
blema di natura estetica) questo piccolo
inconveniente sarà risolto.
Il Re Leone
Ricordo benissimo che vi sono stati
molti pareri discordanti tra gli adulti
che sono stati «costretti», come me, a
vedere il film perché il dovere genito-
riale chiamava.
I commenti successivi da parte degli
adulti erano sempre concordi sulla qua¬
lità «tecnica» del film e sempre discor¬
danti sulla qualità «morale»; ma i bam¬
bini erano tutti comunque contenti.
Anche questa versione interattiva
della storia de «Il Re Leone» probabil¬
mente registrerà lo stesso tipo di rea¬
zione, sostanzialmente positiva nei
bambini e probabilmente discorde ne¬
gli adulti (ho già registrato atteggia¬
menti che confortano questa tesi).
lo credo che «Il Re Leone» regi¬
strerà un buon successo di vendita e
che sia destinato a rimanere nelle CD-
teche di tutti come pezzo pregiato.
Sono tuttavia convinto che non sia
questa opera della prestigiosissima Di¬
sney a diventare una pietra miliare sul¬
la strada della multimedialità.
La grafica è bellissima, degna del
film (che tutto sommato a me è pia¬
ciuto, lo confesso); la musica che ac¬
compagna le scene ed i movimenti è
la stessa del film: molto accattivante,
professionalmente ineccepibile; per i
brani recitati sia in lingua inglese che
in italiano la Disney si è avvalsa dei
professionisti originali del film; per la
programmazione, sicuramente sono
stati reclutati i migliori programmatori
disponibili, attirandoli a suon di dollari.
Insomma il meglio che si possa
avere oggi nel settore multimediale è
presente su questo CD-ROM Ma
manca l'originalità che speravo di tro¬
vare in un'opera di una compagnia co¬
si prestigiosa come la Disney
Attenzione, cari lettori-genitori, se
volete fare un buon servizio ai vostri fi¬
gli non mancate di comperare questa
opera multimediale interattiva, ma la¬
sciatemi esprimere la delusione di chi,
allevato nel mito di Disney (il suo pri¬
mo film devo averlo visto nel 1946),
sperava nel colpo da maestro, nel ge¬
mo che indica una nuova strada
Non è nell'onesto (pure onestissi¬
mo e pregevole) professionismo che
si trova il segno che indica la nuova
strada da percorrere. Il colpo di gemo
è riservato a pochi individui ed a pochi
attimi; mi metto pazientemente in at¬
tesa: qualcuno prima o poi ci dirà qual
è la strada da percorrere; magari la
troveremo ovvia e scontata e la com¬
menteremo con il solito: «ma come
mai nessuno ci aveva pensato pri¬
ma?».
In attesa delle grandi novità, godia¬
moci pure il meglio che la tecnica mul¬
timediale ci può offrire: nessuna sba¬
vatura, nessuna imperfezione, nessu¬
na esitazione, tutto scorre e sì risolve
in maniera impeccabile e tra l'altro,
particolare non trascurabile, in lingua
italiana o, a scelta, in lingua inglese.
La storia de «Il Re Leone» non devo
certamente raccontarvela io: sul CD¬
ROM è identica a quella del film: i per¬
sonaggi che ci sono presentati sono
decisamente simpatici o odiosamente
antipatici, come da copione. Le diffe¬
renze le troviamo nei tre giochi che ac¬
compagnano l'opera multimediale:
206
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
CD ROM
Re Leone - II primo Quadro ci olire tutte le scelte possibili avviare le immagini, Se vi sono dubbi sul funzionamento dell'opera, ecco che si può ricorrere a chia-
attivare l'aiuto, farsi leggere automaticamente l'opera, scegliere le pagine pre- re e concise spiegazioni
ferite, scegliere la lingua.
Una mattina speciale, gli animali si riunirono alla
Rupe dei Repcr«tebnnlRaMtti4iflMa. il
nuovo principe. Tutti si rallegrarono eccetto Scar,
il fratello del re.
4 La pagina iniziale della stona le parole si evidenziano durante la lettura del te¬
sto da parte degli attori si facilita la comprensione ai più piccoli
La scelta di pagine particolari avviene da questo quadro
▼
l'agguato all'uccello, la cattura degli in¬
setti per nutrire uno dei simpatici per¬
sonaggi, il disegno nel cielo di vari per¬
sonaggi della storia semplicemente
congiungendo a colpi di mouse stelli¬
ne vaganti più brillanti delle altre.
Come ho già avuto modo di accen¬
nare, certi prodotti li affido per il col¬
laudo ufficiale ai miei aiutanti: Giovan¬
ni di 10 anni e Vincenzo di 6 (presenta¬
no l'indiscutibile vantaggio che mi so¬
no assai grati per il fatto che gli con¬
sento di lavorare per me gratuitamen¬
te - anzi, se avessero dei mezzi propri
probabilmente mi offrirebbero del de¬
naro pur di poter usufruire del mio
PC!). Per «Il Re Leone» ho usufruito
anche della consulenza di una simpati¬
ca bambina di circa 8 anni che ho in¬
contrato in redazione. L'inconsapevole
povera piccola ha lavorato per me con
entusiasmo per non meno di due ore
confermando la presa che quest'opera
ha sui bambini e ringraziandomi alla fi¬
ne con un bacio! Che sia diventato un
po' schiavista?
I miei piccoli consulenti hanno potu¬
to apprezzare un cartone animato di
classe trasposto sul mezzo multime¬
diale ed arricchito di giochi interattivi,
oltre che dalle ormai «solite» sorprese
che si possono ottenere con un click
sui vari personaggi o su parti del pae¬
saggio.
Si clicca sulla savana e questa viene
attraversata da giraffe in corsa, si clic¬
ca su uno dei personaggi dei quadri
(dei quali in queste pagine sono pre¬
senti alcuni esempi) e questi si amma¬
no e fanno cose buffe e simpatiche.
Insomma, soluzioni che ci siamo già
abituati ad incontrare, ma questa volta
confezionate con la professionalità alla
quale la Disney ci ha abituati e soprat¬
tutto in lingua italiana.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
207
CD ROM
Logos
In breve è un dizionario enciclopedi¬
co multimediale in italiano, che contie¬
ne una buona serie di lemmi, di filmati,
di immagini, di informazioni, capaci di
soddisfare la stragrande maggioranza
delle esigenze culturali dell'italiano me¬
dio, Insomma, mi sembra che ci sia un
rapporto molto favorevole tra qualità e
prezzo.
Non sono in grado di dire a quale li¬
vello qualitativo si possa collocare que¬
sta opera e se essa possa perdere dei
punti in un esercizio di raffronto con le
opere su carta, ma una cosa è certa: fi¬
nalmente abbiamo a disposizione
un'enciclopedia che è un vero strumen¬
to di ricerca culturale e non un sistema
per decorare gli scaffali di una libreria.
Logos può essere usato con assai mag¬
giore facilità dell'enciclopedia tradiziona¬
le e quindi si qualifica come vero stru¬
mento di cultura (le sue funzionalità de¬
corative sono nulle: in una libreria quasi
scompare!).
L'applicazione richiede dai 15 ai 25
Mbyte su disco rigido; una quantità di
memoria che può sembrare esosa, ma
bisogna pur fare i conti con gli standard
dei sistemi di oggi che non prevedono
meno di 500 Mbyte di disco rigido e su¬
perano spesso il Gigabyte. Ad Abacus
'95 un simpatico inglese direttore
marketing della Intel ha affermato che
sotto l'albero di Natale gli italiani avreb¬
bero trovato almeno un Pentium 75 E
aveva ragione, ho potuto constatarlo in
diversi modi. Insomma, attrezzatevi,
perché la tendenza (nel bene e nel ma¬
le) è questa e per poter usufruire dei
prodotti in arrivo avremo bisogno sem¬
pre più di maggiori risorse in termini di
velocità, memoria, spazio su disco, ecc.
Come funziona Logos? Semplice¬
mente con una bella serie di click; bana¬
le, ma il mondo della conoscenza è oggi
a portata di mouse salvo che per le si¬
tuazioni nelle quali diventa difficile ave¬
re dei ripensamenti
Con Logos, quando si parte in una di¬
rezione, rimane a volte difficile tornare
indietro: si è costretti a proseguire sulla
strada scelta fino a quando non sia pos¬
sibile trovare un punto nel quale tornare
indietro al passo desiderato. L'inconve¬
niente. seppure piccolo, è notevolmen¬
te fastidioso e l'editore dovrebbe prov-
i
I ngok Interattive Encyrloparifia
Cecoslovacchia
208
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
CD ROM
vedere a farlo sparire nelle prossime
edizioni.
Poi c'è la freccia nell'angolo superio¬
re dello schermo di lettura che non co¬
nosce «mezzi termini»: basta un click e
ci si ritrova senza tanti complimenti fuo¬
ri dall'applicazione senza nemmeno la
possibilità di confermare la propria vo¬
lontà di chiudere Logos. È vero che si
può naturalmente rientrare subito e con
altrettanta rapidità (10 secondi per il lan¬
cio non sono molti), ma forse l’inseri¬
mento di un passo di conferma potreb¬
be essere accolto con simpatia
Terminata questa piccola critica vale
la pena valutare con più attenzione cosa
accade quando si cerca di risolvere un
dubbio con Logos.
Il primo istinto è quello di cliccare su
«Albero» della prima schermata e sco¬
prire tutti i «rami» della conoscenza a
disposizione, come si vede dalla scher¬
mata pubblicata in queste pagine. Un
successivo click di scelta ci conduce al
quadro di lettura e ricerca, illustrato an-
ch'esso in queste pagine.
Da qui è possibile partire per ricerche
su argomenti specifici: dalla zona «Sele¬
zione» posso digitare un criterio di ricer¬
ca e attivare le informazioni tramite la
freccia, oppure andare avanti e indietro
per esplorare l'argomento voce per vo¬
ce. Trovato qualcosa di interessante è
possibile appuntarla nel Segnalibro e se
si desidera riesaminare il percorso se¬
guito è possibile attivare la specifica
funzione disponibile sotto la voce Cro¬
nologia.
Naturalmente vi sono in tutti i testi (o
quasi) dei collegamenti ipertestuali evi¬
denziati in rosso, per cui si possono fa¬
re balzi notevoli da un argomento all’al¬
tro, passando con facilità dalla geografia
alla storia.
Un esempio: quando ci si interessa
delle caratteristiche geografiche della
Calabria, si può passare facilmente alla
storia dei Goti, perché da questi fu per¬
corsa in un certo periodo storico. La
funzione della Cronologia è particolar¬
mente utile in questi casi per tornare in¬
dietro e non «perdere il filo» delle pro¬
prie ricerche.
Da questa finestra si può tornare a
«casa», ovvero alla prima schermata,
oppure all'Albero o alla «Gallery», che è
una parata delle informazioni accompa¬
gnate da complementi multimediali, la
cui natura è segnalata sulla destra
dall'appropriata attivazione delle icone
«macchina fotografica», «macchina da
presa» e «note musicali».
Come ho avuto occasione di afferma¬
re in passato, la qualità dei filmati è an¬
cora e sempre lontana dalla qualità tele¬
visiva a pieno schermo, in tutti i prodotti
multimediali visti fino ad oggi. Anche
Logos non fa eccezione, ma ci assicura
almeno lo standard qualitativo corrente
per i filmati, buona qualità visiva delle
foto in formato .BMP e discreta qualità
della musica (non per audiofili veri, pro¬
babilmente, ma sufficiente per il conte¬
sto in cui si deve ascoltare, che è docu¬
mentale).
Anche dalla prima schermata si può
decidere di effettuare una ricerca che ti¬
picamente sarà più lenta delle ricerche
effettuate nei vari «rami» di conoscen¬
za. D'altro canto, possiamo anche tro¬
varci nella situazione di non sapere clas¬
sificare con sicurezza una parola, anche
se abbiamo voglia di conoscerne il si¬
gnificato.
Un'ultima osservazione sul riquadro
di lettura dei testi: il fondo grigio pic¬
chiettato non agevola la lettura, potreb¬
be essere meglio un fondo uniforme.
Nel complesso la grafica scelta è ade¬
guata, anche se rimane un esercizio
molto difficile accoppiare le immagini di
uno dei grandi classici della pittura a
icone di ambiente informatico.
Logos è certamente utile, godibile,
facilmente fruibile ed economicamente
accessibile.
Aiuti
sentendo cosi allo studioso di scoprire
anche i legami più minuti tra i personag¬
gi ed i fatti.
Chiaramente si tratta di un'opera de¬
stinata agli studiosi del Manzoni e de «I
Promessi Sposi», che sicuramente non
mancheranno di approfondire la loro co¬
noscenza di quest'opera e che potranno
trovare interessante, ad esempio, sape¬
re che la parola «voi» compare 358 vol¬
te delle quali 4 con l'iniziale maiuscola
Gli studenti sicuramente si accontente¬
ranno della versione su carta, magari
ereditata dal fratello maggiore, dal papà
o addirittura dal nonno.
I Promessi Sposi
Non mi sarei mai aspettato di vedere
quest'opera manzoniana, con la quale
tutti noi abbiamo avuto a che fare alme¬
no ai tempi di scuola, trasposta su CD¬
ROM. In fondo si tratta di qualche centi¬
naio di pagine che possono entrare co¬
modamente su un dischetto (si tratta di
circa 1.3 Mbyte di testo, che con la
compressione potrebbero entrare con
la massima comodità anche in un di¬
schetto da 720 Kbyte).
Allora, viene spontaneo chiedersi co¬
me mai sul CD ci
siano circa 170
Mbyte di file. La
curiosità viene fa¬
cilmente soddi¬
sfatta esaminando
con il File Mana¬
ger di Windows il
contenuto del CD
e si scopre cosi
che esistono nu¬
merosi file in for¬
mato DB e NDX
che occupano a
volte più di 10
Mbyte ciascuno.
Qui si spiega
un po' tutto: I Pro¬
messi Sposi ven¬
gono esaminati da
ogni possibile an¬
golo visuale. Si
esaminano le ri¬
correnze di ogni
parola, i fatti di
ogni personaggio,
legandoli gli uni
con gli altri, con¬
ALESSANDHO MAN20W1
I PROMESSI SPOSI
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
209
CD ROM
Raccolte fotografiche
Sempre più spesso troviamo in espo¬
sizione tra gli scaffali dei negozi raccolte
fotografiche su CD-ROM; in quest’occa¬
sione vale la pena segnalarne due:
Obiettivo Kenya e Obiettivo Cina; en¬
trambe sono costituite da 300 fotogra¬
fie d'autore: sul Kenya con l’isola di La-
mu, laghi e paesaggi nel primo caso;
sulla Via della Seta, su Pechino e più in
generale sulla Cina nel secondo,
Potrei finire qui e dire ai lettori: giudi¬
cate voi, Questo per una semplice ra¬
gione: o ci si trova davanti a capolavori
assoluti della fotografia, ovvero davanti
a opere che sono assolutamente indi¬
scutibili, oppure davanti ad espressioni
di un professionismo di livello più o me¬
no elevato che però può o meno incon¬
trare il favore del pubblico. Come faccio
a dirvi che le foto trovate in queste col¬
lezioni sono molto belle sapendo che
qualcuno potrebbe poi trovarle banali?
Tralasciamo quindi la qualità delle tre¬
cento foto inserite in ognuno dei CD¬
ROM e vediamo invece il tipo di pre¬
sentazione.
Dopo aver avviato il «tutorial» sapre¬
te in cinque minuti come gestire il CD¬
ROM e potrete avviare uno slide show,
se ne avete voglia, e stare li a godervi lo
spettacolo, con l'accompagnamento di
musica appropriata (che si richiama
aH’ambiente, naturalmente).
Se poi amate documentarvi, potete
cliccare sull’icona dei testi e leggere di
storia, costumi locali, notizie geografi¬
che, etnie, collegate alle immagini, In-
somma, potete fare un bel viaggio in Ci¬
na, in Kenya o in altre località del mon¬
do senza muovervi da casa.
Insomma, questi CD-ROM sono pia¬
cevoli, godibili e possono stimolare la
voglia di viaggio. Se posso suggerire
qualcosa agli autori riguarda esclusiva¬
mente l’inserimento di una cronaca di
viaggio per mettere il lettore in grado di
ripercorrerlo, se ne ha voglia, senza do¬
versi troppo preoccupare della pianifica¬
zione. Un suggerimento che considero
altruista, consapevole di non poter parti¬
re per uno di questi meravigliosi viaggi
mi accontenterò di sedermi davanti al
mio PC a fare il «vagabondo della fama
sia multimediale». j-g
Obiettivo Kenya.
persone
giovana donna al
marcalo
4M
_
1 latto | muno
>
3 J indoro J ovanti ^ «lampa ^tommarioj opzioni jj aitilo j
Obiettivo Cina.
210
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
asta un dito
per avere libero accesso
I l controllo degli accessi fino ad
oggi è stato affidato ai tradizionali
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esclusivamente personali, è possibile
garantirsi totalmente dalle intrusioni
indesiderate in ambienti o sistemi
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Olbia - SS - V Mameli 25
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Perdasdefogu - NU - V Carducci 5
tei. 0782 - 94273
U g i 1 I i E D II
La Multimedialità del '96
Il CD ad alta densità
Se ne parla in sordina da un po' di tempo, ma l'accordo è quasi completo. Presto
avremo un CD di nuova concezione, capace di contenere, per intenderci, un intero film
ad alta definizione MPEG 2
di Gerardo Greco
L'industria dei computer pensa da
molto tempo ad un medium di inter¬
scambio tra applicazioni TV e applicazio¬
ni software. Qualcosa che costi poco,
pratico, che sia riscrivibile ma che per¬
metta di proteggere i contenuti dalla co¬
pia non autorizzata. Un medium del ge¬
nere dovrebbe avere sicuramente due
caratteristiche specifiche: la capacità di
immagazzinare una grande quantità di
dati e una velocità di trasferimento ade¬
guata. Su questo la Philips ha lavorato
per più di due anni. Tenendo presente
anche un'altra cosa però. Tra CD-audio,
CD-ROM, Photo-CD, e cosi via, ci sono
più di 6 miliardi di compact disc in giro
per il mondo: qualsiasi nuova tecnologia
che porti innovazione in questo settore,
non può ignorare che gli utenti hanno
investito più di 120 miliardi di dollari in
software, foto, video e musica su disco
ottico. Compatibilità quindi, e non solo
per gli utenti. Ci sono infatti aziende
che hanno investito centinaia di migliaia
di dollari in impianti di produzione dei
CD. Altre che costruiscono componenti,
assemblano lettori, di¬
stribuiscono e vendono
congegni legati a que¬
sta tecnologia. Tutta
gente che apprende¬
rebbe con compren¬
sibile sconforto la no¬
tizia della comparsa di
un nuovo medium ri-
producibile con proces¬
si completamente di¬
versi da quelli attuali.
La nuova proposta
di Philips, il CD ad alta
densità, accoglie e su¬
pera tutti questi requi¬
siti.
Tutti tranquilli dun¬
que. Soprattutto le
grandi multinazionali
dell'elettronica di con¬
sumo. Perché il CD
ad alta densità è frut¬
to di quell'accordo di
cui si diceva in testa
a questo articolo, che
ha permesso di armo¬
nizzare le caratteristi¬
che del prodotto Phi¬
lips con le specifiche
di un altro standard
presente sul merca¬
to. Quello della Su¬
per Density Disc Al-
liance. Dietro questo
nome, Hitachi, Matsushita, Mitsubishi,
JVC, Pioneer, Thomson e Toshiba ave¬
vano sviluppato una loro proposta di
standard che accogliesse MPEG-2, au¬
dio a 24 bit e altre mirabili cose L'ac¬
cordo tra Sony, Philips e la SD Alliance
ha permesso a queste multinazionali di
evitare una guerra economica sangui¬
nosa e agli utenti di riempirsi casa di
medium simili ma dal formato incompa¬
tibile. Come durante l'avvento dell'ho-
me video, quando si compravano vi¬
deocassette Sony Betamax o JVC VHS
e poi magari il videoregistratore segui¬
va lo standard Philips Video2000.
Ora che tutti sono d’accordo resta
solo un problema Quali vantaggi offre
la tecnologia del CD ad alta densità,
perché tutti si convincano a spendere
altri soldi?
Facciamo il confronto.
11 CD
Abbiamo spiegato in passato che di
solito nell'industria elettronica le solu¬
zioni tecnologiche legate a particolari
comparti migrano facilmente in altri ap¬
parentemente senza legame alcuno.
Esempio tipico è quello del CD musica¬
le, identificato tecnicamente come CD-
DA, Digital Audio appunto I progressi
compiuti nella tecnica del campiona¬
mento digitale e l'interesse da parte
delle società di distribuzione musicale
in un supporto non duplicabile facil¬
mente ed interessante anche per il
mercato, perché capace di un salto
qualitativo nella resa dell’alta fedeltà e
nella durata del supporto stesso, ave¬
vano permesso la nascita di questo
standard nel 1978.
In quell'anno Philips presentava per
la prima volta il sistema. Ed un anno
dopo con la Sony veniva anche reso
pubblico nel «Libro Rosso» il formato
degli attributi fisici del disco ottico da
12 cm e della memorizzazione dei dati
@ PHILIPS
214
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
MULTIMEDIA
sullo stesso. Si tratta di un sottile di¬
sco di alluminio riflettente o leghe di
diverso tipo annegato tra due strati di
policarbonato trasparente non sim¬
metrici Sulla superficie liscia del di¬
sco sono incise delle minuscole
fossette lungo un'unica spirale
della lunghezza di circa 5 chilo¬
metri e dello spessore di 0,6
micron. Un fascio laser, su una
meccanica adatta a seguire
questa spirale, illumina - attra¬
verso lo strato più spesso di
policarbonato - i tratti piani e le
fossette ed il riflesso variabile
in funzione del passaggio da
tratto superficiale a fossetta vie¬
ne letto da una cellula ed utilizza¬
to per ricostruire il segnale digitale
originario in blocchi di 2352 byte per
un totale di 72 minuti di musica ad al¬
ta fedeltà. Con un disco del genere
contenente dati in formato digitale e
con le comuni leggi dell'economia di
scala il passo in direzione dell'informa¬
tica era piuttosto breve, tanto che nel
pieno del boom impresso all'informati¬
ca da IBM con la presentazione del PC
nel 1981, nel 1985 ancora Philips e
Sony introducevano con il «Libro Gial¬
lo» le specifiche di un altro formato de¬
dicato appunto all'utilizzo come memo¬
ria ROM di grosse dimensioni accanto
ad un comune computer, il sistema
CD-ROM.
Ricorderemo qui le cifre principali di
questo formato. Sul CD è possibile me¬
morizzare circa 550 Mbyte di dati in
due modi: 1 e 2. Nella prima modalità,
un blocco di dati di 2048 byte è seguito
da un blocco di informazioni per corre¬
zioni di errori di 288 byte. Il Modo 2 fa
a meno di questo sistema di correzione
ed utilizza anche questo spazio in un
blocco unico per i soli dati. Ne deriva
che il Modo 1 è genericamente più si¬
curo ma più lento con una velocità di
trasferimento di 150 Kbyte al secondo
ed è quindi adatto a memorizzare pre¬
valentemente informazioni dove la pre¬
cisione fino al singolo bit è una neces¬
sità, ad esempio il testo, i programmi
ed i dati compressi. Il Modo 2 è invece
adatto a memorizzare i dati appunto
non compressi o situazioni come le ap¬
plicazioni multimediali nelle quali una
superiore velocità di trasferimento, 170
Kbyte al secondo, sono solo oggi appe¬
na sufficienti.
Raddoppiando o quadruplicando la
velocità di lettura possono raddoppiare
o quadruplicare i Kbyte al secondo di¬
sponibili, permettendo cosi, tra l'altro,
una qualità video migliore a discapito
però dello spazio disponibile su disco.
Sebbene il CD ad alta densità abbia un aspetto
identico ai CD attuali, e in grado di -ingurgitare- fi¬
no a 4 ore e mezza di film di qualità superiore a 9
GigaByte. Il segreto di questo falso magro? Biso¬
gnerebbe sezionarne uno per vedere lo strato di al¬
luminio riflettente che ora è simmetrico rispetto ai
due strati di film trasparente
Il CD ad alta densità
Il diametro del disco è lo stesso: 12
cm, sebbene sia previsto per il futuro
un CD riscrivibile ad alta densità con
un diametro di 8 cm.
Anche lo spessore del disco
non è cambiato: 1,2 mm. Men¬
tre lo spessore dello strato è di
0,6 mm. Questo vuol dire due
film dello spessore di 0,6 mm
uniti insieme. Sebbene la tolle¬
ranza in fase di produzione è
due volte più rigida rispetto al
passato, è comunque ben al di
sotto della capacità di precisione
degli attuali impianti di produzio¬
ne di dischi ottici.
Il risultato immediato è che il di¬
sco di alluminio riflettente è più vicino
in fase di lettura, il raggio del laser può
penetrare di meno nello strato di policar¬
bonato, diminuendo quindi la possibilità
di aberrazione dovuta ad un angolo sba¬
gliato di rifrazione del disco e permet¬
tendo l'uso di fossette più piccole. Im¬
piegando un raggio laser rosso ad una
lunghezza d'onda di 635 nm e una aper¬
tura numerica - cioè lo spessore delle
fossette, di 0.6 mm - la risoluzione di
Sul disco a singolo
strato la testina laser
legge le informazioni
nelle fossette scavate
sul primo livello Su un
disco a doppio strato,
una seconda testina la¬
ser legge le informazio¬
ni al secondo livello at¬
traverso il primo
La riduzione dello spessore
dello strato trasparente
permette al raggio laser di
penetrare di meno e quindi
di essere più preciso e me¬
no sensibile ai movimenti
del disco, conseguente¬
mente è stato possibile
rimpicciolire le fossette ed
avvicinare le tracce aumen¬
tando cosi la densità dei
dati
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
215
MULTIMEDIA
lettura è raddoppiata rispetto ad un CD
attuale, e quindi anche la densità fisica
dei dati su disco. È stata poi ridotta l'al¬
tezza radiale delle tracce e la lunghezza
delle fossette cosi da portare la densità
reale dei dati fino a 4,5 volte quella pre¬
cedente, La velocità nominale di lettura
dei dati può passare da 1,2 a 4 metri al
secondo. La modulazione è di tipo
EFM, si tratta di una frequenza di mo¬
dulazione generata e controllata elettro¬
nicamente, con una correzione di errore
RS-PC (Reed Solomon Product Code),
Inoltre, dal momento che i CD ad alta
densità hanno una struttura simmetrica,
sono molto piu resistenti alle escursioni
termiche rispetto ai CD attuali. Infatti i
metalli reagiscono ad un abbassamento
immediato della temperatura con una
contrazione più veloce delle materie
plastiche. Quando questo succede con i
CD attuali, che in sezione hanno lo stra¬
to di alluminio in posizione fortemente
asimmetrica, questi si imbarcano crean¬
do difficoltà nella fase di lettura.
La capacità è di 4,7 Gbyte a strato
(layer). La novità è che si possono avere
due strati sulla stessa facciata per una
capacità di immagazzinamento pari a 9
Gbyte. Il disco a doppio strato, sviluppa¬
to dalla 3M, è stato realizzato sovrappo¬
nendo uno strato semi-riflettente ad
uno strato interamente riflettente. Lo
strato semi-riflettente ha una capacità
di riflesso del 20-40%, è prodotto con
un processo che implementa la foto-po¬
limerizzazione ed ha uno spessore suffi¬
ciente per la tolleranza degli impianti di
produzione. Cambiare la lettura da uno
strato all'altro non crea alcuna difficoltà:
i servomeccanismi per la messa a fuo¬
co dei lettori attuali sono in grado di for¬
nire la precisione richiesta La lettura
continua è ottenuta leggendo verso
l'esterno su uno strato e verso l'interno
sull'altro strato.
Ogni strato è costituito di un'Area di
controllo interna, un'Area programma e
un'Area di controllo esterna. Le aree di
controllo segnano i confini per le attività
di ricerca. Essendo più piccole delle
aree di Lead-in e Lead-out dei CD attua¬
li, permettono anche un leggero au¬
mento della capacità di memoria gene¬
rale del disco, migliorando la risposta al
momento della partenza della lettura,
La Tavola dei contenuti del disco è regi¬
strata tre volte a distanze prefissate
dall'area di controllo interna di ogni stra¬
to. La ricerca può quindi partire imme¬
diatamente dal settore co¬
nosciuto e. se non ha suc¬
cesso, spostarsi diretta¬
mente ad un altro Settore
equivalente. Una Tavola dei
contenuti del singolo Setto¬
re contiene i dati necessari
per 100 tracce, e nella mag¬
gioranza dei casi si è dimo¬
strato sufficiente. Si posso¬
no comunque aggiungere
settori di Tavole di contenu¬
to per arrivare a maneggiare
fino a 65.536 tracce. A diffe¬
renza dei CD attuali, questa
Tavola dei contenuti è regi¬
strata nel canale dei dati
primari e non nel meno
protetto canale di sub-codi¬
ce, di cui il DVD fa a meno
del tutto. Nell'Area pro¬
gramma i settori sono as¬
semblati come tracce, dentro le quali gli
indirizzi di settore vengono incrementati
formando l'orlo più interno del confine
esterno dell'Area programma dello stra¬
to 0, e - per i dischi a doppio strato -
formando l’orlo esterno del confine in¬
terno dell’Area programma sullo strato
1. L'Area programma contiene le tracce
dati, che nel caso del DVD sono costi¬
tuite dal Volume Descriptor, dalle infor¬
mazioni e dalla riproduzione di aree di
controllo, e dalle tracce di Flusso Pro¬
gramma MPEG-2.
Per la ricerca dati, la traccia 0 contie¬
ne sia traccia dei dati in formato DVD,
che una struttura di directory secondo
gli standard ISO 9660, che consente di
mostrare il contenuto del disco in modo
«computereccio» per tutti i lettori basati
sulla gestione di file. Semplicemente i
lettori dedicati DVD non leggeranno la
struttura di directory, ma useranno la
Tavola dei contenuti del disco per acce¬
dere alle tracce. Nella traccia 0, una ag¬
giunta «Tavola dei contenuti delle appli¬
cazioni» contenente i titoli dei capitoli è
disponibile per scopi illustrativi
I Flussi Programma del DVD sono un
intreccio di video, audio e altri flussi di
dati, i Flussi Elementari di cui parleremo
in seguito, che compongono il program¬
ma stesso. La directory di Flusso Pro¬
gramma indica le coordinate per i punti
di ingresso nel flusso. Non c'è ritardo di
riavvolgimento o di avanzamento, l'ac¬
cesso è più veloce che con i CD attuali.
La directory del Flusso Programma con¬
tiene molteplici indirizzi a directory pre¬
cedenti e successive e puntatori per i
flussi elementari. Queste informazioni
possono essere usate per effetti spe¬
ciali e trucchi interattivi. Una Mappa dei
Flussi di Programma definisce i conte¬
nuti dei componenti del flusso (sottoti¬
toli, linguaggi differenti, sequenze musi¬
cali, didascalie e legende, e cosi via). É
possibile l'avanzamento e l'arretramen¬
to veloce a diverse velocità, mentre
l'immagine sullo schermo resta sempre
pulita. Chiaramente anche il fermo-im¬
magine ha una nitidezza fotografica. Il
DVD permette ai lettori di far giungere i
dati al decoder all'esatta velocità richie¬
sta dal software. Lo standard non impo¬
ne nessuna velocità di trasferimento,
comunque ad una lettura di 4 m/sec
corrisponde una velocità di trasmissio¬
ne di 11,2 Mbyte al secondo con un
buffering elettronico automatico.
I Flussi Elementari sono costituiti da
flussi video, audio e controllo. Il flusso
video è in MPEG-2 che permette la co¬
difica di campi interallacciati, impossibi¬
le con MPEG-1. I flussi video di MPEG-2
consentono lo standard PAL - 25 Hz
con fotogrammi da 576 linee - e lo stan¬
dard NTSC - 29,95 Hz con fotogrammi
da 480 linee. Sono supportate diverse
risoluzioni fino a 720 pixel per entrambi
gli standard È incorporato un dimensio¬
namento automatico 3:2 per conversio¬
ni in NTSC del materiale cinematografi¬
co a 24 trame al secondo È supportato
anche il formato 16:9 (usato nei cinema)
per i maxi-display con lunghezza di linea
di 720 pixel Per controbilanciare il taglio
causato dal mostrare immagini 16:9 su
schermi 4:3 sono stati utilizzati dei vet¬
tori di orientamento che spostano la fi¬
nestra a destra o a sinistra Legende e
sottotitoli possono essere inseriti nella
prima linea attiva del fotogramma (linea
21 nell'NTSC), come si fa negli studi TV
per avere un modo economico per la
sottotitolazione. Materiale esistente in
MPEG-1 può essere facilmente ed eco¬
nomicamente riutilizzato in formato
DVD, che fornisce una codifica MPEG-1
a velocità di trasferimento variabile arri¬
vando quindi a fornire fino a 10 ore di
lettura ininterrotta con la qualità di im¬
magine del Video CD.
II flusso audio prevede una gestione
multitraccia digitale e analogica, que-
Philips DVD Protolype Player .
216
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
MULTIMEDIA
Il DVD può essere a singola e a dop¬
pia faccia, a singolo e a doppio strato.
Cosi da ottenere una gamma di prodotti
diversi: dai film infiniti come le epopee
del primo lustro del secolo alla collezio¬
ne di un intero serial, dai film interattivi
ai film combinati con videogame. Tutta¬
via già il disco a singolo strato e singola
faccia soddisfa i requisiti su esposti,
permettendo la riproduzione di 135 mi¬
nuti di video e audio con qualità profes¬
sionale.
Gli standard del DVD gettano le basi
per definire i parametri del nuovo multi¬
media CD: Pattern di dati su disco su 2
strati ad alta densità, con una più corta
dimensione delle fossette e calibratura
delle tracce più stretta, hanno espanso
la densità dei dati fisici di 9 volte rispet¬
to al Video CD.
La codifica di dati ad alta efficienza
ha permesso una riduzione sostanziale
del sovraccarico di dati per formattazio¬
ne del settore, modulazione del canale
e correzione di errore, e cosi è stato
possibile lasciare più spazio ai dati mul¬
timediali.
La correzione RS-PC del DVD può
controllare burst e sequenze di burst
più lunghi di quanto possa fare il CIRC
del CD attuale, inoltre non è necessario
nessun codice di correzione di errore a
livello di settore. L'RS-PC introduce an¬
che un header ad uscita rapida che ac¬
corcia i tempi di accesso in maniera si¬
gnificativa.
La codifica MPEG-2 implementa tec¬
niche di compressione simili a quelle di
MPEG-1, ma può generare fotogrammi
di interleave ad alta risoluzione, otte¬
nendo cosi una qualità paragonabile a
quella degli studi di montaggio profes¬
sionali. Il DVD utilizza l'MPEG-2 ad una
/ 7 GigaByte. vi basta o non vi bastai 1
st'ultima secondo lo standard Dolby Pro
Logic Surround.
Gli altri flussi, invece, sono definiti
nelle specifiche DVD e non nell'MPEG-
2. Si tratta di flussi che permettono
funzioni supplementari audio/video, co¬
me sottotitoli in diverse lingue, audio
campionato secondo lo standard CD (li¬
near PCM) e la sottolineatura NTSC a li¬
nea 21.
Gli impieghi del CD
ad alta densità
Il CD ad alta densità prevede nume¬
rose applicazioni. Philips prevede un
CD-ROM, il DVD, il CD-R e il CD-E.
Il CD-ROM ad alta densità arrivereb¬
be a memorizzare 17 GigaByte di infor¬
mazioni con tempi di accesso ridottissi¬
mi e una velocità di trasferimento pari a
11,2 Mbyte al secondo. Il che trasfor¬
merebbe il concetto stesso di applica¬
zioni multimediali, permettendo imma¬
gini in movimento con una definizione
fotografica e un sistema audio multi-
traccia migliore di quello del cinema: si
tratterebbe quindi di un flusso estrema-
mente fedele di sensazioni: il multime¬
dia olografico dei prossimi due anni rap¬
presenterà uno dei passaggi più signifi¬
cativi per avvicinare gli utenti di PC alla
realtà virtuale.
Il CD-R invece consiste in un CD¬
ROM registrabile. Philips prevede un
formato più comodo. 8 cm di diametro,
capacità di memorizzazione di circa 4
GigaByte. Insomma il CD ad alta den¬
sità registrabile sarebbe diverso come
formato fisico e come capacità di conte¬
nuto rispetto agli altri della stessa fami¬
glia. È facile immaginare il motivo di
questa scelta. Software House. Hol¬
lywood e tutti quelli che negli ultimi die¬
ci anni partecipano al business dell'in-
trattenimento multimediale hanno im¬
parato che nell'universo dell'informazio¬
ne l'unica protezione dalle copie è l'im¬
possibilità di disporre dello stesso for¬
mato in termini fisici e di capacità di
contenuto: cartucce e CD hanno inse¬
gnato.
Oltre al CD-R, Philips sta mettendo a
Il Digital Video Disc
Si tratta del medium digitale privile¬
giato per l'industria del cinema e del vi¬
deo. compatibile con i formati attuali,
come Video CD e capace di interagire
con tutti i sistemi digitali implementati
nelle reti di TV digitale, trasmessa via
etere o via cavo. Gli obiettivi dichiarati
sono:
un film intero su un singolo disco:
qualità dell'immagine superiore ai for¬
mati attuali.
compatibilità audio con i formati esi¬
stenti di matrix surround, dei sistemi
home theater attuali, con l'ATV di
MPEG e l'audio della TV ad alta defini¬
zione;
da tre a cinque doppiaggi sullo stesso
disco;
sottotitoli in 4-6 lingue sullo stesso di¬
sco;
capacità di adattarsi a schermi con pro¬
porzioni diverse;
divisione e accesso in capitoli;
protezione dalle copie;
struttura gerarchica ma relazionale.
Nella visione di Philips
forse la famigliola è un
po' troppo nordica, tut¬
tavia per ritrovarsi a ca¬
sa basta guardare il te¬
levisore. con il DVD ov¬
viamente
punto anche un
CD-E e cioè un
CD-ROM riscri-
vibile (ossia an¬
che cancellabi¬
le). dalla capa¬
cità di 2.6 Gi-
gaByte. Un vero
e proprio «di¬
schetto ottico»
per un uso para¬
gonabile all'at¬
tuale floppy di¬
sk. Ma l'impiego strategico del CD ad al¬
ta densità è il Digital Video Disc (DVD).
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
217
MULTIMEDIA
bit rate adattabile, in media due volte
più efficace dell'MPEG-1, ma con picchi
fino a dieci volte. I dati sono erogati alla
velocità richiesta dall'applicazione, in
questo modo la qualità dell'immagine
viene mantenuta ai livelli richiesti dal
software di controllo.
Codifica multifase: nella codifica del¬
le sequenze video, una velocità di tra¬
sferimento di 165 Mbyte è compressa
a 3 Mbyte al secondo in media. La codi¬
fica a due fasi ottimizza la velocità di
trasferimento per riempire l'intera «pro¬
prietà immobiliare» del disco, e raggiun¬
gere così il massimo possibile in termini
di qualità di immagine Nella prima fase,
viene stimato un «fattore di difficoltà»
per le vane scene. Nella seconda fase,
l'ammontare di dati richiesto per la se¬
quenza viene allocato in considerazione
del fattore di difficoltà per riempire l'in¬
tera capacità del disco in modo ottimiz¬
zato. Una terza fase è comunque possi¬
bile e potrà dare successivi migliora¬
menti.
Audio, tracce multiple e sottotitoli
l'audio MPEG è anch'esso codificato
con una velocità di trasferimento adat-
tabile che utilizza codifica ad una o due
fasi. È disponibile un ampio spettro di
combinazioni tra tracce audio e sottoti¬
tolazioni.
Suono Surround: sia i sistemi di suo¬
no surround analogici che quelli digitali
sono implementati dal Dolby Pro Logic
Surround, il sistema analogico più diffu¬
so negli home theater, che è previsto
come parte della codifica stereo. In
questo momento si stanno vagliando
anche molti sistemi digitali multitraccia
Caratteristiche di controllo: c'è ampia
disponibilità di spazio per dati che im¬
plementino le opzioni di accesso per ca¬
pitoli, protezione delle copie e struttura¬
zione gerarchica e relazionale dei conte¬
nuti per applicazioni interattive.
Il DVD ha una capacità di memoria e
una velocità di lettura di dieci volte su¬
periore al normale CD. Risultato: un film
lungo 4 ore e mezzo, con qualità video
fotografica, audio paragonabile ai mi¬
gliori cinema, in 4 lingue selezionabili
all'istante e sottotitoli in 6 lingue, acces¬
so istantaneo in qualsiasi punto, intera¬
zione superiore ai videogiochi attuali. In
pratica il DVD può essere la «videocas¬
setta» del futuro. Ma basteranno i dati
tecnici a decretarne il successo?
La visione del futuro
Per Hollywood e l'industria dell'intrat¬
tenimento, il CD ad alta densità è una
nuova «scatola delle meraviglie» da uti¬
lizzare: film interattivi doppiati in più lin¬
gue oppure un album audio con fre¬
quenza di campionamento di 96 kHz a
PHIUPS
DVD Prototype Player
24 bit per una purezza e una profondità
del suono quasi inaudita. In ultimo le ca¬
se cinematografiche hanno una sensibi¬
lità dichiarata verso formati come il CD
ad alta densità che costituzionalmente,
a differenza della videocassetta, non
permettono una facile riproduzione dei
contenuti.
Chi invece oggi fa multimedia interat¬
tivo - leggi chi fa videogame - con il CD
ad alta densità vede spostarsi la frontie¬
ra dell’interattività ancora più nel mondo
del verosimile e della simulazione. Sicu¬
ramente un mezzo del genere costrin¬
gerà a ripensare il concetto stesso di vi¬
deogame come lo conosciamo oggi.
Non tanto in quantità, ormai non fanno
più notizia i videogìochi su sette CD,
quanto in qualità. Un flusso video
MPEG-2 con puntatori che consentono
l’interattività e un suono avvolgente dal¬
la pressione sonora da far accapponare
la pelle possono permettere a chi inven¬
ta i giochi di esplorare nuove forme di
interazione, esattamente come la com¬
parsa del CD audio 15 anni fa fece ri¬
considerare il ruolo del silenzio e di al¬
cuni suoni naturali che prima si conside¬
ravano difficili da riprodurre.
Ma sono soprattutto le multinazionali
dell'elettronica di consumo a guardare
con molto interesse al CD ad alta den¬
sità. Dopo anni di erosione dei profitti
nella distribuzione di componenti hi-fi e
TV, il CD ad alta densità può rappresen¬
tare una chance soprattutto per la ven¬
dita di nuove apparecchiature che com¬
pongano la parete multimediale in mo¬
do ancora più integrato.
Ed è proprio dal mercato dei lettori e
dai HDCD-ROM che dovrebbe partire
l'avventura dei CD ad alta densità.
Il mercato ha assorbito finora circa
500 milioni di lettori CD, Philips si aspet¬
ta di veder raddoppiato il mercato dei
lettori nei prossimi due anni, soprattutto
grazie alla vendita dei PC multimediali.
Tuttavia il mercato dei CD è composto
di segmenti non sempre così vicini: 70
milioni di drive CD sono montati in letto¬
ri di tipo audio, 35 milioni sono montati
in lettori di tipo CD-ROM, il rimanente è
fatto da sistemi interattivi (CD-I, etc.) e
da console per i videogiochi. Un'indu¬
stria da 50 miliardi di dollari all'anno. Per
questo Philips si auspica una rapida
ascesa delle vendite dei CD ad alta den¬
sità, soprattutto per l'immagazzmamen-
to dei dati, in modo da far diventare
l’HDCD il tratto unificante e la piattafor¬
ma di scambio dell'attuale rivoluzione
elettronica dei media. I Digital Video Di¬
sc (DVD) e i giochi interattivi arriveranno
un po' più in là. La scelta di privilegiare
la diffusione dei CD-ROM ad alta den¬
sità rispetto al DVD parte dalla conside¬
razione che il mercato informatico già
implementa l'interattività e la grande
quantità di informazioni, mentre il mer¬
cato dell'Immagine in movimento, con i
suoi televisori e videocassette, è ancora
profondamente analogico e quindi me¬
no reattivo ad un mezzo cosi nuovo.
Il DVD è quindi una applicazione, an¬
che se quella di punta, del CD ad alta
densità, uno sviluppo naturale in linea
con la famiglia degli standard CD già
esistenti, Il Digital Video Disc è stato
progettato tenendo a mente soprattutto
gli utenti finali e chi produce contenuti
multimediali. È chiaro quindi che il DVD
abbia diverse caratteristiche per far bril¬
lare gli occhi agli utenti e all'industria ci¬
nematografica, soprattutto. Il piccolo
aumento di prezzo del CD sarebbe più
che ricompensato dalle performance
stratosferiche del nuovo medium.
Tuttavia si tratta di un'innovazione
tecnologica che ha vantaggi innegabili
anche per chi produce dischi CD e chi
produce lettori CD. Si tratta di una nuo¬
va espansione del profitto a fronte di un
investimento contenuto per l'aggiorna¬
mento degli impianti Allora? Tutti con¬
vinti adesso? tas
Gerardo Greco è raggiungibile tramite MC-link alla
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Irpamrlif't TEa j/lbtiV b I ti&compuserve coni
218
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
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a cura di Corrado Giusiozzi
Posta, script, personal Web page,
e molto altro
A spasso per Internet con MC-link.
Questo mese: come configurare il più diffuso programma per la gestione di posta
elettronica, un sistema per rendere automatica la procedura di login con Windows 95,
una panoramica su alcune «personal Web page» speciali e un inserto dedicato a
«Beta», una rivista di informatica pubblicata solo in formato elettronico
a cura di Marco Calvo
Questo numero di febbraio di MC-
link è molto ricco, grazie anche e so¬
prattutto a Enrico Ferrari, Luciano Giu-
stini e Alessandro Vannini. Per non ru¬
bare troppo spazio ai loro contributi, che
mi auguro vi saranno utili, cominciamo
subito ad affrontare l'argomento di que¬
sto mese.
MC-web
Abbiamo già detto qualcosa a propo¬
sito del fatto che anche nella telematica
(e in MC-link) le interfacce grafiche so¬
no sempre più presenti e sempre più
comode da usare. Non sono ancora la
soluzione migliore in tutte le circostan¬
ze, ma hanno raggiunto comunque un
buon grado di efficienza. Abbiamo an¬
che fatto un breve cenno alle possibilità
che ognuno di noi ha nel pubblicare
qualcosa su Internet tramite le personal
Web page. Se non sapete di cosa si
tratta, date un'occhiata alle figure che
accompagnano questo articolo. Doven¬
do scegliere delle personal Web page
dimostrative, mi è sembrato giusto fic¬
care il naso in quelle di alcuni amici col¬
laboratori e redattori di MCmicrocompu-
ter...
HTML
Nelle righe che seguiranno comince-
remo a vedere quali sono le (semplici)
operazioni per mettere on-line una per¬
sonal Web page Darò per scontato che
conoscete già i rudimenti deH'HTML,
che comunque nelle sue funzionalità
essenziali si impara in pochi giorni.
La prima cosa che ci interesserà fare
è «attivare» l’ultima creatura del papà di
MC-link, Bo Arnklit, chiamata MC-web.
In figura 1 sono visibili i semplici passi
da compiere (naturalmente do per scon¬
tato che vi siete collegati a MC-link con
un browser grafico, come Netscape).
Per richiamare un manuale d'uso, in ca¬
so di dubbi dell'ultima ora, fate click su
«Per saperne di più».
Una volta che ci troviamo di fronte al¬
la directory o alle directory nelle quali
siamo abilitati a scrivere, selezioniamo¬
ne una con un click del mouse. La figu¬
ra 2 ci mostra i passi successivi che ci
portano a una delle tre modalità di inse¬
rimento delle pagine: quella dell’editing
on-line. Con MC-web. infatti, possiamo
immettere in rete le nostre pagine
HTML con tre differenti sistemi. Il pri¬
mo, davvero immediato, fa comparire
sul nostro monitor un semplice text edi¬
tor, con le tradizionali funzioni di copia e
incolla e con il quale creare file on-line.
Lo vedremo meglio nelle righe che se¬
guono. Il secondo sistema, forse il più
veloce, invece consiste nel prelievo di
file HTML (e immagini, suoni, ecc.) at¬
traverso un FTP sul proprio computer (è
necessario in tal caso aver installato un
server FTP, come QVTnet, ci torneremo
su nei prossimi articoli).
Il terzo, il sistema che utilizzo più
spesso e che forse è il più pratico, con¬
siste invece nello scaricare i file nella
vaschetta di MC-link, e da qui riversarli,
con dei semplici click del mouse, nelle
directory desiderate. Anche su questa
terza modalità torneremo negli articoli a
venire.
Creare file on-line
Creare file on-line torna molto utile
quando la pagina da creare è semplice,
non serve null'altro che un browser gra¬
fico come Netscape: niente FTP, niente
editor HTML, niente server. L'editor,
poi, risulta prezioso in quanto consente
anche di modificare le pagine che abbia¬
mo già inviato, se perciò vi accorgete al-
l'ultim'ora che qualcosa non va, oppure
volete aggiornare qualche paragrafo,
non dovete richiamare un editor HTML
specifico, ma potete fare le operazioni
al volo.
Siccome l'editor supporta anche le
operazioni di copia e incolla, in alcuni
casi è addirittura conveniente «copiare»
l'intera pagina HTML dall’editor specifi¬
co, e «incollarla» su MC-web. L'opera¬
zione è praticamente istantanea, con
tutti i vantaggi del caso (risulta poco
pratica solo quando il file è molto lun¬
go).
Una volta scritta o «incollata», la pa¬
gina Web va on-line semplicemente fa¬
cendo click sul bottone «Salva le modi¬
fiche». Selezionando il comando «Copia
di riserva» MC-web crea un file di
backup della precedente versione della
pagina.
Una volta on-line la pagina (l'opera¬
zione non richiede mai più di pochi se¬
condi), MC-web ci presenta una scher¬
mata attraverso la quale possiamo vi¬
sualizzare subito il file, modificarlo o ri¬
nominarlo. Da questa schermata è an¬
che possibile passare a una sorta di mi¬
ni File manager (v il primo segmento
della figura 2), da dove creare nuove di-
220
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
MC-LINK
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MC-Web d)
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Benvenuti a MC~Web$>
Scegli una directory di lavoro
rtisk-.
Figura 1:
Ecco come arrivare alle
directory di MC-link in
cui inserire i propri file
HTML e le proprie im¬
magini Naturalmente
sono visibili solo le di¬
rectory nelle quali si è
ottenuta l'abilitazione
in scrittura.
rectory o file HTML o importare file gra¬
fici o sonori.
Conclusioni
Come al solito, in questo genere di
cose, la pratica è molto più semplice
della teoria; le funzioni più avanzate di
MC-web, che affronteremo nei prossi¬
mi articoli, sono altrettanto intuitive. Ab¬
biamo visto, insomma, che immettere
in rete, a disposizione teoricamente di
milioni di persone, un pagina HTML con
MC-web è veramente semplice. Ma
quanto costa? Le personal Web page
-1-H »J
ojio-txioh.)
tw »..J
Figura 2:
I quattro passi necessari a richiamare l‘editor di MC-web. Da qui possiamo
creare ex-novo una pagina in HTML, oppure possiamo apportare velocemente
delle modifiche a quelle già on-line.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
221
MC-LINK
La borre page di Valter Di Dio, che si occupa di Macintosh Nella sua home pa¬
ge «olirea una interessante collezione di siti da visitare, suddivisi per argomen¬
to Una mappa sensibile consente di saltare velocemente all'argomento che in¬
teressa
rm/nvww menni: aESaggaBEgaffl
Enrico Ferrari, si occupa di Amiga e spesso di telematica, ha realizzato una ho¬
me page molto originale (particolarmente originali gli effetti sonori che accom¬
pagnano la pagina, per non parlare del suo «originalissimo " copricapo . non
posso dire di piu, è da vedere on-line in tutta la sua interezzaI.
UrioZ/www mclmk lUpersonal/MCQUI3,\
tfc L* t— Ir m e~-> M
uìt«i
Corrado Giustozzi coor¬
dina diverse rubriche di
MCmicrocomputer, fa
prove hw e sw, si oc¬
cupa di IntelliGiochi.
Matematica, Scacchi,
ecc ecc Nella sua ho¬
me page (un po'
«darkul dei frammenti
di letteratura .
|n ff p/Avu,y .ri
personat/MCOOOB/
costano 100.000 lire, da versare una so¬
la volta e valide fino a quando si resta
abbonati a MC-link, quindi anche per di¬
versi anni. Lo spazio a disposizione è dì
500 Kb, una quantità di testo pari a
quello della Divina Commedia, l'equiva¬
lente, in altri termini, di una serie di pa¬
gine anche molto ricche graficamente.
Il traffico invece, ovvero la quantità di
byte che i vostri lettori potranno consu¬
mare accedendo alle pagine, è pari a 50
Mbyte al mese. Superata questa soglia,
non ci sono necessariamente extra da
pagare. La pagina, volendo, può essere
«surgelata» fino alla fine del mese (cosi
da non consumare altra banda passan¬
te), per poi ricomparire all'inizio del suc¬
cessivo. C'è da dire che finora nessuno
si è nemmeno avvicinato al limite di 50
Mb.
Le personal Web page sono un mo¬
do per farsi conoscere e conoscere gli
altri, possono essere l'occasione per il¬
lustrare ai tanti navigatori di Internet ciò
cui siamo interessati, oppure un balco¬
ne dal quale urlare qualcosa (e se que¬
sto qualcosa è importante, sarà ascolta¬
to). Ma soprattutto sono un gioco, un
divertimento nella migliore accezione
del termine. Allegate a questo articolo
ci sono le home page di alcuni redattori
di MCmicrocomputer, ovviamente in¬
complete, e ovviamente solo di alcuni
di loro.
Sono molto diverse fra loro, sia per
contenuti, sia per impostazione E forse
la cosa più divertente è proprio consta¬
tare quanto possano differire Luna
dall'altra, stupore che si prova anche
dopo averne viste decine. Evidente¬
mente sono uno specchio delle perso¬
ne più fedele di quanto si possa pensa¬
re. Sicuramente diverrano un fatto di
costume.
A presto.
Marco Calvo è raggiungibile su MC-link alla casella
MC3363 e tra mite Internet all'indirizzo marco.cal-
toVP'Cltnf.jì >■:.< e page è
trito//www mclmk it/oersonal/MLJJbJi
Per ulteriori informazioni su MC-link...
Per informazioni su MC-link, contattare la segreteria via e-mail al seguente indirizzo:
mentii) 1 Wrrir.link il o per via telefonica allo 06/41.89.24.34, oppure via fax allo
06/45.15.592. L'abbonamento a MC-link costa 216.000 lire annue (I.V.A. non detraibile
compresa), più 15.000 lire una tantum per l'attivazione.
La URL di MC-link e [http://www.mclink.it/
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MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
MC-LINK
Su Internet con MC-link e Windows 95
Come rendere automatica (e facile)
la procedura di login
a cura di Alessandro Vannini
Il mese scorso abbiamo visto come
configurare il nostro sistema sotto Win¬
dows 95 in modo da ottenere un rapido
ed efficiente collegamento in PPP con il
nostro fornitore di accesso Internet. In
questo numero prosegue l'analisi delle
caratteristiche di networking del nuovo
sistema operativo di casa Microsoft,
con un'occhiata al sistema di automatiz¬
zazione delle procedure di collegamen¬
to, un programma semplice ed efficace
già compreso nel CD-ROM di installa¬
zione di Windows.
Stiamo parlando di Utilità per la
creazione di procedure per l'Accesso
Remoto, un nome complesso che na¬
sconde in realtà un programmino di fa¬
cile utilizzo e configurazione, che d’ora
in poi chiameremo, più semplicemente,
Scripter. Il nome nasce dalla parola
«script», che in linguaggio informatico
identifica una lista di istruzioni in grado
di essere eseguite da un programma
che ne interpreta il codice e ne ricava
una lista di azioni da compiere. Fra tutti,
i programmi di emulazione terminale
sono i più conosciuti fra i linker per es¬
sere dotati di un apposito linguaggio di
programmazione, il quale permette di
generare delle macro che sollevano
l'utente dalle operazioni più noiose e ri¬
petitive, quali quella di comunicare al si¬
stema remoto la password, oppure di
eseguire la scansione e il prelievo dei
nuovi messaggi comparsi nelle aree di
discussione di interesse del proprio
BBS.
Esistono linguaggi script estrema-
mente semplici e rudimentali, in grado
di far eseguire al programma di comuni¬
cazione un numero abbastanza ristretto
di operazioni di base, quali la trasmissio¬
ne e la ricezione dei file attivando nello
stesso tempo il protocollo di trasferi¬
mento desiderato; altri linguaggi, inve¬
ce, arrivano a gradi di sofisticazione
davvero elevati, fino a prevedere addirit¬
tura la riorganizzazione dell'interfaccia
grafica del programma che devono pilo¬
tare, in modo da migliorare al massimo
la qualità del lavoro per l'utente.
Il linguaggio script implementato in
Windows 95 per la procedura di Acces¬
so Remoto è un linguaggio abbastanza
rudimentale, e del resto non servirebbe
diversamente, dal momento che una
connessione di tipo PPP con Internet,
quindi con ampia possibilità di lavorare
in un ambiente davvero multitasking, ri¬
chiede da parte dell'utente una notevo¬
le interattività per definizione, elemento
(per fortuna!) non delegabile ad una
macchina.
Il programma, come dicevamo, è di¬
stribuito nel CD-ROM di Windows 95. e
si trova nella directory \Admin\App-
tools\Dscript Per installare rapidamen¬
te il programma sulla propria macchina
possiamo utilizzare l'icona «Installazio¬
ne applicazioni» del Pannello di Con¬
trollo, attraverso la sezione «Installa¬
zione di Windows 95», facciamo click
sul pulsante «Disco driver» ed ese¬
guiamo l'installazione del programma
dalla directory succitata del CD.
Lo Scripter interagisce strettamente
con Accesso Remoto, offrendo la possi¬
bilità di associare ad ogni icona di con¬
nessione uno script personalizzato a se¬
conda delle necessità. Diamo adesso
un'occhiata alla configurazione del pro¬
gramma. Avviamo lo Scripter la finestra
principale è divisa in due sezioni (fig. 1):
«Connessioni» e «Procedura».
La prima riporta un elenco delle con¬
nessioni già programmate per mezzo di
Accesso Remoto (nel nostro caso avre¬
mo la voce «MC-link PPP». creata con
le procedure descritte nello scorso nu¬
mero), la seconda, invece, contiene il
nome del file script associato al collega¬
mento selezionato, oltre a dei tasti e
delle opzioni che permettono di interve¬
nire in vari modi sullo script e sul suo le¬
game con l'icona relativa di Accesso
Remoto. In questo momento, alla con¬
nessione «MC-link PPP» non risulta col¬
legato alcuno script: provvediamo im¬
mediatamente andando a prepararne
uno. espressamente dedicato a MC-
link, in ogni caso, il programma è dotato
di un help in linea che descrive tutti i
(pochi) comandi disponibili, rendendo
abbastanza semplice la preparazione di
uno script personalizzato adattabile alle
proprie esigenze particolari.
Evidenziamo con un click del mouse
il nome MC-link PPP nella sezione
«Connessioni» della finestra dello Scrip¬
ter; nella sezione «Procedura» della fi¬
nestra del programma c’è un campo in¬
dicato con «Nome file:»; in questo cam¬
po inseriremo il nome da attribuire al fi¬
le del nostro nuovo script. Anche in
questo caso, lanciandoci in un azzardato
volo di fantasia, scriviamo MCLINKPPP;
se possibile questo file dovrebbe risie¬
dere su hard disk nella directory \PRO-
GRAMMIXACCESSORI in modo di ren¬
derlo sempre immediatamente disponi¬
bile allo Scripter A questo punto faccia¬
mo click sul tasto «Modifica», siccome
il file ancora non esiste su hard disk, il
computer ci avverte che è necessario
crearlo ex novo; rispondiamo Si alla ri¬
chiesta di creare un nuovo file col nome
che abbiamo scelto: automaticamente
si apre il Blocco Note, con un documen¬
to vuoto pronto a contenere il nostro
nuovo script. Di seguito, ecco il testo
dello script necessario per MC-link: è
importante che venga trascritto con cu-
Figura I La finestra
principale dello «Scrip¬
ter» Nell'elenco delle
connessioni disponibili
è presente soltanto
» MC-link PPP ». prepa¬
rata seguendo le istru¬
zioni comparse nel nu¬
mero scorso di MCmi-
crocomputer
Utilità pei la creazione di procedure per racceaao remolo
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1 1 2 1
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
223
MC-UNK
ra, facendo attenzione ad evitare ogni
errore di battitura che renderebbe im¬
possibile il collegamento automatico; lo
script proviene dall'area di discussione
WIN-USER dei forum locali di MC-link,
quindi è stato ampiamente sperimenta¬
to nei normali collegamenti quotidiani
attraverso la rete telefonica commutata:
Script di connessione PPP per MC-
link
proc main
inizio della procedura
waitfor
attende il prompt di MC-link
transmiC SUSERID
trasmette lo username
transmit " A M"
trasmette il carattere <invio> (CR)
waitfor “assword:"
attende la richiesta di inserire la password
transmit SPASSWORD
trasmette la password
transmit “ A M”
trasmette il carattere <invio> (CR)
endproc
fine della procedura
Come si vede, il testo è molto breve
e semplice, configurando poche ele¬
mentari istruzioni per il computer; so¬
stanzialmente si tratta di una semplice
procedura di login, che fornisce userna¬
me e password automaticamente, sen¬
za che l'utente sia costretto a introdurle
a mano ogni volta. Dopo aver completa¬
to la battitura dello script, possiamo sal¬
vare il testo e chiudere il Blocco Note. Il
nostro file è stato registrato col nome
Mclinkppp.txt, e questo è il nome che
dovremo inserire adesso nel campo
«Nome file" della sezione «Procedura»
della finestra dello Scripter (fig. 2). Ora
possiamo associare lo script alla con¬
nessione, evidenziando il nome MC-link
PPP nella sezione «Connessioni» e fa-
Figura 2 Dopo aver
preparato lo script,
dobbiamo indicare
nell'apposito campo il
suo nome e il suo per¬
corso. in modo da po¬
terlo associare alla con¬
nessione già presente
Per comodità, è sem
pre meglio che il lile ri¬
sieda nella directory
\ProgrammMccesson,
creata automaticamen¬
te da Windows duran¬
te l'installazione del si¬
stema operativo
cendo click sul tasto «Applica». D'ora in
poi ogni volta che eseguiremo il collega¬
mento con MC-link utilizzando Accesso
Remoto, il login verrà effettuato in auto¬
matico secondo le istruzioni contenute
nello script associato. Per controllare
che tutte le fasi dell'esecuzione dello
script siano corrette, o per individuare
con precisione eventuali problemi, è
possibile attivare l'opzione «Analizza
procedura», la quale permette di per¬
correre passo passo ogni comando del¬
lo script verificandone il funzionamento.
L'uso delle variabili SUSERID e
SPASSWORD nello script, presuppone
che il programma Accesso Remoto co¬
nosca sia lo username che la password.
In pratica ci si deve assicurare che nella
richiesta di composizione che appare
quando si lancia il collegamento PPP
con MC-link i campi «Nome utente» e
«Password» siano esattamente riempi¬
ti. Se si vuole, si può attivare l'opzione
«Salva password» per evitare di reinse¬
rirla manualmente ogni volta (del resto
la creazione di uno script serve proprio
a questo); volendo si può operare in
maniera ancora più rudimentale, sosti¬
tuendo a queste due variabili diretta-
mente lo username e la password (scri¬
vendoli tra virgolette), ma bisogna sem¬
pre tenere presenti le regole mìnime
della sicurezza e della riservatezza: in
tutti e due i casi, come già abbiamo det¬
to nello scorso numero, chiunque abbia
accesso fisico alla nostra macchina può
attivare il collegamento semplicemente
con un click sull'icona di Accesso Re¬
moto.
Un'ultima nota riguardo una modifica
da apportare alla configurazione del si¬
stema per l'utilizzo del programma di lo¬
gin automatico: per il corretto funziona¬
mento dello Scripter è fondamentale
che l'opzione di visualizzazione della fi¬
nestra del terminale dopo la connessio¬
ne sia disattivata, pena l'impossibilità
di controllo del terminale, il blocco irre¬
versibile della procedura di login e l'ab¬
battimento della chiamata Per disabili¬
tare l'opzione, si deve accedere alle
proprietà della connessione che stiamo
associando allo script, attraverso la fine¬
stra principale di Accesso Remoto, e
selezionare il pulsante «Configura/Op¬
zioni».
A questo punto tutto è pronto per il
nostro primo collegamento automatico.
Con un doppio click sull'icona «MC-link
PPP» in Accesso Remoto, siamo pronti
a partire per una nuova esplorazione nel
mondo cablato.
Alessandro Vannini è raggiungibile su MC-link alla
casella mc7872 e tramite Internet all'Indirizzo
inc7H7Jttm,:hnnH
Eudora: la posta elettronita tosile
a cura di Enrico M. Ferrari
Chi usa MC-link da tempo ha oramai
notato un drammatico aumento dei
messaggi spediti e ricevuti via posta
elettronica: mailing list, liste private,
contatti di lavoro o semplici messaggi di
saluto portano via quasi la maggior par¬
te del tempo dedicato ai collegamenti
ed il futuro ci riserva un carico ancora
maggiore.
C'è chi dichiara di ricevere più di 200
messaggi al giorno su MC-link e non è
certo una eccezione, considerato il
boom di Internet e l'incredibile mole
giornaliera di posta elettronica scambia¬
ta (basta iscriversi a 3 mailing list per
essere sommersi di messaggi), negli
USA i messaggi elettronici superano
già in numero quelli cartacei, ed è ra¬
gionevole pensare che anche in Europa
si giunga presto ad una situazione ana¬
loga Gestire questa montagna di byte
scritti con i mezzi tradizionali diventa
impossibile: collegarsi, leggere e ri¬
spondere online costa molto in tempo,
e quindi in scatti, e serve inoltre un vali¬
do mezzo di archiviazione dei messaggi
che duri più della manciata di giorni do¬
po i quali MC-link cancella i messaggi
più vecchi.
Già da tempo sono in circolazione gli
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MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
MC-LINK
La pagina di configura-
none di Eudora, forse
la parte piu difficile del
programma, una volta
copiati i campi «POP
ACCOUNT«, «SMTP,
e «RETURN AD-
DRESS" siete pronti
per scrivere e ricevere
posta da chiunque
Ucl4
<« t* «+* «-•— l«*« e»
Le tre finestre principa¬
li di Eudora A sinistra
quella per l'editing dei
messaggi m partente,
al centro l'elenco delle
lettere arrivate e a de¬
stra quello delle lettere
in uscita Ogni mes¬
saggio può essere niel¬
lo. modificato ed even¬
tualmente rispedito
OLR, che permettono di scaricare un fi¬
le unico di messaggi, leggerli e manipo¬
larli offline per poi rispedire al sistema
le proprie risposte. Questo metodo per
quanto buono è purtroppo limitato
all'OLR stesso, scritto e pensato per un
sistema specifico, senza contare che
l'OLR è nato in tempi pre-lnternet: oggi
la connessione alla rete ci permette di
utilizzare nuovi e più potenti strumenti
che sono diventati uno standard per ef¬
ficienza e semplicità d'uso, uno di que¬
sti è sicuramente Eudora, che conta già
più di tre milioni di utenti in tutto il mon¬
do.
Il grande successo del programma è
dovuto alla sua veste grafica, alla sua
versatilità ed al fatto che è disponibile
sia per Macintosh che per Windows,
inoltre Eudora viene distribuito come
PD nella versione Light, che si discosta
solo di poco dalla completissima versio¬
ne commerciale: tutti sono quindi in
grado in pochi minuti di avere a disposi¬
zione lo strumento ideale per gestire la
posta elettronica.
Quando ci si collega ad Internet me¬
diante una connessione SLIP/PPP. co¬
me quella offerta da MC-link, è possi¬
bile evitare di utilizzare il sistema a me¬
nu per la gestione della posta a patto
che il gestore abbia installato un cosid¬
detto POP Server, che permetterà ap¬
punto a programmi come Eudora di ge¬
stire al massimo la posta naturalmen¬
te essendo uno standard internaziona¬
le Eudora può essere utilizzato anche
su altri sistemi che dispongano di POP
Server, basterà farne una copia con i
settaggi per quel sistema ed il gioco è
fatto.
Quando si scrive un messaggio con
Eudora, questo viene inviato, alla con¬
nessione, al server SMTP (Simple Mail
Transfer Protocol), che analizza la desti¬
nazione del messaggio e lo trasmette a
un altro server SMTP pfù vicino ad es¬
sa. Alla fine il messaggio arriva al server
SMTP corrispondente al dominio al qua¬
le è indirizzato. A questo punto entrano
in gioco i server POP (Post Office Pro¬
tocol) che si trovano sullo stesso siste¬
ma dei server SMTP e lavorano con es¬
si per inviare i messaggi ai nodi che non
dispongono di un proprio server SMTP.
Alcuni server POP, denominati POP3,
accettano anche messaggi inviati ad al¬
tri utenti Internet e li passano al server
SMTP per l'inoltro a destinazione.
Tutta questa teoria, copiata dal libro
«Eudora, la posta elettronica» di Luca
Baglivo, serve ad introdurre termini che,
qualsiasi gestore di posta voi usiate, vi
troverete di fronte e che sarà assoluta-
mente necessario sapere onde configu¬
rare il programma.
La foto in alto che pubblichiamo in
questa pagina presenta proprio la pagi¬
na di configurazione di Eudora, forse la
parte più difficile del programma, una
volta copiati i campi “POP Account»,
«SMTP» e «RETURN ADDRESS» siete
pronti per scrivere e ricevere posta da
chiunque.
A questo punto possiamo incomin¬
ciare e provare a scrivere un messaggio
a qualcuno, magari anche a noi stessi,
come detto prima Eudora funziona esat¬
tamente come un OLR e non c'è quindi
bisogno di collegarsi per scrivere i mes¬
saggi: prepareremo prima tutto a mo¬
dem spento e chiameremo il server In¬
ternet solo per spedire e ricevere even¬
tualmente posta in attesa.
Selezionando New Message dal me¬
nu Message appare una finestra che in
un sol colpo ci permette di preparare,
editare un messaggio, specificare uno o
più destinatari ed eventualmente inviare
un file allegato. La finestra è divisa in
tre parti, una barra delle icone, una par¬
te di header e la parte dedicata all’edi¬
ting del messaggio vero e proprio.
Cominciamo dalla parte degli header:
il campo «To:» identifica ovviamente il
destinatario del messaggio, ad esempio
se vogliamo scrivere ad Enrico Ferrari
basterà digitare qui «e.ferrari®-
mclink.it». Nel campo «From:» compa¬
re automaticamente il nostro indirizzo,
cioè il mittente del messaggio.
«Subiect:» è il titolo che vogliamo dare
al messaggio, mentre «Cc:» (Carbon
Copy) è il campo dove inseriremo even¬
tuali altri destinatari dello stesso mes¬
saggio.
Possiamo cioè inviare lo stesso mes¬
saggio sia a Enrico Ferrari che alla ca¬
sella MC0001 di MC-link, basterà inseri¬
re nel campo «Cc:» gli altri indirizzi, se¬
parati da una virgola ed uno spazio.
Il campo «Bcc:» è il Blind Carbon
Copy, consente cioè di inviare una co¬
pia del messaggio ad altri destinatari,
ma a differenza del campo «Cc:» l'indi¬
rizzo dei vari destinatari non comparirà
nell'header del messaggio finale, serve
in pratica quando si desidera che i diver¬
si destinatari del messaggio non sappia¬
no che altre persone hanno ricevuto il
medesimo messaggio; anche questo
campo accetta nominativi multipli divisi
da una virgola ed uno spazio.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
225
MC-LINK
Nel campo «Attachments:» è possi¬
bile specificare quale sarà il file, od i fi¬
le, allegato al testo che ogni destinata¬
rio riceverà, Si tratta di una funzione po¬
tentissima perché consente di associa¬
re ad un messaggio un qualsiasi file bi¬
nario, una immagine, un documento, o
perfino un programma, Eudora è in gra¬
do di convertire il file binario in un for¬
mato ASCII compatibile con la posta
elettronica, il destinatario riceverà cosi
oltre al semplice messaggio testo an¬
che il file binario identico all'originale,
sarà sempre Eudora del destinatario ad
effettuare automaticamente la conver¬
sione e salvare II file su disco.
È importante notare come gli utilizza¬
tori della posta con interfaccia a caratte¬
re non possono usufruire dei file allega¬
ti, a meno di utilizzare utility diverse che
«separano» il messaggio dal file binario.
MC-link ha un funzionamento partico¬
lare, per appesantire meno il sistema
mailbox i messaggi più grandi di 30
Kbyte vengono automaticamente salva¬
ti nella Flilebox. Questa procedura com¬
porta che purtroppo questi messaggi
non finiscono nel convertitore automati¬
co di Eudora, ma sono comunque deco¬
dificabili a tutti gli effetti con utility se¬
parate. Nessun problema invece per i
messaggi in partenza.
Sulla sezione dell'editing non c'è
molto da dire, è una classica finestra
dove funzionano tutti gli standard di
qualsiasi editor e non ci soffermeremo
a lungo. Più importante è invece la bar¬
ra delle icone che comunque è struttu¬
rata in modo tale che anche un princi¬
piante può utilizzarla senza doverla mo¬
dificare.
Da questa barra sarà infatti possibile
selezionare una firma da allegare in cal¬
ce ad ogni nostro messaggio, una prio¬
rità da assegnare al messaggio a secon¬
da della sua importanza ed il formato
dei file allegati: non c'è bisogno di sape¬
re come funzionano tutte queste voci,
per un uso generale basta lasciare il
Beta -
Dall'inizio del 1995 è attiva sulla sce¬
na telematica una rivista nata dall'idea
di due studenti di ingegneria romani:
Beta, che si è saputa ritagliare un ango¬
lo all'interno di un mondo, quello infor¬
matico, sempre in evoluzione e affama¬
to di informazioni. Beta è ospitata nelle
settaggio sui valori di default, al resto
pensa Eudora. L'ultimo pulsante è l'uni¬
co veramente importante perché con¬
sente di spedire il messaggio o di met¬
terlo in «coda» alla fila di messaggi
pronti per la spedizione.
Ora che sapete come spedire un
messaggio può esservi capitato di rice¬
verne qualcuno e onde evitare da subito
la confusione sarà bene che nella fine¬
stra principale facciate comparire due
sottofinestre, In ed Out, dal menu Mail¬
box: avrete così sempre sott'occhio la
casella dei messaggi ricevuti e di quelli
in partenza.
Di ogni messaggio viene visualizzata
una riga sintetica che contiene diversi
flag: indirizzo del destinatario o del mit¬
tente, data ed ora dell'invio, oggetto del
messaggio e se il messaggio è stato
letto (casella In) oppure inviato od anco¬
ra in attesa di spedizione (Out). Per ve¬
dere uno qualsiasi dei messaggi basterà
cliccare sopra la riga sintetica.
Nel caso vi abbiano mandato un file
allegato questo sarà stato già salvato
automaticamente in una directory pre¬
fissata oppure vi verrà chiesto dove sal¬
varlo.
Una volta effettuato lo scambio di
messaggi con il server potete di nuovo
chiudere il collegamento e gestire il tut¬
to offline.
Nella casella In vedrete i messaggi
non ancora letti, cliccandoci sopra po¬
trete quindi vederne il contenuto e se lo
desiderate potete preparare una rispo¬
sta automaticamente grazie alla voce
REPLY o all'apposito gadget, il messag¬
gio originale verrà citato per intero,
comparirà nel campo «To;» automatica-
mente il mittente del messaggio letto
che diventa il destinatario e a voi non ri¬
mane che aggiungere le righe di rispo¬
sta vera e propria.
Sempre da menu potete spedire il
messaggio letto ad un'altra persona
(Forward) oppure decidere di cancellar¬
lo: per far questo basta anche premere
«CANC» una volta che si è cliccato sulla
riga sintetica, i messaggi così eliminati
finiscono in una sezione chiamata «Tra-
sh» richiamabile in finestra esattamente
come In ed Out, sarà naturalmente pos¬
sibile cancellare definitivamente il cesti¬
no per fare spazio sul disco.
Un'altra funzione molto importante di
Eudora sono i Nikcname: è impossibile
ricordarsi l'indirizzo completo dei nostri
corrispondenti, in genere li segniamo da
qualche parte oppure si esegue sempre
la funzione di risposta automatica che ci
evita di digitarli nuovamente. Tramite il
menu Nickname possiamo creare un
elenco di nominativi ognuno dei quali
avrà un identificativo al quale associare
più indirizzi elettronici. Se ad esempio
creiamo il Nickname «scuola» possia¬
mo associare a «scuola» tutti gli indirizzi
elettronici dei compagni di classe.
Basterà un colpo di mouse, dalla fi¬
nestra dei Nickname sulla voce «scuo¬
la», un altro colpo sul gadget «To » per
attivare la creazione di un nuovo mes¬
saggio che abbia come destinatario tutti
gli indirizzi elettronici associati a «scuo¬
la», non male, vero?
Conclusioni
La versione commerciale di Eudora
consente dei sofisticati controlli sui
messaggi grazie all'uso dei filtri, è pos¬
sibile ad esempio creare varie mailbox
nelle quali finiranno i messaggi a secon¬
da del filtro da noi specificato: ma non
c'è bisogno di sapere tutto questo, la
forza del programma risiede proprio nel¬
la sua immediata utilizzazione e nel con¬
cetto di casella di partenza, Out, e di
quella di arrivo, In. Come al solito il tut¬
to è più facile a farsi che a dirsi, avanti
quindi, da ora in poi ci si sente solo at¬
traverso Eudora.
Enrico Maria Ferrari è raggiungibile su MC-link alla
casella MCOO12 e tramile Internet all'indirizzo e ler-
hanffmclink.il
La rivista ipertestuale tecnica
a cura di Luciano Giustini
pagine Web di MC-link e distribuita gra¬
tuitamente.
Correva ranno...
Verso la metà del '94, precisamente
ai primi di giugno, lanciai in un piccolo
ma carino network nazionale - Caesar-
net, per me una specie di seconda casa
- una proposta abbastanza impegnativa
creare exnovo una rivista tecnica sui te¬
mi informatici, solamente telematica, e
gratuita. Molti mi risposero che c'erano
già le grandi riviste presenti in edicola,
226
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
MC-LINK
Questa e la pagina da
cui partono tutte le
informazioni relative a
Beta la cosiddetta Ho¬
me Page, che nell'im¬
pianto grafico e gene¬
ralmente uguale alla Pa¬
gina Principale di ogni
numero di Beta Da qui
si può consultare il nu¬
mero corrente, o diret¬
tamente prendere il
pacchetto per leggere
Beta off-line con qual¬
siasi browser supporta¬
to Ci sono inoltre i rife¬
rimenti agli arretrali e
all'archivio, con l'elenco
dei termini tecnici defi¬
niti nei vari numeri e
l'elenco degli articoli dal
numero I
URL http //www.mc-
link it/n/beta/home/m-
dex htmi
Form Invio Posta
Dalla Home Page, o dal
Numero corrente di Be¬
ta. Si può raggiungere la
Form di Invio Posta, vi¬
sibile parzialmente in fi¬
gura Questo può esse¬
re senz'altro considera¬
to uno degli aspetti più
positivi del concetto di
rivista in rete In questo
modo, infatti, il lettore
ha un contatto diretto e
immediato con la reda¬
zione, e le risposte,
conseguentemente, so¬
no più immediate e. so¬
prattutto. sempre ono¬
rate. Inoltre, grazie alla
disponibilità degli script
cgi-bm su MC-Web. e
semplicissimo per lo
scrittore HTML imple¬
mentare una Form
quanto per il lettore
riempire i campi URL
h 11 p .//www m c-
link it/n/beta/home/bm-
sgform.htm
tu te v— fc a— .
■tpmp ino** nfrVbelaAiomcitoOe* hlml
c»v w.
Beta - La rivista ipertestuale tecnica
Home Page
W b>u 1
Tiat>,+nu»4WTm
| Barn laon» I IMmmi I Imlvrul Ito- tmitu rm*u mmi I
I imi •noi una .«««kM* utbut vimJu»w Cim iìbM
zeppe di informazioni, prove e contro¬
prove, dotate di mezzi poderosi per po¬
ter svolgere il proprio lavoro. Chi avesse
aderito all’iniziativa, invece, non avreb¬
be avuto altri mezzi che le proprie cono¬
scenze, la propria buona volontà e la
promessa di gloria..., perché in solido
non potevo promettere proprio null'al-
tro. Se ne parlò per un po', finché non
mi misi davanti al computer e mi diedi
da fare per creare una prima «versione
preliminare» (termine che poi entrerà
nella stona di Beta, vedremo poi per¬
ché) L’idea era di mandarla.in giro per
le reti per mostrare visivamente quello
che avevo in mente e per invogliare i fu¬
turi possibili articolisti ad aderire. Scelsi
il formato Help per Windows perché al¬
lora sembrava l'unico in grado di poter
gestire l’ipertestualità con immagini, e
in futuro anche suoni o animazioni, con
uno sforzo relativamente ridotto in ter¬
mini di programmazione II nome prov¬
visorio per questa preview fu «Villaggio
Globale». Fu allora che un nuovo fre¬
quentatore di quel network, Fernando
Carello, mi scrisse dichiarandosi molto
interessato alla nascente rivista. Fer¬
nando usò termini entusiastici per de¬
scrivermi il futuro della rivista, e mi
colpi proprio la fiducia che esprimeva la
volontà di tuffarsi nella faccenda senza
preoccuparsi troppo di come sarebbe
andata o di chi ci avrebbe dato retta.
Fernando portava una preziosa dote alla
rivista, e cioè le sue innegabili cono¬
scenze tecniche (da bravo laureando in
ingegneria elettronica).
La redazione virtuale
Una cosa ci fu chiara fin dall'inizio: al
di là della forma, che probabilmente sa¬
rebbe stata pessima specialmente
all'inizio, i contenuti dovevano essere
ineccepibilmente tecnici. Nessuna rivi¬
sta general-purpose. per capirci, ma de¬
gli articoli per informatici fatti da infor¬
matici; che avessero nel contempo un
sapore divulgativo, o meglio esplicativo.
Dopo breve tempo vari articolisti ade¬
rirono all’iniziativa. La cosa più strana, e
nel contempo più divertente anche se
difficile, fu organizzare una redazione
virtuale dovevamo cioè realizzare un
luogo virtuale di raccolta e coordina¬
mento delle informazioni che ci giunge¬
vano da varie parti d'Italia. Già perché
l'impianto della rivista era basato, e si
basa tutt'ora, su un contatto di tipo
esclusivamente telematico, e sviluppa¬
to su base geograficamente distribuita.
Tipicamente nessuno di noi conosceva
di persona un altro componente della ri¬
vista (a parte io e Fernando), e benché
quasi tutti avessero il numero di telefo¬
no di tutti, per qualsiasi cosa si usava la
matrix (messaggi privati Fidonet). Que¬
sta che può sembrare una spersonaliz¬
zazione del concetto di lavoro di squa¬
dra, ha permesso in realtà la perfetta
sincronizzazione di tutte le operazioni
necessarie in una redazione L'aspetto
più vantaggioso era di poter smistare
tutte le informazioni che una redazione
deve coordinare e utilizzare con dei
semplici messaggi standardizzati; que¬
sti, una volta archiviati, rappresentavano
la base su cui gli articolisti creavano il
prodotto finale.
Presto, un nome
Arrivò cosi l'autunno del '94 quando
la gran parte degli articoli era pronta, an¬
che se ne mancavano alcuni importan¬
tissimi, specie per il numero zero di una
rivista.
Fu in quell’occasione che il nome
«Villaggio Globale» iniziò a essere mes¬
so in discussione: ci voleva un nome
meno scontato, e forse anche più indi¬
cativo dei contenuti, e ci voleva anche
in fretta. Mi ricordo così una telefonata -
decisiva in tal senso - con Fernando, si
parlava della nuova beta di OS/2, quella
che sarebbe poi diventata Warp, quan¬
do dopo qualche secondo di totale si¬
lenzio Fernando esclamò: «Beta!». Un
nome azzeccato perché di lì a poco, es¬
sendo per definizione un tipo pignolo e
perfezionista, sfornai una pletora di ver¬
sioni preliminari della rivista.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
227
MC-LINK
Beta: indirizzi utili
Home Page per la consultazione on-line |http://www.mclink.it/n/beta/homed
index.html
Pagina Web per il download del numero corrente (fortemente consigliato)
Ihttpy/www.mclink.it/n/beta/download/bmnuahtmTzij} (dove mm = mese e aa
anno; esempio: b049bhtm.zip per il numero di aprile 1995)
FTP per numero corrente e gli arretrati ftp://beatles.cselt.stet.it /pub/ltalia/BETA/
BBS di supporto: Sierra BBS (2:335/336. Tel 06/39.73 96 02) e SPQR BBS (2:335/348.
Tel. 06/87.18.20.83)
RTF vs. HTML
Il numero zero usci in formato Help
per Windows, e cioè in RTF compilato.
Come dicevo, la scelta cadde su questo
formato per una serie di motivi di op¬
portunità, e non ultimo per il fatto che
Windows ce l'avevano, bene o male,
una gran parte dei possessori di PC, e
con esso il relativo lettore Winhelp.exe:
bastava un doppio-click e chiunque po¬
teva leggere la rivista. In realtà non era
tutto cosi rose e fiori, poiché il formato
Winhelp, a suo tempo, aveva delle og¬
gettive limitazioni, la più pesante tra le
quali era il limitato numero di colori sup¬
portato per le immagini: solo 16. Si ov¬
viava al problema con delle DLL ester¬
ne, e infatti dal numero 1 iniziai a utiliz¬
zare immagini a 256 colori. Però le di¬
mensioni del pacchetto finale aumenta¬
vano considerevolmente, e quindi più
che un uso assolutamente ristretto al
necessario non se ne poteva fare. Nella
redazione, allora, si andava facendo
strada la convinzione che sarebbe stato
più opportuno il formato HTML, emer¬
gente standard introdotto in Internet col
WWW
I vantaggi dell'HTML erano moltepli¬
ci: leggibilità su tutte le piattaforme, PC
(Windows. OS/2. Linux, ecc.), Amiga,
Unix, Macintosh, e ovunque ci fosse di¬
sponibilità di un browser per il Web; fa¬
cilità e rapidità di gestione, poiché è un
formato in chiaro e non richiede la fase
di precompilazione: infine, soprattutto
per me, minore dispendio di energie e
tempo per convertire gli articoli, l'HTML
è un formato che chiunque può impara¬
re in poco tempo e con poca fatica. I ri¬
sultati in termini visivi, inoltre, erano
nettamente migliori.
Internet
Quando, in occasione del numero 3,
Beta usci solo in formato HTML, arriva¬
rono svariate matrix di protesta: molti
lettori si aspettavano l'uscita della ver¬
sione Winhelp, ma nonostante i dubbi
iniziali, la scelta si rivelò vincente: grazie
alla versione HTML il nostro pubblico
aumentò, e altrettanto la nostra soddi¬
sfazione.
Un momento di grande crescita, in¬
tanto, arrivò con la collaborazione di
Maurizio Codogno, guru delle news ita¬
liane e grande esperto di Unix, nel mo¬
mento in cui accettò di ospitare i pac¬
chetti di Beta in una directory apposita
del suo sito Internet. Grazie a Maurizio,
Beta può essere reperita con molta più
facilità che non in Fidonet, con un ftp
anonimo e un get diretto rispetto alla
tecnologia Point necessaria per fare file
request nelle reti amatoriali.
MC-link e il WWW
La svolta, in termini di immagine e di
lettori, arriva nell’estate del '95 con il
passaggio nella grande vetrina mondiale
del World Wide Web. Pochi sanno che
tutto nacque da un messaggio di Marco
Calvo lo mi ero abbonato qualche me¬
se prima a MC-link, e Marco mi chiese
una breve recensione sull'area Ipertesti,
creata da poco sull’onda dell'entusia¬
smo di alcuni abbonati, tra cui doveroso
ricordare il bravissimo Cristiano Paris, e
di cui ero moderatore. Mi ricordo che
ero a studiare furiosamente nella casa
al mare per un esame di quelli che solo
a ingegneria si trovano: teoria applicata
alla teoria con contorno di teoria. Prati¬
camente non ci fai un tubo. Tornando a
noi, scrissi la recensione e nei messag¬
gi di complemento chiesi a Marco se
sapeva dì qualche posto su Internet do¬
ve poter pubblicare Beta sul WWW, da¬
to che era già in HTML. Azzardai il Web
server di MC-link come frase buttata li:
Marco invece mi disse che proprio quel¬
lo probabilmente sarebbe stato il posto
più adatto, e mi invitò a contattare Silva¬
no Fraticelli, uno dei maggiori responsa¬
bili del server Mai indicazione fu più
lungimirante: cosi timidamente feci, e
Silvano diede una graditissima collabo-
razione appoggiando l'idea, e mettendo
Beta sul Web. Da quel momento e nei
mesi successivi, la rivista è letteralmen¬
te esplosa (e anche noi...).
Con la diffusione della URL cui si po¬
teva leggere e prendere Beta, il numero
dei lettori è salito esponenzialmente,
tanto che neanche noi, attualmente,
sappiamo quanti siano. Stime pruden¬
ziali parlano dì 10.000, 15.000 lettori dal
lato Internet (Numero 3), ma non c'è
nessuna indicazione su quanti scaricano
il pacchetto completo dalle numerosis¬
sime BBS che hanno Beta nelle loro
aree file.
La collaborazione tra Beta e MC-link
viene ulteriormente semplificata dall'in¬
troduzione di MC-web, il sistema di
authormg delle pagine HTML ideato
dall'inarrestabile Bo Arnklit (il mitico
creatore di MC-link). Su mia richiesta
(ormai ero inarrestabile anch'io) vengo
abilitato da Arnklit a MC-web e da quel
momento le operazioni su Beta, gli
upload, le modifiche alle pagine, ecc. di¬
ventano possibili direttamente dal mio
computer, e potete immaginare la mia
felicità nel poter disporre di uno spazio
di manovra autonomo senza dover ogni
volta scomodare qualcuno per le mie
esigenze.
Un altro passo avanti si è avuto con
la comparsa di un puntatore dalle pagi¬
ne «Edicola» di MC-link verso Beta, co¬
si che chi si trovasse a passare per
quelle parti interessato alle realtà edito¬
riali non poteva non notare la presenza
della nostra rivista. Anche di questo va
ringraziato Bo Arnklit Dopo quest'ulti¬
mo fatto, in ordine cronologico, c'è sta¬
ta l'uscita del Numero 4 di Beta, molto
bello (all'unanimità!) e denso di articoli
interessanti, il quale al momento di scri¬
vere questo articolo è anche l'ultimo
Conclusioni
Beta è ormai una realtà consolidata,
la macchina redazionale è «quasi» a re¬
gime e ci siamo guadagnati sul campo
un pubblico ormai fedele di cui siamo
particolarmente contenti. Chissà fino a
quando durerà Beta noi speriamo il più
a lungo possibile, ma si sa che le impre¬
se volontaristiche hanno un andamento
travagliato e spesso altalenante. Le dif¬
ficoltà non mancano: nel nostro Paese
per esempio è assente una qualsiasi
legge che ci permetta di tutelarci come
copyright sugli stessi articoli. O meglio,
c'è ma richiede soldi e investimenti, tut¬
te cose che a una rivista gratuita mal si
addicono. Al di là, poi, delle considera¬
zioni legislative, emergono anche dei
piccoli-grandi problemi interni alla reda¬
zione, come la mancanza di tempo per
stare dietro a tutte le esigenze della rivi¬
sta. Tuttavia il supporto pieno e genero¬
so dei nostri lettori ci dà lo sprono a
continuare in questa direzione, pensan¬
do di fare bene. Concludo con una nota
positiva è possibile che, in un prossimo
futuro, potrete trovare Beta in edicola,
in formato cartaceo, o magari... in for¬
mato ipertestuale: un CD-ROM da leg¬
gere, con bassi costi e consumo di car¬
ta nullo. Non pensate che possa essere
una bella idea? «e
Luciano Giuslim è raggiungibile su MC-link alla ca¬
sella mc5307. tramile Internet all'indirizzo
mrh.w/iamriink a e in Fidonet all'indirizzo
2:335/336 26.
228
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
Per un migliore 1996
nel lavoro, nella scuo-
__ E] la, nel tempo
*^ 33 : libero, i Nuovi”
1 Nuovi nell’ estetica PERSONAL ‘96
da Pcc Computer House.
3 Nuovi nella dotazione
Con I' acquisto di un 486, in
regalo 2 Cd Rom. 4 Cd Rom
con un Pentium (Rebel
Assault, Fila Int. Soccer,
Galileo. Tutankhamon) o, a
scelta, l'abbonamento a sei
mesi per Internet, tino ad
esaurimento scorte.
2 Nuovi nella confezione
r# cr#*vj^
Via Casilina. 283/d 00176 Roma
tei. 06/21.47.260 (4 linee r.a.)
fax 06/21.47.601
assistenza tecnica tei. 06/21.48.208
& Impero Roma
3 cura dì Corrado Giusto!! 1
Le novità, il futuro, la realtà virtuale?
Un titolo complesso e forse provocatorio per una rubrica sulla telematica. In effetti,
vista anche la ancora fresca esperienza del Comdex fall di Las Vegas, quello che ci
dicevamo con un amico ormai sei mesi fa, «... non saremo dei visionari? Non sarà che
questa esperienza Internet è un fuoco di paglia, destinato a spegnersi tra breve?»,
sembra distante anni invece che mesi. Eccomi questo mese a raccontarvi alcune
nuove applicazioni, probabilmente realtà all'uscita dell'articolo in edicola
di Sergio Pillon
i—»r
Stavo passeggiando al Comdex, tra
gli stand del centro dell'esposizione
(250.000 partecipanti, tutti «addetti ai
lavori», come se tutta Perugia, periferia
compresa, si fosse trasferita a Las Ve¬
gas...) quando nello spazio IBM mi col¬
piva un ingegnere della premiata ditta
Internazionale di Macchine per Ufficio
che stava parlando con un giapponese
di «mondi virtuali».
Strana la sede, strano l’interlocutore,
un distinto ingegnere in completo grigio
antracite e cosi la curiosità mi ha spinto a
lasciare la fila che stavo
facendo da una mezz'ora
per avvicinarmi a vedere
cosa stavano mostrando.
Ed eccoli, collegati a due
computer in Internet con
modem 14400, che
muovevano due perso¬
naggi in giacca e cravatta
in una specie di Doom
dove ognuno vedeva l'al¬
tro, senza mostri od ar¬
mi, ma solo monumenti
e biblioteche. La cosa cu¬
riosa è che ognuno ave¬
va un grande cartello sul¬
la testa con scritto sopra
il proprio nome.
Da Doom alla realtà
virtuale
Non sono un grande
esperto di realtà virtuale,
i miei esperimenti su In¬
ternet risalgono ad una
plug-in di Netscape di
VRML (Virtual Reality
Markup Language) ed
anche ad alcune prove,
di cui avete letto già nel¬
la rivista, con la plug-in VRML di Micro¬
soft Internet explorer. Indubbiamente
trovo molto più realistica la realtà virtua¬
le di Doom, senza 3D reale e varie piut¬
tosto che quella dei programmi che
usano file VRML, belli tecnicamente ma
se provati dai miei «tester» preferiti,
moglie e figlio, giudicati noiosi, poco in¬
terattivi e spaventosamente lenti.
Insomma il vero trucco dei giochi del¬
la ID e della strada che hanno aperto è
che quando due o più persone stanno
giocando assieme le informazioni che
_
D S
passano sulla linea non sono poi moltis¬
sime perché gli sfondi, le texture, i dise¬
gni alle pareti sono contenuti nel PC di
ognuno dei giocatori!
In questo modo io e mio figlio gio¬
chiamo con il portatile ed il desktop in¬
terminabili partite in cooperazione, e
debbo dire che l'effetto «realtà virtuale»
è tale da farmi sobbalzare quando per
sbaglio mi passa davanti e si prende
una fucilata mentre stiamo entrando in
qualche stanza... Insomma in questo
caso mi dimentico la tecnica e la tecno¬
logia e mi riferisco al ri¬
sultato finale, appassio¬
nante.
Il Censis, uno dei
maggiori centri di studi
sociali italiani, ha appena
pubblicato il rapporto
sulla situazione sociale
del Paese 1995, un volu¬
me di oltre 500 pagine
che dice a noi, ma so¬
prattutto alla classe poli¬
tica ed industriale, come
è fatta l’Italia sociale del
1995. Il titolo della parte
che ci riguarda è «La fu¬
ga nelle reti », ed è inse¬
rito, udite, udite, nel ca¬
pitolo «Le regressioni
della società densa nel
vuoto della politica»!
Ali contenti Coppi €>1995 Hbrtds Ine Repcoductlon forpenonal uz* npermined All other luti are
prehbttu wllhaM thefomal maltoritatun etfHbrldi Ine . Kiwi* Kbrldi Chea. AlphaWOrld WU IL*,
bdemel Woetd* Piar, ùftPormi. World* Clan Builder and bì Yceir Ubrld are all rr.tdenarkìofWorldi
HI ** KH
■■
Figura I ■ Il web server dei mondi virtuali In questo caso costituisce la porta di ingresso
della comunità Internet alla Worlds Ine anzi la dogana!
La fuga nelle reti
Insomma secondo chi
ci dice chi siamo e cosa
pensiamo veramente
esiste un vuoto politico,
esiste una società dove
si ristagna, dove non si
cambia, né sul lavoro,
230
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
TELEMATICA
né "ei rapporti, neppure nella politica ed
ecco che «... la domanda di reti per co¬
me si configura oggi nel nostro paese
appaia ancoia involuta, socialmente po¬
co strutturata oltre che fortemente cir-
coscr.ìia >• Inoltre" l'idea di poter au¬
mentare il proprio potere sociale attra¬
verso l'accesso in tempo reale a servizi
di informazioni (...)... hanno fortemente
sollecitato l'interesse e l'immaginario di
una collettività fortemente provata dalla
stagnazione dei processi di mobilità so¬
ciale Per la quasi totalità del corpo so¬
ciale, tali aspettative sono destinate a
restare insoddisfatte a lungo e la fuga
nelle reti rappresenta ancora, semplice-
mente, una nuova frontiera dell'Immagi¬
nario collettivo».
Pensate ora di essere ai tempi dei
Figura 2 ■ Non mi sembra ci siano dubbi la IBM sta entrando nel mondo del VRML *
Figura 3 - Questa è la versione bela che mi hanno dato a novembre, all'ingres¬
so del mondo virtuale I personaggi non sono molti ma diventeranno moltissi¬
mi. ho selezionato un personaggio, indicato il mio nome e sono pronto per il te¬
letrasporto
Figura 4 - Arrivato, sono nel cortile d'ingresso, vedete in fondo altri edifici da
esplorare, i passaggi ad altri «cortili*, piazze e strade virtuali.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
231
TELEMATICA
Figura 5 -I personaggi
di Worlds Chat sono
molto piu articolati, la
galleria dei personaggi
è più ricca ed anche
piu "folle*
Figura 6 ■ Il web server
del chat virtuale, indub¬
biamente molto più
piatto ma anche da qui
la porta d'ingresso al
nuovo mondo, potendo
prelevare il Client
VRML*
Figura 7 - Indubbia¬
mente somiglia più a
Conado IGiustozzO che
a me. ma posso farmi
un giro da magro, in
doppio petto, senza
spendere nulla per ve¬
stiti costosi
fratelli Lumiere e parlate del cinema
perfetto, ci si adatta a pennello! E se
fossimo a parlare della trasmissione di
onde radio? Perfetto, ci si adatta a pen¬
nello!
A voi decidere se i mondi virtuali che
si stanno affacciando sulla rete vi vedo¬
no coinvolti in una fuga dalla tristezza
quotidiana, io da parte mia comincerò a
considerare queste affermazioni inte¬
ressanti quando chi si occupa di studi
sociali metterà il proprio indirizzo di po¬
sta elettronica in fondo al rapporto, o
magari quando vedremo la URL
Http://www.censisTi1 nspondere qual¬
cosa di diverso da «Not Found»! Mi ba¬
sterebbe anche solo che una ricerca
con lycos o pathfinder ne trovasse
traccia... pero mi sembra uno spunto in¬
teressante per parlare di mondi virtuali.
Ma esiste un Virtual World?
Intanto esiste la Worlds Ine. dove la¬
vora Cristopher Dean, Alphuworld evan-
gelist. al 605 Market St, 14 Floor San
Francisco, CA 94105, USA. In effetti
esiste anche un Web che si chiama
Iwww. worlds.net! (fig 1) insomma sia¬
mo a buon punto, ma diventa più inte¬
ressante se aggiungiamo un ritaglio del
Wall Street Journal, dal Titolo "Le ban¬
che virtuali stanno arrivando su Internet
attraverso VISA e Worlds Ine.» L’ultima
tessera del mosaico è fatta dall'Inizio
della nostra storia, i due serissimi tecni¬
ci che «navigavano» in un mondo vir¬
tuale (fig. 2).
Insomma ecco, il VRML+, il nuovo
linguaggio annunciato nell'agosto ulti¬
mo scorso da IBM e Worlds Ine,; un co¬
municato dell'ottobre annuncia che la
MGM si lega alla Worlds per realizzare
un luogo dove giocare assieme; People
World, un servizio on-line giapponese
con 500.000 abbonati, realizza People-
space. il primo servizio 3D in Giappone;
la IBM che offre la possibilità di uffici
virtuali per conferenze private, Chat in
luoghi pubblici, eventi on-line, una libre¬
ria con l'aspetto della libreria dove i sur¬
fisti di Internet potranno muoversi e
prendere libri (file), collegarsi a luoghi di
informazione, il tutto mterfacciandosi
con il caro, buon vecchio HTML, Net¬
scape o WebExplorer che sia.
Insomma, qualcosa che fa sembrare
il vecchio Web, i newsgroup, il chat.
l’IRC e le BBS simili alle automobili dei
nonni.
Ma come funziona tutto ciò?
Nel solito vecchio modo: una con¬
nessione ad Internet nemmeno troppo
232
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
TELEMATICA
veloce e poi si lancia il Client, Virtual
World invece di Netscape. Si sceglie il
personaggio che si vuole essere (fig. 3)
(ma sarà possibile riprendersi con una
telecamera od una foto ed essere «rea¬
li»), si entra... ed è come giocare tutti
assieme ad un Doom, una realtà 3d af¬
fascinante e semplice. Tecnicamente il
nostro Client si connette con il server
del mondo virtuale e da li si inizia a pas¬
seggiare, can tanto di suoni, il vento e
gli uccellini se si è all'aperto (fig. 4), ru¬
more di fondo nello spazio...
Insomma una fuga nella rete od il
vecchio sogno del teletrasporto, della fi¬
ne delle frontiere sociali, razziali, di spa¬
zio; io penso ad una rete civica, ad un
server del governo, a musei virtuali, ma
anche ai supermarket od alle vendite
per corrispondenza.
Per ora esiste il Chat, che si chiama
Worlds Chat (figg. 5, 6 e 7). Il Client
permette di selezionare tra personaggi
completamente diversi, da pesci a far¬
falle, ragazze sexy o seri professionisti;
io mi sono trovato a parlare (o meglio
chattare..., digitando il testo sulla ta¬
stiera) con un pinguino (fig. 8) e l'effet¬
to è cosi trascinante che chi sceglie di
essere un personaggio «sexy» ha sem¬
pre molte richieste di conversazione.
Poi esistono varie stanze, nelle quali si
parla di vari argomenti e sono le tradi¬
zionali aree chat, sempre però con lo
stesso effetto, si aggiunge al parlato il
movimento.
Nelle stanze sono disponibili spazi
pubblicitari, spazi per annunci, ed an¬
che per link a diversi altri mondi, esisto¬
no porte e scale mobili ma molte delle
Figura 8 - È possibile
vedersi anche dall'e¬
sterno ed eccomi a
parlare con un pingui¬
no. nella stanza della
tecnologia, nel vuoto
spaziale
Figura 9 ■ Conoscete
questo edificio? Sem¬
bra somigliare alla fac¬
ciata di San Pietro .
attualmente è solo un
edificio storico ma for¬
se. in un futuro, chis¬
sà
Figura 11 ■ Ecco che si
avvia netscape, certo
per interrogare un data
base 6 molto più co¬
modo usare quella che
oggi viene definita la
prima GUI IGraphical
User InterfaceI univer¬
sale. appare uguale su
tutti i sistemi operativi,
semplice ed intuitiva.
insomma il WWW'
r
Figura IO - Sono entrato in un edificio, in fondo posso assistere ad una mostra
fotografica, basta chccare e
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
233
TELEMATICA
stanze sono nello spazio (l'ossigeno
non serve sulla rete!).
Il mondo virtuale di IBM è invece
molto più tradizionale: gallerie d'arte,
monumenti, la possibilità di arrivare ad
altri mondi virtuali, (figg 9, 10 e 11). In-
somma è difficile da spiegare, sempli¬
cissimo da vedere, sembra di esserci
sempre stati!
In ultimo nel novembre '95 la Ziff Da¬
vis, attraverso la testata PC Magazme,
con la MGM e la Worlds Ine. ha realiz¬
zato la prima premiazione su un mondo
virtuale e reale, in Alphaworld (il mondo
della worlds Ine.) in contemporanea con
la premiazione al teatro della MGM a
Las Vegas.
Non sono un esperto di VRML ma
qualcosa di multimediale posso raccon¬
tarvi: nel colloquio tra le persone il fatto
di avere un punto di riferimento, un per¬
sonaggio con cui parlare che si muove
aggiunge moltissimo alla comunicazio¬
ne... certo, siamo lontani dalle espres¬
sioni del viso ma molto più avanti ri¬
spetto al chat tradizionale. Intanto sia¬
mo nella stessa stanza, vediamo le altre
persone, parliamo cori qualcuno che si
gira verso di noi e che ha scelto un per¬
sonaggio che lo rappresenta, anche se
non fisicamente, idealmente Insomma
la comunicazione è sempre multimedia¬
le: tono, linguaggio, movimento,
Le URLa del mese
Questo mese vediamo alcune delle estensioni «plug-in# di Net¬
scape attualmente nella versione 2.0 Beta 3
MACROMEDIA
I
Wcleome to thè Macromedia Vanguard Gallerà!
Ilear Whal thè Top Shockwave Site» are Savi ne
•crii ohm Aérwnxtmt A*.
CwirSmt;
MACROMEDIA
Welcome to thè Macromedia Vanguard Gallery!
Hear VVhal Ihc Top Shockwave Silos are Savina
Figure 12 e 13 -11 silo della Macromedia dove si trovano i link agli altri siti
"Shockvawe enhanced<\ vedete come il logo stesse ruotando
S i77www.macromedia.cdm7~n ools/Shockwave/Vanguard/i
itml lligg li e l3i-
Macromedia non avrebbe bisogno di presentazioni, si tratta del
principale realizzatore di software per la creazione di animazioni mul¬
timediali, con una gamma di prodotti, difficili da usare per uno che,
come me. odia i manuali, ma potentissimi.
Ecco che il potere di Director e delle applicazioni grafiche di Ma¬
cromedia appaiono su Internet con shockwave. Si tratta di installare
il programma. 1 Mb circa, e semplicemente andare su questa URL
per vedere moltissimi demo di cosa sia possibile fare immagini che
cambiano, ruotano, ed esempi di come sono stati o potrebbero es¬
sere modificati i siti dei principali “attori" di Internet In particolare
musica on-line, applicazioni da 50K con effetti grafici veramente invi¬
tanti. un demo di un festival di break dance che bé non la so pro¬
prio ballare, e poi peso anche troppo! Per Windows, Windows 95 e
Mac
i://www, vdolive.com/piugvdo2.hTri) (fig. 141
■Jon si parla di olive ma di VIDfcolive, insomma per chi possiede
un modem 28.800 ed una buona connessione ad Internet, se va tut¬
to bene e non c'è traffico, insomma in condizioni per ora troppo otti-
Figura 14 - Il video on demand ? Per ora un interessante esperimento
234
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
TELEMATICA
espressioni, viso, occhi . le parole sono
solo una piccola parte. Il mondo virtuale
rende la rete alla portata di chi sa usare
solo il telecomando della TV!
Le nuove tecnologie
si integreranno?
Vedendo un oggetto come quello di
cui vi ho parlato e poi le possibilità of¬
ferte da reai audio, dalla TV via Internet,
dalle animazioni multimediali, la speran¬
za è che si riesca ad integrare questi in
un unico sistema, in cui la navigazione
non sia ad ipertesto ma realistica, ma¬
gari con parti in QuickTime VR (il siste¬
ma realizzato dalla Apple) per essere
«vera», con la possibilità di parlarsi
(Iphone già lo consente) invece di scri¬
versi, la possibilità di vedere la televisio¬
ne. sentire oratori su argomenti interes¬
santi. incontrarsi, fare la spesa assieme.
lavorare in un unico mondo. Insomma
come dice Negroponte, discutibile ma
sempre affascinante, è inutile trasporta¬
re in giro atomi, portiamo in giro i bit, in
fondo portare a spasso 90 Kg di atomi
per scambiarsi pochi Kb visivi e acusti¬
ci. .. è davvero un bello spreco! «e
Sergio Pillon e raggiungibile su MC-hnk all'indiano
MC2434 O SU internet all'indiano ViiiomamciffiTl
mali, si vede un filmato a 10-15 fotogrammi al secondo, con un au¬
dio di qualità più che accettabile per il parlato. Per ora solo Client per
Windows 95 e NT Sicuramente emozionante e ci si sente parte real¬
mente di un grande paese chiamato mondo, dove l'unica carenza
reale è il teletrasporto dell'Enterprise del capitano Kirk! Le informa¬
zioni ed il video in tempo reale sulla rete, finirà per spaventare i go¬
verni,
Al solito Comdex ho visto ad esempio un 144 erotico americano
dove con il programma fornito in dotazione con una telefonata sulla
stessa linea era possibile sia parlare con le ragazze sia contempora¬
neamente vederle, con una risoluzione programmabile di una imma¬
gine 640x480 ogni 2 secondi ad un «quasi live« di 160x120 di 15 fo¬
togrammi al secondo. La pubblicità diceva «le nostre ragazze sono
sempre vestite, a voi convincerle...». La troppa libertà può anche
creare dei problemi o liberare.
http://www.shareware.coif] ifig. 15)
Il vecchio sito nato da un'idea dell’università di Lubiana, la Virtual
Shareware Library si è rifatto il look, usando le nuove caratteristiche
di Netscape 2 0 Bello, facile da consultare, pieno di informazioni
si'i t mi m i mari: ? o
out <tellT tevi«w«<J citi»
toc »** or Hh. in tu».
IX PI ORE THE LATIST
» ROM NETSCAPE
peccato, od e solo una mia impressione, che lo shareware di qualità
stia diminuendo?
inttp:// www.cnet.com/centrai/raaiq ùg 16) _
Seconda uri del mese per clnet. infatti anche Iwww.shareware.coffl
e loro ma la radio con notiziari sul mondo Internet e oeil intorniatica
merita veramente. Per sentire la radio bisogna aver installato reai au¬
dio ma chi ha Windows 95 ed il plus pack lo ha automaticamente as¬
sieme ad Internet Explorer, oppure si può ricevere dal sito stesso. In
questo caso non serve un collegamento stellare, un 14.400 con qual¬
che problema di linea funziona perfettamente, magari capire l'inglese o
peggio l'americano non è facile ma sarebbe ora di impararlo e magari
salvare i file audio sul disco aiuta, ascoltandoli con calma, ad impararlo
più in fretta.. Che sia una buona scusa per convincere i genitori a rega¬
larci per Natale un abbonamento ad Internet?
Costa forse meno di un cattivo corso di inglese, molto meno di un
corso di informatica...
Figura 15 - Le possibilità del netscape 2 0. finestre multiple, ed una librena di Figura 16-Un vero servizio di audio on demand Provare per credere
file shareware di tutto rispetto
MCmicrocornputer n. 159 - febbraio 1996
235
a tuia di Corrado Gmstoni
Sfondi, colori, carte da parati
Sicuramente avete visitato l'appartamento che si trova sopra o sotto il vostro. Sarà più
bello o più brutto, sarà comunque notevolmente diverso dal vostro. Eppure lo spazio,
le stanze, le finestre sono esattamente le stesse. Ciò che rende ogni appartamento
unico è l'arredo interno. Anche per le pagine WWW vale lo stesso concetto.
Potenzialmente sono tutte uguali, sta alla vostra inventiva renderle uniche.
di Giuliano Boschi
Chi ha già navigato in Internet avrà
notato che molti dei siti hanno come
colore di fondo un «banale» grigetto.
Moltissimi altri, invece, hanno colori di¬
versi. o addirittura elementi grafici che li
rendono più gradevoli e originali. Dopo
aver letto queste mie note, sarete an¬
che voi in grado di dare maggiore per¬
sonalità al vostro documento tramite
l'utilizzo di semplici tag (comandi) di
HTML.
Possiamo dividere tali elementi in
due gruppi: i colori e le immagini grafi¬
che.
Il colore di fondo
Abbiamo già visto come un tag es¬
senziale ed indispensabile nella compo¬
sizione di un documento HTML è
<BODY> Possiamo ora completare
questo tag con l'estensione <BODY
BGCOLOR="#xxxxxx"> Al posto delle
x dobbiamo inserire un numero in for¬
mato esadecimale (per maggiori infor¬
mazioni leggi il riquadro 1). Il numero in¬
serito identifica un preciso colore che,
interpretato dal vostro browser, farà da
fondo al vostro documento. I colori pos¬
sibili sono oltre 16 milioni, a partire dal
nero (000000) per arrivare al bianco
(FFFFFF). Il colore di default è il grigio
(C0C0C0). Tali colori vi permettono di
rendere più vivace il vostro documento,
il pericolo che si corre è quello di ren¬
derlo addirittura troppo acceso e quindi
di «volgarizzarlo» Attenzione quindi al
gusto, prestando cura a quali debbano
essere i contenuti del sito e alla serietà
con cui si deve presentare. Un altro pro¬
blema da tenere in considerazione è
che il colore che voi potete vedere sul
vostro monitor è direttamente correlato
al tipo di scheda grafica che avete mon¬
tato sul vostro computer. Può verificarsi
il caso che la tonalità di un colore appaia
notevolmente diverso da un computer
all'altro. Nel riquadro 2 potrete, in ogni
modo, trovare un elenco di colori con il
loro valore esadecimale.
Cambio lo sfondo, cambio i colori
Se posso cambiare il colore dello
sfondo, posso cambiare anche il colore
del testo e dei link cliccabili? Certo che
sì. Utilizziamo altre estensioni del tag
BODY:
TEXT="#xxxxxx" specifica il colore
che deve avere il testo. Le sei x indica¬
no, anche in questo caso, un numero in
formato esadecimale II colore di de¬
fault è 000000 (nero),
LINK="#xxxxxx" specifica il colore,
in formato esadecimale, che debbono
avere i link (per intenderci quelli che ap¬
paiono sottolineati e che ci permettono
la navigazione interattiva) che ancora
non abbiamo visitato. Il colore di default
è OOOOFF (blu),
VLINK="#xxxxxx" (Visited link) spe¬
cifica il colore, in formato esadecimale,
che hanno i link già visitati. Il colore di
default è C000C0 (magenta);
ALIIMK="#xxxxxx" (Active link) spe-
ln questo sito potrete testare le vostre scelte, errare è umano, ma perseverare sarebbe diabolico
236
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
APPUNTI DI HTML
cifica il colore, in formato esadecimale,
che deve avere il link attivo, nell'istante,
e solo in quello, che viene cliccato. Il
colore di default è #FF0000 (rosso).
Ecco un esempio completo di come
si devono inserire i comandi riguardanti
i colori, in questo caso fondo giallo, te¬
sto blu, link rosso, link visitato marrone
e link attivo di colore magenta: «BODY
BGCOLOR="#FFFFOO"
TEXT="#0000FF" LINK="#FF0000"
ALINK = "#C000C0"
VLINK="#5C3317">
Visitando II suo della Netscape, si possono prelevare decine di immagini da utilizzare come fondo
Attenzione: sino a poco tempo fa si
vedevano alcuni siti aprirsi con un sus¬
seguirsi continuo di diversi colori di fon¬
do, dando cosi un effetto flash. Tale ef¬
fetto si realizzava inserendo diversi tag
BGCOLOR di seguito con diversi valori
esadecimali. Ciò era possibile solo a
causa di un bug di Netscape 1.1. Gli at¬
tuali browser, Netscape compreso, non
permettono più tale gioco di colori, il so¬
lo BGCOLOR valido è il primo, gli altri
sono semplicemente ignorati.
Si può anche fare di meglio...
Se poi i colori, anche se strani, non vi
bastano, ecco la possibilità di inserire,
come fondo, un'immagine grafica. A
questo punto la fantasia non ha più limi¬
te. Per prima cosa ecco la sintassi:
«BODY BACKGROUND="/pippo/-
pippo.gif" TEXT=" ."> Posso¬
no essere utilizzate immagini in formato
GIF, JPG e XBM , possono risiedere in
qualsiasi directory e addirittura in qual¬
siasi computer della rete (attenzione: in
questo caso bisogna essere sicuri che
l'immagine in questione non venga mai
spostata o cancellata).
L'immagine che voi indicate al brow-
ser, sarà iterata sullo schermo all'infini¬
to. andando a coprire l'intera estensio¬
ne del vostro documento. Particolar¬
mente indicati come fondo sono quindi
le immagini geometriche ripetitive (co¬
me ad esempio un muro di mattoni),
avendo cura di tagliare l'immagine in
questione in modo che il lato destro sia
perfettamente combaciabile con il lato
sinistro, e quello superiore con quello
inferiore Se volete vedere un buon
esempio di come sia stata utilizzata
questa tecnica visitate il sito Fiat di lan¬
cio della Bravo e Brava, in particolare gli
esempi dei tessuti interni. Cliccate sulle
singole «automobiline» all'indirizzo:
|http://com-e iol.it/fiat/btavo/intemi.htnt .
All'indirizzo http://the-tech.mit.edu/-
KPT/Makeback/makeback.html vi viene
spiegato come, utilizzando il program¬
ma Photoshop, possono essere realiz¬
zate immagini a «ciclo continuo».
Costruiamo la nostra
«carta da parati»
Per realizzare le vostre immagini di
fondo (texture o wallpaper in inglese),
potete scandire (scannerizzare o scan¬
nare che sia) le immagini più varie: foto-
L'HTML in pratica
Nel sito Internet di MCmicrocomputer. ospitato come sapete da MC-link. potete trova¬
re da questo mese una rubrica «on Ime» di HTML con gli esempi dei temi trattati nei miei
articoli su queste pagine, trucchi e notizie dal mondo HTML Fatemi sapere ciò che ne
pensate: qualsiasi suggerimento per a mpliare questo servizio sarà ben accetto La URL e:
|http://www.mclink.it/n/mcm/htm|
Se poi volete finalmente cimentarvi con la realizzazione pratica di pagine WWW, MC-
link ha quello che fa per voi. Come avete già letto sulle pagine di questa rivista, con MC-
web avete la possibilità di pubblicare le vostre pagine su Internet ad un costo veramente
alla portata di tutti. Quale modo migliore per mettere in pratica ciò che vi viene presentato
in questi articoli? D'altronde è solo provando e riprovando che si può veramente diventare
un buon «accatiemmellista»
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
237
APPUNTI Di HTML
wticont » G FOX Cook's
Site of Wonderment
BmnM ni Wori4 WM( Web 4(1
Telefono Azzurro
TrtrfMM Ann» rarraflk k (Umir 41 bnMtf. a4oUtcrad r trattari eoa r obiettiva 41
trovare. «ara«no l'oirollo irlrfoako r rmhultDf 4ri icntt pobbftci c 4(1 privata «orlate,
Un fondo semplice ed efficace, per gli amanti di X-files
Un servizio sociale ed un bel tondo ecco Teletono Azzurro
Cambiamo decisamente argomento. Quasi non si vedono, ma i coniglietti ci
sonoI
*P R*j5
r*i
liiéai»»'" — m,t 2l «a
i-T'
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Of i H E
COAS I
WWh» Or «flirtai Ubar*, «la* CM k mm
g«k—iW flr vacai» 1.1 nm
Xmammn nw»>— wmk mkm h wwn far j*m matMg pfc — »I
H aami . 4n «• cm io» ufcbt «tach ■» M «nbtr « 4 brvwm
lAPlosee. WhirtNew ?
La fla/ »n rere con il programma Producer Ecco un fondo con effetto Emboss
lanxrikl
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DMVI «I t «toWj,
HjfiS
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Un altro tondo Emboss, per la casa produttrice del gioco dell'anno: Magic
Altro Emboss per i ristoranti italiani negli Stati Uniti
238
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
APPUNTI DI HTML
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|TWT7aTff '«'MIT] » Iwnwl Wrn» « .III ‘ rrWfli *u
CarttfUab
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Acuti 1
Anche se ormai fuori stagione, ecco dove acquistare regali natalizi, li fondo
ovviamente con la neve.
V- h 1°»"~ tK«~ B~m~
H-Ial **l ±J
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~3 H
i H’rùnmr //> Mr ‘tSrwrt r/
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Contenllon di Kirciwo
rnnfodaMvInna r'nno»«»lo IfnIUna finii' A i 4 lnl<in<i*n
Per gli appassionati di Star Trek non poteva che esserci un tondo •< stellare»
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VALENTI IVO
BlOOKAHA
V AUNirno boutique n licenze
(ÌaLLERUdei modelli
► Home Page
u
M
*
Per la confartigianato un leggero ed elegante graffito blu.
Un muro di mattoni per un gioco di ruolo fantasy
Anche la pagina di Valentino non poteva che essere essenziale ed elegante
Un viaggio in Egitto, come fondo l'immancabile papiro
l>IM I A.\l IKK
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
239
APPUNTI DI HTML
Cos'è un numero esadecimale
Se vogliamo indicare ad un browser (come Netscape. Mosaic o Internet Explorer) un
colore, dobbiamo digitarlo nel formato #RRGGBB dove RR indica il valore della compo¬
nente rossa (redi, GG della componente verde (green) e BB della componente blu (blue).
Ogni numero, come si può facilmente notare, si compone di due cifre. Tali cifre devono
essere notificate in formato esadecimale Nel normale sistema decimale i numeri vanno
da 0 a 9. Nel sistema esadecimale, invece, dopo il numero nove, si utilizzano le lettere A,
B, C, D, E e F, per un totale di sedici numeri e per questo detto a base sedici. Quindi in un
sistema esadecimale, dopo il numero 9 non ci sarà il 10, bensì A. Ad esempio il numero
esadecimale D3 equivale al decimale 211 (13x16 + 3 = 211). Il numero più alto indicabile
con due cifre è FF ed equivale al decimale 255 Calcolando che vi sono 3 numeri (RR GG
BB), si può scegliere tra 256 A 3, ossia tra 16777.216, possibili colori. Se poi tra questi non
riuscite a trovarne uno di vostro gradimento... allora forse è proprio il caso di affermare
che siete un tantinello pignoli.
All'indirizzo http://www.sci.kun.nl/thaiia/gume/coior/dec-hex.htmfl potete trovare
un convertitore di numeri da esadecimale a decimale e viceversa.
grafie di mogli e fidanzate, carta da pac¬
chi, carta pergamena, fumetti o persino
pezzi di spago, la fantasia è limitata solo
dal possedere l'oggetto giusto. Altre
immagini possono essere prelevate dal¬
la rete, agli indirizzi presenti nel riquadro
3. Se poi visitate un sito con un fondo
che vi piace particolarmente, non dispe¬
rate. Apparentemente non può essere
prelevato (l'opzione «save this image»
funziona solo con le immagini e non
con il fondo). Se comunque esaminate
con un qualunque programma di grafica
(ad es. Paint Shop Pro) la sottodirectory
cache del vostro browser, vi troverete
anche l'immagine dei fondi dei siti che
avete visitato (il programma li rinomina
con nomi da lui generati).
Il rischio, utilizzando immagini di fon¬
do, è quello di appesantire eccessiva¬
mente il carico di lavoro della rete, con
estenuanti tempi di attesa Sappiate
che con i browser attualmente in circo¬
lazione (al momento in cui scrivo que¬
sto articolo Nescape 2 ancora non è di¬
sponibile in versione definitiva), sul mo¬
nitor non appare nulla sino a quando
non è stato caricato il fondo. Se volete
fare un rapido calcolo, anche se note¬
volmente empirico, sappiate che per
ogni K di immagine l'attesa sarà di circa
un secondo. Quindi un'immagine di 40
K costringerà l'utente a fissare inutil¬
mente lo schermo per 40 secondi (vi
assicuro che non sono pochi), con con¬
seguente giudizio negativo sul sito che
sta visitando Occhio quindi alla lun¬
ghezza delle immagini di fondo, altri¬
menti molto meglio dirottare la scelta
Tanti ma non tutti
Ecco un elenco di colori con il loro codice esadecimale.
A parte i nomi pittoreschi, potrete facilmente trovare quello che vi serve.
Altrimenti collegatevi con uno dei siti segnalati nel riquadro 3 per trovarne qualche altro centinaio!Ili
Bianco
#FFFFFF
Cardo selvatico
«D8BFD8
Rame 1
#D98719
Rosso
#FF0000
Castano
#8E236B
Rame II
«B87333
Verde
#OOFFOO
Cielo estivo
#38B0DE
Rosa 1
«BC8F8F
Blu
#OOOOFF
Cioccolato 1
#5C3317
Rosa II
#FF1CAE
Magenta
#FF00FF
Cioccolato II
#6B4226
Rosa ruggine
#856363
Ciano
#OOFFFF
Corallo
#FF7F00
Rosso indiano
#4E2F2F
Giallo
#FFFF00
Corteccia 1
#DB9370
Salmone
«6F4242
Nero
#000000
Corteccia II
#EBC79E
Scarlatto
#8C1717
Corteccia scuro
#97694F
Terra di Siena
«8E6B23
Giallo verde 1
#93DB70
Turchese
#ADEAEA
Acquamarina
#70DB93
Giallo verde II
#99CC32
Turchese medio
«70DBDB
Acquamarina media
#32CD99
Grano
#D8D8BF
Turchese scuro
#7093DB
Arancione
#FF7F00
Grigio
#COCOCO
Verde ardesia scuro
«2F4F4F
Argento
#E6E8FA
Grigio chiaro 1
#A8A8A8
Verde bosco
#855E42
Blu acciaio
#236B8E
Grigio chiaro II
#CDCDCD
Verde bosco chiaro
#E9C2A6
Blu acciaio chiaro
#8F8FBD
Grigio pallido
#545454
Verde bosco medio
#A68064
Blu ardesia medio
#7F00FF
Kaki
#9F9F5F
Verde caccia
#215E21
Blu ardesia scuro
«6B238E
Mandarino
#E47833
Verde cedro
#32CD32
Blu cadetto
#5F9F9F
Mattone
#8E2323
Verde foresta
#238E23
Blu carico
#5959AB
Marrone
«A62A2A
Verde foresta medio
#8B8E23
Blu cielo
«3299CC
Marrone scuro
#5C4033
Verde oliva scuro
#4F4F2F
Blu chiaro
#C0D9D9
Orchidea
#DB70DB
Verde mare medio
#426F42
Blu lavagna
#007FFF
Orchidea medio
#9370DB
Verde pallido
#8FBC8F
Blu medio
#3232CD
Orchidea scuro
#9932CD
Verde primavera
#OOFF7F
Blu mezzanotte 1
#2F2F4F
Oro
#CD7F32
Verde primavera medio
#7FFF00
Blu mezzanotte II
#00009C
Oro chiaro
#D9D919
Verde rame
#527F76
Blu neon
#4D4DFF
Oro vecchio
#CFB53B
Verde rame scuro
#4A766E
Blu navy
#23238E
Ottone
«B5A642
Verde scuro
#2F4F2F
Blu violetto
#9F5F9F
Porpora scuro
#871F78
Viola
«4F2F4F
Bronzo
#8C7853
Prugna
#EAADEA
Viola/rosso
#003299
Bronzo II
#A67D3D
Quarzo
#D9D9F3
Viola/rosso medio
SDB7093
240
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
APPUNTI DI HTML
Alcuni indirizzi utili
Qui potete trovare centinaia di colori da usare come fondo:
Hip //www baylor edu/baylor/Misc/coiors/Backgrounfl hfm]
iltp //www users
Hip//www sci Kun.nl/tnaiia/guiae/cotorT
Hip //www intocom nelZ-Obs/cgi-Din/coiortanor cg]
edu/bay
interporl
net/~giant/COLUK/hype color.htm|
Hip 7/catless nel ac uk/Lindsay/colOL)rs hlml
Htp //www inti net/wwwimages/coiorinoex nini]
illp7/www resort com/~pnme8/colorcode/ftffH htm]
iHp://www enlerprise nél/iw/òbi'ówSé/ MffV
itlpv/www crealion com/cqi-bin/colors.cqi?red=2bb&green=Zbb&blue=Zbq
Ecco invece dove prelevare immagini da utilizzare come fondo:
tip v/www2 netscape com/assist/nel. sites/bg/Packgrounas.tum|
tip //www conlrib andrew emù edu/~ender/oacKigx nim|
tip //www issi com/peopie/russ/oacKgrounos.nimi
http //www nelcrealions coin/pattemlan/Tj
http 7/www.csv warwir.K ar.| uK/~csuoq/window_manflgers/liles/
http7/www.psy.uwa edu.au/bkg_gifs.htm
http7/www.itw.corn/~irnagesys/textures-r-us/
m
ittp //www meal corfi/lexfuTg
Hip //raven.i
ittp://www^
Htp://www
http//www orsa uluc edu/éCtó/Software/WinMosàirVBackqmdj
hltp 7/www besl com/~drzeus/Art/Tex1ures/Textures htm|
^
Hip //www ecn bqu edu/iisers/qasb2rÓ/Jay/fc)ackguniiids/BacKgroundsmm|
rfaces hlir
tip //www setshop com/BackqroundsSurtaces hlm‘
thalt i
adu/imaQes/bacKgrounos/sam bg/sam caiaiog.nffft)
ges com/Coiosseum/t W
u/~)tolson/tevtures/textures hlrf]
ìttp //www primenet com/-plqlett/textures hlml
ìttp 7/www designsys com/champ/bacKground.ntm|
ittp //www lcon-stl netA-rrnelanso/bacKgrnd ntrr]
illp 7/IHe-lec ' h mìl èau/W T fEqs.m ffiT
Hip 7/www cit.qif edu au/-iain/htexlures/
Hip //www inen com/cgi-bln/kim/bgs pi
Htp://easl isx com/~dprust/fc)ax/inde* nt
illp 7/www exeepe cnmHeHA/wèMéS/Bakflfna ?
iltp /Zcomp uark edu/~cbray/back/
Vi sono dei tool molto utili che permettono, inserendo il colore di fondo o l'immagine l
colori scelti per i vari attributi (link. text. alink. vlinkl, di testare a video le scelte fatte, evi¬
tando cosi colon sparati o testi "rosso su rosso"
Accessibili direttamente via web:
ittp://www imagiteK com/ocs ntmi't
itmT/wwwjntocomnet/^bbs/Mrbin/coiorEditor
ìttp 7/www sci kun iil/cqi-bin-thalia/color/cornposl
r
ìttp //www biola edu/cqi-bin/colorpro/colorpro.cql
ittp //www ua com/colormap/pickuri htm
ittp //www missoun.edu/~c
ip/pickuri ritmi
588y4y)colorrnà
htm|
Per MS Windows:
Htp://maximlzed com/treeware/clrbrwsr
ìttp //www meat com/sottware/cmo ntm
ittp://fox nsln ca/~harawltz/ablbqas) htm|
http //www ot com/~sidewin/projects.hlm#rgb
|nttp //www bbsinc com/coiortoitor i-AU mmj
|http //www neonshop com/sotlware/sottware ntm|
Per Mac:
fittp //www tirehorse com/coiornex^
ftp://ftp fenk wau nl/pub/mac/info-mac/text/html/html-colour-tool-201 hqx
ftp://ftp.fenk wau nl/pub/mac/info-mac/text/html/html-color-picker-203.hqx
Per Unix:
http //dodo.rulgers edu 6190/nscoioq
ftp://ftp.switch ch/mirror/XI 1/R5-contrib/cpicker tar Z
su di un semplice colore di fondo. A
questo proposito, se avete un bel colo¬
re in un'immagine, volete usarlo come
fondo ma non conoscete il suo valore
esadecimale, nessuna paura Create
un'immagine piccolissima, anche di un
solo pixel, di quel colore. Praticamente
non occupa spazio, ma riempirà ugual¬
mente lo schermo della tonalità deside¬
rata
Ancora qualche consiglio
Un altro consiglio è quello di non usa¬
re come immagini di fondo, disegni o
foto troppo contrastati. Infatti se già sul
fondo sono presenti colori chiari e colori
scuri, difficilmente si troverà un decen¬
te colore di testo che faccia contrasto
con il fondo. Usate invece immagini
omogenee, o scure o chiare, utilizzan¬
do, per ammorbidirle e uniformarle, i fil¬
tri presenti sui programmi di grafica E a
proposito di filtri, un filtro che può dare
discreti risultati è il cosiddetto emboss,
che crea un particolare effetto di basso¬
rilievo.
Un'interessante estensione del co¬
mando BODY, al momento utilizzata so¬
lo da Internet Explorer, il browser della
Microsoft, è BGPROPERTIES=FIXED
In questo caso l'immagine di fondo non
scrolla con il testo, ma rimane fissa, (es.
«BODY BACKGROUND=" pippo.gif"
BGPROPERTIES=FIXED>) L'effetto è
decisamente piacevole ed elegante, di
sicuro effetto. Permette, ad esempio, di
inserire centralmente uno stemma o
un'icona (ad esempio il logo di una so¬
cietà).
Tale elemento grafico viene così a
trovarsi sempre al centro del documen¬
to, garantendo una maggiore penetra¬
zione del messaggio.
Un altro interessantissimo tag di In¬
ternet Explorer (dovrebbe essere sup¬
portato anche dalla versione finale di
Netscape 2) è «FONT
COLOR="#xxxxxx"> ... </FONT> (do¬
ve x rappresenta sempre un numero
esadecimale). Questo tag permette di
cambiare il colore del testo all'interno
del nostro documento ogni volta che lo
desideriamo. Possiamo quindi eviden¬
ziare in modo diverso, alcune parti del
testo. Il rischio, ancora una volta, è
quello di «volgarizzare» le pagine, ren¬
dendo nullo o quasi il messaggio che
vogliamo trasmettere. Il consiglio è
sempre quello di avere «gusto», una
dote che può permettere ai program¬
matori di casa nostra, di sopravanzare in
qualità quelli d'oltreoceano (e, perchè
no, anche d'oltralpe).
MS
Giuliano Bosc hi e raggiungibile all'Indirizzo bo-
Ischi&mchnk i 1
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
241
Uomini contro computer
Il 1995 si è chiuso con /'oramai tradizionale sfida di scacchi uomo-computer
organizzata dall'Università di Harvard. Si tratta di un particolare torneo in cui alcuni fra i
più forti giocatori statunitensi incontrano i migliori programmi di scacchi del mercato in
una serie di incontri uno-ad-uno. Anche in questa edizione, per la sesta volta
consecutiva, gli umani hanno avuto la meglio sulle macchine. Grande sconfitto quel M-
Chess Pro che aveva appena vinto in Germania il titolo di Campione del Mondo.
E questo mese si svolge la sfida del secolo fra Kasparov e Deep Blue...
di Corrado Giustozzi
HARVARD CUP
Human Versus Computer Chess Challenge
L’uomo contro la macchi¬
na E se il 1995 si è conclu¬
so con un risultato di buon
auspicio, largamente favore¬
vole all'uomo, il 1996 si apre
con una cospicua minaccia
da parte di una macchina
che tenterà di riuscire in
un’impresa finora non solo
mai tentata ma anche mai
considerata realizzabile.
Ma andiamo con ordine.
Sto parlando, ovviamente, di
scacchi per offrirvi la crona¬
ca e le riflessioni su due im¬
portanti eventi separati solo
da un paio di mesi di distan¬
za, anche se tecnicamente
appartenenti a due anni di¬
versi.
Il primo è la sesta edizio¬
ne della oramai tradizionale
«sfida uomo-macchina» or¬
ganizzata dall’Università di
Harvard, nella quale si sag¬
giano i progressi degli scac¬
chi automatici facendo com¬
battere una squadra di forti
giocatori umani contro un
team di programmi per com¬
puter; l’edizione 1995 della
Harvard Cup si è svolta a fi¬
ne dicembre a New York ed
ha visto la compagine uma¬
na sbaragliare i computer
nonostante la notevole po¬
tenza di calcolo ad essi forni¬
ta dal microprocessore Pen¬
tium Pro.
Il secondo è il cosiddetto
«incontro del secolo» per
quanto riguarda le sfide a
scacchi fra uomo e compu¬
ter: fra circa una settimana,
per voi che leggerete queste
righe all'inizio di febbraio, ini¬
zierà infatti a Philadelphia
uno storico incontro su tem¬
pi regolamentari fra il più for¬
te giocatore umano della
storia degli scacchi, Garry
Kasparov, ed il più potente
computer scacchistico mai
messo a punto, Deep Blue;
in palio non solo il ricchissi¬
mo monte premi di ben
quattrocentomila dollari of¬
ferto dalla ACM, ma soprat¬
tutto la presunta e sinora im¬
battuta superiorità dell’intel¬
letto umano nei confronti
della fredda logica delle
macchine in quella particola¬
re ed appassionante sfida di
cervelli che è il nobile gioco
degli scacchi.
La sesta Harvard Cup
Iniziamo dunque dalla se¬
sta edizione della Harvard
Cup, meglio nota come «sfi¬
da uomo-macchina», che co¬
me dicevo in apertura si è
tenuta nel Manhattan Confe-
rence Center di New York il
27 e 28 dicembre scorsi.
Sin dal 1989, anno della
sua introduzione, la Harvard
Cup è stata accolta dalla co¬
munità di ricercatori ed ap¬
passionati di gioco artificiale
come un importante mo¬
mento di verifica delle reali
possibilità delle macchine
contro abili giocatori umani.
La formula della Harvard
Cup è semplice: una squa¬
dra di scacchisti umani fra i
migliori degli Stati Uniti, ge¬
neralmente del livello di
Grandi Maestri, incontra una
squadra composta da un
egual numero di computer,
Ciascun umano incontra
ogni computer una sola vol¬
ta, e viceversa. Alla fine si
sommano i punti ottenuti
complessivamente da cia¬
scuna squadra, ed ovvia¬
mente quella col punteggio
maggiore vince
Gli scacchisti di quest'an¬
no, tutti Grandi Maestri, era¬
no: Joel Benjamin, campio¬
ne USA nel 1987, tre volte
campione USA juniores, due
volte campione nella Har¬
vard Cup, Boris Gulko, can¬
didato al titolo mondiale, se¬
condo giocatore degli Stati
Uniti, l'unico scacchista al
mondo ad essere stato cam¬
pione sia in URSS (1977)
che in USA (1994), quattro
apparizioni nella Harvard
Cup di cui una volta vincen¬
do il titolo di campione; llya
Gurevich, campione del
mondo tuniores nel 1990,
Gregory Kaidanov. settimo
giocatore degli Stati Uniti;
Michael Rohde, numero sei
degli Stati Uniti, campione
USA tuniores nel 1976, due
volte campione nella Har¬
vard Cup. l'unico giocatore
ad aver partecipato a tutte le
242
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
INTELLIGIOCHI
La home page su Internet della Harvard Cup
edizioni della Harvard Cup;
Patrick Wolff due volte
campione USA (1992, 1995)
e due volte campione USA
categoria juniores (1984.
1987). ed anch’egli quotato
al settimo posto fra i gioca¬
tori americani.
I computer erano invece
rappresentati dai seguenti
programmi: Chessmaster
4000 per Windows 95 del
la Mindscape, una versione
leggermente migliorata di un
arciclassico della categoria
(da notare che in origine era
stata annunciata la parteci¬
pazione del nuovo Chessma¬
ster 5000 di prossima uscita,
poi ritirato perché non anco¬
ra realmente pronto); Ju¬
nior, il programma israeliano
giunto al terzo posto nel
Campionato del Mondo per
Computer 1995 di Hong
Kong M-Chess Pro 5.0 di
Marty Hirsch, vincitore del
recente Campionato del
Mondo per Microcomputer
di Paderborn (v. la scorsa
puntata di Intelligiochr); So-
crates 95 di Larry Kaufman
e Don Dailey, la nuova ver¬
sione del programma tre vol¬
te campione nelle preceden¬
ti Harvard Cup; Virtual
Chess, della l-motion Inte¬
ractive WChess, di David
Kittinger, campione uscente
in quanto vincitore della pre¬
cedente edizione delle Har¬
vard Cup. Tutti quanti girava¬
no su macchine fornite dalla
Intel, che sponsorizzava la
manifestazione, e basate sul
nuovo microprocessore Pen¬
tium Pro a 133 MHz (anche
se in un primo momento la
Intel aveva promesso le ver¬
sioni a 150 MHz)
La competizione si è arti¬
colata in nove round da quat¬
tro partite l'uno, svoltisi cin¬
que il primo giorno e quattro
il secondo. Il tempo di gioco
era di venticinque minuti per
parte, ovvero cinquanta mi¬
nuti in totale. Il via alle cin¬
que e mezza di pomeriggio
di mercoledì 27 dicembre:
ingresso gratis per gli even¬
tuali spettatori e invio in di¬
retta su Internet di una parti¬
ta per ciascun round a cura
dei famoso Internet Chess
Club.
La cronaca
A dire il vero le cose non
erano iniziate bene per gli
umani, che uscivano dal pri¬
mo round con due pareggi e
due sconfitte lasciando ben
sperare i profeti della supe¬
riorità delle macchine. Tra
l'altro subito prima dell'inizio
ufficiale della competizione il
campione USA in carica. Pa¬
trick Wolff. era stato strapaz¬
zato da Chessmaster 4000
per 3 a 1 nel cosiddetto Har¬
vard Cup Preview, ovvero un
incontro preliminare con 10
minuti di riflessione a testa,
e ciò ovviamente non aveva
contribuito a rendere la vita
facile alla squadra umana.
Poteva quindi essere final¬
mente questa la volta, ma¬
gari grazie alla potenza del
Pentium Pro. che la Harvard
Cup sarebbe stata finalmen¬
te vinta dalle macchine? Le
cose cominciano tuttavia a
cambiare nei round succes¬
sivi fino a che nel quinto,
che conclude la prima gior¬
nata della manifestazione, i
quattro giocatori umani non
fanno finalmente l'en plein.
Il giorno dopo si riprende
con un 2-2 nel sesto round,
che diventa 3-1 per gli uomi¬
ni nel settimo e nuovamente
en plein nell'ottavo; solo
nell’ultimo round le macchi¬
ne danno un colpo di coda
grazie soprattutto a Chess¬
master che sconfigge nuo¬
vamente Wolff. ma il risulta¬
to è ormai segnato: 23.5
punti per gli uomini e 12,5
per i computer, un punteg¬
gio perentorio che non lascia
dubbi su chi sia ancora il mi¬
gliore. In pratica le macchine
hanno conquistato solo il
35% dei punti a disposizio¬
ne, con un lieve calo rispetto
al 39% che avevano conse¬
guito nella precedente edi¬
zione.
La palma di migliore tra i
giocatori umani è stata con¬
divisa ex aequo da Benjamin
e Rohde con 4,5 punti su 6.
al terzo posto Gulko con 4
punti. Il miglior giocatore ar¬
tificiale è stato invece, forse
inaspettatamente, Virtual
Chess con 3.5 punti su 6; al
secondo posto con 3 punti il
vecchio leone Chessmaster
4000, e solo terzo con 2,5
punti il grande favorito della
vigilia ovvero M-Chess Pro.
Nell'apposito riquadro ho
riportato, a beneficio dei piu
curiosi, alcune tra le partite
piu significative giocate nel
corso della manifestazione.
È tradizione della Harvard
Cup che il miglior giocatore
della squadra umana ed il
miglior giocatore della squa¬
dra meccanica disputino un
playoff conclusivo quest'an¬
no tale incontro vedrà così
affrontarsi Benjamin (scelto
per la migliore performance
rispetto a Rohde) e Virtual
Chess. La data di questo
Harvard Cup Championship
Playoff non è tuttavia ancora
stata stabilita al momento in
cui scrivo queste righe.
Considerazioni
Lasciatemi fare adesso
qualche considerazione di
carattere generale sul gioco
espresso dalle macchine nel¬
le varie edizioni della Harvard
Cup, dando per accettato
che esso rappresenti (come
è nelle intenzioni degli orga¬
nizzatori) un preciso riferi¬
mento su quello che è lo sta¬
to dell'arte del gioco artificia¬
ta presentanone su Internet del match Ira Deep Blue e Kasparov in occasione
del cinquantennale della ACM
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
243
INTELIIGIOCHI
le in un dato momento. Il pa¬
rametro più significativo pei
valutare la forza delle mac¬
chine è quello della percen¬
tuale di punti conquistata: è
chiaro infatti che, pur non
avendo sigmficanza in asso¬
luto, esso in qualche modo
riflette e quantifica la bontà
del gioco dei computer ri¬
spetto a quello degli uomini.
Mi sembra interessante a
questo punto valutare l'evo¬
luzione di questo indice nel¬
l'arco delle sei edizioni della
Coppa, per tentare di indivi¬
duare almeno a grandi linee
delle indicazioni di tendenza.
Vediamo cosi che dalla
prima alla sesta edizione del¬
la Harvard Cup le macchine
hanno conquistato una fetta
di punteggio via via piu con¬
sistente dal misero 9%
dell’esordio nel 1989 si pas¬
sa al 25% del 1991 (nel
1990 la sfida non si disputò),
quindi al 28% del 1992, nuo¬
vamente al 25% nel 1993
per balzare infine al 39% del
1994 ed al 35% di questa ul¬
tima edizione 1995
Se si ammette che. come
appare logico, la forza di gio¬
co degli umani sia rimasta
essenzialmente costante in
questi ultimi sei anni, ne
consegue che le macchine
stanno invece sensibilmente
migliorando la propria qualità
di gioco. Ciò peraltro coinci¬
de con l'esperienza comune
e con le indicazioni fornite
dai tornei per soli computer,
nei quali la forza dei pro¬
grammi appare in continuo
pur se lento miglioramento.
Ma qual è il motivo di
questa evoluzione? I pro¬
grammi di oggi giocano dav¬
vero meglio? In realtà no: a
livello puramente algoritmico
i programmi di oggi sono es¬
senzialmente quelli di sei an¬
ni fa, e le uniche idee nuove
di recente introduzione (quali
l'uso generalizzato delle ha-
sh tables e del nuli move
search) danno in realtà solo
un contributo poco più che
marginale alla qualità di gio¬
co. Il fattore cruciale è inve¬
ce un altro Va considerato
infatti che dal 1989 ad oggi
la potenza di calcolo erogata
dai normali personal compu¬
ter è aumentata di oltre un
ordine di grandezza, ciò por¬
ta a concludere che ciò che
è migliorato nei giocatori ar¬
tificiali non e tanto la qualità
quanto la quantità del gioco,
ovvero non l'intelligenza del
software ma la pura e sem¬
plice forza bruta dell'hardwa-
re. Ed in realtà oggigiorno si
impegnano sicuramente piu
risorse nell'adattare un soft¬
ware scacchistico ad un par¬
ticolare microprocessore,
per sfruttare al meglio le ca¬
ratteristiche della macchina,
che non a mettere a punto
algoritmi migliori in senso
scacchistico generale.
Questa considerazione of¬
fre ulteriori spunti di rifles¬
sione. L'esperienza della
Harvard Cup mostra inequi¬
vocabilmente che anche una
decuplicazione della potenza
di calcolo non basta comun¬
que per mettere un pro¬
gramma in grado di battere
sistematicamente un Gran¬
de Maestro. Ovviamente,
dunque, la qualità dì gioco
del software non è linear¬
mente proporzionale alla po¬
tenza dell’hardware su cui
gira Ma allora di quante vol¬
te deve aumentare la poten¬
za di un computer, a parità di
programma, perché esso
possa competere ad armi
pari con il Campione del
Mondo? La domanda non è
oziosa, anzi è legata stretta-
mente alla seconda parte di
questo articolo, che ha a che
fare proprio con considera¬
zioni di questo genere.
Deep Blue: un colosso
dai piedi d'argilla ?
E questo discorso ci porta
come si suol dire su un piat¬
to d'argento il tema della
«sfida del secolo» fra Deep
Blue e Garry Kasparov, che
si terrà a partire dal 10 di
questo mese al Pennsylva¬
nia Convention Center di
Philadelphia. Organizzato
nell'ambito delle celebrazioni
per il cinquentennale della
ACM, l’incontro è il primo in
assoluto in cui un computer
si presenta con le carte in
regola per impensierire se¬
riamente un Campione del
Mondo in un match regola¬
mentare.
Ma chi è Deep Blue e
cos'ha di tanto speciale? Per
saperlo occorre fare un pas¬
so indietro, alla seconda
metà degli anni '80, quando
un gruppo di ricercatori della
Carnegie Mellon University
decide di sviluppare un mi¬
croprocessore dedicato agli
scacchi. In pratica viene rea¬
lizzato un chip che contiene
al suo interno le strutture
hardware più idonee al tipo
di elaborazioni richieste nel¬
l'ambito del gioco, cosi da
velocizzare il più possibile
l'esecuzione dei relativi algo¬
ritmi Con il nome di "Deep
Thought", ovvero «Pensiero
Profondo » (un omaggio al¬
l'omonimo supermegacom-
puter della « Guida Galattica
per gli Autostoppisti» nata
dalla fantasia di Douglas
Adams), questa macchina
Joel Benjamin - M Chess Pro
6th Harvard Cup, New York, NY USA
1. d4 Cf6 2. Ag5 Ce4 3 Af4 c5 4 (3 Da5+ 5. c3 Cf6 6. d5 d6 7
e4 g6 8 Dd2 Ag7 9. Ca3 0-0 10. Cc4 Dd8 11 a4 Cbd7 12. Ch3
Cb6 13 Cf2 Cxc4 14 Axc4 Dc7 15 0-0 Ad7 16. Tfel Tfe8 17 h3
a6 18. a5 Ab5 19 Ab3 Ch5 20. Ae3 Ae5 21 g4 Cg3 22 c4 Ad7 23.
Rg2 h5 24 f4 Cxe4 25. Cxe4 Ag7 26. gxh5 gxh5 27 Rh2 b5 28.
Tgl Af5 29 Dg2 Ag6 30. f5 e6 31 fxg6 f5 32. Cg5 bxc4 33. Axc4
e5 34 Df3 Tab8 35. Dxh5 Txb2+ 36. Rhl f4 37 Tali Ah6 38. Cf7
Ag7 39 Axf4 exf4 40. Txf4 Te4 1-0
Virtual Chess - Joel Benjamin
6th Harvard Cup, New York, NY USA
1 e4 d6 2 d4 g6 3 Cf3 Ag7 4 Cc3 a6 5 Ac4 b5 6. Ad3 Cd7 7 a4
b4 8 Cd5 a5 9 0-0 Cgf6 10 Cxf6+ Cxf6 11 e5 Cd5 12 Ab5+ Ad7
13 Ac4 Cb6 14 Ab3 0-0 15. Tel Ag4 16 h3 Axf3 17 Dxf3 e6 18.
Td 1 Cd7 19 Af4 d5 20. c4 bxc3 21 bxc3 c5 22 Tabi Dc7 23. Tb2
Tab8 24 Tdbl cxd4 25. cxd4 Tb4 26. Ae3 T!b8 27 Ddl Cb6 28 Ac2
Txb2 29. Txb2 Cc4 30 Txb8+ Dxb8 31 Ag5 Af8 32 h4 Db2 33 h5
Ca3 34 Ab3 Dbl 35 hxg6 hxg6 36 Dxbl Cxbl 37 Rfl Cc3 38. f3
Ab4 39 Rf2 Cbl 40. Re2 R18 41 Rd3 Re8 42 Af4 Rd7 43. Ae3 Rc6
44. Ag5 Rd7 45. g3 Rc6 46. Acl Ca3 47 Aa2 Rc7 48. Ag5 Rd7 49.
g4 Rc7 50. f4 Rc6 51 Af6 Ael 52. Ae7 Ab4 53. Ad8 Rd7 54 Af6 Rc6
55 Ah4 Af8 56 Ad8 Ab4 57 g5 Rd7 58 Af6 Rc6 59 Ag7 Rd7 60
Ah8 Ael 61 Af6Ag3 62 Rc3Ae1+63 Rd3 Ab4 64 Ag7Ae1 1/2-1/2
Gregory Kaidanov - M Chess Pro
6th Harvard Cup, New York, NY USA
1. d4 Cf6 2. c4 c5 3. d5 b5 4 Cf3 bxc4 5. Cc3 d6 6 e4 Da5
7 Cd2 Aa6 8 Dc2 Db4 9 a3 Db7 10 Cxc4 g6 11 Ae2 Ag7 12
0-0 0-0 13 h3 Axc4 14 Axc4 Cbd7 15 Ae3 Ce5 16 Ae2 Tfb8
17 f4 Ced7 18 Ab5 Tc8 19. Ac6 Txc6 20 dxc6 Dxc6 21 Tadl
Tb8 22. Td2 Cb6 23. b3 Ch5 24 Cd5 Cxd5 25 exd5 Da6 26. a4
Db7 27 Tbl Db4 28 15 c4 29. Axa7 cxb3 30 Ddl Tb7 31 Ad4
Dxa4 32 fxg6 hxg6 33. Axg7 Rxg7 34. Tdb2 Cf4 35 Txb3 Ce2+
36 R12 Ccl 37 Dxcl Txb3 38 Txb3 Dxb3 39 DaU Rg8 40
Da8+ Rh7 41 Rg 1 De3+ 42. Rhl e6 43 dxe6 fxe6 44 Df8
DeU 45 Rh2 De5+ 46 Rhl g5 47 Df7+ Rh6 48 g4 d5 49
Df8+ Dg7 50 Dd8 Dal+ 51 Rg2 Db2+ 52. Rhl Del + 53 Rg2
Dd2 + 54 Rhl DeU 55 Rg2 De2+ 56 Rgl De3+ 57 Rg2
De4+ 58. Rgl Df4 59 Rg2 Rg6 60. Dg8+ Rf6 61 Dd8+ Re5 62
Dc7+ Re4 63. Dc2+ Rd4 64 Da4 + Re5 65. Dd7 Dd2+ 66 Rg3
De3+ 67 Rg2 De2+ 68 Rg3 DeU 69 Rg2 De4 + 70 Rg3
Dd3+ 71 Rg2 Dc2+ 72 Rg3 Db3+ 73 Rg2 Da2+ 74 Rg3 Da3+
75. Rg2 Db2+ 76 Rg3 Del 77 Dg7 + Re4 78 Dg6+ Rd4 79
Dg7+ e5 80 Rg2 Dc2+ 81. Rg3 Dd3+ 82. Rg2 De2 + 83 Rg3
De3+ 84 Rg2 Rd3 85. Db7 De2+ 86 Rgl d4 87 Db5+ Rd2 88
Da5+ Re3 89 Dxe5 + Rf3 90 Dd5+ Rg3 91 Dd6+ Rxh3 92
Dh6+ Rxg4 93. Dc6 DeU 94 Rg2 Dg3+ 95. Rfl Df3+ 96
Dxf3+ Rxf3 97. Rei Re3 98. Rdl d3 99 Rei g4 100. Rb2 d2
101. Rc2 Re2 102 Rc3 d1=D 103. Rc4 Re3 104 Rc5 g3 105
Rc4 Dal 106 Rd5 g2 107 Rc4 Da5 108 Rb3 g1=D 109 Rc4
Dg8# 0-1
244
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
INTELLIGIOCHI
specializzata ottenne buoni
piazzamenti e qualche titolo
nei tornei per computer de¬
gli anni successivi.
Nel 1989 la Carnegie Mel¬
lon considerò concluso il
progetto «Deep Thought»
cancellandone i fondi. I ricer¬
catori tuttavia volevano pro¬
seguire lo studio di un mi¬
croprocessore specializzato
ancora più polente, e trova¬
rono nella IBM un insperato
mecenate: tutto il gruppo di
Deep Thought fu cosi assor¬
bito in blocco dalla divisione
Ricerca di IBM e il progetto,
rinominato Deep Blue (in
omaggio al nomignolo di
IBM che come noto e Big
Blue), venne rifocalizzato su
un obiettivo ben preciso an¬
corché estremamente ambi¬
zioso: produrre entro il 1995
un automa scacchistico che
fosse in grado di sfidare, con
ragionevole possibilità di vit¬
toria, il Campione del Mondo
umano in carica.
È vero che il 1995 si è da
poco concluso e che Kaspa-
rov non è a rigore il Campio¬
ne del Mondo essendo stato
squalificato dalla FIDE, ma
cavilli a parte si può dire che
entrambi gli obiettivi sono
stati in buona sostanza rag¬
giunti. L'occasione della sfi¬
da è stata quindi trovata gra¬
zie alla ACM. da sempre as¬
sai attiva nel campo della ri¬
cerca sul gioco artificiale, la
quale cercava un evento di
prestigio da inserire nel ca¬
lendario delle celebrazioni
per il proprio mezzo secolo
di vita L'accordo con IBM e
Kasparov fu raggiunto a
maggio del 1995. e da allora
il team responsabile di Deep
Blue sta lavorando senza so¬
sta per mettere definitiva¬
mente a punto il proprio
campione
Deep Blue si basa su un
chip interamente nuovo, con
oltre un milione di transistor
al suo interno. La sua strut¬
tura comprende 48 blocchi
di RAM e tre blocchi di ROM
specificamente dedicati ai fi¬
nali. I due blocchi di RAM
maggiori sono formati da
1024 parole di 10 bit nei
quali vengono mantenuti i
valori dei pezzi nelle case
della scacchiera al fine di ve¬
locizzare i calcoli; la maggio¬
re fra le ROM, dalla capacitò
di 128.000 bit. contiene tut¬
te le informazioni per i finali
di re e pedone contro re. Im¬
plementato come computer
di tipo «generai purpose» il
chip Deep Blue è in grado di
elaborare dai cinque ai dieci
miliardi di operazioni al se¬
condo; nell'utilizzo scacchi¬
stico ciò si traduce nella pos¬
sibilità di analizzare circa due
o tre milioni di posizioni al
secondo.
I dettagli tecnici sul com¬
puter definitivo che sfiderà
Kasparov non sono ancora
stati del tutto rivelati, ma si
sa che si tratterò di una
macchina ad elevato paral¬
lelismo, basata su un eleva¬
to numero di chip Deep
Blue e controllata da un su-
percomputer RISC/6000
SP2 II risultato dovrebbe
essere un mostro oltre mil¬
le volte più veloce dell'origi¬
nario Deep Thougth. in gra¬
do di elaborare oltre un mi¬
liardo di posizioni scacchisti¬
che al secondo.
Due, anche qui, le consi¬
derazioni che balzano alla
mente. La prima è che. an¬
cora una volta, per produrre
un forte giocatore automati¬
co si è scelto di aumentare
la potenza di calcolo del
computer su cui esso è im¬
plementato. anziché cercare
algoritmi più «furbi». Ecco
cosa ha dichiarato in merito
il team responsabile dello
sviluppo di Deep Blue: «Il
vecchio criterio di progetto
dei computer scacchistici,
che tentava di approssimare
il modo di pensare umano,
spesso ha portato a risultati
deludenti. Deep Blue non è
stato progettato per imitare i
giocatori umani, i quali im¬
piegano una funzione di va¬
lutazione estremamente
complessa che comprende
intuizione, esperienza e rico¬
noscimento di schemi Deep
Blue invece si basa principal¬
mente sulla potenza di cal¬
colo e su una funzione di ri¬
cerca e valutazione più sem¬
plice. per trovare la miglior
posizione possibile analiz¬
zando centinaia di milioni di
mosse al secondo».
E qui entra in gioco la se¬
conda considerazione. Come
ho già avuto modo di discu¬
tere in passato proprio su
queste colonne, è assai pro¬
babile che il limite per la tat¬
tica che tende a infinito sia
la strategia e forse Deep
Blue, con la sua mostruosa
potenza di calcolo, può vera¬
mente sopperire con una
fortissima tattica alla sua in¬
trinseca mancanza di strate¬
gia. Ma basta un incremento
di «sole» mille volte nella ve¬
locità di calcolo per far
«scattare» la qualità di gioco
di un programma da livelli
tutto sommato modesti a li¬
velli tali da poter impensieri¬
re un Kasparov? E per scon¬
figgere il più forte giocatore
il controllo della partita dal¬
l'inizio alla fine. Kasparov.
che all'apparenza sembra un
giocatore di ghiaccio, è inve¬
ce assai umorale e il suo sta¬
to d'animo si riflette forte¬
mente sulla qualità del suo
gioco. L'importante per lui è
M*
Fra le pagine di Intelligiochi On The Web ve n'è una che raccoglie le partile dei
più importanti tornei di computer chess
umano di tutti i tempi basta
«solo» condurre una partita
perfetta o non servono piut¬
tosto immaginazione, fanta¬
sia. strategia?
Il dibattito è acceso, e si¬
curamente non si placherà
dopo il match, qualunque sia
il risultato che ne scaturirà.
A questo proposito non vor¬
rei azzardare previsioni sul
vincitore, ma credo tuttavia
che Deep Blue costituirà un
osso duro anche per Kaspa¬
rov, il quale dovrà ricorrere a
tutta la sua abilità per spun¬
tarla sulla macchina Allo sta¬
to attuale delle cose, visti
anche i livelli di gioco dei
prototipi di Deep Blue che
hanno recentemente giocato
sulla scena internazionale,
sembra che il vecchio leone
possa dormire sonni tran¬
quilli; ma sono in molti a rite¬
nere che qualche chance la
macchina ce labbia. Soprat¬
tutto è importante per Ka¬
sparov non commettere al¬
cun errore: il gioco implaca¬
bile del computer infatti non
perdona le sviste, e punisce
duramente chi non mantiene
dunque mantenere la piu as¬
soluta fermezza psicologica,
un problema che certamen¬
te Deep Blue non ha.
Conclusione
Per questo mese ci la¬
sciamo dunque cosi, con
questo appassionante inter¬
rogativo aperto sull'esito del¬
l'incontro del secolo Ricor¬
do che il match potrà natu¬
ralmente essere seguito via
Internet le pagine di Intelli-
giochi On The Web (http://-
tellig/inthome.htm) saran¬
no per l'occasione mobilita¬
te, ed ospiteranno tutte le
notizie ed i link necessari
per ottenere tutti gli aggior¬
namenti Vi invito a farci un
salto.
E forse sin dal prossimo
mese potremo commentare
assieme il risultato su que¬
ste stesse pagine, magari
con l'aiuto di qualche vec¬
chia conoscenza della squa¬
dra di scacchi di MCmicro-
computer.
Arrivederci a marzo. MS
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
245
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1
A
XII Galaxian Prix:
pronti... via!
StoryWare, ovvero pagine dedicate a racconti di fantascienza e fantasy.
Questo mese: il via alla gara (amichevole) di racconti Galaxian Prix, «Le mille vite di
Odia», un racconto di Aldo Amoretti e, come sempre, notizie vane nell'angolo delle
news. On-line da qualche giorno anche la home page di StoryWare, le coordinate
sono: \http.//www mchnk.it/personal/MC3363/storywareA
a cura di Marco Calvo
Sembra incredibile, ma
una gara di racconti che si
chiama «Galaxian Prix» è
giunta alla sua XII edizione!
Questa volta dietro il comita¬
to organizzatore non ci sono
solo io, ma gli ottimi Luigi
Morelli (il principale colpevo¬
le), Andrea Carta e Mario
Corsolini. Partecipate a frot¬
te come per il passato; spe¬
dite racconti senza remore,
ingiustificate modestie o ti¬
midezze, anche perché que¬
sta volta non tocca a me
scavare tra i mucchi di posta
in arrivo! Le regole come
sempre sono semplici ed ef¬
ficacemente esposte (mi au¬
guro) nel bando allegato.
Detto questo, e in attesa
dei vostri racconti, passiamo
a «Le mille vite di Odia», un
bellissimo e originale raccon¬
to di Aldo Amoretti. Per la
precisione, più che di rac¬
conto si tratta di tre episodi,
tre parabole poetiche, unite
fra loro da un medesimo
protagonista e un unico per¬
corso emotivo. Non amo la
poesia come genere, e guar¬
do con diffidenza agli scritto¬
ri che spesso ci si abbando¬
nano, magari più per amore
per le frasi «che suonano
bene» che per reale «senti¬
mento poetico» (ammesso
che «sentimento poetico»
significhi qualcosa), ma in
questo caso c'è qualcosa in
più rispetto alla semplice
emozione, qualcosa che fa
pensare. Scandalizzatevi pu¬
re. ma i travagli sentimentali,
gli inni eroici, gli affanni del
cuore lasciano piuttosto in¬
differente un cialtrone come
me. Insomma, dupalle, per
dirla con le parole dei docen¬
ti della facoltà di Lettere e
Filosofia di Oxford. «Le mille
vite di Odia» ci dà un prete¬
sto più stimolante per riflet¬
tere. Non so se Aldo Amo¬
retti si debba preoccupare
per aver scritto qualcosa che
mi è piaciuto, ma tant'è.
Volendo aggiungere un
commento più qualificato al
racconto, rubo le parole allo
stesso Aldo. Posso farlo per
una curiosa circostanza: nel
secondo racconto arrivato
qui in redazione Aldo ha inse¬
rito una interpretazione alle
parabole contenute nel pri¬
mo. Vale la pena leggere
questa interpretazione, ma
non fatelo ora! La riporto
qui di seguito, saltatela per
tornarci completata la lettura.
A presto!
Da un racconto di Aldo
Amoretti, in riferimento a
«Le mille vite di Odia":
«Sicuramente si tratta di
racconti autobiografici, e
penso siano tre episodi lega¬
ti alla stessa storia senti¬
mentale Il primo racconto ci
L'illustrazione per il racconto ••Le mil¬
le vite di Odia » e staro realizzato da
Paola Fortunati
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
STORYWARE
parla di un amore sbocciato
fra due persone che si in¬
contrano quasi furtivamente
e si regalano poco per volta
a loro stessi. Il tono è fiabe¬
sco perché il primo periodo
dell'amore si vive in una di¬
mensione astratta come nel
mondo delle fiabe
Il secondo ci parla dell'Eti¬
ca e dell'Estetica, siamo di
nuovo di fronte agli opposti
che per tutta la vita costrin¬
geranno Odia a vivere in uno
stato di tensione emotiva.
La perfezione dell'amore
puro, vissuto lontano da tut¬
to e da tutti, chiuso nel patio
e riparato dalle tensioni
esterne, ora viene a contatto
con la cruda realtà.
Si può vivere una vita solo
estetica, legata al piacere
immediato?
Purtroppo no. Ci sono
condizionamenti esterni, vite
precedenti, impegni morali
che inevitabilmente ci punta¬
no il dito contro. E per poter
vivere una vita realmente
nuova bisogna affrontarli. Ed
entriamo cosi nel vivo del
terzo racconto, dove Odia
percorre una metamorfosi,
simboleggiata qui con il viag¬
gio, che gli permetterà di af¬
frontare il futuro senza che
sia ipotecato dal passato.
Credo di essere stato cosi
intensamente rapito dai suoi
pensieri da interpretare cor¬
rettamente le sue metafo¬
re».
Marco Calvo è raggiungibile su MC-
link alla casella MC3363 e tramite In-
temei II I indi".-.-' marco.Caivo-
L....__....:l
Le mille vite di Odia
racconto di Aldo Amoretti
C'era una volta .
un ragazzo di nome Odia
che viveva in una bianchissi¬
ma città vicino al mare, dove
tutto era coperto da uno
strato sottilissimo di sale
Era una citta immensa
che rincorreva il mare lungo
le spiagge con case, strade,
passeggiate e piazze.
La luce era abbagliante e
spesso il mare, visto dalle
L'angolo delle news
Invito chiunque abbia novità che riguardano la letteratura,
la fantascienza oppure il connubio letteratura+informatica in
particolare, a segnalarmele via e-mail all'indirizzo: marco.cal-
KroiBmclink.nl o per posta ordinaria al recapito: Technimedia/
StoryWare - Via Cario Perrier, 9-00157 Roma.
Fabula
Su cortese segnalazione, un nuovo interessante sito rag¬
giungibile via Internet:
Fabula è un'iniziativa rivolta a coloro che
amano leggere e scrivere e a tutti gli appas¬
sionati di letteratura in generale. Oltre ad offri¬
re spazi aperti di discussione su argomenti let- a ^
terari e culturali, essa raccoglie nel suo archivio
testi inediti di ogni genere e forma (racconti, ro¬
manzi, poesie, saggistica, etc.) con l'intento di garantire una
«visibilità» a quella letteratura sommersa che, esclusa per
vari motivi dal circuito editoriale ufficiale, era stata finora
condannata a languire nei cassetti dei suoi autori, offrendo
anche ad essa un pubblico che la possa leggere ed apprez¬
zare. Un pubblico che, con l'ingresso in Internet, coincide
virtualmente con il mondo intero.
La URL è: (http://www.infosquare.it/ -tabulai
fabula.html.
In cantiere la nuova edizione della
«Guida a Internet della EFF»
Ricordate che Liber Liber ha curato l'edizione italiana del¬
la «Guida a Internet della Electronic Frontier Foundation»,
uno dei manuali su Internet piu diffusi a l mondo? Ebbene,
grazie a Luca Parisi lmc1980Bmclmk.nl e alla redazione di
volontari che ha messo insieme, è in cantiere la traduzione
della nuova versione,
Liber Liber. analogamente alla precedente edizione, la di¬
stribuirà gratuitamente su Internet in vari formati (puro te¬
sto, HTML. Word, ecc.l. Ulteriori informazioni alla URL:
ni i'J?/ L\ 'a Va'.' Ai i I *i I ITI Si 7/vili /i ii'I 'li IL'I-Ji
Liber Liber
Il numero di testi della prima biblioteca «elettronica» in
Italia raggiungibile via Internet comincia ad essere buono. Si
tratta certamente di una iniziativa no-profit che non si giova
di finanziamenti esterni, con tutti i limiti che da questo deri¬
vano (ma, lasciatemelo dire: anche vantaggi!), tuttavia
/gl ad oggi sono già più di sessanta i libri elettronici
prelevabili gratuitamente. Alla raccolta questo me-
& >" se si aggiungono: un interessante documento sulla
Seconda Guerra mondiale: «Storia della mia mor-
R te - Il volo antifascista su Roma» di Lauro de Bo-
sis, a cura di Alessandro Cortese de Bosis, per
gentile concessione del curatore e della casa
editrice Mancosu Editore s.r.l.; il noto «Dei delitti e delle pe¬
ne», di Cesare Beccarla, il cui e-text è stato realizzato da
Claudio Paganelli; l'altrettanto noto e interessante «Osser¬
vazioni sulla tortura e singolarmente sugli effetti che pro¬
dusse all'occasione delle unzioni malefiche alle quali si attri¬
buì la pestilenza che devastò Milano l'anno 1630» (meglio
noto semplicemente come «Osservazioni sulla tortura»), di
Pietro Verri, anche questo realizzato da Claudio Paganelli e
infine un'altra donazione: «Il Dante di Montefiore Conca» di
Angelo Chiaretti, speditoci dallo stesso Angelo Chiaretti.
Mi piace notare che il numero di case editrici e di autori che
ci inviano i propri libri cresce, a dimostrazione di quanto so¬
steniamo da sempre: i libri non sono prodotti di consumo
come altri e, dì conseguenza, devono e possono essere
trattati diversamente
Come sempre, ecco in sintesi le indicazioni per il prelievo
(gratuito) dei testi: l'intera «biblioteca elettronica» del pro¬
getto Manuzio, composta al momento da più di 60 opere,
tra cui la Guida a Internet della Electronic Frontier Founda¬
tion, la Divina Commedia, I Malavoglia, I Promessi Sposi,
ecc,, occupa sei floppy disk ad alta densità. Possono acce¬
dere GRATUITAMENTE a questa raccolta, tutti coloro che
hanno accesso a Internet; basta collegarsi al seguente indi¬
rizzo elettronico dell’Università di Milano: ftp://
sunsite.dsi.unimi.it/pub/culture/Manuzio oppure: ftp://
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248
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
STORYWARE
Come spedire un racconto a StoryWare
StoryWare è sempre alla ricerca di nuovi racconti, se hai scritto
qualcosa non piu lungo di circa 25 Kb (grosso modo 14 cartelle di
60 battute per 30) allora leggi quanto segue:
1 ) memorizza il tuo racconto o i tuoi racconti non più lunghi di cir¬
ca 25 Kb su floppy disk da 3 1/2 (MS-DOS);
2) utilizza il formato ASCII, non impaginato (ovvero evita che ci
siano dei ritorno a capo a ogni fine riga, ma solo a fine paragrafo)
cosi da semplificare il passaggio da un computer all'altro,
3) in caso di dubbi, salva il racconto o i racconti in piu formati,
4) inserisci nell'intestazione del racconto i tuoi dati (nome, cogno¬
me, recapito);
5) assicurati che non ci siano vincoli per la Techmmedia alla pub¬
blicazione (ovvero che sia tu a detenere i diruti dell'opera e che, na¬
turalmente, non si tratti di racconti copiati);
6) spedisci il tutto al seguente recapito:
Technimedia - StoryWare
Via Carlo Perrier. 9
00157 Roma
Gli autori dei racconti pubblicati riceveranno un compenso di
100.000 lire lorde Tutti i racconti giunti in redazione su floppy disk
verranno inseriti nelle aree FS-RACCONTI e NARRATIVA-RACC di
MC-lmk (insieme, naturalmente, al nome e al cognome dell'autore),
dove sta nascendo una sorta di biblioteca (gratuita) di racconti. Se
non desideri che la tua opera sia pubblicata su MC-link, sei cortese¬
mente pregato di specificarlo nell'intestazione del racconto o nella
lettera di accompagnamento.
tocKhcn |t , flp//Ww«vrtoi<»»ac Wtrt
Wh<-|N»y | WWiCcJ | HanAo.* | | N«l<»c*«y | Stflx» |
Benvenuti su Fabula!
^Ji*w«ica J£j «frloo-v»
Zi
spettare maiuscole e minuscole).
Chi non dispone di modem può richiedere l'invio di uno o
più floppy disk del progetto Manuzio (al costo unitario, a ti¬
tolo di rimborso spese, di lire 10.000. Per tutti e 6 i floppy il
rimborso rimane pari a lire 40.000) tramite conto corrente
postale numero 73225005 intestato a; Liber Uber. Via Cina.
40 - 00144 Roma, con causale: «Il sottoscritto <nome e in-
dirizzo desidera <numero dì floppy disk da inviare» con¬
tenenti i testi del progetto Manuzio». In alternativa al conto
corrente è possibile inviare il denaro tramite assegno o con
un vaglia (questi ultimi due sistemi sono più veloci) Non ci
si dimentichi di specificare sempre, in stampatello ben leg¬
gibile, il proprio indirizzo' Il numero di telefono di Liber Liber
per informazioni a voce è 06/52.20.05.05, il recapito e-mail
è mber.liberùamclinTCìTl la home page è http://www.
mclink.it/com/liberliber.
Uber Liber ringrazia la Techmmedia e MC-link per lo spa¬
zio gentilmente concesso.
strette strade, sembrava una
tavola verticale blu cobalto
Odia viveva in una delle
infinite case, una qualunque,
con un grande patio per il
quale filtrava la vita esterna
della città.
I rumori e la luce rimbal¬
zavano sui bianchi muri in un
gioco di carambole prima di
entrare nei suoi occhi e nelle
sua mente.
Pensava molto, forse
troppo, ed i suoi pensieri
uscivano dal patio come da
un camino, e tutta la città
vedeva le parole perdersi nel
cielo come i palloncini rincor¬
si dallo sguardo dei bambini,
tristi per aver avuto la mano
e la presa troppo delicata.
Odia sembrava un ragaz¬
zo come tanti altri, in realtà
aveva una particolarità, pen¬
sava, e ogni pensiero diven¬
tava un filo, un vero filo di
cotone, che si srotolava li
per terra sulle bianche pietre
del selciato
Ogni sera, quando il sole
scivolava sui rami del glicine
regalando le ultime ombre,
O. raccoglieva i mille fili spar¬
si e con pazienza si sedeva al
telaio per tessere lungo la
notte un nuovo vestito.
Ogni giorno, ed anche in
questo paese il tempo pas¬
sava con minuti, ore e giorni,
si trovava sempre più ricco
di idee e vestiti.
Arrivò la primavera e co¬
me in tutte la fiabe O incon¬
trò una ragazza e si inna¬
morò.
E per la prima volta senti
il bisogno di parlare, di rega¬
larle tutti i suoi pensieri, ma
era anche preoccupato per¬
ché fino ad allora aveva pen¬
sato solo a se stesso ed al
suo gatto che però non par¬
lava come non parlavano il
glicine, il pozzo e l'intonaco
coperto di sale.
Dicevo che sentì il biso¬
gno di parlare e di amare, e
mentre parlava si accorse
che la trama e l'ordito del
vestito che indossava si sfi¬
lavano tornando ad essere
semplici fili.
Tutto andava bene, sen¬
nonché un bel giorno, si fa
per dire, si trovò incredulo,
con gli occhi sbarrati, davanti
all'armadio vuoto Non aveva
più vestiti né idee.
La ragazza arrivò puntuale
e lui, dopo mille ripensamen¬
ti, con il cervello vuoto come
una piscina d'inverno, decise
di riceverla.
Si trovò di fronte a lei tut¬
to nudo e per la prima volta
provò vergogna e paura.
Non aveva più nulla da rega¬
larle e lo stesso suo corpo,
che altre volte si era spoglia¬
to lentamente con il fluire
dei discorsi, era li indifeso
Preso dalla disperazione
si voltò per fuggire, ma lei
per la prima volta parlò, e la
sua voce lo fermò tenendolo
per un braccio. Cominciò a
raccontare, e il suo vestito si
sfilacciava, ed ogni parola
era un filo che cadeva per
terra, e tutti quei fili che lui
le aveva regalato ora forma¬
vano un giaciglio sul quale
caddero e cominciarono a fa¬
re l'amore.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
249
STORYWARE
C'era una volta...
una ragazza chiamata
Poesia Viveva in fondo ad
una stretta strada che incor¬
niciava il mare
Il suo dono era l'equili¬
brio, sapeva giocare con gli
ammali e tener testa agli uo¬
mini del villaggio, aveva la
ragione e l'intuizione come
compagne di viaggio.
Quando parlava gli uomini
si azzittivano colpiti dalla
chiarezza dei suoi pensieri e
gli uccelli cominciavano a
cantare accompagnando il
suono dolce della sua voce.
Un bel giorno incontrò un
ragazzo di nome Odia e si in¬
namorarono.
Andava tutto bene fino a
quando II signore della con¬
tea, roso dall'invidia , decise
di far uccidere Poesia.
Un suo scagnozzo, Astar-
te, il più crudele, partì di pri¬
ma mattina e raggiunse la
casa dopo tre giorni di cam¬
mino.
Arrivò vicino al giardino e
si nascose dietro ad un melo
da dove la vide intenta a cu¬
rare le rose. Inutile dire che
rimase talmente colpito dalla
sua grazia che decise di uc¬
ciderla subito prima di cam¬
biare idea Saltò con un bal¬
zo nel giardino e senza esita¬
re un momento le sferrò un
colpo di spada che la divise
in due metà esattamente
uguali.
Poi, preso dal rimorso,
andò ad impiccarsi al melo II
vicino.
Il taglio fu così forte e
preciso che neanche una
goccia di sangue fuoriuscì, e
Poesia continuò a vivere in
due sorelle gemelle, Etica
ed Estetica.
Per un po' di tempo vis¬
sero insieme nella casa di
Poesia, poi. dopo mille litiga¬
te dovute ai loro caratteri op¬
posti, decisero di demolire la
grande casa e farne con gli
stessi pezzi due più piccole
una di fronte all'altra.
E Odia che fine ha fatto?
Odia divenne la persona più
indecisa del mondo e triste
come Fiocco di Neve.
Cosi spinto dal suo amo¬
re decise di vivere con Eti¬
ca. Con lei le giornate scor¬
revano lentamente, le re¬
sponsabilità della vita comu¬
ne erano saldamente affron¬
tate con ragione, e la rinun¬
ce necessarie per una vita di
coppia erano compensate
dalla stima reciproca.
Tutto andava bene, trop¬
po bene, e Odia ogni giorno
si affacciava alla finestra an¬
noiato e vedeva dall'altra
parte Estetica che correva,
piangeva, rideva e senza so¬
sta beveva ogni attimo della
sua vita.
Odia a forza di guardare
divenne miope e un bel gior¬
no quasi cieco lasciò Etica
ed andò a vivere con Esteti¬
ca.
Le giornate scorrevano
veloci, intense, ogni parte
del loro corpo viveva tal¬
XII Galaxian Prix:
bando di gara
Il Galaxian Prix non è un concorso, ma piuttosto una gara ami¬
chevole di racconti La giuria è composta dai lettori di MC-link,
che leggeranno le opere in gara archiviate nell'area FS-RACCON-
Tl e le voteranno pubblicamente nell'area FS-CLUB di MC-link. Il
vincitore si aggiudicherà un anno di abbonamento a MCmicro-
computer oppure, a scelta, a MC-link e il racconto, salvo diverse
esigenze, verrà pubblicato sul numero di giugno di MCmicrocom-
puter, rubrica StoryWare. Ecco il bando:
11 Ogni autore può inviare un solo proprio racconto, non è ne¬
cessario che sia inedito, ma non devono esserci vincoli per la Te-
chnimedia alla pubblicazione;
2| Saranno ammesse solo le storie memorizzate su floppy disk
da 3 e 1/2 in formato ASCII, ovvero NON in un formato proprieta¬
rio di un determinato word processor;
3| I testi non devono essere impaginati, ovvero il riporto a capo
andra posto solo a fine paragrafo, NON ad ogni fine riga (formato
ASCII chilometrico). In caso di dubbi, memorizzare il file in più
formati;
4| La lunghezza massima consentita è 28 Kbyte (circa 16 car¬
telle 30 X 60),
5| Il floppy disk, o il file per chi ricorrerà al modem, deve giun¬
gere alla redazione di StoryWare • MCmicrocomputer (Via Carlo
Perrier. 9 - 00157 Roma, e-mail Incbzzawmciink iti entro il 10
aprile 1996;
61 Nelle prime righe del file che contiene il racconto si prega di
inserire i propri dati (nome, cognome, indirizzo) e l'esplicita di¬
chiarazione «Il racconto partecipa alla XII edizione del Galaxian
Prix». o simile;
71 II concorso non avrà tema specifico: i partecipanti sono sem¬
plicemente invitati a creare uno scenario quanto piu possibile ori¬
ginale;
8| La partecipazione è gratuita.
In palio c'è la pubblicazione sulle pagine di StoryWare, 100.000
lire lorde e, a scelta, un abbonamento di un anno a MCmicrocom¬
puter o a MC-link L'indirizzo cui inviare il racconto è:
MCmicrocomputer
StoryWare - XII Galaxian Prix
Via Carlo Perrier, 9
00157 Roma
e-mail imcMVMmclitA.ii
mente intensamente che
acquisiva coscienza di esi¬
stere e le bocche si innamo¬
ravano. e le mani si intrec¬
ciavano, e i pensieri, felici di
poter esistere realmente,
correvano per la casa sbat¬
tendo contro i muri. O. co¬
minciò a perdere il senso
del tempo, esisteva solo il
presente e l'emozione di vi¬
verlo. Anche gli occhi co¬
minciarono a migliorare e
dopo tre mesi O ci vedeva
di nuovo Era felice ma cosi
stanco da non poterlo nean¬
che sapere. E cosi una sera
si fermò davanti alla fine¬
stra, e come in un gioco di
specchi, vide Etica tranquilla
che accudiva le piante E gli
tornarono in mente il passa¬
to ed il futuro, tempi esclusi
dalla gioia dell’estasi. E cosi
abbandonò anche Estetica e
cominciò a camminare sen¬
za meta come un vagabon¬
do per le campagne della
contea.
Ogni sera andava fino in
fondo alla strada e stava ore
desiderando di spezzarsi in
due e poter correre da en¬
trambe.
Un bel giorno invece di
fermarsi in fondo alla strada
continuò dritto fino al mare e
camminando entrò nell'ac¬
qua e cominciò a nuotare in
compagnia dei pesci verso
l'orizzonte lontano.
Se ne andò e lasciò tutto
e tutti.
Erano mesi ormai che
non riusciva piu ad entrare
nella realtà, tutto quello che
gli accadeva intorno lo vede¬
va come attraverso il vetro
di un acquario, consapevol¬
mente deformato
Questa partenza fu come
un lutto, fece più male agli
altri che a lui.
Non dovette neanche sof¬
frire quell'attimo che prece¬
de inevitabilmente la morte,
quando consapevolmente
ed inconsciamente il tuo cor¬
po sa che è finita
E se ne andò.
Ma prima di allontanarsi
con il corpo e con la mente
decìse di lasciare ad ognuno
un pezzetto della sua vita.
250
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
STORYWARE
E mise in bell'ordine tutto
quello che aveva fatto parte
di lui, i suoi libri, la sua ve¬
spa, i disegni, insomma tut¬
to quello che era vissuto con
la sua esistenza.
E parti.
Scrisse un testamento
con precise disposizioni, per
consegnare ogni parte a chi
avrebbe saputo renderla im¬
mortale.
Il lutto durò molto per al¬
cuni e pochi attimi per altri,
Partì di prima mattina, ve¬
stito di novità, tutto gli pare¬
va diverso e man mano che
camminava lasciava lungo la
strada pezzi di sé e del suo
carattere.
Dopo qualche giorno si
fermò davanti ad una vetri¬
na e specchiandosi nel ve¬
tro e negli occhi dei com¬
messi divertiti sorrise com¬
piaciuto dei suoi nuovi ca¬
pelli biondi.
Inutile dire che le perdite
erano compensate dalle
nuove esperienze che gli ro¬
tolavano addosso e solo noi
che narriamo la vicenda
dall'alto possiamo dire che
dopo pochi giorni si trovò ad
essere un uomo nuovo sen¬
za neanche essersene ac¬
corto.
Intanto nel suo paese in
pochi continuavano a pen¬
sarlo.
Tutti, chi piu e chi meno,
lo immaginavano nelle situa¬
zioni più strane
La fidanzata era convinta
che fosse scappato per
amore ed ora felice fra le
braccia di una donna sara¬
cena si lasciasse andare alle
più sconvolgenti passioni.
Il padre prima si incazzò
perché si doveva finire un la¬
voro insieme, poi, come tut¬
ti i padri, capì quella fuga co¬
me ne avrebbe capito una
sua da quella vita noiosa
Ma lui non fuggiva da nul¬
la, perché non esistendo più
lui non esisteva neanche
qualcosa da cui fuggire.
Insomma, per farla breve,
tutti continuavano a perdere
tempo.
Solo uno di loro, il suo mi¬
gliore amico, intuì che con
quel testamento Odia aveva
voluto fare una cosa diversa,
forse l'unica che si può fare
per non fuggire.
E decise come Pollicino di
seguire la strada cosparsa
delle sue briciole.
E lungo il cammino trovò
un asfaltista con i suoi riccio¬
li neri, un falegname che
zoppicava e rideva come un
tacchino, un marinaio ubria¬
co di Rum.
Con pazienza ripercorse
tutto il cammino ed arrivò in
una bellissima citta di mare,
l'ultima prima dell’oceano.
Ormai felice e triste testi¬
mone di questa metamorfo¬
si si andò a sedere in riva al
mare e per poco non gli ven¬
ne un colpo quando, seduto
li di fianco, vide un giovane
biondo con tatuato sul brac¬
cio sinistro due serpenti in¬
trecciati, quell'unica cosa
che non aveva potuto dare a
nessuno.
Il Software a Misura d'Uomo
t DOMUS
*ZJ .__,_„
'ZJ
ZJ
ZJ
j
UJ
Zzi
Amministrazione Condomini
Lo gestione di un condominio non è sola una sommo
di eventi contabili ina un intreccio di dettagli
DOMUS è il programma ideale per l'Amministratore
di condominio che consente un notevole dettaglio
sull immissione e sull estrapolatone dei dati
DOMUS non leme numero di condomini, non teme
numeri di scale, li contiene e soprattutto li gestisce
^DOMINO
ZJ
JJ
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)tNOM0S
'ZJ
ZJ
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Jt
Gestione Studio Legale
Dallo disamino in poi cè NOMOS un potente stru¬
mento mulhutente e mulliowocato che gestisce, in
maniera integralo lo Studio Legale
Cestisce clienti e pratiche in maniera totale, permet¬
tendo mterrogaiioni costanti ed aggiornale. Semplifica
la gestione dei diritti e degli onorari TNF calcolando
automaticamente il valore dello pratico, Cestisce
l'agenda scadenziario adempimenti permettendo stam¬
pe selzionabili per dato.
Gestione Contabilità Cantieri
Gestire un cantiere adesso è più focile.
Lo abbiamo crealo per questo è DOMINO E uno
strumento semplice ed affidabile sviluppato per gli
Studi Tecnici e le Imprese che si occupano dello ge¬
stione dello contabilitó cantieri e del computo metrico
Può gestire prezzari diversi e cantieri diversi.
DOMINO la semplicità di una costruzione.
CON PRO
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L 790.000
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Gemono A/iondO
di Trasporto
L. 1.500.000
Contabilità Professionisti
Avere sotto controllo i propri conti non è più un proble¬
ma. CONPRO è adatto soprattutto a chi non conosce
la contabilità in portilo doppia ma, nella crescente
esigenza di oggiornore e controllare i movimenti con¬
tabili di uno studio professionale , cerco uno strumento
semplice che non stravolga l'organizzazione preesi¬
stente.
CONPRO la contabilità focile.
MILANO
Tel. 02/38.09.33.41 - Fox 02/38.00.33.05
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Tot. 080/557.53,99 - Fax 080/556.46.13
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E-Mail: COMPUTER.CLUB@MAIl.CLIO.IT
Agrigento (AG) 0922-25360 • L'Aquila (AQ) 0862-413261 • Atripalda (AV) 0825-782691 • Benevento (BV) 0824-42721 • Laives (BZ) 0471-955230
Quartu S.E. (CA) 070-827154 • Praia A Mare fCS) 0985-77743 7 • Catania (CT) 095-421235 • San Severo (FG) 0882-37584 1
Tricase (LE) 0833-545048 • Casorezzo (MI) 02-90296122 • Viadana (MN) 0375-780217 • Napoli (NA) 081-2395663 • Nola (NA) 081-5124265
Pianella (PE) 085-973215 • Vigevano (PV) 0381-40928 • Lagonegro (PZ) 0973-22843 • Roma (RM) 06-5915417 • Cassibile (SR) 0931-718852
Olbia (SS) 078-950115 • Martina Franca (TA) 080-902582 • Verona (VR) 045-8100875
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
251
Oddio, è di nuovo
carnevale 1 A scuola era
divertente: ci andavo
pressurizzato di scherzi di
vana entità e peso, cose
che immagino si trovino
ancora in giro inchiostro
evanescente, anelli che
schizzano, strette di mano
con la scossa elettrica e poi
scherzi acquatici di ogni
genere.
Credo che adesso vadano
4 I sensi interattivi
Non ci facciamo molto ca¬
so, ma siamo collegati col
mondo per cinque ottime ra¬
gioni i nostri sensi. Senza
gusto, vista, tatto, udito e
odorato, saremmo piuttosto
a malpartito in giro nella
realtà Ma quando siamo
connessi al simulmondo che
sensi sul serio ci servono?
Gli stessi o altri?
Negli anni Sessanta ave¬
vo cinque o sei anni e legge¬
vo una storia di paperi su To¬
polino C'era Paperone che
spadroneggiava in un altro
pianeta dove l'uso intensivo
dei robot aveva trasformato i
cittadini in altrettanti storpi
ormai privi dell'uso delle
gambe e trasportati su car-
riolim da servi meccanici.
Andò a finire che i robot si
ammutinarono e i paperi sal¬
varono la popolazione facen¬
do accorrere Archimede l'in¬
ventore di Paperopoli, con
un cargo di liquido arrugmen-
te lo non credo a queste
profezie da fumetto Non so¬
più di moda gli scherzi su
Internet cose normali e
banaloidi tipo fare
innamorare perdutamente
qualcuno di una improbabile
supergirl e poi mandargli un
bel mail con una foto di un
tipo coi baffi che fa
profferte di congiungimenti
allegri e omosessuali;
oppure anche cose più
pesanti e grevi: scherzi
cattivi negli archivi e sugli
no affatto convinto che i no¬
stri sensi siano in pencolo,
credo che ci possano essere
e sicuramente ci saranno
delle complesse trasforma¬
zioni sensoriali e percettive.
Ma forse più psicologiche
che effettivamente sensoria¬
li. Vediamo.
Internet è sicuramente il
simulmondo più assorbente
e totalizzante che ci sia in gi¬
ro A parte mangiare (ma si
può sempre mangiare roba
normale vicino al PC e quindi
avere quasi la sensazione di
ordinare un meal in un si-
mulnstorante...) e bere, direi
che quasi tutto il resto si
può fare nella rete. E tutti i
sensi, a parte il gusto (ma
certo si possono avere navi¬
gando anche delle conse¬
guenze che danno l'amaro o
il dolce in bocca . ) e l'odora¬
to, sono sistematicamente
stimolati: la base resta la
scrittura perché Internet è
ancora sostanzialmente un
sacco di roba da leggere, ma
poi sentite suoni, guardate
immagini e animazioni e vi¬
hard disk e semiseri serial
killer che pare si aggirino
davvero nella rete e la cosa
nemmeno mi sorprende
tantino perché è assai
comprensibile che se
Internet è in realtà un
piccolo mondo o una
grandissima città a vostra
scelta, è normale che ci
siano anche i criminali
come m tutti i mondi e in
tutte le grandi città.
deo... e soprattutto cticcaie
freneticamente sul mouse.
Dio quanto si clicca nella re¬
te Ed è proprio con questi
incredibili e frenetici link che
i nostri sensi sono sottoposti
a vertiginose compressioni
ed esplosioni, e sotto questa
spinta un po' per forza cam¬
bieranno.
Ma più che i sensi sta
cambiando il cervello Deve
cambiare per forza. È impos¬
sibile avere a che fare con
personal media come Inter¬
net e i CDROM e non avere
voglia di cliccare continua¬
mente. E ad ogni clickmg
corrisponde una curva sec¬
ca, ad ogni curva un cambio
di marcia, una reazione im¬
mediata, l'analisi e la sintesi
in tempo reale, come quan¬
do si guida un'automobile,
come quando vi è richiesta
una decisione immediata,
come in un videogame
Alla fine molto o quasi
tutto della nuova comunica¬
zione interattiva in tempo
reale deriva dalla struttura
dei videogiochi Soprattutto
Una questione statistica.
Insomma il tema oggi è:
come è fatto il carnevale
interattivo e in tempo reale?
Niente piu scherzi con
l'acqua e nemmeno scosse
elettriche, ma certo un
mucchio alto cosi di spazio
per la fantasia dei nuovi
burloni del cyberspazio. Ci
divertiremo ancorai ’
E adesso godetevi la quarta
parte di Vivere Simulati
il ritmo, la velocità di decisio¬
ne, la compressione del
tempo per l'analisi E non e
che nella rete o con un
CDROM vi sia chiesto di in¬
teragire o morire come in un
videogame II tempo per
scegliere le strade sulla
mappa in teoria ci sarebbe.
Ma è come dare una Ferrari
a qualcuno e pretendere che
guardi il paesaggio Va a fini¬
re che quando uno ha un
grilletto lo tira È per questo
che gli internettiani sono
chiamati surfer, perché sono
velocissimi e sempre sulla
cresta dell'onda. 0 almeno
provano ad esserlo.
Cambiano i sensi e cam¬
bia il cervello Cambia il rit¬
mo e la velocità. Sommersi
da un mare di informazioni di
dubbia e non selezionata
qualità dobbiamo nuotare
per non affogare E lo faccia¬
mo sempre un po' più stan¬
chi e con gli occhi indolenzi¬
ti Assetati dell'ultimo
what's new today e aggrap¬
pati alla speranza che ci sia
«new mail».
INDEX
Ed eccoci all'attesissimo sommarlo di questo numero: ta ta ta
taaan (sarebbe l'inizio della piu famosa sinfonia di LVBeethoven. I: 3
Avvenimenti 3 dedicati a tre cose molto diverse tra di loro: il primo e
Rebel Assault 2 della Lucas. certamente la casa di produzione più
autorizzata a chiamare i suoi prodotti film interattivi; il secondo è
Dungeon Keeper il primo dungeon game in cui potete fare la parte
del signore dei sotterranei e cercare di sbarazzarvi di questi invadenti
avventurieri; il terzo è I Hotel Chat, un gioco multiplayer molto bello
e divertente che potete fare in Internet e che inaugura una nuova fa¬
se di Playworld in cui mi occuperò anche spesso e volentieri di Web-
entertainment.
A proposito di Web, volevo comunicarvi la mia nuova E-mail che e
I fcarlaizisimul.it ed avvertirvi che presto, forse già da questo mese
sara pronta la mia webpage dove penso di fare un sacco di cose e
soprattutto di interagire con voi.
Leggete e starete sani. Corro all'azione
252
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PLAYWOHLD
PWAw 1
Rebel Assault 2
LucasArts lUsa)
PC CDROM
George Lucas sta cercan¬
do di riprendersi dallo smac¬
co dell'ipersuccesso avuto
dalla Pixar con Toy Story (Lu¬
cas aveva sempre pensato
che le idee delle Pixar, che
era di sua proprietà, fossero
piu o meno delle baggianate)
e per addivenire a questo ri¬
sultato si consola dando
un'occhiata distratta ai bilan¬
ci succulenti della sua Lucas¬
Arts: con i CDROM game la
Lucas davvero non sbaglia
nemmeno un colpo. Almeno
al box office.
Cosi dopo Rebel Assault
(il primo CDROM con 7th
Guest a vendere più di un
milione di copie...), Tie Figh-
ter, Dark Forces e Full Throt-
tle, ecco Rebel Assault 2.
Vediamo un po' di che si
tratta.
Guerre stellari e
iperspazi
Personalmente non sono
mai andato pazzo per le due
saghe di Lucas, cioè nè per
Star Wars né per Indiana Jo¬
• (disastro), ** (non simula¬
re), *•* (interagire con cau¬
tela), (da simulare),
. (interagisci o muori).
nes. È un cinema che non
m'interessa molto perché
mette a fuoco più i mondi
che i personaggi e io di soli¬
to sono più attratto dalle per¬
sone che non dai landscape.
Però capisco molto bene
che Lucas sia riuscito a crea¬
re due universi perfettamen¬
te funzionanti e in grado di
attrarre milioni di persone,
un po' come è riuscito a Star
Trek o a Melrose Place Da
ciò ne discende che ben po¬
co gli si può rimproverare, e
certo non mancanza di coe¬
renza. se questi stessi mon¬
di sono centrali nelle sue
epopee interattive. Anzi alle
Star Wars ha già dedicato,
se la memoria non m'mgan-
na, X-Wing e Tie Fighter,
Dark Forces e Rebell As¬
sault, direi, si. 4 titoli. 5 con
questo di cui parliamo oggi.
E ciò probabilmente anche
per confrontarsi duramente
con la Origin e la sua pluri-
premiata saga similare,
Wing Commander.
Come il suo predecesso¬
re anche RB2 è un arcade-
action, cioè un film interatti¬
vo in gran parte basato
sull'azione e sulla rapidità di
riflessi Poca strategia, tutta
riservata alle tensioni simula¬
torie della saga di Tie Figh-
ter. Qui il plot è totalmente
originale e la parte visiva è
completamente girata ex-no¬
vo. Vince Lee è il regista in¬
terattivo dell'operazione e
sembra molto festante di
poter dire di essere il primo
professionista cui Lucas ab¬
bia fatto dirigere qualcosa
che abbia a che vedere con
le Guerre Stellari.
RB2 è centrato su due
personaggi: Rookie One e
Ru Murleen. Gli stessi già vi¬
sti in RB, ma qui non in ver¬
sione cartone animato, ma
interpretati da due attori e
vestiti con autentici costumi
di Star Wars.
Tutto il background inve¬
ce è un modello 3d generato
dal computer.
La storia comincia dalle
parti di Dreighton Nebula do¬
ve Rookie One sta investi¬
gando sulla sparizione di una
navicella dei ribelli, in quella
stessa zona che è circondata
da una fama analoga a quella
del Triangolo delle Bermuda.
In realtà presto Rookie sco¬
pre che è l'Impero ad essere
responsabile di queste mi¬
steriose sparizioni e a quan¬
to sembra tutto ciò ha a che
vedere con lo sviluppo e la
sperimentazione di una nuo¬
va arma e...
Come si gioca
Rookie One è continua¬
mente alle prese con una
serie di sfide che deve evita¬
re e/o scoprire e/o vincere
per arrivare all’obiettivo fina¬
le che manco a dirlo è quello
di dare una sonata solenne
all’Impero. Di solito si tratta
di sfide uno contro uno ba¬
sate su situazioni davvero ar¬
cade di tiro al bersaglio, ma¬
novre di pilotaggio, etc. Un
po' come nel primo titolo
Rookie guida vari caccia e
anche il Falcon Millennium
per spappolare i Tie Fighter,
gli Stormtrooper e una Star
Destroyer Poi asteroidi (che
bella citazione del mitico pri¬
mo game dedicato alle Star
Wars della Atari, ) e com¬
plessi industriali dell'Impero
cui è meglio far fare una
brutta fine.
Insomma nulla di straordi¬
nariamente originale, però
una bella produzione riusci¬
ta, un titolo con le idee chia¬
re e destinato alla grande
massa di persone che si sta
avvicinando per la prima vol¬
ta ai CDROM game e vuole
qualcosa di semplice e im¬
mediato da giocare
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
253
PLAYWORLD
PWAwJ
Dungeon Keeper
Bullfrog (UKI
PC CDROM
Peter Molineux è uno di
quei rari esempi di profes¬
sionisti creativi capaci di
conquistarsi fin da subito
(Hitchcock, per esempio, è
dovuto morire e decomporsi
prima di riuscire in questo
miracolo.,,) i favori sia del
pubblico che della critica. E
questo a partire da anni lon¬
tani, 1988/89, con il loro pri¬
mo successone Populous, il
leggendario simulatore di
Dio che rese famoso lui e la
sua Bullfrog. Il segreto di
Molìneux è una miscela in¬
telligente di tecnologia e
creatività che funziona più o
meno in questo modo.
Alla Bullfrog hanno alcuni
informatici di livello mondia¬
le. Ma non sono loro a detta¬
re le regole della produzione.
Sono i creativi a farlo. L'idea
guida la tecnica e non il con¬
trario Ma la tecnica regola
l'idea e soprattutto fa in mo¬
do di mantenersi flessibile
per aiutare l'idea a sviluppar¬
si senza rigidità e consentire
alla creatività di figliare idee
nuove senza ricominciare da
capo,
Il metodo di produzione
della Bullfrog si è dimostrato
tanto efficace da permettere
alla casa inglese di diventare
uno dei protagonisti della
scena mondiale del videoga¬
me e di far venire voglia
all’Electronic Arts di investi¬
re alcune decine di miliardi
nell'acquisizione della casa
di Molìneux
Dungeon Keeper
Il sistema di inversione
dell'ordine tradizionale gene¬
ra sempre un effetto di stra-
niamento che attira l'atten¬
zione. Molineux dimostra di
conoscere molto bene que¬
sto sistema creativo caro ai
surrealisti francesi (Magritte
ha dipinto un celebre quadro
che raffigura una pipa ne¬
gandolo con la scritta in bas¬
so vicino alla cornice: questa
non è una pipa.) In Dungeon
Keeper la grande idea di Mo¬
lineux è di rovesciare il clas¬
sico stile dei game dun-
geons & dragons, un sotter¬
raneo pieno di micidiali peri¬
coli che un avventuriero eroi¬
co deve liberare dal mostro
che lo difende e lo abita..., e
ci mette nei panni di un sim¬
patico Master e signore del
dungeon, che deve difender¬
si dall'aggressività persecu¬
toria ed immotivata di un
manipolo di sconsiderati av¬
venturieri, resi ciechi dall’avi¬
dità e dalla brama di entrare
in possesso dei tesori del
nostro eroe.
Cosi il caro Signore del
dungeon deve modificare la
struttura e la composizione
del sotterraneo per riuscire a
ricacciare i maledetti ed intri¬
ganti adventurer; possono
essere erette o rimosse mu¬
ra, porte segrete sorgono
improvvisamente per sor¬
prendere i malvenuti ospiti,
e arrivano anche i mostri per
sconsigliare ancora più a
fondo gli intervenuti. Con la
possibilità di perdere e con¬
quistare potere mentre la vi¬
cenda si dispiega.
Il meccanismo di gioco è
semplice e chiaro e contem¬
poraneamente avvincente e
innovativo Insomma un al¬
tro centro. Anche perché
Dungeon Keeper è realizzato
come è consuetudine in ca¬
sa Bullfrog con alcuni dei più
sorprendenti e nuovi tool
che possiate immaginare II
dungeon è completamente
ruotabile in tempo reale, as¬
solutamente texture map-
ped (cioè 3d e insieme grafi¬
camente realistico. ). e può
essere visto sia con una pro¬
spettiva isometrica dal di
fuori che in soggettiva dagli
occhi di una creatura. Un si¬
stema di clonazione compor¬
tamentale. come lo chiama
Molineux, permette al game
di imparare le nostre tecni¬
che di gioco e strutturare lo
sviluppo di nuove strategie
di difesa ed attacco. La Bull¬
frog ha messo in Dungeon
Keeper anche un modello di
fonte di illuminazione reale
che consente alle torce di
muoversi e alle fiamme di di¬
vampare.
La possibilità di giocare
multiplayer anche con un
network di otto giocatori non
poteva di certo mancare
Giusto per distanziare di al¬
cuni anni i più vicini concor¬
renti.
Un altro balzo della rana-
toro.
PW Aw 3
L'Hotel Chat
Magmacom Usa
Webgame
tUrp/Avivr. maan’JLOn' , wi |
- cbjustus/lhotel/hotel himì
****7/2
Bene: le cose cominciano
davvero ad essere interagibi-
li come ho sempre sognato
e come abbiamo sempre
sperato. E come vi dicevo
molti mesi fa tutto ciò acca¬
de grazie ad Internet Vabbè
lo so, la rete è lenta, se cari¬
cate le immagini la lentezza
diventa terribile e dopo le
15, quando si attaccano gli
americani la cosa si fa spes¬
so davvero insostenibile
Però con i dovuti accorgi¬
menti e i piccoli trucchi im¬
parate da soli a stare nella
rete, e si possono trovare
dei posti che in quanto ad in¬
terattività e divertimento
non hanno nulla da imparare
dai videogame multiplayer e
soprattutto danno la vera
sensazione di cosa la simula¬
zione divertente e comunica¬
tiva possa essere. Una storia
di vita simulata è questo
L'Hotel Chat di cui vi parlo
oggi.
lo non so quanti di voi se
254
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PLAY WORLD
li ricordino, ma i primi titoli
della Infocom erano straordi¬
nari Autentici romanzi inte¬
rattivi basati esclusivamente
sul testo, ti facevano davve¬
ro sentire all'Interno di una
vicenda della quale dovevi
capire tutto perché di li a po¬
co eri chiamato ad interve¬
nirvi direttamente. Bè L’Ho-
tel Chat mi ricorda questa
stessa filosofia, ma la cosa
nuova e avvincente è che
qui tutti i personaggi sono
veri, gente vera. Oddio quasi
tutti
Metti giù le valigie
e relax!
Arrivare all'Hotel Chat
non è molto difficile: se ave¬
te dei problemi a scrivere di¬
rettamente il lunghissimo in¬
dirizzo Web che trovate su
in alto qui, potete arrivarci
dai Top 50 di Ameiica on li¬
ne inttp://www aoi.cofril vi¬
sto che anche questa setti-
mana figura saldamente nel¬
la Top 10 dei site più visitati
e fra poco saprete anche
perché
Appena siete li vedete la
grafica dell’albergo e una
bella introduzione scritta che
vi spiega la filosofia del gio¬
co interattivo e insomma vi
mette a parte delle poche
cose che dovete sapere per
partecipare alla simulazione.
In generale ricordatevi que¬
ste due cose' a) ripassate
l’inglese perché qui serve
anche se la clientela è inter¬
nazionale e ho trovato fran¬
cesi, belgi, giapponesi, sve¬
desi e italiani; b) non dimen¬
ticate mai che siete in un
Hotel, un Hotel virtualissimo
e simulato, ma pieno di gen¬
te vera. E adesso vediamo
come funziona
Quando arrivate siete nel¬
la lobby che vedete anche in
un disegnino, lo li ho fatti
grabbare e li ho infilati a cor¬
redo del mio pezzo giusto
per completarvi l’informazio¬
ne; ma la verità è che quan¬
do arrivo nell’Hotel Chat
preferisco togliere l’autoload
delle immagini (al limite lo ri¬
metto dopo e fra poco vi
spiego anche perché...) e
accendere l’autoload dei ri¬
cordi Ogni volta che ci vado
penso di essere in un alber¬
go diverso tra quelli in cui
sono stato nella mia vita. E
mi faccio venire a mente so¬
prattutto quelli americani
che sono tanto diversi da
quelli europei soprattutto
per la dimensione delle
stanze. Grandi, grandissime.
E poi per la vista. Siete sem¬
pre in alto, su negli skyline.
Per queste cose mi piace un
sacco l’America lo vado
matto per gli alberghi e in¬
fatti mi attraggono un sacco
i film e i romanzi con gli al¬
berghi per lo mezzo. Chessò
le storie di Philip Marlowe
con quegli hotel scassati
con la guida rossa sdrucita
per terra e le cabine telefo¬
niche all’entrata. Oppure In¬
trigo Internazionale di Hltch-
cock dove Cary Grant fruga¬
va nella stanza di Kaplan e
trovava la stanza e perfino i
vestiti, ma non Kaplan. Ka¬
plan, sia detto per inciso,
nemmeno esisteva.
Vabbè, taglio corto se mi
riesce lo vorrei vivere in al¬
bergo e quindi, visto che in¬
vece abito in una normale
casa con un sacco di compu¬
ter, libri e videogame e un
po’ di film, sono felice come
una pasqua che esista l’Ho-
tel Chat. Ok. Giusto per pre¬
cisione e per evitare che vi
perdiate i miei link mentali,
volevo dirvi che quando ci
sono stato per voi ho deciso
che si trattava dell’Excalibur
di Las Vegas. Più che un al¬
bergo un parco giochi.
Vi dicevo che arrivando
siete nella lobby. Qui c’è la
reception dove potete pre¬
notare una suite privata. Ma
ancora non è il caso Poi vi
spiego perché. Vi consiglio
di mettere giu i bagagli che
comunque non dovrebbero
essere pesantissimi imma¬
gino, e accomodarvi al limi¬
trofo single bar. I comandi
di gioco sono semplicissimi
quindi nemmeno mi ci sof¬
fermo e sono poi comandi
piuttosto comuni in Inter¬
net. Per andare al single bar
dovete recarvi in thè bab-
ble Sennò potete anche ve¬
dere che aria tira nella
lobby. Ma sapete come so¬
no queste hall degli alber¬
ghi: tutti vanno di corsa e
nessuno ha davvero voglia
di fermarsi a parlare con
voi Sebbene io nella hall di
un hotel a San Francisco ab¬
bia fatto un’interessante co¬
noscenza. Ma certo questa
è un'altra storia.
Dicevo che potete met¬
tervi a parlare con qualcuno
al single bar oppure andare
verso l'elevator e chiacchie¬
rare là dentro. Comunque
decidiate di fare avete totale
libertà e un sacco di stru¬
menti utilissimi per il vostro
soggiorno virtuale. Media¬
mente, a qualsiasi ora del
giorno e della notte per via
dei fusi orari, in ognuna delle
aree dell’Hotel Chat ci sono
The €levator
J)
The Lobby
9>
The Couplet |
f «
The Chopper
4
The Articolate
il
The Cfoooip
4
Private Botte* 1
1 4 ?—--
The Twthcmse
30/35 altri ospiti, maschi e
femmine o almeno con nomi
maschili e femminili eheheh,
con i quali potete dialogare e
chattare di tutto un po’, Leg¬
gendo anche in tempo reale
oltre ai vostri messaggi an¬
che quelli degli altri ospiti il
che fa molto gossip pettego¬
lo. Ma se fosse solo cosi in
fondo sarebbe una chat an¬
che se molto fantasy Non è
cosi. È molto meglio Nel-
l’Hotel sono sparsi, come in
un vero albergo, alias che
corrispondono a personale
dell’albergo i quali svolgono
funzioni assolutamente simi¬
li a quelle che svolgerebbero
nella realtà. A me è capitato
di assistere a scene incredi¬
bili anche ad un vecchio inte-
rattore come il vs. Carlà, in
cui ospiti maleducati veniva¬
no sbattuti fuori e minacciati
dal servizio di sicurezza
prontamente intervenuto,
oppure camerieri portavano
drink simulati e solerti con-
cierges accomodavano alla
meglio clienti privi di siste¬
mazione. E cl sono un sacco
di altre presenze oscure che
scoprirete da voi insieme a
centomila altre cose che
adesso non avrebbe senso
rivelarvi,
L'Hotel Chat è assoluta-
mente gratis anche se è
davvero difficile trovare po¬
sto specialmente di pome¬
riggio e sera. Per questo è
previsto un sistema di abbo¬
namento con differenti tarif¬
fe che vi verrà mostrato nel
caso che decidiate di evitare
la fila e che dura sei mesi.
Se non ci andate e non mi
mandate un mail di come vi
siete trovati mi arrabbio sul
serio. Magari ci incontriamo
anche, lo non mi divertivo
tanto da quando hanno in¬
ventato rottovolante.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
255
PLAYWORLD
TOP 100 INTERNET PC Febbraio 1996
Questa classifica è compilata mensilmente da più di WOO persone del mondo dell'Intrattenimento interattivo, tra autori,
editori, giornalisti e user, tra cui il sottoscritto. E viene diffusa via WEB e ripubblicata sulle più importanti riviste del mondo.
Tutti i mesi Playworld & MCmicrocomputer la pubblicano per l'Italia.
Mandatemi i vostri commenti e le vostre top personali scrivendo al mio e.mail: f.carla(g)sìmul.it\
QM MS
1
1
12
2
3'
51
3
2
62
4
5"
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20
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2
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28
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2
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50"
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43
32
50
38
7
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55"
2
52
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53
56"
91
54
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2
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46
128
56
40
7
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58
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3
59
62"
3
60
57
152
61
53
22
62
74"
104
TS Titolo
Autore/Editore
Command & Conquer (C)
Descent (reg)
Doom 2: Meli on Earth
Civilization/CivNet
Warcraft: Orcs and Humana
Westwood/Virgin
Parailax/Interplay
Id/GT/Virgin
MicroProse
Blizzard/Interplay
Galactic Civilizations/Shipyards (0| Stardock
Dark Forces (C) LucasArts/Virgin
MechWarrior 2/NetMech: The Clans |C) Activision
Master of Magic SimTex/MicroProse
Hexen: Beyond Heretic (reg) Raven/Id/GT
Wing Commander 3: Heart of thè Tiger (C) Origin
U.F.O./X-Com: Enemy Unknown Mythos/MicroProse
Star Emperor (O) Stardock
Master of Orion SimTex/MicroProse
Panzer General SSI/Mindscape
Need for Speed (C) Distinctive/Electronic Arts
X-COM 2: Terror f.t. Deep Mythos/MicroProse
Heroes of Might and Magic New World
Crusader: No Remorse (C) Origin/Electronic Arts
Steel Panthers SSI/Mindscape
Warcraft 2: Tides of Darkness |Blizzard/Interplay
Colonization
Dune 2: Building of a Dynasty
Tie Fighter/add-on
Ascendancy
Full Throttle (C)
SimCity 2000
Jagged Alliance
Doom/Ultimate Doom (regi
Phantasmagoria (C)
World at War: Stalingrad
Heretic (regi
NHL Hockey '96
Stars! (reg)
NBA Live 95 (C)
MicroProse
Westwood/Virgin
LucasArts/Virgin
Logic Factory/Virgin
LucasArts
Maxis/Mindscape
Sir-Tech/Mindscape
Id
Sierra
Atomic/Avalon Hill
Raven/Id
Electronic Arts
Star Crossed
Hitmen/Electronic Arts
World at War: America Invades |C|Atomic/Avalon H.
Mortai Kombat 3 Midway/GT
Transport Tycoon MicroProse
Warlords 2/deluxe SSG
World at War: Operation Crusader Atomic/Avalon H.
Day of thè Tentacle LucasArts/US Gold
Stone Keep (C) Interplay
Championship Manager 2 Domark
VGA Pianeta (reg) Tim Wisseman
Fifa International Soccer 96 Electronic Arts
System Shock LookingGlass/Origin/Electronic Arts
The Settlers/Serf City Blue Byte/SSI
Star Trek TNG: A Final Unity (C)Spectrum Holobyte
Terminal Velocity ( reg)Terminal Reality/3D Realms
Microlearn Game Pack 2 (O) Microlearn Nordic
The Dig LucasArts
X-Wing/Imperial Purs.,B-Wing LucasArts/US Gold
Myst (WC) Cyan/Broderbund/Electronic Arts
Rebel Assault 2 LucasArts
Betrayal at Krondor Dynamix/Sierra
Caesar 2 Impressions/Sierra
Star Control 2: Ur-Quan Masters Accolade
Stars! 2.0 (reg) star Crossed
Worms Team 17
Ultima Underworld 2 LookingGlass/Origin/El. Arts
Buried in Time (C) Presto/Sanctuary Woods/US Gold
Sam & Max Hit thè Road LucasArts/US Gold
Cat
ID Punti
ST
1
[1729]
921
AC
1
(1565)
352
AC
1
(1502)
351
ST
1
(1002)
365
ST
4
(1528)
285
ST
1
(1508)
276
AC
2
[1585]
261
AC
6
[1697]
260
ST
3
[1501]
236
AC
10
[1775]
218
AC
6
[1562]
204
ST
1
[1437]
185
ST
4
[1716]
174
ST
2
[1344]
211
ST
11
[1522]
171
AC
15
[1738]
173
ST
8
[1600]
140
ST
17
[1737]
145
AD
19
11741]
136
ST
18
[1757]
129
ST
21
[1817]
172
ST
5
[1496]
120
ST
4
[1110]
133
AC
3
[1473]
132
ST
25
[1753]
130
AD
10
(1612]
102
ST
2
[1399]
99
ST
9
[1605]
104
AC
1
[1386]
107
AD
19
[17121
90
ST
12
[1584]
81
AC
4
[1566]
78
SP
33
[1748]
105
ST
20
[1629]
96
SP
34
[1602]
83
ST
29
[1736]
75
AC
36
11755]
81
ST
14
11521)
78
ST
11
[1284]
82
ST
16
[1489]
66
AD
6
11268]
88
RP
42
[1779]
83
SP
42
(1746]
61
ST
3
11131)
90
SP
45
[1787]
73
RP
11
[1438]
69
ST
6
[1458]
73
AD
16
[1641]
62
AC
3
[1616]
53
AC
38
[1764]
53
AD
51
[1798]
62
AC
1
[1169]
78
AD
11
[1426]
73
AC
54
[1795]
56
RP
6
[1275]
57
ST
40
[1742]
43
AC
3
[1116]
64
ST
58
[1786]
57
AC
59
[1784]
52
RP
2
[1127]
64
AD
42
[1687]
51
AD
11
[1379]
53
256
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PLAYWORLD
63
58
56
64
59
57
65
54
54
66
80*
11
67
73*
11
68
92*
2
69
64
145
70
95*
3
71
70
15
72
89*
51
73
66
153
74
67
5
75
63
136
76
_ *
1
77
96*
2
78
77
19
79
84*
61
80
83*
29
81
_ A
154
82
60
37
83
75
97
84
-*
1
85
87*
4
86
71
68
87
90*
22
88
— A
1
89
— A
1
90
93*
88
91
76
155
92
69
53
93
91
2
94
_ A
4
95
79
128
96
--
1
97
81
14
98
97
42
99
98
63
100
99
10
Dropped
78
35
82
129
85
8
86
151
88
7
94
36
100
1
Nascar Raclng Papyrus/Virgin
Under a Killing Moon (C) Access/US Gold
Roids {reg] Léonard Guy
Magic Carpet 2: The Netherworlds (C) Bullfrog/EA
Fade to Black (C| Delphine/Electronic Arts
The Dame Was Loaded
Empire Deluxe/add-ons
Deatruction Derby
Pittali: The Mayan Adventure (WC)
Little Big Adventure/Relentless
World Circuit/Fl Grand Prix
3D Ultra Pinball
7th Guest (C|
Advanced Civilization |C|
Beam/Philips
New World
Psygnosis
Activision
Adeline/EA
MicroProse
Sierra
Trilobyte/Virgin
Avalon Hill
llth Hour: Be Afraid of thè Dark Trilobyte/Virgin
Dark Savant
FTL/Interplay
Epic
Codemasters/Philips
Access/US Gold
Origin/Electronic Arts
Digital Illusions/21st Century
DID/Ocean
Eclipse/Epic
Sir-Tech/US Gold
The Spinai Frontier (C) Sierra
Graffiti/Virgin
Mindspan/Accolade
Blue Byte/Accolade
MicroProse
Bullfrog/EA
Enlight/Interactive Magic
Capstone/Intracorp
Bullfrog/Electronic Arts
Epic/Electronic Arts
Teeny Weeny/Time Warner
Realms of Arkania 2/Schwarze Auge 2 Sir-Tech
NHL Hockey '95 Electronic Arts
Alone in thè Dark 3 (C) Infogrames/I-Motion
i. Jones: Fate of Atlantis Lucè
8 Fury 3 Terminal Rea]
Railroad Tycoon
Simlsle Inte
36 Discworld: The Problem with Dragons
Abuse (reg)
Dungeon Master 2 (C)
One Must Fall: 2097 (reg)
Psycho Pinball (C)
Links 386 Pro/add-ons
Bioforge (C)
Pinball Fantasies
TFX 2: EF2000
Tyrian (reg)
Crusaders o.t.
Space Quest 6:
Screamer
Hardball 5 (C)
Battle Isle 2/add--on
Darklands
Magic Carpet/add-on (C)
Capitalism (C)
Witchaven (CJ
Syndicate/add-on
Extreme Pinball (reg)
Primal Rage (C)
SP
21
(15291
53
AD
22
[1517]
54
AC
15
[1531]
47
AC
57
[1739]
44
AC
54
[1740]
38
AD
68
[1800]
45
ST
18
[1177]
59
AC
70
[1788]
42
AC
51
[1714]
41
AD
18
[1538]
44
SP
3
[1123]
47
AC
61
[1754]
41
PU
16
[1230]
34
ST
76
[1803]
36
AD
77
[1809]
30
RP
30
[1699]
36
AC
6
[1505]
45
AC
32
[1621]
39
SP
6
[1006]
39
AD
30
[1599]
34
AC
10
[1416]
44
SI
84
[1797]
30
AC
84
[1768]
34
RP
5
[1104]
36
AD
62
[1684]
35
AC
88
[1801]
34
SP
89
[1772]
32
ST
36
[1439]
35
RP
8
[1008]
46
AC
19
[1549]
28
ST
91
[1806]
34
RP
89
[1733]
34
AC
5
[1271]
31
AC
96
[1789]
27
AC
77
[1717]
34
RP
53
[1514]
25
SP
37
[1493]
33
AD
99
[1587]
30
AC
39
[1588]
AD
3
[1003]
AC
64
[1760]
ST
8
[1121]
ST
75
[1749]
AD
34
[1596]
AC100
[1767]
LEGENDA:
QM = posizione di questo mese.
MS = posizione del mese precedente.
TS = totale settimane di presenza all'interno della Top 100
Cat = tipologia del gioco (Azione (AC). Strategia (ST). Role Playing (RP), Adventure (AD). Sportivo (SP), Simulazione (SI). Puzzle Ga me (PU)).
Id = numero identificativo
Punti = punteggio ottenuto.
Commento olla top 100 di febbraio 96
Cominciano a vedersi bene gli effetti delle new entry di Natale. Command & Conquer è sempre primo e più in generale nei primi dieci
l'unica vera novità è Hexen, Il bellissimo game della Id/Raven che sta salendo velocemente ed è già al numero 10
La salita più violenta è sicuramente quella di Warcraft 2 Tides Of Darkness. è già al numero 21 ed è sola la seconda settimana che è
in classifica. Due altri game che vanno molto forte e Ascendancy di cui mi occupo al volo in questo numero sono Fifa Soccer 96 che è ar¬
rivato al numero 45 in due sole settimane e The Dig di Lucas e Spielberg che è cinquantunesimo e in classifica da due week.
Nel mese di marzo avremo davvero una situazione più chiara e le uscite di Natale saranno saldamente nei primi posti
Con nostalgia e rimpianto salutiamo due grandi game usciti di classifica: Railroad Tycoon di Sid Meier che lascia dopo 151 settimane e
Indiana Jones & The Fate Of Atlantis che saluta dopo 129 settimane
Ci vediamo il mese prossimo.
MCmlcrocomputer n. 159 - febbraio 1996
257
PLAYWORLD
PW PANORAMA
In questo numero
parleremo di:
Internet:
• HYPERMAN
• ORBIT
• WU STYLE
• INTELLIGENT GAMER
• THE BABE TEST
• NETCHICK
CDROM
• BULLFROG: Creation.Ge-
newars, The Indestructi-
bles, Theme Hospital
• G-NOME
• SU 27
• THUNDERSCAPE
•THE DIG
• RADIX
• JAZZ JACK RABBIT
CHRISTMAS
•ASCENDANCY
Il sito di Hyperman
(http://www. hyperman.
com, da questo momento
Hyperman
trovate sempre gli indirizzi
Internet messi tra parente¬
si..,) mi è piaciuto davvero
un sacco anche per questio¬
ni di grafica e fantasia.
L'idea è semplice: creare un
fumetto interattivo, anzi me¬
glio, una storia interattiva il¬
lustrata, del simpaticissimo
personaggio di Hyperman,
l’agente segreto del cyber¬
spazio. Hyperman nasce co¬
me una cosa per bambini,
ma ci sono storie anche per
i genitori e creare le storie è
facile e divertente, storie
che poi potete vedere e
stampare e che allenano
davvero alla fantasia e alla
creatività.
Invece Orbit (http://tcp.
com/~prime8/orbit/new/
è un sito di straordinari fu¬
metti interattivi disegnati in
bianco e nero (quindi di ve¬
locissima visualizzazione...)
e frutto della fantasia di un
bravissimo autore che per
questo ha anche ricevuto la
nomination a «cool site of
thè day» che è uno dei tanti
premi che ci sono su Inter¬
net e che consentono di ri¬
conoscere la spazzatura
web dai site buoni e creati¬
vi. Il fumetto che trovate in
questo momento 6 Saturna-
lia. Bellissimo.
The Daily Babe Test
Il http://www.sci. Kun.nl
thalia/funpage/babes) è
un sistema interattivo e di¬
vertente per cominciare la
giornata con il buon umore
stampato sulla faccia simu¬
lante L'idea è semplicissi¬
ma avete 15 fotografie di
belle e bellissime ragazze da
tutto il mondo, ragazze più o
meno famose, attrici, mo¬
delle, giovinette varie. Un
cast di 15 figliole interattive
prescelte random da un set
di moltissime net chick con
continui aggiornamenti (ra¬
gazze che escono e ragazze
che entrano...) e voi dovete
fare vedere quanto siete
PC CDROM & Internet Entertainment
(divertimento interattivo On e OH Line)
Da questo numero di Playworld ho cominciato ad
interessarmi attivamente dell'Internet Entertainment World I
Web site divertenti e giocosi si sprecano, per cui sono certo
che avrete voglia di avere una guida: un signore ben disposto
e severo come me che vi dia le rotte per divertirvi con Inet
Bene, è esattamente quello che ho in mente di fare Da
subito
bravi a riconoscerle, clickan-
do il nome giusto all'interno
di un range di 4 possibilità
per ogni foto Alla fine vi
danno la vostra media di ri¬
sposte esatte, vi dicono
quali ragazze non avete rico¬
nosciuto e quale è il nome
giusto. Semplice e carino. Il
sito ha più di diecimila visita¬
tori al giorno. Che adesso
dopo questa citazione sento
che aumenteranno
Un gioco di fantasia e filo¬
sofia orientale è questo lie¬
vissimo Wu Style (http://
www. mi int.net : 80/~ r i -
ma/tc/intro.html): si tratta
di entrare in contatto via In¬
ternet con un grande mae¬
stro di dottrine orientali e di
farlo attraverso una serie di
originali e catturanti giochi di
osservazione. «Fissando
questo albero abbastanza a
lungo potrete vedere il
'maestro' E se sarete dav¬
vero fortunati vi chiamerà a
seguirlo. Impagabile.
Invece Intelligent Ga-
mer On line (http://igon-
line. escape.com/intelli-
gent gamer online) è la mi¬
gliore e più aggiornata rivi¬
sta interattiva via web sui
game di tutti i tipi e caratte-
The Babe Tesi
Orbil
258
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PLAYWORLD
ristiche. Si occupa di tutte le
console e del PC e del Mac.
Si trovano solo informazioni
e pochissimi commenti a
parte nelle review. E natu¬
ralmente tutti i demo e le
schermate da downloadare
e qualunque altra informa¬
zione vi serva che riguardi i
game.
Lo trovo migliore sia di
Games Domain (il più famo¬
so sito web sui game, co¬
stantemente nei primi dieci
siti più visitati di tutta Inter¬
net...) che delle altre decine
di web game site in giro per
la www.
Ma forse il luogo più
buffo tra quelli che vi pre¬
sento questo mese è Net
Chick Clubhouse (http://
jwww.cyborganic.com/1
People/carla) la home page
di Carla Sinclair, una grazio¬
sissima scrittrice americana
(c'è la sua foto nel sito e la
sua e mail...) che pubblica li¬
bri di cultura Internet e in
generale scrive di trend e di
novità nel mondo normale e
in quello simulato. Disegna¬
to con molta grazia e cura, il
suo sito contiene giochi (po¬
tete vestirla...) pettegolezzi
(il diario personale e il reggi¬
seno magico...) e varia uma¬
nità. Comprese serissime
divagazioni sul tema della
repressione e della censura
in Internet.
E per finire la mia home
page provvisoria (provvisoria
perché è in allestimento il
server di Simulmondo dove
saranno ospitate un sacco di
cose tra cui la mia page...)
|http://www.vol.it/M I ML(
HOMES/MYSIMULMON-
DO.html.
Ed eccomi ai CDROM.
Un bel pezzo di questo nu¬
mero è dedicato alla brillan¬
tissima Bullfrog, di certo la
più continua e famosa casa
inglese, che conoscete tutti
per Populous, Syndicate,
Theme Park e Magic Car-
pet. Ultimamente sono usci¬
ti con successo anche High
Odane e Magic Carpet 2.
Ma Molineux e soci non
hanno nessuna intenzione di
rallentare e allora usciranno
da subito ai prossimi mesi
una serie di attesissimi ga¬
me uno dei quali. Dungeon
Keeper, lo trovate come Av¬
venimento del mese.
Gli altri titoli in uscita so¬
no: Creation (simulatore di
attività creativa subacquea,
pesci, creature, un prodotto
gemale e innovativissimo...),
Genewars. Theme Hospital
(un altro titolo di simulazio¬
ne dopo quello sui parchi a
tema adesso la gestione di
un pazzesco ospedale...) e
soprattutto l'invidiabile idea
di The Indestructibles, una
trovata stupenda per farvi
diventare supereroi e vivere
le vicende dei personaggi in
calzamaglia che avete sem¬
pre dovuto vedere solo nei
fumetti.
Tutti titoli realizzati con il
solito entusiasmante crite¬
rio: prima la tecnologia, i
motori flessibili e pronti per
essere usati dai creativi, poi
tutto in mano ai grafici e
simpaticoni vari. Cosi i pro¬
dotti Bullfrog hanno tutti
l'aria di essere stati pensati
direttamente dal pubblico.
Continua il successo de¬
gli rpg almeno per quanto ri¬
guarda il pubblico anglosas¬
sone, ma anche in Italia
questo genere trasuda un
crescente appeal. Insieme a
Thunderscape della SSI e a
MCmlcrocomputer n. 159 - febbraio 1996
259
PlAYWORLD
SU-27
Ascendancy
Warcraft 2, che è il vero
evento del genere, sta an¬
dando molto bene anche
Ascendancy, simulatore mi¬
nuzioso e fantastico che
non può mancare nei PC di
chi ama queste cose.
In ritardo folle, quasi un
anno (ma mente rispetto a
Harvester che è in ritardo di
due...) questo film interatti¬
vo che fa il verso alle cose
della Trylobyte e ai prodotti
di Cyan di Myst: G-Nome,
storia un po' inquietante di
creature cattivelle e defor¬
mi, versione interattiva e vir¬
tuale di quei b-movie che
già hanno trovato anni fa le
loro versioni videogame con
i titoli della Cinemaware, La
grafica per quanto si è potu¬
to vedere è bellissima, la
giocabilità sarà la solita di
questa tipologia di game:
scarsa.
Simulatori di elicottero
continuano a non essercene
tanti e il migliore resta sem¬
pre il vecchissimo (3 anni
da queste parti sono
un'eternità...) Comanche
della Novalogic. Di recente
è uscito anche Apache della
Digital che è piaciuto senza
esaltare soprattutto per li¬
miti grafici.
Esce ora questo SU 27
che è impossibile giudicare
senza approfondire la visio¬
ne e l'interazione, ma grafi¬
camente non pare all'altezza
di Comanche che ha tuttora
il merito di aver saputo usa¬
re convenientemente la tec¬
nologia voxelspace che pare
la più adatta per questo tipo
di simulatori di volo.
Esce anche The Dig di
Lucas che vedremo meglio
in uno dei prossimi numeri e
che non ha concorrenti per¬
lomeno in quanto a ritardo;
5 o 6 anni ma nessuno si ri¬
corda più esattamente
quanti.
Due titoli di cui esiste una
versione shareware e che
quindi potete downloadare
da game domain su Inet e
che vi consiglio per trascor¬
rere un felice Carnevale di
gioco e divertimento simu¬
lante, sono Radix (spacega-
me che riappacifica con il vi¬
deogioco...) e Jazz Jack
Rabbit Christmas edition,
versione advanced e dedica¬
ta al testé trascorso Natale
del celeberrimo share-hit.
Saluti dalla cima della Web
dal vostro amorevole Fran¬
cesco Carlà.
«e
Jazz Jack Rabbit Christmas.
260
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
SuperScript 660i. La nuova laser
della famiglia SuperScript.
Alla risoluzione, stampe professionali, piena connettibilila con lutti i principali sistemi
operativi fanno di questo nuovo prodotto lo strumento ideale per tutte le aziende.
La nuova NEC SuperScript 660i oltre a sfruttare al massimo le caratteristiche dello
standard GDI in W indows (come nelle altre SuperScript). consente anche il fun¬
zionamento al di fuori di questo ambiente supportando in modo nativo
l'emulazione HP IJ4P (es. stampe in rete o dirette da DOS). Ha infat¬
ti un processore a bordo Intel Ì960SA RISC e 2MB di rum standard.
La 660i i* quindi la stampante più completa e versatile della famiglia
SuperScript. ideale per le esigenze mulli-slundard delle aziende. Più
economiche e destinate ad un uso personale, le SuperScript 610p e
P 660 rappresentano la soluzione ideale e senza compromessi per chi
lavora in Windows. Tutta la famiglia di stampanti NEC SuperScript è
basata sulle nuove meccaniche laser NEC ila 6ppm con Sharp Edge Techno¬
logy per ottenere immagini davvero realistiche. La NEC SuperScript 610plus à
in grado di produrre stampe nitide e contrasti con neri \kc itali. ..ri.
Vi. I- Ha Vinai. 9?
pieni a 300 dpi (600x300 virtuali). Le NEC SuperScript 20000 T><-»an.. s/n/ (Mi)
Tal. (02) HH4ISI
660 e 660i hanno prestazioni più elevale, stampano in modalità standard a 1021 um.vuw
600x600 dpi ma possono arrivare anche a 1200x600 dpi (virtuali), con enor- ^ chiamata gratuita
mi vantaggi nella precisione dei contorni e sulla ratinatura delle immagini.
Le nuove
ilumfmnli Su/terSeripl. Tulli i
n un ir II 1 ho niw il (.III In ri J \,-
nn multo iilrniinxe ni hanno In
funzione di ruimrmio ilei toner.
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Ambienti di sviluppo e motori grafici:
una porta verso il cyberspace
seconda parte
Ecco presentarsi innanzi a noi un nuovo strumento di navigazione: non più veleggiare
in un mondo bidimensionale fatto di pagine di testo, immagini, suoni e animazioni off-
line ma in un mondo tridimensionale in grafica di sintesi interattiva da fruire in rete
con animazioni real-time, non pre-calcolate, in cui non si è legati alla sequenzialità del
poter andare solo avanti e indietro. Questa è la differenze che c'è fra lo strisciare di un
vermetto ed il volo di un uccello: la differenza che esiste tra la bidimensionalità HTML
di Internet e il mondo tridimensionale VRML
di Gaetano Di Stasio
Continuiamo questo mese ad analiz¬
zare i sistemi di sviluppo e i motori gra¬
fici adottati per costruire mondi virtuali;
tutti, nelle ultime versioni, sono predi¬
sposti per trasformare le proprie am¬
bientazioni sintetiche, ideate e costruite
per una fruizione in locale, in mondi tri¬
dimensionali descritti in linguaggio
VRML (Virtual Reality Modeling Langua-
ge), perché possano essere visitati an¬
che in modalità cooperativa remota via
rete Internet.
Il World Wide Web è basato su un
protocollo di rete denominato HTTP e
su un certo numero di formati che de¬
scrivono come le informazioni in esso
contenute (i testi, le immagini, i suoni e
le sequenze animate) sono rappresenta¬
te ed impaginate assieme, perché tutti i
computer del mondo connessi su Inter¬
net possano dialogare tra loro. Il forma¬
to che più di tutti si è affermato è
HTML: un linguaggio di descrizione che
introduce la multimedilità su Internet
con la fusione dei media e l'introduzio¬
ne del concetto di link, usando la me¬
tafora della pagina interattiva aperta sul
Mondo. I browser, i programmini che
interpretano il linguaggio HTML e che ci
permettono di navigare fra i siti della re¬
te (come ad esempio Netscape Naviga¬
tor), danno inoltre la possibilità agli
utenti di pubblicare proprie pagine, in
un slancio verso la libertà assoluta di
espressione.
La differenza fra i due linguaggi di de¬
scrizione citati sta nel fatto che VRML è
in 3D mentre HTML è in 2D. HTML
specifica rimpaginazione e la modalità
in cui un documento bidimensionale
ipertestuale deve essere fruito, VRML è
un formato che descrive come un am¬
biente tridimensionale deve essere rap¬
presentato e può essere esplorato via
connessione Internet. Il mondo bidi¬
mensionale HTML è dunque un sub set
del linguaggio di descrizione VRML (al
secolo Virtual Reality Modeling Langua-
ge). Nel libro di Mark Pesce, co-ideatore
di questo nuovo e rivoluzionario linguag¬
gio di descrizione, intitolato «VRML:
Browsing and Building in Cyberspace»,
Tim Berners-Lee «padre» dei Web af¬
ferma che VRML è il futuro del mondo
Internet perché si presenta con un ap¬
proccio ed un'interfaccia ancora più na¬
turale ed immediata, come se Internet
fosse un mondo tridimensionale di og¬
getti, ipermedia e iperlink. Non è magia
né fantasia: è il mondo VRML in cui ci
stiamo apprestando ad entrare e che è
già in buona parte attivo.
VRML è dunque un linguaggio di de¬
scrizione che standardizza il modo in cui
sono rappresentati ambienti tridimen¬
sionali su un sito Web; la differenza so¬
stanziale è che invece di lavorare in 2D,
lavora in 3D. Al contrario di un program¬
ma scritto in C++, esso non viene com¬
pilato ed eseguito. I file VRML sono
semplicemente trasmessi, analizzati dal
ricevente, elaborati e mostrati. Questi
Elle Edlt yiew fio Bootanaifc» flytlon» Directory
SILICON GRAPHICS LAUNCHES COSMO
Nn Software Siate Bnngs 3D. Multimedia and InUracBvuy lo ih» W»b
SAN FRANCISCO. Cakf (Dee 4. 1995) Al thè mdumy« firn WebINNOVATlON Conferente.
Silicon Graphics, Ine (NYSESGI) today unve-Jed Cosmoirai a powerfiil «et of advanced technologies
brmgmg Interactive mutarnedu and 3D graphics to thè World Wide Web The development and
creative tool» included n ihe Conno «oftware «me will tram forni thè Web «no a fully Werachve.
iL
±
ji *ti
COSMO
Una pagina del Web della Silicon Graphics in cui si annuncia il progetto Cosmo in collaborazione
con Informix.
262
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
VIRTUAL REALITY
VRML Repository
Pie Ito Ylew Co
Qlrectory
The VRML Repository
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VIRTUAL REOLITY MODEUNG LflKGUflGE 1
1
2
a
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ArlwDil by Kr-ia Hajfcr
tQacoa. Eidfipa» hupwinTKlwibp» TWj M
TV Virtual ReaBty ModrUng Language (VRML) u a developmg standard for dticnhmg
mteractivt three-dimensiona] scene* dekvered aerosi thè sxesnet TV VRML Reporter? is an
raparti al network rtsourte 6» thè itssemmanon of mformation reladng to VRML
i Table of Contents
% About thè VRML Reposdor;
*1
1*
Mp //sdscedu/SOSC^arinen/wml/about Mml
VRML
Un fornitissimo archivio di notizie sut mondo VRML che vi consigliamo di visitare
file sono dunque in formato testuale ed
in essi sono descritte le componenti
geometriche presenti nella porzione di
mondo visualizzato ed i comandi attivi
(vai avanti, indietro, a destra, a sinistra,
afferra, apri, chiudi e tutto ciò che di
sensato può venire in mente di fare). Il
sistema ricevente elabora le descrizioni
e presenta le ambientazioni curando la
rappresentazione degli oggetti, le textu-
re, l'illuminazione, l'aggiornamento della
scena e la modalità di navigazione.
In primo luogo per navigare nel cy-
berspace bisogna procurarsi uno stru¬
mento che parli e comprenda il VRML
Ci sono diversi software del genere li¬
beramente scaricabili dalla rete come il
Caligari Fountain, Intervista WorldView.
Paper Software WebFX, TGS WebSpa-
ce, ecc Qualcuno permette semplice-
mente di navigare in 3D su Web VRML,
altri permettono solo o anche di creare
ambientazioni tridimensionali sperimen¬
tabili in modalità remota, a partire da
ambientazioni virtuali costruite in locale
su una macchina dedicata (Sense8, Su-
perscape, ed altri, di cui abbiamo parla¬
to lo scorso numero).
Quando ci si è scaricato il proprio
browser VRML e lo si è configurato a
dovere ci si può collegare alla rete, sca¬
ricarsi file VRML e navigarci, cosi come
si fa comunemente con i file HTML. Se
il mondo virtuale remoto è ben struttu¬
rato, il browser lo caricherà e lo visualiz¬
zerà a pezzi: mentre ciò avviene si potrà
iniziare l'esplorazione mentre il mondo
intorno a noi prende forma e si anima.
Mentre si naviga nella scena si nota¬
no alcuni oggetti collegati alla rete. Gio¬
cando su di essi si viene catapultati in
un altro Web, su un'altra pagina VRML
o HTML. Questo aspetto interessante è
stato definito da Mark Pesce, coautore
del linguaggio VRML, con una locuzione
azzeccata: «there being no there the¬
re»
Mark Pesce e Tony Parisi sono gli
strateghi di VRML, due italoamericani di
seconda generazione, ancora fortemen¬
te legati alla nostra lingua (nei loro scrit¬
ti abbondano parole e frasi in italiane-
se), sono alla base della nuova rivoluzio¬
ne telematica
La differenza sostanziale fra HTML e
VRML è grande. Quando abbiamo di
fronte una home-page bidimensionale
possiamo «solo» saltare da pagina a pa¬
gina e guardare le immagini proposte
da una prospettiva fissa e predetermi¬
nata. Quando visitiamo un sito VRML
invece possiamo liberamente scegliere
la prospettiva da cui vogliamo guardare
il mondo e gli oggetti in esso contenuti;
in più si può navigare in un ambiente tri¬
dimensionale in qualsiasi direzione si
voglia e non solo avanti e indietro fra
pagine che qualcuno ha impaginato per
noi. Inoltre gli oggetti si presentano a
un livello di dettaglio sempre più ap¬
profondito man mano che ci avvicinia¬
mo a loro, permettendo cosi di rappre¬
sentare anche corpi particolarmente
complessi. Ciò permette di mantenere
comunque un frame rate sufficiente-
mente elevato anche con scene molto
articolate.
Per ottenere risultati soddisfacenti si
raccomanda un PC Pentium based. una
memoria centrale di almeno 8MByte,
una scheda video accelerata, un mo¬
dem 28 . 8 k; comunque sia anche con un
486 ed un modem 14.4k il surfing tridi¬
mensionale è comunque di sicuro effet¬
to grazie anche all'ottimizzazione della
trasmissione delle informazioni ambien¬
tali e delle texture (ovviamente opportu¬
namente compattate), e la rappresenta¬
zione «intelligente» delle scene. Non la¬
sciatevi scoraggiare però dalla rozzeria
di alcuni siti 3D o dalla lentezza di tra¬
smissione: la ricerca nel settore è ai pri¬
mordi e molta strada rimane da percor¬
rere. È prevista entro i primi mesi del
1997 l'ingresso in forza di VRML nel
mondo Internet.
Forti del grande successo di Netsca¬
pe le grandi aziende del settore si sono
spinte in massa nella ricerca e nell'acca¬
parramento dei migliori cervelli e delle
migliori risorse.
Ad esse si sono ovviamente accoda¬
te moltissime, oserei dire tutte, le
aziende produttrici di strumenti per la
progettazione e la fruizione di ambienta¬
zioni in grafica di sintesi.
Fra i colossi possiamo citare SUN e
Netscape col progetto Java (inglobato
nella versione beta di Netscape 2.0 e
già sottoscritto da aziende del calibro di
Apple, AT&T, Borland, DEC, HP, Macro¬
media, Oracle, Toshiba, ecc,), Silicon
Graphics ed Informix col progetto CO¬
SMO, Microsoft col progetto BlackBird.
Tutti promettono grandi rivoluzioni sulla
rete, ambienti authoring per la creazio¬
ne di pagine Web, titoli multimediali e
mondi tridimensionali.
La cosa interessante e fuori dal co¬
mune è la sinergia: tutti gli ambienti so¬
no compatibili ed ognuno di essi offre
strumenti e funzioni innovative che altri
si affrettano a copiare, a ottimizzare e a
potenziare Questa rincorsa fa un gran
bene allo sviluppo delle tecnologie di
base. Materiale a riguardo è comunque
disponibile su lwww.iava.sun. corri e su
|wwwsgi.com|
Diamo ora uno sguardo alle soluzioni
proposte sul mercato.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
263
VIRTUAL REALITY
VRMI «Rama!!
EHe yiew Qo Qookmarks Qptions Qirectory
well.com/usef/spldaman/vTml. htm|
What's this all about?
Id±j
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It’s about a whole new medium...
utual I^raljly ^^odekng L/anguage
ilJ
. . li
WELL
Un altro Web leppo di interessanti notine e demo dedicato al media del nuovo millennio . il cy-
berspace
VREAM
VREAM è una software house con
sede a Chicago fondata nel 1991, dedi¬
cata al mercato della realtà virtuale di
consumo. Infatti il suo ambiente di svi¬
luppo, il VREAM Virtual Reality Deve-
lopment System, gira tranquillamente
su un comune PC senza l'aggiunta di al¬
cuna scheda hardware acceleratrice,
sotto DOS, Windows, Windows NT e
Windows 95. Come è ovvio l'ambiente
di sviluppo supporta comunque le più
diffuse schede video acceleratrici ed i
più diffusi sistemi di puntamento 2D e
3D, compresi guanti, spaceball, sistemi
di tracciamento ed head-mounted di¬
splay.
Il VREAM Virtual Reality Develop-
ment System è costituito sostanzial¬
mente da due componenti: il VREAM
3D World Editor ed il VREAM Runtime
System. Il primo è un ambiente di svi¬
luppo che supporta il progetto dell'am-
bientazione virtuale, grazie ad un nutrito
set di strumenti. In questo ambiente
inoltre è possibile definire le caratteristi¬
che ed il comportamento degli oggetti,
le «cause» fonte dei relativi «effetti», le
proprietà e le mutue relazioni.
Il sistema include il VREAM Script
Language che permette di definire op¬
zionalmente il mondo virtuale tramite
script, come avviene comunemente
nella programmazione di applicazioni
multimediali: la documentazione include
oltre mille pagine di informazioni sul si¬
stema, alcuni esempi di mondi pre-co-
struiti ed un tutorial.
Gli oggetti collocati nelle ambienta¬
zioni possono essere manipolati e ad
essi possono essere associati attributi
come elasticità, peso, suono, texture
fotorealistiche, ecc Non c'è bisogno
dell'acquisto di costosi software ag¬
giuntivi quali 3D modeller, compilatori,
linkers e DOS extender. VREAM contie¬
ne già tutto.
Entro la prima metà del '96 è previ¬
sto l'ingresso sul mercato di un nuovo
prodotto denominato VRCreator che do¬
vrebbe introdurre nelle canoniche appli¬
cazioni di realtà virtuale anche la forza
della ipermedialità delle migliori applica¬
zioni multimediali: sarà possibile infatti
inserire bottoni, menu, finestre ed ani¬
mare gli oggetti in una conversazione
multimediale con l'utente fatta di video,
suoni e voci grazie al supporto di Win¬
dows Media Control Interface (MCI).
Non si conosce ancora molto sull'argo¬
mento ma la cosa certa è che ancora
una volta non sarà necessario essere
dotati di schede acceleratrici o di uno
specifico know-how. Basterà un comu¬
ne PC Pentium based e la voglia o l'esi¬
genza di progettare e di sperimentare
con l'ausilio della VR. Anche un novelli¬
no, secondo la VREAM, riuscirà ad otte¬
nere risultati soddisfacenti grazie all'ulti¬
ma versione di VREAM Script, un con¬
trol language costituito da un ricco in¬
sieme di potentissimi comandi che so¬
stituiranno le centinaia e centinaia linee
di codice che eravamo abituati a scriver¬
ci da noi.
VRCreator incorpora le potenzialità
del Microsoft Rendermorphics Reality
Lab per un più veloce rendering delle
scene (120K poligoni al secondo su
Pentium 90 MHz in SVGA), dando inte¬
ressanti possibilità di condivisione delle
applicazioni sia attraverso locai area
networking, sia attraverso Internet. È
supportato inoltre il Dynamic Data Ex¬
change e l'Obiect Linking and Embed-
ding (OLE), dando la possibilità agli
utenti di VRCreator di creare in real-ti-
me dati e collegamenti con altre appli¬
cazioni Windows.
La compatibilità è completa con i
VREAM
Ecco il VREAM 3D World Editor, un ambiente di sviluppo che supporta il progetto di ambienta¬
zioni virtuali .
264
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
VIRTUAL REALITY
Elle £dH yiew Qo Bookm.As
Caligari Home World
» I !»
HOf NfVS MHBKKU P90DUCIS fKf SfUfF
i&i-
trueSfacei lodale notr araliable!
jIjBI h*> //www caliga» comyltp/pub/lnjeSooce/updoles/
.2
formati 3DS di 3D Studio e DXF,
Per gli sviluppatori avanzati VREAM
mette a disposizione inoltre il VRCrea-
tor Dynamic Link Library (DLL), per¬
mettendo un accesso a basso livello al
set API,
A questa novità se ne aggiunge una
seconda: come ogni altra casa produttri¬
ce di motori grafici anche VREAM ha
proposto al mondo il proprio browser di
navigazione 3D per VRML denominato
WIRL (Web Interactive Reality Layer),
compatibile con Enhanced Mosaic e
Netscape, I mondi sono creati tramite
VRCreator e quindi convertiti in VRML
per essere visitati in 3D via Internet.
Per ulteriori informazioni:
VREAM, Ine .
2568. N. Clark Street 250
Chicago, Illinois 60614 USA
Tel 312 477 0425
Fax 312 4779702
WWW ptrp //www vream cc
Personaggio chiave
Edward R LaHood, President
Caligari
Caligari è un'azienda californiana che
fornisce al mondo del cinema strumenti
informatici per realizzare animazioni ed
effetti speciali. Fondatore e presidente
di questa software house è Roman Or-
mandy, cecoslovacco, emigrato negli
USA dopo aver conseguito nei primi an¬
ni '80 una brillante laurea in computer
Science ed il dottorato di ricerca a Praga
e dopo un periodo di permanenza forza¬
ta in un campo profughi in Italia. Per Ro¬
man però l'Occidente è stato generoso,
grazie anche alla sua profonda cultura,
alla grande specializzazione ed alla pub¬
blicazioni di carattere scientifico che
aveva intanto conseguito su alcune im¬
portanti riviste edite da centri di ricerca
europei.
Trasferitosi negli USA per una favore¬
vole combinazione di eventi, nel 1988
forte di alcune importanti esperienze
nel nascente mondo della computer
grafica sposata al brodcasting, fondò
Caligari Corp. e poco dopo propose con
successo la prima versione di trueSpa-
ce, un ambiente di animazione grafica
per personal computer.
Oggi, giunto alla versione 2, truSpa-
ce2 è un ambiente di sviluppo utilizzato
particolarmente nel broadcast di fascia
medio-bassa, essendo di basso costo,
di facile utilizzo, versatile, completo ed
uno dei pochi ambienti grafici professio¬
nali che lavora su PC in ambiente Win¬
dows. Il suo goal principale è quello di
creare effetti speciali e animazioni in
computer grafica di qualità broadcast,
anche se comunque dispone di funzioni
che lo rendono adatto al modelling in
3D ed al rendering in real-time di super¬
aci solide. La bontà del prodotto è in
qualche misura garantita anche dagli in¬
numerevoli premi e riconoscimenti rice¬
vuti nel 1994 da CeBIT, BYTE, PCMaga-
zine e nel 1995 da Sony Computer En¬
tertainment che ha scelto trueSpace2
come strumento di sviluppo ufficiale
sulle console da gioco Playstation. Il
pacchetto è venduto al pubblico a circa
$795, incluso trueCLIPS, un CD-ROM
con oltre 200 textures e 600 oggetti tri¬
dimensionali.
L'estate scorsa (agosto 1995) Caliga¬
ri ha introdotto una versione lite di true-
Space2 denominato trueSpace/SE per
Windows, venduto a soli $149. Questo
ambiente di sviluppo è chiaramente di
categoria «entry level» nel mondo della
grafica e dell'animazione 3D, ma co¬
munque mantiene inalterate molte delle
potenzialità apprezzate in trueSpace2.
Il valore aggiunto di trueSpace2 è
l'interfaccia utente estremamente so¬
bria ed efficace, quasi atipica con la bar¬
ra dei menu e le icone in basso a sini¬
stra, mentre comunemente siamo abi¬
tuati a trovarcele sulla parte alta del mo¬
nitor. Comunque estremamente effica¬
ce sia nell'immediatezza di utilizzo sia
neH'immediatezza della risposta: il mo¬
tore grafico è terribilmente veloce, tan¬
to che su un Pentium a 100 MF(z sem¬
bra di lavorare su una workstation grafi¬
ca. Il segreto di queste incredibili qualità
velocistiche, che rendono possibili ani¬
mazioni grafiche interattive anche su
personal computer, sta nella libreria di
funzioni grafiche 3D adottata da true-
Space2. Per conseguire tale obiettivo
Caligari ha scelto il 3DR della Intel, una
rendering library ottimizzata per girare
su processori Pentium, scrìtta prevalen¬
temente in assembler e che permette
di arrivare in un sol balzo a vette mai
raggiunte prima da alcun sistema perso¬
nale. La libreria sfrutta appieno le qua¬
lità ed il parallelismo interno dei Pen¬
tium, in un modo così spinto che solo
Intel poteva fare; inoltre trae particolare
giovamento nello sfruttare le potenzia¬
lità grafiche di schede acceleratrici tipo
Matrox MGA Millenium.
Così come ogni altra software house
presentata in queste pagine, anche Cali¬
gari propone il proprio browser VRML,
per la navigazione nel cyberspace 3D di
Mark Pesce e compagni. Il codice, di¬
sponibile dai primi mesi di questo anno,
ha il nome di «Fountain» ed è dotato
inoltre di un ambiente di sviluppo deno¬
minato 3D worldBuilder. Anche questo
strumento è stato costruito sulla libreria
3DR della Intel ed è scaricabile libera¬
mente dal Web jwww.caligari.comi che
tra l'altro è denso di interessanti demo
per gli appassionati del settore.
La bontà di questo strumento è stata
sottolineata dall’interesse di mamma
Microsoft, consolidatosi addirittura in
una partnership attivata con la Caligari
che ha visto Fountain incluso in Micro¬
soft Network, per la precisione nel pac¬
chetto di sviluppo denominato «Black-
bird» (annunciato nel gennaio 1996). A
fare buona compagnia alla Caligari ci so¬
no moltissime altre software house del
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
265
VIRTUAL REALITY
dii yiew S« Bookmafk» Qptlons Qlredoiy
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Cybertown Moine Page
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Click on bui! dm si abovc
liiftirmnUon Center
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_lo «aloni itUà n owau
~^r
CYBERTOWN
Una delle prime città virtuali visitabili in 3D sulla rete Internet La home-page è in HTML, ma da
essa si può partire per un viaggio interattivo nel cyberspace tridimensionale di VRML.
calibro di Adobe e Intervista Software.
Presidente di quest'ultima azienda è
Tony Parisi, coautore insieme a Mark
Pesce di Virtual Reality Modelling Lan-
guage e sviluppatore del progetto Acti-
veVRML per Microsoft, proposto alla
comunità scientifica internazionale co¬
me versione 2.0 del linguaggio di de¬
scrizione VRML (notizie a proposito e
demo se ne posso no trovare su
kvww.microsoft.coml www.hyperior.
vcom/intervista/ e sul Web di Caligari),
Caligari, Corp.
1933, Landings Dr
Mountain View
California 94043 USA
Tel: 415390 9600
Fax 415 390 9755
WWW mto//www óàliààr,.coM
Personaggio chiave
Neil McElwee. Vice President of Marketing
Virtus
Virtus Corp. propone diversi stru¬
menti sia per la modellazione 3D sia per
la loro sperimentazione in realtà virtua¬
le. Fra questi possiamo citare Virtus
WalkThrough Pro 2.5 un potente ed in¬
tuitivo programma di visualizzazione 3D
la cui caratteristica saliente è un robu¬
sto ambiente di modellazione ed un am¬
pio set di strumenti per l'editing, il ren¬
dering e la navigazione real-time di am¬
bientazioni sintetiche. Il sistema è di¬
sponibile sia nella versione Windows
che in quella Macintosh ad un prezzo di
$495.
A questo strumento di modellazione
si aggiunge Virtus VR un motore grafico
per l'animazione, sempre realizzato per
ambiente Mac e Windows e venduto a
soli $99. Citiamo quindi Virtus Player,
Virtus Galleries e Virtus Voyager; que¬
st'ultimo è il primo browser VRML per
piattaforma Macintosh e PowerMac, ol¬
tre ad essere già disponibile per piat¬
taforma Windows95.
Questo strumento rende inoltre ac¬
cessibili su Internet le ambientazioni
sviluppate con Virtus WalkThrough Pro
2.5.
Virtus Corp,
117, Edinburgh South Suite 204
Cary, North Caroline 27511 USA
Tel: 919 467 9700
Fax: 919 460 4530
AppleLink: VIRTUS
WWW. |n»p./Avww. virtus.còri]
Strafa
Fondata nel 1988, Strata ha e sta svi¬
luppando dozzine di strumenti software
utilizzati dai creativi di tutto il mondo,
inizialmente solo in ambiente Mac e
Power Mac, ma negli ultimi tempi an¬
che sotto Windows e OS/2. Strata la ri¬
cordiamo anche per aver sviluppato il
gioco MVST per PC e Macintosh, primo
ad essere venduto su CD-ROM in un
milione di copie.
Dalla seconda metà dello scorso an¬
no Strata, grazie anche ad un accordo di
partnership con Evans & Sutherland,
sta investendo molto in ricerca per mi¬
gliorare ulteriormente i suoi prodotti di
punta. L'accordo con E&S è strategico
anche perché oltre ad essere produttri¬
ce leader nel mondo di workstation gra¬
fiche di alto e medio profilo, produce le
schede grafiche acceleratrici Freedom
per PC con Windows NT, estremamen¬
te apprezzate e vendute al mondo.
Fra i prodotti di punta di Strata c’è
StudioPro, giunto alla versione Blitz
1,75, utilizzato nella modellazione tridi¬
mensionale. il rendering e l'animazione
di oggetti ed ambienti in 3D. Studio Pro,
solo in versione per Mac e Power Mac,
utilizza le nuove API di QuickDraw 3D
della Apple incrementando ancor più le
proprie qualità velocistiche; inoltre sono
supportate schede grafiche acceleratrici
PCI e schede multiprocessore (ad
esempio quelle offerte da DayStar Digi¬
tal) per rendere il sistema adatto a sop¬
portare il «peso» delle ambientazioni
virtuali di QuickTime VR, mantenendo
comunque elevato il frame rate. I mondi
virtuali creati con StudioPro possono
inoltre essere codificati in file testuali
VRML, con cui il prodotto è perfetta¬
mente compatibile, per una fruizione re¬
mota. Il prezzo di StudioPro Blitz 1.75 è
stato fissato a $1495.
A questo prodotto se ne affiancano
altri del calibro di Vision 3d 4.0, la ver¬
sione ridotta di StudioPro utilizzata co¬
munemente da progettisti, pubblicitari
ed Art Director ($695); StrataMedia-
Paint 1.1, un digitai video painting pro¬
gettato per aggiungere effetti speciali
ai movie di QuickTime (utilizzato ad
esempio per creare gli effetti speciali in
«Forrest Gump»); StrataType 3d per
creare logo e brochure, StrataClip 3d
Libraries, Fractal terrain Modeler per
creare paesaggi frattali tridimensionali
su Macintosh; StrataVirtual è invece un
real-time renderer per fare computer
grafica fotorealistica interattiva mentre
Strata Instant Replay è utilissimo nella
costruzione di applicazioni multimediali
soprattutto in ambito didattico in quan¬
to riesce a memorizzare in formato
QuickTime tutto ciò che viene prodotto
su schermo. Infine MediaForge è un
multimedia authoring System per Win¬
dows ed OS/2 e, ancora per Windows,
Strata Visual FX è una libreria di effetti
speciali multimediali disponibile in for¬
mato DLL.
Strata Ine.
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266
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
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tuli di pennello naturai-
virtuale, dimensioni file
tenia restrizioni
con potenti strumenti di creazione grafici,
mappatura ed animazione
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modellazione e rendering 3D con uno Interfaccia di
focile utilizzo
CorelDRAW 6 è arrivato!!! Con stupefacente velocità, potenza e
accuratezza e centinaia di miglioramenti, CorelDRAW 6 è la
dotazione di software grafico più robusta disponibile sul
mercato. CorelDRAW 6 offre applicativi software
completi per la creazione di illustrazioni, fotoritocco e
creazione bitmap, nonché per presentazioni gestionali e
multimediali, rendering e animazione 3D. Sono inoltre incluse
otto grandi utility e straordinarie librerie.
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■....
Qualche consiglio sull'EPS
EPS ovvero PostScript, li mondo del desktop publishing è ricco dì sigle a partire
proprio dal DTP, ma EPS, cioè il PostScript, è senza dubbio la più importante, quella
che ha permesso la nascita stessa del desktop publishing. Chi non ha mai «importato»
un file EPS in pubblicazione scagli la prima pietra: ma quanti sanno veramente che
cos'è il PostScript? Cerchiamo di scoprire un po' dì cose utili e curiosità sul Sig.
PostScript...
di Mauro Gandini
Un bel dì a Palo Alto
PARC, ovvero Palo Alto Research
Center, è una sigla importante per il
Desktop publishing: essa indica il labo¬
ratorio di Palo Alto che nel 1970 si pre¬
se la briga di studiare forme meno osti¬
che per avvicinarsi al mondo del com¬
puter, Presero forma nei laboratori
PARC (fondati dalla Xerox) le interfacce
grafiche GUI (Graphical User Interface),
videro la luce menu a discesa e icone,
barre di scorrimento e finestre di dialo¬
go.
Ma non solo: a completamento del
loro lavoro i tecnici del PARC pensarono
bene di aggiungere una tecnologia per
la stampa Laser, per la riproduzione dei
caratteri e per la descrizione della pagi¬
na. Come nella favola de «La bella ad¬
dormentata nel bosco» o nella pubbli¬
cità di un whisky, tutto questo ben di
Dio è stato lasciato «dormire» per ben
10 anni.
Alla metà degli anni '80 ecco che un
fuoriuscito dal PARC crea una propria
società chiamata Adobe e, magari sen¬
za troppa speranza, rispolvera e aggior¬
na questo linguaggio di descrizione del¬
la pagina, lo chiama PostScript e lo va a
offrire alle società che producono stam¬
panti Laser. La prima casa che lo acco¬
glie a braccia aperte è Apple: nasce la
prima LaserWriter e con lei il desktop
publishing.
Chi è il Sig. PostScript
PostScript è un linguaggio in grado di
descrivere una pagina stampata in ogni
sua parte, dalle immagini al testo in es¬
se contenuto. Il fatto di essere un lin¬
guaggio gli permette ovviamente di
«parlare»: si. ma per parlare a chi? Que¬
sto linguaggio consente un dialogo più
veloce e chiaro tra il computer e la
stampante o qualsiasi altro dispositivo
di uscita come per esempio le fotou¬
nità. Quale sia la definizione propria del
dispositivo (in punti per pollice) è un da¬
to che non interessa al linguaggio Post¬
Script, poiché esso descrive le aree per
mezzo di informazioni vettoriali.
Tuttavia, queste informazioni sono
trasmesse sotto forma di un vero e pro¬
prio linguaggio, cioè con una sequenza
di linee di testo cosi come sarebbe un
tradizionale programma in BASIC. Spet¬
ta poi all'interprete che si trova all'inter¬
no della stampante realizzare la pagina
da stampare, prima nella memoria della
stampante stessa per poi passarla sulla
carta solo quando tutta la pagina risulta
essere decodificata nella memoria.
Volendo fare un esempio pratico, il
computer dice alla stampante di dise¬
gnare un cerchio e la stampante natu¬
ralmente sa come si stampa un cerchio:
al contrario di altri tipi di stampanti, una
stampante PostScript, oltre ad avere
memoria, contiene un processore in
grado di comprendere questo linguag¬
gio. Una stampante comune non Post¬
Script non riesce a comprendere cosa
vuole il computer e quindi non stam¬
perà la pagina descritta dal PostScript,
ma si limiterà nella maggioranza dei ca¬
si a stampare come se fosse un testo il
listato PostScript relativo alla descrizio¬
ne del documento.
EPS: il PostScript in capsule
L'evoluzione del desktop publishing
ha portato in breve tempo all'utilizzo del
PostScript anche come formato stan¬
dard nel quale salvare immagini da uti¬
lizzare poi in fase di impaginazione. A
questo punto PostScript è diventato un
vero e proprio standard per l'identifica¬
zione di file di tipo grafico/object orien-
ted e quindi bisognava trovare il siste¬
ma di integrare le informazioni sul sin¬
golo file importato in una pagina, con il
resto degli elementi già presenti.
L'idea è stata quella di creare un for-
!PS-Adobe-3.0 EPSF-3.0
%%Title: C:\MICROGRAFX\ DESIGNER\MC_prova.EPS
%%Creator: Micrografx Graphics Engine
%%CreationDate: Fri Nov 24 11:32:47 1995
%%BoundingBox: 181 0 339 329
%%Pages: (atend)
%%LanguageLevel: 1
%%DocumentSuppliedResources: (atend)
%%EndComments
%%BeginProlog
%%BeginResource: procset RangerDict 1 1
%%EndSetup
%%Page: 1 1
%%PageResources: (atend)
%%BeginPageSetup
%%EndPageSetup
Un file EPS È solamente un elenco testuale di istruzioni da interpretare.
268
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
DESKTOP PUBLISHING
mato di file che contenesse le informa¬
zioni in PostScript, ma che risultasse
come una capsula di una medicina dove
il medicamento è chiuso in una custo¬
dia che all'occorrenza si apre e lascia
uscire il proprio contenuto.
Esisteva tuttavia un problema: il codi¬
ce PostScript è praticamente un elenco
di informazioni sotto forma di testo e
quindi, una volta importato in un docu¬
mento, non si può capire che razza di
immagine era realmente rappresentata
Vi fu chi pensò addirittura di utilizzare il
PostScript per la gestione di tutte le pe¬
riferiche, compreso il monitor: a quel
punto il problema sarebbe stato risolto
alla radice. Stiamo parlando del famoso
cubo nero chiamato NeXT, il computer
studiato da Steve Jobs dopo la sua
uscita da Apple. Questo sistema tutta¬
via non ebbe molto successo e quindi si
pensò di integrare nel file di PostScript
«incapsulato» (EPS - Encapsulated
PostScript) anche una rappresentazione
di tipo bitmap deH'immagine in maniera
tale da dare la possibilità all'impaginato¬
re di poter vedere cosa quel file raffigu¬
rasse.
Ovviamente, solo una parte dei pro¬
blemi fu risolta con questo artifizio: re¬
sta tuttora la limitazione per cui un do¬
cumento contenente un'immagine in
formato PostScript non potrà essere
stampato da una stampante tradizionale
o laser che non supporti questo linguag¬
gio. Al massimo si otterrà una stampa
con la rappresentazione bitmap dell'im-
magme, quindi, di bassa qualità.
P come PostScript,
P come Problemi
Chi lavora nel settore del Desktop
Publishing senza dubbio si sarà scontra¬
to diverse volte con dei problemi impu¬
tabili al PostScript, Si possono identifi¬
care errori di tre categorie: quelli legati
al passaggio dei file da una piattaforma
ad un’altra, quelli di stampa veri e propri
e quelli di trasferimento dei file da un
programma ad un altro. Iniziamo ad esa¬
minare i due problemi più comuni quan¬
do si utilizzano file PostScript passando¬
li da una piattaforma ad un’altra.
Da Windows a Mac o viceversa
Essendo un linguaggio fatto di sem¬
plici istruzioni interpretabili dalle stam-
Prima di salvare un documento di CorelDraw in for¬
mato EPS. il programma o offre una serie di opzio¬
ni: possiamo salvare il testo contenuto sotto forma
di curve o di caratteri, possiamo anche inserire una
immagine in formato WFM o TIF, In questo caso
dobbiamo scegliere il numero di colori e la risoluzio¬
ne, inoltre il programma ci dà anche la possibilità di
indicare quanti livelli di sfumatura vogliamo, se vo¬
gliamo trasformare il file in bianco e nero e altre an¬
cora
panti, il PostScript risulta essere assolu¬
tamente cross-platform, cioè si può
passare da un computer ad un altro co¬
me fosse un testo in ASCII. Tuttavia
esiste un punto debole rappresentato
dal cosiddetto «header», dove vengono
messe sia tutte le informazioni sul file
sia le immagini in formato bitmap per
consentire la visualizzazione dell'Imma¬
gine a video.
Il problema principale deriva proprio
dal file bitmap, poiché esso non è sem¬
pre compatibile tra le piattaforme. Nor¬
malmente sono tre i formati che vengo¬
no utilizzati: PICT, ESPI, TIFF. In am¬
biente Mac viene quasi sempre usato il
formato PICT, che è poco compatibile
con Windows. I formati ESPI e TIFF do¬
vrebbero essere utilizzabili indifferente¬
mente, ma spesso una volta inserita la
nostra immagine nel documento vedre¬
mo apparire solo un box con del testo
oppure più semplicemente un box con
una X al centro.
Questo non significa che la nostra
pubblicazione non possa essere stam¬
pata: nella maggior parte dei casi in fa¬
se di stampa l'immagine verrà perfetta¬
mente riprodotta. Se il file della nostra
pubblicazione viene salvato direttamen¬
te attraverso un programma di impagi¬
nazione che ha entrambe le versioni
Mac e Win, già con tutte le immagini in¬
serite direttamente nel file della pubbli¬
cazione (non solo i collegamenti ai file
esterni), esso potrà normalmente esse¬
re aperto con la corrispondente versio¬
ne sull'altra piattaforma e tutto dovreb¬
be apparire esattamente come appare
su quella di partenza.
Un secondo problema potrebbe es¬
sere legato ai font: passando da una
piattaforma ad un'altra non sempre tro-
Micrografx Designer
offre la possibilità di
scegliere se salvare il
file m EPS senza alcu¬
na altra informazione,
con le informazioni ma
senza l'immagine de¬
scrittiva. oppure con
l’immagine in formato
WMF
Srivtft jdTilonjl
tiene He
Sjlve come
|UnM)ed
Selve :
Adobe Ikoheloi Al CAI) Ami* \
D«*olReieoicb GEMI' GEMI
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EncapiiAVed PotlScic*. WMF Previev.|’EF
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JPEG FJe Interchange f pgl
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Mictogiafc Deagnei 41 |*DS4)
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.ti 1
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
269
DESKTOP PUBLISHING
viamo gli stessi font installati. Siccome
spesso i file EPS contengono sia dise¬
gni sia parti di testo, può esserci un
conflitto, poiché il computer da cui
stampiamo non ha gli stessi font carica¬
ti sul sistema di partenza. Se si tratta di
font classici, normalmente a questa
mancanza sopperisce direttamente la
stampante che ha un certo numero di
font precaricati. In caso contrario dob¬
biamo allineare i due PC, caricando su
entrambi gli stessi font (possibilmente
dello stesso produttore anche se su dif¬
ferenti piattaforme e possibilmente in
formato PostScript). Normalmente in
questi casi le stampanti comunque
Expoil Documnnt
FreeHand consente di
scegliere se inserire
nel file EPS l'immagine
di riferimento o meno
Ecco cosa pud accade¬
re importando un file
EPS con un altro pro¬
gramma. trovarsi di
fronte ad un box con
una descrizione testua¬
le sommaria del tipo fi¬
le e del programma
che l'ha generato.
stampano il documento, ma magari ci
ritroviamo un classico Courier al posto
del font che avevamo utilizzato nella no¬
stra immagine originale.
Per evitare questi problemi possiamo
anche optare per la trasformazione del
testo contenuto in un file in curve; que¬
sta operazione ci assicura la compatibi¬
lità del file, poiché al quel punto non vi
sono più caratteri nel disegno, ma solo
curve. Bisogna tuttavia ricordare che
una tale operazione porta ad un incre¬
mento dello spazio necessario su disco
per salvare il nostro file PostScript, cal¬
colabile tra il 10 e il 50% in più rispetto
al file originario.
Mancata stampa
Capita talvolta, cercando di stampare
un documento contenente un file in
PostScript, di ottenere come unico ri¬
sultato un frustrante segnale di errore.
In questi casi sono tre i problemi più ri¬
correnti.
Font, sempre font
Al primo posto troviamo nuovamente
i font. Anche lavorando sulla stessa
piattaforma possiamo incontrare dei
problemi e in qualche caso i problemi li
abbiamo anche se crediamo di avere in¬
stallati gli stessi font A volte capita che
un Times, non sia lo stesso Times e co¬
si non si riesce a stampare (magari è un
font simile con lo stesso nome di un di¬
verso fornitore).
Anche in questo caso il primo consi¬
glio che possiamo darvi è quello di sal¬
vare i font come curve. Lavorando sulla
stessa piattaforma, abbiamo anche una
seconda possibilità: salvando il nostro
disegno in formato EPS, quasi sempre
ci verrà chiesto se vogliamo salvare
all'Interno del file anche i font utilizzati.
In questo caso. Quando il programma
manderà alla stampante il file Post¬
Script, questo sarà «autosufficiente»
cioè potrà fornire alla stampante sia le
informazioni sul disegno sia quelle sul
testo inserito, ivi compresi i font.
Troppi oggetti
Un disegno salvato in formato EPS
normalmente comprende un certo nu¬
mero di oggetti: quando questo file vie¬
ne inviato alla stampante, essa inizia il
lavoro di conversione da «istruzioni» te¬
stuali in formato PostScript a immagine
vera e propria con ricostruzione punto
per punto della stessa. Se l'immagine è
troppo complessa il numero di punti ne¬
cessari per ricostruirla sarà elevato e
quindi la stampante si potrebbe blocca¬
re segnalando con un messaggio la
condizione di «out-of-memory» (insuffi¬
ciente memoria).
In questi casi possiamo darvi un paio
di consigli. Per prima cosa semplificate
al massimo i vostri disegni, cercando di
diminuire il numero degli oggetti e il nu¬
mero di nodi che li compongono. Vi
consigliamo anche di controllare se per
caso non ci siano degli oggetti che risul¬
tano nascosti, magari dimenticati sotto
altri: purtroppo gli oggetti nascosti oc¬
cupano anch'essi memoria poiché ven¬
gono comunque interpretati e disegnati,
salvo poi ridisegnare sopra l'oggetto
che effettivamente deve apparire in fa¬
se di stampa
Come secondo consiglio vi possiamo
raccomandare di ridurre il più possibile il
numero degli oggetti. Quando possibile
cercate di raggrupparli tra loro: questo
consente di semplificare il file quando
lo si salva in formato EPS e, quindi, ri¬
sulta più semplice da stampare
Sfumature e fusioni
Gli oggetti che contengono sfumatu¬
re o fusione di oggetti con passaggi
multipli da un colore ad un altro sono
dei veri e propri trangugiatori di memo¬
ria. In questi casi sarebbe consigliabile
trasformare questi oggetti o almeno il
loro contenuto in elementi bitmap. Cosi
facendo si migliorano normalmente i ri¬
sultati e si ottengono tempi di stampa
molto inferiori. L'ideale sarebbe poter
creare questo oggetto con un program¬
ma bitmap oriented (tipo Photoshop),
salvarlo in formato Tiff e poi importarlo
270
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
DESKTOP PUBLISHING
La Giostra dei Cavalli
Il miglior divertimento
per grandi e piccini
La Giostra dei Cavalli
Il miglior divertimento
per grandi e piccini
Ecco due immagini che sono assolutamente simili, questa è stata salvata con il testo come testo; la successiva, che è praticamente identica una volta stampata,
denva da un file nel quale il testo è stato salvato come curve la vera differenza sta nella grandezza dei file, nel primo caso abbiamo un file di 191 Kbyte mentre nel
secondo un file di 263 Kbyte.
nel nostro disegno da salvare in forma¬
to PostScript.
Una seconda cosa da non scordare è
quella di limitare il numero di passaggi
di sfumature a 256: il linguaggio Post¬
Script, infatti, non può elaborarne di più
e quelle in più si perderebbero in fase di
trasferimento in formato EPS.
Come abbiamo detto prima anche
combinare e unire gli oggetti, special-
mente se con lo stesso tipo di sfumatu¬
re, po' essere una buona cosa.
Da un programma ad un altro
Il formato PostScript è stato studiato
per poter facilmente trasferire immagini
dai programmi di disegno e quelli di
desktop publishing o di scrittura, un po'
meno per trasferimenti da un program¬
ma grafico ad un altro.
Se salvate un file EPS generato con
CorelDraw e cercate poi di importarlo in
FreeHand potreste avere qualche pro¬
blema: tale operazione raramente ha
successo al 100%, proprio per il fatto
che il formato EPS non è studiato per
trasferimenti di file tra programmi di
grafica, ma solo per l'utilizzo con i pro¬
grammi di Desktop Publishing e con le
stampanti.
I produttori di programmi per il Desk¬
top Publishing inseriscono nel loro
software appositi filtri che sono in gra¬
do di interpretare differentemente i file
EPS generati da un prodotto di grafica
rispetto ad un altro. Ciò perché eviden¬
temente è loro interesse fornire la mas¬
sima compatibilità con tutti i programmi
e naturalmente avere la massima preci¬
sione di riproduzione. Un produttore di
un programma di grafica ha molto me¬
no interesse a creare la possibilità di in¬
terscambio di file con un programma
concorrente.
Il nostro consiglio è quello di utilizza¬
re altri formati nel momento in cui ci
sia questa necessità di trasferimento
da un prodotto ad un altro. Per esem¬
pio esportare il file in formato CGM
(Computer Graphics Metafile) è senza
dubbio la cosa migliore, visto che que¬
sto formato è stato messo a punto pro¬
prio come standard. L'unico problema
resta quello che il trasferimento in
CGM comporta il fatto che tutti i testi
vengono convertiti in curve e ciò po¬
trebbe non essere gradito (specialmen¬
te se c'è la necessitò di modificare i te¬
sti contenuti nel disegno dopo il suo
trasferimento). Il trasferimento può an¬
che avvenire nei formati che la piat¬
taforma utilizzata offre proprio per que¬
sta funzione. Nel caso di Macintosh è
consigliabile il formato PICT mentre sot¬
to Windows abbiamo a disposizione il
formato WMF (Windows Metafile). Ulti¬
ma possibilità, se proprio non siete riu¬
sciti ad utilizzare nessuno di questi for¬
mati, è quella di utilizzare il formato Tiff.
Questo formato deve essere considera¬
to proprio l'ultima spiaggia, poiché es¬
sendo un formato bitmap e dovendo ri¬
produrre invece elementi di tipo object
oriented, ciò avverrà con un notevole
decadimento della qualità e il file proba¬
bilmente avrà un ingombro notevole.
Conclusione
Come abbiamo visto esistono diffe¬
renti problemi nell'utilizzo dei file EPS
anche se il PostScript comunque è uno
standard di eccezionale valore. In prati¬
ca abbiamo tre possibili errori primari: i
font utilizzati nel file non sono disponibi¬
li sulla stampante e nemmeno sul com¬
puter a cui tale stampante è collegata; il
file EPS è troppo complesso per la me¬
moria disponibile sulla stampante; state
cercando di utilizzare un file EPS per il
trasferimento di un’immagine da un
programma di grafica ad un altro.
Ora che conoscete questi possibili
problemi, speriamo non abbiate più da
meravigliarvi se il vostro computer vi
mostrerò dei messaggi di errore quando
stampate un documento contenente un
file PostScript. Kg
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
271
A BASE
D A ì
DAO (+SQL), con VB e VBA
Primi esperimenti
Una delle novità più interessanti, soprattutto dal punto di vista tecnico, presente
nell'accoppiata Windows 95 & Office 95, è costituita sicuramente dalla diffusione della
tecnologia DAO a tutti i livelli, al punto che in pratica DAO è diventato un "servizio"
del sistema operativo Windows 95
di Francesco Petroni
Per DAO si intende una modalità
standardizzata di accesso ai dati. In con¬
creto si tratta di una serie di istruzioni di
programmazione utilizzabili in qualsiasi
programma scritto con qualsiasi tipo di
VB, il Visual Basic normale e il Visual
Basic for Application, utilizzato nei pro¬
dotti Access, Excel e Project della Mi¬
crosoft. Manca ancora all'appello il solo
Word.
L'altra sua caratteristica principale,
stiamo parlando di DAO, è che si tratta
di una tecnologia Object Based (DAO =
Data Access Object). Questo significa
che ogni elemento del database, il data¬
base stesso, le varie tabelle, i vari cam¬
pi di ciascuna tabella, ecc. sono "ogget¬
ti", sono quindi caratterizzati da una se¬
rie di proprietà, che si possono leggere
o settare, e da una serie di metodi che
agiscono su di essi.
DAO nasce in Visual Basic 3.0 e in
Access l.x. Già all'epoca era possibile
scrivere "pezzi di codice" ambivalenti,
che potevano "girare" in ambedue gli
ambienti.
La tecnologia DAO, ora con VB4 per
Win95 e con Access 95, viene confer¬
mata e ne viene allargato l’uso anche
ad Excel 95. In questo articolo ap¬
profondiremo soprattutto questo aspet¬
to, ovvero lo sfruttamento della tecnolo¬
gia DAO direttamente dalle Macro di
Excel.
Soprattutto Excel 95
A mio personalissimo parere la più
grossa novità presente in Excel per
Windows 95, rispetto alla precedente
versione 5.0, è costituita proprio dall'in¬
troduzione della tecnologia DAO, con la
quale viene, per certi versi, semplifica¬
to e reso più diretto l'accesso ai dati
esterni.
Excel è diffusissimo in tante Azien¬
de. In tali Aziende l'ostacolo più fre¬
quente per la sua utilizzazione ottimale
è costituito dalla necessità di sfruttare
dati esterni, dati quasi sempre già pre¬
senti in Azienda, e disponibili nelle più
svariate forme. Una volta portati in Ex¬
cel (il problema è proprio il come por¬
tarli) questi dati possono subire qualsia¬
si tipo di manipolazione, di tipo statisti¬
co, di tipo grafico, ecc. tutte operazioni
per le quali Excel è adattissimo.
Prima di parlare di DAO, che in prati¬
ca costituisce una nuova modalità di
estrazione dei dati, dobbiamo ripercor¬
rere la breve storia dell'evoluzione delle
funzionalità di accesso ai dati esterni
nei fogli elettronici, In questa storia
possiamo individuare tre momenti
"storici".
All’inizio c’erano solo funzionalità, più
o meno esterne, di conversione di for¬
mato (ad esempio da DBF a WKx) e
funzionalità, solo interne e quindi opera¬
tive solo su dati già importati, di analisi
di file testuali di tipo "fixed lenght", la
cui finalità è quella di ripartire corretta-
mente i dati, una volta portati sul foglio,
nelle righe e colonne di destinazione.
Poi sono nati gli "estrattori" intelli¬
genti, parliamo del DataLens del Lotus
3.x e del Q+E del Microsoft Excel 2.x
Intelligenti nel senso che è possibile im¬
postare delle regole in fase di estrazio¬
ne in modo che i dati letti vengano fil¬
trati "all'origine", ad esempio selezio¬
nando i record desiderati, oppure i cam¬
pi desiderati.
Figura 1 -DAO, primi
esperimenti - Ecco il
DAO.HLP - La gerarchia
degli Oggetti
La tecnologia DAO, Data
Access Object, nata con
la versione 3 0 di Visual
Basic e con la versione
I 1 di MS Access, consi¬
ste in una nuova moda¬
lità di accesso a Dati, ba¬
sata su una filosofia
Ob/ect Based il Databa¬
se. le sue Tabelle, i Cam¬
pi delle Tabelle, gli Indici
delle Tabelle, ecc sono
definibili e manipolabili
come oggetti Questa
tecnologia viene ora, con
Windows 95. in un certo
senso, promossa m sene
A Diventa parte del si¬
stema operativo ed è sfruttabile anche da altri applicativi. I file relativi a DAO, Quindi le DLL, gli Help, ecc risie¬
dono in una directory comune.
272
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
La Microsoft, ai tempi di Excel 5.0,
ha proposto un prodotto di estrazione di
tipo "stand-alone", che si chiama MS
Query, molto potente, ma anche molto
impegnativo per la macchina, in quanto
viene richiamato come OLE Server. MS
Query utilizza un ambiente operativo di
tipo QbE e genera un comando SQL.
MS Query può essere anche richiamato
attraverso una macro di Excel
Oggi invece, con la tecnologia DAO,
è possibile utilizzare, in programmi scrit¬
ti con i vari prodotti, istruzioni che ese¬
guono un accesso diretto. Rispetto a
MS Query viene in pratica saltato un
passaggio, per cui il collegamento ai da¬
ti esterni è sensibilmente più veloce. Se
poi a questa velocità si aggiunge l'au¬
mento generalizzato delle prestazioni
dovuto ai motori 32 bit di Windows 95
e Excel 95, si vede come in definitiva si
aprano tante nuove possibilità nell'utiliz-
zo di dati prelevati anche da grosse ban¬
che dati.
Gli oggetti di DAO
Vediamo, nelle prime tre figure a cor¬
redo dell'articolo, alcune videate prele¬
vate dalla documentazione in linea di
DAO. Non esiste, nei manuali standard
di Office 95, traccia della tecnologia
DAO, quindi ci si deve appoggiare sugli
Help, installati assieme alle DLL dalla
procedura di Setup di Office 95.
Nella prima figura vediamo l'organiz¬
zazione gerarchica dell'oggettistica
DAO. Ad esempio, partendo per sem¬
plicità dall'oggetto Database, si vede
come questo contenga una collezione
di TableDef (ovvero di definizione di ta¬
belle) e come una singola TableDef con¬
tenga una collezione di Field (ovvero di
campi della tabella) e una collezione di
Index, ognuno dei quali contiene campi
di indicizzazione, e cosi via.
Nella seconda figura vediamo una ti¬
pica videata dell'Help di DAO, dal quale
si possono aprire finestre con esempi,
immediatamente copiabili, di program¬
mazione DAO.
Office 95 in italiano scarica gli Help di
DAO in italiano. Per i nostri esperimenti
abbiamo però preferito utilizzare la ver¬
sione originale, che è risultata più com¬
pleta.
Nella terza figura invece vediamo
DAO dal punto di vista di Excel 95. In
pratica quando si scrive un program-
DATA BASE
ma, e si è quindi su un foglio di tipo
Modulo di Excel, è possibile attivare il
Browser degli oggetti (che si chiama
Visualizzatore degli Oggetti) che propo¬
ne una ricchissima serie di oggetti
DAO Anche in questo caso le opera¬
zioni sono facilitate.
In definitiva la documentazione è suf¬
ficientemente completa, anche se. dato
il taglio profondamente tecnico della
tecnologia DAO, sarebbe molto como¬
da anche un’esauriente manualistica
cartacea.
Cosa faremo
Nella figura 4 vediamo, in un foto-
montaggio basato sulla Finestra delle
Relazioni di Access 95. i nostri tre Casi
Studio Abbiamo un primo caso di tipo
monotabella, la tabella si chiama Perso¬
ne. sulla quale eseguiremo gli esperi¬
menti più semplici. Abbiamo poi un ca¬
so con tre tabelle, relazionate in cascata
tra di loro, relative a Regioni, Province e
Comuni, e che utilizzeremo per fare del¬
le ricerche a cascata. L'ultimo caso stu-
Figura 2 - DAO. primi
esperimenti - Ecco il
DAO.HLP ■ Il problema
della documentazione
Il materiale per DAO. e
Quindi i hle DLL. i file
HLP. ecc.. risiedono in
una specifica cartella
generata dalla procedu¬
ra di installazione di Of¬
fice 95. L‘Help il linea e
molto importante in
quanto, attualmente, e
l'unica forma di docu¬
mentazione disponibi¬
le Abbiamo preferito
utilizzare quello della
versione in inglese, in
quanto quello della ver¬
sione in italiano pre¬
senta alcuni disallinea¬
menti Disseminati nel¬
le pagine dell'Help Ci
sono esempi importan¬
tissimi per capire le va¬
ne istruzioni
Suk Mfttiod
Locala» th» rtcora m a fi .ndaied tabla-typa Recordaci objacl inai satisfa» tha spacifiad cntarta ter th»
orort nfeK and malta» that rtcord tha cvT».hJr*CWd
Sfata»
rafcfa.Seek compmnaon. km/1. km/2
Tha Saak matftod syntex ha» tha teflOMog pan»
Part _ P—criptica _
Saak Maihod Eimwpla
Thn a
k to locata tha fast record in tha Pubkshet» tabia whara tha PublD fiald is
3. usmg tha airstmg pnmary kay «'dai
Dia dbaBibllo Jls Database, rttPubliahece Sa Recordset
• Open a database.
Set dbsBibilo - DBEngine.«orkapacea(0).OpenDatabaae("Sibilo.mcto-)
' Open a cabla.
Set ratPubllabers - dbaBiblio.OpenPecordaetfPubllahara"»
ratPubliahara.Index - -Frisar yJCey" ' Define current index.
catP«d>liabeca.Seek —, 3 Seek record.
tt ratPubilahera.NoKatch Tben...
Ttea arampia use» tha OpenD atabac e mathod to dirseli* ootn
Figura 3 - DAO, primi
esperimenti - Excel 95
VÓA - Il browser degli
oggetti
Il visualizzatore Ibrow-
ser) degli oggetti di Ex¬
cel serve ad evitare di
dover scrivere comple¬
tamente a mano le va¬
ne istruzioni. C'è una
specifica sezione DAO.
che elenca tutti gli og¬
getti e per ciascuno di
essi tutte le proprietà e
i metodi che agiscono
su di essi II browser è
anche una comoda
scorciatoia per la con¬
sultazione dell'help.
che. come detto. 6 at¬
tualmente l'unica fonte
di documentazione
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
273
DATA BASE
dio coinvolge quattro tabelle: Clienti,
Ordini, Righe e Articoli, ed ha quindi
una complessità superiore alle altre, ma
sempre medio-bassa.
Eseguiremo una serie di esercizi
usando, come prodotto di partenza, Ex¬
cel 95 e facendo delle "puntatine" in Vi¬
sual Basic 4.0 e in Access 95. Gli eser¬
cizi saranno di complessità via via cre¬
scente.
C'è da dire che l'ambiente di pro¬
grammazione di Excel 95 è lo stesso di
quello di Excel 5.0 con due "varianti".
La prima è, ovviamente, la possibilità di
inserire istruzioni DAO, che, se utilizza¬
te, rendono la procedura non compatibi¬
le con Excel 5.0. La seconda è costitui¬
ta dal fatto che le istruzioni VBA sono
ora in inglese. In pratica:
- se scriviamo, in una procedura Ex¬
cel 95, le istruzioni in italiano, queste
vengono immediatamente tradotte in
inglese,
- se utilizziamo in Excel 95 una proce-
Figura 4 - DAO, primi
esperimenti - La strut¬
tura delle Tabelle nei
tre casi studio
Per poter capire i vari
esperimenti che con¬
durremo occorre innan¬
zitutto conoscere la
struttura delle Tabelle
utilizzate nei nostri tre
Casi Studio II primo
caso è di tipo "mono¬
tabella e la tabella si
chiama Persone II se¬
condo tiguarda Regio¬
ni, Province e Comuni
d'Italia e quindi tre ta¬
belle Nel terzo caso
studio le tabelle sono
quattro Clienti, Ordini,
Righe ed Articoli ,
dura scritta, in italiano, con Excel 5 la
stessa, miracolosamente, funziona,
- se utilizziamo in Excel 5 una proce¬
dura scritta, m inglese, con Excel 95 la
stessa, miracolosamente, funziona
Insomma, in tutti i casi è garantita la
compatibilità,
Disiai «lairi >|fc|rl<r| -1 -I »l*l MM d
/lai alalalBl ylxMalal --I ti
MATRÌCOLA
Pulttio
COGNOME
□ITA
QUALIFICA
LOGICO
DATA
IMPORTO
PERC
ROSSI
ROMA
IMPIEGATO 1
VERO
10/02/SS
6538000
0.12
VERDI
MILANO
OPERAIO II
VERO
29/09/29
1835000
0.2
BIANCHI
TORINO
IMPIEGATO 1
FALSO
15/03/78
3999000
0.18
FUCSIA
FIRENZI
IMPIEGATO 1
FALSO
08/12/64
6394000
0.03
GIALLI
NAPOLI
IMPIEGATO II
VERO
13/06/76
1223000
0.09
MARRONI
ROMA
FUNZIONARIO
VERO
28/10/82
6059000
0.06
ROSA
ROMA
OPERAIO II
FALSO
25/04/58
3062000
0.11
NERI
TORINO
IMPIEGATO II
VERO
15/09/85
4868000
0.15
ROSSI
GENOVA
IMPIEGATO 1
FALSO
25/01/79
1711000
0
TURCHESE
PALERMO
IMPIEGATO II
FAL50
09/12/75
5644000
0.06
ARANCIO
PALERMO
OPERAIO II
VERO
22/11/57
1330000
0.07
VIOLA
TORINO
OPERAIO 1
VERO
23/00/67
1407000
0.19
BLU
NAPOLI
IMPIEGATO 1
FALSO
27/05/57
1613000
0.01
AZZURRI
ROMA
OPERAIO!
VERO
12/04/61
3109000
0.07
6RI6I0
GENOVA
OPERAIO 1
FALSO
10/11/81
1471000
0.1
BORDEAUX
MILANO
FUNZIONARIO
FALSO
17/07/60
5427000
0.13
ROSSI
NAPOLI
FUNZIONARIO
VERO
09/02/73
946000
0.06
VERDI
/ hi
TORINO
IMPIEGATO 1
FALSO 04/02/81
Somm*«0
4111000
J
0.18 •
*ir
<àlLAÌ?l 7 l a -lel.<rl
)i > , ui tiisniisiéixli
Sub PROVAIu
Dim DB A» dat«b«»«, RB Aa cecordaet, T() Aa Strino
Sat DB - opandatabaae( "C i \DA095N PPOVADAO.HDB”)
Sac RO - DB.OpanRacordaat("NOHI", dbOpenTable»
RaDlai P (RS.flclda.Count)
Por 1 • 0 To RS.Plalda.Count - 1
P(Z| - RS.Plelda(Z).Name
WaKt
Sheeta("POGLIO").Cullati, l|.Realca(l, Rfl.Plelda.CountJ -P<)
Bbeata ("fOGLIO"!.Range|"A5"|.CopyPromRacordaet RS
End Sub
Sub PULISCI()
Ranoa(“A5", Ranga.End(MlToRlght).End(xlDoen) I.Saleot
Se lectlon.ClearContenta
Pange("A5").Salect
End Sub
Figure 5. 6 - DAO. pri¬
mi esperimenti - Excel
95 - Metodo CopyRe-
cordSet - Output e Li¬
stato
Facciamo subito un
semplice esperimento
che ha come finalità
quella di “scaricare "
nel foglio Excel una ta¬
bella presa da un data¬
base esterno Sul foglio
abbiamo piazzato due
Pulsanti, uno che ese¬
gue l 'operazione e uno
che pulisce l'area occu¬
pata dai dati, e che va
utilizzato prima della
estrazione successiva
Nella parte Listato
dell'esercizio possiamo
vedere , fra le altre
istruzioni che descrivia¬
mo nel testo, l'istruzio¬
ne CopyRecordSei.
che copia, a partire da
una data cella, l’insie¬
me dei dati definito co¬
me RecordSet Da no¬
tare che ora Excel 95
utilizza comandi di pro¬
grammazione in lingua
originale.
Il metodo CopyRecordSet
Abbiamo preparato un foglio con due
Pulsanti (vedi figure 5 e 6). Il primo ser¬
ve per eseguire un' estrazione di dati da
una Tabella esterna per poi riversarli sul
foglio a partire da una data cella II se¬
condo pulsante serve per ripulire il fo¬
glio dai dati così estratti Esaminiamo
subito le istruzioni nel listato della prima
procedura:
- dichiarazioni delle variabili,
- definizione dell'oggetto Database, il
database MDB (formato Accessi, che si
chiama PROVADAO.MDB.
- definizione dell'oggetto RecordSet,
la tabella NOMI presente nel database
PROVADAO.MDB,
- scarico, nel vettore F(), di tutti i no¬
mi dei campi, utilizzando la proprietà
FieldsCount e la collezione FieldsO.Na¬
me,
- scarico del vettore F() come intesta¬
zione delle colonne (a partire da A4),
- scarico dell'intero RecordSet a parti¬
re da A5.
Trattandosi del nostro primo esperi¬
mento vanno fatte una serie di conside¬
razioni. È necessario dichiarare le varia¬
bili di tipo Database e di tipo RecordSet
solo nel caso in cui tali variabili fossero
utilizzate in più procedure. Nel nostro
caso potevamo evitarlo.
Potevamo evitare anche lo scarico
delle Intestazioni delle colonne, nel ca¬
so in cui queste fossero state fisse e
quindi avremmo potuto scriverle diret¬
tamente sul foglio. In pratica per scari¬
care i dati, senza le intestazioni, basta¬
vano solo tre istruzioni. Al momento
della definizione dell'oggetto Record-
274
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
l'.Mtiri
Rnr>
Muntoli £
DATA BASE
\ Muntoli I ■< H
D I
DI
PROVASI)
Di» DB A* DATABASI
fi - Application.GetOpenrilenane("File Accesa
Set DB • OpenDetabaae(fi)
C - 1
for I - 0 To DB.TableDela.Count - 1
TI • DB.TableDefa(X).Nane
I* taft(TI, «) <> M HSya“ Then
Sheeta("roOLXO").Cella(4. C» - TI
R - 5
Set RS • DB.OpsnRacocdset(TI)
for L - 0 To RS. fleIda.Count - X
fi - RS.fleIda (L) .Nane i Sbasta ( TOOLXO") .Cella (R, C) - fi
DI - RS.fle Ida(L)i Sheeta("fOGLlO").Calla(R, C ♦ 1) - DI
R - R ♦ l
Next L
C - C ♦ 2
End Xf
Next t
End Sub
Figure 7, 8 ■ DAO, primi esperimenti - Lettura della Struttura del Database da Excel 95
Questo programma, che può utilizzare qualsiasi database in formato MDB, ne individua le vane Tabelle e di ciascuna tabella legge Struttura e Contenuto del primo
Flecord I risultati di queste analisi vengono incolonnati nelle celle del foglio Excel Nei vari esperimenti proposti utilizziamo anche le varie istruzioni che servono per
scaricare dati nelle celle del foglio
Pciv.t. Sub rot»_BBlCHo*(l
»l" »l U S1TJJAÌE
Set DB - OpenDatabaae("Ci\DA095N BASEDAT!.RDB“)
C - 1
fot I - 0 To DB.TableDete.Count - l
TI • DB.TableDafa(X).Name
Xt Left(TI, 4) <> “RSya" Then
Bai RS • DB.OpenRecordaet(TI, dbOpenTable)
• • 5
O.Ro* - Oi O.Col • Cl 0 • TI
r - RS. rie Ida. Count - 1
fot t • 0 To F
ri-RS.rioide (L) .Naa»
DI -RS.rielde(L)
O.Roe - L ♦ 1
O.Col • C
o - ri
O.Col -Cai
0 • DI
R - R ♦ 1
Next L
C • C ♦ 2
>£nd ir
Next X
End Sub
xIMbIoI •-'M tUI tilnli&lelel Fw 3 OM
T 3 17 ■ /U1 * lB| * lal a-l yj
Iud provali)
Ut D • opendatahaatCoi \daoBS\pcovadao.adh')
>*t R - D.Op«nPecotd»«t("noal”(
Sbatta Crocilo") .Celiali, I) • ~IUttlcoU~
Sheeta("foglio").Celiali, 2) • "Cognoae"
Sheeta(-Eoolio-).Celiali, 1) - Tapoito"
0-2
Do Ohi le Sor. IL SONI
X • R'(MCCICOU)
Sheetareoolio*).Celiato, 1) • X
r - R'Icoonoae)
Sheeta('Codilo').Celialo, 2) • T
Z > R 1 (laporto]
Sheeta(-toolio").Celiato, » • Z
R.Rovelexti 0 • 0 ♦ l
Loop
End sub
Figura 9 - DAO, primi esperimenti ■ Lettura della Struttura del Database da Visual Basic 4.0.
In questo fotomontaggio vediamo come sia possibile realizzare con il Visual Basic 4.0 lo stesso programma DAO visto in Excel 95 Come si vede il programma 6
assolutamente identico per quanto riguarda le istruzioni di accesso al database e di lettura delle sua caratteristiche. Variano ovviamente le istruzioni di visualizzazio¬
ne. In particolare in VB utilizziamo, per vedere i dati della Struttura del Database, una griglia che si chiama C Per poter "risparmiare una figura " abbiamo compres¬
so il listato, togliendo le indentature.
Figura 10 ■ DAO, primi esperimenti - Excel 95 ■ Scorrimento semplice con il metodo MoveNext
Il metodo CopyRecordSet é utilissimo e velocissimo. Non va bene però quando alla lettura dei dati esterni si voglia associare anche una loro elaborazione, da ese¬
guire in concomitanza con lo scarico dei dati sulle celle del foglio. In questo caso occorre sfruttare un meccanismo di scorrimento, record per record, basato sulla
classica struttura di programmazione Do Whìle Not Eof MoveNext. Loop, da eseguire sul RecordSet
Set si può specificarne il tipo tra:
Table, una tabella normale,
Dynaset, una query con dati aggior¬
nabili,
SnapShpt, una query con dati non ag¬
giornabili. È importante definire, o perlo¬
meno conoscere, il tipo di RecordSet, in
quanto alcuni metodi possono agire so¬
lo su alcuni tipi di RecordSet e non su
altri.
Sulla procedura che fa "pulizia" non
c'è nulla da dire, se non il fatto che vie¬
ne selezionata tutta la zona piena a
partire da A5. Le varie istruzioni sono
quelle che "vanno fino in fondo", indi¬
viduando automaticamente la dimen¬
sione della zona effettivamente piena
di dati.
Non solo i dati
Vi proponiamo una coppia di esercizi
identici, il primo realizzato con Excel 95
e il secondo con Visual Basic 4.0 (vedi
rispettivamente figure 7, 8 e 9). Per
quanto riguarda quest'ultimo prodotto
lo abbiamo usato come se fosse una
versione 3.0. Non ne abbiamo sfruttato,
per ora, i controlli Windows 95 e le
istruzioni DAO sono le stesse che
avremmo potuto già usare nella versio¬
ne 3.0.
Per vedere i dati abbiamo usato il fo-
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
275
DATA BASE
■!l.*H»ldl
)Su*> PP0VA3 ()
Set DB ■ opendatabaae ("CiNDAOPSN PPWADAO. !U>B">
Set PS - DB.OpenPecordaetl-NOMl")
Sbeeta|"FOGLIO") .Celiali, 1} • "Matricola"
Sheeta{"FOGLIO").Celiali, 2) - "Cognome"
Sbeeta("FOGLIO").Celiali, 3) - "Importo"
SheetarrOGLIO") .Celiali, 4) * "Pere."
Sheatai"FOGLIO").Celiali, S) * "Calcolo"
no • 2
Do Ubile Hot PS.COri)
Vi • RS>(matricole): Sbeeta{"FOGLIO").Cella{PO, 1) • VI
V2 • PS•(cognome)« Sbeeta<"FOGLIO").Celle{PO. 2) - V2
V3 • PO•[importo): Sbeeta{"FOGLIO").Caila{PO. 3) • V3
Pange(Cella{PC, 3), Cella(PC, 3)).Selecti Selectlon.NimfterFormat • "M,
V4 • PS•(percentuale]: Sbeeta{"FOGLIO").Cella|RG, 4) • V4
Pange«Cella{PG, 4), Cella(PG, 4)).Select: Selectlon.NimfcerFormat - "0.
V5 • V3 • V4: Sbeeta{"FOGLIO").CellalPG, 5) • VS
Pange{CailaiPG, S), Cella(PO, S)).Selecti Selection.NimfcerFormat • "M,
PS.RoveMeat « PO • PG ♦ 1
Loop
Pange{"Al").Selact
Fnd Sub
«|.|.|.<\m.**,/TS*7-M.J
il— - - -
r
KtlBl<T| ^|r.| 11/1.1 ì.\j.\ Jal-elF
IMPORTO
TORINO 3400000
NAPOLI 5000000
ROMA 1315000
TORINO 6631000
GENOVA 3401000
mnn
Sub FPOVA4U
SI • "3ILICT COGNOMI.CITTA,IMPOSTO FBOB NOMI OPDIP »T COGNOMI"
MagBoa SI
Din» V{) Aa String
Set DB • opendatabaae ("C j\DA095\PP0VADA0.MDB")
Set PS - DB.OpenRecordaet(SI, dbOpenSnapahot)
PeDlm V(PS.Fialda.Count)
Fot X - 0 To PS.Flelda.Count - Il V|X) • PS.Fle Ida(X).Marne : Ne.t I
Sbeeta{"FOGLIO").Celiali, l).Beaire<l, PS.Flelda.Count) • V||
Sbeeta{"FOGLIO").Range{"A2").CopyFromPecordaet PS
End Sub vi
> H|.|.|^M«M./T5g 7M i _ .r
j BARATI A FIRENZE «H4000
_ i -ir
No Sommo-) —r~
figura II - DAO. primi esperimenti - Excel 95 - MoveNext e maggiore interazione con il foglio
Qui vediamo, ma per molivi di spazio ne mostriamo solo il listato, un programma che, oltre a scorrere, con il sistema visto prima, via via i vari record del Record-
Set, esegue dei calcoli Iinserisce una colonna con un dato calcolatoI e sistema la formattazione dei nostri dati Anche in questo caso i nomi dei campi li abbiamo in¬
seriti da programma Iin quanto ipotizziamo di conoscerli a prioril e non li leggiamo dal RecordSet.
Figura 12 - DAO, primi esperimenti - Excel 95 - In fondo basta una istruzione SOL
Il RecordSet può essere una Tabella, un Dynaset lovvero una Query "aggiornabile "> oppure uno Snapshot, ovvero una Query non aggiornabile, più veloce e sicura
quando i dati non debbano essere aggiornati Per definire un RecordSet 6 sufficiente definire una istruzione SQL In questo fotomontaggio vediamo sia il program¬
ma DAO sta, sullo sfondo, il risultato della sua esecuzione
BELECT CUENT1CLINOM AS CUEHTE. CLIENTI.CUCfT AS SEDE.
OROINI.ORDNUM AS [NUMERO ORDINE). ORDINI.ORDDAT AS DATA
Suiti[[RJGQTAJ"]ARTPR£H AS TOTALE
FROM ARTICOLI INNER JOIN [(CLIENTI INNER JOIN ORDINI ON
CLIENTI.CLICOD ■ ORDINI.ORDCU) INNER JOIN RIGHE ON OROINI.ORDNUM ■
RIGHE.RIGORDI ON ARTICOLIARTCOD • RIGHE .RIGARE
GROUP BY CLIENTI.CUNOM. CLIENTI.CUCR. ORDINI.ORONUM.
ORDINI.ORDDAT
ORDER BY CUENTI.CUNOM:
(SOUERYUHO Sa— Qua*.
jgjxj
NOMINATIVO
sede Inumerò
DATA | TOTALE |
«
►
BIANCHI MARIO
MIIANO
00012
09/0.1/93
749 000
ENEL
ROMA
00007
07/07/93
6? 100
ENEL
ROMA
00019
25/04/93
20 700
ENI
ROMA
00016
01/04/93
S 000
ENI
ROMA
00077
02/05/93
71 500
IININVFST
MILANO
00003
09/07/97
67 600
_
GIALLI BRUNO
TORINO
00013
16/03/93
3 600
n«oM i< 1 ■ 11
T ► Inl>■
c< 22
«•*»
Figure 13,14.15 - DAO,
primi esperimenti - La
stessa SOL da MS Ac¬
cess 95, da ZB 4 0, da
Excel 95 Abbiamo ap¬
pena detto e dimostrato
che un RecordSet può
essere ottenuto sempli¬
cemente utilizzando
un'istruzione SOL In
queste tre figure, me¬
glio commentate nel te¬
sto, vediamo la stessa
istruzione SOL, utilizza¬
ta in MS Access 95 per
generare una Query,
utilizzata in ZB 4.0 per
generare la stessa
query che riversa il suo
risultato in una DBCnd
e infine utilizzata in Ex¬
cel 95. Possiamo affer¬
mare che per sfruttare
bene DAO è necessario
saper maneggiare bene
anche SOL
glio di Excel e una Griglia, quella norma¬
le, di Visual Basic.
Il programma esegue due cicli FOR
NEXT. Il primo scorre tutte le tabelle del
database, "zompando" quelle di sistema
che cominciano con MSys, il secondo
scorre, nella singola tabella, tutti i campi.
Le tabelle appartengono alla collezione
TableDefs(l), i campi alla collezione
Fields(L).Name. Ogni RecordSet ha, tra
le altre, la proprietà FieldsCount che ne
indica il numero totale dei campi.
Oggetti, proprietà, metodi, come si
può vedere dai listati, sono identici in
Excel e in VB.
Il metodo MoveNext
Il metodo CopyRecordSet è formida¬
bile ma non permette di eseguire, sui
Pigiai alaJ?l nin-laM "M rUI nini i<l-ei r
NUMERÒ ORÓINC DATA
TOTALE
Sub PPOVA4 0
Dim S Aa Stnng • 1000
Open -CiNDAO95\HIAB0L.TXT" for Blnary Aa MI
Get fi, , S
Clone MI
Set DB • opendatabaae("Cr\DA09SN BASIDATI.BDB"I
Set PS * DB.OpenPecordaet{S, dbOpenSnapahot)
Sbeeta("FOGLIO").Pange("A3").CopyFromPecordaet Pfl
End Sub
276
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
DATA BASE
Figure 16, 17 ■ DAO,
primi esperimenti - Co¬
struzione. in modalità
interattiva, della regola
SQL.
In questo esercizio,
realizzato per comodità
con Visual Basic 4.0,
vediamo come sia fa¬
cilmente costruibile
una SOL personalizza¬
ta. scegliendo i campi
desiderati lo tutti o al¬
cuni!, un paio di condi¬
zioni Iimporto compre¬
so tra due valori! e il ti¬
po di ordinamento lira
due possibili! Vediamo
anche come il listato
sia relativamente suc¬
cinto Può diventare un
po ' più lungo se si in¬
seriscono ulteriori "va¬
rianti " nelle modalità di
estrazione Una volta
disponibile l'istruzione
SOL. l'estrazione attra¬
verso il DataControl e il
riversamento nella DB-
Grid sono immediati.
r miti
P CODICE
P COGNOME
P NOME
P CITTA
P DATA
P IMPORTO
■ o. f i tonno
3000000
r Po* Cotfic*
* Pot Coortm
SELECT COO.COGNOME
NOME,C1TTADATAJMPORTO FROM
PERSONE WHERE IMPORTO».1500000
ANO IMPORTO<-3000000 OROER BY
i06N0MI
IBKlDMal
COPI NOME~
1117 MANUEL
1309'SANDRO
1959 CARLO
1991 ANDREA
1827 EVARISTO
1623 TEMISTOCLE
1661 MARIO
1256’ MASSIMO
1300' SE BASTIANO
1173 ANDREA
mMAflm
T&jSNóar ~ idttà~
ARANDONE 10RINÒ Q2/Ì0/29
ARDUINI GENOVA 0*702703
BALDINI l&tNffiK f 12702/10
X
BARIONI
BAZZARA
'BERMI
BERNINI
BIANCHI
BILZ1
BLACK
-BLU
NAPOLI
FIRENZE
BARI
ROMA
GENOVA
NAPOLI
GENOVA
■NAPELLI
03702716
'25/01/0*
127(0/06
02/02/09
1WJ2/10
03702/10
14/10703
-2UBUBL.
Di» SI
-TTmI
7710000
2906000
2004000
:^o«no
2369000
2633000
Sub CHI ASOLI)
SI - "SELECT "
If CO Th«n
SI - SI ♦ •
Else
If CI Then SI - SI ♦ "COD"
If C2 Then SI - SI ♦ ".COGNORE "
If C3 Then SI - SI ♦ ",NOHE"
If C* Then SI - SI ♦ ".CITTA"
If C5 Then SI - SI ♦ ".DATA"
If C6 Then SI - SI ♦ ", IRPORTO"
End If
SI - SI + " FROR PERSONE UKERE IRPORTO>— ♦ Il ♦ " AND IHPORTCX— ♦ 12
If 01 Then
SI - SI ♦ " OPDEP. BT COD"
Else
SI - SI ♦ " ORDER BT COGNORE"
End If
End Sub
Pt ivi»te Sub Canrnndl Cllck()
CRKASQL
HboBok SI: Testa - SI
Datai.RecordSoucce - SI: Datai.Refceah
End Sub
dati letti, nessuna forma di intervento a
livello di singolo Record (vedi figure 10
e 11).
Allora quando occorre lavorare il sin¬
golo record si deve ricorrere ad un altro
sistema. Ad esempio si può utilizzare il
classico programma di scorrimento re¬
cord che si basa sulla struttura:
Do While NotR.Eofl)
R.MoveNext
Loop
In cui, ovviamente, R è il nostro be¬
neamato RecordSet.
All'interno del ciclo, e quindi record
per record, è possibile leggere campi,
magari solo quelli desiderati, è possibile
eseguire dei calcoli, è possibile esegui¬
re istruzioni di riversamento nelle celle,
è possibile formattare le celle di desti¬
nazione dei dati.
Tutto ciò che accade all'interno del
ciclo è indipendente dal funzionamento
del ciclo.
In figura 10 vediamo il ciclo piu sem¬
plice che c'è. Il RecordSet viene scorso
e vengono scaricati nelle celle solo i
campi di interesse. È, ovviamente, ne¬
cessario un contatore che permetta di
definire e quindi di impostare la riga cor¬
rente.
In figura 11 un esempio più comples¬
so, ma solo per il fatto che viene ese¬
guito un calcolo (in pratica viene creato
un campo calcolato) e vengono format¬
tate le celle in cui vengono riversati i da¬
ti numerici.
Va chiarito il fatto che mentre è pos¬
sibile impostare il contenuto di una cella
senza doverci "andare sopra", non è
possibile impostarne il formato numeri¬
co. Quindi in questo caso il ciclo produ¬
ce anche lo scorrimento della Cella Atti¬
va, con il metodo Select.
Notare anche come in questi due
esempi non abbiamo dovuto dichiarare
le variabili in quanto tutte le operazioni
vengono svolte da una sola procedura.
DAO e SQL: inseparabili
Chi vuole utilizzare a fondo la tecno¬
logia DAO deve conoscere a fondo an¬
che SQL per il semplice fatto che la de¬
finizione di un RecordSet va fatta usan¬
do appunto la sintassi SQL (vedi figure
dalla 12 alla 15).
Vediamo, nell’esercizio mostrato in
figura 12, che è in pratica una semplice
variante del primo esercizio, come sia
facilmente definibile un RecordSet ba¬
sato su un'istruzione SQL. In questo ca¬
so non è possibile specificare, come
modalità di apertura, la modalità Table,
ma solo quella Dynaset, con la quale i
dati sono modificabili, o quella Snap-
Shot. con la quale i dati non sono modi¬
ficabili. La sintassi SQL è molto sempli¬
ce, si basa su una decina di espressioni,
qualora la si utilizzi solo per estrarre dati
da un database, diventa più complessa
in caso di aggiornamento di dati in un
database già esistente, e ancora più
complessa in caso di creazione di un
nuovo database o di nuovi elementi in
un database già esistente.
Se si usano tutti i prodotti DAO, e
quindi Excel,Visual Basic ed Access si
può sfruttare l'ambiente QbE di
quest'ultimo per costruire in maniera
guidata ed interattiva l'istruzione SQL,
per poi ricopiarla, con un semplice Co¬
pia ed Incolla, là dove debba essere uti¬
lizzata (in una TextBox di una Form Vi¬
sual Basic, in una cella di un Foglio di
Excel).
È chiaro che questa soluzione risulta
comoda quando o non si conosca affat¬
to SQL o quando l'istruzione sia partico¬
larmente complessa e quindi si preferi¬
sca costruirla sfruttando una modalità
guidata. Nelle tre figure che vanno dalla
13 alla 15 vediamo una stessa istruzio¬
ne SQL, generata nell'ambiente Query
di Access, riutilizzata in una DBGrid di
Visual Basic 4 e infine usata come defi¬
nizione del RecordSet in Excel
Vanno fatte tre precisazioni
La prima è che il generatore di SQL
di Access è un po' prolisso. Ad esem¬
pio definisce ogni campo indicandone
anche la tabella di appartenenza. Que¬
sta precisione non è necessaria quando
si abbia l'accortezza di evitare di dare
nomi di campi uguali in tabelle dello
stesso database.
Quindi, nel portare I' istruzione SQL
in VB e in Excel, l'abbiamo debitamente
alleggerita.
La seconda è su come può essere
utilizzato un controllo DBGrid di Visual
Basic. Se esaminiamo la figura 14 ve¬
diamo che sulla Form ci sono quattro
Oggetti: una TextBox, nella quale ab¬
biamo ricopiato l'istruzione SQL, un Da-
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
277
DATA BASE
•je* H°*«* y»-*x. |n—a rgM» SMM t« roM. 2 «IfLgl
Disiai Alai?) «IMirM »UI nini isltl-si r»* 3 pM
dly g^- ^ I aJ lJ»l»lEl El*M*l ?l ~.:l ft'l Vi
±
O 1 H 1 I 1 J 1 K | f
OoloboM) f \OA
IJ.afegiia 3» 0 " 1
Indica C06N
I olnlu Record
\OAO»\**ROVADAO MDS
[IMI
C06N0MI
Codtcs
105?
Cognomi»
ROSSI
Sudi»
GENOVA
Imponi»
1 71» 000
«llMOHSVP»/
'I«l
•ir
SommW)
taControl, la cui proprietà RecordSour-
ce è proprio il contenuto della TextBox,
una DBGrid, la cui proprietà Record-
Source è il DataControl, e infine un Pul¬
sante che manda in esecuzione la Re-
query del DataControl e conseguente¬
mente l'aggiornamento del contenuto
della DBGrid.
L'ultima precisazione. L'istruzione
SQL è una stringa che può essere an¬
che molto lunga. Se supera i 256 carat¬
teri non può, ed esempio, essere ripor¬
tata in una cella di Excel. Se per memo¬
rizzarla si utilizza una variabile di tipo
stringa, occorre dichiararne la lunghezza
(come lo si vede chiaramente nella figu¬
ra 15).
La costruzione della Istruzione
SQL
Figure 18, 19 - DAO,
primi esperimenti -
Metodi Seek Edit. Up-
date - Il loglio e il mo¬
dulo.
Qui vediamo un altro ti¬
po di problematica,
ben differente da quel¬
la risolta con il Record-
Set: quella che riguar¬
da l'accesso al singolo
Record e la "lavorazio¬
ne " del singolo Re¬
cord. Abbiamo realizza¬
to una mmipulsantiera
che serve per spostarsi
tra i record, per aggior¬
nare il record corrente,
pei cercare il record
del tìzio desiderato in¬
dicandone il cognome.
Non abbiamo inserito,
solo per motivi di spa¬
zio. il pulsante Inseri¬
mento nuovo Record
Nel testo spieghiamo
come fare
Global D A* database, R Am record*et
Sub APRI ()
Set D - opendatabase( a c: \dao95\provadao.n>db")
Set R - D .OpenRacordset ("NOMI") : R.Index - "Cognome"
Rango("D4").Formula - UCase(D.Name)
Rango("D5").Formula - UCase(R.Marne)
Rango("D6").Formula - UCase(R.Index)
Rango("D7”).Formula - R.RecordCount
SCRIVI
End Sub
Sub SCRIVI ()
X - R»(matricola]: Rango("DII") Formula - X
Y - R'(cognome]: Rango("D12").Formula - Y
W - R*(citta]: Rango("D13") Formula - W
Z - Ri(importo): Rango("D14").Formula • Z
Knrl Sub
Sub primo ()
R.MovoFirst: SCRIVI
End Sub
Sub indietro ()
R.MovoProvioua
If R. BOF Then: MsgBox “Primo Record": R.MovoFirst
SCRIVI
End Sub
Sub avanti ()
R.MoveNext
If R.EOF Then: MsgBox "Ultimo Record": R.MoveLast
SCRIVI
End Sub
Sub ultimo ()
R.MoveLast: SCRIVI
End Sub
Sub cerca ()
B - R.Bookmark
K » InputBoxt"Cognome desiderato", "Metodo Seek", "ROSSI")
R.Seek K
If R.NoMatch Then
MsgBox K ♦ " Non presente"
R.Bookmark ■ B
Else
SCRIVI
End If
F.nd Sub
Sub aggiorna ()
R.Edit
RI(importo] - Rango("D14").Value
R.Update
End Sub
Sub cancella()
R.Dolete
End Sub
Se le varianti della nostra istruzione
SQL non sono tantissime risulta abba¬
stanza facile costruirsi un proprio, per¬
sonalissimo, generatore di istruzioni
SQL (vedi figure 16 e 17). Ve ne propo¬
niamo uno realizzato in Visual Basic. In
figura 16 vediamo il suo aspetto este¬
riore e nella successiva figura 17 vedia¬
mo il breve listato che serve per confe¬
zionare l'istruzione SQL sulla base delle
scelte, effettuate dall'utente, sulle varie
CheckBox e nei vari controlli piazzati
sulla Form.
La grossa semplificazione sta nel fat¬
to che si lavora su una sola tabella. Di
questa in pratica si possono scegliere i
Campi, l'ordinamento e si può imposta¬
re un filtro, basato su un criterio di tipo
"Maggiore di Minore di",
Nella casella di testo più grande vie¬
ne mostrata l'istruzione SQL generata
La stessa Form si può costruire con
Excel 95 e con Access 95. Lasciamo a
voi l'onore.
Altri metodi che agiscono
sul RecordSet
Nel successivo esercizio vediamo co¬
me si possa simulare, anche (oserei dire
addirittura) su un foglio Excel, una Form
di scorrimento, visualizzazione e gestione
dati (vedi figure 18 e 19) In pratica voglia¬
mo che sul foglio appaia un record per
volta e che i campi, quelli del Record atti¬
vo al momento, appaiano sempre nelle
stesse celle.
Osserviamo la videata in figura 18. Sul
foglio riconosciamo tre zone: quella con i
dati generali riferiti al RecordSet in uso,
posti in alto a sinistra, quella con i dati ri¬
feriti al Record Corrente, in basso a sini¬
stra, e la pulsantiera con tutti i bottoni ne¬
cessari per eseguire le varie operazioni.
In pratica pigiando il pulsante Apri
viene aperto il database PROVADAO.
MDB, la tabella NOMI e l'indice sul CO¬
GNOME. Vengono anche riempite le
celle con le informazioni sul Database e
sul RecordSet in uso.
La routine SCRIVI è quella che si oc¬
cupa di riversare sulle singole celle il
contenuto dei campi del record corren¬
te. Per motivi di spazio vediamo solo
quattro campi.
I vari pulsanti attivano una serie di
metodi che agiscono sul RecordSet (nel
nostro esempio si chiama R):
R.MoveFirst
R.MovePrevious
R.MoveNext
R.MoveLast
R.Bookmark
R.Index
si sposta sul primo record
si sposta sul precedente
record
si sposta sul successivo
record
si sposta sull'ultimo record
definisce un segnalibro
definisce l'indice attivo
278
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
DATA BASE
. fl i rt ai « l a l - 1 . *Ms l < n : ±: J *1* J llliil 3 atei
^^I3d
R.Seek
R.NoMatch
R.Edit
R.Update
R.Delete
cerca sul campo dell'indice
attivo
indica la situazione
di record non trovato
attiva la situazione
di aggiornamento
aggiorna i campi
cancella il record attivo
Di tutti questi metodi trovate traccia
nei vari listati che costituiscono l'appli¬
cazione Manca all'appello, per poter
avere un quadro completo delle possibi¬
lità, il metodo:
R.AddNew
ed parecchi altri meno importanti.
A questo punto facciamo qualche
considerazione.
La prima è che questo codice è asso¬
lutamente identico in VB ed in Access,
varia solo la routine SCRIVI che non do¬
vrà scrivere in Celle del Foglio, ma in
Caselle di Testo.
La seconda è la necessità di capire
bene la differenza tra Table e Dynaset.
Con la prima struttura si può usare il
metodo Seek (che necessita di un indi¬
ce che deve esistere nella struttura del-
Fìgure 20. 21 - DAO,
primi esperimenti -
SQL direttamente dal
loglio
Vediamo tre tabelline,
poste sullo stesso fo¬
glio dì Excel, messe in
sequenza La prima,
che rimane fissa, con
le Regioni d'Italia, la
seconda con le Provin¬
ce della Regione scelta
nella prima tabella, e la
terza con i Comuni del¬
la Provincia scelta nella
seconda tabella Abbia¬
mo poi creato un mec¬
canismo "a valanga “,
che, sempre sul stesso
foglio, mostra le Pro¬
vince di una data Re¬
gione e i Comuni di
una data Provincia,
scelta tra quelle della
data Regione.
Global DB Aa database
Global SS
Sub primo ()
start
puliscili
ragioni
Rnrl Sub
Sub secondo ()
Rango(-D2").Value - ActiveCell.Value
S$ - "SELECT • FRQM PROVINCE WHERE PnmR - ’
S$ - S$ + Chr(34) + Rango("E2").Value ♦ Chr(34)
Rango("F2").Value - S$
pulì s clP
province
Rnrf Sub
Sub terzo ()
Rango(-E4-).Value - ActiveCell.Value
5$ - "SELECT • FRQM COMUNI WHERE CsgP - "
SS - SS * Cbr (34) ♦ Rango("E4").Value ♦ Chr<34)
Range("P4") .Value - S$
puliscale
comuni
End Sub
sub start ()
Set DB - opendatabaso ("c:\dao95\ltalia.mdb")
End Sub
Sub regioni ()
Set R - DB.OpenRecordset("regioni")
Sheets("foglio").Range("B9”).CopyFromRecordset R
Rango("al").Select
End Sub
Sub province ()
Set R - DB.OponRecordaet(SS, dbOponSnapohot)
Sheets("foglio”).Rango("E9”).CopyFromRecordset R
Rango("Al").Select
End Sub
Sub comuni ()
Set R *• DB. OpenRecordset (S$ , dbOpenSnapshot)
Sheets("foglio") Rango("19").CopyFromRecordset R
Rango("Al").Select
End Sub
Sub pullsclR ()
Rango<"B9", Rango("B9").End(xlToRight).End(xlDown)).Seleot
Solection.CloarContents: Rango("B9").Select
End Sub
Sub pullsciP ()
Rango("E9“, Range("E9").End(xlToRight).End(xlDown)).Select
Solection.CloarContents: Rango("E9").Select
End Sub
Sub puliscale ()
Rango("19", Rango("19"). End (xlToRight).End(xlDown)).Select
Seloction.ClearContents: Rango("l9”).Select
End Sub
la tabella e che deve essere indicato pri¬
ma di poter usare il Seek), con la secon¬
da si può invece usare il metodo Find-
First e il FindNext. Non è possibile il vi¬
ceversa nel senso che su una Table non
si può usare il FindFirst, e su un Dyna¬
set, e meno che mai su uno SnapShot,
si può usare il metodo Seek.
Altra considerazione è quella che tali
metodi, che per semplicità abbiamo uti¬
lizzato su Database in formato Access,
sono utilizzabili anche su altri tipi di dati,
dBase, SQL, ecc.
L'ultimissima considerazione la riser¬
viamo a coloro che conoscono bene la
sintassi xBase. Costoro avranno notato
la corrispondenza di buona parte dei co¬
mandi, tra DAO e dBase. Ad esempio:
R. Index Set Index
R.FindFirst CR Locate for
R.FindNext Continue
R.Seek KEY Seek KEY
R.MoveNext Skip
ecc.
Conclusioni
Se siete riusciti ad arrivare fino a qui
significa che siete in grado di capire,
senza il nostro aiuto, il funzionamento
dell'ultimo esercizio (proposto nelle fi¬
gure 20 e 21) nel quale realizziamo un
processo a cascata. Si sceglie una Re¬
gione (selezionando la cella con il suo
codice) e se ne estraggono le Province.
Si sceglie la Provincia e si estraggono i
suoi Comuni. Tutto accade in foglio Ex¬
cel, Anche in questo caso il listato è tal¬
mente ridotto da essere contenuto in
una pagina formato A4. Circa un terzo
delle istruzioni sono quelle che servono
per ripulire le celle prima della successi¬
va estrazione.
I Comuni d'Italia sono 8.000 e le pre¬
stazioni di questo motore di estrazione
sono assolutamente interessanti, ben
superiori a quelle, modeste per la ve¬
rità, del vecchio MS Query.
In conclusione pensiamo di avervi da¬
to un'idea abbastanza chiara di cosa
vuol dire DAO.
Dal nostro punto di vista ci ripromet¬
tiamo di riprendere il discorso, in un
successivo articolo, per proporvi altri
approfondimenti. Uno sicuramente ri¬
guarderà l'utilizzo di altri formati di dati,
dBase e SQL in testa. Ci interessa an¬
che sperimentare DAO con Database
più complessi, con più tabelle e più rela¬
zioni e più voluminosi, con decine di mi¬
gliaia di dati. A presto.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
279
3 cura di Corrado Giusto;;
l
OpenDoc contro OLE?
Questo articolo segue quello del numero precedente esponendo la situazione nello
sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma ad oggetti. Nell'ultimo mese
sono successe molte cose in questa turbolenta arena, con il coinvolgimento di tutti i
grandi. Microsoft, IBM/Lotus e Sun in primis.
In questa puntata concludiamo l'argomento
parte seconda
di Leo Sorge
Nella terminologia ad oggetti si defi¬
nisce automazione l'interazione dinami¬
ca tra gli oggetti. OpenDoc propone
OSA, Open Scripting Architecture, che
lavora su componenti, linguaggi di con¬
trollo ( scripting ) ed intere applicazioni. Il
modello neutrale di linguaggio di con¬
trollo permetterà le evoluzioni attual¬
mente allo studio: l'inserimento dello
scripting nelle applicazioni (onde creare
soluzioni di workflow all'Interno dello
standard) e l'uso virtualmente di qual¬
siasi linguaggio del genere (principal¬
mente REXX, LotusScript, AppleScript).
Per le componenti è già definito Ben-
to, il sistema di Storage di Apple, Il
meccanismo di base consiste di separa¬
re i dati dall'applicazione (operazione
fondamentale per la condivisione di og¬
getti in rete) e di seguirne i movimenti
attraverso l'aggiornamento di un indice
grazie al quale non si perde traccia
dell'assieme.
Il modello di oggetto sottostante l'in¬
tero standard è SOM, il System Ob|ect
Model di IBM. Lo standard di preoccu¬
pa di definire la codifica indipendente
dal linguaggio di programmazione e le
regole di ereditarietà e sottoclassi sia
per la scrittura che per la ricompilazione
di oggetti esistenti. SOM è compieta-
mente compatibile con Corba, il mecca¬
nismo di brokeraggio gestito da OMG
per il mondo Unix.
OpenDoc ed OLE
Poiché infine nessuno può ignorare
Microsoft, tra i servizi bidirezionali d'm-
teroperabilità offerti da OD troviamo
CGT, la Component Glue Technology
che parla con OLE. CGT è realizzata da
WordPerfect sulla traccia delle specifi¬
che di OLE 2 pubblicate da Microsoft,
preoccupandosi anche delle future spe¬
cifiche di OLE Automation Nell'ambito
di OD verranno promossi anche altri ga-
teway, ad esempio quello con Taligent
che però va dedicandosi principalmente
allo sviluppo e meno alle infrastrutture.
Intanto una delle notizie del mese è
l'abbandono di Novell, che cedendo
WordPerfect e concentrandosi su
NetWare abbraccia OLE e cede lo svi¬
luppo di OpenDoc nientepopodimeno
che ad IBM, sempre piu impegnata su
questo fronte non foss'altro che per so¬
stenere Notes. IBM quindi assume an¬
che l'impegno di portare la tecnologia di
scambio su Windows 3.1 e con ogni
probabilità anche sulle versioni a 32 bit
Reusoble software componenls
Un'immagine Microsoft che esprime semplicemente il concetto di OLE
280
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
UNIX
L'Integrazione di oggetti, da¬
tabase e servizi
Desktop
Applications
Legacy
Applications
OLE:
meccanismi interni
OLE gestisce oggetti di due tipi fon¬
damentali, quelli grafici e quelli non gra¬
fici. Gli oggetti possono infatti riguarda¬
re insiemi di dati e formule del tutto in¬
dipendenti da una qualunque interfac¬
cia, come ad esempio dei dati finanziari
e le relative formule di applicazione. Per
gli oggetti in generale, quindi, è a dispo¬
sizione una serie di strumenti che insie¬
me vanno sotto il nome di OLE Integra¬
tion: Automation, Uniform Data Tran¬
sfer e Structured Storage.
Grazie ad OLE Automation lo svilup¬
po di software diventerà quasi esclusi¬
vamente l'assemblaggio di componenti
precostruite ricercate in un database di¬
stribuito. Oggi ciò è possibile su econo¬
mici personal computer e con tutte le
applicazioni già esistenti, le cui compo¬
nenti vengono interfacciate con linguag¬
gi già noti quali C++ e Visual Basic for
Applications. I moduli software compa¬
tibili con Automation vengono riuniti in
un unico contenitore seguendo le rego¬
le di OLE Controls. Purtroppo non è an¬
cora chiara la data di rilascio delle com¬
ponenti per la network transparency, la
componente chiave per l'integrazione
delle applicazioni business-specific quali
quelle scritte in Cobol.
Infine lo structured Storage permette
ad un'applicazione di mettere parte dei
suoi dati all'interno di altre applicazioni
collegate.
OLE:
modello di riferimento
Le funzioni di intermediazione e ne¬
goziazione tra oggetti vengono quindi
svolti dall'architettura di collegamento
ed inserimento. Ma chi fornisce i servizi
di base per il trasporto e il controllo del¬
le informazioni? Questo compito è ese¬
guito da COM, il Component Object
Model. Si tratta d’una implementazione
del DCE, l'ambiente distribuito di OSF,
molto rielaborata da Microsoft. COM
prevede quattro servizi di base: identifi¬
cazione d'un componente, il controllo
dei meccanismi d'interfaccia, lo scam¬
bio di informazioni e la trasparenza di
rete. Quest'ultimo servizio verrà aggiun¬
to in un vicino futuro, ma questo non ri¬
chiederà nessuna modifica alle applica¬
zioni OLE già scritte a 32 bit in quanto il
servizio è previsto fin dal primo rilascio
di OLE.
Rispetto al DCE Microsoft ha aggiun¬
to una maggiore sicurezza ma soprat¬
tutto afferma di averne aumentato le
prestazioni in modo significativo. Le
modifiche apportate alle chiamate re¬
mote del DCE, già diverse da quelle di
Unix, rendono di fatto il meccanismo di
Microsoft una soluzione proprietaria in
quanto nessuna soluzione preesistente
supporta le medesime modalità: la for¬
mula adottata da Microsoft è infatti
DCE-compatible RPC. Tra le altre diffe¬
renze con DCE c’è la gestione dei th-
read, poiché per OSF erano un mecca¬
nismo a parte mentre Windows 95 ed
NT seguono i thread di Win 32, anche
se è garantito il supporto di conversione
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
281
UNIX
Ovviamente si parla di oggetti soprattutto nei linguaggi di programmazione come ad esem¬
pio Visual Basic
per gli sviluppatori in ambiente DCE
puro.
OLE:
gli altri oggetti
Ovviamente tutte le versioni di Win¬
dows a 32 bit supportano l'intero set di
specifiche di OLE, e ciò è valido anche
per il mondo Macintosh, per cui quasi
l'intera popolazione dei desktop potrà
giovarsene: in effetti manca solo Warp
di IBM che sta però seguendo altri per¬
corsi. All'interno delle aziende però c'è
un hardware molto differenziato per la
necessità di potenza sul desktop ed af¬
fidabilità sui server, in entrambi i casi un
mercato nuovo per Microsoft che sta
puntando su NT per acquisire quote di
questo mercato. Servono quindi alcuni
strumenti già esistenti in rapporto a
Windows 3, ovvero emulatori di Win¬
dows sotto Unix, compilatori di applica¬
zioni Windows per Unix e scambio con
il sistema ad oggetti del mondo Unix.
Per quanto riguarda gli emulatori si
Glossario
Agente: software residente sulla workstation che dinamicamen¬
te raccoglie i dati di configurazione e li invia al MIB per la loro inter¬
pretazione.
API: Application Programming Interface, definizione d'una meto¬
dologia completa di tool per scrivere del software per una specifica
soluzione.
Cairo: tecnologia distribuita di Microsoft
CI Labs, Component Integration Laboratories, organizzazione
aperta e senza scopo di lucro formata da Apple, IBM e WordPerfect
per portare avanti lo standard OpenDoc.
COM. Component Object Model: l’infrastruttura di Digital posta
come base di OLE.
Cooperative computing: fase di passaggio dall'elaborazione
monolitica al client/server nella quale la logica del programma resta
monolitica ma alcune risorse in rete vengono chieste ed indirizzate
direttamente.
Corba. Common Object Request Broker Architecture: interfaccia
di richiesta d’informazioni ad oggetti.
COSS, Common Obiect Services Specifications. specifiche di
Corba relative al transazionale.
DCE Distributed Computing Environment: servizi fondamentali
dell'ambiente distribuito di OSF, comprendenti gestione di eventi,
stampe, distribuzione e licencing del software, sottoreti.
DME Distnbuted Management Environment gestione di rete di
OSF poggiata sui servizi DCE
DOMF. Distributed Obiect Management Facility proposta di
SunSoft ed HP accettata come intermediario (broker) dell’architet¬
tura Corba 1 di OMG.
Gateway: porta di comunicazione software tra sistemi non diret¬
tamente compatibili. Si parla molto del g. tra OLE/COM di Micro¬
soft e Digital e Corba di OMG.
IDL, Interface Description Language linguaggio di sistema tipo
C++ per definire le interfacce di accesso agli oggetti in rete.
IEEE Institute of Electrical and Electronics Engineers: associazio¬
ne americana che propone standard nel settore elettronico ed infor¬
matico.
Legacy: eredità, che nei sistemi informativi equivale a dire base
precedentemente installata, ergo mainframe e mini
LEL: Link. Embed and Launch-to Edit. tecnologia Lotus sviluppa¬
ta congiuntamente con Software Pundits per la gestione di oggetti
multimediali. È compatibile con la versione 1.0 di Microsoft OLE
OLE: Obiect Linking and Embedding. tecnologia per la multime¬
dialità proposta da Microsoft. Nella versione 1 si trova su Windows
3 1 e su Lotus Notes 3.1, mentre la versione 2 sarà su Chicago ed
NT
OMG, Obiect Management Group: organizzazione che promuove
standard per la tecnologia ad oggetti.
OpenDOC: architettura multimediale e multipiattaforma Apple
per documenti composti con testo, grafica e video. È l'analoga di
Microsoft OLE 2.0.
OSF, Open Software Foundation: associazione senza scopo di lu¬
cro nata nel 1988 per promuovere i sistemi aperti con un processo
decisionale altrettanto aperto.
OSI: Open Systems Interconnection, lo schema di riferimento a
7 livelli per reti geografiche proposto da ISO, l'ente internazionale
per la standardizzazione.
QuickTime: gestione del video all'interno di documenti multime¬
diali nell'architettura OpenDoc.
Rightsizing: procedimento che, dimensionando le risorse infor¬
matiche sulle necessità del business, dà a ogni necessità le giuste
capacità.
RPC: Remote Procedure Calls, chiamate a procedure remote, ov¬
vero localizzate non sulla macchina chiamante, ma su un'altra in rete.
SOM System Obiect Model: infrastruttura di IBM per la condivi¬
sione di oggetti.
Taligent: joint venture tra Apple ed IBM, cui poi si è aggiunta
HP, tesa allo sviluppo d’un sistema operativo ad oggetti distribuiti.
Win16: l'insieme di regole di accesso alle risorse di Windows
3.1. La loro emulazione sotto X-Windows può consentire l'esecu¬
zione di applicativi Windows sotto sistemi operativi diversi dall’MS-
DOS. purché non si acceda direttamente all'hardware
Win32: l'insieme di regole di accesso alle risorse di Windows 95
e Windows NT.
WinSock: una libreria DLL di Windows 3.1 che collega le applica¬
zioni al Tcp/lp senza doversi interfacciare direttamente ai device dri¬
ver
282
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
UNIX
hanno sostanzialmente tre prodotti,
pacchettizzati da diverse case, che so¬
no Locus Merge, Insignia SoftWindows
e SunSoft Wabi. Locus Merge è una so¬
luzione basata sulla ricostruzione dell'ar¬
chitettura hardware dei microprocessori
Intel e di una emulazione del Dos per
offrire i servizi necessari all'installazione
di Windows dai dischetti originali.
SoftWindows invece ricostruisce l'inte¬
ro ambiente del PC con tanto di
MS/DOS, Windows ed accesso all'hard-
ware; fondamentale per le reti locali, al
prezzo d'un grande consumo di risorse
fisiche ed elaborative SunSoft infine
presenta un meccanismo software di
traduzione delle chiamate Windows in
chiamate X-Window (l’interfaccia a fine¬
stre di Unix), ed esegue solo le applica¬
zioni che si comportano in modo asso¬
lutamente corretto nei confronti del si¬
stema, che sono solo una ventina. Dalla
versione 2,0 Wabi richiede una versione
originale di Windows. Locus ed Insignia
hanno ufficialmente annunciato il sup¬
porto di OLE, mentre per SunSoft an¬
che se non siamo in possesso d'una di¬
chiarazione ufficiale il fatto stesso che
servano i dischetti di Windows - insie¬
me ad un'implementazione fin dall'inizio
orientata ai 32 bit - lascia pensare che
ci sarà la compatibilità.
La ricompilazione di applicazioni Win¬
dows sotto Unix è un fatto ormai piutto¬
sto frequente, e molte aziende offrono
soluzioni per questa necessità, tra le
quali Bristol Technology e IXI: tutte sa¬
ranno costrette a tentare la via della
compatibilità, pena l'improvvisa fine del
loro mercato. Più complicata sembra la
problematica di coesistenza con Corba,
lo scambio di oggetti sotto Unix del
quale parliamo più avanti.
OLE: Il futuro
Come abbiamo visto mancano anco¬
ra all'appello alcune componenti di OLE
e COM, quelle di rete II modello verrà
comunque esteso in altre aree d'inte¬
resse, principalmente database e tran¬
sazioni. Nel settore della gestione dei
dati oggi c’è il comando di ODBC, che
ha già risolto tecnicamente il passaggio
dal formato DDE ad uno più trattabile.
Microsoft continuerà a sviluppare que¬
sta tecnologia basata su SQL, ma nel
frattempo la completerà con OLE DB,
che si propone come un gestore di dati
di qualsiasi tipo e che avrà ODBC come
subset.
Meno precisa la strategia nel settore
delle transazioni, un punto che ha sem¬
pre messo in crisi i sistemi aperti nei
confronti dei mainframe. A nostro avvi¬
so restano aperte altre due questioni
essenziali già citate, quali la negoziazio¬
ne di formati di dati complessi e i mec¬
canismi di trasporto II principale prodot¬
to nella strategia resta Cairo, ovvero la
prossima versione di Windows NT ba¬
sato interamente sulla prossima versio¬
ne di OLE avrà anche un sistema di si¬
curezza di tipo Kerberos, il modello pro¬
posto dal MIT di Boston.
Leo Sorge è raggiungibile su MC-link all'indirizzo
MC6750 e su Internet all'indirizzo leo.sorge-
j&ncznU
Gateway tra OLE e CORBA
Il comitato tecnico dell'Object Management Group >nito://www.orna.orai ha ufficial¬
mente chiesto al mercato di fornire un gateway tra gli oggetti di Microsoft e quelli di Cor¬
ba. Il meccanismo usato è come di consueto quello della RFP, request for proposals, nel
senso che OMG attende dagli sviluppatori dei software già esistenti che vengano poi ana¬
lizzati ed eventualmente modificati da OMG stesso.
La notizia è molto importante per i sistemi distribuiti, che fin dal prossimo anno rappre¬
senteranno la novità tecnica dei sistemi operativi. Finora c'è stato un problema di scambio
tra gli oggetti di Microsoft (attenzione, sia Windows che Mac), gestiti attraverso il mecca¬
nismo del DDE e di OLE e in via di migrazione al più completo modello COM, e quelli pro¬
posti dagli altri produttori, per lo più incentrati sul brokeraggio regolato dall'interfaccia
CORBA. La forbice di incomunicabilità rischia di allargarsi a dismisura con l'introduzione di
CAIRO, la tecnologia ad oggetti che Microsoft sta sviluppando in proprio, rappresentando
un freno all'intercomunicabilità senza frontiere.
Il primo meccanismo considerato è stato Orbix, il COM-to-ORB di Iona, un'azienda irlan¬
dese di buona fama sulla quale, come specifichiamo più avanti, convergono gli investi¬
menti di più aziende.
Dando un’occhiata alla RFP la si vede articolata in due parti. La parte A riguarda un ga¬
teway per le versioni attuali di COM e CORBA, mentre la parte B si preoccupa del futuro.
Per entrambe le sezioni ci si attendeva un risultato entro la fine del 1995, ma è stato este¬
so il termine di presentazione: la parte B, ovvero Network OLE, ha raccolto ben 16 lettere
d'intento per la sottomissione d'una proposta la cui data di consegna è stata portata al 9
febbraio 1996. La parte A, invece, riguardante l'OLE/COM to CORBA Interworking (ovvero
la compatibilità con COM non distribuito è stata consegnata da 13 aziende entro la fine di
dicembre '95; in questo articolo c'è una lista delle proposte
L'aspetto più importante è quindi la compatibilità con OLE, per la quale le specifiche de¬
finitive non arriveranno prima della metà del 1996. Orbene sono tredici le aziende che
hanno presentato ad OMG una proposta in tal senso, ovviamente non d'accordo su tutto.
La lista, presentata alla fine di agosto e dettagliata altrove nel testo, comprende anche
Sun e Microsoft. Ovviamente chi lavora sul desktop predilige OLE, chi - come i mondi
Unix ed OS/2 - vede il server non può prescindere da Corba. Resta il fatto che per i servizi
distribuiti Microsoft ha scelto il DCE di OSF, ancorché con alcune modifiche, incompatibile
con il meccanismo sottostante Corba, l'ONC+ di Sun. Va ricordato che lo scisma di Unix
che portò ad OSF, ufficialmente partito dal problema del sistema operativo, poi lasciato a
Digital, in realtà sottintendeva proprio il lancio del DCE come base per il successivo DME
in luogo di ONC.
Parlando delle proposte va detto che se l'irlandese Iona ha l’appoggio di Microsoft, la
presenza diretta di Sun e della stessa azienda di Gates (appoggiata da Digital con cui ha
condiviso lo sviluppo del framework) non potrà non pesare sulle scelte definitive. Grande
curiosità invece suscitano i progetti di Sybase, non impegnata sul fronte dei sistemi ope¬
rativi, e di Taligent. la joint venture tra IBM, Apple e poi HP che partita dallo sviluppo d'un
sistema operativo si sta concentrando sull'ambiente di sviluppo CommonPoint.
Le tredici proposte
Digital
Expertsoft
Fujitsu
Genesis Dev,
Hewlett Packard
IBM
Iona Technologies
Microsoft
Siemens-Nixdorf
Sun
Sybase
Taligent
Visual Edge
DCE and ObjectBroker ORB
PowerBroker
ORB
Enterprise-scale Object Dev. Cons.
Distributed Smalltalk/ORB Plus ORB
System Object Model
Orbix
OLE/COM
Corba ORB
DOE
Open Client/Open Server ODB Ext.
CommonPoint App. Dev. System
Object Bridge
Infine ricordiamo che la nuova data per presentare proposte su ORB Portability Enhan-
cement è il 9 febbraio (con lettera d'intenti ricevuta entro l'11/12/95). mentre per la secon¬
da versione dei tipi estesi IDL si parla del 3 giugno. Dopo ciò si passerà all'emanazione
dello standard proposto.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
283
.0.S. I . I .
i cats di Comco Bustoni
Uno, nessuno e centomila...
Internet Provider
Oh no! Ancora Internet! Ma questo qui non sa parlare d'altro!
Ebbene si, lo ammetto, la «Rete» esercita su di me un fascino particolare;
considerando poi che il colpo di fulmine è «scoccato» nel lontano 1985 Iqualche
centinaio di anni fa, informaticamente parlando) si può tranquillamente parlare di
amore e non di semplice innamoramento. Questo articolo nasce principalmente dalle
diverse richieste di aiuto che ho ricevuto riguardo la configurazione dell'Internet
Access Kit per sfruttare al meglio connessioni SLIP o PPP con Internet Provider diversi
dall'IBM Global Network
di Giuseppe Casarano
Nell'ultimo numero della rubrica ab¬
biamo visto come sia semplice utilizza¬
re Internet con OS/2 Warp attraverso
un abbonamento con IBM Global
Network: semplice si. ma sicuramente
non economico, specialmente per un
uso principalmente hobbistico o privato
della connessione Ormai sono quasi un
centinaio le province italiane che hanno
un Provider locale, senza considerare
un sistema come MC-link che è rag¬
giungibile da tutta Italia, chiaramente
con modalità e costi diversi, non certo
per quanto riguarda l'abbonamento ma
per la connessione, a seconda del me¬
todo scelto. Con uno scenario di questo
tipo è facile dover ricorrere alla configu¬
razione del programma Diai Other Inter¬
net Providers per accedere ad Internet;
ho già trattato questo argomento nel
numero 151 (maggio 1995) di MCmicro-
computer, soffermandomi principal¬
mente sulle operazioni necessarie per
configurare un collegamento di tipo
SLIP (Serial Line Internet Protocol) con
l'uso, da parte del Provider, del softwa¬
re TIA {The Internet Adapter). Questo ti¬
po di connessione soffre di alcune limi¬
tazioni rispetto ad un collegamento
SLIP o PPP (Pomt to Pomt Protocol): ad
esempio, manca il supporto ai pacchetti
ICMP del TCP/IP e quindi non si posso¬
no usare comandi come PING o TRA¬
CERTE (che sarebbe un «traceroute»
scritto con solo otto caratteri), limitazio¬
ni queste che fino a qualche mese fa
erano assolutamente accettabili mentre
adesso, con la guerra tra Provider sem¬
pre più aperta, un collegamento che
non offra «almeno» il PPP non viene
neanche preso in considerazione!
Per chi usa OS/2 Warp non esistono
problemi nel rimanere al passo coi tem¬
pi, o con le mode..., infatti con questo
sistema operativo, non mi stancherò
mai di ripeterlo, poliedrico e configurabi-
le come pochi, ci si può connettere ad
Internet attraverso l 'IBM Global
Network oppure con un qualsiasi altro
Provider, come ad esempio MC-link,
mantenere configurazioni separate per i
diversi server (WWW. Gopher, News,
ecc.) a seconda del Provider attualmen¬
te utilizzato, oppure non utilizzare nes¬
sun Provider e sfruttare un'eventuale
connessione diretta ad Internet attra¬
verso la propria rete locale.
Per darvi una rapida idea sulle diver¬
se configurazioni possibili, vi dirò che il
programma Diai Other Internet Provi¬
ders sul mio Personal Computer è con¬
figurato per collegarsi con due diversi
Provider: MC-link e CompuServe, per
MC-link è prevista una entrata PPP e
una SLIP-TIA, con MC-link in PPP faccio
uso di uno script REXX che mi permet¬
te di effettuare le chiamate su più nu¬
meri, con CompuServe (lo sapevate che
può essere usato anche come Internet
Provider?) uso dei semplici comandi
con funzionalità di «wait» e «send»
supportati internamente dal programma
SLA TTACH.EXE richiamato da Diai
Other Internet Providers.
SLIPPM ma non solo SLIP
I parametri da conoscere e i campi
da configurare non sono molti, l'impor¬
tante è che tutto sia fatto con la dovu¬
ta precisione: può bastare un . (un pun¬
to) in più o in meno per fare naufragare
i nostri tentativi di navigazione.
Il lavoro di configurazione ruota intor¬
no al programma Dial Other Internet
Providers, trovabile, per quanto riguarda
Warp Connect a cui faccio riferimento
in questo articolo, aprendo in sequenza
le Cartelle IBM Internet Connection for
OS/2 e quindi Internet Utilities: questo
oggetto programma fa riferimento al file
SLIPPM.EXE, chiamato cosi probabil¬
mente perché nelle sue prime versioni
supportava solo collegamenti effettuati
tramite il protocollo SLIP. Tramite Diai
Other Internet Providers possiamo
quindi creare configurazioni con i para¬
metri relativi ai diversi provider e ai di¬
versi tipi di connessioni che vogliamo
sfruttare: ad esempio si possono avere
diverse «Home Page» per il WebExplo-
rer a seconda se siamo collegati con
MC-link, con CompuServe o con l ‘IBM
Global Network, ci penserò Dial Other
Internet Providers ad eseguire i diversi
programmi per impostare ed avviare il
TCP/IP e ad assegnare i valori opportuni
alle diverse variabili di ambiente in mo¬
do tale che i diversi programmi che
compongono Internet Connection Kit
possano funzionare in maniera ottimale.
Una volta eseguito Dial Other Inter¬
net Providers ci si presenta una sempli¬
ce interfaccia grafica con quattro pul¬
santi e tre finestre principali; la prima
cosa da fare è un click su Add Entry ed
avventurarci tra User Id, Domain Name-
sen/ere numeri vari, Il notebook control
che compare ha quattro segnalibri prin¬
cipali: Logm Info, Connect Info, Server
Info e Modem Info: ognuno di questi si
compone di una pagina con diversi
campi da completare, non sempre ob-
284
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
La pagina di Logtn Inlo. con la Logm Sequence e Minuies lo Wall Before Aulo- La pagina di Connecl Info, pochi parametri ma scritti con precisione
matte Hangup ridotto a IO minuti
bligatori a seconda di cosa si è specifi¬
cato nei precedenti.
Un esempio di configurazione
Vediamo in dettaglio come si presen¬
tano questi campi per poterci collegare
ad MC-link tramite il protocollo PPP.
Nella pagina relativa al Login Info si spe¬
cificano alcuni parametri: Name, identi¬
fica il nome con cui vogliamo chiamare
il provider, questo campo viene utilizza¬
to per creare una directory utilizzata dal
NewsReader/2, quindi non si possono
utilizzare più di otto caratteri e si hanno
tutte le limitazioni tipiche per i nomi di
directory; un valore valido per esempio
è MCIink, ahimè, senza il regolare tratti¬
no che per qualche oscura ragione, a di¬
spetto delle regole precedenti, non vie¬
ne accettato. Un altro parametro pre¬
sente m questa pagina è Description,
destinato a contenere una semplice de¬
scrizione da non più di undici caratteri,
come potrebbe essere: MC-link PPP.
Nel campo Login Id si specifica l'identi-
ficativo utente per accedere al siste¬
ma/provider, nel mio caso me 1754,
mentre il parametro Password contiene
ovviamente la password associata al
precedente Login Id. Apro una piccola
parentesi, ho già affrontato nel numero
scorso della rubrica la problematica rela¬
tiva alla scarsa sicurezza nell'impostare
un accesso automatico ad un sistema
con il proprio account personale; in que¬
sto caso vorrei far notare che esiste un
pericolo in più: la falsa sicurezza che ci
viene data nel veder comparire degli
asterischi durante la digitazione della
password, potrebbe farci credere nella
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
presenza, nell'applicazione, di un qual¬
che metodo di cifratura alla password
prima della sua memorizzazione, ed in¬
vece... niente di tutto questo, la pas¬
sword, come del resto tutti gli altri para¬
metri, viene memorizzata «in chiaro»
nel file TCPOS2.INI, presente nella di¬
rectory memorizzata nella variabile di
ambiente ETC. Il file TCPOS2 INI è si
un file binario ma sia con un generico
editor, sia con ormai diffuse utility co¬
me INI Maini, è possibile vederne il
contenuto in modo più o meno sempli¬
ce e strutturato e carpirne cosi eventua¬
li segreti. Continuiamo con Phone Num-
ber che contiene il numero di telefono
da chiamare, questo parametro viene
inviato al modem e quindi può contene¬
re eventuali virgole per introdurre op¬
portune pause nella sua composizione.
Navigating thè Internet with OS/2 Warp
di Herb Tyson
Sams Publishmg
ISBN; 0-672-30719-7
Pubblicato nell'Aprile 1995
437 pagine - $25 US
Entrando in una qualsiasi libreria (quanto mi piace passeggiare in libreria!) e inoltrandoci
nei meandri informatici, ormai un solo argomento campeggia principe su tutti gli altri: In¬
ternet. Possiamo trovare libri per tutti i gusti: Internet facile, difficile, nascosta, veloce,
proibita e via dicendo. Anche Online, una volta collegati alla «Rete delle reti», si trovano
utilissime pubblicazioni liberamente prelevabili che ci aiutano a navigare, sfruttare e capire
i molteplici servizi di questo immenso mare; ma. e c'è un mal, praticamente sempre que¬
ste pubblicazioni fanno riferimento, per la componente pratica, a sistemi operativi, princi¬
palmente Unix e Windows, ben diversi dal «nostro» OS/2 Warp. Allora, come trovare utili
consigli e suggerimenti per accedere ad Internet a velocità Warp? Ma con Navigating thè
Internet with OS/2 Warpl
In questo libro non solo troviamo spiegato l’uso dei diversi programmi distribuiti insie¬
me a\\'Internet Access Kit ma troviamo inoltre spiegazioni su Internet stessa; ad esempio,
ci sono capitoli dedicati specificamente alla configurazione di programmi come Ultimedia
Mail/2 'Lite' e NewsReader/2, all'interno dei quali si parla anche genericamente di e-mail e
di news group
Il libro, visto il titolo, è chiaramente in lingua inglese ma è scritto in maniera cosi sempli¬
ce e lineare che anche con una conoscenza poco approfondita di questa lingua si riesce
ugualmente a leggerlo; è principalmente diretto ad utenti non esperti ma anche questi ulti¬
mi possono trovare al suo interno qualche utile consiglio.
In definitiva un valido libro per imparare a sfruttare al meglio uno dei fiori all'occhiello di
OS/2 Warp: VInternet Access Kit.
285
OS/2
La pagina di Server Info, con in prima linea il news server di MC-hnk. un vero La pagina di Modem Info, con Inltialization Slring posta ad ATZ: giù le mani dal
fulminei mio modem I ! I
Logm Sequence è uno dei campi più
«critici» da compilare, può essere la¬
sciato senza alcuna scritta, oppure con
la sola parola NONE, oppure con il no¬
me di un file che può a sua volta essere
o un programma REXX o un file con
semplici istruzioni del tipo «aspetta la
stringa/invia la stringa» per poter effet¬
tuare il logm con il Provider. Per quanto
riguarda Connection Type si può sce¬
gliere, tramite due radio button, tra
SLIP e PPP, nel nostro caso PPP, visto
che MC-link supporta questo protocollo,
può capitare, a chi ha comprato una del¬
le primissime versioni di OS/2 Warp, di
notare alcune differenze tra i nomi dei
campi specificati precedentemente e.
in particolare, di non avere la possibilità
di selezionare il protocollo PPP A que¬
sto punto ci sono diverse possibilità per
ottenere l'upgrade: se è possibile si
configura una sessione con SLIP e poi,
tramite il programma Retrieve Software
Updates, si preleva l'ultima versione di¬
sponibile oppure, se si dispone solo di
un account PPP. ci si rivolge al supporto
IBM per OS/2 o... a qualche amico con
«sindrome da ultima release». Quest'ul¬
timo problema, se siamo iscritti ad MC-
link, non sussiste perché non abbiamo
«solo» ma «anche» connettività con In¬
ternet, su MC-link infatti, accessibile
con un comune emulatore di terminale,
esiste un'area programmi «locale»,
sempre molto ben aggiornata per quan¬
to riguarda il nostro sistema operativo,
e da lì possiamo scaricare il file PPP.ZIP
contenente la versione con anche il
supporto per PPP.
Passiamo alla pagina successiva,
Connect Info, nella quale dobbiamo in¬
serire delle informazioni forniteci dal no¬
stro Provider: proseguo nella descrizio¬
ne solo di quei campi necessari al solito
collegamento di esempio con MC-link,
le variazioni sul tema sono molteplici,
ad esempio uso di IP Address statici in¬
vece che dinamici, ma il mio intento è
quello di fornire una configurazione ba¬
se per la tipologia di collegamento at¬
tualmente più diffusa. A seconda di co¬
sa si è specificato in Login Sequence, si
hanno alcuni campi abilitati o meno, co¬
munque sono da specificare MTU Size,
generalmente 1500 per collegamenti
PPP e 1006 per quelli SLIP, parametro
da verificare con il proprio Provider co¬
me anche VJ Compression, da abilitare
per MC-link. Fondamentale, per poter
usare facilmente VInternet Access Kit. è
specificare il Domain Nameserver, que¬
sto campo rappresenta l'indirizzo del
computer che traduce i nomi simbolici
dei vari nodi su Internet, come ad
esempio mclink.mclink.it, nel corrispet¬
tivo indirizzo IP, in questo caso
192.106.166.93, che è quello che in de¬
finitiva serve al protocollo per scambiar¬
si informazioni con il nodo prescelto; il
Domain Nameserver di MC-link è
192 106.166.1
Sono andato a capo nel nuovo para¬
grafo volutamente senza concludere il
periodo precedente con un punto per
non creare confusione su cosa scrivere,
ho visto, facendomi inviare le configura¬
zioni di utenti che non riuscivano a con¬
nettersi, le cose più strane in questo
campo! Proseguiamo con Your Domain
Name, con il quale si specifica il nome
del dominio nel quale, una volta con¬
nesso. risiederà il nostro Personal Com¬
puter, nodo Internet a tutti gli effetti,
chiaramente fino a quando si rimane
connessi; generalmente in questo cam¬
po si scrive l'ultima parte del nostro in¬
dirizzo di posta elettronica, nel mio caso
Efi 1 /ò4<gmcnnic il e quindi: mclink.it
Nuova pagina del notebook control,
Server Info, con campi tutti opzionali
che vado ugualmente a descrivere per¬
ché sono quelli che mi permettono di
configurare automaticamente i diversi
programmi come Ultimedia Mail/2 'Lite'
o NewsReader/2 per funzionare con lo
specifico News Server o Mail Server
del Provider chiamato. Allora, in rapida
carrellata: News Server, il nome simbo¬
lico o l'indirizzo IP del computer che ge¬
stisce i newsgroup Usenet, nel nostro
caso news.mclink.ir, (chiaramente sen¬
za «punto e virgola») Gopher Server, se
nel programma Gopher non si è specifi¬
cato un home bookmark, specificando
questo campo possiamo definirlo uno
per la specifica configurazione, per MC-
link sarà gopher mclink.it. WWW
Server, stesso discorso valido per i
campi precedenti solo che in questo ca¬
so si specifica una URL (Umform Re-
source Locatori che rappresenterà la
home page per il WebExplorer, ad
esempio va benissimo hftp://mclink.it/|
Passiamo alla configurazione dei para¬
metri utili all ’Ultimedia Mail/2 'Lite' o,
più genericamente, ai programmi che
gestiscono la posta elettronica: POP
Mail Server, nome simbolico del server
POP {Post Office Protocol), per noi
mail.mchnk.it ; Replay Domain, questo
parametro, come tutti I precedenti dal-
tronde, dovrebbe essere fornito dal Pro¬
vider, generalmente però se il nostro e-
286
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
OS/2
Sa non si specifica la password, ma il campo è considerato necessario, compa- Una volta connessi, il Dial Other Internet Providers dovrebbe apparire più o
re una maschera per la sua immissione prima di incominciare a comporre il nu- meno cosi, numeri a parte, ctuesta è una connessione con CompuServe
mero di telefono
mail address è (n c I /&4<gmcTTnFlì il Re¬
play Domain è mclink.it e il Replay
IMailI IDè mc1754. Terminiamo la pagi¬
na relativa la Server Info con i due para¬
metri POP Login ID e POP Password: il
primo è l'identificativo utente con cui
accedere al server per la posta elettro¬
nica ed il secondo la relativa password,
per MC-link questi due parametri coinci¬
dono con i campi Login Id e Password:
se non si specifica POP Password, al
momento del collegamento con il POP
Mail Server viene proposta una ma¬
schera di immissione che ci permette la
sua digitazione «oniine».
Terminiamo questo esempio di confi¬
gurazione con l'ultima pagina del note¬
book control: Modem Info: qui si potreb¬
bero spendere fiumi e fiumi di parole
sulla configurazione dei modem e sulla
determinazione degli eventuali problemi
quindi... supponiamo quantomeno che il
modem funzioni egregiamente con un
generico emulatore di terminale e vedia¬
mo solo qualche consiglio specifico. Il
campo Modem Type permette di sce¬
gliere una serie di configurazioni stan¬
dard per i più diffusi modem di mercato,
con Com Pori si seleziona la porta seria¬
le e con Speed la velocità di trasmissio¬
ne tra modem e Personal Computer;
conviene impostare Speed al massimo
consentito dal nostro modem, general¬
mente 57600 per un modem che sup¬
porta il V32 bis (14400) e 115200 per
uno che supporta il V34 (28800) in modo
tale da sfruttare al massimo l'eventuale
compressione dati effettuata tramite il
protocollo V42 bis implementato inter¬
namente ai modem. Infine un'ultima
considerazione sulle Initialization String,
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
se il nostro modem generalmente fun¬
ziona correttamente, spesso basta un
semplice ATZ, attenzione però che sia
abilitato il controllo di flusso hardware
(rts/cts) perché Diai Other Internet Provi-
ders, nel richiamare ppp.exe o slip.exe, i
programmi OS/2 che implementano il
supporto ai relativi protocolli, abilita
sempre nei parametri questo tipo di
controllo di flusso.
Login Sequence
Abbiamo già visto come questo para¬
metro possa essere lasciato non speci¬
ficato oppure essere la scritta NONE, o
il nome di un file, o semplici comandi o
infine le due parole chiave slipterm o
pppterm. Vediamo quando conviene
usare una o l'altra di queste possibilità:
il campo Login Sequence viene lasciato
Upgrade software dell'Internet Access Kit
«SI ma tu che release hai? lo? Ma naturalmente la 133.12.17a1, aggiornata ad un minu¬
to fai».
Sempre più spesso si vedono in giro persone colpite dalla «sindrome da ultima relea-
se», anzi, spesso non si tratta neppure di ultime versioni ma di beta vere e proprie, date in
pasto agli smanettoni del momento per un sano debugging... a costo zero. Anche per i di¬
versi programmi rilasciati con \'IBM Internet Connection for OS/2 sono state rilasciate sva¬
riate versioni aggiornate; in pratica, se si è in possesso di un Bonus Pak rilasciato insieme
alla prima versione di OS/2 Warp, quella per Windows, ovvero senza WIN-OS/2 al suo in¬
terno ma con il supporto per un eventuale Windows presente sul Personal Computer,
comprata più di un anno fa, si possono aggiornare praticamente tutti i principali program¬
mi che compongono l'Internet Access Kit: dal WebExplorer, che non era neppure presen¬
te. al NewsReader/2, al 'Lite' solo nel nome (circa 2,5 MByte!) Ultimedia Mail/2 'Lite'
La procedura, già descritta altre volte, si basa su un semplice doppio click sull'oggetto
programma Retrieve Software Updates, dopo essersi connessi alla «Rete» Il programma
presenta una lista dei file disponibili, tra cui ?????? che contiene una descrizione dei diver¬
si upgrade disponibili; conviene sempre prelevare questo file per primo, spesso in questo
modo è possibile risparmiare anche mezz'ora di collegamento per trasferire una patch che
risolve problemi che non abbiamo mai riscontrato! Infatti in ?????? troviamo descritti gli
eventuali errori o le migliorie apportate con la nuova versione.
Utilizzando il programma Retrieve Software Updates, si effettua il download e l’installa¬
zione deH'aggiornamento in un'unica operazione; questa opportunità è sicuramente utile e
ben pensata per il generico utente che in questo modo non si deve preoccupare di de¬
comprimere un eventuale file .ZIP o di copiare manualmente alcuni file nella directory BIN
ed altri nella ETC, ma come può fare chi, come me. ha diverse installazioni e/o computer
sui quali effettuare l'upgrade? Beh, in questo caso occorre abbandonare gli automatismi e
con un semplice FTP anonimo sull'host ftp01.ny.us.ibm net è possibile prelevare i file che
interessano senza avviare l'installazione automatica, con relativa cancellazione del file pre¬
levato.
287
In alcune circostanze, con Provider differenti, si riesce a far confondere Ultimedia Mail/2 Lite'.
costretto a chiedere conferma per i dati di connessione
Ecco come si presenta il libro Navigating thè Interne!
with OS/2 Warp, con un look all'americana
in bianco, ovvero senza alcun carattere
specificato, in due occasioni: quando si
hanno due indirizzi IP statici da introdur¬
re nei campi Your IP Address e Destina -
tion IP Address nella pagina di configu¬
razione Connect Info, oppure quando il
Provider ha una procedura standard di
logm che propone in sequenza le scritte
login: e password: Specificando NONE
si presuppone che il collegamento con
il protocollo PPP venga iniziato subito
dopo la connessione dei due modem e
sia il PPP stesso ad effettuare l'identifi¬
cazione dell'utente. Vediamo adesso
cosa specificare per collegarci con MC-
link, le possibilità sono diverse ma sicu¬
ramente la più semplice è la seguente:
una sene di comandi di invio stringa e
attesa stringa da specificare diretta-
mente nel campo Logm Sequence ; più
precisamente:
V
9
LOG IN IDI
ssword:
IPASSWORDI
Con questi comandi non facciamo al¬
tro che inviare un carattere di Carriage
Return con lo V. aspettare la stringa @,
inviare il contenuto del campo Login Id.
aspettare la stringa ssword: ed infine in¬
viare il contenuto del campo Password.
Questo è tutto quello che ci serve per
collegarci con MC-link; se dovessimo
elaborare una sequenza un po' più com¬
plessa ma sempre risolvibile con un «in¬
via/attendi» possiamo ottenere l'elenco
dei comandi utilizzabili digitando da una
Shell OS/2 il comando SLATTACH -h.
Questi comandi possono essere me¬
morizzati in un «response file» ed esse¬
re così utilizzati semplicemente per più
configurazioni che fanno capo allo stes¬
so Provider, specificando il nome del fi¬
le nel campo Logm Sequence: attenzio¬
ne, il file in questione deve essere me¬
morizzato nella directory puntata dalla
variabile di ambiente ETC e specificato
quindi senza alcun cammino ma solo
con il suo nome.
Se la procedura di login è variabile o
magari più complessa, si può far uso di
un programma REXX; esiste ed è prele¬
vabile sia su MC-link sia in giro per In¬
ternet, un comodo programma REXX
che permette tra l'altro di implementare
il redial automatico quando trova occu¬
pato il numero telefonico, il nome del fi¬
le è PPDIAL27.ZIP ma probabilmente
quando leggerete quest'articolo ci sarà
una nuova versione con funzionalità ag¬
giuntive e nome diverso per quanto ri¬
guarda la release; se capita di frequente
di trovare occupato, questo programma
è un'ottima soluzione che permette di
continuare ad usare OS/2 senza dover
continuamente riavviare la procedura di
chiamata manualmente
Infine, se specifichiamo slipterm o
pppterm. all'atto della chiamata viene
attivato un terminale che ci permette di
effettuare manualmente la procedura di
login, per poter cosi poi elaborare un
eventuale script automatico.
Pronti, ai posti, VIA !
A questo punto tutto è pronto per un
collegamento, salviamo le modifiche fat¬
te e avviamo la connessione con un click
sul pulsante Diai, se tutto procede per il
meglio nella finestra Current Connection
vedremo prima un messaggio tipo:
Trying MCIink ed poi qualcosa del tipo
MCIink CONNECT 28800/ARQ/ V34/
LAMP/V42BIS. Spostiamo la nostra at¬
tenzione alla finestra status ed aspettia¬
mo che vengano visualizzati gli indirizzi
IP e la scritta: IPPPI Enter Ctrl-C or Ctrl-
Break to End thè Session, scritta che nel
caso specifico non è veritiera perché,
per terminare una sessione avviata tra¬
mite Diai Other Internet Providers. si de¬
ve fare click sul pulsante Hang-Up, ex
pulsante DiaI. Il procedimento descritto
per MC-link è facilmente adattabile per
altri Internet Provider, se mai ce ne fos¬
se bisogno, sostituendo gli opportuni
dati tipici del Provider stesso.
Possiamo dare avvio alla nostra navi¬
gazione su Internet con OS/2 Warp. te¬
nendo ben presente che, anche se
spesso la maggior parte dei Provider
applicano tariffe forfettarie e non basate
su tempo e/o su quantità dei dati tra¬
smessi e ricevuti, sicuramente la Tele¬
com Italia non lo fa e, con un uso «nor¬
male» di Internet il costo più alto deriva
da quello della bolletta telefonica.
KS
Giuseppe Casarano è raggiungibile su MC-link alla
casella MCI 754 e tramite Internet all'indirizzo casa-
288
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
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B
MATHEMATICA
Corri cane, corri!
La scorsa primavera mi sono trovato a cena con il Prof. Antonio Grasselli,
uno dei "padri fondatori" dell'informatica italiana, attualmente titolare di una cattedra
di biomatematica alla facoltà di veterinaria dell'Università di Parma.
Verso la fine della cena Antonio mi ha mostrato alcuni grafici che rappresentavano
gli angoli sottesi alle gambe di un cane in corsa chiedendomi consiglio sul modo
di individuarne un modello matematico. Dopo una buona cena mi sentivo
in grado di analizzare qualunque cosa ed ho fatto subito l'incauta proposta di iniziare
una collaborazione sull'argomento.
L'articolo che segue è una presentazione abbastanza scherzosa dei primi risultati
di Francesco Romani
Le misure sul cane
Si prende un cane e, con il velcro, si fissano sulla pelle del¬
le sfere foto-riflettenti in corrispondenza delle articolazio¬
ni. Si mette il cane su di un tappetino scorrevole e lo si
convince a correre (con una bistecca?). Una forte luce illu¬
mina la scena ed una telecamera professionale riprende la
scena a 50 fotogrammi al secondo. La ripresa viene invia¬
ta ad un dispositivo hardware specializzato che produce
due sequenze di dati: le coordinate dei punti luminosi e gli
angoli compresi tra coppie di arti consecutivi.
Tali dati possono venire ricombinati per costruire lo "sche¬
letro" del cane in movimento (la cosiddetta steak figure).
La figura 1 come tutte le altre in questo articolo è stata
generata con Mathematica.
Il problema consiste nell'analizzare il movimento del cane
dal punto di vista matematico. Le possibili applicazioni di
una simile analisi sono sia lo studio teorico dei movimenti
del cane (e di tutti gli animali a cui si può applicare una si¬
mile tecnica), sia lo studio clinico di come corre "quel" ca¬
ne (per esempio per vedere come sta guarendo dopo una
operazione). Per entrambi gli scopi è utile disporre di fun¬
zioni matematiche che permettano di esprimere il movi¬
mento del cane normale (magari distinte in base alla razza,
alla taglia, al tipo di corsa).
Un primo approccio, più corretto e impegnativo, è quello
della scrittura di un modello matematico del moto del cane
da cui sia possibile derivare un insieme di equazioni diffe¬
renziali la cui soluzione dia le funzioni cercate.
Un altro approccio più semplice consite nell'interpolare e
mediare i movimenti di cani reali alla ricerca di un'espres¬
sione approssimata delle stesse funzioni. Questa strada
(che è quella che abbiamo seguito) è più semplice della
precedente e può servire da introduzione ad uno studio più
completo del problema.
Si deve tener presente che le misure che si ottengono me¬
diante il video-sistema sono soggette ad errori. Innanzitut¬
to, poiché la telecamera registra 50 immagini al secondo,
vi è un errore di campionamento nella ricostruzione delle
curve: non è quindi possibile analizzare eventi molto veloci
(per esempio, un cavallo al galoppo). Inoltre, vi sono errori
290
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
MATHEMATICA
dovuti al sistema automatico di rilevamento delle marche,
che però sono modesti se le marche sono bene illuminate
e di dimensioni opportune. Gli errori più importanti sono si¬
curamente quelli dovuti al movimento della pelle su cui so¬
no applicate le marche. Una ulteriore causa di variabilità dei
risultati deriva dalla posizione delle marche; si può speri¬
mentare che se le marche vengono posizionate due volte
sullo stesso animale, nonostante l'operazione venga effet¬
tuata dallo stesso operatore, si ottengono risultati diversi.
Primo trattamento dei dati
L’idea base della nostra analisi è quella di determinare un
insieme di funzioni che rappresentano nel modo migliore il
movimento del cane. Ignorando la testa i dati grezzi sono
20 sequenze di 200 numeri che rappresentano le coordina¬
te. Applicando le regole della trigonometria si ottengono 6
sequenze di 200 numeri che rappresentano i 6 angoli. Un
grafico di questi si presenta come in Figura 2. Il primo pas¬
so è trasformare questi insiemi di valori discreti in un insie¬
me di curve. Mathematica fornisce l'interpolazione con le
spline cubiche che permette di approssimare la curva più
"dolce" che passa per quei punti. Se xx è l'insieme delle
ascisse e yy quello delle corrispondenti ordinate la funzio¬
ne
Ini 11:=
Xnterpolation[Transpose[{xx,yy)]]
rappresenta la spline cubica che passa per quei punti.
La Figura 3 mostra uno degli angoli dopo la cura.
Determinazione del periodo
L'insieme dei dati raccolti copre circa 4 secondi e in questo
tempo il cane riesce ad effettuare più di una serie comple¬
ta di movimenti (circa 7 nel nostro esempio): è dunque im¬
portante determinare il periodo medio in modo da approssi¬
mare uno e uno solo dei cicli. Dopo una prima grossolana
approssimazione basata sulla velocità del tappetino si inne¬
sca un ciclo di minimizzazione dell'area compresa tra due
spezzoni di curva che vengono fatti scivolare tra loro fino
ad ottenere una buona sovrapposizione. Questa fase viene
realizzata sfruttando il minimizzatore di Mathematica
FindMinimum. Le Figure 4 e 5 mostrano due momenti
di questa sovrapposizione, i due numeri nel titolo del grafi¬
co rappresentano il periodo stimato e il valore attuale
dell'area che viene minimizzata
Interpolazione trigonometrica
Quando si dispone del periodo t è possibile effettuare un
nuovo campionamento questa volta con intervalli equidi¬
stanti sottomultipli di t (il periodo stimato) e per un numero
intero di periodi (6 nell'esempio che stiamo trattando). In
questo modo si ottiene un nuovo insieme di valori discreti
che ben si presta ad essere sottoposto alla analisi di Fou-
rier senza grossi problemi.
La trasformata di Fourier dei nuovi dati campionati rappre¬
senta uno sviluppo in serie di funzioni trigonometriche che
interpola i nostri dati con un periodo pari a 6r. Prendendo
un valore ogni 6 del risultato della trasformata si effettua
una "decimazione in frequenza" ovvero si ottiene una fun¬
zione trigonometrica del tipo
( 1 )
che approssima il movimento del cane su un periodo t fa¬
cendo una sorta di media tra i vari periodi
È possibile dimostrare che tra tutti i polinomi trigonometri
della forma (1 ) quello ottenuto in questo modo è quello che
minimizza la somma dei quadrati degli scarti tra i dati cam-
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
291
MATHEMATICA
pionati e la funzione approssimante.
La Figura 6 mostra le curve risultanti confrontate con l'in¬
sieme dei punti misurati effettivamente per tutti i 6 angoli.
La scala delle ascisse rappresenta il tempo modulo t ripor¬
tato all'intervallo (0,1).
Alla ricerca del cane "medio ”
Applicando il metodo sopra descritto si ottengono, per ogni
misura, 20 funzioni trigonometriche che descrivono le coor¬
dinate e 6 funzioni che descrivono gli angoli, La normalizza¬
zione del periodo su (0,1) permette di confrontare (ad oc¬
chio) queste misure per cani diversi e per velocità diverse
dello stesso cane.
Qualora si dispongano di più misure sullo stesso cane e alla
stessa velocità del tappetino è possibile mediare per otte¬
nere delle funzioni che definiscono un andamento medio di
quel cane a quella velocità.
L'operazione va fatta sulle coordinate che rappresentando
dei punti in uno spazio vettoriale (il piano cartesiano) soddi¬
sfano le proprietà di linearità necessare per fare la media.
Per poter sommare le funzioni relative a cani diversi è ne¬
cessario metterle prima in fase, ovvero farle tutte partire
dallo stesso momento della corsa; questa operazione che
potrebbe sembrare difficile è invece semplicissima, basta
applicare ad ogni cane un ritardo temporale tale che nella
equazione (1) si annulli il termine pi
Questo ritardo temporale si ricava direttamente dall'argo¬
mento del numero complesso a,+ip,. Questa fasatura è
fatta automaticamente per tutti i cani al momento della in¬
terpolazione trigonometrica.
Riassumendo, se disponiamo di più misure sullo stesso ca¬
ne e alla stessa velocità del tappetino
• si fa la media delle funzioni che rappresentano le coor¬
dinate;
• si calcolano gli angoli corrispondenti alle coordinate
medie;
• si calcola lo scarto quadratico medio dei dati in esame
Nella Figura 7 si vedono gli angoli medi di 6 misure con tre
posizionamenti diversi delle marche. Le curve rosse sono
le misure originali (interpolate) e l’area in colore rappresen¬
ta la media ± lo scarto quadratico medio.
Ossa di gomma ?
L'ultimo problema che resta da affrontare è certamente il
più difficile da risolvere.
Il movimento della pelle durante la corsa fa si che la posi¬
zione delle marche non coincida con il vertice della articola¬
zione e se si calcola la distanza tra due marche consecuti¬
ve durante la corsa si vede che questa è ben lungi dall'es¬
sere costante. In altre parole le ossa del nostro cane trigo¬
nometrico si allungano e si accorciano come fossero di
gomma.
La soluzione cruenta al problema, che consiste nel trapana¬
re le ossa del cane e impiantarvi dei fotoemettitori, deve
essere scartata per una infinità di ragioni che saranno ovvie
292
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
MATHEMATICA
Attenzione allo stile
Riporto qui di seguito un semplice esempio (tratto da MathUser dell’autunno 1995) che mostra come uno stile di programmazione
più mathematico possa drammaticamente ridurre i tempi di esecuzione. Il problema in esame è quello di aggiungere 1 a tutti gli
elementi di una lunga lista. Costruiamo dapprima la lista ed effettuiamo la somma in vari modi. I tempi sono stati misurati su di un
Macintosh 7100 con PPC 610 a 80 MHz.
Generiamo una lista di 20,000 numeri reali.
In[1l:=
lista=Table[RandomU, (20000)];
Short[lista]
Out[2J//Short=
(0.456611,0.519746, «19997», 0.406799)
Il primo approccio usa il costrutto For (è la prima volta che lo adotto in un programma Mathematica e ne sconsiglio vivamente
l'uso a tutti). Si crea una lista vuota e vi si mettono uno ad uno i nuovi elementi. Il risultato è scoraggiante
Inl31:=
Timing[
sommal=() ;
For[i-1,
i<=Length[lista],
i++,
AppendTo[sommai,lista[[i]]+l]]]
Outl3l=
(550.2 Second, Nuli)
Non si ottiene nulla di meglio a sommare uno a tutti gli elementi della lista.
Inl4l:=
Timing[
somma2-lista;
Do[somma2[[i]]=somma2[[i]]+1,
(i,Length[somma2]>];]
Outl4l=
[592.417 Second, Nuli]
Un tempo di esecuzione 100 volte migliore si ottiene creando con Table una nuova lista con la proprietà voluta.
Inl5l:=
Timing[
somma3=Table[lista[[i]]+1,
(i,Length[lista]}] ; ]
Outl5l=
(5.4 Second, Nuli)
Si può anche definire una funzione ed applicarla a tutti gli elementi.
In 161:=
Timing[
f [x_J : «x+1;
sommai=Map[£,lista] ; ]
Outl7l=
(5. Second, Nuli]
Ma il modo più semplice e diretto si ottiene ricordando che Plus possiede l'attributo Listable.
Inl81:=
Timing[somma5=lista+l;]
Outl8l=
(2.9 Second, Nuli)
Verifichiamo infine di avere ottenuto sempre lo stesso risultato.
'n' 9 l:= ^
somma*--somma5
Outl9l=
True
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
293
MATHEMATICA
na: l'idea consiste nell'esplorare lo spazio dei cani alla ricer¬
ca di un insieme di funzioni di movimento che siano vicine
a quelle originarie ma con una minore variazione della lun¬
ghezza delle ossa.
Il primo passo consiste nello sviluppare per via trigonome¬
trica la funzione che esprime la lunghezza di un osso in
funzione dei coefficienti di Fourier che determinano le
coordinate.
anche ai lettori meno sensibili.
Invece agire sul cane trigonometrico non crea nessun pro¬
blema di coscienza ma solo un problema di tempo macchi-
Considerando questi coefficienti come variabili si potrebbe
imporre che la lunghezza delle ossa fosse costante ovvero
che il suo sviluppo in serie fosse composto dal solo termi¬
ne costante.
Purtroppo una soluzione esatta non è determinabile con un
numero finito di coefficienti e si è preferito considerare co¬
me variabili solo alcuni di essi e cercare di minimizzare la
somma dei quadrati dei termini che avrebbero dovuto es¬
sere zero.
Combinando questa somma di quadrati con alcuni termini
aggiuntivi si ottiene un polinomio di quarto grado in un cen¬
tinaio di variabili i cui punti di minimo relativo approssima¬
no dei cani vicini a quello sperimentale ma con una minore
variazione della lunghezza delle ossa.
Nella Figura 8 si vede la funzione lunghezza per le quattro
ossa di una gamba prima (in nero) e dopo la cura (in rosso).
In questo caso è stata minimizzata con Mathematica una
funzione di 120 variabili
Infine nella Figura 9 si vedono 16 fotogrammi della corsa
del cane prima (banana) e dopo la cura (in rosso)
Si noti che a fronte di una notevole riduzione della "elasti¬
cità" delle ossa il moto apparente del cane è rimasto inva¬
riato.
Conclusioni
Abbiamo visto un esempio di una applicazione scientifica
abbastanza singolare realizzata interamente con Mathema¬
tica.
Gli stessi principi possono venire applicati ad altri problemi
di approssimazione
I dettagli matematici verranno descritti in una pubblicazio¬
ne sottomessa ad una rivista specializzata (sarò lieto di for¬
nire su richiesta maggiori dettagli).
_MS
Francesco Romani é raggiungibile tramite Internet all'indiriBo romaiiéa jn-p. i
294
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
f
SOUND BLASTER 32 PLUG AND PLAY
PER CHI VUOLE SCOPRIRE
IL SUONO ALLO STATO PURO!
La nuova scheda Sound Blaster 32 Plug and Play di Creative Labs è facilissima da installare; basta
inserirla nel computer e il gioco è fatto. Difficile immaginare qualcosa di più semplice! Ma non è tutto.
La qualità e la purezza del suono della scheda raggiungono livelli inimmaginabili, se non in un audi¬
torio. E allora, che cosa aspettate a comporre, orchestrare, arrangiare e creare musica a vostro piaci¬
mento? I vostri video giochi, poi, saranno accompagnati da un suono talmente realistico da farvi
dimenticare che non si tratta della realtà! Con l'espandibile scheda Sound Blaster 32 Plug and Play di
Creative Labs riceverete anche altri software, come quello per gli effetti sonori tridimensionali di
Creative Labs che vi consente di sbizzarrirvi nella sonorizzazione delle attività musicali e dei giochi.
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standard per eccellenza!
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Il risveglio dei sensi
• Per DOS. Windows 3.1 e Windows 95.
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Se desiderare ricevere la documentazione completa. Cognome Nome
inviate il tagliando a C2SI (Creative Labsl - Indirizzo
Caselle Postale - Cascine Vicca 10090 - Italy. C.A.P.
Città
GRAFICA
Desktop Presentation
Le siate dell'arte
I programmi per /' Informatica Individuale sono, come noto, raggruppabili in numerose
categorie. Alcune di queste sono di interesse e di uso generalizzato (prodotti
orizzontali), ad esempio i Word Processor e gli Spreadsheet, altre sono di interesse più
specifico, riservate a tipi particolari di utilizzatori, particolari o per il tipo di lavoro che
svolgono o per le conoscenze tecniche che sono loro richieste per poter usare quel
tipo di prodotto (prodotti verticali)
di Francesco Patroni
Si pensi ad un prodotto di classe
Project Management, che è destinato
ad un manager che gestisce progetti,
oppure ad un prodotto di Programma¬
zione Visuale che è destinato ad utenti
che abbiamo specifiche preconoscenze
e che svolgano una specifica attività
I prodotti di alcune di queste catego¬
rie hanno avuto, nel corso degli anni,
una tale evoluzione che si può tranquil¬
lamente dire che hanno raggiunto il
massimo in termini di strumentazione
operativa, in termini di funzionalità di¬
sponibili, in termini di efficacia dei lavori
eseguibili. Si pensi a cosa si può fare, in
termini di qualità del documento realiz¬
zabile, con un Word Processor dell'ulti¬
ma generazione, si pensi a che cosa si
può fare, in termini di complessità del
risultato finale raggiungibile, con un mo¬
derno Spreadsheet.
I prodotti di classe Desktop Presen¬
tation non si può dire che siano prodotti
di uso generalizzato, anche se. per una
sene di motivi di cui parleremo tra un
po', il loro utilizzo di sta estendendo
sempre più a nuove categorie di perso¬
ne. Un'altra loro caratteristica è che vi si
trovano ancora, anche nelle ultimissime
versioni, ulteriori miglioramenti rispetto
alle versioni precedenti. In altre parole
sembra che in essi vi siano ancora mar¬
gini di miglioramento.
Vedremo Microsoft PowerPoint 95
e Lotus Freelance Graphics 96
I prodotti Desktop Presentation ser¬
vono per comunicare messaggi di qual¬
siasi tipo a destinatari di qualsiasi tipo,
utilizzando le enormi potenzialità del
IM -9QJ 1
c
—
ic«<»w f *S
:
II"-** Cil
II*" ul
■ 1
16
55
ìst^i
ISl*. al
Figure 1.2 - Lotus Free¬
lance Graphics 96 - Ini¬
zio di una nuova pre¬
sentazione. impostazio¬
ne di una nuova Slide
Vediamo, in seauenza ,
il momento dell'inizio
della nuova presenta¬
zione e. nella figura
successiva, il momento
della impostazione della
nuova diapositiva, che
in Freelance si chiama
Pagina All’inizio della
nuova presentazione si
può scegliere contem¬
poraneamente il suo ai
gomento il suo aspetto
estetico generale Suc¬
cessivamente occorre
aggiungere delle nuove
pagine alla presentazio¬
ne. In dipendenza del¬
l'argomento generale
scelto all'inizio si può
scegliere il contenuto e
l'aspetto specifico di
ciascuna pagina. In
guesto caso viene
sfruttato il sistema dei
" segnaposto'
296
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
GRAFICA
Personal Computer, che può servire per
organizzare, per confezionare il materia¬
le che costituisce la presentazione, e
può servire per proiettare, per eseguire
copie, magari con commenti, della pre¬
sentazione, una volta che sia stata fini¬
ta, serve per inviare il messaggio ai de¬
stinatari o per stampare copie cartacee
delle varie diapositive che costituiscono
la presentazione e dei commenti alle
varie diapositive, commenti o riservati
specificamente all'autore (note perso¬
nali) o riservati ai destinatari della pre¬
sentazione.
Il messaggio deve essere efficace ed
allora bisogna sfruttare al meglio le ca¬
ratteristiche, in termini di potenzialità
grafiche e di potenzialità multimediali,
del PC.
Per poter fare questo, all'inizio
dell’era del Personal Computing e con
gli strumenti allora disponibili, occorre¬
vano degli specialisti, un po' tecnici, un
po' creativi, ma che in genere non co¬
noscevano la materia argomento della
presentazione che erano chiamati a
confezionare Mettevano solo "in bella"
le idee dell'autore.
Oggi l'Autore della presentazione
DEVE essere direttamente la persona
che genera il messaggio e non un inter¬
mediario, lo specialista in computer gra¬
fica che realizza una "bella" presenta¬
zione di cui parlavamo prima, al quale
l'autore del messaggio deve trasmette¬
re e far capire le sue necessità.
Partiamo quindi dal principio che gli
attuali prodotti DP sono costruiti sulle
necessità di un utente che ha cose da
dire e non ha conoscenze di tecniche
grafiche. Dispongono di tantissime fun¬
zionalità e di tantissimi comandi, tutti al¬
la portata di tale tipo di utente.
Esistono, ovviamente, anche prodotti
grafici più evoluti, che appartengono al¬
le varie categorie della Computer Grafi¬
ca, e quindi anche alla Desktop Presen-
tation, destinati soprattutto agli speciali¬
sti della grafica, in questo articolo non
ne parleremo.
L'articolo affronta una serie di argo¬
menti, che saranno trattati anche dal
punto di vista pratico utilizzando sia MS
PowerPoint che Lotus Freelance
Graphics, ambedue nelle versioni per
Windows 95 Di PowerPoint useremo
la versione 95, presente in Office 95. Di
Freelance Graphics useremo la versio¬
ne 96, per Windows 95 in inglese. Ri¬
cordiamo con l'occasione che la Lotus
propone la propria Suite per tre piat¬
taforme differenti: Win 3,x, Win 95 e
OS/2.
Questi due sono notoriamente i pro¬
di
di=
fife
nfldn
£:=
3
Figura 3 - MS Power¬
Point 95 - Tipi di Diapo¬
sitiva Le torme di aiu¬
to al lavoro sulle slide e
sulla presentazione nel
suo complesso sono
tantissime Ci sono i
Modelli ” estetici" di
presentazione, i Mo¬
delli "contenutistici" di
presentazione, i Layout
delle Diapositive ISIi-
del, tra i quali scegliere
quando si deve comin¬
ciare a realizzare una
nuova Slide Si lavora
con il principio dei Se¬
gnaposto, che nel
Layout indicano le po¬
sizioni dei van elemen¬
ti titoli, testi, immagi¬
ni, ecc., e che vanno
sostituiti con il loro
contenuto definitivo
Figura 4 - MS Power¬
Point 95 - Lavoro sul
contenuto testuale
Spesso l'autore della
presentazione ha po¬
chissimo tempo per
preparare il materiale
hn genere comincia al¬
le 6 del pomeriggio e
la riunione e alle 9 di
mattina del giorno do¬
poI In questo caso o si
lavora a forza di Copia
ed Incolla da presenta¬
zioni precedenti, oppu¬
re ci si concentra sulla
parte testuale, magari
lavorando in questo
ambiente di editing,
dal quale si può passa¬
re dinamicamente in
Word II testo, il titoli
delle diapositive, gli
elenchi puntati, il testo
generico, ecc sono qui
ymrno S*~» L—»» r*m. J
albini airi • I -I 3 giauin olmi nlUFr
I
fi PitaffioC imi«U/ kM»ti»* 1 j ò*g*
•iiumonll Stand* <fl
■ -Ifflxl
3J2L
Esponi un* sttuRuf* di Microootl PowerPoint *
MKroiofl Word, do* torà possibile moderarla
utmoanoo 1 comandi di Word Al termino doli*
modAc*. sȎ poslibri# rmpon*'# nuovamente I*
stuferò tn PowerPoint
□ Obiettivo
■ LncJoanre l’ottativo desiderilo
a Uukoare pei punii se necessario
□ Ridurle del chetile
a Dentare. bssops dd pubbfcco
a Confortare 1 Usoga del pubbbco se non n t non
□ Soddisfare 1 bivoton • 1
a Elencate 1 ptodotti e le loro coisti mitiche e come ciascuno sodduA un preaio
buopw 0 malva un particolare problema
a Questa resone può nctaederr pu dapontive
(3 Arnia de* corti
iA«op Kvacnri f*i il forata
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i prodotti • b toro t eoa
* 3 Al C|
:si=sinr *i«i
o w pwoao haocno o moto
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1
visti in modo strutturato, molto adatto ad una presentazione che di per se ha un'organizzazione strutturata.
La messa in bella " finale, da eseguire una volta completato il testo, si riduce all'attribuzione di un "Model¬
lo Estetico " preconfezionato al testo predisposto
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
297
GRAFICA
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Inserimento Testi
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Evldtnztar* I vantaggi
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Elencare I prodotti o lo loro
carattoristicho o corno
ciascuno soddisfi un
preciso bisogno o risolva
un particolare problema
Ouosta seziono può
richiederò piu diapositive
Elencare i prodotti o lo loro
caratteristiche e eome
ciascuno soddisfi un
preciso bisogno o risolva
un particolare problema
Ouosta sezione può
richiedere piu diapositive
C
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Copie od ineolita de ptesoate/lom
precederli, oppure a si concentra
tirila porlo lenitelo, iimo.hi in
questo miti lenti’ ih edriing, del
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di rum» cenici tir in Wfefri II leslo, l
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qui vidi m modo dmltuido, mollo
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linde, da oscgiriir una volte
completalo ri lesta, si ilduce
allMMtrbu/toii»* u.» Mod«rio
( si elica eRp lesto predisposto
Figura 5 - MS PowerPoint
95 - Come vedere il testo.
Qui vediamo invece alcu¬
ne modalità di visualizza¬
zione del testo Un titolo,
un paio di scritte ruotale
di 90 gradi, un elenco
puntato, anzi, numerato,
con scritte corpose, e un
testo un po' lunghetto. In¬
fine un paio di scritte ruo¬
tate di 45 gradi. Per il le¬
sto può essere scello un
tipo Ira le decine di Ioni
True Type. un attributo,
c'è anche l'ombreggiato,
un colore, ecc Per il para
grafo si possono sceglie
re allineamenti, rientri, in
terhnea, ecc. Le funziona¬
lità per lèdi fazione sono
duella in dotazione in un
word processor di media
dualità
Figura 6 - MS Power¬
Point 95 - Riempimenti
Di ogni elemento ret¬
tangolare può essere
delinito il tipo di riem¬
pimento, scegliendolo
tra varie tipologie. Co¬
lore pieno, sfumatura,
tra due colori e lungo
una direzione desidera¬
ta. motivo, scelto tra
duelli a disposizione,
oppure una trama ttrat¬
teggio, puntinato, ecc.,
una trentina di tipil a
due colori, oppure an¬
cora un'immagine Bil-
map ietta da File. Lo
stesso discorso vale
per lo sfondo della dia¬
positiva
Tenet N**. Roman
Los Riempimentos
Standard H
JL
a
Q
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£
Figura 7 - Lotus Free¬
lance Graphics 96 -
Funzionalità Drawing
Freelance Graphics
vanta un glorioso pas¬
sato DOS In onesto
ambiente era però più
un prodotto di classe
Drawing che non un
prodotto di classe De¬
sktop Presentation.
Nel passaggio a Win¬
dows, passaggio che
ha coinciso con il pas¬
saggio di classe, fortu¬
natamente, ha conser¬
vato le sue funzionalità
di disegno, che lo ren¬
dono adatto anche a la¬
vori di tipo creativo. Più
di guanto lo consenta
PowerPoint, che inve¬
ce nasce direttamente
nell'ambiente grafico e
nasce direttamente co¬
me DP
dotti di Desktop Presentation più diffu¬
si. anche per il fatto che sono contenuti
rispettivamente nei pacchetti Office
della Microsoft e SmartSuite della Lo¬
tus. Molti utilizzatori acquistano Office
e SmartSuite per sfruttarne solo qual¬
che componente e quindi dispongono,
quasi casualmente, anche di Power¬
Point e Freelance Graphics.
Non è raro quindi il caso in cui li si
cominicia ad usare, non per una reale
necessità ma per caso, per sperimenta¬
re un prodotto che è disponibile sul pro¬
prio PC e che risulta facile e divertente
da usare. Magari poi si scopre che è un
prodotto molto adatto alle proprie esi¬
genze in termini di potenzialità di comu¬
nicazione e di relazione con gli altri.
Considerazioni generali
Prima di parlare di specifiche famiglie
di funzionalità operative presenti nei
due prodotti di Desktop Presentation
oggetto dell'articolo, è opportuno fare
una serie di considerazioni generali;
- obiettivo di una presentazione elet¬
tronica è quello di comunicare, un argo¬
mento, un tema, una serie di messaggi,
sfruttando, come media, il Personal
Computer;
- una presentazione elettronica è co¬
stituita da una serie di diapositive da ve¬
dere rispettando una sequenza prede-
terminata. Sinonimi di diapositiva, nei
vari prodotti, sono Slide, Pagina, ecc.;
- anche se costituita da più diapositi¬
ve, la presentazione va considerata co¬
me un unicum, con caratteristiche ge¬
nerali, ad esempio tutte le impostazio¬
ni estetiche, come i colori degli sfondi,
il tipo di carattere scelto per le scritte,
che sono le stesse per tutte le diaposi¬
tive;
- un prodotto Desktop Presentation
dispone di moltissime funzionalità per
creare i cosiddetti effetti speciali. Scopo
di questi effetti deve essere quello di
supportare il messaggio, ad esempo
per dare il massimo risalto a determina¬
ti elementi, e non quello di impressiona¬
re e quindi distrarre il destinatario del
messaggio dal suo contenuto;
- è bene capire quali siano i limiti
nell'uso di un tale prodotto, che può in¬
globare elementi multimediali, ma non
può diventare un prodotto di Authoring
MM, può comprendere degli elementi
con i quali eseguire "salti", ma non può
diventare un prodotto di sviluppo Iperte¬
stuale;
- pur disponendo di funzionalità di di¬
segno, non si tratta di prodotti di classe
Drawing, pur disponendo di funzionalità
di tipo Charting, non si tratta di prodotti
298
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
GRAFICA
di classe Business Graphic. Le funzio¬
nalità di disegno e di Charting non sono
fini a se stesse, ma sono di supporto al¬
la creazione della presentazione;
- in tal senso il prodotto Desktop Pre-
sentation va considerato come un as¬
semblatore di materiale testuale, grafi¬
co (sia di tipo vettoriale che di tipo bit-
map) e multimediale, di varia provenien¬
za, da posizionare all'Interno delle varie
diapositive;
- quando si crea una presentazione
va scelta subito la periferica di destina¬
zione. Ad esempio una cosa è una pre¬
sentazione che ha come destinazione il
monitor del PC, per la quale possono
essere scelti specifici colori, specifici ti¬
pi di carattere, ecc. Tutt’altra cosa è una
presentazione che ha come destinazio¬
ne la carta, ad esempio una stampante
a colori con la quale produrre copie
"statiche" delle diapositive. In questo
caso andranno scelti differenti accosta¬
menti di colore, differenti tipi e dimen¬
sioni di caratteri, ecc.;
- gli Aiuti. I prodotti Desktop Presen-
tation sono tra i prodotti più adatti ad
essere supportati da strumenti di aiuto
all’uso. Infatti sia PowerPoint 95 che
Freelance Graphics 96 dispongono di
procedure di autocomposizione che fa¬
cilitano enormemente il lavoro. Queste
procedure si occupano sia degli aspetti
contenutistici, proponendo una serie
pressoché completa di argomenti stan¬
dard (esempio: Lancio di un Prodotto,
Addestramento, Definizione di una
strategia Aziendale, ecc.) sia una serie
notevole di allestimenti estetici prede¬
finiti, già specializzati in funzione della
periferica d’elezione. Lo stesso dicasi
quando si inserisca una nuova diaposi¬
tiva. Viene proposto un campionario di
modelli organizzati con il concetto dei
segnaposto. In pratica l'utilizzatore de¬
ve semplicemente sostituire al conte¬
nuto provvisorio dei segnaposto il pro¬
prio contenuto;
- la Rete. Windows 95 è in grado di
"vedere" automaticamente qualsiasi al¬
tro computer collegato in rete. Sfrutta¬
no questa potenzialità non solo i tradi¬
zionali prodotti di comunicazione, di tipo
E-Mail, di tipo Chat, di tipo Transfer File,
ma anche tutti gli altri prodotti "norma¬
li”. In pratica un lavoro eseguito con
qualsiasi prodotto per utente, un Word
Processor, un Desktop Presentation,
uno Spreadsheet, ecc., può essere non
solo "salvato” e "stampato", ma anche
"inviato”. Sia PowerPoint che Freelan¬
ce Graphics permettono anche di
"proiettare" la presentazioni in rete. Dal
punto di vista operativo sia nel compu¬
ter del relatore (quello da cui parte la
Figura 8 - Lotus Free¬
lance Graphics 96 -
Diagramma di tipo
Flow
Altre funzionalità di ti¬
po Draw, presenti in
Freelance Graphics ma
non in PowerPoint, so¬
no quelle che consen¬
tono di disegnare dei
diagrammi di flusso, in
cui le linee di connes¬
sione sono associate
agli elementi che stan¬
no collegando. Spo¬
stando un elemento
viene ricacciata la con¬
nessione. Può essere
utilizzata una libreria di
elementi predisegnan
E<* c™*>
u cmp«ì t -rm
nnn
Figura 9 - Lotus Free¬
lance Graphics 96 - Il
catalogo delle ClipArt.
Vediamo, sullo sfondo,
come a organizzato
l'ambiente operativo di
Freelance Graphics, ca¬
ratterizzato dalla pul¬
santiera sulla sinistra. I
grossi pulsanti attivano
funzionalità importanti,
come l’impostazione di
una nuova pagina, o
menu grafici importan¬
ti, come quello che
serve per scegliere gli
oggetti grafici da inseri¬
re nella composizione
Figura IO - MS Power¬
Point 95 - Ben vengano
anche i Bitmap
Lo sfondo 6 una delle
immagini bitmap dispo¬
nibili in Plus per Win¬
dows 95 dedicata a
Leonardo da Vinci. È
stata rigirata rispetto
all'asse verticale ILeo¬
nardo scriveva alla ro¬
vescio. con scrittura
speculareI. Abbiamo
poi inserito, come im¬
magine. una riproduzio¬
ne Bitmap della Gio¬
conda. Si può notare,
tra le opzioni del Ouick
menu, quella con cui
PowerPoint permette
di modificare i colori
dell'immagine. Uno per
uno. con un lavoro da
certosino
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
299
GRAFICA
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Figura II ■ Lotus Freelance Graphics 96 - Funzionalità Chartmg.
Ormai il Chartmg, e quindi parliamo delle funzionalità di creazione e di personalizzazione dei diagrammi di tipo business, e svolto da specifici programmi OLE Ser¬
ver, richiamabili dal prodotto DP. e da qualsiasi altro Client OLE II Chat! della Microsoft si chiama MS Graph 5 0, quello della Lotus si chiama Lotus Chart E evi¬
dente che si tratta, in ambedue i casi, di prodotti evolutissimi, m termini di numero di tipi di diagrammi disponibili ed in termini di funzionalità accessorie
Figura 12 - MS PowerPoint 95 - Ultilizzo di materiale vettoriale esterno, provenienza CorelDraw.
Quando occorre un'immagine molto spinta dal punto di vista grafico si può ricorrete a materiale di provenienza esterna, magari sviluppato, ad hoc per le necessita
della presentazione, con un prodotto di grafica vettoriale di classe Draw L'immagine che vedete riportata in PowerPoint, su uno sfondo simil-marmo. proviene da
CorelDraw II "trasporto" si può eseguire con un Copia Incolla, oppure con un collegamento OLE, oppure, ed e il sistema che abbiamo utilizzato, si può salvare il
disegno eseguito con Corel nel formato Enhanced Melatile e poi inserirlo, via file, nella slide PowerPoint
presentazione) che nel computer degli
spettatori (i destinatari della presenta¬
zione), deve essere lanciato il prodotto.
Poi, con delle funzionalità interne, il Re¬
latore si dichiara tale e gli altri si "ag¬
ganciano" in qualità di spettatori alla
proiezione. In rete viaggiano quindi le
varie slide. Questo sistema mi pare in¬
teressantissimo anche pensando ad un
suo utilizzo in larga scala, magari sfrut¬
tando una sorta di Client Server in cui
centinaia di spettatori partecipano a de¬
cine di proiezioni di vari tipo, informati¬
vo, didattico, conoscitivo, ecc. Insom-
ma un Plus interessantissimo.
Le funzionalità in un prodotto
Desktop Presentation
suddivise per categorie
Un prodotto Desktop Presentation
dell'ultima generazione ha tantissime
funzionalità che possono essere abba¬
stanza facilmente raggruppabili per ca¬
tegorie Facciamo quindi un elenco di
queste categorie per poi esemplificar¬
ne, direttamente nelle varie figure a cor¬
redo. qualcuna delle più significative
Funzionalità di Disegno all'interno
della diapositiva
tipologie di elementi disegnagli li¬
nee, rettangoli, cerchi, frecce, poligoni,
ecc.
editing degli elementi disegnati: mo¬
difica, allineamento, copta, ecc
Estetica degli elementi disegnati
caratteristiche degli elementi lineari
colore, tratteggio, spessore
caratteristiche degli elementi superfi¬
ciali: colore, riempimento, ecc.
Gestione degli elementi testuali
all'interno della diapositiva
tipologie di elementi testuali inseribi¬
li titoli, elenchi, testi lunghi, ecc
caratteristiche estetiche del testo ti¬
po e attibuti del carattere, attributi del
paragrafo, ecc.
Ulteriore oggettistica utilizzabile
all'interno di una diapositiva
inserimento di ClipArt vettoriali uso
del catalogo dei clipart disponibili
inserimento di immagini Bitmap:
apertura del file con la immagine e suo
posizionamento
inserimento di Chart: uso di un OLE
Server
inserimento di Organigrammi; uso di
un OLE Server
“J ° jcM fy*.
~.| f I n<|«ì»l >M l ^|A|
T
Inserimento e Edì
Figura 13 - MS Power¬
Point 95 - Inserimento
di Filmati e di Suoni.
Con i piodotti Desktop
Presentation sono possi¬
bili alcune sottospecie di
animazione. Ad esempio
è possibile scegliere tra
le regole di transizione,
tra un'immagine e la
successiva, una che
produca un effetto mo¬
vimento. È possibile da¬
re un effetto movimen¬
to anche ai testi e agli
oggetti presenti nella
slide Non e possibile
creare dei "cartoni ani¬
mati". nel senso che
comunque, con i pro¬
dotti Desktop Presenta-
rion, si trattano slide in¬
dipendenti l'una dalle al¬
tre. ed oggetti. É però
possibile inserire file
con filmati, AVI o FLC, preconfezionati, sui quali si può intervennre solo per definirne le modalità di proiezione
all'interno della Presentazione.
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300
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
GRAFICA
inserimento di Flow Chart: uso di un
OLE Server
inserimento di altri oggetti OLE: Word
Art, Equazioni, Carte Geografiche, ecc.
Modalità di apparizione dei vari
elementi presenti nella diapositiva
elementi testuali
elementi grafici
Note a corredo
note e commenti interni, per l'autore
e per il relatore
note e commenti esterni, per il desti¬
natario
Costruzione del Background
elementi a fattor comune in tutta la
presentazione: sfondo, pulsanti, tipolo¬
gie dei testi, ecc.
Lavoro su più diapositive
vista Struttura, per editare il testo
strutturato
utilizzo di Word/WordPro, per lavora¬
re sulla struttura
vista tipo Sequenza di Diapositive e
funzionalità di editing sulle intere diapo¬
sitive
Funzionalità di Aiuto
utilizzo dei modelli "estetici” di pre¬
sentazione
utilizzo dei modelli "contenutistici” di
presentazione
utilizzo dei modelli di diapositiva con¬
fezionati con "segnaposti"
Assemblaggio delle Diapositive e
preparazione della Presentazione
tempificazione nell'apparizione del
contenuto della diapositiva (testi o og¬
getti)
associazione di effetti speciali al te¬
sto e all'oggetto
lavoro sugli effetti direttamente dalla
vista Sequenza
tempificazione dell'avanzamento del¬
le dispositive
inserimento di oggetti MM (suoni,
animazioni) dotati di propria temporizza-
zione
tecniche di passaggio da una diaposi¬
tiva alla successiva
tecniche di salto da una diapositiva
ad un'altra
Utilizzo della Presentazione
scelta della destinazione delle diapo¬
sitive: proiettore, monitor, carta, pellico¬
la. rete, file FITML
proiezione: modalità di avanzamento:
predefinito o estemporaneo
movimenti tra le diapositive durante
la proiezione
Distribuzione della Presentazione
creazione di versioni Rolling Demo,
da distribuire a utenti,
creazione di versioni Auto Run, da in¬
stallare su macchine "kiosk",
creazione di versioni HTML per Inter¬
net (lo fa Freelance Graphics),
Figura M • Lotus Free¬
lance Graphics 96 -
Uso dei file AIM
Tra le funzionalità nuove
di Freelance Graphics
va citata la presenza del
comando Add Movie,
che consente di inserire
un elemento animato
nella singola diapositiva
Si tratta di figurine ani¬
mate che assumono
una serie di pose e del¬
le quali va definita la
traiettoria all'interno del¬
la slide. Il formato dei fi¬
le con le figurine anima¬
te e AIM lAdd Impact
Moviel
Yen.Waxu'donr. nella Inlrodmone degli Oggetti
Cinque
Figura 15 - MS Power¬
Point 95 - Tecniche di
parzializzazione.
Questa immagine è
stata parzializzata, nel
senso che i vari "pez¬
zi" del puzzle appaiono
uno alla volta, prove¬
nendo ognuno da una
sua direzione. Ad ognu¬
no di questi movimenti
si può associare anche
un suo effetto sonoro
Altra possibilità è quella
di ricolorare l'elemento
una volta che e appar¬
so. Tutti questi effetti
servono per garantire la
massima attenzione,
da parte dei destinatari
della presentazione, sul
singolo elemento che
appare
Figura 16 Lotus Free¬
lance Graphics 96 - Sal¬
tando tra le diapositive
Va chiarito quali siano /
limiti nell'utilizzo di un
prodotto di tipo Desk¬
top Presentation. e
quindi cosa ci si può
tare, cosa non ci si
può tare e cosa si può
tare cosi e cosi Tra
queste ultime mettia¬
mo le funzionalità mul¬
timediali. che consen¬
tono. sia in PowerPoint
che in Freelance Gra¬
phics, di inserire ele¬
menti multimediali co¬
me oggetti in una dia¬
positiva. e le funziona¬
lità di navigazione iper¬
testuale , che consento¬
no di inserire oggetti
che eseguono salti ad
un'altra diapositiva La
presentazione viene vivacizzata, ma non arriva a diventare né un documento ipertestuale, né un titolo multi¬
mediale.
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
301
GRAFICA
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Figura 17 - /WS PowerPoint 95 - La sala montaggio la vista sequenza di diapositive .
Ouesto é l'ambiente operativo da utilizzare in fase di montaggio della presentazione, quando occorre mettere nella giusta sequenza le diapositive e occorre definire
le modalità di passaggio da una diapositiva alla successiva. Tale ambiente e anche adatto per le operazioni di editing generale delle diapositive, per copiarle, anche
da una presentazione ad un’altra, oppure per cancellarle, ecc
Figura 18- MS PowerPoint 95 - La presentazione, interventi "al volo "
Si possono realizzare delle presentazioni di tipo Rollmg Demo Iche girano senza l'intervento dell'operatore), in cui tutto quello che succede, lo scorrimento delle sli¬
de, l'attivazione di oggetti multimediali, ecc. è strettamente temporizzato, e delle presentazioni molto interattive, gestite da un Relatore che deve anche fronteggia¬
re un uditorio vivace, che chiede chiarimenti, che vuole vedere un certo dato, che fa domande., che non c'entrano nulla con l'argomento trattato In questo caso
l'oratore ha a disposizione una serie di strumenti operativi che gli permettono di fronteggiare la situazione
I tre momenti logici
Pensiamo che, con quanto detto fino
ad ora, anche nella precedente sempli¬
ce elencazione delle varie funzionalità, e
con quanto potete desumere dalle dida¬
scalie delle varie figure a corredo del¬
l'articolo, siano ben chiari i confini entro
i quali si possa muovere un prodotto
per la realizzazione di presentazioni elet¬
troniche.
Vogliamo semplicemente ribadire
quali siano i tre momenti fondamentali
nel lavoro con un prodotto Desktop Pre-
sentation. É ovvio che premessa fonda-
mentale a tale lavoro è che sia chiaro
cosa si debba comunicare, in funzione
dell'argomento trattato, dei destinatari
del messaggio e dello strumento che si
sta utilizzando.
I tre momenti:
- costruzione delle vane diapositive
Si parte da un modello estetico predefi¬
nito, poi si inseriscono le varie slide.
All’interno di ciascuna slide vanno inse¬
riti i testi, le figure, disegnate o importa¬
te, gli oggetti, di varia provenienza, pre¬
confezionati o confezionati li per lì. Se
prevale l'aspetto testuale è meglio lavo¬
rare nella vista struttura o addirittura
con il proprio Word Processor e poi
esportare il testo.
- Lavoro in Sala Montaggio. Si lavora
sulla vista sequenza di diapositive per
porle nel giusto ordine e per definire le
modalità di passaggio dalla singola sli¬
de alla successiva. La presentazione va
provata, per verificare che sia chiara,
ben organizzata, e che la trattazione sia
omogenea, che non sia prolissa e quin¬
di noiosa, che sia esteticamente valida,
sempre nel rispetto dell'argomento
trattato. Un errore frequente è che l'ef¬
fetto speciale sovrasti il messaggio tra¬
smesso.
- Esecuzione della Presentazione.
Supponiamo che la presentazione ven¬
ga proiettata su un PC, o su una rete di
PC, o in una sala con un proiettore che
riproduca su schermo il segnale video,
e che questa sia di supporto ad un ora¬
tore. Ebbene costui deve saper "mano¬
vrare" la presentazione, per regolarne la
velocità, per tener conto degli eventuali
interessi e disinteressi del pubblico, per
"saltare" da un argomento all'altro
quando la situazione lo richieda.
Se la presentazione va distribuita su
dischetto la si può confezionare sotto
forma di "rolling demo” e quindi deve
essere perfettamente tempificata. In
ambedue i casi è possibile prevederne
versioni "cartacee". MS
ITitwi New Roman
~3 AM c|/|i|ohJ fW| :s|!S| i=| ♦!
D«o*.«3dl
smuimw.
Figura 19 - MS Power¬
Point 95 ■ Proiezione in
Rete Una Presentazio¬
ne, realizzata con un pro¬
dotto di Desktop Pre-
sentation. 6 una forma
di comunicazione, ed 6
sempre piu efficace, gra¬
zie ai miglioramenti che i
vari prodotti, con il pas¬
sare delle versioni, pre¬
sentano. L‘infrastruttura
più moderna per la co¬
municazione è la Rete. È
quindi naturale che ora
l'esecuzione della pre¬
sentazione possa essere
eseguita sfruttando la re¬
te, in modo che i vari de¬
stinatari del messaggio
lo possano ricevere di¬
rettamente sul loro mo¬
nitor. partecipando ad
una sorta di videoconfe-
renza
302
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
ATI Schede Plug & Play
Facili, veloci e affidabili
Arrivano le nuove schede plug&play
di Allied Telesyn
Facili da installare, grazie al nuovo standard plug &play che
vi consente di collegare la scheda e cominciare a lavorare
immediatamente. Veloci nelle prestazioni grazie all'architettura Bus
Master che consente di ottimizzare l’utilizzo della CPU. Affidabili
nel tempo grazie al supporto tecnico gratuito e la garanzia a vita
offerti da Allied Telesyn International. Le nuove famiglie di schede
plug&play AT-1500 e AT-2450 supportano tutti i sistemi operativi
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AT-1500: 4 modelli Ethernet
half e full duplex con bus ISA per
soddisfare tutte le esigenze di
connessione in UTP-BNC-AUI e fibra
ottica, e con il riconoscimento
automatico del media utilizzato.
AT-2450: 4 modelli Ethernet con le stesse
caratterìstiche della famiglia AT-1500 ma con
architettura PCI a 32 bit per supportare
applicazioni grafiche
e multimediali.
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vostro computer: sceglete il meglio nella gamma di Allied Telesyn
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International
Upgrade, colli di bottiglia e...
Una workstation per la digitalizzazione di audiovisivi come dovrebbe essere
equipaggiata? È "obbligatorio" passare armi e bagagli al Pentium? Quali sono gli
eventuali colli di bottiglia di un sistema multimediale? Con quale livello qualitativo e
con quali risultati la decompressione MPEG (e VideoCD) è praticabile semplicemente
via software? Il video digitale è meglio acquisirlo direttamente su disco oppure
conviene immagazzinarlo temporaneamente in RAM? Cosa sono e quanto contano
parametri come il Key-frame e l'interleaving audio/video?
E cos'è la funzione "No-Recompression"?
di Bruno Rosati
Queste sono solo alcune fra le molte
domande che, sospeso nei suol bravi
problemi tra produzione e riproduzione,
ognuno di noi può porsi. Domande chia¬
re alle quali vanno date delle risposte
che oltre a risultare altrettanto chiare,
devono essere soprattutto intelligenti.
Sarebbe sciocco risolvere i problemi
di tutti andando ad una pedissequa
(ri)elencazione di quelle che sono le ca¬
ratteristiche dello standard minimo per
garantire la piena funzionalità multime¬
diale e, di conseguenza, segnalare qual
è il computer ideale per lavorare. Trop¬
po facile e quindi sciocco.
Il lettore conosce benissimo quali so¬
no queste caratteristiche (CPU, quanti¬
tativo RAM, ecc.) e sa pure che riguar¬
dano un discorso puramente teorico.
Dire che le CPU per fare o fruire il multi¬
media interattivo hanno tutte lo stesso
nome, Pentium, e varie potenze di
clock, è dire tutto e dire niente. Questo
perché, agli utenti, si finirebbe con il di¬
re che il proprio sistema, se non ha ap¬
punto un Pentium, è da buttare! E inve¬
ce no. Questo non si vuole né dire né
sentir dire E noi (finché ciò non diventi
sciocco peggio del blaterare dei "tradut¬
tori di dépliant" .) cercheremo di non
dirlo.
Se per elevare il livello produttivo di
un 486-DX4 a 100 MHz basta un econo¬
mico upgrade per soddisfare pienamen¬
te il suo utilizzatore, perché si dovrebbe
consigliare a questo di saltare lo stesso
sul Pentium? Che vantaggi ne ricave¬
rebbe chi scrive? Eppure...
Il mercato vive e si sviluppa solo se
vende continuamente e velocemente.
Specularmente, l'utenza deve quindi
acquistare continuamente e veloce¬
mente. Davanti a questa logica "per¬
versa" chi scrive di microinformatica
deve (far) ragionare con calma. Chi pos¬
siede delle CPU stanche, quali possono
essere i 386 o anche i primi 486SX, sa
benissimo che il proprio sistema è dav¬
vero arrivato al capolinea. Ed allo stes¬
so modo lo sa anche chi ancora possie¬
de una scheda madre priva di slot PCI,
con banchi di memoria capaci di ospita¬
re solo vecchi SIMM da un Mbyte e
con possibilità di installare solo dischi
IDE. A questi non si può che consiglia¬
re l'acquisto in blocco di configurazioni
più recenti dotate del Pentium, di di¬
schi E-IDE e CD-ROM a quadrupla velo¬
cità.
Al contrario chi possiede un bel
MPC, equipaggiato ad esempio con un
486 DX2/4 da 66 o 100 MHz e scheda
madre PCI, sa (o deve sapere) altrettan¬
to bene che il proprio sistema non è af¬
fatto da buttare, ma probabilmente solo
da upgradare nelle prestazioni di qual¬
che componente particolare.
Quello che in definitiva gli utenti-let¬
tori sperano di sentirsi dire è un saggio
e (spero) ponderato consiglio Non la
traduzione di un dépliant o delle frasi
più stereotipate. Ed è proprio questo
che proverò a dire a chi mi segue su
questa rubrica, rispondendo alle doman¬
de e trovando insieme qualche buona
soluzione.
Catturare su disco
oppure in RAM?
Catturare ed editare file di video digi¬
tale oggi è diventato assai meno proble¬
matico che in passato. Ci sono schede
che oltre ad acquisire e comprimere in
tempo reale riescono ad arrivare ai 25
fotogrammi al secondo, ovvero al full
motion, anche alle risoluzioni più alte
La VideoBlaster RT-300, cosi come
una Intel Smart Video Recorder, sono
schede in grado di acquisire in full mo¬
li pannello InControl
della Diamond Stealth
con il quale e possibile
governare tulle le Iun¬
zioni della scheda grafi¬
ca ed anche attivare la
riproduzione di tutti i Il¬
io video digitali I avi,
mpg. dal, mov. ecc,)
di cui il nostro sistema
supporta i relativi MCI-
driver.
304
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
COMPUTER & VIDEO
tion anche a 320x240 ed a prescindere
(quasi del tutto) dalla potenza della CPU
del sistema che le ospita. Ciò è possibile
grazie alla presenza di un chip dedicato al
controllo qual è H750. Tale componente
controlla sia l'informazione in ingresso
che quella in uscita sollevando CPU e si¬
stema ospite da ogni genere di calcoli.
Per quanto potente possa essere
però, al momento di richiedere al siste¬
ma l'immagazzinamento delle sequenze
digitali, tale chip non potrà non incontra¬
re gli eventuali colli di bottiglia del siste¬
ma stesso: scarsa quantità di RAM di¬
sponibile oppure unità dischi non suffi¬
cientemente veloci.
Uno dice: se gli hard disk non ce la
fanno potenzio la RAM ed uso il meto¬
do di acquisizione "Direct To Memory".
Potenziare la RAM potrebbe essere una
soluzione (che farebbe tra l’altro bene a
tutto il sistema) ma attenzione: un mi¬
nuto di acquisizione a 320 x 240 pixel in
full motion, con Indeo 3.2 necessita di
circa 20 Mbyte! Credo che sia quindi
conseguente il fatto che sia meglio con¬
siderare l'acquisizione ''directly to disk"
quale unica possibilità produttiva. Alme¬
no finché non arriverà il nuovo Indeo
4.0 (del quale si parla come di un codec
addirittura più potente di MPEG) acqui¬
sire in RAM non è certo una soluzione
economica.
Viva gli hard disk anche se con questi
il full motion non sarà mai raggiunto,
Esaminando i risultati di una breve serie
di prove di acquisizione su disco, è pos¬
sibile verificare che l'incidenza dei fra¬
trie persi (dropping) può oscillare media¬
mente tra il 10-20% a seconda se
l'unità a dischi sia di tipo EIDE oppure
IDE Altrettanto interessante è l'esa-
sme del frame-rate che varierà tra i 18-
20 fotogrammi al secondo.
Dal punto di vista pratico, se il disco
è almeno di tipo EIDE, un 10% di foto¬
grammi persi e un frame-rate di 20-22
fps non sono certo un cattivo risultato
pratico.
La RAM non basta mai e gli hard disk
non ci consentono di raggiungere i risul¬
tati desiderati: ma allora, per avere il full
motion cosa ci si deve inventare? Per ri¬
solvere tutto alla grande dovremmo dota¬
re la nostra macchina di controller ed
unità SCSI-2. Veloci e senza stati di break
(che invece gli E-IDE hanno) i drive SCSI
sono le uniche unità risolutive da questo
punto di vista. È chiaro però che acqui¬
starli ha senso solo se l'esigenza del full
motion è davvero così indispensabile. Ad
Diamond Stealth In¬
contro! Oui vediamo
attivati i controlli relati¬
vi al mixer audio.
Sedici Mbyte per ac¬
quisire meglio, ma an¬
che e soprattutto per
editare con rapidità e
sema attese snervanti.
esempio nei casi in cui i file acquisiti deb¬
bano poi divenire codice MPEG.
Riassumendo possiamo allora affer¬
mare che, per quanto concerne l'acqui¬
sizione, il metodo "Directly To Disk"
continua ad essere ovviamente preferi¬
bile, mentre è comunque indispensabile
aggiornare la RAM non tanto per otti¬
mizzare la fase di acquisizione quanto
quella dell'editing. Con 16 Mbyte di
scorta ci ritroveremmo quasi sempre
con l'opportunità di avere i file da mon¬
tare tutti in linea al momento dell'edi¬
ting. Ciò renderà nettamente più veloce
ogni fase del lavoro, dal semplice esa¬
me dei frame in schermo all'inserzione
e relativa preview degli effetti aggiunti
alle tracce audiovisive. Chi già usa Pre¬
miere ne sa qualcosa dei tempi morti ai
quali l'applicativo condanna mentre ef¬
fettua il refresh dello schermo oppure il
caricamento in preview della sequenza
in lavorazione.
Una schedina SIMM da 16 Mbyte
oggi come oggi costa meno di un milio¬
ne di lire e se l'eventuale computer-
shop è disponibile a ritirare i nostri 8
Mbyte la spesa si potrà quasi dimezzare
e quello che così facendo si rispar¬
mierà, potremmo subito investirlo
nell'acquisto di una scheda grafica ac¬
celerata.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
305
COMPUTER & VIDEO
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Un intero Project salvato in formato avi ad 1/4 di schermo (320 x 240/ in modalità full motion e con audio di buona qualità. Oggi è possibile ottenere ciò sema la
necessità di avere periferiche potenti e costose per la riproduzione. Le misure che qui vedete settate sono supportate da Indeo 3.2 con una richiesta di data-rate
quasi sempre interiore ai 300 Kbps
Decodifica MPEG via software. Mentre Freddy Mercury ed i Queen producono la toro performance, noi andiamo ad ottimizzare quella del Mediamatics Arcade
Player per quanto riguarda la decodifica delle sequenze dai VideoCD
L’accoppiata vincente, upgrade della
RAM e scheda grafica PCI (e quindi
Plug&Play), saranno subito riconosciute
dal sistema e soprattutto le riconosce¬
ranno applicativi come Premiere. Photo¬
shop e Painter 3.1. Applicativi masto¬
dontici questi che, fra un Pentium a 90
MHz, ma con soli 8 Mbyte di RAM ed
un 486DX4 a 100MHz, ma con 16 Mby¬
te, preferiscono di gran lunga quest’ulti¬
mo. Cosi come lo preferiamo anche noi
e soprattutto lo preferiscono sia Win¬
dows 3.1 che Windows '95. Le perfor¬
mance di un DX4 con 16 Mbyte sono
migliori di almeno il 20% rispetto a
quelle di un Pentium 90 dotato solo di 8
Mbyte di RAM.
In definitiva quello che vi sto consi¬
gliando è di spendere meno (upgrade
della RAM anziché della CPU e della
scheda madre!) e produrre di più! E già
che ci siete datemi retta fino in fondo:
acquistate un’unica SIMM da 16 Mbyte
e lasciate pronto il secondo banco per
altri, eventuali 16 Mbyte. Non si sa mai!
CD-ROM drive e scheda grafica:
dov'è il collo di bottiglia?
Abbiamo appena stabilito che per fa¬
re lavori di acquisizione ed editing sono
necessari sia hard disk veloci (E-IDE) ed
almeno 16 Mbyte di RAM in linea. Que¬
sto è per produrre, ma per riprodurre?
Se la nostra fatica è destinata ad es¬
sere inserita su CD-ROM, chi fruirà del
prodotto necessiterà di un drive almeno
double-speed. Il data-transfer rate da
questi supportato (300 Kbps) è comun¬
que una condizione minima e per alcu¬
ne situazioni ancora precaria. Un file co¬
dificato Indeo 3.2 da 320 x 240 a 20-25
fps ha una richiesta di data-rate che
oscilla fra i 280 e i 320 Kbps. Se appena
appena superiamo la soglia dei 300 Kb¬
ps la doppia velocità non basterà più.
Consideriamo tra l’altro che tale velocità
rimane molto spesso teorica e che va di
volta in volta verificata in relazione agli
elementi del sistema rappresentati
dall’interfaccia alla quale è connesso il
drive e/o dalla scheda grafica che gesti¬
sce il flusso visivo del sistema.
In parole povere la riproduzione di file
320 x 240 in full motion da un lettore
ottico a doppia velocità è più facile che
avvenga in maniera collassata che non
fluidamente.
Sembra il gioco della coperta corta:
una volta avevamo i double-speed che
venivano "imbottigliati" dall'interfaccia
on-board delle schede audio. Oggi, che
i più hanno dei double-speed diretta¬
mente attestati al controller dei dischi
(oppure ad un'altra interfaccia veloce) ci
ritroviamo invece con i limiti imposti dal
codec e dalla scheda video. Ovviamen¬
te non si tratta di una diabolica presa in
giro, ma più precisamente dall’accre-
sciuta ambizione del multimedia che
vuole riprodurre il full motion alla gran¬
dezza massima raggiungibile.
Che facciamo? Qual è il consiglio da
dare?
Vediamo di fare qualche esempio
pratico e di trovare dei rimedi.
Primo esempio e prima serie di con¬
sigli: quando un "quasi” full motion a
320 x 240, con l'attuale versione di In-
deo, abbisogna di una velocità di trasfe¬
rimento dati superiore ai 300 Kbps cosa
possiamo fare? Purtroppo esiste una
sola via per risolvere il problema: cam¬
biare il CD-ROM drive. Via il double-
speed e sotto con una nuova unità a
quadrupla velocità da 600Kbps. Dall’al¬
tra, ovvero per conservare l’amato dou¬
ble-speed, bisogna sperare che i pro¬
duttori di CD-ROM ci forniscano filmati
che stiano sempre entro i 300 Kbps e
sperare che l’Intel Indeo Video 4.0 si
diffonda rapidamente.
Fra chi pensa al povero utilizzatore fi¬
nale e chi invece lo fa per il semplice
fatto che il proprio sistema di acquisizio¬
ne non ce la fa ad acquisire di più, fino
ad oggi bisogna però ammettere che
sono pochi i casi di full motion visti a
320 x 240
Secondo esempio e seconda situa¬
zione tipica: perché, anche se i file .avi
che sto visionando non superano i 300
Kbps supportati dai double-speed, col¬
lassano lo stesso?
Se vi siete già trovati davanti ad una
serie di filmati da 320 x 240 "proiettati”
da CD-ROM e che collassano (anche se
avete letto che il loro data-rate è co¬
munque inferiore ai 300 Kbps) è proba¬
bile che nel vostro sistema ci sia un al¬
tro collo di bottiglia.
Questo, se non dipende dall'interfac¬
cia del drive ottico, è molto probabile
che dipenda dalla scheda grafica. La no¬
stra S-VGA potrebbe non essere una
PCI oppure, pur essendo aderente a ta¬
le standard (come pure VESA Locai
Bus) risultare il frutto di una progettazio¬
ne un po' datata o superficiale e basata
su un chip grafico S3 di vecchia genera¬
zione. Il risultato, PCI o non-PCI, sarà
che il chip non riuscirà a visualizzare ra¬
pidamente tutte le informazioni, riem¬
pirà il buffer e, oltre a rallentare il refre-
sh delle immagini, collasserà persino la
riproduzione della traccia audio.
Il problema, volendo conservare la
vecchia ISA oppure la vecchia Locai
Bus, potrebbe esser parzialmente su¬
perato abbassando il numero dei bipla¬
ne imposti alla risoluzione. Un 640 x
480 ad 8 bit-colore alleggerirebbe di
306
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
COMPUTER & VIDEO
soprattutto») tgusgti •• prostsiion. àt ur» R»nJ«Vf proposto aOa decodifica do) pni
complesso concentralo di dati vidaodigilal
Comunque sia non ti può non apprezzare la potenza del sistema che ho appena messo a
punto mentre i Queen sparano rock dado schermo da 352«266 del Media Player, il
sottoscritto continua a scrivere l'articolo che state leggendo PamtShop Pro 3 11 è già pronto
per catturarne la relatwa schermata a pomata a tesimonianza|
1200 demiacl
Write C*V1590.Wni
irCvM Torti Pro*** PartShmPro
Richiesto it tuli screer questa 6 la qualità video che si ottiene. Mentre la velocità di esecuzione sembra rimanere invariata rispetto al 1/4 di schermo, l'ettetto che si
produce in video è quello di un dithenng non riuscito completamente
Mentre scrivo l'articolo il MediaPlayer esegue The Invisible Man sempre dei Oueen Appena arriva un trame che mi attira premo il tasto Stamp e quindi salvo il
contenuto dello schermo in PamtShop Pro 3 11
molto il lavoro che l'affaticatissima
scheda deve svolgere. I filmati con ogni
probabilità sarebbero riprodotti con mi¬
gliore fluidità e senza più collassare
l'audio. Indubbiamente il tutto andreb¬
be a discapito della qualità visiva che.
dal punto di vista cromatico, subirebbe
un decadimento notevole al quale
neanche il dithering imposto dal codec
di Video for Windows riuscirebbe a por¬
re rimedio.
Abbiamo abbassato il numero dei co¬
lori e quindi il numero di operazioni da
svolgere al secondo, la scheda va più
veloce, ma ci abbiamo rimesso in qua¬
lità. Se tale soluzione non ci soddisfa è
inevitabilmente giunto il momento di
provvedere all'upgrade. Una nuova
scheda grafica urge al nostro sistema,
ma attenzione, anche in questo caso
non sparo alto e cito un nome facile fa¬
cile come quello della Matrox Millen¬
nium o della nuovissima Diamond Ed-
ge. Meno elitariamente possiamo an¬
che accontentarci di schede "minori"
senza per questo che la soluzione sap¬
pia di ripiego o peggio ancora non ci ri¬
solva il collo di bottiglia. Il consiglio al ri¬
guardo è di puntare su tutte quelle
schede, anche ridistribuite OEM, che si
basano sull'impiego del chip S3 a parti¬
re dalle versioni Video-765 per salire fi¬
no alle S3-968.
Una scheda PCI, anche con un solo
Mbyte di DRAM, ma dotata di un chip
video customizzato, è in grado di dare
nuova vita al nostro sistema di visualiz¬
zazione e riproduzione, Ottimo punto di
riferimento per individuare una scheda
con chip grafico di accelerazione "vi¬
deo" è poi quello di vedere se nel pack¬
age è eventualmente compreso un de¬
coder software per MPEG e VideoCD.
Se c'è, la scheda non può che offrire
una buona accelerazione anche dal pun¬
to di vista generale. Volendo fare per
forza un nome posso comunque citare
ad esempio una scheda come la Dia¬
mond Stealth Video 765 che costa poco
(anche perché è appena uscita di produ¬
zione) e che gestisce in maniera soddi¬
sfacente anche la riproduzione di file
.mpg e ,dat sequenziali di VideoCD (e
CD-I). Sì, vi sto invitando ad acquistare
una scheda "passata di moda", che
non sarà l'ultimo grido, ma neanche il
modo più rapido per dilapidare i nostri
risparmi oppure, peggio ancora, costrin¬
gerci a rinunciare ad un upgrade soddi¬
sfacentemente risolutivo.
Volendo cosi fare la prova del nove
ho dapprima reinstallato nel mio MPC
una vecchia Cardex S3-924 in standard
ISA e, dopo aver verificato gli inevitabili
colli di bottiglia, l'ho quindi sostituita
con una Stealth Video 768 presa in pre¬
stito dalla Micro&Mega di Roma.
Il collasso audio e lo stop-frame nella
decodifica di file digitali da 320 x 240
(ma anche meno!) che avevo potuto no¬
tare nell'uso della vecchia S-VGA ISA
sono ovviamente scomparsi appena ho
installato la Stealth. In più, cosa impen¬
sabile prima, mi sono ritrovato con la
possibilità di riprodurre anche l'MPEG e
il VideoCD. Una scheda così, che spara
il full color fino ad 800 x 600 e riproduce
file video accelerati, oggi costa meno di
trecentomila lire ed è risolutiva per le
esigenze del maggior numero degli
utenti. Per chi non si dovesse acconten¬
tare, ma senza arrivare alle solite spese
folli, la stessa Diamond offre la già cita¬
ta Stealth Video 968 dotata di 2 Mbyte
di VRAM che costa meno di cinquecen-
tomila lire.
Provata anche questa, grazie sempre
alla collaborazione della già citata Mi¬
cro&Mega di Roma (Via dei Savorelli,
22 tei 06/6637777), non ho potuto che
verificare un ulteriore scarto di velocità
nella riproduzione a video. Il refresh è
accelerato oltre che dal chip grafico più
potente anche dalla disponibilità di
RAM Video non dinamica com’è nell'al¬
tra versione.
Non stiamo correndo né incontro al
Pentium né all'ultimo grido in fatto di
schede grafiche, ma quello che sì pro¬
pone non è certo un multimedia di "se¬
rie B". Tutt'altro.
MPEG e VideoCD:
la decodifica via software
Quello che Microsoft con la versione
a 32 bit di Video for Windows innestata
direttamente in Win95 vuole raggiunge¬
re è la decodifica via software, al massi¬
mo livello prestazionale, del maggior
numero di codici videodigitali. Il limite a
cui si tende è riuscire a raggiungere il
full motion e quindi il full screen senza
adottare alcuna soluzione hardware.
A riguardo, Intel ha subito risposto
con l'ultimo upgrade di Indeo, denomi¬
nato ora Video Interactive v.4.0, e la
Mediamatics, in stretta collaborazione
con la stessa Microsoft, gli ha fatto eco
consegnando i primi rilasci del suo
MPEG decoder via software.
Indeo 4.0, cosi come già detto, pro¬
mette di portarsi all'altezza di MPEG in
fatto di capacità di compressione, arri¬
vando persino a superarlo in fatto di ra¬
pidità dì codifica e di facilità operativa in
fase dì editing. MPEG Arcade Player di
Mediamatics a sua volta tenta di spiaz¬
zare tutte le soluzioni per la decodifica
hardware di MPEG presenti oggi sul
mercato.
Insomma, tutti provano a farci sogna-
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
307
COMPUTER & VIDEO
1Iile video sono dilettamente letti anche da supporti per CD-I. La prova è in questo "interessante' 1 trame tratto dallo Strip Poker Live
La stessa modella e ora vista in tuli screen, funzione nell'uso della Quale si nota ancora una resa un po' problematica.
re, ma la realtà qual è? Posticipando per
il momento la trattazione delle specifi¬
che e delle validità operative di Indeo
4.0 (aspettatevi prima o poi una presen¬
tazione in pompa magna) andiamo nel
frattempo a trattare quella relativa alla
scommessa della decodifica MPEG via
software.
Personalmente, fino ad oggi, i film in
MPEG li ho sempre visti attraverso il
decoder hardware che posseggo. Ma è
chiaro che l'interesse per le affermazio¬
ni della Microsoft e per la tecnologia
messa a punto dalla Mediamatics è or¬
mai cosi generalizzato che meritava di
essere trattato sulle pagine di Compu¬
ter & Video. Di conseguenza è con non
poca curiosità che sono andato ad in¬
stallare l'MPEG Arcade Player della Me-
diamatics (trovato ad attendermi nella
confezione della Diamond Stealth Vi¬
deo. la S3-765 di cui sopra) ed ovvia¬
mente a disinstallare il decoder hardwa¬
re con il relativo set di moduli e librerie.
L'Arcade Player della Mediamatics (la
versione in mio possesso è la 1.00.6) è
in grado di riprodurre file mpg e dat
(VideoCD, CD-I e CD-Karaoke) con due
distinti driver. L'MPEG Arcade e il Vi-
deoCD Arcade che vengono automati¬
camente installati nella directory dì Win¬
dows con le relative librerie a 16 e 32
bit; un sistema per il quale l'utilizzo otti¬
male necessita delle seguenti richieste
di sistema: una scheda audio ad 8/16
bit (per default l'MCI-driver si setta
all'uso delle 16 bit con controllo per il
formato PCM, mentre le 8-bit vanno n-
configurate nel Mediamatics Setup);
una CPU di potenza almeno pari a quel¬
la di un Pentium a 75/90 MHz; 256K di
cache di secondo livello; un CD-ROM
drive capace di un data transfer-rate di
almeno 170Kb/sec (con l'ovvia compati¬
bilità con i formati di lettura del CD-I e
del VideoCD).
A livello di prestazioni generali le mi¬
gliori performance nella decodifica
MPEG saranno raggiunte utilizzando
CD-ROM (oppure Hard Disk) drive di ti¬
po Enhanced-IDE o le più rare configu¬
razioni SCSI.
Riduzioni in fatto di prestazioni (ma
non solo a livello di decodifica MPEG!)
si otterranno invece in tutti quei sistemi
in cui si verifica la presenza di una confi¬
gurazione mista tra drive di tipo E-IDE e
IDE. I componenti IDE dìfatti forzano il
controller dei dischi ad operare alla velo¬
cità massima supportata da questi (cir¬
ca 2 Mbyte) imbrigliando quindi le supe¬
riori potenzialità di quelli E-IDE, teorica¬
mente capaci di raggiungere i 10 Mby-
te/sec di velocità raggiungibili nelle ope¬
razioni di I/O.
Listate tutte queste informazioni mi
accingo finalmente a fare la prova del
nove, andando a provare gli stessi CD¬
ROM già utilizzati per testare sia la
scheda MPEG decader per PC che
quella per Amiga-CDil VideoCD Grea-
test Flix dei Queen e lo Strip Poker Li¬
ve per CD-I. Carico il MediaPlayer di
Windows, seleziono il VideoCD Arcade
Player e inizio a godermi la scena C’è
un po’ di scattosità nella riproduzione
che rimane tale sia se lascio il quadro a
mezzo schermo sia se lo mando in full
screen. Non è certo la fluidità del deco¬
der hardware quella che mi viene pro¬
posta, ma la Mediamatics, nel file read-
me, ricorda che la prima versione
dell'Arcade è già superata da una beta
della 2.0 e che, se nel mio sistema c’è
un drive IDE, tutto si complica. E in ef¬
fetti (come drive D:) ho ancora in linea
il mio caro, vecchio Conner da 170
Mbyte (un cimelio!) che chiaramente è
una versione rigorosamente IDE Non
mi rimane altro da fare che disconnet-
tere il Conner ed andare ad un'ulteriore
verifica.
Fatto ripartire il sistema e richiamato
il Media Player mi accorgo che le cose
sono migliorate, ma chiaramente il de¬
coder hardware sta ancora una (o
due...) spanne sopra. Non sarà che ci
vuole proprio un Pentium a 90 MHz?
Prendo l'Arcade Player, lo installo sia su
un P-75 che su un P-90 et voila: la flui¬
dità è sempre la stessa di quella offerta
dal mio bravo DX4.
Non si può certo sperare che un
software (ed alla prima versione soprat¬
tutto!) eguagli le prestazioni di un
hardware preposto alla decodifica del
più complesso concentrato dì dati vi-
deodigitali Malgrado ciò, chi compra
una scheda grafica con chip video e il
software Mediamatics compreso nel
prezzo, non può che essere soddisfatto.
Avrà a disposizione una scheda comun¬
que veloce ed un accesso gratuito al
mondo dell'MPEG. Dai film su CD¬
ROM, alle enciclopedie interattive e a
tutti quei prodotti (come ad esempio i
nuovi titoli della Dìgìmail) che usano le
codifiche mpg e .dat è tutto compreso
nel prezzo, non c'è nessun mterrupt da
settare e funziona al primo colpo Che
vogliamo di più? Certo, certo, la versio¬
ne 2.0 dell’Arcade Player!
Comunque sia non posso fare a me¬
no dì bearmi della potenza aggiunta al
mio sistema. Il buon DX4 ora gira con
sedici Mbyte ed una scheda grafica PCI
di buon livello. Ho speso circa ottocen-
tomila lire (salendo su di un Pentium
non mi sarebbe bastato il doppio!) e mi
ritrovo con una scorta di risorse mai avu¬
te prima. Emblematico il fatto che. men¬
tre stilo questo articolo, i Queen spara-
308
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
COMPUTER 4 VIDEO
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8) Itali IRramno (Cor CSMBIOtC
Al momento di scegliere il codec e la risoluzione di cattura stiamo attenti a non dimenticarci mai di sellare il key-frameI
L'Help di VidEdit ci dice che la funzione No-Recompresston rimane attiva solo quando si agisce esclusivamente sull'lnterleavmg Audio e/o il Pad Frante per CD
ROM. Noi invece abbiamo scoperto che è anche possibile tagliare trame, doppiare la traccia audio ed eliminare le linee di croppmg
no rock sullo schermo da 352 x 256 del
Media Player e il PaintShop Pro 3.11 è
già pronto per catturarne la relativa
schermata e porvela a testimonianza.
Le (giuste) misure del video
Sostituita la scheda grafica ISA con
una più potente PCI e raddoppiato il
quantitativo della RAM a disposizione
del mio sistema di produzione sono
passato subito ad alcune sessioni di
prova. E sarà stata una serie di circo¬
stanze sfavorevoli, ma i risultati non mi
hanno del tutto convinto. Perché? Per¬
ché sfogliando da Media Player una se¬
rie di filmati .avi connessi ad un certo
numero di prodotti interattivi mi accor¬
go che il video va avanti a scatti, Un fa¬
stidio che non è procurato né dalla
scheda grafica, né tantomeno dal mio
CD-ROM drive a quadrupla velocità (ci
mancherebbe altro!).
Da che dipende allora? Semplice-
mente dal fatto che i filmati visti (e pro¬
venienti dai CD-ROM di case editrici
ben affermate...) sono acquisiti senza
considerare alcuni fondamentali para¬
metri. Per la cronaca gli importantissimi
Interleave Audio (every "N" Frames) e
Key Frame (every "N" Frames).
Signori non è sufficiente apparec¬
chiare 32 Mbyte di RAM in linea, carica¬
re un Pentium a 133 MHz ed investire
sulla più costosa delle schede di acqui¬
sizione per ottenere automaticamente il
top-quality del video digitale. Si punta al
320 x 240 in full motion ed ai colori e
poi, per superficialità (o per ignoranza?)
si glissa su particolari poco conosciuti,
ma della massima importanza
In poche parole se un filmato dalle
stupende immagini non viene preparato
con un interleaving audio "every 1 fra¬
me" e con un Key Frame video almeno
ogni 4 frame, il risultato che si ottiene è
un filmato digitale che scorre in video
scattando. Non c'è collasso audio né
tantomeno un refresh lento, ma pur¬
troppo una laboriosissima lettura del file
che non permette di ricostruire lo stes¬
so con una dinamica fluida e realmente
sequenziale.
L'Interleave Audio (every "n" Fra¬
mes) stabilisce che le informazioni au¬
dio e video attinenti allo stesso flusso
siano immagazzinate con precisi inter¬
valli di inserzione. È noto difatti che l’au¬
dio dei file avi si inserisce tra le infor¬
mazioni dei frame video. Settando un
intervallo regolare l'audio sarà ordinata-
mente decodificato in successione al vi¬
deo.
Mentre per le riproduzioni da hard di¬
sk l'Interleave Audio può anche essere
settato a valori più alti, per quelle che
avvengono da CD-ROM (dalla velocità di
lettura assai più lenta di quella di un hard
disk) è bene che l'Interleave Audio sia
settato ogni frame. Ciò garantirà che fra
il frame "a" e il frame "b" sia immagaz¬
zinata l'informazione del sync audio atti¬
nente al frame "a", mentre tra il frame
"b" e quello "c" sia immagazzinata
l'informazione audio attinente al frame
"b" e così via. L'intervallo regolare e
l’informazione audio sempre a ridosso
del singolo frame permetteranno al CD¬
ROM di leggere sequenzialmente l'infor¬
mazione audiovisiva e di procedere alla
decodifica in maniera sempre ordinata e
lineare, Ovvero più fluidamente.
Sembra niente, ma se in sede di ac¬
quisizione e quindi anche in quella di
editing, non si setta un Interleave Audio
"every 1 frame", il risultato finale è che
si può perdere il sync audio-video,
Ancora peggiori sono poi le conse¬
guenze quando non si setta il Key Fra¬
me Video.
Il parametro "Key Frame Every n Fra¬
mes", che troviamo sia nel modulo Vid-
Cap di Video for Windows che nei vari
Capture di Premiere o del MediaStudio
di Ulead, sta a specificare ogni quanti
frame compressi verrà immagazzinato
un frame a piena informazione (full fra¬
me).
In poche parole il Key-frame è un fo¬
togramma del quale viene immagazzi¬
nata l'immagine piena e che verrà quin¬
di usato come riferimento per tutti i fra¬
me successivi (finché non s'incontra il
key-frame successivo) dei quali vengo¬
no immagazzinate solo le differenze
con il frame precedente. Il settaggio del
Key-frame permette quindi di far saltare
rapidamente la lettura sui veri frame
calcolando nel frattempo le variazioni
cromatiche che li separano. Il risultato è
una lettura più fluida e meno impegnati¬
va. Non settare il Key-frame, cosi com'è
nel caso della maggior parte dei filmati
che ho recentemente visto, obbliga il si¬
stema a leggere i frame come se fosse¬
ro tutti Key-frame (Key frame every fra¬
me). Ovvero come full-frame, con il ri¬
sultato di far saltare regolarmente dei
fotogrammi durante la lettura. L'effetto
è fastidiosissimo.
Quando andate a fare una seduta di
acquisizione ricordatevi che per le codi-
fiche effettuate con Indeo 3.2 è suffi¬
ciente settare un generico Key-frame
ad intervalli di quattro Ovvero: "Key
Frame every 4 Frame".
Tornando alle brutte rese dei filmati
da me visti, la cosa fa un po' pensare.
Di più ancora se poi si scopre che que¬
ste informazioni utili non nascono dalla
mente "gemale" di chi scrive, ma sono
più semplicemente rintracciabili sugli
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
309
COMPUTER & VIDEO
Help in linea sia del VidEdit di Video for
Windows che di Premiere!
Help in Linea che funzionano anche
per il sottoscritto il quale, al riguardo
della funzione "No Recompression" of¬
ferta da Video For Windows, deve chie¬
dervi umilmente scusa.
Sul numero 156 di MCmicrocompu-
ter, enfatizzando l'ultima, folle avventu¬
ra che ho deciso di intraprendere (la
realizzazione de II Segreto degli Inizi)
parlai anche delle presunte magie di ta¬
le funzione. Al riguardo dissi, giusta¬
mente, che tale funzione era in grado di
velocizzare il (ri)salvataggio dei file ac¬
quisiti senza andare di nuovo a ricompri-
mere gli stessi, ma poi ed assai meno
giustamente, aggiunsi pure che tale
funzione entrava in gioco anche dopo
una seduta di editing La cosa ha susci¬
tato non poche aspettative ed interesse
tant'è che nella mia casella di MC-link si
sono accatastate vane richieste di chia¬
rimenti Da dove sbuca fuori e che cosa
significa No-Recompression? È davvero
cosi magica?
Andando ad una più approfondita se¬
rie di prove, la realtà mi ha dimostrato
che la cosa è meno risolutiva di quello
che avevo creduto e fatto credere. Im¬
pegnatomi in una seduta di editing con
Premiere, sono andato a forare il blue-
screen della prima scena de II Segreto
degli Inizi. Procedendo al Save As non
solo mi è stato confermato che il chro-
ma-key e gli altri effetti annullano il No-
recompressing, ma che tale funzione
non è addirittura a disposizione del mo¬
dulo di editing di Adobe! Il No-recom-
pressing è in definitiva un sub-metodo
di savmg attivo solo all'interno di Vid¬
Edit, il modulo di editing presente nel
kit Video for Windows.
Fin qui con la mia parte di errori, ma
ora continuiamo con le discrepanze che
ho comunque potuto verificare tra
quanto scritto nell'Help di VidEdit e
quelle che sono state le prove pratiche
da me svolte, L’Help dice che la funzio¬
ne di No-Recompression opera solo se
si muta il data-rate o si reimposta un in-
terleavmg, mentre non procura alcun ef¬
fetto quando ad esempio si aggiungono
o si rimuovono frante. Metà giusto
metà sbagliato. Aggiunti dei frame ed
andando al salvataggio la funzione No-
recompression non compare, al contra¬
rio, togliendo frame la funzione è attivis¬
sima. Anche Microsoft ha quindi scritto
una cosa che non corrisponde alla
realtà, omettendo altre funzioni impor¬
tanti che non inibiscono la riscrittura ra¬
pida senza ricompressione
Il metodo di acquisizione che ho da
poco assunto per la realizzazione del
CD-ROM definitivo di "Videogiochiamo
L III) 1
ilMh WW#
Mrtp. CWIMDWTb
I\liìnin;i/.ione ili-H'c nVtlo
diCROIMMNC
L‘eliminazione delle li¬
nee prive di segnale
Ieffetto croppingl è
un 'altra indispensabile
opzione che ci viene
quasi sempre richiesta
in sede di editing E,
anche questa, non ini¬
bisce la riscrittura velo¬
ce senza ncompressio-
ne.
con Biancaneve" (vedi MCmicrocompu-
ter n. 158) si basa in gran parte sulla re¬
sa digitalizzazione di lunghe sequenze
di video analogico proveniente da VCR.
Da questo (un Player Betacam privo dei
controlli |og-shuttle) sono inserite tutte
le sequenze grezze del film originale.
Una volta acquisite ne ho tagliato le par¬
ti (di frame) che non servivano e quindi
ho provveduto a salvare senza ricompri¬
mere. In una manciata di secondi è sta¬
to ottenuto un file avi lungo anche
quattro minuti! Tagliare frame (e quindi
editare!) non pregiudica perciò l’utilizzo
della funzione No-recompression.
Un'altra cosa non detta (forse per
non sbagliare ancora?) è che anche il
dubbing della traccia audio può essere
effettuato senza che il No-recompres¬
sion venga annullato. Sempre sugli
stessi filmati sono quindi intervenuto in
sede di doppiaggio, cambiando l'audio
originale con quello rifatto in base alle
chiamate del gioco, e ho potuto salvare
i file .avi (doppiati e puliti dei frame su¬
perflui) in pochissimi secondi.
Provvedendo ad acquisire gli stessi
filmati di cui sopra, cosi come spesso
capita, mi sono ritrovato con il quadro
video spostato verso sinistra. L'effetto,
detto shifting, è decisamente antiesteti¬
co giacché lo spostamento verso sini¬
stra fa sì che, sul lato destro, scorra una
lunga linea verticale priva di segnale.
Ebbene, quando si vuol fare davvero
un bel lavoro, oltre a ripulire dei frame
superflui ed imporre un preciso dop¬
piaggio audio, si deve procedere anche
all'eliminazione dello shifting.
Per farlo, sempre dentro VidEdit, è
sufficiente attivare l'opzione Crop e
quindi procedere al taglio delle linee ne¬
re Terminata l'opera di rifilatura del
quadro video e provvedendo al salva¬
taggio, anche in questo caso non docu¬
mentata, la funzione No-recompression
funziona perfettamemte.
Frame superflui da eliminare, doppiag¬
gio audio e quindi rifilatura del quadro
con l'opzione crop. L’editing senza che si
perda la funzionalità del No-recompres¬
sion, come dimostrato, si può fare.
Possibilità non documentate da Mi¬
crosoft, ma che il sottoscritto, dopo
averle sperimentate in prima persona vi
rilancia volentieri!
Conclusioni
Se un articolo come quello che avete
appena letto ha una sua morale, questa
non può essere che nell'invito ad upgra-
dare con prudenza e saggezza. Saltare
sul Pentium 90, cambiando quindi CPU
e scheda madre (ma rinunciando ai 16
Mbyte di RAM perché altrimenti non ci
si arriva con i soldi!) significa spendere
come minimo un milione di lire Alla
stessa cifra vi sto invece invitando a
conservare il vostro DX2/DX4 (con rela¬
tiva scheda madre PCI) ed aggiornare
gli elementi che più segnano il passo-
scheda grafica e RAM.
Una scheda grafica dal lento refresh
video è capace di collassare anche l'au¬
dio e rovinare la riproduzione del file .avi
anche meno esigente. Allo stesso tem¬
po produrre video digitale con soli 8
Mbyte di RAM è oggi uno sforzo non
più sopportabile in termini di tempo
speso.
In definitiva è meglio ottimizzare un
sistema già esistente, equilibrarlo nei
suoi componenti (hard disk EIDE, RAM
estesa fino a 16 Mbyte, scheda grafica
più potente, ecc.) che acquistare un si¬
stema nuovo basato su di un Pentium
che poi non si può governare al meglio,
ad esempio con un adeguato upgrade
della RAM.
Ripeto: fra un Pentium a 90 MHz, ma
con soli 8 Mbyte di RAM ed un i486-
DX4 a 100 MHz, ma con 16 Mbyte, io,
ma non solo io, preferisco quest'ultimo.
Il sistema sarà sicuramente più potente
e più produttivo, proprio perché più
equilibrato.
Meditate gente, meditate.
310
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
CINA
fflgr
YEMEN
BIRMANIA
GUATEMALA
U.S.A.
ZhM : r*'
TANZANIA
SUDAN
ETIOPIA
KENIA
OBIETTIVO è il nome che
Italsel ha scelto per una collana
di Cd-Rom che racconta con
immagini, testi e musica, un viaggio
attraverso itinerari insoliti e suggestivi.
*300 fotografie "royalty free" di Antonio Bini
*BMP a 256 colori e 16 milioni di colori, ZOOM
^Didascalie per ogni immagine, testi per argomento
^Possibilità di copiare negli appunti di Windows
^Musiche di sottofondo, ricerca per nome, stampa
^Funzione HELP dettagliata, TUTORIAL audiovisivo
IN ITALIANO, versione Windows.
.. è un' idea
HEAD * ON
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Prodotto e distribuito da ITALSEL S.r.l. tei. 051/320409 fax 051/320449
e-mail headon@italsel.nettuno.i< fittp://www.nettuno.it/italse
GUIDA PRATICA
Fast Multimedia AG
Movie Machine II e M-JPEG Extension
La nuova linea di prodotti della Fast Multimedia AG tedesca non si esaurisce alla
FPS/60 già vista su queste pagine. Nella rinnovata serie Movie Line, infatti, abbiamo la
nuova versione del prodotto di punta della passata "campagna d'inverno" della ditta
tedesca. Si tratta della Movie Machine II, ovvero una riedizione particolarmente
significativa dell'originale del 1993. Rinnovata nell'hardware, nel software soprattutto,
nella qualità finale delle lavorazioni che saremo in grado di ottenere, ad un prezzo
identico alla progenitrice. Com'è facile dedurre, le premesse sono molto
"ammiccanti" ed intriganti
di Massimo Novelli
Continuiamo il discorso multimedia,
già ampiamente trattato sulle nostre
pagine, con un altro prodotto Fast, ve¬
ro punto di riferimento nell'ideazione e
realizzazione di device audio/video di
pregio, Come dicevamo all’inizio, la rin¬
novata sene Movie Line, che così tan¬
to successo ha ottenuto nella prece¬
dente "incarnazione", ha dato un note¬
vole impulso a nuovi progetti in tale
ambito. Ecco così che a distanza di un
anno e mezzo, in pratica, la casa tede¬
sca prova a "perturbare" di nuovo il
mercato con altri prodotti, tutti rein¬
ventati e finalizzati.
Dalla FPS/60, vista qualche mese fa,
scheda di cattura audio/video con com¬
pressione "reai time" M-JPEG, alla PCI
Movie, combinata acceleratrice .AVI
nonché SVGA di ottimo livello, alla Mo¬
vie Machine II di questo mese, capture
board con vari ingressi, sinto TV a bordo
(ed integrato televideo), funzioni di
overlay video ed uscite in standard
composito/S-VHS. Le sue opzioni base,
tra l'altro, potranno essere unite ad un
paio di "piggy-back" da inserirsi sulla
stessa, quali una potente estensione
M-JPEG (per la cattura/scrittura di se¬
quenze video su HD, in reai time), e da
un MPEG Decoder, atto a mandare in
playback produzioni MPEG Video, CD
Video, CD-I ed altro, full screen e full
312
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
COMPUTER & VIDEO
GUIDA PRATICA
La splendida fattura delle due
schede è una tradizione Fast da
diverso tempo, in primo piano la
Movie Machine II. mentre a lato
è presente l'opzione M-JPEG
motion. Bontà poi della rigorosa politica
dei prezzi adottata, anche se dette pro¬
duzioni si collocano ampiamente nella
fascia medio-alta di simili device, godo¬
no senz'altro di un ottimo rapporto qua¬
lità-prezzo. Ma andiamo a vedere con
dovizia di particolari quello che ci offre
questa nuova arrivata.
Confezione ed installazione
La confezione della Movie Machine II
è nel consueto stile Fast, adottato già
Movie Machine II
M-JPEG Extension
Produttore:
Fast Multimedia AG ■ Landesberger Str 76
80339 Monaco Germania - Tel 0049/89/50206
Distributore:
Techne s r l , - Via Monte Sabotino, 19 -41100
Modena - Tel 059/372030 fax 059/372171
Prezzi UVA esclusa):
Movie Machine II Ut 1.300.000
M-JPEG Extension Lit. 900 000
da qualche anno; una robusta scatola di
cartone contiene infatti la scheda (full
size ISA), l'altrettanto classico multi-
connettore (per mgressi/uscite e VGA
overlay), due dischi di installazione
software e il manuale di servizio nelle
altrettanto due solite lingue, tedesco e
inglese. La fattura della scheda è di pri¬
missimo ordine, ormai una consuetudi¬
ne della casa tedesca (con a bordo chip
di produzione Philips/Fast, altri Zoran,
tuner TV Philips), mentre il manuale è
stato ampiamente rinnovato con dovizia
di schemi di collegamento, riferimenti e
didattica sulle problematiche della cat-
tura/scrittura audio-video, mediante le
applicazioni a corredo
Le risorse di sistema occorrenti sono
Al solito, l'installazione
dei prodotti Fast segue
canoni ormai consueti,
e la scelta della lingua
e uno di essi Nel re-
quester abbiamo an¬
che indicazioni sulle ri¬
sorse necessarie, non¬
ché quali opzioni instal¬
lare
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
313
COMPUTER & VIDEO
GUIDA PRATICA
Siamo entrati nel settaggio hardware, e ci viene richiesto un "Free Pori Base
Address", per detault a 3I8H
Il vero e proprio Setup
passa attraverso Que¬
sto pannello, in cui
scegliere l'interrupt. il
tipo di tuner. uso del
"memory mapping " e
cosi via
Il "Display Adjusl ", altra
vecchia conoscenza del¬
la clientela Fast, ci con¬
sente di mettere a pun¬
to perfettamente l'over¬
lay della Movie Machine
II. È sempre molto co¬
modo da usare
nei comuni canoni attualmente in esse¬
re (386/486 o superiore con almeno 4/8
Mega di RAM, HD libero per circa 8
Mega), nonché la solita SVGA almeno a
256 colori e Windows 3,1. L'installazio¬
ne hardware si limita al settaggio degli
jumper di configurazione presenti sulla
stessa (per informare il sistema se sono
presenti più board MMachine II al suo
interno), mentre, appena scelto un po¬
sto vacante nei nostri slot liberi a 16 bit,
potremo tranquillamente inserire la
scheda
I suoi collegamenti hardware, se cosi
possiamo esprimerci, si limitano all'ado¬
zione del cavo splitter presente, dove
l'uscita della MMachine andrà connessa
all'ingresso della nostra VGA (per l'over¬
lay), mentre la gestione del video (sia In
che Out) che l’audio, avrà i suoi connet¬
tori dedicati. Tutto si limita a questo, ed
altrettanto avviene sul versante dell'in¬
stallazione software alla fine della quale
(non senza aver scelto prima la lingua
con cui dialogare con gli applicativi),
avremo il nostro Program Group conte¬
nente diverse cose; il Setup della sche¬
da, il Movie TV II, il Movie Studio II, un
Unistaller ed il classico Read.me dell'ul-
timora.
II Setup hardware (ma gestito dal
software) passerà attraverso i consueti
requester di "Port Base Address” (per
default a 318H, occupandone almeno 24
consecutivi, e con optional inseriti fino a
40). cosa che il software può provvede¬
re in modo intelligente, per evitare con¬
flitti. Altro ancora, il vero e proprio "pan¬
nello di risorse" della MMachine; l’uso o
meno della "memory mapping" (per il
collegamento e lo scambio dei dati vi¬
deo), o degli UMB, le porte di I/O, l’inter-
rupt, nonché la natura del sinto TV (per
default scelta su "Germany F11216")
oppure il settaggio dedicato a più MMa¬
chine presenti nell'unità ospite. Le ma¬
novre seguenti saranno dedite all’aggiu¬
stamento del display, ed al video out
(quest’ultima una novità assoluta). A
causa dell'uso dell'overlay, infatti, la Mo¬
vie Machine ha bisogno di miscelare il
segnale VGA con il video proveniente
dalle sorgenti esterne, tutto ciò in una
"Windows", per cui sarà ovvia l'opera¬
zione di traguardo dei due segnali com¬
binati (e a ciò provvede l'ambiente adat¬
to, dove con una serie di segnali prova
si riesce a mettere a punto il tutto). È
un'operazione necessaria, questa, che
necessita di tutta la perizia occorrente (e
a ciò ci viene in aiuto, come non mai, il
completissimo manuale), come anche il
successivo requester, quel "Video Out"
con il quale mettere a punto varie cose;
dalla Movie Machine li la Fast ha intro-
314
MCmìcrocomputer n, 159 - febbraio 1996
COMPUTER & VIDEO
GUIDA PRATICA
dotto il concetto di "Foreground" e
"Background" video, cioè una più este¬
sa definizione dei canali video d’ingres-
so/uscita, per di più ri-direzionabili. Com¬
pletissimo (e da studiare con calma), il
requester ci offre la scelta tra le sorgenti
gestibili (Input 1 e 2 esterne, nonché il
TV Tuner), lo standard video (se compo¬
sito o S-VHS), lo standard TV (PAL, SE-
CAM, NTSC), per le due possibilità. Tut¬
to ciò, poiché essa può alimentare
l'uscita video in modo evoluto, cioè
quantomeno in standard diverso dall'in¬
gresso.
Un solo esempio basterà per capirci;
si potrà tranquillamente convertire (s),
convertire) un segnale PAL in uno NT¬
SC, o viceversa, senza problemi, se
non quelli legati all’uso proprio di appa¬
recchiature (leggi videoregistratori)
adatti allo scopo. In sintesi, potremo
leggere del materiale PAL, da VCR in
tale standard, e ritrovarcelo in NTSC nel
"Background" con diverse opzioni (sia
in modo Scale che Originai, l'uno adatto
all’interpolazione del segnale nella con¬
versione, data la differenza di righe tra i
due, e l'altro rispettando il numero delle
righe, ma tagliandone via l'eccesso). A
scanso di equivoci, potremo dire che la
conversione è tutto sommato buona
(considerando i limiti del sistema), ma
necessiterà, se inviata ad un VCR, che
lo stesso sia in "genuino" standard
scelto (cioè, in sintesi, se si vorrà utiliz¬
zare del materiale PAL verso NTSC,
che quest'ultimo sia un "vero" NTSC
recorder).
Si potrà, altresì, dimensionare le sor¬
genti video nell’offset e con funzioni di
croppmg nelle quattro direzioni, ad uso
monitor video di controllo.
Come si può ben vedere, sono state
ampiamente rivedute le procedure es¬
senziali al funzionamento della nuova
serie Movie Machine, rispetto alla pre¬
cedente, ed anche rispetto alla FPS/60
di cui ci siamo già occupati. Il software,
almeno quello d'inizio, (e soprattutto la
gestione ed il re-mdirizzamento delle
sorgenti) risponde accuratamente ai no¬
stri bisogni e le procedure sono molto
chiare ed esaurienti.
Applicativi a corredo
Ma veniamo agli applicativi specifici
nell’utilizzo della Movie Machine II; il
Movie TV II ed il Movie Studio II
(dell'opzione M-JPEG parleremo in se¬
guito).
Il Movie TV II è anch'esso una felice
evoluzione della precedente versione,
che ci consente di mostrare a video le
sorgenti collegate. Organizzato in puro
Il requester "Video Adiusi and Conversici " la dice lunga sulla flessibilità della
MMachme II; sono ben definiti i concetti di Foreground e Background, nonché
le possibilità in ambito conversione video standard televisivo.
Nel Movie TV II possia¬
mo gestire tranquilla¬
mente le nostre sor¬
genti video connesse,
in questo caso stiamo
vedendo l'ingresso A
Ilo 01, mentre è aperto
il menu Options, dalle
voci molto complete
ed esaurienti.
Ancora nel Movie TV II,
la Options Source ci
consente di seleziona¬
re a piacere quello che
vogliamo vedere in fi¬
nestra, con altri possi¬
bili settaggi
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
315
COMPUTER & VIDEO
GUIDA PRATICA
La gestione del tuner TV, nel Movie TV II, passa attraverso il classico ambiente
di scansione canali televisivi, con messa in memoria degli stessi, sintonia fine,
nazionalità, ecc
Altra novità di base della Movie Macbme II è senz'altro la gestione teletext Ite-
levideo), nel modo rappresentato in figura; avremo possibilità di scegliere la pa¬
gina, andare in avanti o indietro, catturarne il testo, o la grafica, e cosi via
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[sana:
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12
L 'opzione M-JEPG ci
offre il suo ambiente di
cattura, questo Movie
Capture, molto sempli¬
ce da usare, ancorché
completo: al solito, di¬
verse saranno le varia¬
bili da considerare per
una sua efficiente azio¬
ne. In guesto caso stia¬
mo solo considerando
un setup d'overlay.
overlay, la sua finestra ci consente di
vedere, da un quarto delle dimensioni al
pieno schermo (cioè da 192 x 144 ai
768 x 576, in uscita PALI, i cinque in¬
gressi consentiti (cioè i due esterni, vi¬
deo 1 e 2. ed i tre interni, il tuner TV,
l’M-JPEG e l'opzione MPEG, se presen¬
ti) Principalmente dedicato alla gestio¬
ne del smto TV, il Movie TV II offre un
controllo d'immagine (e di conseguenza
manipolazione) molto esteso e facile da
utilizzare; con menu e requester, avre¬
mo quindi possibilità di selezionare l'in¬
gresso che vogliamo (ed il menu corri¬
spondente è molto completo, con varie
opzioni), il controllo fine dell'overlay, nei
parametri essenziali, la componente au¬
dio (consentita solo con l’unione della
MMachme ad una qualsivoglia scheda
sonora), più opzioni come filtri video (lu¬
minosità. contrasto, saturazione e niti¬
dezza) e le classiche ormai funzioni di
cropping d’immagine.
Dicevamo della gestione TV, ed essa
infatti è molto evoluta, arrivando a con¬
trollare anche le funzioni televideo, que¬
sta volta di base nella Movie Machine
II, a differenza della precedente.
Avremo quindi possibilità di scansio¬
ne canali TV (con messa in memoria au¬
tomatica di quelli trovati), sia nelle tra¬
smissioni "aeree" che (bontà loro ma
non per noi) via cavo, una sintonia fine
per ogni evenienza, un database specifi¬
co per un centinaio di paesi, ognuno
con la sua esatta canalizzazione stan¬
dard (quindi nessun errore nella sinto¬
nia).
Per concludere, si potrà altresi otti¬
mizzare il video nella finestra, con varie
opzioni, mentre le icone presenti sul de¬
sktop ci consentiranno le operazioni
consuete come la cattura dell’immagine
mostrata (con quindi il conseguente
freeze della stessa), e salvarla in alme¬
no 11 formati diversi (dai classici GIF.
BMP, PCX, TGA, TIFF ai meno comuni
JFIF, EPS, DIB-OS/2, FLM -Fast Screen
Machine-, RDIB, WMF, da 1 bit B/W ai
32 bit True Color, a seconda della scel¬
ta). Avanzate funzioni di dithering, cosi
come le onnipresenti opzioni di Cut e
Paste completano la dotazione, non
senza aver prima menzionato anche la
splendida gestione televideo, governata
mediante il classico telecomando, con
funzioni di ricerca pagina, avanti e indie¬
tro, freeze di pagina, settaggio orologio,
settaggio diverso set di caratteri (se
operiamo in nazioni, per esempio, non
latine o con alfabeti non comuni), possi¬
bilità di esportare il testo, via Clipboard,
sia in modo ASCII che grafico puro.
Il Movie TV II è un’altra delle novità
più interessanti, e non vale solo per il
rinnovato stile coreografico con cui e
stato riscritto; è molto più solido e capa¬
ce che non il precedente, dandoci diver¬
se funzioni non presenti prima, La sua
integrazione in overlay è esemplare,
mentre mutile sarà parlare della qualità
delle catture consentite; siamo ai mas¬
simi livelli
Altrettanto rinnovata è la seconda ap¬
plicazione presente a corredo, quel Mo¬
vie Studio II, vero ambiente di mixing
ed editing video, con possibilità di ag¬
giunta di effetti, titoli e grafica nelle la-
316
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
COMPUTER & VIDEO
GUIDA PRATICA
voraziom Sarà poi anche possibile, è
ovvio, aggiungere frame catturati con il
Movie TV II, per magari mandare il tutto
all'uscita video, consentendoci di regi¬
strarne i contenuti.
Il suo piano di lavoro ricalca, pur se
con scelte grafiche diverse, la prece¬
dente versione del Movie Studio, e si
divide in sezioni ben definite ognuna
dedita ad un aspetto delle sue funzioni
principali.
In alto, sei possibili frame "Image
Box", in cui caricare immagini da inte¬
grare nel lavoro, a sinistra le opzioni di
"Keymg", o intarsio, in crominanza e lu¬
minanza, delle immagini scelte, con va¬
rie possibilità, mentre in basso avremo
il box degli effetti speciali (Posterize e
Strobe) ed in ultimo il "Channel Group
Box", diviso in Foreground e Back¬
ground m cui selezionare le sorgenti
nell'assegnazione dei canali video. Per
finire, sulla stesso lato, la "TV List Box"
con in evidenza l'eventuale stazione TV
selezionata
Al centro, potremo contare sulla "Ef-
fect Library" e sulla comodissima T-bar,
l'una organizzata come un database di
effetti pre-programmati (una ventina) e
di 10 da definire a cura dell'utente, da
utilizzare per dissolvenze e mixing tra le
sorgenti video, immagini fisse e
quant'altro, mentre il secondo oggetto
sarà usato come un vero e proprio "sli-
der video", per di più "motorizzato",
cioè sia manuale che automatico, con
cui mettere in onda gli effetti scelti.
A destra del piano di lavoro, abbiamo
gli ambienti specifici all'inserimento dei
file propriamente multimediali, nei mo¬
duli "MCIBox” e "AVIBox". In essi, in¬
fatti, si potranno invocare file audio, vi¬
deo, midi e quant'altro, comprendendo¬
ne i titoli nella "play list". Con l'annesso
player, potremo quindi fare preview del
materiale, oppure andare in uscita vi¬
deo, non senza prima essere passati
per il "Video Source". altro ambiente di
messa a punto delle sorgenti, molto si¬
mile al già visto per il Movie TV II,
Dicevamo degli effetti, e nella fatti¬
specie di quelli definibili dall'utente,
avremo il nostro bravo editor in cui sele¬
zionarne il tipo (tra Slide, Dissolve e
Mosaici, la durata dello stesso e le va¬
riabili associate alla tipologia scelta
Come si può ben vedere, il Movie
Studio II è tra gli applicativi audio/video.
al di là del fatto di essere legato ad un
hardware cosi flessibile, tra i più sofisti¬
cati ancorché facili da usare. Le sue
possibilità sono molte e tutte ben con¬
gegnate, la sua provenienza, da una ca¬
sa notoriamente ben introdotta in cam¬
po video, la dice lunga sulla sua capa¬
cità, andando incontro alle esigenze, ed
Il Movie Studio é un al¬
tro potente ambito, in
cui poter lare editing e
mixing di componenti
multimediali, sarà in
grado di gestire i vari
canali video della
MMachme II simulta¬
neamente, nonché in¬
tegrarli con gralica. im¬
magini. suoni, ecc II
tutto tranquillamente
inviabile all'usata video
della scheda
ooo
ooo
1 ’—• 1
_
5-
n
r
1- a
Vogliamo crearci il no¬
stro bravo effetto per¬
sonale. con cui essere
riconosciuti, per una
presentazione video
che ci hanno richiesto ?
Niente di meglio che
produrlo con l'Effect
Editor del Movie Studio
Il; potente, ma facile
ed immediato nell'uso
aspettative, della folta schiera di adepti
"videomamaci", anche di un certo livel¬
lo. E la Fast non delude certo i suoi ap¬
passionati sostenitori. Vale da solo, si¬
curamente, l'acquisto della Movie Ma¬
chine II.
M-JPEG Extension
E andiamo a vedere una delle esten¬
sioni più significative, dedite all'uso con
la Movie Machine II, adatta a farla di¬
ventare tranquillamente una scheda
multifunzione, capace di leggere/scrive¬
re sequenze video in standard M-JPEG,
tutto in tempo reale. Con essa, infatti,
si potrà registrare video con tutti i 50
quadri PAL. compressi ed inviati su HD
in standard YUV 4 2.2, fare playback
dello stesso materiale full screen, invia¬
re il registrato verso l'uscita video (e
quindi ad uso VCR). processare lo stes¬
so in ambienti di editing come Adobe
Premiere, Ulead Media Studio o ln:Sync
Razor Pro.
La scheda è una "piggy back", da in¬
serire a cavallo della Movie Machine II,
e non necessiterà di interrupt, ma solo
delle ovvie porte di I/O (peraltro già con¬
siderate nell'installazione principale del¬
la MMachme). Tutto si risolverà inse¬
rendola tra i due pettini all'uopo consen¬
titi. La sua confezione, al contrario, go¬
de di diversi articoli, tra cui due dischi di
installazione (l'uno contenente i driver e
l'applicativo di cattura, l'altro una versio¬
ne runtime di MS Video for Windows),
un esemplare manuale di servizio, per
concludere con il classico Adobe Pre¬
miere (versione LEI e Xinglt! XingCD
MPEG Encoder (anch'esso LE).
Fermo restando, ed evitando di par¬
larne. le sue peculiarità (già ampiamen¬
te discusse, in versione integrata nella
FPS/60 di qualche mese fa), con essa
saremo in grado di catturare e compri-
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
317
COMPUTER & VIDEO
GUIDA PRATICA
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3
Ancora nel Movie Stu¬
dio II, il classico setup
delle sorgenti gestibili
dalla MMacIvne II, an¬
cora in evidenza i con¬
cetti di Foregiound e
Background /video).
Nel Movie Studio II. a
mo' di perielio am¬
biente per 'produzione
TV", non potevano
mancare opzioni sul
’Kevmg ' d'immagine,
ecco il requester corri¬
spondente nel quale
scegliere il colore piu
idoneo.
mere in reai time, via hardware, il video
passante la Movie Machine II in stan¬
dard AVI M-JPEG IMotion JPEG), noto¬
riamente di livello qualitativo superiore
al pur buono MPEG, e soprattutto pro¬
ducendo materiale perfettamente edita-
bile, a differenza del secondo (data la di¬
versa natura dello standard),
L'applicativo principale è il Movie Li¬
ne Capture, ambiente di cattura dotato
di finestra video, nel quale scegliere le
sorgenti e le sequenze da catturare,
con parametri e opzioni molto evolute.
Si potranno quindi stabilire le sorgen¬
ti video da manipolare, tra le consentite,
definire i parametri di registrazione (nel
frame rate, nei limiti di tempo ben defi¬
niti della sequenza catturata, nello sce¬
gliere se attuarla con la migliore qualità
possibile, o con il miglior frame rate).
Ancora, possibilità di variare le dimen¬
sioni, in byte, dei frame, e quindi settar-
ne il flusso video ed il rapporto di com¬
pressione, capacità di catturare, nell'e¬
conomia di una sequenza video, un solo
semiquadro (per ogni frame video) o en¬
trambi (per una maggiore qualità e flui¬
dità di movimento), cioè in sintesi capa¬
cità di catturare video a 25 fps oppure
ad un pieno 50 fps.
Ancora, le consuete opzioni in ambi¬
to audio (per una sua cattura tutto som¬
mato standard, e se dotati di una qualsi¬
voglia scheda sonora), come pure i con¬
sueti ambienti di messa a punto
dell'overlay, delle dimensioni della fine¬
stra video, nonché la sua invidiabile in¬
tegrazione nel Movie Studio II, ne fanno
un modulo ben organizzato e sempre
pronto ai nostri servigi.
Ed anche qui, e non vorrei essere
tacciato di spicciola partigianeria, quasi
mutile sarà parlare della qualità del pro¬
dotto MJPEG ottenuto; per tutto ciò,
valga senz'altro il discorso già fatto per
la FPS/60.
Una qualità intrinseca di ottimo livello
ed una solidità di fondo esemplare ne
fanno, ancora una volta, un prodotto di
punta, per di più con la buona notizia di
non essere eccessivamente oneroso in
termini di prezzo, È sempre un optional,
purtroppo, (e quindi ha un suo costo ag¬
giunto alla dotazione), ma se proprio
non ne potessimo fare a meno, niente
di meglio che rivolgersi ad altra produ¬
zione, magari proprio a quella Fast
FPS/60 cosi tanto menzionata, che, pur
senza il dono di avere integrato a bordo
anche il sinto TV (e per la verità, man¬
cante di altro ancora), ci permette di
"fare video MJPEG" abbastanza econo¬
micamente, già nella configurazione
standard.
Conclusioni
"Quando il gioco si fa duro, i duri co¬
minciano a giocare U".
Ancora una volta la Fast ha "colpito
duro", nella nuova serie Movie Line c'è
tutto quello che occorre per fare multi¬
media ad un certo livello, e si può tran¬
quillamente scegliere l'hardware che
più ci aggrada. Tra le sue proposte,
spicca senz'altro questa nuova Movie
Machine II che, unita magari proprio alla
M-JPEG Extension (oppure all'altrettan¬
to classica MPEG Decoder Extension)
la fa divenire un vero "multimedia cen¬
ter" di livello e qualità.
Certo, detta qualità è un argomento
che si paga, ma crediamo che, in fin dei
conti, ne valga senz'altro la pena, non
fosse altro perché ha dimostrato una
"stoffa" non comune.
Per ultimo, vorrei scusarmi con quan¬
ti di voi avrò tediato con le citazioni "...
rispetto alla FPS/60 !, "... come la
FPD/60 appena vista", ecc. É una catti¬
va abitudine, lo so, parlare dei non pre¬
senti, ma le similitudini tra la Movie Ma¬
chine Il e la FPS/60 sono veramente
molte.
In pratica, avrete comunque capito
che tra le due, le differenze si limitano
al smto TV. presente o no, alla opzione
MJPEG (standard nella FPS/60. aggiun¬
ta nella Movie Machine II) e nella capa¬
cità di quest'ultima di gestire ingres¬
si/uscite in modo senz'altro più sofisti¬
cato.
Ma un aspetto senza dubbio comune
consiste nel fatto che sono ambedue di
ottima qualità, e forse tra i "pezzi" mi¬
gliori che ci sia capitato di testare. Parla¬
re di prezzi equi, poi, è quantomeno fa¬
stidioso e ininfluente. «t§
Massimo Novelli e raggiungibile alla casella
104397 su MC-hnk oppure via Internet all'indirizzo
318
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
RIFLESSIONE PER GLI ABBONATI
C on la facilità con la quale si può acquistare
una rivista in edicola molti ritengono che
rabhonamento non sia conveniente anche perché
può succedere, che un numero arrivi a domicilio
dopo ruscita in edicola. Ma se pensate di poter
sopravvivere al ritardo di due o tre giorni nella
lettura, voi risparmierete il 40% sull'acquisto di
ogni copia.
In Italia, il concetto di abbonamento non è così
diffuso come negli altri paesi europei perché, tra il
sistema postale poco efficiente e l'idea di non
volersi sentire legati ad una testata, molti preferi¬
scono pagare di più in edicola. Forse avete più
interessi e leggete diverse riviste. Allora, avete mai
pensato che se vi abbonaste a REFLEX e alla
vostra rivista preferita di computer o di nautica,
voi ricevereste una delle due, praticamente gratis?
Rifletteteci ed abbonatevi oggi stesso...
al prezzo scontato di 55.000 lire!
Compilate la cedola di questa pagina in tutte le sue parti specificando con una
crocetta il metodo di pagamento ed allegatela al vostro assegno bancario o alla
quietanza ili pagamento sul CCP N. 82707001. L'abbunamento verrà immedia¬
tamente attivato al ricevimento della vostra richiesta. Se preferite addebitare
l’importo sulla vostra carta di credito, potrete abbonarvi anche telefonicamente.
■...-
nErLEpC
Sì, mi abbono a FOTOGRAFIA REFLEX
PREZZO SCONTATO DEL 40% A LIRE
55.000
nome e cognome
cap
emù
ATTENZIONE: PER GLI ACQUISTI CON CARTA DI CREDITO LA FIRMA E L'INDIRIZZO
DEBBONO ESSERE QUELLI DEL TITOLARE DELLA CARTA UTILIZZATA
HO SCELTO QUESTO MEZZO DI PAGAMENTO
□ Allego assegno bancario intestato a:
EDITRICE REFLEX Srl
□ Ho versato l'importo sul CCP N. 82707001
intestato a: EDITRICE REFLEX Srl
VIA DI VILLA SEVERINI 54 - 00191 ROMA
□ VI AUTORIZZO AD ADDEBITARE L'IMPORTO
SULLA MIA CARTA DI CREDITO:
□ AMERICAN EXPRESS Q CARTA SI
N.
SCADENZA_ L
FIRMA_
DECORRENZA DAL PRIMO NUMERO RAGGIUNGIBILE.
MACINTOSH
Apple Computer
LaserWriter 4/600 PS
di Andrea de Prisco
ino a pochi anni fa, le stampanti
laser erano dispositivi di utilizzo
prevalentemente professionale,
dal costo anche superiore ai cinque o
sei milioni <se andiamo indietro ancora
di qualche anno era necessario supera¬
re abbondantemente anche i dieci milio¬
ni e più) e dall'Ingombro paragonabile a
quello di una fotocopiatrice da ufficio di
medie dimensioni. Per l'utilizzo «consu¬
mer» si poteva scegliere tra le rumoro¬
se stampanti ad aghi 19 o 24 per i mo¬
delli di puntai o le lussuose «getto d'in¬
chiostro» caratterizzate dalla singolare
silenziosità unita ad una lentezza opera¬
tiva sopportabile solo dagli utenti più
pazienti. Guai, inoltre, a toccare il foglio
fresco di stampa: l'inchiostro, sputac¬
chiato a quei tempi alla meno peggio
solo su carta «speciale», si asciugava
completamente sempre qualche secon¬
do dopo ogni nostra ottimistica previsio¬
ne Cinque o sei anni fa, disporre di una
stampante laser collegata al proprio per¬
sonal computer era proprio roba da ric¬
chi, cosi come poteva essere quindici
anni fa il «pensiero» di possedere due o
più televisori a colori in casa o, ancor
prima, più d'una macchina per nucleo
familiare
Ma si sa, ì tempi cambiano, le esi¬
genze aumentano... e i prezzi calano
Così oggi è possibile acquistare a poco
più di un milione (ormai una bazzeco¬
la...) una stampantina laser minimale
modello «Poche_Pretese» o, con qual¬
che centone in più, una piccola Post¬
Script modello «Voglio_Di_Più» come
quella in prova in queste pagine. Ma la
LaserWriter 4/600 PS di piccolo ha solo
le dimensioni esterne e il prezzo al pub¬
blico. Diversamente da altri prodotti di
fascia bassa offre una risoluzione di
stampa tutt'altro che minimale, pari a
600 punti per pollice (come dichiara la
sua sincerissima sigla). E non sottovalu¬
tiamo nemmeno l'aspetto PostScript:
pochi anni fa si pagava una cifra parago¬
nabile a quello della macchina in prova
in queste pagine il solo interprete per la
LaserWriter 4/600 PS
Produttore e distributore:
Apple Computer SpA
Via Milano. 150
Cotogno Monzese IMI)
Tel. 02/273261
Prezzo orientativo al pubblico UVA esclusa /:
LaserWriter 4/600 PS Ut I 730 000
stampante laser plurimilionaria, spesso
offerto come preziosa feature aggiunti¬
va visto il prezzo elevato (almeno que¬
sta era la versione ufficiale) delle royalty
da pagare alla Adobe.
Stampa quattro pagine al minuto in
formato A4, è una macchina condivisibi¬
le in rete attraverso la porta LocalTalk
integrata e, grazie al software LaserWri¬
ter Bridge fornito a corredo, può stam¬
pare da EtherTalk e TokenTalk tramite
connessione ad un host Macintosh.
Una stampante, come vedremo, mol¬
to interessante sotto vari aspetti, di¬
scendente diretta di altri precedenti pro¬
dotti Apple di fascia bassa, tutti caratte¬
rizzati da un ottimo rapporto prezzo/pre¬
stazioni.
Una stampante piccola piccola
Look moderno, design «pulitori e di¬
mensioni compatte sono le caratteristi¬
che principali, sotto il profilo estetico,
della LaserWriter 4/600 PS. A parte il
pulsante di sblocco per accedere alla
cartuccia toner non troviamo nessun al¬
tro comando esterno: la stampante non
dispone nemmeno deH'interruttore di
accensione dal momento che è suffi¬
ciente collegare il cavo di alimentazione
per darle corrente. La macchina va au¬
tomaticamente in standby dopo pochi
minuti di inattività e rimane in letargo fi¬
no a quando non arriva un documento
da stampare. Tre spie, situate sul lato
superiore, indicano l’alimentazione, la
mancanza della carta nel cassetto o un
inceppamento lungo il percorso di
stampa. Il lato superiore è anche quello
di raccolta per i fogli stampati. Alterna-
320
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
MACINTOSH
LASERWRITER 4/600 PS
tivamente è possibile impostare per
questi ultimi la fuoriuscita posteriore,
utile per quei materiali più rigidi (soprat¬
tutto cartoncini e buste) che meno si
adattano ai percorsi «curvosi» delle
compatte stampanti laser. Il cassetto
per la carta (sufficiente per appena cen¬
to fogli) è situato anteriormente: è abili¬
tato ad accettare i formati A4, Lettera
USA, Legale USA. Executive e B5. Per
utilizzare uno dei cinque formati carta è
necessario spostare manualmente il
margine posto all'Interno del cassetto.
Con un meccanismo basato su una feri¬
toia sagomata, il margine si sposta fa¬
cilmente sulle cinque posizioni possibi¬
li, ed è sufficiente seguire visivamente
la posizione dell'indicatore di riferimen¬
to per selezionare (senza possibilità di
errore) il formato carta desiderato. È
anche possibile l'alimentazione per fo¬
gli singoli utilizzando l'apposita fessura
frontale, cosi come impostare la stam¬
pa differenziata del primo foglio rispet¬
to ai successivi. In questo modo, se
dobbiamo stampare un documento il
cui primo foglio è su carta intestata e i
successivi su carta normale non siamo
costretti a impostare due differenti or¬
dini di stampa.
Sia il connettore per l'alimentazione
che quello per il collegamento al Macin¬
tosh sono nascosti da inusuali sportelli¬
ni in plastica dotati di apposito foro per
il passaggio dei relativi cavi. La soluzio¬
ne, sicuramente valida sotto il profilo
estetico, ci lascia un po' perplessi ri¬
guardo l’effettiva praticità.
Per cambiare il formato della carta è sufficiente
spostare una guida
Installazione e setup
Come tutti i prodotti Apple, anche
per la LaserWriter 4/600 PS non sussi¬
stono particolari problemi per la messa
in funzione della stampante. Dal punto
di vista hardware, una volta sballata la
macchina, non dovremo far altro che to¬
gliere i vari fermi di protezione, collega¬
re il cavo di alimentazione, inserire la
cartuccia toner e un po' di carta nel cas¬
setto d'alimentazione e provvedere al
collegamento con il computer Questo
può avvenire attraverso un consueto ca¬
vo mimDIN 8 poli (inspiegabilmente non
fornito a corredo) o utilizzando un adat¬
tatore LocalTalk per l'utilizzo in rete del¬
la stampante.
Se il sistema operativo installato sul
vostro Macintosh è piuttosto recente
(versione 7 o successiva) è possibile
utilizzare immediatamente la stampan¬
te senza installare necessariamente il
software di gestione fornito a corredo.
Da Scelta Risorse sarà sufficiente sele¬
zionare LaserWriter 8 per poter stam¬
pare da qualsiasi applicazione II
software a corredo, composto da ben 6
dischi, comprende le utility per il setup
della stampante, il driver di stampa, i
profili delle stampanti Apple e numero¬
si font per gioia dei nostri documenti
da stampare. Un settimo disco, da 1.4
megabyte, contiene il software La¬
serWriter Bridge per l'utilizzo della
stampante LaserWriter 4/600 PS attra¬
verso una rete EtherTalk o TokenTalk e
un host Macintosh. In pratica il compu¬
ter al quale è collegata la stampante
funge da server di stampa anche per le
altre macchine in rete Ethernet o
Token Ring non direttamente collegabi¬
li all'apparecchio per assenza di una
porta integrata di questo tipo.
Per pilotare le funzionalità della stam-
MACINTOSH
LASERWRITER 4/600 PS
Stampa
1
Psgr» MuHipk
Stampa su: | Leserlllriter 4/600 PS^ [
Pagine: ® Tutte_
ODa:
H:
Copie:
□ A fascicoli
Alimentazione: ® Automatica O Manuale
Destinazioni: | Stampante -r |
Qualità: I Sita ▼"!
( finestra Principale )
| Annulla (Stampa
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a
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® Normale: stampa adesso
O Urgente: stampa prima degli altri documenti
gj
O Stampa alle: 1 7:01 1-01-1996
O Sospendi II documento su "lasertllriter 4/6...”
MultipW
Mostra messaggi di auuiso:
JL
□ All'Inizio della stampa
□ Al termine della stampa
2
(Finestra Principale] [ Annulla ]|| Stampa [|
Le opzioni per intervenire sulla priorità di stampa
4 La finestra di stampa offerte da QuickDraw GX
panie si utilizza l’applicazione Apple
Printer Utility, installata assieme ai dri¬
ver software al momento del setup ini¬
ziale Con Apple Printer Utility è possibi¬
le assegnare un nome alla stampante
(necessario soprattutto per l'utilizzo in
rete), caricare o eliminare font, stampa¬
re un esempio dei fonti disponibili, atti¬
vare o disattivare la stampa della pagina
di avvio, impostare la densità di stampa
per ottenere risultati più chiari o più
scuri, impostare le opzioni di gestione
della carta e delle stampe, inviare file
PostScript e riavviare l'unità.
L'operazione di upgrade dei font del¬
la stampante è utile per aumentare la
velocità di stampa: non si tratta di
□
tosi» Ulular 4/600 PS
1
Inula
| (imposto DalouH | | Aggiorna Info ]
V frvftrMi» St«*pa»t«
Stamparsi. llwrVrKw 4/600 PS |
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t> Op*r*xtMÌ 5lM«4ar<l
L'Apple Printer Utility regola i parametri di funziona¬
mento della stampante.
un'operazione necessaria, ma solo con¬
sigliabile quando un determinato font
non residente viene spesso utilizzato
dall'utente. I font caricati «manualmen¬
te» sulla stampante rimangono disponi¬
bili fino a quando quest'ultima non vie¬
ne spenta. Considerato che la LaserWri¬
ter 4/600 PS non dispone di interruttore
di alimentazione, ciò equivale a dire che
saranno disponibili fino a quando non
staccheremo la spina... o si avrà un'in¬
terruzione dell'energia elettrica da pane
dell'Enel.
La macchina è dotata di 2 megabyte
di RAM sufficienti sia per la stampa di
documenti PostScript che per file grafi¬
ci di tipo raster. Aumentando la memo¬
ria installata a 6 megabyte è possibile
stampare velocemente anche docu¬
menti particolarmente complessi oltre
a disporre di più memoria per caricare
un numero maggiore di font nella
stampante
La funzione «Configurazione Gestio¬
ne Lavoro» permette di impostare la
stampante in modo che mantenga il
collegamento con il computer fino a
quando non sono state stampate tutte
le pagine di un documento Ciò permet¬
te agli utenti un diretto controllo del
processo di stampa, che saranno imme¬
diatamente avvisati nel caso in cui do¬
vesse manifestarsi un qualsiasi tipo di
problema (mancanza di carta, inceppa¬
mento di un foglio, ecc.). Alternativa-
mente è possibile interrompere la co¬
rre spie per l’alimentazione, la mancanza di carta e
per gli eventuali «incidenti» di percorso
Sul retro è presente un'apertura per far uscire i materiali meno flessibili come cartoncini e buste .
322
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
Una prova di stampa a 600 dpi
municazione non appena è terminata
l'elaborazione del documento in stampa
in modo da aumentare la velocità: in
questo caso la stampante può iniziare
l'elaborazione del documento successi¬
vo pur non avendo ancora finito di
stampare quello precedente
Stampa da scrivania
Con l'avvento del System 7.5 e di
QuickDraw GX è disponibile per tutti gli
utenti Macintosh la stampa da scriva¬
nia: sparisce il famoso «Print Monitor»
per far posto alle nuove funzionalità of¬
ferte da QuickDraw GX. Adesso è pos¬
sibile avere sulla scrivania un'icona per
ogni stampante collegata (o comunque
raggiungibile via rete) e per stampare
un documento è sufficiente trascinare
la sua icona su quella della stampante.
Dando un doppio click sull'icona di una
stampante possiamo controllare la coda
di stampa di quella unità e addirittura
spostare un lavoro su un'altra stampan¬
te se lo desideriamo.
Di tutte le stampanti «visibili», quella
di default avrà la sua icona evidenziata
da un bordino nero. Altri messaggi grafi¬
ci (sempre rappresentati da simboli e
segnali sulle icone) indicano ad esem¬
pio che in quel momento ci sono docu¬
menti in stampa, che la stampa è stata
interrotta, che si è verificato un errore o
che l'unità risulta temporaneamente
non accessibile.
Le applicazioni Macintosh più recen¬
ti, in grado di utilizzare le numerose fun¬
zionalità offerte da QuickDraw GX, met¬
tono a disposizione una più sofisticata
finestra di controllo stampa con la quale
è possibile indicare l'unità da utilizzare
(senza il ricorso a Scelta Risorse), impo¬
stare una priorità di stampa (scavalcan¬
do altri documenti in coda o procrasti¬
nando l'uscita su carta fino ad un deter¬
minato orario), suddividere automatica-
mente documenti grossi in più fogli o,
viceversa, stampare più pagine in minia¬
tura (fino a 16) su un unico foglio
Concludendo
Come vi abbiamo anticipato in aper¬
tura, la LaserWriter 4/600 PS ci ha colpi¬
to favorevolmente sotto vari aspetti. Si
tratta di una stampante immediata e fa¬
cile da usare (Apple, in questo, è senza
dubbio maestra), distinta da un ottimo
rapporto prezzo/prestazioni e da caratte¬
ristiche tecniche tutt’altro che basilari.
Basti pensare alla risoluzione offerta di
ben 600 punti per pollice, identica a
quella di molte macchine di fascia alta,
alla compatibilità PostScript Level II, ai
35 font residenti, alla possibilità di lavo¬
rare in rete LocalTalk in collegamento
diretto e, tramite il software LaserBrid-
ge, anche su reti TokenTalk e EtherTalk,
In rapporto, poi, al prezzo di vendita è
anche una macchina molto robusta, che
svolge in maniera egregia il suo lavoro
di piccola stampante personale, perfet¬
tamente compatibile con i driver di
stampa delle macchine di fascia alta,
che gli utenti Macintosh «di rete» sono
già abituati ad usare.
In definitiva un'ottima stampante «lo¬
cale» (da tenere a pochi palmi dal pro¬
prio Mac) che all'occorrenza può anche
servire più macchine, come vera e pro¬
pria stampante di rete. Velocità di stam¬
pa a parte...
«e
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
323
MACINTOSH
Authorware Professional 3.0
di Raffaello De Masi
na volta, agli inizi dell'informatica
di massa, bisognava essere di
bocca buona, c'erano soprattutto
linguaggi, più o meno tradizionali (come
quello dì cui leggete a fianco) e già pac¬
chetti più sofisticati come VìsiCalc o
TKISolver facevano storcere il naso ai
pseudosantoni della programmazione in
camice bianco (come se chissà da che
cosa potessero essere sporcati). Meno
male che le cose sono cambiate e che,
a meno che non si cerchi una cosa par¬
ticolarissimo, un Basic come il VIP di¬
viene oggetto d'uso di poche persone e
fortunatamente ci si può rivolgere a
pacchetti molto più maneggevoli e pra¬
tici da usare.
Tanto per fare un esempio, confron¬
tate un pacchetto come Phyla o Helix
Express, in cui non occorre scrivere
neppure una linea di codice, e un altro
database delle stesse prestazioni, come
4D o Omnis 7. Chi sceglie il secondo
genere sa già (o è un incosciente) che
dovrà andare incontro a listati dì un cer¬
to respiro e a sedute di debug tutt'altro
che riposanti. Chi sceglie la prima opzio¬
ne si mette, invece a giocherellare con
mattonelle e icone simboliche, le lega
con un filo logico e il gioco è fatto.
L’authoring ha preso da un certo
tempo piede; possiamo in buona fede
considerare già HyperCard, fin dalla pri¬
ma versione, un precursore di questo
ambiente. A distanza di qualche anno
da allora abbiamo oggi a disposizione
sul mercato bei prodotti, efficaci, inno¬
vativi e facili da gestire, che permettono
di costruire applicazioni sofisticate, iper¬
testi, creazioni multimediali, di raffinata
eleganza. Certo, si tratta di applicazioni
costruite ex novo e. come tali, realizza¬
te attraverso un linguaggio, ma una co¬
sa è arrivarci attraverso le cineserie di
Visual C o Basic, una cosa attraverso
ambienti di sviluppo come Authorware
Cosa è Authorware
Authorware è ben noto nell'ambiente
per avere ampie necessità di informa¬
zione. Si tratta, per chi non l'avesse mai
conosciuto, di un completo ambiente di
«authormg», destinato a creare, gestire,
pubblicare e condividere informazioni.
Attraverso un’intelligente combinazione
di un'interfaccia intuitiva e di una sene
di avanzate caratteristiche. Authorware
The w
M°st ~ • Jj
Powerful
Authoring «W
Environment (
For Interactive
Information
Using
Authorware
Authorware
Reference
M.v romiti* '
mette a disposizione dell'utente, sia es¬
so un insegnante, un esercitatore, un
educatore, un editore o uno sviluppato¬
re professionale di multimediale, i mez¬
zi opportuni e necessari per realizzare
«corsi» completi, la cui sofisticazione
ed eleganza è limitata solo dalla bravu¬
ra, fantasia, creatività dell'autore Ma
non solo: attraverso Authorware è pos¬
sibile realizzare complesse simulazioni,
sviluppare pubblicazioni e giornali elet¬
tronici interattivi, creare ipertesti multi¬
mediali efficienti.
Di Authorware esistono due versioni,
destinate al Mac (l'ambiente in cui nac¬
que e in cui, inutile dirlo, ottiene le mi¬
gliori prestazioni) e a Windows.
Nell'ambiente Mac tutto il software ri¬
siede su un CD che è stracolmo di ma¬
teriale (oltre al programma vero è pro¬
prio esiste un'immensa libreria di cli-
part, applicazioni già pronte, filmati da
inserire, animazioni, moduli di conver¬
sione tra ambienti diversi, e cosi via);
l'installazione minima rispettabile richie¬
de almeno una decina di mega, che su¬
perano la cinquantina se appena si deci¬
de di «importare» dal CD piu materiale,
fino a un massimo di 200 per un'instal¬
lazione completa). Ciononostante, sor¬
prendentemente Authorware Pro gira
senza problemi su macchine della clas¬
se '30, purché abbiano almeno otto me¬
ga di RAM Le applicazioni realizzate,
che girano senza la necessità del pro¬
gramma iniziale (viene inserita nell’ap¬
plicazione stessa una runtime) «vanno»
anche su un 68020 con quattro mega,
Authorware Professional 3.0
Produttore:
Macromedia Ine
600. Towsend Street
San Francisco CA 94103
USA
Distributore:
Modo Srl - Via Masaccio. 11
42100 Reggio Emilia Tel. 0522/512828
Prezzo UVA esclusaI:
Authorware Professional3.0 Ut. 10.085.000
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
MACINTOSH
AUTHORWARE PROFESSIONAL 3.0
II contenuto del CD dì installazione
Sebbene la versione 3 sia recentissima,
macchine ancora dotate del System
6.07 la supportano correntemente.
Come funziona Authorware
I programmi di «authoring», almeno i
due presenti in area Mac, sono pratica-
mente sovrapponibili quanto a struttura
anche se i tool su cui si basano sono
sostanzialmente diversi. Detto in breve
si apre una finestra su cui si trascinano
icone rappresentanti fatti, azioni, strut¬
ture. loop, salti condizionali o non,
estensioni; queste «piece» sono legate
tra loro da linee di flusso che ne dirigo¬
no il funzionamento e in cui, eventual¬
mente, è possibile inserire blocchi di
programma necessari per il più regolare
flusso del programma.
II vantaggio di usare un pacchetto co¬
me Authorware sta nel fatto che le parti
del programma sono rappresentate da
icone, inserite in una palette apposita.
Ce ne sono ben sedici, sulla tavolozza
principale, che si combinano in vario
modo con quelle del toolbar, che con¬
tiene, né più né meno di quanto avvie¬
ne in pacchetti più tradizionali, simboli
figurati delle operazioni più frequenti,
come Undo, Copy, ecc.
Senza neppure dare grande enfasi al¬
la sua perfetta struttura di linguaggio
00, Authorware si addentra subito nel¬
le tecniche di costruzione di un'applica¬
zione; blocchi, procedure, add-in, strut¬
ture laterali divengono, già seguendo
l'immancabile guided tour, immediata¬
mente familiari e facili da usare. Carat¬
teristica interessante, il guided tour non
▲
Un esempio di llow-
line, la flochart di
Authorware.
4 La videata di apertu¬
ra di SmartClips, un
utile add-in di AW
Pacchetto dalle elevate prestazioni,
facile da usare dopo un certo training.
Linguaggio di programmazione full
object oriented.
Materiale software (librerie, esem¬
pi. applicazioni) davvero impressio¬
nante
CONTRO
Costo esageratamente elevato
Le applicazioni assumono rapida¬
mente dimensione notevoli e talora
scarsamente maneggiabili, specie
quando si usa grafica
si basa su un esempio già precostituito,
ma sviluppa dall'inizio un'applicazione
ancorché non eccezionalmente com¬
plessa.
Ovviamente la parte del leone nel tu-
torial e nel manuale d'uso la fa la mani¬
polazione del «contenuto», la materia
(testo, figure, animazioni, dissolvenze,
ecc) viva dell'applicazione. Il supporto
cartaceo fornito col software (se 200
Mb non bastassero e avanzassero co¬
me palestra eccezionale di studio e trai¬
ning) è rappresentato da più di 1500 pa¬
gine, del tutto chiare e agevoli se non
fosse che la confezione da noi ricevuto
conteneva il manuale, invece per Win¬
dows, con le sue inutili complicazioni
quando si interviene nel sistema opera¬
tivo.
Gran parte, comunque, del tempo va
dedicato allo «impupazzamento»; un
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
325
&
-li
fe gl -g-
^ ^%vv(ui»jm Vr /|m |
f^SES ' y
In queste due pagi¬
ne. tre videa te pre¬
levate dai corsi for¬
niti nelle librerie.
Vin\ùri nmijyt Qumtion I ni i
'oj .•?* Ov.-ral] ijtioMwn li ul li
tfrffitwàir-ii - .
n n nnnnn
r. n r- rr. □ c
*
n nì CjEtó rr -t
. T T *
Information
Technology
Effectiveness
MACINTOSH
AUTHORWARE PROFESSIONAL 3 0
pezzo di authoring, quasi sempre, per
essere efficace e gradevole, abbisogna
di grafica sofisticata, musica, filmati,
animazioni, dissolvenze raffinate. La co¬
sa, per Authorware, è un gioco da ra¬
gazzi; tanto per intenderci, se si deve
costruire una faccia che si sposta sullo
schermo si realizza il primo fotogramma
dell'animazione, si realizza poi l'ultimo e
si stabilisce il numero di fotogrammi (o
il tempo) necessari per la transizione
dall'uno all’altro. Come dicevamo testo,
parola, musica può essere integrato
nell'applicazione, in modo sincrono e
asincrono (vale a dire che il corso del
pacchetto può continuare senza distur¬
bare o interrompere la musica o l'ani¬
mazione corrente). Il tutto sempre man¬
tenendo un'alta interazione; pause, ri¬
sposte, decisioni possono essere affi¬
date a metodologie le più diverse;
schiacciamento di pulsanti sullo scher¬
mo (ce ne sono più di duemila già presi¬
denti nelle librerie), attesa di un tempo
stabilito, tocco di un qualsiasi o prede¬
terminato tasto. Per consentire la crea¬
zione di interazioni obbligate (ad esem¬
pio il posizionamento obbligato di un
oggetto su un altro) è possibile impedi¬
re che un oggetto possa essere mosso
dovunque, ma permettergli sono lo spo¬
stamento, il dragaggio o il salto lungo li¬
nee o m punti ben definiti. Dall'interno
dell'applicazione si può inoltre saltare
sia ad un'altra, sia ad un pacchetto
esterno (che so, ad esempio uno di gra¬
fica), per poi ritornare al punto dell'appli¬
cazione in cui si era stati lasciati. Il nu¬
mero di tentativi di risposte può essere
limitato (se non si risponde in un tempo
prestabilito, o se sulla stessa domanda
si fornisco risposte errate per più di
qualche volta, si va avanti) e si può as¬
segnare un range di valori in cui la rispo¬
sta può essere ritenuta valida; si può.
ancora costruire un'applicazione che
procede solo quando tutte le risposte
fornite sono risultate esatte E questo è
solo la punta dell'iceberg, giusto per far¬
vi capire a che cosa è possibile arrivare
E, infine, di ogni uso dell’applicazione,
può essere tenuta traccia, in forma di ri¬
sposte sbagliate, numeri di tentativi,
tempo impiegato, eventualmente abbi¬
nando anche il nome dell'utente
Qualche ultima parola, infine, sull'uso
delle variabili, funzioni ed espressioni;
sono esattamente quello che i loro no¬
mi indicano, e vanno utilizzate come in
un comune linguaggio di programmazio-
L'opinione
Apple, dove vai •••
Ci vorrebbe un punto interrogativo, alla fi¬
ne del titolo, ma ho preferito i sospensivi,
proprio per indicare lo smarrimento di uno
che è sempre stato fedele a una bandiera
attorno a cui i venti impetuosi di una volta si
sono ridotti a zefiri primaverili.
Scrivo di Apple da tredici anni, senza mai
mancare un appuntamento su queste pagi¬
ne. E continuerò a farlo finché forza (e Mar¬
co) me lo permetteranno.
Ma confesso di sentirmi, sempre più
spesso negli ultimi tempi, un relitto, un Don
Chisciotte d'altri tempi che si illude ancora
di combattere in un mondo di «Sword and
Sorcery».
Ho sempre piu l’impressione che. negli
ultimi anni, gli utenti Mac stiano passando
da una setta di fanatici esaltati a un conses¬
so di conservatori il cui unico fine è di non
fare mente e restare supini all'evolversi de¬
gli eventi Come gli Aventiniani di passata
memoria, si sono ritirati sdegnati sulle loro
posizioni, novelli membri dell’impero roma¬
no d'occidente, banchettanti ciecamente
mentre le orde dei barbari calavano dal
nord
E questa armata, l'ultima , che sta dando
colpi mortali alla corte degli utenti Mac, si
chiama Windows '95.
W95 è il piu aggressivo prodotto lanciato
sul mercato dalla più aggressiva software
house dt oggi Che. inutile illudersi, dopo
aver dato battaglia a guerrieri di alto lingag-
gio come OS2, sta attaccando, senza nep¬
pure tanto nasconderlo, la sempre piu mo¬
desta supremazia del sistema operativo
Macintosh
Ma l’utente Mac ha il sangue blu, lo sno¬
bismo di un barone inglese, e la boria sprez¬
zante di un Luigi XIV.
Nemmeno si accorge che più tempo pas¬
sa, più diventa un colosso dai piedi molli,
pronto a cadere , novello Romolo Augusto-
Io, al primo spintone.
Ma perchè sta succedendo questo? po¬
trà Apple porvi rimedio e invertire questa
tendenza? Le ragioni, secondo chi scrive,
sono molteplici e cercherò di mostrare co¬
me il sogno di dieci anni si stia trasformano
oggi in una trappola senza scampo Quat¬
tordici anni fa Apple commise lo stesso gra¬
ve errore di cecità in cui si sta avventurando
oggi Alla comparsa della bomba IBM si illu¬
se che il suo Apple II, una macchina giunta
a una luminosa vecchiaia, potesse combat¬
tere contro un giovanotto muscoloso e in
pieno sviluppo come il PC.
Il risultato fu disastroso , come tutti ben
ricordano; e il tentativo Lisa fece acqua da
mille buchi. Il destino della mela sembrava
segnato.
Apple si salvò solo perché ebbe il corag¬
gio di fare un gran bagno di umiltà e rico¬
minciare daccapo, mettendo sul mercato
una macchina nuova, innovativa, dotata di
un sistema operativo scintillante E i risultati
si videro , eccome, dando origine al «feno¬
meno Macintosh»
Ma non si può vivere per dodici anni sugli
326
MCmìcrocomputer n. 159 - febbraio 1996
MACINTOSH
Rrchtuio Composizione
SURVIVAL
SPANISH
Multimedia
l.anguage
Lcarning
Coursc
Clic» Nat*
^ la Comma*
ne. Interessante la presenza di variabili,
per cosi dire, di sistema, che, presenti
già nel pacchetto, monitorano certi
eventi, come tempo di esecuzione, nu¬
mero di risposte sbagliate, numero di
passaggi attraverso un loop e cosi via;
gli operatori sono abbastanza sofisticati,
e le funzioni in numero considerevole
(tenendo conto che non si tratta di un
linguaggio ad elevata sofisticazione nu¬
merica); non mancano alcune utili fun¬
zioni di testo. Inoltre è possibile creare
funzioni personalizzate.
Le applicazioni, una volta realizzate,
come dicevamo in precedenza, posso¬
no girare da sole, come applicazioni
stand-alone; tutto ciò avviene inserendo
nell'applicazione una runtime; ovvia¬
mente l’applicazione, che è sempre per
così dire allo stato interpretato, sarebbe
indifesa contro un altro utente che pos¬
sedesse il package completo di
Authorware. Per evitare ciò il sorgente
può essere protetto con password.
Conclusioni
Authorware Professional è un pac¬
chetto sofisticato ed elegante, che, do¬
po un necessario periodo di training
permetterà di costruire applicazioni mul¬
timediali interattive potenti, ben artico¬
late e sofisticate. È il capostipite di una
serie di altri pacchetti, che integrano le
già elevate prestazioni di questo. Desti¬
nato, anche in base al prezzo, ad
un'utenza professionale, è troppo spe¬
cializzato, per interessare un'utenza solo
curiosa. È protetto, ormai rara avis in un
mondo in cui si è ampiamente capita la
inutilità di questa tecnica, con una chia¬
ve hardware della Aladdm.
allori; diciamolo con sincerità (che eresia!)
grandi differenze tra il System 1 e il 7 non
ce ne sono poi tante; certo è come parago¬
nare una clava preistorica con un JackStick,
il manganello della polizia americana, ma
ambedue servono allo stesso scopo e com¬
piono lo stesso servigio.
E c’è il rovescio della medaglia; man ma¬
no che la differenza tra Windows e System
sfumava ci si sarebbe atteso, da parte di
Apple un adeguamento , se non altro, dei
prezzi delle macchine, cosa che non c'è mai
stata.
Oggi un Pentium plurivalvole da 120 Mhz
costa , con un HD da un giga, un paio di mi¬
lioni e mezzo. Una corrispondente macchi¬
na Apple con PPC costa due o tre volte tan¬
to. Hai voglia di elogiare la fierezza di Quick¬
Draw GX, la potenza del microprocessore
RISC, la grazia delle ROM da quattro o otto
maga; l'utente ragiona soprattutto con la lo¬
gica dei biglietti da centomila e, Inutile illu¬
dersi, ottiene risultati ai suoi occhi compara¬
bili con l’una e l’altra macchina
Tranne nella grafica! D'accordo, ma la
grafica non è un mercato, è una nicchia, e
pensare di sopravvivere, anzi di vivere alla
grande basandosi su di essa è pura follia; a
meno che non si faccia solo quello, ci si
chiami Silicon Graphics, e si rinunci a vendi¬
te con numeri a sei zeri
Ma esiste un altro problema, in luce già
da un po' di tempo e che sta assumendo
proporzioni già abbastanza allarmanti; il
software. Provo a confrontare un numero di
tre o quattro anni fa di MacUser con l'ulti¬
mo , di dicembre; le pagine sono dimezza¬
te, la pubblicità langue, 1*80 % delle novità
riguarda Thardwaretschede grafiche, anco¬
ra, e monitor, HD, streamer, materiale per
reti); i software nuovi sono mosche bian¬
che.
Oggi, chiamiamo le cose col loro nome,
l'80% (o forse più) del software utilizzato
giornalmente è compreso in Microsoft Offi¬
ce; un'altra fetta va a Claris, qualcosa ai pro¬
dotti grafici, il resto si conta a PPM (parti
per milione; n.d.a.). Mi chiedo cosa succe¬
derebbe se Microsoft abbandonasse Office
per Mac.
E non basta; ogni giorno che passa
software house dedicate a Mac chiudono o
si adeguano trasferendo i loro prodotti in
ambiente Windows; qualche esempio: Cla¬
ris, addirittura foglia naturale di Apple, sta
producendo tali prodotti.
ACI, produttore di 4D, un pacchetto della
più rigida ortodossia Mac fin dal 1985, oggi
cede e offre il suo database sotto Win¬
dows, Mac Warehouse. forse il più grosso
rivenditore di prodotti Mac, apre PCWa-
rehouse , che ha un catalogo grosso il triplo
del precedente. Di nuovi prodotti non se ne
vedono più da tempo e mi chiedo come
possano aziende come Graphsoft continua¬
re ad upgradare MiniCad, oggi alla versione
6, e non buttare tutto alle ortiche e cambia¬
re parrocchia.
E Apple che fa, in tutto questo frangen¬
te? Al top della sua linea, offre un 9500,
splendido senz'altro, ma che costa una
quindicina di milioni. Una bazzecola, se ci
pensate appena un po' , costa come un HP
9000, un supermim da azienda I E neanche
la strada dei compatibili (ma Apple l'ha mai
cercata veramente?) è andata bene; come
può sperare un clone di ritagliarsi una fetta
di mercato, se Apple, tra royalty e diritti sul¬
le ROM, lo porta a costare solo qualche
centinaio di dollari meno delle sue macchi¬
ne?
E allora che fare? La battaglia della ridu¬
zione dei prezzi Apple non l'ha mai cercata,
e oggi che le vacche sono scappate, non
servirebbe più. Secondo me, Apple, quasi
un nuovo Radiosa Aurora di London, do¬
vrebbe avere il coraggio di ripartire, ancora
una volta, da zero, rimboccandosi le mani¬
che e lanciando sul mercato una macchina
completamente innovativa, come fece dodi¬
ci anni fa
Altrimenti il declino e la caduta saranno
inevitabili,..
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
327
MACINTOSH
AUTHORWARE PROFESSIONAL 3 0
Il rivale di Authorware
Potrebbe sembrare strano che un pac¬
chetto cosi verticale e specializzato possa
avere un concorrente. In Italia, infatti, non
ne ha, ma negli USA esiste un altro packa¬
ge, Course Builder, che razzola nello stesso
campo di Authorware
Prodotto dalla Telerobotics di Knoxville, è
oggi alla versione 4.2 (versione per la verità
presente sul mercato da diversi anni e che
meriterebbe da tempo un upgrade). CB è
stato il primo pacchetto per la realizzazione
di applicazioni multimediali apparso
nell'area Mac, quando pensare cose di que¬
sto genere per un PC era fantascienza, e da
allora (anno 1987) il pacchetto è sempre mi¬
gliorato pur mantenendo la sua struttura ori¬
ginaria immutata.
CB si basa sulla stessa filosofia di
Authorware; un flowsheet in cui si inseri¬
scono icone che eseguono certi compiti e
che vengono legate tra loro fa linee di flus¬
so. La struttura e l'ambiente programmato-
rio di CB sono, però, un poco più elastici e
liberi di AW; anche qui abbiamo videate gra¬
fiche e alfanumeriche, tecniche di animazio¬
ne e dissolvenza raffinate, possibilità di ag¬
giungere suono, filmati, parola, ecc. Inoltre
la Telerobotics fornisce un pacchetto ag¬
giuntivo che permette di collegare al calco¬
latore un videoregistratore. Dall'interno di
CB questo videoregistratore può essere pi¬
lotato da opportune funzioni, cosi da per¬
mettere, ad esempio, l'interruzione del flus¬
so del corso per passare ad una parte docu¬
mentata filmata.
Anche CB permette di costruire pacchetti
stand-alone, con la tecnica dell'inserimento
di una runtime nel sorgente di base I nu¬
merosi anni durante i quali é stato oggetto
dì continue modifiche lo ha reso facile e
pratico da usare (se si escludono alcune pic¬
cole cose da rivedere), ma una release 5 si
fa attendere da tempo (anche se Jamce L
Tocher, la direttrice commerciale, mi ha as¬
sicurato che manca poco alla sua realizza¬
zione).
Non ne esiste una versione specifica per
DOS-Windows. ma le applicazioni costruite
in Mac possono essere «tradotte» in mon¬
do Windows-OS2 con un pacchetto, CB
Traslator. che esegue in maniera perfetta la
traslazione offrendo tutto il supporto per
eventuali idiosincrasie (ad esempio differen¬
za di Font o risorse SND) Purtroppo anche
qui il prezzo non e basso (il solo modulo CB
per Mac costa un migliaio di dollari), ma
tant'è.
Un esempio di corso realizzato con CB. si noti la stretta analogia con le flow-
line di Authorware
Una delle più potenti opzioni di CB, in cui si possono realizzare salti condizio¬
nati basati su costrutti estremamente complessi.
La modulistica interna di un corso; ogni modulo può essere selezionato, nel¬
lo svolgimento, in vario modo Icasuale, seguendo un ordine predefiniro, uno
per riga, ecc I.
luloiiol Qe»lgn OutpuU
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[ Non! 1 ( l*rop ) ( Contei |
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lir» ■—bilLU . - — ■
La possibilità di abilitare le risposte in maniera raffinata, basandosi anche su
limiti di tempo, numero di tentativi, assegnazione di punteggio solo se la ri¬
sposta viene al primo tentativo
328
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
M A C
I T 0 $ H
LA PROGRAMMAZIONE DEL MAC
VIP Basic 1.5
Ogni tanto ci risentiamo in questa rubrica, che ha una cadenza tanto irregolare quanto
imprevedibile. Indubbie esigenze di spazio su queste pagine hanno limitato
l'apparizione di questa rubrica, ma i messaggi che trovo più che saltuariamente nella
mailbox di MC-link mi danno, qualche volta, la spinta per scrivere qualche parola su
questo argomento
di Raffaello De Masi
Oggi di programmare con linguaggi si
parla ben poco; dieci anni fa riviste, na¬
te e morte come un'araba fenice, pro¬
speravano pubblicando listatoni in Ba¬
sic, o al massimo in Pascal, e ognuno,
per saper masticare un poco di Basic
dell'Apple II o magari dello Spectrum
amava definirsi programmatore. In ef¬
fetti imparare un linguaggio era. sotto
certi aspetti, una scelta obbligata; pac¬
chetti pronti, in giro, ce n'erano ben po¬
chi, e per realizzarsene uno della propria
misura significava, nolente o volente,
imparare un idioma.
Tutte le macchine erano fornite del
loro bravo linguaggio, che generalmen¬
te era il sempiterno Basic; talora, come
con le macchine HP, era addirittura su
ROM, a dimostrazione che senza di es¬
so si poteva fare ben poco. Poi, piano
piano, questa smania dei linguaggi e dei
programmatori della domenica è tra¬
montata, con relativa riduzione dei pac¬
chetti in circolazione. Ancora, l'entrata
prepotente sul mercato dei C ha fatto
piazza pulita di quasi tutto quel che ri¬
maneva. Oggi sopravvive a contendere
l'egemonia «C» qualche Basic, qualche
sparuto Pascal, e qualche linguaggio
non tradizionale destinato a usi speciali.
Il resto è tenebra.
E nel mondo Mac? Facendo la debita
proporzione con quello MS-DOS possia¬
mo ritenerci fortunati. Symantec offre
eccellenti Pascal e C; nell'area Basic,
dopo il getto della spugna da parte di
Microsoft (ma non dimentichiamo che
un bel VisualBasic è presente nell'ulti-
VIP Basic 1.5
Mamstay Europe
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ma versione di Excel) la fa da padrone
un linguaggio di grandissimo pregio, il
Future Basic della Zedcor, nato dalle ce¬
neri del vecchio Zbasic, che porta al
massimo livello il concetto di program¬
mazione ad oggetti e di riutilizzabilità
del software. Inoltre può essere abbina¬
to a PG:PRO, un altrettanto buon gene¬
ratore di programmi che rende la pro¬
grammazione dell'interfaccia Mac. in¬
dubbiamente complessa, una passeg¬
giata da ragazzi. Un raffinatissimo (e
complesso) linguaggio strutturato ad
oggetti è ProGraph e il suo successore
CPX, dal costo elevato e padroneggiabi¬
le con efficienza solo dopo un adeguato
training, dimenticando tutto quello che
finora si era imparato in tema di pro¬
grammazione. E non dimentichiamo, in¬
fine, che pacchetti come Excel, FoxPro
e 4D. MmiCad o Showplace. (come pu¬
re il prossimo FileMaker) offrono idiomi
dalle caratteristiche superlative.
Purtroppo a questa (relativa) abbon¬
danza di software fa riscontro una gros¬
sa mancanza di bibliografia adeguata.
Fatta eccezione per il C, tanto standard
da rendere quasi indifferente la destina¬
zione di un libro, sono venuti a mancare
i supporti libracei una volta tanto diffusi
e frequenti (verso la metà degli anni '80
esistevano nel mondo circa 10.000 titoli
dedicati solo al Basic, e manuali di pro¬
grammazione si trovavano anche nelle
edicole delle stazioni) e l'unico vero rife¬
rimento resta il manuale, che talvolta,
come nel caso del ProGraph, è ermeti¬
co e difficile da applicare.
E allora? Beh, noi di MC ci proviamo,
nell'area Mac; non costruiremo certo
un’autostrada, ma un sentierino più o
meno agevole siamo pronti a tracciarlo;
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
329
MACINTOSH
VIP BASIC 1 5
In queste pagine pubblichiamo le finestre piu significative dell'ambiente di lavoro di VIP Basic
chissà che non si possa ritornare, nella
programmazione, non dico ai fasti di
una volta, ma almeno al risveglio
dell'amor proprio dell’utente che, se ha
bisogno di qualcosa, si arma di INPUT e
di PRINT (l’avete capito che amo il Ba¬
sic?) e si prepara il suo programmino
fatto in casa.
I linguaggi di Mainstay:
il VIP Basic
Casa di gran pregio, che produce ma¬
teriale sofisticato, sia nell'area hardwa¬
re che software, Mainstay è madre di
Phyla, il bel database relazionale pre¬
sentato, su queste pagine credo in an¬
teprima in Europa, un paio di numeri fa.
Nell'area Mac offre due linguaggi, un C
e un Basic ambedue dotati di beneau-
gurante prefisso VIP. Si tratta di due lin¬
guaggi costruiti esattamente allo stesso
modo e allo stesso modo utilizzabili (per
la verità vedrete che molte delle tecni¬
che d’uso sono le stesse viste in Phyla);
la portabilità tra i due ambienti, anche
se non esiste un traduttore specifico, è
avanzata, anche grazie alla dotazione di
un'interfaccia di gestione piacevole e
veloce. Si tratta di un ambiente total¬
mente orientato all’oggetto, nel senso
più lato del discorso e lo vedremo tra
poco. Devo peraltro fare presente che
si tratta di un pacchetto non disponibile
ancora in Italia attraverso un distributo¬
re. ma la presenza, in Francia e Belgio,
della Mainstay Europa semplifica gran¬
demente l’acquisto; in altri termini è
sufficiente inviare un assegno nella rela¬
tiva valuta per avere a disposizione, in
pochi giorni, una grossa scatola conte¬
nente due grossi manuali e il software
di installazione.
Che cosa è VIP Basic
VIP Basic è un ambiente di program¬
mazione Basic completamente interatti¬
vo in maniera «visuale», parola questa
intesa in maniera del tutto diversa da
quella adottata dal Basic Microsoft. Con
VIP-B si può avere un'idea e tradurla in
un programma nel più breve tempo
possibile, senza per questo passare at¬
traverso la fase di prototipo. Inoltre, con
VB non si perde tempo ad entrare e
uscire in programmi collaterali differenti
(ad esempio il compilatore o il debug-
ger) tutti i tool necessari alla realizzazio¬
ne del progetto finito sono disponibili e
a portata di mano.
VB offre ai programmatori in Basic
un mezzo di notevole potenza, combi¬
nando un editor di testo e di flowchart,
un interprete, un debugger e 12 editor
di risorse in un singolo ambiente di pro¬
grammazione, il tutto a favore di un ra¬
pido processo di sviluppo di una com¬
pleta applicazione, anche ben rifinita. Il
tutto è favorito anche da una rapida in¬
tegrazione dei cicli di scrittura-edit-test.
Man mano che il programma cresce,
VB crea automaticamente la relativa
flowchart. Questo approccio, del tutto
visuale, offre un incomparabile mezzo
per il «tracing» del programma; risulta
così facilitata la ricerca degli errori, non
foss’altro perché non si è costretti ad
un lungo e paziente lavorio di decifrazio¬
ne di infinite pagine di listato (cosa che
al Basic tradizionale non fa certo difet¬
to).
Questo approccio rivoluzionario alla
programmazione, gli aiuti in linea, sem¬
pre pronti ed efficaci, e la capacità di
modificare il programma e di vederne
immediatamente gli effetti permette,
come dicevamo precedentemente, una
volta fatta la mano al mezzo, di creare
un programma in tempi ragionevolmen¬
te brevi e senz'altro di molto inferiori a
quelli di un qualsiasi linguaggio tradizio¬
nale.
VB integra cinque livelli di ambiente,
incrementalmente più efficienti e meno
primitivi. Al più basso livello - codice
Basic - VB genera gli statement di con¬
trollo attraverso la scelta via palette, as¬
sicurandone una sintassi appropriata. La
flowchart relativa è automaticamente
generata. VB, nel livello successivo,
permette libero accesso ai prototipi del¬
le chiamate al Toolbox, liberando il pro¬
grammatore del fastidio della chiamata
diretta.
Ma per quelle persone che non cono¬
scono intimamente le tecniche di lavoro
del Mac e non hanno mai letto la sua
monumentale documentazione, Inside
Macintosh, VB offre un livello superiore
di programmazione, mettendo a dispo¬
sizione oltre 500 sottoprogrammi pre-
compilati, di alto livello, capaci di ridurre
esponenzialmente le difficoltò insite
nella programmazione stessa. Senza te¬
ma di smentite, questi sottoprogrammi
possono salvare, letteralmente, il pro¬
grammatore dalle paludi intricate della
programmazione a più basso livello. Im¬
maginate quindi cosa può avere a di¬
sposizione un buon programmatore, ca¬
pace di accedere anche alle circa 3000
chiamate al toolbox (tanto per gradire,
VB ha anche una utility che permetterà
di integrare nel linguaggio le chiamate
delle future ROM e dei prossimi sistemi
operativi).
E se proprio non bastasse, ecco il
quinto livello, l’Olimpo della program¬
mazione, il Dispatcher, un vero e pro¬
prio ambiente, un generatore di pro¬
grammi che permette di gestire tutto
330
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
MACINTOSH
VIP BASIC 1.5
quello che non è proprio codice perso¬
nale in maniera trasparente; con esso
preoccuparsi degli eventi, gestire me¬
nu, organizzare messaggistica è tutta
acqua passata. Ce ne possiamo dimen¬
ticare, tanto ci pensa Dispatcher.
E comunque, infine, VIP Basic gene¬
ra un codice Basic puro; e data la popo¬
larità di questo linguaggio non dovreb¬
bero esserci difficoltà a portare un sor¬
gente VIP in un altro ambiente. Ma la
cosa interessante è che VB può impor¬
tare codice sorgente realizzato in un al¬
tro linguaggio e trasformarlo in una
flowchart; immaginate cosa vuol dire se
si è costretti a decifrare un sorgente
non nostro o magari creato qualche an¬
no fa!
VIP Basic nel suo ambiente
In ossequio alle più moderne diretti¬
ve di programmazione, VB abbandona
la logica del tristemente famoso «spa¬
ghetti programming» per abbracciare il
disegno più avanzato del «project». An¬
che se si importa un sorgente scritto in
un più vecchio Basic, il concetto di pro¬
getto non viene mai abbandonato,
Il progetto, nel senso più elastico del
termine, è una collezione di subroutine,
blocchi di codice corrispondenti ad una
desiderata azione. In VP. per rispettare
il massimo ordine e la massima leggibi¬
lità del programma, ogni routine è indi¬
vidualmente editata nella sua finestra
personale, a tutto vantaggio della visio¬
ne chiara e strutturata del progetto
stesso.
Tutti i progetti possiedono una routi¬
ne principale, chiamata «main» (guarda
guarda, lo zampino del C). Un'applica¬
zione di grandi dimensioni possiede de¬
cine, centinaia o anche migliaia di routi¬
ne, un tributo alla più avanzata logica di
programmazione ad alto livello.
Al momento in cui un nuovo progetto
e aperto, VB automaticamente crea due
finestre, la finestra di progetto, dove le
routine sono elencate, e la finestra delle
routine, dove, ovviamente, «main» è
pronto per essere composto. Per facili¬
tare l'organizzazione e la gestione delle
routine, la finestra principale mostra
una lista delle routine correntemente di¬
sponibili, compresa quella di Dispat-
cher, se si desidera lavorare con questa
utility.
Ogni routine è sviluppata ed editata
nella sua finestra; per comodità di lavo¬
ro infinite finestre di routine possono
essere aperte ed editate contempora¬
neamente. La finestra di routine mostra
sempre la flowchart raffigurante la rou¬
tine utilizzata o costruita, una zona di
help che offre i sottoprogrammi e i pro¬
totipi concorrenti alla funzione, l'elenco
delle variabili globali e locali e gli argo¬
menti utilizzati.
Per comporre una funzione si può
editare il codice direttamente da tastie¬
ra, ma è meglio abbandonare questa
tecnica, per certi versi perversa e quasi
sempre non priva di errori. Viene in aiu¬
to la palette delle librerie, una finestrina
fluttuante che, attraverso soli ventiquat¬
tro pulsanti permette di gestire agevol¬
mente le oltre 3500 funzioni e i sotto¬
programmi disponibili (questo numero è
destinato ad aumentare in futuro man
mano che il linguaggio si evolverà). Gli
oggetti supportati da VB sono le solite
costanti e variabili, locali e globali, basa¬
te sulla definizione dei cinque tipi di ba¬
se delle variabili, dall'integer alla variabi¬
le stringa, Accanto a questi, nella tradi¬
zione del più puro Pascal, l'utente può
creare i suoi tipi, nella forma e nel nu¬
mero che ritiene più opportuni.
Ma la vera marcia in più di VB sta
nella possibilità di maneggio avanzato
delle risorse, pietra miliare ma vera cro¬
ce e delizia del programmatore dell'in¬
terfaccia Mac. Come è noto i tipi di ri¬
sorsa sono numerosi e permettono di
organizzare al meglio menu, dialoghi,
alert, finestre, icone e cosi via; il lin-
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CRLL t«o_proc < 120.9.UWTR<colculoU>>
CflLL J«t_diolo^_ioc <128,10.UfiRPTR<cafculol«>>
CPU. _s*t_diolOQ-i(oo-proc <128.II,URRPTR<colculot*>>
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MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
331
MACINTOSH
VIP BASIC 1 5
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l».4,t*WPT««»oCd»0
t30.9,u(VPTIt<doCdét>
130,6. t*WPT««do€<J»0
guaggio invita ad usare le risorse, al po¬
sto del codice, appena possibile, par¬
tendo dal principio che ogni elemento
che può essere isolato dal programma
principale può essere conservato in una
risorsa.
Per quanto riguarda le risorse è im¬
portante che l'ambiente Mac. attraver¬
so il Toolbox, offra un «attrezzo» per
maneggiarle nella maniera più opportu¬
na. il Resource Manager. E VB offre do¬
dici resource editor integrati nel pro¬
gramma; 'ALRT', ’CNTL', 'DLOG'.
'MBAR'. MENÙ, 'PICT', SIZÈ. 'str
'str#\ ’TEXT', 'vers\ e 'WIND - ; e nel
contempo, mette a disposizione un'am¬
pia parte del manuale per insegnare ad
usarle. Inoltre, poiché il maneggio di
questi mattoni della programmazione
non è proprio agevole, l'ambiente Di-
spatcher si incarica di organizzare i col¬
legamenti necessari e di gestire la orga¬
nizzazione, anche spaziale delle sequen¬
ze.
Le funzioni di VIP Basic
Se può essere di aiuto a visualizzare
la disponibilità delle funzioni presenti,
diciamo solo che il volume dedicato alla
loro descrizione è pesante oltre 500 pa¬
gine. Si tratta di una collezione di state¬
ment e di sottoprogrammi enorme; si
va dai semplici operatori numerici alle
più complesse unzioni finanziarie e sta¬
tistiche, da tool grafici di rilievo a tutte
le operazioni su bit, da funzioni mate¬
matiche già incorporate come il sortmg
ad interpretazione di pixel su schermo
da trasformare in caratteri alfanumerici,
dalla gestione assolutamente completa
degli event, al settaggio assoluto delle
porte e dei canali, dal controllo del suo¬
no direttamente sulle note e sulle voci,
alla movimentazione dei file che. ad
esempio, possono essere spostati da
volume a volume o da cartella a cartella
direttamente attraverso statement Tale
complessità di forme e di mezzi non
spaventino, comunque; l'ambiente inte¬
grato di editor e di finestre grafiche
semplifica molto il problema e rende
piacevole l'organizzazione del lavoro do¬
po due o tre sedute di training. Ricorda¬
te quando abbiamo imparato ad andare
in bici...
Conclusioni
Programmare Mac è come imparare
ad andare in bicicletta, non si può spie¬
garlo. bisogna farlo. Come in quel caso,
all'inizio si è un poco rigidi e impacciati,
ma basta prendere un mimmo di confi¬
denza con le tecniche che arrivare a fa¬
re virtuosismi diviene quasi automatico.
Continuando col traslato, possiamo dire
che VIP Basic mette a disposizione
quelle routine che si montano sulle bici¬
clette dei bambini per aiutarli a comin¬
ciare. man mano che si avanza le ruote
possono essere sempre più sollevate fi¬
no a divenire mutili; da questo momen¬
to avremo a disposizione una piazza
enorme dove scorrazzare e motivarci
sempre più. Combinare grafica e scrit¬
to. aggiungere suono e. se vogliamo,
animazione, creare codice riutilizzabile,
ottimizzare sempre più la nostra appli¬
cazione, verranno pian piano per conto
loro.
Ma è tutto oro in VB (a proposito, VIP
significa Visual Interactive Program-
ming)? Certo che no; manca ad esem¬
pio un help in linea capace di suggerire
anche la ricerca del significato o
dell'uso delle routine disponibili, qui, co¬
me abbiamo visto estremamente nu¬
merose. Inoltre non c'è un vero e pro¬
prio compilatore, ma l'applicazione fina¬
le incorpora una runtime del linguaggio
stesso (questo non giova certo alla ve¬
locità, anche se occorre dire che non
sempre se ne sente il peso). Ma a fron¬
te di questi piccoli difetti, avere a dispo¬
sizione un ambiente quasi automatico
di costruzione di un programma, dotato
di un ottimo debugger e di un eccellen¬
te Dispatcher, è cosa che ripaga ad io¬
sa.
«e
332
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
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A 1 I G A
IPISA '95
Incontro dei Programmatori Italiani per lo Sviluppo su Amiga
Milano, 18 novembre 1995
di Andrea Suatoni
Amiga ha davvero un'utenza dì
tipo particolare. Credo che nes-
sun'altra piattaforma possa vanta¬
re un cosi vasto stuolo di entusia¬
sti, pronti a difendere con i denti
la sopravvivenza della propria mac¬
china, sfiorando a volte il puro fa¬
natismo. Mi si obietterà: il numero
dì utenti Amiga è un'inezia rispetto
a coloro che hanno scelto il PC
compatibile. Obiezione giusta, al¬
meno dal punto di vista prettamen¬
te statìstico, che però non tiene
conto di quante vicissitudini hanno
attanagliato la decennale presenza
sul mercato di Amiga, le quali poco
o niente hanno inciso sulla « fedeltà»
ad una filosofia. In questi anni se ne
sono viste di tutti i colori: dall'iniziale
entusiasmo (ricordate che Amiga è sta¬
to il primo vero personal computer mul¬
timediale della storia dell'informatica,
come del resto ammette l'autorevole
periodico BYTE) si è passati all'indiffe¬
renza delle grandi software house (per¬
ché Amiga non è un PC né tantome¬
no un Macintosh) per arrivare al
crollo finanziario della Commodore.
Eppure chi si è avvicinato ad Amiga
molto difficilmente se ne è poi al¬
lontanato, anche quando le sorti di
questa macchina sembravano es¬
sere irrimediabilmente compro¬
messe. Non si spiega altrimenti
l'entusiasmo delle quasi quattro-
cento persone che hanno parteci¬
pato a questa quinta edizione di
IPISA, appuntamento annuale che
ormai è senza dubbio il più impor¬
tante a livello nazionale. Quella
che segue è dunque la cronaca dì
un freddissimo sabato di novembre
1995 nel quale il sottoscritto, armi
(ehm, macchina fotografica) e bagagli
alla mano, è partito verso la città della
Madonnina.
IPISA '95 si presentava piuttosto ric¬
ca di interventi, ma più che altro quello
che ha stupito non appena ricevuto dal¬
le ragazze della reception il pacco con il
materiale informativo sono stati gli atti
della manifestazione, stampati diretta-
mente su una Linotronic, e ben due CD¬
ROM (più un floppy). Il primo dei due
CD-ROM contiene tutto quello che ri¬
guarda IPISA, non solo per l'edizione
1995 ma anche per quelle passate, più
una vastissima selezione di software di
tutti i generi, nonché articoli e FAQ (Fre-
quently Asked Questions). In più sul
CD-ROM è presente una versione com¬
pletissima di PasTeX 1.4, comprensiva
di tutti i font, pronta per essere usata
direttamente da CD. Il secondo CD, del
tutto inaspettato, è stato invece regala¬
to gentilmente dalla Cloanto. Si tratta di
una versione beta, ma molto stabile, di
Personal Suite, ovvero tutta la produzio¬
ne Cloanto (compresa la nuova versione
di Personal Paint) in un'unica soluzione.
In più si possono trovare il 99% delle di¬
vertenti animazioni di Eric Schwartz, no¬
me ben noto ai possessori di Amiga. In-
somma, se il buon giorno si vede dal
mattino...
Per quanto riguarda il luogo, nulla o
quasi è cambiato rispetto alla preceden¬
te edizione stessa sala, stesso video
proiettore su schermo gigante (stavolta
tarato meglio rispetto allo scorso anno,
ma la colpa non va ovviamente ascritta
agli organizzatori del convegno), stessi
Amiga 3000 e 4000 a farla da padrone
(in fin dei conti la manifestazione è de¬
dicata a loro!). Tra le tante persone, al¬
cune delle quali si sono sobbarcate qua¬
si 1300 km pur di presenziare (se non è
"fedeltà" questa...), si notava, abba¬
stanza vistosamente, l'assenza non giu¬
stificabile di Giunti Multimedia, da poco
distributore ufficiale per l'Italia di Amiga
Technologies. Occasioni come IPISA
sono quelle giuste per farsi pubblicità a
buon prezzo e soprattutto ricreare un
feeling con l'utenza. Ad ogni modo va
dato credito a Giunti Multimedia di aver
offerto ai partecipanti di IPISA i propri
prodotti ad un prezzo particolarmente
vantaggioso, cosa che del resto hanno
fatto le altre ditte commerciali presenti
al congresso.
Gli interventi e...
la fila per mangiare
Già, mangiare. Ha poca attinenza con
IPISA, però anche l'utilizzatore medio di
Amiga ogni tanto ha bisogno di alimen¬
tarsi. Probabilmente quest'anno gli or¬
ganizzatori non si aspettavano una cosi
grande affluenza, sicché la mensa
dell'ISU si è rivelata insufficiente a sod¬
disfare in tempi brevi la grande massa
di gente pronta ad assaltare il tavolino,
e si è dovuto aspettare ben più di
un’ora (per di più flagellati da un vento
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
Paolo Canali
freddo e impietoso come non mai) per
poter addentare qualche cosa di com¬
mestibile. Fortuna che ad IPISA ci si
sente un po' tutti amici, e fra una "zin¬
garata" e l'altra (Eugenio e Michele, voi
non ne sapete niente, vero?) l'attesa si
è rivelata meno noiosa del previsto.
Ho voluto iniziare subito con una no¬
ta di colore, per di più parzialmente ne¬
gativa, perché rappresenta forse l'unico
neo di una manifestazione per altro pie¬
namente riuscita. Al già ricchissimo me¬
nu di interventi previsti, forse già troppi
per una sola giornata, se ne sono ag¬
giunti altri completamente fuori pro¬
gramma, uno dei quali ha rappresentato
probabilmente il momento clou di IPI-
SA. Il primo di questi "fuori program¬
ma" ha inaugurato la manifestazione,
quando sul palco si è presentata una fi¬
gura mingherlina vestita di una felpa
bianca su cui campeggiava il classico
frattale. La signorina in questione era
Fraulein Angela Schmidt, prima ospite
straniera, nota in particolare per aver
creato la serie di CD-ROM denominata
Meeting Pearls. Angela ha raccontato
come è nata l'idea di questa collezione,
che raccoglie programmi e utility spes¬
so di non facile reperimento, partendo
dai primi raduni di appassionati in Ger¬
mania, i quali si riunivano per collegare
in rete i propri Amiga e scambiarsi cosi
le loro creazioni. Quello che rende real¬
mente differente Meeting Pearls da
qualsiasi altra collezione di programmi
su CD-ROM è il modo in cui vengono
preparati e venduti. Come dice il nome
stesso, Meeting Pearls è il frutto di
questi raduni (se ne organizzano da due
a quattro all’anno) e ogni volume viene
venduto praticamente al prezzo di costo
(circa 11 marchi), richiedendo all'acqui¬
rente un contributo volontario per copri¬
re le spese di raccolta, selezione e pro¬
duzione del CD-ROM.
Subito dopo ha preso la parola Mi¬
chele Console Battilana, nome invece
assai noto ai lettori di MCmicrocompu-
ter in quanto fondatore e presidente
della Cloanto, ovvero l'unica (almeno
per ora) software house italiana che
opera sul mercato Amiga ad aver avuto
un riscontro internazionale. Battilana ha
fatto una disquisizione su quello che c’è
dietro l'angolo, e su come dovrebbe es¬
sere impostata la progettazione del
software in modo da poter avvantag¬
giarsi dei futuri standard basati princi¬
palmente sulla programmazione ad og¬
getti. L'intervento di Battilana ad alcuni
sarà sembrato forse un po' troppo acca¬
demico, ma sta di fatto che finora la sua
Cloanto ha raggiunto traguardi di un cer¬
to riguardo, e questo giovane manager
forse ha qualcosa da insegnare a chiun-
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
335
que voglia intraprendere la strada della
produzione del software.
I due successivi interventi hanno ri¬
guardato tematiche differenti tra loro. Il
primo, di Giuseppe Ghibò, era incentra¬
to su una utility di complemento per
TeX, il sistema di impaginazione ideato
anni fa da Knuth e ora largamente utiliz¬
zato soprattutto negli ambienti universi¬
tari grazie alla libera distribuzione e alla
portabilità del suo codice. EVPaths,
questo è il nome dell'utility, si occupa di
standardizzare l’uso dei pathname, per
niente omogeneo, fatto dai vari pro¬
grammi che compongono l'ambien¬
te TeX. Ghibò tra l'altro ha anche cu¬
rato la masterizzazione del PasTeX
14 contenuto, come già detto, sul
CD-ROM di IPISA II secondo inter¬
vento, di Vincenzo Gervasi, verteva
invece su EUNice, un ambiente inte¬
grato Ob|ect Oriented per il linguag¬
gio E (tra l'altro Wouter van Oort-
merssen, autore del linguaggio E,
era presente come semplice ospite
ad IPISA) Con EUNice si semplifica
ulteriormente la già grande facilità di
utilizzo di E, un compilatore velocis¬
simo e molto efficiente al punto tale
che Amiga Technologies sembra
aver offerto allo stesso van Oort-
merssen un contratto di collaborazio¬
ne per continuare lo sviluppo di Ami¬
ga OS.
II frenetico susseguirsi di inter¬
venti ha quindi visto salire sul palco,
in ordine sparso, Michele Puccini,
Stefano Guarnieri e Manuel Lemos.
Puccini, della Class-X, autore del no¬
to programma per video titolazione X-
DVE, ha illustrato l'uso di un nuovo for¬
mato di file (e della relativa libreria)
espressamente pensato per le anima¬
zioni, Con XFA, questo è il suo nome, si
possono raggiungere i 50 fotogrammi al
secondo reali, il tutto senza appesantire
in modo eccessivo la CPU e senza ri¬
chiedere necessariamente la presenza
La partecipazione di ospiti stranieri comincia ad es¬
sere una caratteristica di IPISA Chi ha acquistato
uno dei CD-ROM della serie Meeting Pearls sarà
curioso di sapere chi è Angela Schmidt. Bene, in tal
caso eccolo accontentatoI
Bridge controller PCI 2.0
di una scheda acceleratrice. Guarmeri
ha invece presentato un sistema di svi¬
luppo, comprensivo di editor grafico,
espressamente pensato per la creazio¬
ne di reti neurali, mentre Lemos, altro
ospite straniero intervenuto ad IPISA,
ha mostrato un ennesimo ambiente di
Il numero di partecipanti ad IPISA aumenta ogni anno in
modo sensibile. Alla quinta edizione della manifestazio¬
ne sono intervenute circa 400 persone Iinclusi gli orga¬
nizzatori! che hanno praticamente riempito la sala semi¬
nari del Centro Universitario ISU Per confronto provate
a vedere pagina 350 del numero 147 di MCmicrocom-
puter, nella quale si possono notare le file laterali prati¬
camente vuote
programmazione ad oggetti (Objection)
che però, a differenza degli altri, offre
una discreta portabilità anche su altre
piattaforme, in particolare UNIX con in¬
terfaccia grafica X Window.
Spostandoci sul versante grafica, van¬
no citati innanzi tutto Alberto Longo del¬
la Field of Vision, autore di uno dei più
riusciti giochi tipo Doom per Amiga. La
peculiarità di Breathless è quella di es¬
sere giocabile anche su un 1200 ine¬
spanso, anche se ovviamente la massi¬
ma fluidità si ottiene solo con una CPU
veloce (tipo 68040) temporizzata con
clock molto elevato e con il chipset
AGA, che comunque costituisce al tem¬
po stesso uno dei colli di bottiglia per
quanto riguarda l'aggiornamento dello
schermo La versione dimostrativa, vi¬
sualizzata sullo schermo gigante della
sala, ha riscosso molto successo, e que¬
sto probabilmente invoglierà le persone
a leggersi sugli atti del congresso l'arti¬
colo dello stesso Longo in cui vengono
affrontate le tematiche del texture map-
ping. Sempre parlando di grafica, Ales¬
sandro Tasora ha presentato invece un
Alessandro Tasora
pacchetto
(Pheno-
mena) per
effettuare
animazio¬
ni con ef¬
fetti di
Phenomena particeli^
zazione
tramite
Reai 3D (vi ricordo che questo argo¬
mento è stato anche trattato da Massi¬
miliano Marras in uno degli articoli di
Amiga F/X). A parte la validità del pac¬
chetto, che farà senz'altro felici i pos¬
sessori dell'ostico ma potente program¬
ma di rendering, quello che veramente
ha impressionato fino a ^scatenare un
applauso è stato il frenetico susseguirsi
su schermo di animazioni, una dopo l'al¬
tra, che mostravano le potenzialità di
Phenomena, enfatizzate dalla frenesia
(detto in senso assolutamente positivo)
dello stesso autore che sembrava non
volersi più fermare Passando invece
sul versante audio cito l'intervento di
Maurizio Ciccione, che ha presentato il
suo AudioLab 16, un programma com-
Michele Console Battilana, presidente della Cloanto
nonché autore di Cl- exl Iota chiamato Personal
Writel, ha fatto alcune riflessioni sul futuro, rivol¬
gendosi in particolare a coloro che sviluppano su
Amiga.
La Class-X è nota per aver pubblicato degli ottimi
programmi per video titolazione lad esempio X-
DVB. di cui è usata la versione 21, Giovanni e Mi¬
chele, due simpatici ragazzi toscani, sono alla guida
di questa giovane software house italiana. Ad IPISA
hanno illustrato un nuovo formato di file specifico
per le animazioni
mercìale che permette la completa ma¬
nipolazione di campioni digitali sonori,
AudioLab 16, giunto alla versione 2.0, è
disponibile ad un prezzo molto competi¬
tivo se raffrontato a soluzioni analoghe
per altri computer, ed è in grado di pilo¬
tare le principali schede audio.
Per quanto riguarda l'hardware, il so¬
lito Paolo Canali è intervenuto presen¬
tando un progetto per la realizzazione di
un convertitore di bus tra 68000 e PCI.
Canali, che ha disegnato e verificato il
circuito avvalendosi di un simulatore
software, ha dimostrato come sia pos¬
sibile utilizzare dei componenti pro¬
grammabili quali FPGA "PCI compliant"
e EPLD per interfacciare semplicemen¬
te un 68020 funzionante a 14 MHz; ov¬
viamente lo scopo era quello di dimo¬
strare che sarebbe possibile equipag¬
giare anche gli Amiga con CPU 68000
con un bus PCI, il quale sta diventando
praticamente lo standard di mercato, ol¬
tre ad offrire delle ottime prestazioni
Infine, trattandosi di un incontro tra
programmatori (come recita l'acrommo
di IPISA) non poteva mancare una di¬
scussione sull'AmigaDOS e sul compi¬
latore C. Federico Zuccollo ha dunque
presentato un sostituto più moderno
dell'attuale dos.library che permette di
lavorare con una filosofia Object Orien-
ted (ancora!), mentre per il compilatore
sono intervenuti due dei programmatori
dello Storm C++, un compilatore C/C++
che potrebbe diventare il nuovo compi¬
latore ufficiale di Amiga (o almeno que¬
ste sono le voci che corrono). Due paro¬
le su questo nuovo prodotto: si tratta di
un ambiente integrato in cui troviamo
anche un buon debugger Tra le caratte¬
ristiche di spicco (il prodotto non era an¬
cora stato terminato quando è stato
presentato) cito la compatibilità con
l'ANSI C (ovviamente) e con l'ultimo
draft del C++ (quindi anche c'è anche il
supporto per i template, che invece non
sono riconosciuti dal SAS/C) Quello
che forse attira di più, però, è la possibi¬
lità futura di generare codice per Power
PC, il che significa cominciare a gettare
le basi per quello che sarà l'Amiga del
futuro Piccola curiosità: buona parte
dei programmatori sono gli stessi che
avevano creato il Maxon C++, prodotto
teutonico che praticamente non ha mai
valicato i confini tedeschi Chiudono
questa carrellata di nomi Riccardo Sol¬
mi, che ha parlato di un suo programma
per la gestione della posta elettronica, e
Giuseppe Ligorio, che ha presentato
una nuova metodologia per comprimere
suoni e immagini.
Dr. Peter Kittei
L'intervento di Amiga Technologies,
presente in forma ufficiale nella persona
di Peter Kittei, è stato senz'altro il mo¬
mento più atteso, ma anche uno di quel¬
li che non erano previsti nel programma
originale della manifestazione II fatto
che Kittei si sia sobbarcato un viaggio di
andata e ritorno da Francoforte in una
sola giornata la dice lunga su quanto I PI¬
SA cominci a contare anche a livello in¬
ternazionale. Ad ogni modo, l'ingresso e
l'uscita dal palco di Peter Kittei sono sta¬
te accompagnate da vere ovazioni, con
la gente addirittura in piedi ad applaudire
il simpatico teutone. Personalmente co¬
nosco Kittei da quattro anni, più che al¬
tro per via telematica, e devo dire che è
sempre stata una persona di una corte¬
sia e una pazienza squisita, cosa che del
resto ha dimostrato durante il suo lungo
intervento. Kittei ha esordito facendo il
punto della situazione di Amiga Techno¬
logies, cose più o meno già note quindi,
con l'unica differenza rappresentata dal
nuovo lettore per CD-ROM collegabile
tramite porta PCMCIA all'Amiga 1200, la
cui sigla sarà probabilmente Q-Drive
1241 Inoltre dovrebbero essere disponi¬
bili in tempi brevi un Internet kit com¬
prensivo di modem, un Amiga 1200 con
68030 anziché 68020 e una nuova riedi¬
zione di AmigaOS che conterrà solo pic¬
cole migliorie.
Tra i progetti a lungo termine figura¬
no invece il Power Amiga, ovvero la
nuova generazione di computer basata
su Power PC, l'integrazione del bus PCI,
che verrà affiancato per qualche tempo
dal bus Zorro in modo da garantire la riu-
sabilità di eventuali schede di espansio¬
ni già acquistate, e una nuova versione
dì Amiga OS che abbia come peculiarità
l'indipendenza dall'hardware su cui gira.
In più si deve aggiungere la realizzazio¬
ne di un nuovo chipset audio/video che
abbia come prerogativa il basso consu¬
mo, in modo da poter eventualmente
realizzare un portatile, la compatibilità
con gli attuali chipset e, ovviamente,
nuove e avanzate funzionalità grafico-
sonore in modo da riposizionare Amiga
nella fascia di mercato che le compete.
Per esplicita ammissione dello stesso
Kittei, il nuovo chipset non sarà basato
né sui prototipi di AAA (per motivi di co¬
sto) né tantomeno sul famoso chipset
RISC denominato in codice Hombre
(sviluppato insieme ad HP), bensì su
qualche cosa di completamente nuovo
Tutti questi progetti, che non vedranno
la luce prima del 1997, saranno portati
avanti sia nel reparto dì ricerca e svilup¬
po di Bensheim, sia presso ditte e colla¬
boratori esterni selezionati direttamente
da Amiga Technologies. Kittei ha am¬
messo, senza per altro fare nomi, che
Amiga Technologies sta cercando di re¬
cuperare parte degli ingegneri chiave
della ex-Commodore, cosa che ci augu¬
riamo tutti per un più rapido restart della
ricerca. Sempre a proposito di sviluppo,
verrà riavviato (se già non lo è stato fat¬
to nel momento in cui leggete) il sup¬
porto sviluppatori (ADSP) La nuova re¬
golamentazione prevede solo due cate¬
gorie: non commerciali (costo 100$ an-
336
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
Maurizio Ciccione
Manuel Lemos, proveniente da Madrid, ha presen¬
tato Ob/ection. una libreria scritta in C rivolta alla
programmazione Object Onented portabile su piu
piattaforme
Il solito ineffabile Paolo Canali ha appassionato
chiunque si occupi di hardware Quest 'anno ha pre¬
sentato un prototipo per interfacciare un bus 66000
ad un bus PCI
nui) e commerciali (300$ annui); per la
categoria non commerciali è richiesta la
pubblicazione di almeno un programma
nel circuito del software di pubblico do¬
minio/shareware, mentre per l'altra ca¬
tegoria è richiesta la pubblicazione (o
l'imminente uscita sul mercato) di un
pacchetto commerciale. Se si intende
aderire al programma di supporto svilup-
patori. basta mandare una e-mail a
IntoWamiqa.drf per ricevere direttamen¬
te a casa il materiale informativo.
Tra le altre cose dette (o chieste) a
Kittei annoto, non necessariamente nel¬
lo stess .9 ordine cronologico:
- il CD", la cui produzione non verrà
riavviata sempre per motivi di costo (an¬
che se ancora non è detta l'ultima);
- la possibilità che il nuovo Power Ami¬
ga aderisca allo standard CHRP (il che
permetterebbe di far girare AIX, OS/2,
MacOS o Windows NT anche su un
Amiga);
- la mancanza di interesse, almeno allo
stato attuale, per il segmento di mercato
medio (leggi: produzione solo di compu¬
ter a basso costo o ad alte prestazioni);
- la possibilità, invero per ora remota,
che venga riconsiderata la produzione
della scheda DSP progettata dalla Com¬
modore,
- i prezzi, che purtroppo per qualche
tempo rimarranno ancora alti.
Alla fine Peter Kittei ha espresso
pubblicamente pareri molto positivi su
IPISA, e si è congratulato con gli orga¬
nizzatori per l’ottima riuscita della mani¬
festazione.
Il futuro
Nel concludere il reportage di IPISA
'94 mi chiedevo se la manifestazione e
Amiga stessa avessero un futuro. Nel
1994 Amiga era ancora nel limbo della li¬
quidazione Commodore, e i segnali era¬
no tutto tranne che confortanti. Oggi, a
distanza di poco più di un anno, devo di¬
re che il futuro di entrambi è invece assai
roseo. Amiga Technologies da un lato e
il comitato organizzatore dall'altro stanno
facendo il possibile perché si continui a
parlare di Amiga e soprattutto si continui
a diffondere questa macchina che, non
mi stancherò mai di ricordarlo, rappre¬
senta l'unica alternativa per tutte le ta¬
sche per chi si sentisse "oppresso" da¬
gli standard imposti dal mercato. Libertà
di espressione, di creare qualcosa di di¬
verso, questa è la linfa che anima in ge¬
nere il possessore di Amiga, e non è un
caso quindi che Amiga vanti una delle
più estese collezioni, sia per quantità che
per qualità, di software di pubblico domi¬
nio o shareware disponibili su Internet.
Probabilmente la vera "star" della giornata é stara
Peter Kittei lami. Or Peter Kittei come ama firmar¬
si su UsenetI Peter, quale portavoce ufficiate di
Amiga Technologies, ha dato un’idea di massima di
cosa ci aspetterà nell'immediato futuro, sofferman¬
dosi ovviamente anche sul nuovo Amiga Power at¬
teso per il 1997
L'ultimo degli interventi "stranieri" riguarda la Haa-
ge & Partner, neonata casa tedesca che propone
uno dei possibili successori del SAS/C Lo Storm
C+ + potrebbe essere infatti scelto da Amiga Tech¬
nologies come compilatore ufficiale per lo sviluppo
su Amiga, grazie anche al fatto che disporrà in bre¬
vissimo tempo di un code generator per Power PC
Le manife-
stazioni
come IPI¬
SA rappre-
sentano
quindi un
appunta- _
mente im- Audio Lab lo
perdibile
per questi
appassionati e il comitato organizzatore
già sta pensando ad IPISA '96 con l'idea
di estendere ulteriormente il già vasto
numero di interventi. Vi posso quindi da¬
re una piccola anticipazione di quello che
bolle in pentola, tenendo comunque con¬
to che nulla è stato ancora deciso in via
definitiva. Per prima cosa si pensa dì ag¬
giungere un altro giorno alla manifesta¬
zione, il primo dedicato agli interventi in
italiano, il secondo riservato espressa-
mente agli ospiti stranieri, la cui parteci¬
pazione ad IPISA comincia ad essere
ragguardevole. Si vogliono inoltre invitare
le varie società di hardware e software
che operano nel mondo Amiga (compre¬
sa Amiga Technologies) in modo che
possano presentare i loro ultimi prodotti.
Se il comitato riuscisse nel suo intento si
potrebbe considerare IPISA come una
specie di DevCon autoprodotta (e soprat¬
tutto autofinanziata, visto che la manife¬
stazione non ha alcun scopo di lucro), pa¬
rallela e complementare di quelle ufficiali
che Amiga Technologies si spera rimetta
quanto prima in cantiere. Tutto ciò com¬
porterà comunque un lavoro veramente
pesante per il comitato organizzatore,
che già per l'edizione 1995 ha lavorato
per quasi due mesi interi per coordinare
l'operato di un centinaio di persone, sen¬
za contare le innumerevoli persone che,
ricordandosi solo due giorni prima di
iscriversi ad IPISA, creano diversi disagi.
A me, per concludere, non resta che
fare i complimenti a tutti i componenti
del comitato organizzatore. Il loro entu¬
siasmo, la loro passione sono stati tali
che hanno fatto sì che IPISA passasse
dai circa 80 partecipanti della prima edi¬
zione ai quasi 400 di quella del 1995. Se
per caso vi siete persi IPISA '95 (ricor¬
date che per un certo periodo di tempo
sono comunque disponibili gli atti del
congresso e il rel ativo CD richiedendoli
a Sergio Ruocco, lmocco@dsi.unimi.it]!
cominciate a pensare fin da ora a parte¬
cipare alla prossima edizione 1996. (PI¬
SA se lo merita, cosi come si meritano
una citazione particolare gli autori dei di¬
segni che hanno accompagnato lo svol¬
gimento della manifestazione, oltre che
ad "abbellire" le pagine di MCmicro-
computer Marco Caimi per l'ideazione
e i bozzetti e Carlo Santagostino per la
coloritura. Arrivederci, ne sono sicuro,
alla prossima edizione.
Andrea Suatoni è raggiungibile tramite MC-lmk alla
casella MC274I e tramite Internet all'indirizzo
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
337
coordirarcentc ! Anfliis Suator.i
Amiga F/X
I Blobs di Imagine 4.0
Anche se il termine Blob è stato reso popolare in Italia dalla trasmissione omonima di
RAI 3, la parola "blob" ha un preciso significato. Secondo il New Webster's Dictionary:
"una cosa dalla forma indefinita". Poche parole ma sufficienti per intuirne la rilevanza
nel mondo della computer grafica, dove i modelli sono normalmente definiti in base a
pragmatiche coordinate spaziali e relazioni gerarchiche mentre l'indefinito ha ben poco
spazio vitale. Imagine 4.0 implementa, a dire il vero in un modo non troppo sofisticato,
questa importante primitiva; trattandosi comunque della novità più interessante di
questa upgrade, questo mese avremo modo di metterla immediatamente al lavoro
di Massimiliano Marras
Blob e Metaballs: un po' di storia
Preveniamo subito ogni dubbio di¬
cendo che Blob, Metaball, Meta-Sphere,
Soft-Object. Blobby-Object e IsoSurface
sono tutti termini interscambiabili tra lo¬
ro ed indicano la stessa cosa un ogget¬
to definito matematicamente la cui for¬
ma è flessibile e modificabile. La ricerca
sui blob riceve un'iniezione di energia
nel 1982, quando James Blinn (uno dei
"padri fondatori" della computer grafica)
pubblica e presenta al SigGraph dello
stesso anno “A Generalization of Alge¬
bra Surface Drawing" nel quale descri¬
ve un metodo per effettuare il rendering
di molecole dotate di diversi potenziali di
attrazione. Nel giro di pochi anni la tecni¬
ca delle metaball diviene un argomento
caldo e persino una moda (i lavori di due
ricercatori assai impegnati nel campo,
Robert e Geoff Wyvill, sembrano voler
porre le metaball al di fuori del tradizio¬
nale fotorealismo della computer grafi¬
ca. privilegiando un approccio simile alla
animazione con plastilina) senza però
che questo impegno produca immediati
riflessi nel mondo della grafica su perso¬
nal computer, solitamente ricettivo. Al¬
cuni ray-tracer di pubblico dominio im-
338
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
AMIGA/FX
plementano dei blob con rendering di¬
retto delle superfici (senza cioè poligo-
nizzarle come vedremo poi) e film come
«Star Trek VI» di Nicholas Meyer espon¬
gono le metaball al grande pubblico sen¬
za però che questo si entusiasmi più di
tanto (sono gli anni del ben piu fortunato
morphing).
Il principale freno alla diffusione delle
tecniche di modellazione e rendering
con meta-oggetti è costituito dalla com¬
plessità dei calcoli richiesti: adoperando
tecniche di rendering volumetrico è per¬
sino banale implementare un renderer
di blob ma, come anche nel caso del
raytracing, questa semplicità ha un co¬
sto assai salato, che si traduce in este¬
nuanti attese difronte al monitor per for¬
me tutto sommato semplici. La soluzio¬
ne più ovvia ed efficiente è quella di po-
ligomzzare le superfici, di tradurre cioè
la loro definizione matematica in una
approssimazione composta da punti e
facce, ma questo non è semplice (per il
programmatore) quanto il primo approc¬
cio. Uno dei pochi algoritmi pubblicati,
Marchmg Cubes (di Lorenson e Cline),
è protetto da copyright e sebbene i ri¬
sultati siano eccellenti, il costo è troppo
elevato per le piattaforme personal.
Con la pubblicazione su Graphics Gems
IV del "poligomzzatore di superfici impli¬
cite" di Jules Bloomenthal la situazione
cambia, e recentemente è apparso un
volume, PC Graphics Unleashed, che
tratta diffusamente di blob e metaball
facendo riferimento ad un modellatore
di pubblico dominio sviluppato per MS-
DOS e Windows. Come detto nel riqua¬
dro che tratta di Imagine 4.0, l'imple-
mentazione di Imagine è spaventosa¬
mente simile a quella pubblicata in PC
Graphics Unleashed, e uno degli autori
del libro, Alfonso Hermida, ha collabora¬
to con la Impulse (ufficialmente solo per
lo smoothing tool e per qualche suggeri¬
mento sulle metaball il che fa pensare
che il codice di Imagine sia esattamente
lo stesso apparso in PC Graphics Unlea¬
shed). Bisogna dire subito che i risultati
offerti dalla tecnica di Hermida non so¬
no al livello di quelli possibili con altri po-
ligonizzatori, specialmente quando l'in¬
tersezione tra due blob è precaria, ma
per la maggior parte delle applicazioni
sono più che sufficienti.
am
L
A
0
0-(t)
L .
0
. 0
1 _
Figura 1 - Il più classico dei blob, usato come demo da tantissimi sottwaie
Figura 2 - Un blob sotlrattivo produce un avvallamento.
Resta da definire cosa siano in realtà
i blob. Abbiamo citato poco sopra le su¬
perba implicite, ed esprimendoci gros¬
solanamente questo significa che inve¬
ce di indicare esplicitamente le funzioni
y=f(x) e z=g(x) le "raduniamo" in un uni¬
ca funzione implicita f(x,y,z)=0. Cosa si¬
gnifica? Se immaginiamo la funzione
f(x,y,z) come una scatola nera che rice¬
ve in ingresso una terna di valori, ovvero
le coordinate di un punto nello spazio, la
funzione "varrà" zero se quel punto è
sulla superficie dell'oggettó definito ma¬
tematicamente. Prendiamo ad esempio
la nota equazione X A 2+Y A 2+Z A 2=R A 2
che definisce una sfera. Allora
X A 2+Y A 2+Z A 2-R A 2 sarà uguale 0 solo
per i punti sulla superficie della sfera e
questo ci permetterebbe già di ricostrui¬
re la sfera effettuando una sorta di cam¬
pionamento nello spazio tridimensiona¬
le: per ogni pixel dello schermo (x.y) e
per ogni possibile valore di z in quel
punto uno 0 ci indicherebbe di dover ac-
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
339
AM1GA/FX
Figma 3 ■ Usando numerosi blob sottrattivi si può creare una luna 30
cendere il punto ed un valore diverso di
doverlo tenere spento. Lento e macchi¬
noso! Notiamo piuttosto che lo zero
non è il solo valore significativo restitui¬
to da f(x.y.z), infatti un valore positivo
indica che il punto è all'esterno della
sfera e un valore negativo che è all'in¬
terno. Possiamo quindi procedere "a
balzi”, cercando casualmente (o secon¬
do regole ben precise) un punto prossi¬
mo allo zero e "stringendo” sempre piu
il campo di indagine fino ad individuare
un punto prossimo allo zero, e quindi al¬
la superficie. Per trasformare questa
sfera in un blob, cioè nella massa infor¬
me che desideriamo, è sufficiente com¬
plicare la funzione f, facendole tenere
conto di più componenti separate e di
una specie di forza di attrazione che sta¬
bilisce quanto "pesa" ogni componen¬
te Per non allontanarci troppo dai limiti
pratici e visivi di questa rubrica, immagi¬
niamo un'arachide con tanto di buccia,
le due noccioline rappresentano due
sfere e la buccia la loro area di influen¬
za: intorno alle noccioline la forma è
sferica, al centro si fonde in un unico
corpo
I blob di Imagine
La creazione di blob con Imagine è
estremamente semplice, si tratta solo di
aggiungere una o piu sfere perfette (non
primitive!) e di raggrupparle tra loro. Fat¬
to questo, con Ob|ects/Blobs/Blob At-
tnbs si impostano i parametri (ne vedre¬
mo il significato tra poco) e da questo
momento in poi il gruppo viene consi¬
derato un blob a tutti gli effetti. È suffi¬
ciente spostarne le componenti perché
la nuova forma venga ricalcolata. ed è
possibile intervenire su di esso creando
degli stati per l'animazione ed il sempli¬
ce tweening. Il primo valore. Mesh
Density, rappresenta per cosi dire il det¬
taglio poligonale che vogliamo ottenere.
Valori più alti produrranno oggetti piu ar¬
rotondati e organici, dalla resa sicura¬
mente migliore, e valori più bassi porte¬
ranno via via a forme sempre più spigo¬
lose e persino errate Purtoppo non si
tratta di un vero controllo sul dettaglio,
perché l'algoritmo piuttosto semplice
adoperato da Imagine aumenta la risolu¬
zione poligonale su tutto l'oggetto e
non solo dove sarebbe necessario (ad
esempio nel filamento che si crea tra
due blob distanziati). In un'era di proces¬
sori veloci e RAM smisurate potrebbe
sembrare un problema da poco ma in
realtà si scontra con un vecchio limite di
Imagine che indicizza al massimo 32768
punti, edge o facce Di conseguenza può
capitare che un singolo oggetto venga
spezzato in piu oggetti separati se il suo
numero di punti/edge/facce supera il li¬
mite imposto da Imagine (si noti che nel
Detail Editor Imagine si limita a non vi¬
sualizzare le facce in eccesso, in modo
tale da avvisare l'operatore) ma questo
non risolve realmente il problema: la
forza dei blob risiede nella produzione di
superfici contigue, e spezzare in più og¬
getti separati un blob Significa rinuncia¬
re al Phong Shadmg sulle giunzioni. Il
secondo parametro è la forza di attrazio¬
ne di ogni blob, che può essere variata
per ogni singola componente La forza
di attrazione determina l'influenza della
componente rispetto alle altre: posta ad
uno rende omogenee le superfici, ren¬
dendo la posizione e le dimensioni della
componente l'unica forma di controllo
possibile. Aumentandola la distanza tra
le componenti diviene meno importante
ed un blob con un'alta forza ma isolato
dagli altri produce comunque un effetto
di attrazione. La forza può anche essere
negativa, ed in questo caso è meglio
parlare di forza sottrattiva perché produ¬
ce degli avvallamenti nelle sfere influen¬
zate, come se si comprimesse una su¬
perficie elastica.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
Figura 4 - Una figura umanoide modellata interamente con i blob
340
AMIGA/FX
Imagine 4.0:
la doccia scozzese continua
Con la quarta e conclusiva spedizione
della Constant upgrade di Imagine. il nostro
software di rendering è arrivato alla versio¬
ne 4 0 Diciamo subito, e con una certa
amarezza, che la Impulse non ha ripetuto lo
sforzo compiuto in occasione della versione
3 3 e che le novità di questa "quattro" sono
piuttosto poche, e soprattutto poco interes¬
santi Per elencarle sono sufficienti poche
righe: ombre sfumate in raytracing, motion
blur, metaball, effetti Stage adoperabili nel
Detail Editor, uno smoothing tool che si
ispira al MetaForm di Lightwave, e qualche
funzione accessoria, come la possibilità di
cancellare file da dentro Imagine (supponia¬
mo che la sua implementazione abbia ri¬
chiesto mesi di studio) o il Cascade Group
che raggruppa gli oggetti nello stesso ordi¬
ne con cui sono stati selezionati
Partiamo dalle ombre sfumate, attive so¬
lamente in modo raytracing le specificarlo
è praticamente superfluo, giacché Imagine
continua a non produrre ombre in modo
scanline) che non sembrano sfruttare alcu¬
na tecnica particolare, limitandosi a dispor¬
re automaticamente più luci ravvicinate in
modo da far sovrappore le
diverse ombre con l'ovvio
prezzo di rallentamenti
inaccettabili in un software
moderno. Chi scrive ricorda
di avere usato la stessa
tecnica oggi ''automatizza¬
ta' 1 da Imagine almeno sei
anni fa, e di averla conside¬
rata poco più che un diver¬
timento occasionale Fin-
tanto che si sperimentano
queste ombre sulla solita
"palla-default con piano-de-
fault" può anche sembrare
efficiente e gradevole allo
sguardo, ma ogni tessitura
aggiunta rappresenta mi¬
gliaia di calcoli in piu che
presto mettono in ginoc¬
chio qualsiasi processore e
soprattutto la pazienza di
qualsiasi utente.
Il Motion Blur è decisa¬
mente il fratello siamese
delle ombre sfumate Pro¬
messo sin dalla versione 3.0, era stato ri¬
mandato a data da destinarsi perchè, se¬
condo la Impulse, “avremmo potuto far
calcolare più fotogrammi e poi comporli,
ma questo sarebbe stato lento e si puO co¬
munque già fare a mano" Stupisce Ima
non dovrebbe) che il Motion Blur della 4 0
funzioni esattamente in questo modo, cal¬
colando un numero n di volte lo stesso fo¬
togramma e poi componendoli insieme Se
si pensa che sono trascorsi tre anni da
quando questa stessa tecnica era stata de¬
scritta proprio nelle pagine di Amiga F/x.
viene da domandarsi se la tradizionale,
spartana efficienza di Imagine non sia stata
immolata sull'altare del plug 'n play. Presu¬
mibilmente nelle prossime versioni verran¬
no introdotti il cambio automatico ed il ma¬
nuale a fumetti.
Dopo tanta critica iniziamo ad avvicinarci
alle novità più sostanziose, come le meta¬
ball, diffusamente descritte nell'articolo
principale, che lasciano però perplessi per
via di un particolare: sono assolutamente
identiche a quelle generate da alcuni pro¬
grammi Freeware per PC. ampiamente de¬
scritti (con tanto di sorgente) nel libro PC
Graphics Unleashed della Sams Publishing.
L'autore di questi programmi e di alcuni ca¬
pitoli del libro sopracitato è Alfonso Hermi-
da, citato tra i collaboratori alla realizzazio¬
ne di Imagine 4.0.
Curiosa coincidenza Ancora opera di
Hermida è lo smoothing tool, che a prima
vista sembra essere la risposta Impulse al
potente MetaForm di Lightwave. Pratica¬
mente, partendo da un qualsiasi oggetto, è
possibile arrotondare gli spigoli vivi ed otte¬
nere cosi forme più morbide e persino or¬
ganiche Mentre il MetaForm di Lightwave
effettua una fratturazione “intelligente"
dell'oggetto ampliando il dettaglio poligona¬
le proprio dove serve, lo smoothing tool ri¬
chiede che si fratturi prima l'oggetto lo par¬
ti di esso) e poi interviene modificandolo
per intero Sembrerebbe una differenza da
poco, ma non appena si prova ad addolcire
un oggetto, si scopre che questo porta ad
un progressivo rimpicciolimento dello stes¬
so, come se si contraesse in direzione del
centroide Detto più semplicemente, se si
applica lo smoothing tool ad un volto (ad
esempio alle digitalizzazioni del mese scor¬
so) non si ottiene un oggetto più dettaglia¬
to ma solo un impasto di poligoni rimpiccio¬
liti. simile al risultato dell’operatore bidi¬
mensionale Trim del DeLuxe Paint. Per ren¬
dersi meglio conto di quanto lo smoothing
tool sia limitato, è sufficiente prelevare una
demo recente del potente shareware Dust
(reperibile su Internet tramite MC-link) ed
osservare la differenza tra quell’algoritmo
di addolcimento, e quello impiegato da
Imagine (incidentalmente la quota di regi¬
strazione di Dust costa 25 dollari, esatta¬
mente quanto passare da Imagine 3.3 a
Imagine 4 0)
La possibilità di usare gli effetti dello
Stage Editor nel Detail è forse la più gradi¬
ta. finalmente non è più necessario creare
un progetto fittizio ed usare la funzione
SnapShot per modificare algoritmicamente
un oggetto e poi manipolarlo tradizional¬
mente, ed è particolarmente utile per pre¬
parare una volta per tutte i sottogruppi da
far controllare all'effetto Shredder senza
che questo li debba ricalcolare ad ogni fo¬
togramma dell'animazione. Da ultimo c'è il
Cascade Group che per¬
mette di selezionare in se¬
quenza un'articolazione, ad
esempio spalla, gomito,
polso, e di ottenere imme¬
diatamente la gerarchia
corretta senza dover ripe¬
tere la stessa operazione
troppe volte, è una opzione
utile, peccato solo che non
abbia uno shortcut stan¬
dard da tastiera
Conclusioni, questa vol¬
ta, non possono esserce¬
ne. Il futuro di Imagine è
piuttosto vago: non ci sono
informazioni su una versio¬
ne 5.0 per Amiga e MS-
DOS, nè è previsto per ora
un Constant upgrade. Intor¬
no a febbraio (quindi quan¬
do apparirà questo articolo)
dovrebbe uscire la versione
Windows per la quale non
sono previsti cambiamenti
significativi (tranne quelli
offerti dall'ambiente operativo: memoria
virtuale, supporto schede grafiche e dispo¬
sitivi di input ) ed il presidente della Impul¬
se. Mike Halvorson, ha dichiarato sulla
Imagine Mailing List che è allo studio una
versione Amiga completamente rinnovata
con supporto pieno del sistema operativo e
di ARexx Date, dettagli tecnici, nulla è da¬
to sapere Al momento il presente è Imagi-
ne 4 0, e per riassumere la sensazione di
chi scrive con una battuta si potrebbe dire
che la cosa migliore di questa upgrade è la
schermata di avvio davvero molto bella
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
341
AMIGA/FX
Proviamo subito a creare un blob
classico quanto lo è la palla su piano a
scacchi per un raytracer, aggiungendo
tre sfere come visibile in figura 1 e
quindi accettando i default. Pochi istanti
ed avremo nella vista prospettica i fila¬
menti di congiunzione ed i nuclei di
questa strana forma che realizzare tradi¬
zionalmente sarebbe stato assai diffici¬
le. Proviamo a spostare una delle com¬
ponenti, ad esempio quella in alto, in
varie direzioni ed osserviamo come rea¬
gisce la massa completa: le prime volte
ci sembrerà probabilmente che i blob
siano troppo sensibili, e che la compo¬
nente spostata si impasti compieta-
mente col resto o rimanga separata e di
forma sferica II segreto è nel muovere
di poco le componenti, o nell'aumentar-
ne l'attrazione (pensiamo ad essa come
ad una viscosità). Il prossimo passo è
sicuramente quello di sperimentare ciò
che rende i blob tanto speciali: la capa¬
cità di animazione, Torniamo alle tre
sfere originarie e creiamo uno stato di
Default, avendo cura di non attivare il
gadget Shape che inficierebbe il nostro
lavoro. Ricreiamo ora lo stesso stato,
per permettere il morph non lineare, ed
un secondo stato con le sfere presso¬
ché coincidenti. Pochi colpi di mouse
ed avremo la preview di una massa ge¬
latinosa che sembra espandersi e con¬
trarsi (proprio come nel film "The Blob"
che dà il nome alla trasmissione di RAI
3). Per sperimentare la densità sottratti-
va, aggiungiamo due sfere, una di di¬
mensioni doppie dell'altra, ed attribuia¬
mo solo alla piu piccola una forza di -1.
Come si può vedere in figura 2 questa
semplice operazione produce un avval¬
lamento. ideale per creare delle forme
organiche. Spingiamoci un poco più ol¬
tre, aggiungendo una sfera molto gran¬
de e una dozzina di altre sfere piccole
distribuite sulla superficie della prima
(figura 3); raggruppiamo tutto e, al mo¬
mento di impostare gli attributi, sceglia¬
mo una densità ridotta per non attende¬
re troppo (ad esempio 5) e una forza di -
1. Adesso in modo Pick Objects sele¬
zioniamo solo la sfera grande e cambia¬
mo la sua forza in 1 (avremmo potuto
impostare tutto ad 1 e cambiare la forza
delle sfere piccole, ma ci avrebbe ri¬
chiesto di scrivere -1 e battere return
per ogni sfera) ottenendo in pochi istan¬
ti una palla costellata di crateri, ideale
per rappresentare una luna veramente
3D Naturalmente in casi come questo è
preferibile usare l'opzione Generate Me¬
sh una volta soddisfatti del risultato fina¬
le, anziché continuare ad usare un blob
modificabile che richiede notevole tem¬
po macchina ad ogni fotogramma. La
modellazione attraverso metaball può
portare anche a risultati assai più com¬
plessi, come testimonia la statua di de¬
mone, visibile nella foto di apertura, che
è stata ricavata da un modello creato in¬
teramente con i blob (visibile in figura 4)
e leggemente modificata con l'aggiunta
di un volto e qualche tessitura
E i terminator di cromo?
Contrariamente a quanto si pensa
molti degli effetti del film «Terminator
2» sono stati realizzati non con la com¬
puter grafica ma con tecniche tradizio¬
nali (e non è un caso isolato, se si pen¬
sa che anche per film recentissimi co¬
me «Judge Dredd» si è preferito far ri¬
corso ad effetti tradizionali a causa
dell'alto costo di quelli digitali), ma que¬
sto non vuol dire che non si debba desi¬
stere dal tentare di simulare con la
computer grafica un effetto reale che
aveva la pretesa di sembrare computer
grafica! A dire il vero è anche estrema-
mente semplice: aggiungiamo le con¬
suete sfere come in figura 5 e raggrup¬
piamole opportunamente Un attributo
di cromo ed una mappa di riflessione
globale serviranno a creare le riflessioni
realistiche mentre una certa cura dovrà
essere posta nella disposizione delle
sfere nei diversi stati dell'animazione.
Lavorando con i blob è preferibile ridur¬
re al mimmo le pose esplicite ed affidar¬
si alla interpolazione di Imagine, cosi ci
occuperemo solo di due pose, quella di
partenza con le componenti ben separa¬
te ed una finale che mostra il metallo li¬
quido ormai ricomposto. Da questo,
magari usando l'eccellente utility Melt
di Glenn Lewis, il passo è breve: si trat¬
ta solo di creare una dissolvenza incro¬
ciata tra i due oggetti per assistere alla
crescita di un terminator cromato. Vo¬
lendo ottenere un risultato più realistico
si potrebbe creare una sequenza più
lunga, con alcune componenti che si
fondono per prime e poi convergono
verso il nucleo centrale. Inoltre, usando
una grande componente negativa posta
verticalmente sopra al nucleo e distan¬
ziata nella prima posa, la si può avvici¬
nare via via al centro dell’oggetto per
schiacciarlo (il metallo non forma bolle o
protuberanze ma si deposita!) Se solo
fosse possibile (ma non lo è) adoperare
l'effetto Shredder su un blob per modi¬
ficare gli assi delle componenti, anche
effetti come una goccia che cade
nell'acqua sollevando spruzzi, o delle
nuvole tridimensionali irrequiete (usan¬
do Sway) che si mescolano tra loro di¬
verrebbero possibili ed anzi banali Pur¬
troppo allo stato attuale l’unica strada ri¬
mane quella della composizione manua¬
le di stati o della realizzazione di softwa¬
re custom per generare gli stati di que¬
sti effetti. Un altro effetto interessante
possibile con i blob è quello dello sgre¬
tolamento progressivo di un oggetto, a
condizione che questo sia composto
esclusivamente da blob. Creato l'ogget¬
to è infatti sufficiente preparare tanti
stati quante sono le sfere in verticale, e
partendo dall'alto spostarle sempre di
piu in ogni stato. Il risultato è un effetto
di sgretolamento, o forse di risucchio,
che potrebbe facilmente essere applica¬
to, ad esempio, ad un fantasma o più
concretamente ad un liquido. «e
Massimiliano Marras é raggiungibile tramile MC-
llnk alla casella MCI606 e tramite Internet all'indi¬
rizzo ivii, :l
342
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
Wow! Allora Eudora Pro è il
modo migliore per far circolare il
tuo e-mail attraverso Internet?!
Eudora Pro è come la migliore berlina
in circolazione. Il suo modello originario
fa si che il tuo messaggio sfrecci senza
alcuna difficoltà e senza alcun incidente
lungo le autostrade
deM'informazione.
I messaggi via e-mail sono come i
pesci: Non vuoi lasciare che quelli
grandi scappino, mentre cerchi di
controllare anche quelli più piccoli
e dispettosi. Eudora Pro ha filtri di
messaggio che puoi impostare
per separare le bocche grandi
dai barracuda.
Oltre tre milioni di utenti
di Internet hanno dato
prova di grande fiducia in
Eudora. Con funzioni
come la casella postale
illimitata, dizionario
ortografico interno e la
capacità di inserire testo,
immagini e video, non c'è
da sorprendersi.
%
Milioni di utenti Mac e
PC usano Eudora con
grande soddisfazione.
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attribuito il premio di
miglior software di
comunicazione del 1994.
(Se non lo avessero fatto
salire sul podio, non ci
sarebbe stata ragione
per il concorso!)
Non devi essere un
diginauta del 2000 per
navigare nel cyberspazio
La semplice ed intuitiva
interfaccia di Eudora Pro
trasforma la gestione dei
messaggi in una brezza.
Se usando l'e-mail i
capelli ti sparano in aria,
chiamaci subito.
:<--j
r.;
$
%
Per maggiori informazioni, contatta Direct srl allo (02) 908.41.814 - Fax 02-908.41.682 - E-mail: direct@systems.it
Direct Casella Postale - 20088 Rosate (MI). Oppure chiedi al tuo fornitore di accesso.
PfWECT
Cercasi agenti, dealer e distributori di zona. Contattare:
Systems Comunicazioni allo (02) 908.41.683
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spedizione e gestione del servizio I programmi classificati Shareware comportano da parte dell'utente l'obbligo morale di corrispondere all'autore un
contributo indicato al lancio del programma.
CODICE
TITOLO RIVISTA
CODICE
TITOLO RIVISTA
GIO/85
TOMBOLA
mc157
MS-DOS
G10/86
DAMA DELUXE
me 158
GIO/87
DERNIER
me 159
COMUNICAZIONE
GRAFICA
COM/09
TELEMATE
meli 9
COMI IO
ROBOCOMM
me 133
GRF/06
SOLAI S TRAVI
mc 112
COM/11
FREE BIT COMUNIC
me 134
GRF/10
AFFINITI
me 11 9
COM/12
EXSTASY COMUNIC
mc139
GRF/11
ENGINEER PROFES
me 122
COMr 13
TERMINATE
me 145
GRF/12
PAINT SHOP PRO
me 156
COM/14
PROSIP
me 146
GRF/13
PICLAB
me 124
COM/15
FORTE FREE AGENT
me 153
GRF/14
TURBODRAW
me 124
COM/16
FAX MAIL
me 156
GRF/15
TURBOGRAF
me 125
GRF/16
NEW WAVES DESIG
me 127
DATABASE
GRF/17
BITIMAGE
mc127
GRF/18
WINJPEG
me 129
DBS/12
GESTIONE DI BIBLIO
mcll6
GRF.19
GRAPHICA
mc131
DBS/13
RICETTARIO
mc 1 l 6
GRF20
GIFMORPH
me 136
DBS/16
LIBRARY WINDOWS
me 150
GRF/21
DVPEG
mc137
DBS/18
SEGRETARIA DIGIT.
me 127
GRF/22
GRAFFIX DOS/WIN
mc138
DBS'19
FILE EXPRESS
me 127
GRF/23
ROCKFORD
me 138
DBS/20
CDAUDIO
me 130
GRF/24
SKYMAP
me 140
DBS/21
ALADIN
mc131
GRF/25
SKYVIEW
mcl40
DBS/22
PC-GLOSSARY
mci3!
GRF'26
ARREDO 3D
mc157
DBS/23
REC GESTIONE DISC.
mc132
GRF/27
ETICHETTE8CUSTOD
me 146
DBS'24
GE.SO
me 136
GRF/28
PCXDUMP
mc149
DBS/25
FILATELIA DIGITALE
me 136
GRF/29
FOTOEFT
me 150
DBS/26
AC CARD WINDOWS
mc139
GRF/30
MASK
me 152
DBS/27
LOG SAT
mc!51
GRF/31
LABEL LABORATORY
me 153
DBS/28
ARCHIVIO SOFTECA
mc146
GRF/32
CBAR11
mc159
DBS/29
WDBASEC
me 146
GRF/33
WARPOWER
me 154
DBS/30
SWATCHBASE
mc146
DBS/31
MYCAR
me 145
MIDI
DBS/32
INFOTREE
mcl49
DBS/33
SCUOLA
mcl48
MSD'01
IMPROVISE
me 144
DBS/34
AGENDE
me148
MSD/02
MIXIT
me 144
DBS/35
GESTIONE FILM
me 150
MSD/03
MUSIC SCULPTOR
me 144
DBS'36
GESTIONE C/C
mclSi
MSD/04
THEDRUMS
me 144
DBS/37
GEST. COMP SPORT.
me 151
MSD/05
WINJAMMER
me 144
DBS/38
PC-DIET
me 152
MSD/06
SYNCRO
mc148
DBS'39
GEST OUESTIONARI
me 152
MSD/07
GESTIONE BASI
me 157
DBS/40
GEST C/C POSTALI
me 154
DBS/41
CATAL MICROFOSSILI mc154
DBS/42
PROFES SYSTEM GOLmc158
DBS/43
SCUDETTO
me 158
SPD/01
ASEASYAS
me 132
DBS/44
NONSOLOCAP
me 159
SPD/02
EXPRESSCALC
me 104
DBS/45
WINCCP
me 159
SPD'04
INSTACALC
mc107
SPD/05
SSHEET
me 139
EDUCAI! ¥0
UTILITY
EDU/01
ABC FUN KEYS
me 103
EDU'04
GEOBASE
me 109
UT1/07
LHARC
mc105
EDU/05
CHIMICA
me 122
UTI/08
ARJ
me 132
EDU'05
GEOGRAFANDO
mc157
UTI/09
LZEXE
me 105
UTI/10
DIET
me 105
GIOCO
UTI/11
PKLITE
me 105
UTI'12
NEWSPACE
mcl05
GIO/72
ADVENTURE CREAT
mc131
UTI/28
ORASCO
me 145
GIO/73
PALLOID
me 134
UTI'30
WINCOMMANDER
meli 2
GIO/74
VGAPOKER
me 134
UTI/32
WINZIP
mc 1 l 2
GIO/75
BRISCOLA
me 136
UTI/33
MOUSE EDITOR
meli 3
GIO/76
DC GAMES
me 138
UTI/34
DEPURA
meli 3
GIO/77
SKYROADS
me 138
UTI/35
DISK FATTER
meli 3
GIO/78
TETRA X
me 139
UTI/36
POWER DOS
mcl 16
GIO/79
SCOPA WINDOWS
mc141
UTI/37
SIM LIB
mc1l4
GIO/80
BATTLE TECH
mc142
UTI'38
UTILITY PC
mc1l4
GIO/81
GIOCO MESTIERI
me 150
UTI/39
DBOOK 1.0
mc115
GIO/82
SCOPONE TRE SETTE mc152
UTI/40
SYSTEM COLOR SET
mc1l6
GIO/83
WOLF 3D EDITOR
mc153
UTI/42
TWOTASKFORMAT
mcl 30
GIO/84
SCALA 40
mc154
UTI/43
FORMATQM
mcl 17
CODICE
TITOLO RIVISTA
CODICE
TITOLO RIVISTA
UTI'44
COPYOM
me 123
VAR/73
SOS FARMACI
mc143
UTI/45
TELEDISK
mcl 17
VAR/74
NAVIGA
mc143
UTI/46
ANADISK
mcl 17
VAR/76
LOTTOFOBIA
me 145
UTI/48
GDIR
mena
VAR.77
C A O S.
me 146
UTI/49
BAT MEN
mc 118
VAR/78
STRAK
me 146
UTI/50
BOOTMENU
me 130
VAR/79
WINTAROT
me 149
UTI/51
TOOLS
mcl 18
VAR/80
ASCII
me 148
UTI/52
DISK COPY FAST
mc131
VAR'81
CICLOTTO
me 150
UTI'53
MEGABACK
mcl 20
VAR/82
I3CARATI
mc156
UTI/54
CT-SHELL FOR WIN
me 120
UTI/55
ASO
mc 121
UTI/56
ARCERY
me 122
UTI/57
DIVIDE & GENERA
me 122
WPR-02
FREEWORD
mc103
UTt/58
IN FIERI
mc122
WPR/05
GALAXY
me 104
UTI/59
BOOTANY
me 124
WPR/06
EDITOR
mcllO
UTI'60
THE MODEM DOCTOR mcl24
WPR/07
NOTEBOOK
mcl 12
UTI/61
STOWAWAY
me 124
WPR08
WORDY
mc113
UTI/62
COMPDISK
me 125
WPR/10
BREEZE
mc 116
UTI/63
TESTDISK
me 125
WPR 11
BOXER
mc 121
UTl/64
BEAGLE UTILITY PACK mcl 25
WPR'12
FED
me 124
UTI'65
DOSREDIR
me 125
WPR 13
BOOKLET
me 136
UTI-66
DOSMAX 1.7
me 126
WPR/14
SLEEK
me 136
UTI/67
THE LAST BYTE MEM
me 126
WPR/15
AURORA EDITOR
me 137
UTI/68
SPEEDKIT
mcl 26
OS/2
UTl/69
DISKDUPE
mcl 28
UTI/70
MASCHERA
mc130
UTI/71
MIX
me 130
OS2/01
PROGRAM COMM 2
me 155
UTI/72
SONG
mcl 30
OS2/02
FILE MANAGER/2
me 155
UTI/73
ULTRA COMPR II
mc143
OS2/03
ZAP O'COMM
mc155
UT 1/75
DRAG&VIEW
me 149
OS2/04
FILE COMMANDER
me 156
UTI/76
DRAG&ZIP
mc149
OS2/05
OS2 COMMANDER
mcl56
UTI'77
DUW
me 149
OS2/06
ZTREEBOLD
mcl 56
UTI.78
SPARTA
me 149
OS207
FILEJET
mcl 56
UTI/79
DWM
me 153
OS2/08
CONFIG.SYS
mcl 57
UTI/80
IDRAULICA
mcl 58
OS2/09
PMVIEW
me 157
OS2/10
TASKBAR
mcl 57
VARIE
OS2/11
ZIPSTREAM
me 159
OS2/12
YARN/2
me 159
VAR'38
TEORIA
me 125
OS2/13
ROIDS
mcl 59
VAR/39
CALENDARIO PERS
mc129
VAR/40
INTERPOLAZIONE
mcl 30
AMIGA
VAR/41
INTEGRITI MASTER
mc131
VAR/42
THE FILE MANAGER
mc131
VAR/43
CHAMP 5.0
mc!57
VAR'44
KIMIKO
me 132
VAR/45
FUNZ 2D
me 132
AMCO/05 NCOMM
mcl 19
VAR/46
CASAMIA FINANZE
mc132
AMCO/06 BMB
mc 12 l
VAR/47
DIALOG DESIGN
me 133
AMCO'07 BBBBS
mcl 25
VAR48
TABOO
me 133
AMCO/08 TERMINUS
mcl 36
VAR/49
BOOK E
mcl 33
AMCO/09 XPRESS READER
me 149
VAR/50
DOUBLETAKE
me 133
AMCO/IO FITTER
mcl 52
VAR/51
ESPR
mc!34
AMCO/11
PHONEBILL
mcl 52
VAR/52
MATH
me 134
AMCO/12 VLT
me 153
VAR/53
LOGICA
mcl 34
AMCO'13 EASYLINK
me 156
VAR/54
MIDI FILE PLAYER
me 134
AMCO/14 WORLD WIDE BBS
mcl 57
VAR/55
TRUE TYPE FONT INS me 135
AMCO/15 NEOLOGIC NETWORK
VAR/56
FONT MONSTER
me 135
SUITE 2.2
me 158
VAR/57
PROVIEW FOR WIN
me 135
VAR58
WIZMANAGER
me 135
DATABASE
VAR/59
WINPIM 30
me 135
VAR/60
FINDER PLUS
mcl 36
AMDB/03
ADA
me 123
VAR/62
TSXLITE
me 137
AMDB/04
RANDOMCHIVE
me 123
VAR/63
PC CONFIG
me 137
AMDB/05
LE NAG
me 130
VAR/64
DUALMODEPLAYER
mcl 37
AM DB 06
PHONEDIR
me 138
VAR/65
ZIP'R FOR DOS
mcl 38
AMDB/07
AMIGAOIARY
me 140
VARi 66
O MARK PATENTE
me 139
AMDB'08
BANCABASE 3
mc149
VAR'67
TS-PANEL
mc139
AMDB09
COMICBASE 3
mcl49
VAR’69
SLOOP MANAGER
mc140
AMDB/10
ADDRESSASSIST
mcl 54
VAR/71
CREACOD WINDOWS
mc141
AMDB 11
AFILE
mc154
VAR/72
ASTROWIN
mc141
AMDB/12
SCION
mc155
344
MCmicrocomputer 159 - febbraio 1996
CODICE TITOLO
RIVISTA
CODICE TITOLO
AMDBT3
BUD
mc157
AMDB14 MCFILER
mc158
AMDB/15
PDBASE
mc158
GIOCO
AMGI/12
PACMAN
me 122
AMGI/13
STRAIN
me 127
AMGI/14
SOLITAIRESAMPLER
me 136
AMGI/15
RUOTA D FORTUNA
me 139
AMGI/16
VCHESS
me 140
AMGI/17
GALAGA
me 142
AMGI/18
LINES
mc143
AMGI/19
ZORK
mc143
AMGI/20
GRAVESPIN
mc145
AMGI'21
COLONIAL CONO, Il
mc146
AMGI/22
DEMON
mc156
AMGI/23
FI GP-ED
mc157
GRAFICA
AMGR/IO GFXSCAN mc123
AMGR'11 GIF VIEW mc124
AMGR/12 FONTVIEWER mc125
AMGR/13 JCGRAPH mc126
AMGR/14 LYAPUNOVIA mc!27
AMGR'15 ARMYMINER mc135
AMGR/17 MULTIPLOT mc137
AMGR/19 PCAL mc140
AMGR'20 SMART FRACTAL mc143
AMVR‘68
AMVR/69
AMVR/70
AMVR/71
AMVR/72
AMVR/73
AMVR/74
AMVR/75
AMVR/76
AMVR/77
AMVR/78
AMVR/79
AMVR/80
AMVR/81
AMVR/82
AMVR'83
AMVR/84
AMVR'85
AMVR'86
AMVR/87
AMVR/88
AMVR/89
AMVR/90
AMVR/91
AUTOMATION
HPACK
MOVIEDATABASE
OUICKFILE
OUADRACOMP
PARM
SCREENSELECT
TRANSPHON
NEWICONS
BLOCKNOTES
GOLDED
PCDRV2AM
BUTTONMENU
SOUNDMACHINE
T.P.
PROWIZARD
DELITRACKER
VIRUS CHECKER
ROUTE PLANNER
TINY METER
TYPING DEMON
ASSIST
TEXTENGINE
HTML
MACINTOSH
RIVISTA
mc141
mc14l
mc141
mcl41
mc142
me 144
me 144
mci46
mci46
me 146
mcl47
mcl47
mc147
mc148
me 149
me 149
me 153
me 153
me 155
me 156
me 156
me 159
me 159
me 159
AMGR21
IMAGESTUDIO
me 148
MIC094
VALUEFAX
me 144
AMGR'22 MUI
mc151
MICO/05
INTERSLIP
mc146
AMGR/23 MAGICEYE
mcl52
MICO/06
NCSA MOSAIC
me 146
AMGR/24 HTLMHEAVEN
me 152
MICO.07
NETSCAPE MOSAIC
mcl46
AMGR 25 TEXTURE STUDIO
me 153
MICO/08
NETSCAPE HISTORY
mc153
AMGR'26 TAPECOVER
me 154
MICO09
SIMPLE CARD
me 153
AMGR.27 ICON DELUXE
mc154
MICO/10
WRAPPER
mc153
AMGR.28 FRAPHIX
mcl58
MICO/11
WABBIT
me 153
MICO/12
BLACK NIGHT
me 157
MICO/13
INTERNET CONFIG
me 157
MICO/14
UUCD
me 157
AMSP 01
SPREAD
mc104
MICO/15
MACWEB
me 158
AMSP02
EQUATIONWRITER
mcllO
AMSP/03
MUIPROCALC
mc158
EDUCATIVO
UTILITY
MIED/01
KID PIX
me 107
MIED.02
NUMBER TALK
me 107
AMUT/64
EDITKEYS
me 138
MIED/03
ALPHA TALK
mc107
AMUT/65
MEGAD
me! 39
MIED/04
WONDER
me 120
AMUT/66
MTOOL
mc142
MIED/05
COLORING BOOK
me 130
AMUT/67
SUPERDUPER
mc142
MIED'06
JUST FOR KIDS
me 150
AMUT'68
FILEX
me 143
AMUT/69
MISERPRINT
me 143
GIOCO
AMUT/70
EDWORD
mcl44
AMUT/71
UUXT
me 145
MIGI/83
INFOTRON
mc151
AMUT/72
CATEDIT
mcl45
MIGI/84
SIM TOWER
mc151
AM UT/73
FILEX
me 145
MlGI/85
ERIC'S SOLITAIRE
me 152
AMUT/74
T.DMAN'S UTILS
mc147
MIGI/86
FANTASTIC VOYAGE
me 152
AMUT/75
AIBB
mcl48
CODICE
TITOLO
RIVISTA
CODICE
TITOLO RIVISTA
MIGI/87
JIGSAW
mc152
MISK/04
CRIMINALS
mclll
MIGI/88
SHODAN
mc153
MISK/05
GIÀ SCRITTO
me 122
MIGI/88
FLIGHT MASTER
mc154
MISK/06
EX LIBRIS
mc127
MIGI/89
CATCH THE BUG
me 155
MISK/07
HYPERMIDI
me 138
MIGI/90
MAC ATTAK
mc155
MIStC 08
PLAY MOD BUNDLE
me 142
MIGI91
TACOPS DEMO
me 156
MISK/09
GRIMOIRE
mc145
MIGI/92
MANTRA
mc157
MIGI/93
ONSLAUGHT
me 158
UTILITY
Miai 94
DOOM 1
me 159
MIGI/95
CRUNCH
me! 59
MIUT/58
MACUFE INSURANCE mc135
MIGI/96
DESERT TREK
mc159
MIUT/59
BRIAN'S SOUND TOOL mc138
MIGI/97
MORPHION
mc159
MIUTI/60
OUILL
me 143
MIGI98
PENTRIS
me 159
MIUTI/62
EOUALIN
me 143
MIUTI/63
DFDEDITOR
mc143
GRAFICA
MIUTI/64
ORNIWELL
me 144
MIUTI/65
BBEDIT
mc145
MIGR'08
PICTSHOW
me 139
MIUTI/66
HTML
mc149
MIGR/09
IMAGE CATALOG
mc144
MIUTI/67
KEY QUENCER
mc150
MIGR110
UNIX MPEG
me 144
MIUTI/68
ROBOFINDER
me 150
MIGR'11
SLIDE PRESENTER
me 145
MIUTI/69
FINDTEXT
me 155
MIGR/12
TERRAINMAN
mcl45
MIUTI/70
CLICPAD
me 155
MIGR/13
MAC CONCEPT
mc147
MIUTI/71
SYNK
me 155
MIGR/14
3DDOTS
me 149
MIUTI/72
HTML WEB WEAVER
me 156
MIGR/15
GRAPHIC CONVER
mc149
MIUTI/73
RGBTOHEX
me 156
MIGR/16
EXILE
mc150
MIUTI/74
ENGLISHITAL.IAN
mc157
MIGRH7
BHE
mc151
MIUTI/75
INSTANT INIT
me 158
MIGR'18
CLIP2GIF
mc15l
MIGR/19
TRANSPARENCY
mc151
VARIE
MIGR/20
HOT ICONS
me 152
MIGR/21
MANDLE ACID
mc152
MIVR/67
DESKTOP TEXTURE Ili me 140
MIGR/22
VIRTUAL
mc153
MIVR'68
GREG'S BROWSER
me 140
MIGR/23
MERIDIANA
mc!54
MIVR69
KEYS!
me 140
MIGR/24
SHAREDROW
mc156
MIVR/70
ECLIPSE
mc142
MIVR/71
ECONOMICS&BUSIN.
mc142
MIDI
MIVR/72
FINAL DRAFT
mc!42
MIVR/73
OSCILLOSCOPE
mc142
MIDI/01
CYBERNETIC COMP
mc141
MIVR/74
OUICKEDITOR
me 142
MIDI/02
FRET NAVIGATOR
mc141
MIVR/75
SPEEDOMETER
me 142
MIDI/03
MIDI MANAGER ACT
mc14l
MIVR'76
ZX SPECTRUM
me 144
MIDI'04
MIDI PACK’EN SEND IT mc141
MIVR/77
CHIRP
mc144
MIDI 05
MIDI KEYS
mc141
MIVR/78
WORDLISTMAKER
mc145
MIDI/06
MIDI RECORDER
mc141
MIVR/79
CHIPMUNK BASIC
mcl47
MIDI/07
MIDI SPLIT
mc141
MIVR’80
TIME TRACKER
mc147
MIDI/08
SYNTHESIZER
mcl45
MIVR'81
VISION-3D
mc147
MIDI/09
SOUND EFFECT
mc152
MIVR'82
CHESS CLOCK
me 149
MIDI/10
LITTLE PLAYER
me 154
MIVR/83
OUIT IT
mc149
MIDI 11
SPEKTRUM
me 154
MIVR'84
EXILE
mc150
MIDI/12
ZAK
mc158
MIVR/85
SOUNDMACHINE
mcl51
MIVR/86
SYMBIONTS
melSI
SPREADSHEET
MIVR/87
DESK TOP STRIP
me 153
MIVR/88
FILE TYPE
me 153
MISP/01
BIPLANE
meli 2
MIVR/89
SUPERLOCK
me 153
MIVR/90
CATASTROFE
mcl54
STACK
MIVR/91
AARON
me 156
MIVR’92
SNITCH
me 156
MISK01
FOOD 1
mclll
MIVR'93
MAC ASTRO
mc157
MISK/02
BUSINESS 1
meni
MIVR'94
MPI ASTRO
me 158
MISK/03
SOUND 1
meni
MIVR/95
FLOPPY CATALOG
me 158
AMUT/76 FILER
AMUT/77 GUIDGEN
AMUT/78 SIGNARC
AMUT/79 LISTANALYZER
AMUT/80 RO
AMUT'81 ZSHELL
AMUT/82 VINCI
AMUT/83 TAX SCHEDULER
AMUT/84 DISK SALV
AMUT/85 MIDNIGHT
AMUT/86 COPY-C
VARIE
AMVR’46
AMVR'47
AMVR/48
AMVR/49
AMVR/50
AMVR/51
AMVR'52
AMVR/53
AMVR/54
AMVR/55
AMVR/56
AMVR/57
AMVR/58
AMVR/59
AMVFV60
AMVR/61
AMVR'62
AMVR'63
AMVR'64
AMVR65
AMVR/66
AMVR<67
ARCALO
EPU
AMIGAWORLD
DISKMATE
GUIARC
DISKSLAV
UPCAT
ARJAY
REMINDER
DT
AZAP
ASSISTANT
WBPLUS
BACKUP
POWERCACHE
AROACH
ANTIRACISM
DBB
TDS
DYNAMIC SKIES
SOUNDEFFECT
MUCHMORE
me 148
mc150
me 150
me 150
mc151
mc15l
me 155
me 155
me 157
mc158
me 159
mc13l
mc131
me131
mc131
me 132
me 132
me 132
me 132
me 133
me 133
mc133
1110133
mc134
mcl34
me 134
mc134
me 135
mcl36
mc137
me 138
mc139
mc140
Compilare e spedire a: MCmicrocomputer
Desidero acquistare il soltware di seguilo elencalo al prezzo di L. 8.000 a titolo (ordine
minimo: tre titoli). Per l'ordinazione inviare l'Importo (a mezzo assegno , c/c o vaglia
postale) alla Technimedia srl, Via Carlo Perrier 9. 00157 Roma
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□ 3.5"
Codici:
Totale dischi CU x 8 000*Lire
Nome e Cognome
Indirizzo
CAP/Città
Telefono
MCmicrocomputer non offre alcuna garanzia e non si assume alcuna responsabilità sugli
eventuali danni diretti o indiretti derivanti dall'utillzzo del software distribuito
MCmicrocomputer 159 - febbraio 1996
345
PO S 0 f ì W A ff i
OS/2
eootdinamEnto di Corrado Giustozii
Consigli per gli acquisti •••
Continuiamo ad analizzare i programmi più utili per Internet parlandovi questo mese di YARN,
un'applicazione in modo testo per OS/2 potente ed efficiente per gestire la vostra posta
elettronica e soprattutto i newsgroup di Internet. Vi presentiamo poi ZipStream, un ottimo
programma di compressione di dischi, directory o file che può tranquillamente gareggiare con
Stacker ma che gestisce anche il file System avanzato di OS/2. l'HPFS. Infine... potevano forse
mancare i giochi per OS/2? Certo che noi Ce ne sono diversi le ne sono stati annunciati molti in
questi ultimi mesi a livello commerciale, tra cui Galactic Civilisation 2 e Avance della Stardock),
ma noi ci occupiamo di quelli shareware e cominciamo proprio con un classico di tutte le
piattaforme: Asteroids, qui degnamente rappresentato da Roids. Vorremmo anche segnalarvi
l'uscita, avvenuta a dicembre 95, dell'ultima raccolta aggiornata del sito internet Hobbes da cui
proviene la maggior parte dei programmi recensiti in questa rubrica: questo CD-ROM Ida ora
doppio CDI) è un vero e proprio « must » per ogni utente di OS/2: è pubblicato dalla Walnut
Creek e costa circa 30.
ZipStream 1.10
Genere: Compresslone/Decompressione file
in tempo reale Shareware $89 75
File: ZSII0.ZIP 450Kb
Autore: Carbon Based Software
l(WUJ5l-ZU5Z@Lompui>erve.com\
Reperibilità Internet : hobbes.nmsu.edu
/os2/diskutil
Reperibilità BBS: TIME bbs. Fido
2:333/906, Os2Net 81 439/24 10423-603038
19:00 - 8:301
Autore Recensione: Stefano Zamprogno
lmisterno@mbo\. voi. iti
ZipStream è un'ottima utility sha¬
reware che permette, come accennato
dalla voce «Genere» poco più sopra, la
compressione trasparente dei vostri fi¬
le; e quando dico file dico tutti i tipi di fi¬
le, compresi gli eseguibili che rimarran¬
no però eseguibili anche dopo il «tratta¬
mento».
È insomma una specie di Stacker
(che, per inciso, esiste anche per OS/2)
ma con una concezione di accesso ai fi¬
le totalmente viceversa: ZipStream può
cioè comprimere oltre ad interi dischi
anche singole directory e addirittura sin¬
goli file pur mantenendoli eseguibili o
comunque accessibili individualmente.
Il nostro pacchetto, una volta decom¬
presso ed installato, è composto da
una serie di eseguibili command-line,
tre eseguibili Presentation Manager
(PM) ed un driver IFS caricato dal con¬
fig.sys. Cominciamo ad analizzare i
lire. Compratelo! Si trova facilmente da
CD-ROM. Non ve ne pentirete...
a cura di Team OS/2
programmi PM. abbiamo l'eseguibile
dal nome «zsstatus» che ci permette
di individuare i |ob attualmente attivi
ed in fase di smaltimento, il totale dei
file processati, l’ammontare dei byte
immessi (e processati) ed il totale dei
byte usciti (una volta compressi i byte
in entrata), la «compression ratio» (in
percentuale) e gli «hit» (gli accessi riu¬
sciti) alla cache interna di ZipStream;
l'ultima voce indica il file attualmente
processato oppure la parola «sleepmg»
(dormendo) se il programma non sta
processando nessun file. Un altro ese¬
guibile «zssync» ha funzione di massi¬
mizzare la priorità di esecuzione (e
quindi la velocità di smistamento) dei
job attualmente in elaborazione: pos¬
siamo cioè dare una priorità maggiore
a Zipstream in particolari momenti
mentre di solito questa è bassa per
non sovraccaricare il sistema
Infine c’è «zsctrl». il pannello di con¬
trollo che racchiude le possibntà di otti¬
mizzazione e configurazione fine del
pacchetto.
Sono da rilevare le peculiarità per le
quali considero ZipStream (da ora ZS) ri¬
voluzionano rispetto ai vari stacker-clo-
ni: innanzitutto ZS non crea un unico
grosso file su disco, con dentro i file
compressi, ma li lascia al loro posto ori¬
ginale con il notevole vantaggio di non
rischiare di perdere tutti i file compressi
al minimo danneggiamento del pacchet-
tone di cui sopra! Questo viene realizza-
moltissimi rivenditori di
to con il comando «zsattach» fornito nel
pacchetto: ad esempio possiamo «(riap¬
pare» (assegnare) una nuova lettera di
drive (z:) ad una singola directory
(d:\mai!) scrivendo semplicemente
«zsattach z: d:\mail». Con il comando
«zspack» (ad es. «zspack d:\mail\letto-
re.exe») ecco che abbiamo compresso
un file lasciandolo però nella sua posi¬
zione nativa, ma da ora in poi dovremo
accedere al drive z: per usare il nostro
lettore.exe! Se volete sbirciare il nostro
bravo file-prova, potete dare un bel «dir
d:\mail» e confrontarlo con lo speculare
«dir z:\mail», troverete che dal lato «d:»
il file «lettore.exe» sarà ridotto di circa
la metà rispetto allo stesso, listato dal
drive fittizio «z:».
Si deduce da ciò che ZS usa uno
stratagemma molto intelligente; per ca¬
pire che l'utente vuole usare il file in
formato umano-eseguibile, lo costringe
ad accedervi dal lato del drive mappato
(nel nostro caso z.) ed è bene che ci si
abitui ad accederevi sempre da questo
lato onde evitare facili confusioni.
Il file quindi, non esiste due volte
(una compressa e l'altra no), ma solo in
forma compressa che però viene pron¬
tamente decompressa e resa disponibi¬
le, se chiamata in causa da lato del dri¬
ve assegnato.
Da quanto spiegato precedentemen¬
te, se si copia un file da un drive norma¬
le al drive mappato e momtorato da ZS,
quest'ultimo verrà preso, compresso
346
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
on-the-fly e reso disponibile se richia¬
mato dal drive mappato.
Infine vi è il comando, molto impor¬
tante nel caso si decidesse di disinstalla-
re ZS, «zsunpack», il quale ha l'onere di
decomprimere ciò che si era prima com¬
presso e di renderlo disponibile sul drive
nativo, nel nostro esempio il drive d:.
Lo strumento «zsunpack», è molto
utile anche nel malaugurato caso vi fo¬
ste dimenticati della scadenza della du¬
rata di prova di ZS che. per inciso, è di
45 giorni, dopodiché, cessa di funziona¬
re, lasciando però aperta la possibilità di
decomprimere ciò che avevate com¬
presso con, appunto, zsunpack.
Per avere tutto ciò. l'autore racco¬
manda almeno un processore di classe
«486 o superiore» vale a dire che non
gli farebbe dispiacere neanche un Pen¬
tium... un OS/2 installato dalla versione
2.1 in su e 8 Mb di ram (raccomandati
16 come optimum) e uno swap file di
almeno 10Mb.Una piccola nota di reda¬
zione: la nuovissima versione 1.10, a
mio avviso, è molto più veloce ed otti¬
mizzata, infatti io ora ho sotto ZS l'inte¬
ra base messaggi della mia BBS con un
risparmio del 60% dello spazio sull'HD I
La manualistica a corredo è ottima
ed essenziale e gli autori, pronti ad ogni
consiglio o comunicazione su eventuali
bug da segnalare
Yarn/2 0.88
Genere: Editor per E-mait e news tmternet)
File: YRN2_088.ZIP 1 422Kb, freeware )
Autore: Chtn Huang icrnuang'&io orai
Reperibilità Internet: hobbes nmsu.edu
/os2/comm
Reperibilità BBS: PtW BBS (Fido 2:334/708.
0121-3939451
Autore recensione: Alberto Velo (albe&pi-
nerolo.gvo.it I
La E-mail, come del resto qualsiasi
servizio reso disponibile da Internet,
non è più uno strumento utile ed alla
portata di pochi eletti: migliaia di perso¬
ne in Italia e nel mondo possiedono or¬
mai una propria casella postale, una
«mailbox», in Internet.
La posta elettronica è comodissima
PD SOFTWARE
OS/2
ìfiDmnc
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□ apttraa» Conila Pana
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✓ Compre** New
✓ ReCompre*»
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Compre»* Aiwayt
✓ ReMame Trae*
DOS Compatto!»
4 ; w«p racla
Performance Opliom
Prtorlty
to *| Search Cache
1«jj Grecaci*
Da notare il fatto che ZS è compatibi¬
le con tutto ciò che è «visibile» da
OS/2, vale a dire che potrete comprime¬
re qualsiasi programma giri sotto DOS,
Windows e. ovviamente OS/2. Un buon
esempio è la completa compressione
dell'ingombrante directory «C:\WIN-
DOWS» e lasciarla comunque visibile
ed usabile. È Inoltre in sviluppo anche
una versione DOS nativa che darà un ul¬
teriore impulso alla già ottima diffusione
di ZS
Per ulteriori chiarimenti chiedete pu¬
re o al sottoscritto o direttamente all'au¬
tore. Beh, io mi sono registrato, e voi
cosa aspettate a farlo?
costa poco, è veloce, difficilmente va
persa. Ed è semplice da gestire, nella
maggioranza dei casi.
Ma, ovviamente, vogliamo complicar¬
ci la vita esistono le «mailing list», i
«newsgroup» (delle aree conferenza
sugli argomenti più disparati), la sicurez¬
za e la privacy, la necessità di scambiar¬
si documenti e programmi in formato
binario. Gestire al meglio tutte queste
informazioni può risultare difficile: si ri¬
schia di disperdere le informazioni fra
più programmi, di non trovarle quando
servono, di non avere i mezzi adatti per
fare ciò che serve.
Ed ecco quindi Yarn/2 un unico pro¬
gramma per gestire E-mail. mailing lists
e newsgroups con ordine, rapidità e
flessibilità.
L'unica cosa che Yarn non fa è il tra¬
sferire la posta tra voi ed il vostro Provi¬
der Internet, e viceversa: per questa
operazione si serve di Souper, un sem¬
plice programma che legge i vostri dati
direttamente dalle impostazioni dell'In¬
ternet Access Kit di OS/2 Warp, e fa¬
cendo riferimento a questi si collega al
vostro POP server (per la mail) e/o al
vostro server per le news.
Una volta prelevata la posta e/o gli ar¬
ticoli dei newsgroup di vostro interesse,
Souper prepara un pacchetto in formato
SOUP (Simple Offline Usenet Packet);
entra quindi in gioco Yarn, che provve¬
dere ad importare posta e articoli ed a
riporli nel folder più appropriato. Vice¬
versa, per gli articoli ed i messaggi scrit¬
ti da voi, Yarn prepara il pacchetto
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
347
PD SOFTWARE
OS/2
J Vanii
CD
Neusoronp IJnread
Yarn.1ist 2
MUSICA
conp. on. os2. Iipt a
confi, lami, rexx
conp. on. or.?. annaunce
conp.os.os?.network ina- tcp - ip
1 1 .conp .1 inox
alt. inni, internet
1 t.conp.uuu
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imi li PT»M‘. Ifiti-mt) Unii li ni
/Ik44m* . lirtrai .*hl/«r.i.*/iin lx/|»l 1 /||i
SOUP e Souper penserà a distribuire i
messaggi ai rispettivi server durante il
successivo collegamento.
Diversi sono gli eseguibili che com¬
pongono il pacchetto di Yarn/2, ognuno
dei quali svolge una funzione ben preci¬
sa. Ci limitiamo ad accennare ad alcune
loro funzioni: quella di importare i mes¬
saggi dai pacchetti Soup, quelle di ma¬
nutenzione dei folder e dei newsgroup,
quelle per l'impostazione di filtri sui
messaggi.
Folder e filtri: di che si tratta?
I «folders» non sono altro che con¬
tenitori per i messaggi in entrata e in
uscita: fondamentale quello denomina¬
to «INBOX», che conterrà la posta in
arrivo; ma se ne possono creare altri,
assoggettandoli a «regole» dettate dal¬
le nostre esigenze. I filtri servono ap¬
punto per istruire Yarn su quali siano
queste regole: ad esempio porre tutti i
messaggi riguardanti un certo sogget¬
to in un particolare folder, o cancellare
subito messaggi che non ci interessa
leggere I filtri sono infatti attivati da
Yarn nella fase dell'importazione dei
messaggi: tutto avviene automatica-
mente.
L'occasione nella quale i filtri sono
forse più utili, è la gestione di una o piu
mailing list: impostando un adeguato fil¬
tro eviterete di affollare la vostra Inbox,
raccogliendo allo stesso tempo tutti i
messaggi relativi alla mailing list in un
apposito folder Addirittura è possibile
utilizzare il filtro per spostare automati¬
camente i messaggi in uno pseudo¬
newsgroup, con il vantaggio di poter in¬
serirei messaggi nella mailing list sen¬
za doversi preoccupare di andare ad in¬
serire, ogni volta, l’indirizzo del gestore
della stessa.
Come potete vedere in figura, Yarn
gestisce anche i newsgroup di Internet:
nella videata di apertura appare la lista
di quelli che avete sottoscritto (ma an¬
che di quelli «finti» ad esempio notere¬
te un newsgroup di nome «Yarn.list»,
che contiene i messaggi della mailing li¬
st dedicata a Yarn, o quello di nome
«Musica», un'altra mailing list).
Ai newsgroup sono dedicate alcune
funzioni, molto comode, di ordinamento
della lista dei messaggi: per soggetto,
per ordine di arrivo, visualizzazione dei
soli messaggi non letti, ordinamento per
«punteggio» Quest'ultima opzione si
basa su «score file», ossia file che asse¬
gnano un punteggio ad ogni messaggio
in base a regole impostate dall'utente
È possibile dare un punteggio in base
all'autore del messaggio o al soggetto
dello stesso, o in relazione ad altri cam¬
pi. Ad esempio immaginate di essere
interessati agli articoli che parlano di
OS/2, ma non a quelli su Windows '95.
assegnerete al soggetto «OS/2» un
punteggio ad esempio di 10, ed ai se¬
condi un punteggio inferiore, o negativo
(-10). Passando all'ordinamento per
punteggio troverete in cima alla lista gli
articoli di vostro interesse, e poi via via
gli altri.
Funzioni interessantissime sono poi
dedicate alla gestione della mail è inte¬
grato il supporto per l'invio di file binari
in formato MIME (Multimedia Internet
Mail Extension) e per la decodifica di fi¬
le UUencodati nei messaggi Viceversa
la decodifica di messaggi MIME, e la
codifica con UUencode. devono essere
svolte da programmi esterni Yarn rico¬
nosce automaticamente i messaggi
contenenti MIME attachments, e vi per¬
mette quindi di richiamare direttamente
un programma esterno di decodifica (ad
esempio l'ottimo METAMAIL), la fase
di UUencode, invece, dovrà essere ge¬
stita esternamente, importando quindi il
risultato nel messaggio che intendete
spedire
L'operazione risulta comunque co¬
moda, tanto più che Yarn si appoggia,
per la stesura dei messaggi, ad un edi¬
tor esterno: potrete usare il vostro edi¬
tor preferito (se non ne avete ancora
uno, provate BOXER, in modalità testo,
od utilizzate lo splendido EPM l'editor
avanzato fornito con OS/2 Warp).
Ancora appoggiandosi a programmi
esterni, Yarn fornisce la possibilità di ri¬
chiamare (al rientro dall'editor, dopo la
scrittura del messaggio) un correttore
ortografico: ISPELL, programma portato
da Unix, ad esempio Ed infine Yarn ha
anche il supporto integrato per il PGP
(Pretty Good Privacy), il famoso sistema
di sicurezza che si basa sulla criptatura
del testo o del file: solo voi sarete in gra¬
do di leggere, utilizzando la vostra chia-
348
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PD SOFTWARE
OS/2
ve (una frase), messaggi a voi indirizzati
e criptati con tale programma. In propo¬
sito, esiste anche una macro per l'EPM
che vi permette di gestire la fase di de¬
codifica PGP ancora piu comodamente
cercate GCPPGP11.ZIP, e magari l'ulti¬
ma versione dell'EPM (EPM603.ZIP).
Concludendo, si tratta di un'applica¬
zione poco appariscente, e a prima vista
poco funzionale: è in modalità carattere,
non ha nemmeno il supporto per il
mouse e le varie funzioni si richiamano
con combinazioni di tasti. Ma è sicura¬
mente uno dei migliori software nel suo
genere: la comodissima gestione inte¬
grata di mail e news e la quantità di fun¬
zioni presenti parlano da sé.
L'autore, inoltre, è gentilissimo e rin¬
tracciabile tramite la maiting list dedica¬
ta a Yarn, dove risponde ai quesiti degli
utenti ed accoglie i loro suggerimenti
per migliorare il programma. Spessissi¬
mo, infatti, ne escono versioni aggiorna¬
te: quando leggerete queste righe (...
ebbene sì: anche il Team OS/2 deve se¬
guire i ritmi della carta stampata!) la
versione recensita sarà già obsoleta.
Da non dimenticare infine che il pro¬
gramma è freeware, ossia non vi costa
una lira.
Un ultimissimo pensiero va agli invi¬
diosi utenti Dos e Windows: scrivo que¬
ste righe sotto Natale, siamo buoni...
Yarn esiste anche in versione Dos, ed
alcuni programmatori stanno realizzan¬
do il portmg su Windows '95.
Roids 2.3
Genere: Gioco, shareware ISIO U S.)
File: ROIDS23 ZIP 1229 kB)
Autore: Léonard Guy
Reperibilità su Internet: hobbes.nmsu.edu
!os2/games
Fidonet: Central Team OS/2 BBS ed altre
BBS OS/2 oriented
Autore recensione: Giuseppe Lentini
Roids è una delle versioni per OS/2
del famosissimo Asteroids, forse la più
curata e la piu recente (se avete una
scheda audio potrete sentire anche i ru¬
mori prodotti dalle varie esplosioni); la
storia che sta dietro al gioco è semplicis¬
sima ma efficace: siete nello spazio e la
vostra missione è quella di distruggere
tutti gli asteroidi che attraversano il vo¬
stro quadrante, avendo cura di eliminare
anche qualsiasi tipo di astronave aliena vi
passi vicino.
L'installazione del gioco è immediata,
basta decomprimere in una directory l'ar-
chivio.ZIP e lanciare l'instali, che copia i
file dell’archivio nella directory desiderata
e crea un'icona nella cartella giochi; a
questo punto sarà necessario solo un
doppio click per iniziare a giocare.
Dalla linea comandi è possibile aprire
il menu Game, congelare una partita e
chiamare l'help; il menu Game permet¬
te d'iniziare una partita, di impostare i
parametri del gioco, di scegliere se gio¬
care a schermo intero, di vedere la ta¬
bella dei record, di uscire. La finestra
delle opzioni è molto ricca e consente di
personalizzare il gioco in maniera molto
fine: agendo su tre cursori si può au¬
mentare (o diminuire) il livello del detta¬
glio, la difficoltà dei livelli e la velocità
del gioco; è possibile cambiare i tasti da
usare, disabilitare l’audio se causa pro¬
blemi, arricchire la qualità delle immagi¬
ni agendo sui campi del Big Dots (il se¬
gno di spunta su Playfield arricchirà la
grafica delle esplosioni e dei raggi spa¬
rati dalla vostra astronave, su Radar au¬
menterà le dimensioni dei punti visualiz¬
zati dal radar), scegliere il tipo di gioco
(classico o avanzato) e naturalmente re¬
gistrarsi; il pulsante Default ripristina i
settaggi originali del gioco, annullando
ogni vostra modifica.
L'autore ha lavorato molto a Roids e la
cura profusa si vede anche nell'help del
gioco, veramente molto curato; oltre a
spiegare lo scopo della vostra missione, i
tasti da usare, il significato delle varie vo¬
ci riportate nella finestra delle opzioni e
la modalità di registrazione, l'autore sug¬
gerisce anche la strategia da optare a se¬
conda che si giochi in modalità classica o
estesa nonché i nomi delle astronavi vo¬
stre avversarie. Un suggerimento: quan¬
do giocate a Roids per prima cosa sele¬
zionate il gioco classico, senza troppi Te¬
tra (i triangolim gialli) che vi girino intorno,
perché se non siete abbastanza abili e
veloci in pochi minuti il vostro quadrante
si riempirà di questi simpatici affarim che
si moltiplicano secondo una ben precisa
legge esponenziale causando un rallenta¬
mento via via sempre più pesante di tut¬
to il sistema (l'autore compiaciuto preci¬
sa che l'algoritmo impiegato è capace di
rallentare anche un sistema basato su
Pentium); non so voi, ma io mi sono
chiesto se sia stato sadismo a spingere
Guy ad usare questa legge di riproduzio¬
ne degli avversari.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
349
P 1 SOFTWARE
MS-DOS
Uscire dal tunnel
Nella vita spesso ci troviamo in un tunnel senza fine. In fondo vediamo una luce tenue se
vogliamo che ci indica l'uscita, ma la distanza che ci separa da quel bagliore non è facilmente
commensurabile. In ogni caso questa metafora simboleggia la nascita (la luce è quella che
intravediamo un attimo prima di venire al mondo) e perciò anche il rinnovamento oltre che il
cambiamento di una situazione. Anche l'informatica sembra, a parer mio, aver imboccato un
tunnel di cui non si conosce la lunghezza Una sola certezza ci rimane: che in fondo le soluzioni
di cui potremo usufruire varranno il passaggio nel tunnel
di Paolo Ciardelli
Non Solo CAP
- Nome archivio: CAP.ZIP
- Compressione PKZIP 2.03g
- Autore: Marco Ferrari
- Tipo: utility
- Sistema Operativo: Ms-Dos
Il programma nella versione presenta¬
ta non ha limitazioni di funzionamento ed
è di libera distribuzione e libero utilizzo.
I requisiti del sistema sono i canonici:
PC IBM compatibile, MS-DOS 3.1 o su¬
periore, 640 Kbyte RAM, 3 Mbyte di
Hard Disk. Il programma «Non Solo
Cap» permette l'archiviazione e la ge¬
stione di una serie di archivi contenenti
informazioni su tutti i comuni e le loca¬
lità italiane quali: CAP, prefisso tei., si¬
gla prov., cod. comune usato per i codi¬
ci fiscali ed i dati relativi agli uffici finan¬
ziari che fanno capo a ciascuna località.
Per ogni località vengono poi presenta¬
te le aliquote ICI e le tabelle degli estimi
catastali.
Elenco archivi gestiti:
REGIONI. I dati che possono essere
memorizzati per ogni singolo record so¬
no: il codice e il nome della regione.
PROVINCE. I dati che possono esse¬
re memorizzati per ogni singolo record
sono: la sigla della provincia, il nome
della provincia e il codice della regione
di appartenenza.
COMUNI/LOCALITÀ. I dati che pos¬
sono essere memorizzati per ogni singo¬
lo record sono: il codice del comune (uti¬
lizzato per il codice fiscale delle persone
fisiche), il tipo di località (tipo 1 = Capita¬
le, 2 = Capoluogo Regionale, 3 = Provin¬
cia, 4 = Comune, 5 = Frazione, 6 = Rio¬
ne), il codice ISTAT, la descrizione della
località, la sigla della provincia, la superfi¬
cie, l'altezza della località, la distanza dal
comune per le frazioni, dalla provincia
per i comuni, dal capoluogo regionale
per le province e dalla capitale per i capo-
luoghi regionali, la denominazione degli
abitanti, il CAP, il prefisso telefonico,
eventuali note riferibili al comune.
ESATTORIE - UFF.IVA - UFF.REGI¬
STRO - CENTRI SERVIZIO - IMPOSTE
DIRETTE. La struttura di questi archivi è
fra loro identica. I dati che possono es¬
sere memorizzati per ogni singolo re¬
cord sono: il codice dell'ufficio, la deno¬
minazione, il concessionario, il codice
comune in cui ha sede l'ufficio, l'indiriz¬
zo, il numero telefonico e del fax e due
numeri di c/c postale
ESTIMI. I dati che possono essere
memorizzati per ogni singolo record so¬
no: il codice del comune, la zona cen-
suaria di appartenenza, la categoria ca¬
tastale, la classe e la tariffa d’estimo
ICI, I dati che possono essere me¬
morizzati per ogni singolo record sono:
il codice del comune, l'aliquota e l'anno
di riferimento.
350
MCmlcrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PD-SOFTWARE
MS-DOS
Dernier!
- Nome archivio: DERNIER.ZIP
- Compressione: PKZIP 2 03g
- Autore: Cristiano De Mei Imc7655&-
mciink.it)
- Tipo utility
■ Sistema Operativo: Ms-Dos
«Dernier!» è la trasposizione infor¬
matica di un gioco di carte abbastanza
noto (a volte sotto altri nomi) e si gioca
normalmente con due mazzi di carte da
poker senza jolly (104 carte in tutto).
Il gioco ha regole diverse in diverse
zone d'Italia e perfino nella stessa città
si gioca spesso in modi diversi (mante¬
nendo però intatta la «filosofia» e le re¬
gole di base): l'help richiamabile con FI
darà delucidazioni in proposito.
«Dernier!» è giocabile con il mouse
che serve per «prendere» le carte e
spostarle sullo schermo, ad esempio
per scartarle (cliccando sulla carta da
scartare evidenziandola e poi cliccando
ancora sullo scarto precedente per la¬
sciarla).
Un’utile barra di aiuto, presente nel¬
la parte bassa dello schermo, spiega
via via le azioni che si possono (o si de¬
vono) fare: tale barra è completata da
vari messaggi che vengono visualizzati
sul «tavolo verde».
Per giocare con «Dernier!» è neces¬
sario scompattare tutti i file in una sot-
todirectory appositamente creata e poi
richiamare il file DERNIERI.EXE
Il gioco è completamente di pubblico
dominio (freeware) e necessita di sche¬
da VGA e mouse.
WinCCP
- Nome archivio: WinCCP. ZIP
-Compressione PKZIP 2 03g
- Autore: CompuArt
- Tipo ■ utility
- Sistema Operativo: Windows 3 I
WinCCP è nato principalmente per la
compilazione dei bollettini di conto cor¬
rente postale, ma nell'attuale versione
è stato potenziato al punto di permette¬
re la stampa di qualsiasi modulistica
(CCP, assegni, vaglia postali, moduli di
versamento bancari, ecc.)
Esso mette a vostra disposizione la
gestione completa di archivi in formato
DBF integrato con un editor specifico
per la compilazione dei moduli, col qua¬
le potete posizionare i campi di testo di¬
rettamente sul disegno del modulo.
Sono già stati inseriti i moduli di
Conto Corrente Postale più comune¬
mente utilizzati per permettere un’im-
MCmicrocompuler n. 159 - febbraio 1996
351
PD-SOFTWARE
MS-DOS
mediata valutazione del programma.
WmCCP 2.0 è un programma molto
vasto e potente che permette virtual¬
mente la compilazione di ogni tipo di
modulo Si è cercato di semplificare al
massimo l'utilizzo di tale programma in
modo da creare il minimo di difficoltà
all'utente, Per poter utilizzare il pro¬
gramma subito è necessario compren¬
dere il sistema di funzionamento su cui
si basa II programma è suddiviso in
due parti distinte. Una è la gestione
dell'archivio nella quale è possibile defi¬
nire il formato dell’archivio, inserire e
modificare i dati, impostare la finestra di
input dei dati, ecc ... La seconda è un
editor capace di posizionare i campi di
stampa direttamente sul disegno di un
modulo da compilare ed attribuire ad
ognuno di essi particolarità di stampa
adeguate, Per poter compilare un mo¬
dulo con i dati presenti in un archivio
occorre quindi istruire il programma in
modo da assegnare il contenuto delle
schede dell'archivio ai corrispondenti
campi sul modulo, Questa operazione si
chiama collegamento e si esegue trami¬
te l’apposito pulsante sulla barra degli
strumenti.
Questo è un programma Shareware,
cioè di libera distribuzione, ma non di li¬
bero utilizzo, funzionante in ogni sua
parte e che serve per una completa va¬
lutazione dello stesso.
L'unica limitazione rispetto alla ver¬
sione che vi verrà inviata all'atto della
registrazione è nelle stampe ove è pos¬
sibile stampare solo un modulo alla vol¬
ta. Inoltre ogni 10 minuti una finestra vi
ricorderà per circa 30 secondi che state
utilizzando una versione non registrata
del programma
Nella versione professional non esi¬
stono queste limitazioni e potrete stam¬
pare direttamente tutte le schede sele¬
zionate in un dato momento e definire
un numero di copie maggiore di 1.
Per chi ha gli archivi nel formato ge¬
stito dalle precedenti versioni di
WinCCP I.ODB) è disponibile un pro¬
gramma di conversione dal vecchio for¬
mato all’attuale il cui costo è di 15.000
lire aumentato delle spese di spedizio¬
ne se non viene acquistato insieme alla
versione professional.
All’atto della registrazione oltre al
programma Professional vi sarà inviato
anche un disco contenente le versioni
Shareware di tutti gli altri programmi di¬
sponibili.
CreaBar
- Nome archivio: CREABAR ZIP
- Compressione: PKZIP 2.03g
- Autore: CompuArt
- Tipo: utility
- Sistema Operativo: Windows 3.1
Con il CreaBar avete la possibilità di
inserire i codici a barre nei vostri docu¬
menti.
Esso crea l'immagine dei tipi più dif¬
fusi di codici in formato metafile di gra¬
fica e ne consente l'inserimento nella
quasi totalità delle applicazioni di word
processor, desk top publisher, e grafica
vettoriale disponibili sotto Windows.
Il programma vi dà la possibilità di
personalizzare i codici a vostro piaci¬
mento.
Potete crearne di grosse dimensioni
per la stampa sugli imballaggi o di pic¬
colissimi per microetichette Un partico¬
lare parametro, settabile per ogni codi¬
ce funzione, vi consente di stampare in
modo nitido barre molto minute e vicine
le une alle altre in modo da poter otte¬
nere codici ad alta densità su stampanti
Errata Corrige
Sul numero 157 di MCmicrocomputer,
è apparso il programma Gestioni Basi er¬
roneamente a firma Cavallino Software. Il
programma invece è stato creato da
Alessandro Capucci. Ci scusiamo per l’er¬
rore
laser e di ottenere i migliori risultati pos¬
sibili su stampanti ad aghi
CreaBar è semplicissimo da usare ed
oltre alla completa guida contestuale
esso vi segue nella modifica dei para¬
metri del codice proponendo automati¬
camente testo e disegni esplicativi
Il suo scopo è di creare un codice a
barre e di copiarlo negli appunti di Win¬
dows in modo che possa essere impor¬
tato in altre applicazioni. Grazie all'uso
di tasti acceleratori ed a particolari op¬
zioni disponibili è possibile dall'interno
di un word processor creare il codice a
barre ed importarlo nel documento che
si sta scrivendo, senza staccare le mani
dalla tastiera per utilizzare il mouse
Il CreaBar è stato pensato per inseri¬
re il codice a barre in documenti di ogni
tipo, ma se il vostro problema è quello
di realizzare etichette magari traendo i
dati da un archivio, allora conviene usa¬
re un programma specifico
Paolo Ciaidelli è laggiungibile tramite MC-link alla
casella MC60I5 e tramite Internet all'indirizzo
mc 60 [ tznn
352
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
n tutto mondo
Greenwich è il riferimento uni¬
co per misurare il tempo. Ma
da noi c'è qualcos'altro. Un ri¬
ferimento per conoscere e
scegliere gli strumenti che lo
misurano: Orologi. Una rivista
pensata con passione; nelle
sue pagine il mondo del tem¬
po, in tutte le sue forme: tec¬
nica, storia, curiosità e futuro.
Splendide immagini di orolo¬
gi moderni e antichi accom¬
pagnano informazioni preci¬
se e articoli attenti e puntuali
sulla tecnica, la cultura del
tempo e sulle rarità. Insomma
una guida sicura che non ha
paralleli: proprio come il meri¬
diano di Greenwich.
technimedia
P nylon dopo paginn, lo nostre passioni
Il riferimento
più autorevole
dopo
il meridiano
di Greenwich.
Orologi. I primi sui secondi.
PO $ O F 1 I» A fi E
MAC
Un Mac per giocare?
A chi mi chiede quale computer sia il migliore per giocare rispondo senza esitare: una
console Sega o Nintendo. I computer non sono fatti per giocare, sebbene sia possibile
giocare anche sui computer. Oggi però questo confine si va vieppiù assottigliando; le
nuove macchine dotate di CD-ROM e con velocità di calcolo considerevoli permettono
di giocare, ma anche di studiare e di apprendere, in un modo nuovo e interattivo. Il
Mac in questo campo sta acquisendo nuovi adepti e il software ludico più recente
esce ormai sia in formato Windows che in formato Mac
di Valter Di Dio
Doom I
Versione 10 1
by ID software
Applicazione - Shareware I9SI
doom-i-101 hqx
Dopo aver dominato il mondo MS-
DOS e dopo una lunghissima e fremen¬
te attesa, eccolo arrivare anche per Ma¬
cintosh. Sto parlando ovviamente del
gioco dell'anno, del gioco dei giochi,
dell'animatore di tantissime serate nei
nuovi pub telematici. Stiamo parlando di
un software che ha dimostrato di cosa
siano capaci i computer odierni quando
chi scrive il software conosce il suo me¬
stiere.
Di un programma che. se fosse un
CAD commerciale, potrebbe tranquilla¬
mente essere venduto a qualche decina
di milioni. Stiamo parlando, chiaramente
di DOOM
La versione per Macintosh è uscita in
un modo leggermente anomalo rispetto
alla versione per MS-DOS. Infatti è pri¬
ma uscito DOOM II (versione solo com¬
merciale) e poi questo DOOM I versio¬
ne shareware Iniziamo subito con le
dolenti note: per giocare bene a DOOM
serve un PowerMac. Si gioca decente¬
mente anche con un 68040, ma per
avere la fluidità che, sotto MS-DOS cor¬
risponderebbe ad un 486DX4/100, ser¬
ve proprio il PowerPC.
Altra cosa indispensabile è la RAM,
ma questo in genere vale per tutti i pro¬
grammi Mac e quindi non è difficile tro¬
vare un Macintosh con 8 Mega di RAM
Per i suoni serve il Sound
Manager 3 0 e per avere an¬
che la musica in background
si deve avere QuickTime 2.0
attivo.
Non credo esista qualcuno
che non sappia cosa sia
DOOM, per quei due o tre
che fossero arrivati giusto
adesso da Alpha Centauri
proverò a spiegarlo Immagi¬
nate di essere sbarcati su un
pianeta sconosciuto, con in¬
dosso una tuta e armati di
una semplice pistola con 50
colpi. Se si trattasse di un pia¬
neta semi-deserto potrebbe
anche andarvi bene, purtrop¬
po il pianeta è in realtà costi¬
tuito da un susseguirsi di edi¬
fici, collegati da tunnel, popo¬
lati da una serie incredibile di
mostri tutti dannatamente
ostili.
Per fortuna, in giro per le
varie stanze, è possibile tro¬
vare armi più potenti, muni¬
zioni, cassette di medicinali,
tute antiradiaziom (già dimen¬
ticavo, molti locali sono invasi
354
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PD SOFTWARE
MAC
Dove reperire i programmi
Tutti i file presentati su queste pagine provengono o dai lettori o dalla rete Internet; ol¬
tre che ad essere ordinabili su dischetto sono reperibili, per chi vi è abbonato, anche at¬
traverso la BBS di MC-link
I siti Internet principali in cui trovare software per il Macintosh sono "sumex-
aim.stanford.edu” e "mac. archive.umich.edu”. Al loro posto é preferibile utilizzare siti più
vicini come ad esempio "mc.switch.ch". Da MC-link, utilizzando Archie con il nome indi¬
cato nell'articolo, è possibile trovare anche altri siti o le versioni più aggiornate dei pro¬
grammi.
da una melma radioattiva) e altri gadget
indispensabili a passare indenni (o qua¬
si) al livello successivo. In questa ver¬
sione shareware ci sono tre episodi dei
quali solo il primo è accessibile senza
bisogno di pagare la quota. Il primo epi¬
sodio si compone di otto livelli (più uno
nascosto) che sono comunque suffi¬
cienti a far passare diverse notti insonni
ai più deboli di stomaco,
Se questo assaggio vi soddisferà, vi
consiglio di non pagare la quota sha¬
reware ma di acquistare direttamente
DOOM II dove, oltre a nuovi livelli, nuo¬
vi mostri e nuove armi, ci sono alcuni
aggiustamenti grafici e di gioco che ren¬
dono DOOM I un po' superato.
DOOM è giocabile in rete sia con al¬
tri Mac sia con dei normali PC, a patto
che tutte le macchine abbiano la stessa
versione software e lo stesso livello di
gioco. Questa versione, essendo sha¬
reware, non è in grado di caricare gli
scenari esterni (i PWAD) che sono inve¬
ce uno dei motivi principali del succes¬
so di questo gioco; una ragione in più
per passare quanto prima alla versione
commerciale. Per finire, qualcuno po¬
trebbe far notare che in tutte le scher¬
mate pubblicate non si vedono mai i
mostri. È giusto, ma vi pare che un vero
giocatore di DOOM, quando si trova da¬
vanti un mostro,., lo fotografa?
Crunch
Versione I O.b
by R Baker
Applicazione - Freeware
crunch-Wb hqx
Il Mac è stato da sempre un computer
molto usato dentro casa spesso anche
dai più piccoli, forse proprio per la sua
semplicità e robustezza. Niente di strano
quindi se tantissimi giochi per Mac sono
destinati ai più piccoli, anche a quelli che
appena appena riescono ad usare un
mouse. Crunch è proprio uno di questi
giochi semplici, adatti a bambini intorno
ai quattro anni. Si gioca con il mouse al
cui movimento corrisponde la direzione
di spostamento di una pallina colorata
Scopo del gioco è raccogliere i dollari
(rappresentati dal simbolo $) senza finire
nel "buco nero" (in realtà rosso) che as¬
sorbe inevitabilmente l'incauto giocatore
che ci si avvicini. A complicare il tutto c'è
una pallina blu, molto cattiva, che vuole
anche lei prendere i dollari. L'urto tra le
due palline è del tutto simile a quello tra
due palle da biliardo; ma guai a chi schiz¬
za verso il buco nero! Semplice e diver¬
tente, dovrebbero farne di più.
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
355
PD SOFTWARE
MAC
r ^ File Optioni Comm and* Buy Skill Level
Desert Trek
Versione 1.0.2
by Cary Torkelson
Applicazione - Shareware 115$)
mclink
Questa nuova versione di Desert
Trek ha guadagnato il colore e alcune
opzioni m più che lo rendono finalmente
giocatale (la precedente versione era
veramente monotona).
In questa versione ci sono degli im¬
previsti che movimentano il gioco e,
spesso, ne determinano la fine prema¬
tura.
Ma non arrivare in fondo non è un
dramma, anzi. Desert Trek è una specie
di solitario, Non è importante terminar¬
lo, la cosa importante è che ci faccia
passare del tempo senza pensieri.
Quanto un solitario sia appassionante lo
si scopre da soli, Desert Trek, appena
iniziato sembra molto stupido (oddio
forse lo è pure); ma nonostante questo
non si riesce a smettere se non dopo
diversi tentativi. Il fatto di venir mangiati
dai cannibali dopo pochi chilometri met¬
te addosso una voglia di rivincita che è
ben difficile placare.
Il gioco consiste infatti nell'attraver-
sare il deserto del Gobi popolato, per
l’occasione, da predoni e cannibali e at¬
traversato da carovane spesso ostili.
Aggiungete la sete, la fame e le tempe¬
ste di sabbia ed avrete un quadro abba¬
stanza preciso dell'ambiente da attra¬
versare.
Se vi fermate solo un attimo, se in¬
contrate una carovana ostile o se finite
imprigionati dai predoni, verrete ineso¬
rabilmente raggiunti dai cannibali e il
viaggio avrà tragicamente fine.
Come ho detto un gioco bellino, mi¬
gliorabile graficamente, ma già così si¬
curamente avvincente.
Jel Frog
Versione 3 0 4
by Dan Green
Applicazione - Shareware 13$)
jet-frog-304 hqx
Uno dei primi giochi per Apple II era
costituito da un rospo saltellante che
doveva acchiappare al volo con una lun¬
ghissima lìngua estensibile una povera
farfalla di passaggio. Il gioco era a colori
ed in alta risoluzione, perciò impegnava
pesantemente tutta la macchina in
complicati algoritmi di calcolo e di grafi¬
ca. Oggi le cose sono ovviamente diffe¬
renti ed il nostro eroe zompettante si è
addirittura dotato di uno zaino a reazio¬
ne degno dei migliori film di 007; però il
gioco mi ha riportato ugualmente ai bei
tempi dell’Apple II e forse solo per que¬
sto l'ho considerato degno di rimanere
per sempre nella cartella giochi del mio
computer.
356
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
PO SOFTWARE
MAC
Come ho detto in occasione di Crun-
ch ci sono diversi giochi adatti ai bambi¬
ni e Jet Frog fa sicuramente parte di
questa categoria.
È un gioco semplice e veloce, senza
regole complicate e senza violenza
(beh, forse le mosche non saranno pro¬
prio della stessa idea).
È quindi un gioco adattissimo a dei
bambini che, con il solo tastierino nu¬
merico, potranno esplorare i quattro li¬
velli di gioco acchiappando al volo mo¬
sche ed altri animali alati, Veloce la gra¬
fica, semplici e carini anche i suoni
campionati.
Morphion
Versione 1,0
by Peter N Lewis
Applicazione - Freeware
morphion-IO.hqx
Credevo di conoscere tutti i solitari
intelligenti, invece questo Morphion mi
ha preso alla sprovvista. Semplice, qua¬
si banale nelle regole eppure molto dif¬
ficile da portare oltre un certo livello.
Il campo di gioco è costituito da una
scacchiera in cui sono piazzate delle pe¬
dine. In Morphion ci sono 36 pedine, di¬
sposte sul perimetro di una croce di la¬
to quattro, su una scacchiera da 20 per
20 Per "muovere" si traccia un seg¬
mento orizzontale, verticale o diagonale
che passi per quattro o cinque pedine
(anche distanziate). Se le pedine sono
quattro viene aggiunta automaticamen¬
te la quinta.
Lo scopo del gioco è di tracciare il
maggior numero possibile di segmenti.
Giocando a caso si riescono a tracciare
dalle 25 alle 60 linee. Seguendo una
strategia minima si arriva, non facilmen¬
te. ad 80 linee.
L'autore del gioco nella versione per
Newton, Henri Lamiraux, afferma che
un giocatore può arrivare normalmente
intorno alle 100 linee e che, con un po'
di allenamento, si possono superare an¬
che le 200 linee.
Semplice e ben fatto, senza troppi
fronzoli ma molto efficiente, il program¬
ma permette anche il gioco random e
come help permette di avere una indi¬
cazione su tutte le mosse possibili in un
dato istante.
Peccato che non abbia un algoritmo
di risoluzione automatica, mi toccherà
scoprirlo da solo.
Penlris
Versione 1.0.
by Patrick Fourmer
Applicazione - Shareware 115$)
pentris-101 hqx
I Pentamini, usati da sempre nella
letteratura e nel cinema di fantascien¬
za come pezzi di giochi ad incastro, so¬
no tutte le figure che è possibile realiz¬
zare accostando su un piano cinque
quadrati. In pratica, così come il Tetris
usa tutte le combinazione di quattro
quadrati, il pentris usa tutte quelle ot¬
tenibili da cinque quadrati. Questa pic¬
cola aggiunta allarga enormemente le
possibilità di incastro, anzi in realtà le
riduce di parecchio visto che molti dei
nuovi pezzi non possono scorrere uno
a fianco all'altro.
La strategia di gioco è del tutto simi¬
le, quello che cambia è che si deve ri¬
fare l'occhio ai nuovi pezzi e alle nuove
forme che vengono fuori dalla loro ro¬
tazione. Inoltre, come ho detto, molti
pezzi non possono proprio essere infi¬
lati agevolmente perché la complessità
della forma lo impedisce proprio, si de¬
ve quindi ricorrere agli spostamenti o
alle rotazioni dell’ultimo istante, sem¬
pre difficili da fare e portatrici di facili
errori.
Se vi siete stancati del Tetris questa
è un'ottima alternativa, almeno in atte¬
sa della versione per Mac di Hextris.
5 ®
Valter Di Dio è raggiungibile tramite MC-link alla ca¬
sella MC0008 e tramite Internet all’indirizzo
I ULW08itmclW7i
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
357
P D SOFTWARE
AMICA
Aminet, salvaci tu
Non si ferma il flusso di programmi PD Amiga che arriva sulle onde dì Internet. La lista dedicata
alle recensioni dei nuovi upload, Aminet, arriva con cadenza mensile o settimanale e non
sembra registrare flessioni.
Va ricordato che per spedire programmi PD alla redazione via Internet sono possibili varie
alternative: segnalazione via posta elettronica del sito dove trovare il programma oppure invio
direttamente in posta del programma che si vuole presentare.
Grazie ai numerosi programmi di gestione della posta elettronica è oramai facilissimo allegare
un file binario ad un messaggio, la conversione viene effettuata automaticamente ed il
programma trasferito senza ulteriori manipolazioni.
MC-lmk dovrebbe aprire tra breve anche un server FTP anonimo, consentendo così a tutti la
spedizione dì materiale binario senza bisogno dì essere abbonati al sistema
di Enrico M. Ferrari
Copy*C
Tipo di programma, freeware
Autore: Ludwig Huber
Non fatevi ingannare dalla brutta fo¬
to: non essendo stato possibile cattura¬
re la schermata di apertura del program¬
ma siamo stati costretti a mettere solo
il logo del programma, ma "sotto" c'è
ben altro.
Copy-C è un completo sistema per
effettuare copie sicure di dischetti an¬
che con formattazione automatica. È to¬
talmente scritto in assembler, e quindi
velocissimo. Va ricordato che il pro¬
gramma blocca completamente il multi¬
tasking ed ogni altra operazione in cor¬
so e quindi ogni risorsa viene dedicata a
questa operazione.
Graficamente si presenta come i più
noti copiatori, con dei gadget grafici se¬
lezionabili e la "griglia" dove vengono
evidenziati i settori ed i blocchi attual¬
mente in copia.
Copy-C usa la req.library e la power-
packer.library, oltre ad altre librerie XPK,
se presenti Vengono anche effettuati
alcuni controlli antivirus grazie ai file
BootBlock.library e BootBlock.brainfile:
è possibile cosi evitare di copiare dischi
infetti anche se non sono stati preventi¬
vamente controllati. I simboli dei dischi
evidenziano il floppy sorgente e gli
eventuali destinatari, in base al colore
del drive, o dei drive, destinatari è pos¬
sibile decidere se attivare la verifica do¬
po la copia. Abbiamo parlato della "gri¬
glia" che visualizza le tracce copiate e
possibile selezionare la traccia di par¬
tenza e quella di arrivo sia specificando i
valori sia cliccando direttamente sulla
griglia.
La copia può essere ottimizzata cari¬
cando in memoria il disco sorgente, in
modo da velocizzare le successive co¬
pie, oppure "sparando" direttamente
da disco a disco i dati.
Le opzioni di copia selezionabili sono
il punto di forza del programma si va
dalla funzione OPTIMIZE, che crea un
disco destinatario con i file posizionati in
modo che vengano letti più rapidamente
del disco sorgente, oppure c'è la possi¬
bilità di vedere a schermo file binari,
ascii, immagini IFF/ILBM, moduli sonori
Le copie dei dischi possono essere
effettuate in modalità normale, senza
controllo, o con la modifica del ceck-
sum del disco, degli eventuali errori e
dei codici disco particolari che si posso¬
no incontrare nei dischetti non stan¬
dard. La completa lista dei codici e co¬
me modificarli per ottenere delle copie
anche di dischetti critici è presente nel¬
le istruzioni.
L’autore è raggiungibile all'indirizzo
internet: |midas 0 tomtec.abg.sub.orq|
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
358
PD SOFTWARE
AMIGA
fc±3l
»' a MUlProCalc 1.7 - 07 1295 - D6S RAD
B PIO,
5-)388A39aS43-f<l3879«7»aHog(31)-Slff<3<l))*SllfH77A7A71»CDI<B7)
0
0
065!550555*155«M55<S , 55CC;G5'O«"aG‘136«--
06355363554455 4! 4M4S '5566565 •15‘16'CG «3S-Ì5-
06555S8353'M55«i'13515*556656M516®6'C6'15
S«38SA38flSA3*(fl387S'H7S>I3»log(M)-Sln(34))
34383«935*) , (0673A3?3«.IOB(0'l)-an(3't)) - SofU7N747).Col(
36-18Zta»38
2 396108*??
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MuiProcalc
Tipo di programma Giftware
Autore: Kai Iske
Un'altra calcolatrice? Sì. ma final¬
mente una con i fiocchi, date un'occhia¬
ta alla foto e all'espressione che abbia¬
mo immesso: è lunghissima
In giro la più nota calcolatrice era ef¬
fettivamente Cai 3.0, di Jim Yang, che
però aveva il difetto di non essere pie¬
namente compatibile con i nuovi Kick-
start e soprattutto non aveva l'abilità di
essere "font adaptive", Dato che è
uscita la MUI, la Magic User Interface
che semplifica ed aumenta le peculia¬
rità grafiche del del Workbench. perché,
non fare una calcolatrice che funzioni
sotto MUI?
MuiProcalc ha tutte le funzionalità di
Cale 3.0 con in più la piena compatibilità
MUI: l'unica cosa che non è stata anco¬
ra implementata è la funzione di pit¬
ting, che arriverà in seguito.
La finestra principale del programma
è divisa in tre parti. La prima, Input/Out¬
put Area, è usata per immettere le
espressioni matematiche e per vedere
l'history (configurabile) di quelle già digi¬
tate.
L'area delle Funzioni è quella con i
gadget selezionabili da click per immet¬
tere le funzioni matematiche, natural¬
mente queste possono essere digitate
anche manualmente, e cambiano a se¬
conda del tipo di calcolatrice scelta.
L'ultima area è costituita dai gadget
di input, che permette di utilizzare qual¬
siasi operatore noto. Diversi sono i mo¬
di nei quali è possibile far funzionare la
calcolatrice: matematico, da program¬
matore, memoria e due funzioni statisti¬
che importanti quali la deviazione stan¬
dard e la regressione lineare.
Sono ovviamente supportate tutte le
funzioni logaritmiche e trigonometriche,
è possibile scegliere tra modalità deci¬
male, esadecimale. ottale e binaria ed
avere una grandezza di conversione set¬
tarie a 8, 16 o 32 bit.
Gli angoli possono essere specificati
in tre differenti modi (RAD, DEG e
GRA), ed il programma è stato fornito di
una porta Arexx esterna oltre ai normali
comandi Arexx supportate da ogni ap¬
plicazione MUI.
Particolarmente curata è la sezione
"history" che consente di avere il log
completo delle operazioni effettuate e
dei risultati ottenuti: un editor interno
permette di riutilizzare tramite Cut&Pa-
ste tutti i valori già digitati.
È importante ricordare che usando la
MUI la calcolatrice si adatta a qualsiasi
tipo di schermo voi abbiate selezionato,
senza problemi per i font o le dimensio¬
ni delle finestre.
L'autore è raggiungibile via Internet
presso: iske@informatik.uni-frankfurt.-
de.
Assisi
Tipo di programma: giftware
Autore: Mark Papadakis
Per chi crea programmi o anche solo
documentazione con Amiga, un grosso
aiuto è arrivato dagli ipertesti e relative
guide, come MultiView o AmigaGuide.
Assist è proprio una guida basata su
Ipertesto, ma anche molto di più.
Oltre ad essere molto rapida, Assist
supporta una gran varietà di file, ASCII,
programmi, moduli sonori, è compatibi¬
le con i file AmigaGuide ed è intera¬
mente configurabile e font sensitive.
Assist supporta anche moduli esterni,
ha un'espansione Arexx e viene fornito
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
359
PD SOFTWARE
AMIGA
con diverse, comode utility.
Assist viene lanciato come una com-
modity, supporta Applcon per il Drag
and Drop e usa AppWindow ed AppMe-
nu per un controllo totale, può usare lo
schermo di Workbench, quello corrente
od uno di tipo pubblico.
L'uso della guida è facile ed intuitivo:
basta usare i menu oppure la tastiera,
per scorrere il testo si useranno come
al solito i tasti cursore e la barra propor¬
zionale. Ad ogni parola evidenziata corri¬
sponde un link dell’ipertesto, basterà
cliccarci sopra per leggere o vedere il ri¬
ferimento.
Il problema è naturalmente quello di
creare il file guida, che avrà estensione
help. Si può creare il file con una delle
tante utility usate per generare file Ami-
gaGuide, come Heddley, e poi conver¬
tirlo nel formato maneggiato da Assist
grazie alla apposita utility Convert. Op¬
pure si può creare il file grazie ad un
editor normale, ed in questo caso sarà
possibile inserire i comandi compatibili
con Assist, che ovviamente nessun
convertitore dei file AmigaGuide può
darci.
L'autore ha naturalmente una casella
Internet: fosabLxecs.teiher gr|
TextEngine
Tipo di programma: shareware £5
Autore: Nicholas Harvey
TextEngine è un ottimo wordproces-
sor per Amiga, shareware e soprattutto
veloce, essendo stato scritto in assem¬
bler al 100%. Naturalmente ha anche
alcune caratteristiche peculiari, prima
fra tutte uno speli checker con diziona¬
rio inglese incluso e la possibilità di usa¬
re facilmente dizionari custom.
Il programma è stato pensato e
scritto tenendo in mente la semplicità,
così TextEngine è immediatamente
usabile anche come semplice editor,
ma le sue feature sono davvero di tut¬
to rispetto. La GUI è completamente
font sensitive e si adatta automatica-
mente allo schermo, ai font ed ai colori
selezionati; la lunghezza del documen¬
to è limitata solo alla memoria disponi¬
bile, cosi come il buffer del Cut&Paste;
11 stili sono disponibili, fra cui il con¬
densato, il sopra e sottoscritto, tutti
vengono visualizzati con codici mne¬
monici a video: viene supportata la fea¬
ture AppWindow, che consente il cari¬
camento dei documenti semplicemen¬
te grazie al trascinamento nella fine¬
stra del programma dell'icona del te¬
sto; lo spelling checker è davvero com¬
pleto, con 36000 voci che reagiscono
in maniera "intelligente" e si sostitui¬
scono automaticamente, senza neces¬
sità di ridigitazione, nel testo
Il programma è completamente con¬
figurabile, così come le opzioni della
stampante, dei bordi e dei tasti funzioni.
L'indirizzo e-mail dell'autore è:
N.J. |H3rvey-93<Bstudent.lut.ac.uTl
HTML 2.0
Tipo di programma: PD
Autore: Jerome Louvel
L'ultimo prodotto che recensiamo
questa volta non è un programma, ben¬
sì un completissimo documento in for¬
mato AmigaGuide riguardante il linguag¬
gio HTML.
Chiunque usi Internet sa oramai che
è abbastanza facile costruire delle pagi¬
ne da soli, basta solo sapere i codici per
creare l’italico, le scritte lampeggianti,
l'inclusione delle immagini, et voilà,
ognuno può crearsi la sua home page
Questo file contiene in forma di iper¬
testo tutta la documentazione del forma¬
to HTML 2.0, comando per comando,
con complete spiegazioni ed esempi.
Sebbene il linguaggio HTML sia ora¬
mai arrivato ad una versione successiva
è sempre compatibile verso il basso,
ciò significa che questo fondamentale
documento rimane valido come base
sulla quale implementare i nuovi co¬
mandi
La forma di ipertesto rende partico¬
larmente comoda la consultazione del
testo, in quanto i comandi, le specifiche
e le istruzioni sono raggruppate per ar¬
gomento, esattamente come servono
quando si creano pagine HTML.
L'autore del file può essere contatta¬
to all'indirizzo internet. louvel@dig-
isim.univ-montp2.fr.
«E
I programmi citati in questo articolo pos¬
sono essere prelevati su MC-lmk e su In¬
ternet presso i siti Aminet e loro mirror:
il piu famoso di questo è WUARCHI-
VE.WUSTL.EDU. Per tutti i file 6 indicata
la directory seguente Aminet, che è
sempre /pub/aminet
File
MCalc17.lha
html20gu.lha
Assisti 4,Iha
copyc20.lha
Directory
misc/math
docs/hyper
text/hyper
disk/misc
Enrico Maria Ferrari è raggiungibile su MC-link
all'indirizzo MC00I2 oppure via Internet all'indirizzo
E. FEFmAFtl@MCLINK.IT
360
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
Il PD-software dei lettori di
Lo spazio tradizionalmente dedicato al software dei lettori
e quello occupato dal PD-software sono stati unificati.
In queste pagine parleremo di programmi di Pubblico Do¬
minio (FreeWare o Shareware) disponibili in Italia attraver¬
so i vari canali PD. Tutti i programmi presentati saranno
reperibili anche attraverso il canale MCmicrocomputer, sia
su supporto magnetico sia su MC-Link.
Saranno recensiti sia programmi già nei circuiti PD, sia
quelli che i lettori stessi vorranno inviarci affinché, se rite¬
nuti meritevoli dalla redazione, siano resi di Pubblico Do¬
minio.
I lettori di MCmicrocomputer autori dei programmi dei qua¬
li si parlerà in queste pagine (e i cui programmi saranno
distribuiti come PD dalla rivista) saranno ricompensati con
un «gettone di presenza» di 100.000 lire.
È necessario attenersi ad alcune semplici regole nell'in-
viare i programmi in redazione.
1) Il materiale inviato deve essere di Pubblico Dominio
(o Shareware) e prodotto dallo stesso lettore che lo invia.
2) Il programma inviato deve risiedere su supporto ma¬
gnetico (non saranno presi in considerazione listati).
3) I sorgenti eventualmente ac¬
clusi devono essere sufficientemen¬
te commentati.
4) Per ogni programma inviato
l'autore deve includere due file
(«readme» e «manuale»), il primo
contenente una breve descrizione
del programma ed il secondo una ve¬
ra e propria guida all'uso per gli uten¬
ti, con tutte le informazioni necessa¬
rie per un corretto impiego (se il pro¬
gramma è particolarmente semplice
può essere sufficiente il solo read¬
me, mentre saranno particolarmente
apprezzati fra i programmi più com¬
plessi quelli dotati di help in linea). In
calce ad entrambi i file deve essere
apposto il nome, l'indirizzo ed even¬
tualmente il recapito telefonico del¬
l'autore.
5) Al lancio, il programma deve
dichiarare la sua natura PD (o Sha¬
reware), nonché nome e indirizzo
dell'autore. È ammesso, alternativa-
mente, che tali informazioni siano richiamabili da program¬
ma con un metodo noto e indicato nelle istruzioni.
6) Saranno presi in considerazione solo i lavori giunti in
redazione accompagnati dal talloncino riprodotto in questa
pagina (o sua fotocopia) debitamente firmato dall'autore.
/ programmi classificati non come FreeWare ma come
Shareware (quindi non propriamente di Pubblico Dominio,
anche se consideratine generalmente parte) comportano
da parte dell'utente l'obbligo morale di corrispondere al¬
l'autore un contributo a piacere o fisso secondo quanto in¬
dicato dall'autore e conformemente a quanto appare al lan¬
cio del programma. MCmicrocomputer non si assume al¬
cuna responsabilità od obbligo riguardo a questo rapporto
intercorrente tra autore ed utilizzatore del programma. A
titolo informativo precisiamo che l'obbligo morale alla cor¬
responsione del contributo scatta non nel momento in cui
si entra in possesso del programma, ma nel momento in
cui si passa a farne uso dichiarando implicitamente di ap¬
prezzarne le caratteristiche.
In nessun caso (per ragioni organizzative) sarà reso noto
all'autore l'elenco o il numero delle persone che hanno
eventualmente deciso di entrare in possesso del program¬
ma attraverso il canale MCmicrocomputer.
Compilare e spedire a: MCmicrocomputer - Via Carlo Perrler 9, 00157 Roma
Questo tagliando lo fotocopia o equivalenteI deve essere inviato ad MCmicrocom¬
puter, unitamente al materiale da selezionare, da parte degli autori di software che
presentano i propri lavori per la recensione sulla rivista e l’inserimento nei canali PD.
Il sottoscritto
Cognome e Nome .
nato a . il .
Codice Fiscale .
Eventuale Partita IVA I I I I I I I I I I I I
residente in . Via .
. Tel .
invia il programma .
dichiarando di esserne l'autore ed autorizzando MCmicrocomputer alla distribuzione
secondo le regole ed i canali consueti del Pubblico Dominio.
Data . Firma .
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
361
U [ i i [ i i [ I I ! I S
■. ...
RICERCHE
Prototipazione Rapida:
alcune applicazioni
Negli ultimi tre appuntamenti abbiamo analizzato alcune delle tecnologie più utilizzate
nella prototipazione rapida: la stereohtografia, la sinterizzazione laser e la stratificazione
per fusione. Queste tecniche stanno rivoluzionando i cicli produttivi con l’obiettivo di
ridurre al minimo il "time-to-market", il tempo necessario perché un prodotto dall'idea
e dal progetto giunga nelle nostre case Questo mese riteniamo importante fare un
passo indietro, guardando con maggiore attenzione più che alla tecnologia che è alla
base di questa rivoluzione, alle innumerevoli applicazioni che essa sta avendo m
ambito industriale nel nord e centro Europa e negli Stati Uniti
di Gaetano Di Stasio
Come abbiamo avuto modo di affron¬
tare nel primo articolo (MC 156) l'azien¬
da che ha introdotto sul mercato i van¬
taggi provenienti dalla prototipazione ra¬
pida è stata fin dal 1986 la 3D Systems,
coi sistemi SLA IStereoLithography Ap¬
paratosi. Questa tecnica permette di
realizzare parti solide in formato prototi-
pale direttamente dai dati del progetto
CAD, in poco tempo ed usando un pro¬
cesso automatizzato.
Infatti la macchina SLA interpretando
i dati CAD costruisce l'oggetto strato
dopo strato, polimerizzando con un rag¬
gio laser resina sintetica liquida conte¬
nuta in una vasca. Nella vasca alla fine
del processo, immerso nella resina li¬
quida restante, troveremo il nostro pro¬
totipo.
Piu in dettaglio una macchina per
stereohtografia è costituita fondamen¬
talmente da quattro componenti: una
vasca contenente la resina liquida; un
sistema laser ultravioletto, il cui fascio
pilotato da un dispositivo a specchi è fo¬
calizzato sulla superficie della resina;
una piattaforma solidale ad un elevatore
che si muove verticalmente aH'interno
della vasca; un calcolatore per la gestio¬
ne ed il controllo del processo.
Quando l'ultimo strato è realizzato,
l'oggetto è rimosso dalla macchina ste-
reolitografica e l'eccesso di resina, che
aderisce alle superfici esterne e nelle
cavità, è rimossa A questo punto l'og¬
getto viene posto in un forno a raggi ul¬
travioletti allo scopo di solidificare la re¬
sina rinchiusa nelle celle e far cosi au¬
mentare le proprietà meccaniche del fo¬
topolimero.
Negli anni '90 molte aziende sono
entrate nel mercato del rapid prototy-
ping proponendo altre tecnologie: la 3D
Systems non è piu leader indiscussa,
anche se mantiene una solida fetta di
mercato, anche perché ciascuna delle
tecnologie attualmente disponibili è
adatta a risolvere problemi che altre af¬
frontano solo parzialmente
Oggi le macchine della 3D Systems,
con l'introduzione sul mercato della
quarta generazione, hanno raggiunto il
Per ulteriori informazioni:
3D Systems
26081 Avenue Hall
Valencia - California 91355 USA
Tel 1805) 295 5600
Fax: 1805) 295 0249
Distributore:
Vertex Sistemi
Via Passo Polle. 45
20134 Milano
Tel/Fax: 02 2153779
Per informazioni
e servizi di prototipazione:
Pi esse
Via Oceano Atlantico. 242
0144 Roma
Tel/Fax: 06 5923727
Ecco la macchina SLA in una delle sue versioni piu grandi la SLA-500/30H Tutti i modelli, dalla SLA-190,
250 alla 500, utilizzano come calcolatore di processo un PC 486 compatibile ed hanno la medesima accura¬
tezza nella riproduzione in verticale una risoluzione di 1.77 millesimi di mm. una ripetibilità di 2 5 centesimi
di millimetro, con un'ampiezza della corsia di resina fotopolimenzzata che va dai 2 ai 2.5 decimi di millime¬
tro Le differenze sostanziali fra i modelli si basano sulla potenza del raggio laser e sulle dimensioni dei pez¬
zi prototipabih
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MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
MCmicioCAMPUS
RICERCHE
loro massimo grado di maturità, grazie
anche all'esperienza maturata con le
600 macchine installate al Mondo
dall'inizio dell'attività e agli intensi studi
per la sintetizzazione di nuove resine ar¬
tificiali sviluppati dalla consociata Ciba-
Geigy.
Oltre alla rapidità di prototipazione
che può far scendere fino a due ordini
di grandezza il tempo di progetto rispet¬
to ai sistemi tradizionali, con tali tecni¬
che si possono raggiungere precisioni
di lavorazione altrimenti impensabili (an¬
che frazioni di decimo di millimetro).
Inoltre l'assoluta ripetibilità costituisce
un altro grosso vantaggio, comune an¬
che agli altri metodi di prototipazione ra¬
pida, Infine individuate le modifiche da
apportare al modello CAD dall'analisi
del prototipo, è altrettanto agevole riat¬
tivare la procedura di prototipazione
qualora si voglia verificare complessiva¬
mente la validità degli interventi adotta¬
ti. In questo modo si possono effettua¬
re prove meccaniche, di ingombro o
fluidodinamiche direttamente sull'og¬
getto fisico, perseguendo una serie di
vantaggi competitivi tanto più evidenti
quanto più complesse sono le geome¬
trie del pezzo.
Nella fase di progetto ogni prodotto
ha bisogno del corrispondente prototi¬
po: che sia un componente di un moto¬
re a reazione o la bottiglina di un nuovo
profumo: questo strumento di verifica
deve risultare però economico e veloce¬
mente eseguibile: solo così infatti si rie¬
scono ad apprezzare i vantaggi rispetto
alle tecniche classiche di prototìpazio-
ne, come la lavorazione artigianale ma¬
nuale o la fresatura a controllo numeri¬
co. Uno di questi vantaggi sostanziali è
la parallelizzazione di tutte le attività di
progetto, mgegnerizzazione, R&D, anali¬
si del prodotto e studio del ciclo produt¬
tivo. marketing, introducendo ancora
una volta vantaggi di carattere tempora¬
le e qualitativo. Ciò si definisce in gergo
"concurrent engineering", a significare
il lavoro m parallelo ed in stretto contat¬
to di gruppi di lavoro facenti capo a di¬
partimenti distaccati che comunemente
procedono separatamente e del tutto
sequenzialmente, con un enorme spre¬
co di energie e risorse.
Alcune esperienze interessanti
I materiali utilizzabili per la prototipa-
zione rapida su macchine SLA sono so¬
lo ed esclusivamente resine sintetiche,
Ecco il modello in foloresina epoxidica della turbinai
costruita dalla Snecma sono visibili le zone che
hanno subito maggior stress durante la prova sul
banco
ma il vantaggio sostanziale che si può
conseguire con queste tecniche vanno
molto al di là della "semplice" prototi¬
pazione rapida, spingendosi fino alla
produzione. Infatti quando si deve atti¬
vare la produzione di pezzi in metallo in
piccole serie la classica fase di "attrez-
zaggio" (realizzazione degli stampi) è
terribilmente antieconomica. Ecco allora
che ci vengono in aiuto le macchine
SLA ed una tecnica denominata Quick-
Cast che a partire dai modelli in resina
permette di fondere i getti dei pezzi de¬
finitivi con la tecnica della microfusione
I gusci vengono realizzati ricoprendo i
modelli in resina con ceramica liquida
che solidificandosi in opportuni forni
darà origine allo stampo.
Con il metodo QuickCast si realizza¬
no modelli in resina di eccezionale pre¬
cisione e pezzi metallici di alta qualità,
ad una frazione del costo a cui si è nor¬
malmente sottoposti con le tecniche
classiche. I produttori riescono a passa¬
re dal progetto iniziale alle parti in me¬
tallo in tempi ormai ridotti anche a pochi
giorni (2-10) contro le 18-20 settimane
normalmente impiegate.
Si possono ottenere getti di precisio¬
ne in alluminio, acciaio inossidabile, ac¬
ciaio per utensili, leghe dì rame, inco-
nel, manganese e titanio.
Questa tecnica viene usata comune¬
mente dalla General Motors per realiz¬
zare in una singola massicciata la testa¬
ta dei suoi motori, nonostante che que-
▲
Ecco un modello in fotopohmero
realizzato con tecnica QuickCa¬
st. Questo oggetto viene suc¬
cessivamente immerso in cera¬
mica liquida in un processo di
sovrapposizione La ceramica
viene poi solidificata all'area e
quindi tutto il modello viene po¬
sto in un forno per conferire
all'involucro esterno le proprietà
meccaniche proprie di uno stam¬
po, mentre la fotoresma liquefa-
cendosi esce dall'imboccatura
lasciando la propria impronta
all'interno La resina perù, alle
consuete temperature di 100-
200 gradi, non arriva mai a lique¬
farsi completamente, complican¬
do le cose nel caso di stampi
complessi; per risolvere tale pro¬
blema si utilizzano forni a indu¬
zione che superano i 1000 gradi
centigradi imponendo alla resina
stessa un repentino cambiamen¬
to di stato da solido ad aerifor¬
me, volatilizzandosi
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RICERCHE
BEST:
Board of European Students of Technology
Promuovere le comunicazioni e gli
scambi culturali tra studenti di tutta Euro¬
pa, integrare fra loro persone di diverse
culture, entrare nel mondo del lavoro a li¬
vello internazionale questo è lo spinto che
anima il BEST (Board of European Stu¬
dents of Technology), un'organizzazione
studentesca il cui scopo è quello di avvici¬
nare tra loro studenti di materie scientifi¬
co-tecnologiche, favorendone il contatto
con le aziende nella più vasta realtà euro¬
pea.
La potenzialità del BEST è nell'indipen¬
denza da qualsiasi tipo di condizionamento
esterno sono gli stessi studenti a lavorare
e dedicare volontariamente parte del loro
tempo per raggiungere e soddisfare gli
ideali dell'associazione In ogni ateneo
opera un gruppo che, costantemente in
contatto con i gruppi di tutta Europa, porta
avanti un programma di iniziative al fine di
valorizzare ed arricchire le idee degli stu¬
denti europei Fondata a Berlino nel 1989,
l'associazione annovera 40 Locai Best
Group (LBG) appartenenti alle università di
21 diverse nazioni europee, con tre pre¬
senze negli atenei italiani: le Facoltà di In¬
gegneria dell'Università Federico II di Na¬
poli, de La Sapienza di Roma e del Politec¬
nico di Torino,
Gli LBG si occupano di tematiche stu¬
dentesche e professionali, raccolgono tut¬
te le informazioni su cicli di studio all'este¬
ro, forum internazionali, festival studente¬
schi e in generale sono parte attiva negli
scambi e nelle comunicazioni tra nazioni.
Tutto questo permette un piu facile con¬
tatto tra studenti, mondo professionale ed
istituzioni, offrendo altresì occasioni di in¬
contro ed esperienze, ormai necessario
background formativo per ogni futuro pro¬
fessionista
In quest'ottica e di particolare rilievo la
funzione di interfaccia studenti-aziende
che tale tipo di associazioni può sviluppa¬
re' ad esempio Best Napoli ha all'attivo
una stretta collaborazione con Honeywell
Bull Sud per la ricerca di studenti che pos¬
sano svolgeie un'attività didattica part-ti¬
me su tematiche del settore informatico
quali il networking, il multimediale e la pro¬
grammazione object oriented.
Tra le numerose attività promosse, sicu¬
ramente la più importante è il Summer
Program, giunto nell'estate '95 alla sua
quinta edizione, si tratta di un'occasione
unica di incontro per giovani universitari: in
ogni sede BEST, infatti, si svolge un
"summer course" della durata di due set¬
timane in cui importanti personalità del
mondo universitario ed industriale europeo
approfondiscono uno specifico campo del¬
la scienza e della tecnica. Tali corsi inclu¬
dono, oltre ai momenti prettamente didat¬
tici, un programma di eventi culturali, se¬
minari. visite tecniche e turistiche, mo¬
menti di divertimento comune, tutto per
dare la possibilità ai partecipanti di "incon
trare" e conoscere un nuovo paese
L'idea di fondo del Summer Program 6
quella di promuovere l'importanza della
cooperazione internazionale, specialmente
nella prospettiva Est-Ovest.
Per dare la possibilità a tutti di partecipa¬
re ai corsi, questi sono totalmente gratuiti:
avendo percepito la valenza del program¬
ma. grandi e piccole aziende, enti ed auto¬
rità ad ogni livello hanno contribuito e stan¬
no contribuendo, attraverso la loro collabo¬
razione, al successo dell'iniziativa
Numerosi gli argomenti trattati: dal
"quality management" ai sistemi di tele¬
comunicazione, dalla questione ambientale
al "medicai imagmg" ed altri ancora che
abbracciano molteplici campi dell’ingegne¬
ria, nella scorsa estate per gli studenti di
informatica erano proposti: a Budapest un
corso su "Information Systems", a Lubia¬
na su “Computer Aided Spanai Informa-
tics ", mentre il gruppo Best della "Techm-
cal University" di Timisoara ha organizzato
il Summer Course "Information Services in
computer networks"
Ma come si realizza una cosi fitta rete di
scambi e di informazioni? Legame fonda-
mentale tra le varie facolta europee è il
servizio di posta elettronica, che ha rappre¬
sentato un importante filo diretto tra le di¬
verse nazioni: ogni gruppo BEST ha un
proprio indirizzo e-mail ed ecco che in tem¬
po reale un corso organizzato a Barcellona
viene annunciato ad Helsinki, cosi come a
Creta o a Varsavia, magari inviando, trami¬
te rete, il poster promozionale ed il leaflet
informativo dell’evento
Nasce quindi l'esigenza continua di ag¬
giornamento cosicché a Napoli, ad esem¬
pio, si svolgono degli Students' Training
mensili per far conoscere ai nuovi soci e
agli studenti che ne sono interessali i ser¬
vizi disponibili su rete Grazie ad Internet
studenti di oltre quaranta città europee
possono conoscere nuove realtà e mtesse-
re nuove relazioni; esperienze uniche, in¬
somma, volte ad arricchire i più giovani
che si preparano ad entrare nel mondo del
lavoro. Tutto questo rappresenta un ulte¬
riore contributo allo sviluppo di una realtà
di tipo internazionale dove le frontiere per¬
dono demarcazione ed acquistano contorni
sempre più sfumati
L'estate BEST italiana
Visite a stabilimenti industriali, seminari
tenuti presso centri di ricerca e scuole di
master, escursioni per conoscere i luoghi
più belli della penisola, oltre ad un fitto ca¬
lendario di lezioni presso i rispettivi atenei,
cosi sono stati impostati i tre summer
course italiani,
Rispecchiando l'eterogeneità degli argo¬
menti proposti i gruppi BEST italiani hanno
offerto nell'estate '95 tre diversi argomen¬
ti nell'ambito tecnologico; il primo summer
course organizzato a Napoli ha posto l'at¬
tenzione sul "process management" men¬
tre a Roma e Tonno sono stati approfonditi
rispettivamente argomenti riguardanti i
settori dell'energetica e deH'automobili
smo in collaborazione con aziende ed enti
quali ad esempio IPM Group, Parmalat,
San Carlo, 3M, Enel, Eni, ESA, Nissan,
Procter & Gamble Italia, Fiat, Coca Cola,
Danone e Nestlè; realizzando cosi lo scopo
dell'associazione nell'intento di avvicinare
gli studenti alle differenti realtà aziendali
presenti sul territorio.
I tre gruppi BEST italiani sono già impe¬
gnati nell'organizzazione dei summer cour¬
se '96: a Torino si terrà, dal 14 al 27 luglio,
il summer course "Space and Telecommu-
mcations", mentre a Napoli, dall'8 al 22
settembre, sarà la volta di "Advanced Ma¬
terials and Manufacturing Technologies",
nello stesso periodo (9-20 settembre) a
Roma avrà luogo "From Biosystems to
Bioprocess engineering: an Interdiscipli-
nary Challenge".
Al momento è in corso la promozione del
Summer Program '96: la scadenza per pre¬
sentare domanda ai corsi organizzati dai 40
gruppi BEST al mondo è il 20 marzol
Per informazioni sul Summer Program
'96 e sulle opportunità offerte dai gruppi
BEST italiani, ecco tutti i riferimenti per
potersi mettere in contatto con loro
BEST Napoli
Facoltà di Ingegneria • Università degli Studi
di Napoli Federico II
Piazzale Tecchlo, 80 - 80125 Napoli
tei 081/8442720; lax 081/7682206
e-mail hhsiwh s n’irli L'i' 11,1 li
BEST Roma
Facoltà di Ingegneria ■ Università La Sapienza
Via Eudossiana, 18 ■ 00184 Roma
tei , 06/44580115, lax 06/4817245
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BEST Tonno
Politecnico di Torino
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sti siano costellati
da un gran nume¬
ro di piccole inse¬
nature e cavità in¬
terne quasi come
se fossero "vassoi
di spaghetti". Con
l'impiego di Quick-
Cast il progetto
viene completato
nel 40 per cento
del tempo, e ad
un decimo del co¬
sto consueto.
In altre parole
con QuickCast, le
ditte che tipica¬
mente erano incli¬
ni ad escludere la
microfusione co¬
me strumento di
produzione, a mo¬
tivo dei costosi at-
trezzaggi necessari, oggi la scelgono
anche per le produzioni di piccole serie
di pezzi relativamente complessi.
In realtà bisogna però vedere questa
tecnica nel contesto, come parte di un
quadro più vasto, che include nel suo
insieme una corretta integrazione di
CAD, rapid prototyping, rapid tooling e
rapid production. Ciascuna di queste
metodiche e tecnologie presenta dei
benefici.
Il CAD consente di progettare e veri¬
ficare il progetto in modo accurato, ed è
la base di tutto il processo produttivo di
un nuovo prodotto o del remake di uno
vecchio
Il rapid prototyping consente la verifi¬
ca e la creazione di un primo modello
estetico da valutare e migliorare, even¬
tualmente ripartendo dal modello CAD
Il rapid tooling consente la creazione
veloce di attrezzaggi e stampi per la
produzione di piccole serie sfruttando il
CAM in modo spinto, mentre la rapid
production è la fase finale che beneficia
di tecniche come QuickCast.
I sistemi CAD più evoluti offrono og¬
gi quattro modalità di lavoro, tutti ugual¬
mente importanti.
La prima è la modellazione wire-fra-
me che crea la struttura dell'oggetto o
di parte di esso. La seconda è la model¬
lazione bidimensionale, la terza è la mo¬
dellazione solida sposata alla realtà vir¬
tuale o più in generale alla computer
grafica interattiva, mentre la quarta ed
ultima è il reverse engineering, cioè la
creazione di superfici tramite ricostru¬
zione da tastatura, di cui parleremo nel
prossimo appuntamento.
Queste quattro tecniche non hanno
una loro priorità intrinseca; il sistema
CAD-CAM moderno deve essere mte-
Ecco il nuovo motore M111 della Mercedes-Benz progettato prototipando alcu¬
ne delle sue parti più complesse tramite le macchine SLA della 30 Systems
Anche l'Illuminotecnica,
il design o l'artigianato
in legno può giovarsi
delle tecniche dì rapid
prototyping. Gli esempi
ci vengono dalla Zum-
botel Licht austriaca e
dal Damsh Technologi-
cal Institule
grato e deve poter usare tutte e quattro
le tecniche di progettazione a seconda
dell’oggetto, o meglio a seconda della
componente dell'oggetto che si sta
considerando. Un corpo in generale può
essere cioè modellato parte in un modo
pane in un altro, e le tecniche di simula¬
zione intervengono in ogni fase, anche
in quella di pre-prototipazione o di pre¬
produzione ovvero prima della fase di
rapid tooling e rapid production. Ciò per
sottolineare l'importanza ad esempio
della fase di simulazione dell'andamen¬
to della solidificazione del pezzo nello
stampo, effettuata prima della produzio¬
ne del prototipo in QuickCast; in tale
contesto ad esempio ci si può accorge¬
re di anomalie quali la solidificazione del
metallo nel condotto prima ancora della
solidificazione di quello gettato nel cor¬
po del modello. Ciò comporterebbe ten-
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
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RICERCHE
sioni termiche intollerabili nella fase di
raffreddamento che ovviamente potreb¬
bero produrre variazioni di densità o bol¬
le interne all'oggetto stesso.
Aziende che hanno scelto questo ap¬
proccio sono del calibro di Mattel.
Texas Instruments. Xerox. Ford. Gene¬
ral Electric. Ma anche le aziende italiane
sono attente utilizzatrici di questi stru¬
menti, come Fiat Auto, Fiat Avio, De-
Longhi. Zanussi, Merloni, Magneti Ma-
relli. per citarne solo alcune, e ad esse
si uniscono una miriade di altre aziende
piccole e medie prevalentemente del
nord-est della nostra Penisola, con alcu¬
ne punte di interesse anche al centro-
sud; tutte quante utilizzano la prototipa-
zione rapida da tempo, con professiona¬
le convinzione e con profitto.
Negli Stati Uniti ad esempio. Ford
Motor Company ha dato originariamen¬
te compito alla divisione Advanced
Vehicle Systems di sperimentare l'uso
prima della realtà virtuale e quindi delle
tecniche di prototipazione rapida come
valido aiuto alla ricerca, allo sviluppo ed
alla produzione. Questo laboratorio è si¬
tuato a Detroit (USA) ed il suo compito
principale è quello di sviluppare stru¬
menti e tecniche per tutte le esigenze
Per chi desidera approfondire
Per chi desidera approfondire questo
mese recensiamo due libri simbolo della
"prototipazione rapida" Entrambe queste
importanti pubblicazioni sono state scritte
dal Prof. Oyvind Bjorke. uno dei piu quotati
scienziati europei nel campo del Rapid Pro-
totypmg & Manufactoring Nato in Norve¬
gia. il Prof. Bjorke insegna alla University of
Trondheim del Norvegian Institute of Tech¬
nology presso il Department of Production
and Quality Engineering. Il primo libro, pub¬
blicato sul finire del 1992, è intitolato
"Layer Manufactoring: a challange of thè
future" mentre il secondo è stato stampa¬
to nella prima edizione alla fine del 1995
col titolo "Manufactoring Systems Theory"
entrambi editi dalla Tapir Nel primo si può
trovare sintetizzato in un inglese estrema-
mente ben scritto e scorrevole tutto il
mondo della prototipazione rapida, con
un'analisi attenta ed approfondita di tutte
le tecnologie attualmente più in voga e con
accurate parentesi dedicate a quelle tecno¬
logie ancora non affermate ma che nel
1992 erano alle porte. Il libro è un vademe¬
cum importante, una guida affidabile per
aprire la mente su queste tecnologie che
non a caso sono state definite dall'autore
"una sfida per il futuro" L'inglese scorre¬
vole ed estremamente comprensibile fa
scorgere una meticolosa attenzione al les¬
sico ed una profonda conoscenza della ma¬
teria.
Il secondo libro invece è molto più para¬
gonabile ad un mattone da bi¬
blioteca, in cui vengono analiz¬
zate in maniera estremamente
dettagliata e puntuale la mate¬
matica e la geometria alla base
del rapid manufactoring. Non è,
al contrario del primo, di rapida
consultazione ma comunque ri¬
sulta essere di facile lettura. Ab¬
bondano però sia i termini tecni¬
ci che i riferimenti all’algebra ed
alle operazioni matriciali che bi¬
sogna ricordarsi piuttosto bene
per seguire con agilità le consi¬
derazioni in esso svolte. Questo
testo è stato d'altronde pensato
e scritto come guida di riferi¬
mento per il corso di Manufac¬
turing Engineering. L'opera è
inoltre corredata da un demo-di¬
sk in cui è contenuto un interes¬
sante ambiente di impostazione
e soluzione di esercizi, correda¬
to da numerosi esempi
Entrambe le opere sono una
guida importante nel settore
che chiunque si occupi o voglia interessarsi
alla materia deve aver letto. Ricca di spunti
e di riferimenti inoltre è anche il Web nor¬
vegese posto all'indirizzo, http://www.pro-
tek.umt.no/MSTS.
I libri sono disponibili presso:
Tapir Publishers
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di Engineering Design che nascono alla
Ford, come gli studi di assemblaggio
veicoli e le verifiche funzionali.
Alla Ford si uniscono ovviamente an¬
che molte aziende europee quale la
Mercedes-Benz che addirittura arriva a
produrre i propri motori sviluppando pri¬
ma il loro progetto a partire da mock-up
in scala naturale realizzati in fotoresina
da macchine SLA della 3D Systems
Fra questi però il risultato più affasci¬
nante lo ha ottenuto la Snecma, una so¬
cietà francese controllata dalla General
Electric che produce motori a reazione
per la Boeing, la Airbus e per l'Ente
Spaziale Europeo per il progetto Ariane.
Infatti il problema che si desiderava af¬
frontare e risolvere nella costruzione del
motore GE90, l'ultimo nato, era legato
all'analisi dello stress a cui sarebbero
state sottoposte disco e pale della turbi¬
na durante le fasi critiche di decollo e
atterraggio Grazie ad una fotoresma
sintetizzata e commercializzata ultima¬
mente dalla Ciba-Geigy, è stato possibi¬
le realizzare un prototipo della turbina in
scala ridotta, provarla in condizioni criti¬
che di stress sotto l'azione di correnti
turbolente e successivamente verificar¬
ne la risposta. In altre parole tramite un
procedimento studiato ad hoc. denomi¬
nato OSA (Optical Stress Analysis) è
stato possibile, provando "su strada" la
turbina in fotoresina, analizzare gli sforzi
a cui sarebbero state soggette le pale
nella realtà, ottenendo contemporanea¬
mente sostanziali vantaggi di ordine
competitivo. Nello specifico tali vantag¬
gi non si sono concretizzati "solo" in
una spesa che ha raggiunto il 30% di
quella a cui si sarebbe andati incontro
altrimenti e ad una riduzione ad 1/2 dei
tempi di analisi e sviluppo (6 mesi con¬
tro i 12 canonici), che in campo aero-
spaziale significano poco, ma soprattut¬
to in un sostanziale incremento dei pa¬
rametri di sicurezza ed affidabilità dei ri¬
sultati conseguiti.
Comunque sia, nell'arco del 1996 si
conseguiranno ulteriori vantaggi, addirit¬
tura passando a 2-4 mesi per la proget¬
tazione e la fabbricazione del prodotto e
a 1/10 della spesa globale complessiva
Infatti si sta ulteriormente affinando la
procedura di progettazione basata su
tecnologia OSA, in una partnership a li¬
vello mondiale allargata a molte aziende
del settore interessate a questa tecno¬
logia avanzata. «e
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esserci variazioni dipendenti dal singolo
distributore. Per acquisto OEM e comunque vendite multiple sono
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BUSINESS U.SLIM 486SX2 50' - 486sx2 50MHz RAM 4M C.8K
LOCAL BUS FD 1 44M HD 270M 14" col. SVGA 2.349
ENTRY D DECK 486DX2 66 PCI - - 486dx2 66MHz RAM 4M C.256K
PCI L.BUS FD 1.44M HD 270M 14” COl.SVGA 2.496
ENTRY D.DECK 486DX2 66 VLB’ - 486dx2 66MHz RAM 4M C.256K
VESA L.BUS FD 1 44M HD 270M 14" COl.SVGA 2.421
ENTRY D.DECK 486DX4 100 PCr - 486dx4 100MHz RAM 4M C 256K
PCI L.BUS FD 1 44M HD 270M 14" COl.SVGA 2.604
ENTRY D.DECK 486DX4 100 VLB" - 486dx4 100MHz RAM 4M C.256K
VESA L.BUS FD 1 44M HD270M 14" COl.SVGA 2.526
ENTRY D DECK 486SX2 50 VLB - - 486sx2 50MHz RAM 4M C 256K
VESA LBUS FD 1.44M HD 270M 14" COl.SVGA 2.330
ENTRY D DECK PENTIUM 75 PCI" - 75MHz RAM 8M C.256K
PCI L.BUS FD 1 44M HD 425M 14" col. SVGA 3.201
ENTRY D.DECK PENTIUM 90 PCI" - 90MHz RAM 8M C.256K
PCI LBUS FD 1 44M HD 425M 14" col. SVGA 3.476
ENTRY D.DECK PENTIUM 120 PCI" - 100MHz RAM 8M C.256K
PCI LBUS FD 1 44M HD 425M 14” col. SVGA 4.316
HI-TECH P PENTIUM 75 - 75MHz RAM 8M C.256K PCI L.BUS
FD 1 44M HD 425M 14" col. SVGA 3.670
HI-TECH P PENTIUM 90 - 90MHz RAM 8M C.256K PCI L.BUS
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HI-TECH P PENTIUM 120 - 120MHz RAM 8M C.256K PCI LBUS
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FD 1 44M HD 425M 14“ col. SVGA 5.234
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FD 1 44M HD 425M 14" col. SVGA 4.855
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PLOTTER D.MATE 3024S - loglio singolo 8 penne A1/A4
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PLOTTER D.MATE 3036M - loglio singolo 8 penne A0/A4
interfaccia ser./par. 1M 5.590
PLOTTER D.MATE 3036S - foglio singolo 8 penne A0/A4 Interfaccia
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PLOTTER TECHJET C. 5324 - getto d'inch. A1/A4 720dpi
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mono/360dpi col. 6M seripar. 12.990
PLOTTER TECHJET D. 5424R - getto d'inchiostro A1/A4 720 dpi
monocr. 4M ser./par. 6.990
PLOTTER TECHJET D 5436R - getto d'inchiostro A0/A4 720 dpi
monocr. 4M ser./par. 8.990
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TABLET D.BOARD III 34180 CEDC - A3 per PC e Windows con cursore
4 tasti cordless 1,795
TABLET D.BOARD III 34240 CEDC - A2 per PC e Windows con cursore
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TABLET DRAWING SLATE 31090 EDCM - A5 per Macintosh con
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TABLET DRAWING SLATE 31180 EDCM - A3 per Macintosh con
penna a press, var. cordless 1.195
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Win 95
HL TOP PI 33 - Pentium 133MHz RAM 8M FDD
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HL TOP PI 50 - Pentium 150MHz RAM 8M FDD
Win 95
144MHD1GS.VGA 2M
1 44M HO 1GS.VGA 2M
1.44M HD 1G S VGA 2M
1.44M HD1GS.VGA 2M
2.510
2.610
2.900
3.170
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Gruppo Eletec - Via Fili Rizzar di. 3 - 20100 Milano - Tel 02/48200868
Olidata - Via Cavalcavia, 55 - 47023 Cesena (FO) - Tel. 0547/610770
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STAMPANTE SWIFT 90-9 aghi 399
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STAMPANTE SWIFT 90X - 9 aghi 570
STAMPANTE ABC - 24 aghi 375
STAMPANTE SWIFT 200 - 24 aghi 450
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Fax 9600 GUI V29/27 ter 308
MODEM/FAX 2496 VX - int. 2400bauds MNP5 V42bis/V23 Videotel
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SCANNER GT 5000 PC/PM - piano fisso A4 300dpi l/F par. 16.7 mil.
colori output 50/1200 dpi 1.350
SCANNER GT 5000 SCSI/PM - p. fisso A4 300dpi l/F par. 16.7 mil.
col. output 50/1200 dpi SCSI 1.550
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monitor 14" mouse 2.130
PC TOP PENTIUM 90 PCI • 90MHz PCI RAM 8M FD 1.44M HD 630M
monitor 14" mouse 2.310
PC TOP PENTIUM 100 PCI - 100MHz PCI RAM 8M FD 1.44M HD 630M
monitor 14" mouse 2.420
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STAMPANTE ZA 200 - 9 aghi, 80 colonne, 420 cps, parallela 877
STAMPANTE ZA 250 - 9 aghi, 136 colonne, 420 cps, parallela 1.020
STAMPANTE LC 24 15 II - 24 aghi, 136 colonne, 240 cps, parallela 770
STAMPANTE LC 24 30 - 24 aghi, 80 colonne, 192 cps, 360 dpi
parali, colore 565
STAMPANTE LC 24 300 - 24 aghi, 80 colonne, 264 cps, parali, colore 647
STAMPANTE LC 240 - 24 aghi, 80 colonne, 160 cps, parali, inseritore 55fg 344
STAMPANTE LC 240 C - 24 aghi, 80 colonne, 160 cps, parali, inser.
55fg colore 409
STAMPANTE XB 24 200 - 24 aghi, 80 colonne, 375 cps. parallela 1,020
STAMPANTE XB 24 250 - 24 aghi, 136 colonne, 375 cps, parallela 1,163
STAMPANTE WT 4000 - 4 ppm, 300 dpi, 4M RAM, GDI, parallela 1.038
STAMPANTE SJ 144 - ink termica, 382 cps, 360 dpi, parallela 518
CD-ROM 2X - doppia velocità multisessione 350M trans!, rate 258
FUJITSU
Fuiitsu Italia S.p.A. - Via Melchiorre Gioia, 8 - 20124 Milano - Tel 02/6572741
STAMPANTE DX700 - 9 aghi 80 col, 180 cps 12 cpl l/F parallela 297
STAMPANTE OL1150 CP IT - 24 aghi 110 col. 200 cps 360x360dpi 13 fonts
l/F par. colore 720
STAMPANTE DL1150 S IT - 24 aghi 110 col. 200 cps 360x360dpi 13 fonts
l/F seriale 720
STAMPANTE DL1250 P IT - 24 aghi 136 col. 200 cps 360x360dpi 13 fonts
l/F parallela 830
STAMPANTE DL1250 S IT - 24 aghi 136 col 200 cps 360x360dpi 13 fonts
l/F seriale 925
STAMPANTE DL3700 P - 24 aghi 80 col. 400 cps 12 cps
l/F parallela 1.145
STAMPANTE DL3700 PS - 24 aghi 80 col. 400 cps 12 cps l/F
paralL/seriale 1.240
STAMPANTE DL3800 P IT - 24 aghi 136 col. 333 cps 360x360dpi 14 fonts
l/F parallela 1.345
STAMPANTE DL3800 PS IT - 24 aghi 136 col. 333 cps 360x360dpi 14 fonts
l/F par_/ser. 1.440
STAMPANTE DL6400 PS - 24 aghi 136 col. 504 cps mono 12 cpl l/F
par./ser. 2.725
STAMPANTE DL6600 PS - 24 aghi 136 col 648 cps mono 12 cpl l/F
par./ser. 3.120
STAMPANTE DL6600 PSt - 24aghi 136col. 648cps mono 12cpi l/F
par./ser. pannello LCD, APTC 3.380
STAMPANTE DL700 - 24 aghi 114 col. 216 cps 12 cpi l/F parallela 399
STAMPANTE B100 PLUS IT - getto/inchiostro 80 col. 180 cps 300dpi
12 fonts l/F parali. 460
STAMPANTE VM4 IT - laser 6ppm 300dpi RAM 1M l/F parallela 1.175
STAMPANTE VM8 - laser 8ppm 300dpi RAM 2M l/F parallela 1.460
STAMPANTE FP180 - termica portatile 80 col. 67 cps 360x360dpl 4 lonts
l/F par, 700
GRAPHTEC
SPH Elettronica S.p.A. - Via Giacosa, 5 - 20127 Milano
Tel. 02X610051
GP3005 - plotter foglio mobile AO 8 penne 113cm/sec 10.870
GP3100-plotter foglio mobile Al 8 penne 113cm/sec 11.715
MP5100 - plotter da tavolo A3 8 penne 79cm/sec 2.050
MP5300 - plotter da tavolo A3 8 penne 70cm/sec 3.065
FC2100-60A • plotter rotolo/loglio mobile 2000x1220mm 60cm/sec 10.920
TM1030 - plotter termico formato 896mmx16m 16 punti 32.900
TM1220 - plotter termico formato 420mmx16m 16 punti 20.800
TM1300 - plotter termico formato 297mmx16m 16 punti 10.230
TAVOLETTA KD3220 - formato 297x220mm cursore 4 tasti
alim. intiseriale 890
TAVOLETTA KD4620 - formato 460x31 Omm cursore 4 tasti
alim. int./seriale 1.550
HEWLETT PACKARD
Hewlett Packard Italiana SpA - Via G. di Vittorio, 9
20090 Cernusco Sul Naviglio (MI) - Tel. 02X2121
VALUE LINE 2 4/100 540 - 486dx4 100MHz 8M FO 1 44M HD 540M
1024x768 3.710
VALUE LINE 2 4/50 540 - 486dx2 50MHz 8M FD 1 44M HD 540M
1024x768 3.055
VALUE LINE 2 4/50E 210 - 486dx2 50MHz 4M FD 1.44M HD 21OM
1024x768 2.285
VALUE LINE 2 4/66 540 - 486dx2 66MHz 8M FD 1 44M HD 540M
1024x768 3.180
VECTRA M2 4/100 540 - 486dx4 100MHz 8M FD 1 44M HD 540M
1280x1024 4.130
VECTRA M2 4/50 270 - 486dx2 50MHz 8M FD 1 44M HD 270M
1280x1024 3.040
VECTRA M2 4/66 540 - 486dx2 66MHz 8M FD 1 44M HD 540M
1280x1024 3.440
VECTRA N2 4/50 270 - 486dx2 50MHz 4M FD 1 44M HD 270M
1280x1024 2.925
VECTRA N2 4/66 540 - 486dx2 66MHz 4M FD 1 44M HD 540M
1280x1024 3.325
VECTRA XM2 4/066 360 - 486dx2 66MHz 8M FD 1.44M HD 360M
1280x1024 3.880
VECTRA XM2 4/100 360 - 486dx4 100MHz 8M FD 1 44M HD 360M
1280x1024 4.405
VALUE LINE 2 5/075 420 - Pentium 75MHz 8M FD 1 44M HD 420M
1024x768 3.980
VALUE LINE 2 5/090 420 - Pentium 90MHz 8M FD 1.44M HD 420M
1024x768 4.855
VALUE LINE 2 5/100 420 - Pentium 100MHz 8M FD 1.44M HD 420M
1024x768 5.245
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
371
u
HP OMNIBOOK 4000C 4/050 340 - 486dx2 50MHz 8M FD 1.44M HD
340M displ. col 6.070
HP OMNIBOOK 4000C 4/100 340 - 486dx2 100MHz 8M FD 1 44M HD
340M displ. col. 7.190
HP OMNIBOOK 600C 4/50 170 - 486dx2 50MHz 4M FD 1.44M HD
170M dlspl. col. 4.580
HP OMNIBOOK 600C 4/75 260 - 486dx2 75MHz 4M FD 1 44M HD
260M displ. col. 6.275
MONITOR COLORE 14" - 1024x768 ergonomico 788
MONITOR COLORE 14" - 800x600 ergonomico 546
MONITOR COLORE 15" - 1280x1024 ergonomico 998
MONITOR COLORE 17" - 1280x1024 ergonomico 1.900
MONITOR COLORE 21" - VGA ris. 1600X1200 4.775
MONITOR MONOCROMATICO 14" - 640x480 410
HP DESKJET 320 - stampante getto d'inchiostro 600x300 dpi 625
HP DESKWRITER 540 - st. g./inch. mono 600x300dpi int Centronics 780
HP PAINTJET XL 300 - A3/A4 5.795
HP PAINTJET XL 300 PS - A3/A4. PostScript 9 450
HP LASERJET 4L - stampante laser, 4 ppm, 1 Mb. 300 dpi 1.270
HP LASERJET 4SI - stampante laser, 16 ppm. 600 dpi 7.900
HP LASERJET 4SI MX - slampante laser 16 ppm, 600 dpi, postscnpt 11.000
HP SCANJET 3P - scan. 300dpl 256 toni/gr .int. PC IBM/AT o M.Channel 1.200
HP SCANJET IICX - scan. 400dpi 16.7M toni/gr.+int. PC IBM/AT
o M.Channel 2.290
HP DESIGNJET 220 A4/A0 - plotter/g. inch. 2M 600 dpi formato
A4/A0 mono 6.800
HP DESIGNJET 220 A4/A1 - plotter/g. inch. 2M 600 dpi formato
A4/A1 mono 5.150
HP DESIGNJET 600 A4/A0 - plotter/g. inch. 4M 600 dpi formato
A4/A0mono 11.450
HP DESIGNJET 600 A4/A1 - plotter/g. inch. 4M 600 dpi formato
A4/A1 mono 9.495
HP DESIGNJET 650C A4/A0 - plotVg inch. 4M 600dpi/b-n 300dpi/col.
A4/A0 col. 15.750
HP DESIGNJET 650C A4/A1 - plot./g. inch 4M 600dpi/b-n 300dpi/col.
A4/A1 col. 13.250
HP DRAFTPRO PLUS A4/A0 - plotter/penna. formato A4/A0. 8 penne,
foglio 9.500
HP DRAFTPRO PLUS A4/A1 - plotter/penna. formato A4/A1, 8 penne,
foglio 6.990
HYUNDAI
Data Pool S.r.l. - Via Casal Morena. 19 - 00100 Roma
Tel. 06/7231331
APC HY 4000 DK CHIP-UP - slim RAM 4M C 128K FDD I 44M scheda
video VESA mouse tast. D0S6 x 1 .263
PC HY 4000 SGL SL CHIP-UP - slim RAM 4M FDD 1 44M scheda
video VESA mouse tasi DOS6.X 1.122
PC HY 4000E DK CHIP-UP - sllm RAM 4M C.256K FDD 1 44M
scheda video VESA mouse tast. D0S6.X 1.288
PC HY 5000PE DK CHIP-UP - desk RAM 8M C 256K FDD 1 44M
sch. video PCI mouse tast. DOS6.X 3.811
PC HY 5000PTE TW CHIP-UP - tower RAM 8M C 256K FDD 1 44
M sch. video PCI mouse tast. 00S6.X 2.059
NB HY N400 425S MONO 170 - n.book RAM 4M FDD 1 44M LCD 10"
mono trackball 1.934
HCM 428 E -14" colori 1024x768 449
HL 5864 - 15" colori 1280x1024 722
HMM 413-monocromatico 640x480 217
PINOVIA 2480 - stampante 24 aghi 136 col. 300 cps paralIVserìale 662
IBM
IBM Semea - Circonvallazione Idro Scalo - 20090 Segrale (MI)
Tel. 02/59621
Lexmark International S ri - Via Rivoltana. 13Edifìdo/A Milano S. Felice
20090 Segrate (MI) - Tel. 02/281031
APTIVA D.TOP 2144-910 - 486dx2 66MHz V.Bus RAM 4M HD 540M
mon. 14" 0.28 2.290
APTIVA D.TOP 2144-911 - 486dx2 66MHz V Bus RAM 8M HD 540M
mon. 14" 0.28 CD-ROM sch audio 2.790
APTIVA D TOP 2144-914 - 486dx2 66MHz V Bus RAM 8M HD 540M
mon. 14" 0.28 CD-ROM sch. audio 3.190
APTIVA D.TOP 2144-921 - 486dx4 100MHz V.Bus RAM 8M HD 540M
mon. 14" 0 28 CD-ROM sch audio 3.390
APTIVA D.TOP 2144-930 - Pentium 75MHz PCI RAM 8M HD 540M
mon 14-0.28 3.290
APTIVA D TOP 2144-941 - Pentium 100MHz PCI RAM 8M HD 850M
mon. 14" 0.28 CD-ROM sch. audio 5.390
APTIVA TOWER 2168-931 - Pentium 75MHz PCI RAM 8M HD 540M
mon. 14" 0.28 CD-ROM sch. audio 3.990
APTIVA TOWER 2168-951 - Pentium 120MHz PCI RAM 8M HD 1G
mon. 14" 0.28 CD-ROM sch. audio 5.990
THINKPAD 340CSE 2610-D63 - 486slc2 66MHz C.16K RAM 4M HD 360M
LCD STN D.Scan 10.4" VGA colori 4.320
THINKPAD 370C 9545-TC1/9545TC2 - 486dx4 75MHz C.16K RAM 4M
HD 360M LCD TFT 10.4" VGA col. m.att. 7.690
THINKPAD 701C DX2/50 - 486dx2 50MHz C.8K RAM 4M HD 540M
LCD TFT 10.4" VGA col. m an. 8.790
THINKPAD 701C DX4/75 - 486dx4 75MHz C.16K RAM 8M HD 540M
LCD TFT 10.4" VGA col m.an. 10.473
THINKPAD 701CS DX4/75 - 486dx4 75MHz C.16K RAM 8M HD 540M
LCD STN D.Scan 10.4” VGA colori 9.309
THINKPAD 701 CS DX5/50 - 486dx4 75MHz C.8K RAM 4M HD 540M
LCD STN D.Scan 10.4" VGA colori 7.617
THINKPAD 755CD 9545CD3 - 486dx4 100MHz C.16K RAM 8M HD 540M
LCD TFT10.4" VGA col. matr.att. 15.271
THINKPAD 755CDV 9545DV2 - 486dx4 100MHz C 16K RAM8M HD810M
LCD TFT 104" VGA col m.an. CDROM 16.678
THINKPAD 755CE 9545CE3 - 486dx4 100MHz C.16K RAM 8M HD 540M
LCD TFT 10.4" VGA col. matr.att. 11805
THINKPAD 755CV 9545CV2 - 486dx4 100MHz C.16K RAM8M HD 810M
LCD TFT 10.4" VGA col. matr. an. 15.488
THINKPAD 755CX 9545CX2 - Pentium 75MHz C.16K RAM 8M HD 810M
LCD TFT 10.4" VGA col matr.att. 14.838
I.P.S.
Logic System Hardware e Software S.r.l, - Via Triumplina, 189 - 25136 Brescia
Tel. 030/2007920
486DX2 66 - 486dx2 66MHz RAM 8M Cache 256K FD 1 44M
HD540M 1.820
MM486DX2 66 - 486dx2 66MHz Multim. RAM 8M C.256K FD 1 44M
HD 540M S.BIast. CD-ROM 2.325
MM486DX4 100 - 486dx4 100MHz PCI RAM 8M Cache 256K FD 1 44M
HD540M 2.170
DUAL PENTIUM -1 Cpu RAM 8M Cache 256K FD
1.44MHD540M 3.710
PENTIUM ZAPPA - 90MHz RAM 8M Cache 256K FD
1.44MHD540M 2.750
MONITOR 14" C7CM5209 - 1024x768 490
MONITOR 15" B4CM5279 - 1024x768 760
MONITOR 17" B1821W02 - 1280x1024 stereo 1.560
MONITOR 20" C4CM2/89- 1280x1024 2.310
MONITOR 21"B0725E - 1600x1280 MPRII 3.500
372
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
GUI
INTERCOMP
Intercomp S pA - Via della Scienza. 27 - 37139 Verona
Tel. 045/8510533
MASTER 486/DX4 PCI ISA - 80486dx4 100MHz RAM 4M
cache 256K FD 1 44M HO 850M E-IDE 3.149
TARGET EN 486/DX2 PCI ISA - 80486dx2 66MHz RAM 4M
cache 256K FD 1 44M HD 420M E-IDE 2.589
TARGET EN 486/DX4 PCI ISA - 80486dx4 100MHz RAM 4M
cache 256K FD 1 44M HD 520M SCSI 3.779
MASTER AMI PENTIUM 90 PCI EISA - Pentium 90MHz RAM 8M
cache 512K FD 1.44M HD 635M E-IDE 6.873
MASTER PENTIUM 133 PCI EISA - Pentium 120MHz RAM 8M
cache 256K FD 1 44M HD 850M E-IDE 6.653
MASTER PENTIUM 133 PCI ISA - Pentium 133MHz RAM 8M
cache 256K FD 1,44M HD 2G SCSI 7.963
TARGET EN AMI PENT. 120 PCI EISA - Pentium 120MHz RAM 8M
cache 512K FD 1.44M HD 1G SCSI 9.043
TARGET EN PENTIUM 75 PCI ISA - Pentium 75MHz RAM 8M
cache 256K FO 1 44M HD 420M E-IDE 3 403
TARGET EN PENTIUM 100 PCI ISA - Pentium 120MHz RAM 8M
cache 256K FD 1 44M HD 520M SCSI 5.783
TARGET EN PENTIUM 133 PCI EISA - Pentium 133MHz RAM 8M
cache 256K FD 1 44M HD 520M SCSI 7.683
BRIDGE F.N. 486DX2 66 340 9.5" - note hook 486dx2 66MHz
RAM 4M FD 1 44M HD 340M 9.5' mon. LCD 2.700
BRIDGE F.N 486DX2 66 340 10.3" - note hook 486dx2 66MHz
RAM 4M FD 1 44M HD 340M 10.3“ col. O S. STN 3.600
BRIDGE F.N. 486DX2 66 340 10.3“ - note hook 486dx2 66MHz
RAM 4M FD 1.44M HD 340M 10.3" col. TFT 5.000
BRIDGE F.N. 486DX4 100 340 9.5" - note hook 486dx4 100MHz
RAM 4M FD 1 44M HD 340M 9.5” mon. LCD 2 840
BRIDGE F.N. 486DX4 100 340 10.3" - note hook 486dx4 100MHz
RAM 4M FD 1 44M HD 340M 10.3" col. D.S. STN 3.740
BRIDGE F.N. 486DX4 100 340 10.3" - note hook 486dx4 100MHz
RAM 4M FD 1.44M HD 340M 10.3" col. TFT 5.140
MONITOR 14" COLORE - S VGA 0.28 50KHz 1024x768 N I L.R
MPRII digitale 640
MONITOR 15" COLORE - S.VGA 0.28 50KHz 1280x1024 N I. L.R.
MPRII digitale con OSD 1.030
LEMON COMPUTERS
Jen Elettronica S ri - Zona Ind ie E. Fermi -62010 Monlelupone (MCI
Tel. 0733/224012
PENTIUM MR 75 - 75MHz RAM 8M C.256K FD 1 44M HD 425M scheda
VGA 1M 2.395
PENTIUM MR 90 • 90MHz RAM 8M C.256K FD 1 44M HD 425M scheda
VGA 1M 2.790
PENTIUM MR 100 - 100MHz RAM 8M C.256K FD 1.44M HD 425M scheda
VGA 1M 2.990
NOTEPRO GOLO 4860X2 66 - 80486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M
display 10" LCD monocr. 2.160
NOTEPRO GOLD 486DX4 100 - 80486dx4 100MHz RAM 4M FD 1 44M
display 10" LCD monocr. 2.470
NOTEPRO GOLD 486SX 33 - 80486sx 33MHz RAM 4M FO 1.44M
display 10" LCD monocr. 2.080
MONITOR 14" - N.l. MPR II 448
MONITOR 15"-N.I.MPR-II 598
MONITOR 17'-N.l. MPR-II 1.170
MONITOR 20" - N I. MPR-II 2.110
NOTEPRO GOLD-HARD DISK 340M 460
NOTEPRO GOLD-HARD DISK 51OM 700
KIT MULTIMEDIALE IDE - CD-ROM IDE 2v. scheda sonora
coppia casse ampli! 418
KIT MULTIMEDIALE SCSI - CD-ROM SCSI 4v. scheda sonora coppia casse
amplif. 790
MANNESMANN TALLY
Mannesmann Tally - Via Borsini. 6 - 20094 Corsico (MI)
Tel 02/486081
BLU MT150 9 - stamp. ser./matrice punii 9 aghi 80/136 col.
12cpi 360cps 1.110
BLU MT 150 9C - stamp. serJmatr punti 9 aghi 80/136 col. 12cpi 360cps
colore 1.184
BLU MT 151 9 - stamp. ser ./matrice punti 9 aghi 80/136 col.
12cpi 360cps 1.218
BLU MT 151 9F/C - stamp. ser./matr. punii 9 aghi 80/136 col.
12cpi360cps colore 1.327
BLU MT 150 24 - stamp. set ./matrice punti 24 aghi 80/136 col.
12cpi 360cps 1.375
BLU MT 150 24C - stamp. ser./matr. punti 24 aghi 80/136 col. 12cpi
360cps colore 1.4794
BLU MT 151 24 - stamp ser ./matrice punti 24 aghi 80/136 col 12cpi
360cps 1.626
BLU MT 151 24C - stamp. servmatr. punti 24 aghi 80/136 col. 12cpi
360cps colore 1.764
VERDE MT 83 - stamp. seriale matrVpunti 24 aghi, 80 col. vel. 216cps 564
VEROE MT 83 CARICATORE - logli singoli 1 vasca 78
VERDE MT 84 - stamp. seriale matr./punti 24 aghi, 136 col. veloc. 216cps 637
VEROE MT 84 C - stamp. ser matr./punti 24 aghi, 136 col. veloc.
216cps colore 717
VERDE MT 84 CARICATORE - togli singoli 1 vasca 81
VEREDE MT 83 C - stamp. seriale matr ./punti 24 aghi. 80 col.
vel. 216cps colore 640
VERDE MT 93 - stamp. getto/inchiostro 64 ugelli 300/150cps
360dpi 13 Ioni 1.206
VERDE MT 93 CARICATORE - logli singoli 1 vasca 233
VERDE T 7018 - stamp. getto/inchiostro 50 ugelli 180cps 13 Ioni 496
VERDE T 7018 CARICATORE - logli singoli 1 vasca 78
BLU T 9005PS - stamp. di pagina 5ppm PostScript 43 font 3000
pag./mese 2.488
MICRA
FCH S.r.l. - Via L. Kossuth 20X0 - 57127 Livorno
Tet 0586/863300
BUSINESS PENTIUM MID TOWER • 90MHz RAM 8M FDD 1.44M HD
850M modem/lax con abbonam. Internet 2.690
PARTNER PENTIUM MINI TOWER - 75MHz RAM 8M HD 540M kit
multimed. con CD-ROM quadr.veloc.sk-audio 2.690
PERFORMACE PENTIUM BIG TOWER - 100MHz RAM 8M HD 850M
predisposizione Ethernet 2.790
STARTER PENTIUM DESK TOP - 75MHz RAM 8M HD 540M 2.190
MONITOR GREEN LINE 14" - low emission NI 450
MONITOR GREEN LINE 14" DIGITALE - low emission NI 480
MONITOR GREEN LINE 15" DIGITALE - low emission NI 669
MONITOR SAMSUNG 17" DIGITALE - low emission NI 1.349
MICROMAR COMPUTER
Pubblimar System - Via Canova. 20 - 92016 Ribera (AG)
Tel 0925/540286
ELITE 486DX/100 PCI - 80486dx 100MHz RAM 16M HD 980M FD 1 44M
mon. 17" colore 4.000
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
373
GUIDA COMPUTER
ELITE 486DX/100 VESA - 80486dx 100MHz RAM 16M HD 980M FD 1 .44M
mon. 17" colore 3.650
MAX 486DX2/66 4 - 804860x2 66MHz RAM 4M HD 350M FD 1 44M
mon. 14" colore 2.000
TOP 486DX2/66 8 - 80486dx2 66MHz RAM 8M HD 480M FD 1 44M
mon. 14" colore 2.650
MONITOR 14" - colore multisincronismo 1024x768 0.28 595
MONITOR 14” - colore multisincronismo 1024x768 0.28 649
MONITOR 19" - monocromatico + scheda 1280x1024 specif. per DTP 2.295
MONITOR 20" - colori schermo piatto + scheda 1024x768 1.720
PLOTTER - A3 A4 foglio mobile 1.250
DIGITIZ - 12"x12" con stilo e centratore 650
DIGITIZ - 12"x18” con stilo e centratore 850
MIRO COMPUTER PRODUCTS AG
Centro HL - Via Luca Landucci, 1 ■ 50136 Firenze - Tel. 1670/13037 (numero
verde)
C0NNECT 34 OFFICE - modem/fax/voice 28.800 scheda sonora Wave Table 580
SOUND FM10 - scheda sonora I6bit 48kHz Plug & Play 134
SOUN D PCM 10 - scheda sonora 16bit 48kHz Wave Table Plug & Play 160
SOUND PCM20 RADIO - scheda sonora 16bit Wave Table Plug & Play 485
VIDEO DC20 - scheda acquistane video 60 frames/sec 1.250
M3 INFORMATICA
M3 Informatica ■ Via Forlì, 82 - 10049 Torino
Tel. 011/7397035
80486DX2 - 66MHz RAM 4M FD 1 44M HD 540M S VGA PCI 1.120
80486DX4 • 100MHz RAM 4M FD 1,44M HD 540M S VGA PCI 1.250
PENTIUM 90 PCI - 90MHz RAM 4M Cache 256K FD 1 44M
HD 540M S.VGA PCI 1.800
PENTIUM 100 PCI - 100MHz RAM 4M Cache 256K FD 1.44M HD 540M
S.VGA PCI 2.050
NOTEBOOK 486DX2 - 486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M HD 350M 2.250
SCHEDA MUSICALE 16 BIT- 150
SCHEDA DIGITALIZZATRICE VIDEO - 450
MODEM/FAX - 19200 230
GRUPPO CONTINUITÀ - 500W con batterie e filtro 500
STREAMER - 250Mb Interno 250
NEC
NEC Italia Srl. - Via L. Da Vinci. 97 - 20090 Trezzano S/N (MI)
Tei 02/484151
VERSA M-M/100C540 - n.book 486dx4 100MHz RAM 8M C.128K
HD 540M LCD colori TFT 9.800
VERSA M-M/100TC540 - n.book 486dx4 100MHz RAM 8M C.128K
HD 540M LCD col. TFT True Color 10.900
VERSA S-S/33D - n.book leggero 486SX 33MHz RAM 4M HD 21OM
LCD col. Dual Scan 3.490
VERSA S-S/50C - n.book leggero 486dx2 50MHz RAM 4M HD 260M
LCD col. TFT 4.990
VERSA V-V/50C340 - n.book 486dx2 50MHz RAM 4M HD 340M LCD
colori TFT 5.980
ERSA V-V/50D250 - n.book 486dx2 50MHz RAM 4M HD 250M
LCD colori Dual Scan 4.950
VERSA V-V/75C540 - n.book 486dx4 75MHz RAM 4M HD 540M LCD
colori TFT 6.890
VERSA P-P/75C810 - n.book Pentium 75MHz RAM 8M HD 81 OM
LCD colori TFT 11.490
VERSA P-P/75H810 - n.book Pentium 75MHz RAM 8M HD 810M
LCD colori TFT 10.4" S.VGA 12.900
MONITOR XE15 -15” colore ris. 1024x768 Multisync 1.360
MONITOR XE21 - 21 " colore fiat screen ris. 1024x1024 4 190
MONITOR XVI4 -14" colore ris. 1024x768 699
MONITOR XV17 -17" colore ris. 1024x768 1.890
P20 - stamp. 24 aghi 80 col. 192 cps 8 font residenti 390
P3Q - stamp. 24 aghi 136 col 53 cps 8 font residenti 630
P520 - stamp. 24 aghi 136 col. 216 cps 8 font residenti 860
P62 - stamp. 24 aghi 80 col. 300 cps 8 font residenti 1.130
P72 - stamp. 24 aghi 136 col. 300 cps 8 font residenti 1.350
SUPER SCRIPT 610 PLUS - stamp. 6 ppm 300x300 dpi interi, parallela 899
SUPER SCRIPT 660 - stamp. 6 ppm 600x600 dpi interi, parallela 1.350
SUPER SCRIPT COLOR 3000 - stamp. termica A4 1 ppm/colori 3
ppm/monocr. 300x300 dpi 2.290
CD-ROM MULTISPIN 2X 2XC DC - esterno Disk Changer 1 190
CD-ROM MULTISPIN 2X 4X KIT - interno + interfaccia IDE ATAPI 399
CD-ROM MULTISPIN 3XP PLUS 401 - 680M transfer rate 500K/sec.
accesso 240ms 930
CD-ROM MULTISPIN 6XE 602 - esterno 680M transfer rate 900K/sec.
accesso 145ms 1.190
CD-ROM MULTISPIN 6X1502 - interno 680M transfer rate 900K/sec.
accesso 145ms 949
OLIVETTI
Olivetti S.p.A - Via Meravigli, 12 ■ 20123 Milano
Tel. 167/012587 (numero verde)
ENHANCED M4-424S - 486SX 33MHz RAM 4M HD 540M SW precarie. 2.390
ENHANCED M4-434S - 486sx2 50MHz RAM 4M HD 540M SW precarie. 2.656
ENHANCED M4-454S - 486dx2 50MHz RAM 4M HD 420M SW precarie. 2.725
ENHANCED M4-464S • 486dx2 66MHz RAM 8M HD 420M SW precarie. 3.250
ENHANCED M4-484S - 486dx4 100MHz RAM 8M HD 420M SW precarie. 3 990
ENTRY D.TOP CASE M4-432 - 486sx2 50MHz RAM 4M HD 420M SW
precarie. 2.310
ENTRY SLIM CASE M4-432S - 486sx2 50MHz RAM 4M HD 420M SW
precarie 2.180
ENVISION 486DX4/100 420 - 486dx4 100MHz RAM 8M HD 420M+ANK
infrared 2.990
ENVISION 486DX4/100 635 - 486dx4 100MHz RAM 8M HD 635M+ANK
Infrared+modem/lax 3.320
NEW SUPREMA D.TOP M6-750 1050 - 486dx2 50MHz RAM 16M
HD 1050M VISION SW precarie. 6.450
NEW SUPREMA D.TOP M6-760 1050 - 486dx2 66MHz RAM 8M
HD 1050M VISION SW precarie. 6.103
NEW SUPREMA D.TOP M6-770 1050 - 486dx4 100MHz RAM 8M
HD 1050M VISION SW precarie 6.753
NEW SUPREMA S.CASE M6-750S 1050 - 486dx2 50MHz RAM 8M
HD 1050M VISION SW precarie. 6.320
NEW SUPREMA S.CASE M6-760S 1050 - 486dx2 66MHz RAM 8M
HD 1050M VISION SW precarie. 6.623
NEW SUPREMA S.CASE M6-770S 1050 - 486dx4 100MHz RAM 16M
HD 1050M VISION SW precarie. 7.273
PCS 42 P VESA 142128 - 486dx2 50MHz RAM 4M HD 540M SW
prec. video 0.28 LE 3.210
PCS 42 P VESA 142131 - 486dx2 66MHz RAM 4M HD 540M SW
prec. video 0.28 LE 3.310
PCS 42 P VESA 142134 - 486sx2 50MHz RAM 4M HD 540M SW
prec. video 0.28 LE 2.825
ENVISION PENTIUM/75 635 - Pentium 75MHz RAM 8M HD 635M+ANK
infrared 3.390
ENVISION PENTIUM/75 850 - Pentium 75MHz RAM 8M HD 850M+ANK
infrared+modem/fax 3.720
PCS 52 152002 - Pentium 60MHz RAM 8M HD 540M SW
prec. video 0.28 LE 4.550
PENTIUM M4-82 AT 210 - 60MHz RAM 8M HD 210M AT software
precaricato 4.020
374
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
GUIDA COMPUTER
PENTIUM M4-82 AT 420 - 60MHz RAM 8M HD 420M AT software
precaricato 4.290
PENTIUM M4-82 AT 540 - 60MHz RAM 8M HO 540M AT software
precaricato 4.420
PENTIUM M4-82 AT 1050 - 60MHz RAM 8M HD 1050M AT software
precaricato 5.420
ECH0S 42 4/120 B/W - note book RAM 4M HD 120M bianco/nero 2.990
ECH0S 43 4/170 COLOR - note book RAM 4M HD 170M colori (DSNT) 4.390
ECHOS 44 4/240 COLOR - note book RAM 4M HD 240M colori (DSNT) 4.990
PHIL0S 20 486 SL 120 B/W - note book RAM 4M HD 120M bianco/nero 1.890
PHIL0S 33 486 SL 84 COLOR - note book RAM 4M HD 84M colori 2.380
PHILOS 44 486 SL 120 B/W - noie book RAM 4M HD 120M bianco/nero 3.080
PHILOS 45 486 SL 170 B/W - note book RAM 4M HD 170M bianco/nero 3.930
PHILOS 45C 486 SL 240 COLOR - note book RAM 4M HD 240M
colori (TFT) 6.490
MONITOR DSM 27-039 500
MONITOR DSM 27-117 2.250
MONITOR DSM 27-514/MS 930
MONITOR DSM 27-615 1,200
MONITOR DSM 28-143/PS2 680
OMB COMPUTERS
Computer Industry S.r.l. - Via Bricito, 29/A - 36061 Bassano Del Grappa (VII
Tel. 0424/523628
T486DX/66C - 486dx2 66MHz RAM 4M C.256K HD 540M
FD 1.44M mon. 14” S.VGA 1.600
T486DX2/80A - 486dx2 80MHz RAM 4M C.256K HD 540M
FD1.44M mon. 14" S.VGA 1.700
T486DX4 - 486dx4 100MHz RAM 4M C.256K HD 540M
FD 1.44M mon. 14“ S.VGA 1.790
T486SX - 486SX 40MHz RAM 4M HD 540M FD 1 44M mon. 14" S.VGA 1 350
PEN 901 - Pentium 90MHz RAM 8M C.256K HD 540M
FD 1.44M mon. 14" S.VGA 2.400
PEN 1001 - Pentium 100MHz RAM 8M C.256K HD 540M
FD 1 44M mon. 14” SVGA 2.500
MONITOR 14” - S.VGA 1024x768 0.28 D.P.N. Ini. MPRII 395
MONITOR 14" LR - S VGA 1024x768 0.28 D P. low radiation 365
MONITOR 15" - S.VGA 1280x1024 0.31 D.P.N. ini. MPRII 620
MONITOR 17" - S VGA 1280x1024 0.31 D.P.N. Int. 30/66kHz digit 1.150
HARD DISK 540M IDE 320
HARD DISK 850M IDE 400
FLOPPY DISK DRIVE-1.44M 49
MODULI SIMM 1MB-3 Chip 68
MODULI SIMM 4MB - 72 pln 260
MODULI SIMM 8MB - 72 pln 525
MODULI SIMM 16MB-72 pin 940
PHONIC
Phonic Computerà Italia S ri - Via A. Volta. 10/1 - 42024 Castelnovo Sotto (RE)
Tel. 0522/688334
PHE 431 - 80486dx4 75MHz PCI RAM 4M S.VGA PC11M 1.259
PHE 432 - 80486dx4 100MHz PCI RAM 4M S VGA PC11M 1.302
PHM 66 - 80486dx2 Multim. 66MHz PCI RAM 4M S VGA
CD-ROM sch.audio 1.597
PHE 5C - 586 PCI-Pentium 75MHz RAM 4M S.VGA PC11M 1.614
PHE 5D - 586 PCI-Pentium 90MHz RAM 4M S.VGA PC11M 1.797
PHE 5E - 586 PCI-Pentium 100MHz RAM 4M S VGA PCI 1M 1.910
PHE 5F - 586 PCI-Pentium 120MHz RAM 4M S VGA PCI 1M 2.032
PHE 5G - 586 PCI-Pentium 133MHz RAM 4M S.VGA PC11M 2.369
1414XA MODEM/FAX - 14400/14400BPS V23 MNP5 SW Bit
fax esterno omol. 272
1414XM MODEM - 2400BPS MNP5 SW Bit fax esterno 224
2442ME MODEM/FAX - 2400/2400BPS V23 MNP5 SW Bit fax interno 150
2442XA MODEM/FAX 182
PRIDE CORPORATION
Centro HL - Via Luca Landucci, I - 50136 Firenze - Tel. 1670/13037 (numero
verde)
CHRONOS 486 PCI - USA MB PCI/ISA x 486dx2/4 C.256K
esp. 512K Award Bios+Ctrl.man.ITA 262
FREEWAY - MBxPent. 75/200 C.256K esp. 512K e sync.
Intel Triton Plug & Play 350
KIT CACHE PIPELINE SINCRONA - 256Kb per piastra madre Pride
modello "FreeWay" 115
KIT CACHEASYNC - 512Kb per piastra madre Pride modello "FreeWay" 145
QUASAR
Quasar S.r.l. - Via Diagonale. 319 -13050 Pratrivero Trivero (VC)
Tel 015/7388804
486DX4 100 PCI - 80486dx4 100MHz RAM 4M FD 1 44M SVGA Case Slim 1.000
PENTIUM 100 PCI - 100MHz RAM 8M FD 1 44M SVGA FHDC
PCI Minitower 2.000
PENTIUM 120 PCI - 120MHz RAM 8M FD 1.44M SVGA FHDC PCI
Minitower 2.400
MONITOR 14" COLORI-VGA 430
MONITOR 14" MONOCROMATICO - VGA 210
STAMPANTE - 9 aghi 136 colonne 330 cps 800
STAMPANTE - 9 aghi 80 colonne 192 cps 300
STAMPANTE BUBBLE JET - colore 700
HARD DISK 540M-at bus 360
HARD DISK 1200M - at bus 520
FLOPPY DISK DRIVER - 3" 1/2 (1 44M) 89
FLOPPY DISK DRIVER-5” 1/4 (1.2M) 129
ESPANSIONE DI MEMORIA - 4M 320
REVEAL
Reveal Computer Products - P.zza Marsala, 4/2 - 16122 Genova
Tel 101/889598
SCHEDA AUDIO SC400 - 16 bit Stereo Sound Card. CD Quality comp.
S.BIaster/Pro MWSS AdLib 208
SCHEDA AUDIO SC500 - 16 bit St. Sound Card+W.T.Synthesis comp
S. BIaster/Pro MWSS AdLib 334
LETTORE CD-ROM CDQ100 - interno quadrupla velocità 250ms
T. Rate 600K/sec. Int. IDE/ATAPI 475
MODEM PM500- 14400 bps 150
MODEM PM750- 128800 bps 399
JOYSTICK 39
ALTOPARLANTI RS250 - 8 Watt Stereo da 110Hz a 17KHz (*/-3dB) 36
ALTOPARLANTI RS320 - 40 Watt Stereo da 110Hz a 17KHz (+/-3dB)
aliment. 12VAC 104
ALTOPARLANTI RS380 - 80 Watt Stereo da 90Hz a 17KHz (+/-3dB)
aliment. 12V AC 158
STREAMER TAPE TB750 - 680M 610
TASTIERA MUSICALE MIDI MBK02 199
KIT MULTIM. K4X20 - SC400+CDQ100+RS250+accessori+10 Audio
Titles+IOCD Titles 820
KIT MULTIM. K4X30 - SC500+CDQ100+RS320+microf.tavolo+acc.+10
Audio Titles+22 CD Titles 940
KIT MULTIM. K4X40 - SC500+CDQ100+RS380+RA210+micr.tav.+acc +10
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
375
GUIDA COMPUTI■
A.Titles+37 CD Titles 1.100
KIT MULTIM. MFX18 - SC400+CD-ROM doppia veUaccessori+10 Audio
Titles+Grolier '95 M E. 549
KIT MULTIM. MFX50 - SC400+CD-ROM doppia velocità+accessori+10
CD Titles 649
ROLAND EUROPE
Roland Europe S.p.A. - Via Leonardo Da Vinci. 1 1 - Zona Industriale
63030 Acquavlva Picena (AP) - Tel. 0735/583590
RSX-440 • plolter elettrostatico A0 49.000
PNC-0900 - plotter per l'intaglio 28cm, 200mm sec. 4790
PNC-0950 - plotter per l'intaglio 61cm, 400mm sec. 6 490
PNC-1050 - plotter per l’Intaglio trattore a 38cm, 200mm sec. 7.500
PNC-1200 - plotter per l'intaglio 61cm, 850mm sec. 9.900
PNC-1610 - plotter piano per l'intaglio Al 923x618mm, 720mm sec. 16.490
PNC-1850 - plotter per l'intaglio 120cm, 850mm sec. 21.490
PNC-1900 - plotter piano per l’Intaglio A0 924x1229mm. 650mm sec. 24 000
DPX-2700 - plotter piano A2 8 pennetmatita 919mm sec. 1M porte
ser./parall. 11.990
DPX-3700 - plotter piano Al 8 penne*matita 919mm sec. 1M porle
ser./parall. 12.990
DPX-4600A - plotter piano A0 8 penne.matita 919mm sec. 1M porle
ser./parall. 18.000
DXY-1150 - plotter da tavolo A3 8 penne-rit.magnet. 60cm sec. 18K 2.190
DXY-1250 - plotter da tavolo A3 8 penne-rit.magnet. 60cm sec. 18K 2.590
DXY-1350 - plotter da tavolo A3 8 penne-rit.magnet. 60cm sec. 1M 3.390
LTX-2121 - plotter termico A3 200dpi 4M 25mm sec gest. 8 penne 2.900
LTX-2141 - plotter termico A3 400dpl 4M 25mm sec. gest. 16 penne 5.600
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SP-2415 - stampante 9 aghi 136 col. 240/200 cpi par/ser 720
BP-5780 II - stampante 18 aghi 136 col. 780/520 cpi par/ser 3.390
SBP-10 - stampante 18 aghi 136 col. 960/800 cpl par/ser 5.540
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SL-210 - stampante 24 aghi 110 col. 324/270 cpi par/ser 1180
SL-270 - stampante 24 aghi 136 col. 324/270 cpi par/ser 1 430
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Cpi par. 820
OP-400 - stamp. laser A4 Lett. Leg. 4 ppm par. bidlrez. 1.110
SHR
S.H.R. S.r.l. - Via Faentina, 175/A - 48010 FornaceZarattini (RA)
Tel. 0544/463200
FLEX LIGHT SLX.46100A.540 - 486dx4 100MHz RAM 4M
HO 540M FD 1 44M OS/2 WARP v.3.0 1.560
FLEX LIGHT SLX.4666C.540 - 486dx2 66MHz RAM 4M HD 540M
FD1.44M OS/2 WARP v.3.0 1.410
FLEX POWER SPX 48100.540.TP - 486dx4 100MHz RAM 4M
C.256K HO 540M FD 1.44M DOS 6.22 2.190
FLEX POWER SPX.4866C.540.TP - 486dx2 66MHz RAM 4M
C.256K HO 540M FO 1.44M DOS 6.22 1.860
SPX MULTIMEDIA MM.100 - 486dx2 100MHz RAM8M HD540M
FD1 44M WIND.95 2 sk.audio casse CD-ROM 2.630
SPX MULTIMEDIA MM.66 - 486dx2 66MHz RAM8M HD540M
FD1 44M WIND.95 2 sk.audio casse CD-ROM 2.490
FLEX MASTER XM.58100.540.P - Pentium 100MHz RAM 8M
C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 3.550
FLEX MASTER XM.58133.540 P - Pentium 133MHz RAM 8M
C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 4 450
FLEX MASTER XM.5875.540.P - Pentium 75MHz RAM 8M
C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 2.950
FLEX POWER PENT.SPX.58 75.540.TP - Pentium 75MHz RAM 8M
C.256K HD 540M FD 1.44M WIND.95 2.850
FLEX POWER PENT SPX 58 90 540 TP - Pentium 90MHz RAM 8M
C.256K HD 540M FD 1 44M WIND 95 3.180
FLEX POWER PENT.SPX.58100.540.TP - Pentium 100MHz RAM 8M
C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 3.450
FLEX POWER PENT.SPX.58120.540 TP - Pentium 120MHz RAM 8M
C.256K HO 540M FD 1 44M WIND.95 3.990
FLEX POWER PENT.SPX.58133.540.TP - Pentium 133MHz RAM 8M
C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 4.350
SPX MULTIMEDIA MM.P75 - Pentium 75MHz RAM8M HD540M
FD1 44M WIND.95 2 sk.audio casse CD-ROM 3.550
FLEX BOOK STATUS.48100D 340 - n.book 486dx4 100MHz RAM 4M
FD 1.44M HD 340M VGA LCD 10.4" DSTN 4.290
FLEX BOOK STATUS.48100T.540 - n.book 486dx4 100MHz RAM 8M
FD 1 44M HD 500M VGA LCD 9.5" TFT 5.900
FLEX BOOK STATUS.4866C.340 - n.book 486dx2 66MHz RAM 4M
FD 1 44M HD 340M VGA LCD 9.5" TSTN/CCFT 2.670
FLEX BOOK STATUS.4866CD 340 - n.book 486dx2 66MHz RAM 4M
FD 1 44M HD 340M VGA LCD 10 4" DSTN 3.900
MCX.1435 - monitor 14" colori risoluzione 1024X768,
30-38kHz, pitch 0.39mm 450
MCX.1764.D - monitor 17" colori risoluzione 1280x1024,
30-60kHz, pitch 0.28mm 1.450
MCX.2082.D - mon. 20" colori ris. 1600x1280
24-82 0./47-104kHz v. pitch 0.28mm 2.990
SIEMENS NIXDORF
Siemens Nixdort Inlormatica S.p.A. - Centro Direz Lombardo, Via Roma, 108
20060 Cassina de'Pecchi (MI) - Tel 02^5121402
PCD 4H/PCI - d top 486dx2 66MHz ISA PCI RAM 8M FD I 44M HD 270M 3.000
PCD 4H/VL - d.top 486dx2 66MHz ISA VESA RAM 8M FD 1 44M
HD 270M 3.150
PCD 4L/VL - d top 486SX 33MHz ISA VESA RAM 4M FD 1 44M HD 270M 2 080
SCENIC 4H - 486SX2 50MHz ISA (AT) RAM 4M FD 1 44M HD 270M 1.850
SCENIC 4H PCI - 486dx2 50MHz ISA (AT) PCI RAM 4M FD 1 44M
HD 270M 2.050
SCENIC 4L - 486SX 25MHz ISA (AT) RAM 4M FD 1 44M HD 270M 1.500
SCENIC 4T PCI - 486dx2 66MHz ISA PCI RAM 8M FD 1 44M HD 420M 2.700
PCD 5H - d.top Pentium 75MHz ISA PCI RAM 8M FD 1 44M HD 540M 3.750
PCD 5L - d.top Pentium 75MHz ISA PCI RAM 8M FD 1 44M HD 270M 3 350
PCD 5T/PCI - tower Pentium 75MHz EISA PCI RAM I6M FD 1.44M
HD 540M 5.600
PCD 5TG - tower Pentium 75MHz ISA PCI RAM 16M FD 1.44M HD
540M 5.850
376
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
GUIDA COMPUTER
PCE 5S • lower Penlium 100MHz EISA VESA RAM 16M FD 1 44M HO
1000M 14.150
SCENIC 5H PCI+AUOIO - Penlium 75MHz ISA (AT) PCI RAM 8M FD
1 44M HD 540M CD-ROM 3.600
SCENIC 5T PCI - Penlium 60MHz ISA PCI RAM 8M FD 1.44M HD 420M 3.500
SCENIC 5T PCI+AUDIO - Pentium 75MHz ISA PCI RAM 8M FD 1.44M
HD 540M CD-ROM 3.800
PCD 4ND - n.book 486SX 33MHz RAM 4M FD 1 44M est HD 200M
LCD 9.5" 4.200
PCD 4NL • n book 486SX 33MHz RAM 4M FD 1 44M est HD 260M
LCD 9.5" 3.600
PCD 4NL COLORE - n.book 486SX 33MHz RAM 4M FD 1.44M est.
HO 260M LCD 9.5" COI. 4.850
SCENIC 4NC COLORE - n.book 486SX 33MHz ISA (AT) RAM 4M FD
1.44M HD 120M LCD 9.5" col. 3.790
SILICON VALLEY COMPUTER
Com.lnt. S.a.s. - Vìa Ampere, 1/1 - 42100 Reggio Emilia
Tel. 0522/513240
386SX/40 - 386sx 40MHz RAM 2M FD 1 44M HD 270M 14“ col. 0.28 1.980
486DX2/50 - 486dx2 50MHz RAM 4M FD 1 44M HD 270M 14" col. 0.28 2.350
486DX2/66 4 - 486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M HD 540M 14" col. 0.28 3.180
486DX2/66 8 - 486dx2 66MHz RAM 8M FD 1.44M HD 540M 14“ col. 0.28 2.560
486DX4/100 - 486dx4 100MHz PCI RAM 8M FD 1 44M HD 520M 14"
col. 0.28 3.160
PENTIUM 90 - 90MHz RAM 8M FD 1,44M HD 540M 14" PCI col. 0.28 4.060
PENTIUM 100 - 100MHz RAM 8M FD 1.44M HD 540M 14" PCI col. 0.28 4.460
PENTIUM 120 - 120MHz RAM 8M FD 1.44M HD 540M 14" PCI col. 0.28 5.110
SPEA VIDEOSEVEN
Ziegler Inlormalics ■ Via Filadelfia, 232/12- 10137 Torino
Tel. 011/355009
SPEA-SHOWTIME PLUS - scheda multimediale 1.100
V7-MEDIAFX-scheda audio 400
V7-MERCURY P-64 2MB - scheda graf. S3 934 Vison 2M DRAM
1280x1024 VESA e PCI 850
V7-MIRAGE P-32 1MB - scheda graf. S3 TRI032 1M DRAM 1280x1024
VESA e PCI 300
V7-MIRAGE P-64 2MB - scheda graf. S3 834 Vison 2M DRAM 1280x1024
VESA e PCI 600
V7-ST0RM PRO - scheda grat. Weitek 9100+VideoPower 9130 4M
VRAM PCI 2.200
V7-VEGA PRO - scheda grat A. Logic 1M DRAM 1280x1024 VESA e PCI 250
STAKAR
Microsys Electronics - Via Piermarini s.n.c. - S Andrea delle Fratte (PG)
Tel. 075/5270448
386SX A - 386sx 33MHz RAM 1M FD 1 44M HD 420M VGA OS/2 WARP 790
486DX2 80A 635 - 486dx2 80MHz RAM 4M FD 1 44M
HD 635M acc. S VGA OS/2 WARP 1.319
486DX4 751635 - 486dx4 75MHz RAM 4M FD 1 44M
HD 635M acc. S.VGA OS/2 WARP 1.342
4860X4 100A 635 - 486dx4 100MHz RAM 4M FD 1 44M
HD 635M acc. S.VGA OS/2 WARP 1.376
486DX4 120A 635 - 486dx4 120MHz RAM 4M FD 1.44M
HD 635M acc. S.VGA OS/2 WARP 1.459
486SX 40U - 486SX 40MHz RAM 4M FD 1.44M
HD420M VGA OS/2 WARP 1.088
PEN 751 420 - Pentium 75MHz RAM 8M FD 1.44M
HD 420M acc. S VGA OS/2 WARP 1.930
PEN 751 635 - Pentium 75MHz RAM 8M FD 1 44M
HO 635M acc. SVGA OS/2 WARP 2.021
PEN 901 420 - Pentium 90MHz RAM 8M FD 1 44M
HD 420M acc.SVGA OS/2 WARP 2.116
PEN 901 635 - Pentium 90MHz RAM 8M FD 1 44M
HD 635M acc.SVGA OS/2 WARP 2.208
PEN 1001 420 - Pent. 100MHz RAM 8M FD 1.44M
HD 420M acc. S.VGA OS/2 WARP 2.228
PEN 1001 635 - Pent. 100MHz RAM 8M FD 1.44M
HO 635M acc. SVGA OS/2 WARP 2.319
PEN 1201420 - Pent. 120MHz RAM 8M FD 1.44M
HD 420M acc. SVGA OS/2 WARP 2.352
PEN 1201 635 - Pent. 120MHz RAM 8M FD 1.44M
HD 635M acc. SVGA OS/2 WARP 2.444
PEN 1331420 - Pent. 133MHz RAM 8M FD 1.44M
HD 420M acc. SVGA OS/2 WARP 2.718
PEN 1331635 - Pent. 133MHz RAM 8M FD 1.44M
HD635M acc. SVGA OS/2 WARP 2.809
PEN TWIN 901 - Pentium 90+90MHZ RAM 8M FD 1.44M
HD 420M acc. SVGA (senza sott.) 3.207
PEN TWIN 1201 - Pentium 120+120MHZ RAM 8M FD 1.44M
HD 420M acc. SVGA (senza sott.) 3.680
PEN TWIN 1331 - Pentium 133+133MHZ RAM 8M FD 1.44M
HD 420M acc. SVGA (senza Soft.) 4.441
NB 486DX4 751 420 - n.book 486dx4 75MHz RAM4M FD1.44M
HD240M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 2.702
NB 486DX4 1001 730 - n.b. 486dx4 100MHz RAM4M FD 1 44M
HD730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 3.002
NB PEN 751 420 - n.b. Pent. 75MHz RAM 8M FD 1.44M
HD 420M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 3.708
NB PEN 901 730 - n.b. Pent. 90MHz RAM 8M FD 1 44M
HD 730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND 4.150
NB PEN 1001 730 - n.b. Pent.lOOMHz RAM 8M FD 1.44M
HD 730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 4.261
NB PRO-LINE CD 75 420 - n b Pent. 75MHz RAM 4M FD 1 44M
HD 420M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 5.609
NB PRO-LINE CD 90 420 ■ n.b. Pent. 90MHz RAM 4M FD 1 44M
HD 420M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 5.795
NB PRO-LINE CD 100 730 - n.b. Pent.lOOMHz RAM 4M FD 1 44M
HD 730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 6.162
NB PRO-LINE CD 120 730 - n.b. Pent.120MHz RAM 4M FD 1.44M
HD 730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 6.288
NB PRO-LINE CO 133 730 - n.b. Pent.133MHz RAM 4M FD 1.44M
HD 730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND 6.652
MONITOR 14" NILR - colore ris. 1024x768 481
MONITOR 15" NILR-OSD - colore ris. 1280x1024 schermo piatto OSD 715
MONITOR 17" NILR-OSD-colore ris. 1280x1024 schermo piatto OSD 1 345
SYTEK
Data Pool S rl ■ Via Casal Morena. 19 - 00100 Roma - Tel 0&723I33I
PC SY JUNIOR 34OS - slim 386sx 40MHz RAM FD 1 44M mouse tastiera 608
PC SY GREEN 486DK CHIP-UP - desk RAM 8M Cache 128K FD 1.44M
mouse tastiera DOS6.X 1.010
PC SY GREEN 486MT CHIP-UP - tower RAM 8M Cache 128K FD 1.44M
mouse tastiera D0S6.X 999
PC SY JUNIOR SL CHIP-UP - sllm RAM FD 1 44M mouse tastiera 777
MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996
377
GUIDA COMPUTER
PC SY PENTAPRO OK CHIP-UP - desk RAM 8M Cache 256K FO 1 44M
mouse tastiera DOS6.X 1.543
PC SY PENTAPRO MT CHIP-UP - tower RAM 8M Cache 256K FD 1.44M
mouse tastiera DOS6.X 1.662
TEN TECHNOLOGIES
Cronodata S rl. - Via Diaz. 30 - 28010 Cavaglio DAgonga INO)
Tel 0322/806629
LT6 80386/40DX-A - 386dx 40MHz RAM 2M Cache 1K FDD 1 44M HD
170M VGA 1.180
LT6 80386/40SX-D - 386sx 40MHz RAM 2M FDD 1 44M HD 170M
VGA 1.110
LT6 80486/33DX-LB-I - 486dx 33MHz RAM 4M Cache 128K
FDD 1 44M
HO 260M VGA V.L.Bus 1.970
LT6 80486/40DX-LB-A - 486dx 40MHz RAM 4M Cache 128K
FDD 1 44M HD 260M VGA V.L.Bus 1.935
LT6 80486/66DX-LB-A - 486dx2 66MHz RAM 4M Cache 256K
FDD 1 44M HD 260M VGA V.L.Bus 2.250
TEXAS INSTRUMENTS
Texas Instruments Italia Portatile Computer Printer Div. - C.D.Colleom P Perseo
Via Paracelso. 12 - 20041 A. Brianza (MI) - Tel. 039/68421
EXTENSA 450 COLORE 10.4" OS - 486dx4 75MHz RAM 4M
FD 1.44 HD 340M rimovibile LCD 3.490
EXTENSA 450T COLORE 9.4" TFT - 486dx4 75MHz RAM 4M
FD 1.44 HD 340M rimovibile LCD 4.490
EXTENSA 550 COLORE 10.4” DS - Pentium 75MHz PCI RAM 8M
FD 1.44 HD 525M rimovibile LCD 5.490
EXTENSA 550CD COLORE 10.4" DS - Pentium 75MHz PCI RAM 8M
FD 1.44 HD 525M CD-ROM multimedia LCD 6.490
EXTENSA 550CDT COLORE 10.4" TFT - Pentium 75MHz PCI RAM 8M
FD 1 44 HD 525M CD-ROM multimedia LCD 7 490
T MATE 4000M 75 COL. 10.4" TFT - 486dx4 75MHz RAM 4M
FD 1.44 HD 525M SCSI multimedia LCD 5.290
T MATE 4000M 75 COLORE 8.4" TFT - 486dx4 75MHz RAM 4M
FD 1 44 HD 340M SCSI multimedia LCD 4.990
T MATE 4000M 75 COLORE 8.4" TFT - 486dx4 75MHz RAM 4M
FD 1.44 HD 455M SCSI multimedia LCD 5.090
T.MATE 4000M 100 COL 10 4" TFT - 486dx4 100MHz RAM 4M
FD 1.44 HD 525M SCSI multimedia LCD 5.990
T.MATE 4000M 100 COLORE 9.5" TFT - 486dx4 100MHz RAM 4M
FD 1 44 HD 525M SCSI multimedia LCD 5.790
T MATE 5000M COL. 10.4" TFT - Pentium 75MHz PCI RAM 8M
FD 1.44 HD 772M LCD 9490
T MATE 5000M COLORE 10.5" DS - Pentium 75MHz PCI RAM 8M
FD 1.44 HD500M LCD 6.990
T.MATE 5100M COLORE 10.4" TFT - Pentium 90MHz PCI RAM 8M
FD 1.44 HD 1Gb LCD 10.490
T.MATE 5200M COL. 10.4" SVGA TFT - Pentium 120MHz PCI RAM 8M
FD 1.44 HD 1Gb LCD 11.490
MICRO LASER WIN/4 - stampante laser 600x600dpi
4ppm M.Windows Printing System 899
MICRO LASER 600 - stampante laser 600x600dpi 5ppm RAM 2M
PostScript 23 font 1.990
MICRO LASER PRO 600 23 - stampante laser 600x600dpi 8ppm
RAM 6M PostScript 23 font 2.890
MICRO LASER PRO 600 65 - stampante laser 600x600dpi 8ppm
RAM 6M PostScript 65 font 3.290
MICRO LASER POWER PRO - stampante laser 600x600dpi 12ppm
RAM 6M PostScript 67 font 3.990
MICRO LASER PRO E - stampante laser 600x600dpi 12ppm
RAM 3M PostScript 23 font 3.490
UNIDATA
Umdata S.r.l. - Vìa San Damaso. 20 - 00165 Roma
Tel 06/39387318
DESK TOP PL466/540W - 486dx2 66MHz RAM 4M FD 1.44M HD 540M
S.VGA 2,130
POWER DESK PD475/540W - 486dx2 80MHz RAM 4M FD 1.44M HD
540M VGA PCI S3 2.750
POWER DESK P0499/540W - 486dx4 100MHz RAM 8M FD 1 44M
HD 1G IDE VGA PCI S3 3.950
POWER DESK PD560/750W - Pentium 60MHz RAM 8M FD 1.44M HD
1G IDE VGA PCI S3 4.090
POWER DESK PD590/1GW - Pentium 90MHz RAM 8M
FD 1 44M HD 1G IDE VGA PCI S3 4.840
TOWER MD5075/F - Pentium 75MHz RAM 8M FD 1.44M
VGA PCI S3 3.300
TOWER MD5100/F - Pentium 100MHz RAM 8M FD 1.44M
VGA PCI S3 4.100
TOWER MD5120/F - Pentium 120MHz RAM 8M FD 1.44M
VGA PCI S3 5.000
TOWER MD590M/F - Pent. 90MHz RAM 16M FD 1 44M
interi IDE VGA PCI S3 biprocess. 5.100
TOWER MDA166/GN ALPHA- 166MHz RAM 16M FD 1.44M VGA PCI
S3 ETHN PCI CD-ROM Win 3.5 workst. 8.100
NOTE BOOK NP466/330W - 486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M HD 330M
estraib. LCD 4.100
NOTE BOOK NP499D500W - 486dx4 100MHz RAM 4M FD 1.44M
HD 500M LCD col. matr. pass. 6.200
MONITOR MCVGA15H -15" colori S VGA 640x480-1024x768 microproc.
basse radiaz. 720
MONITOR MCVGA17 -17" colori S VGA 1080x1024 microproc.
basse radiaz. 1.900
MONITOR MCVGAH -14" colori S VGA 1024x768 basse radiazioni 590
HARD DISK IDE MH00540 - Interno 540M 520
HARD OISK IDE MHD1000 - interno 1G 1.000
HARD DISK SCSI MHS0700 - interno 700M 750
HARD DISK SCSI MHS1000 - interno 1G 1.450
HARD DISK SCSI MHS4000 - interno 2G 4.600
CD-ROM S - SCSI interno doppia velocità 550
MODULO MESA 1000 - modulo hard disk SCSI esterno con
alimentatore 1Gb 1.750
MODULO MESA 2000 - modulo hard disk SCSI esterno con
alimentatore 2Gb 3.100
MODULO MESA 4000 - modulo hard disk SCSI esterno con
alimentatore 4Gb 4.900
UNIWARE SISTEMI
Umware Sistemi S.r.l. - Via Matera. 3-00182 Roma
Tel. 06/7024544
PC WIN 486DLC/40 - 486dlc 40MHz RAM 4M FDD 1 44M HD 540M
SVGA 1M 1200
PC WIN 486DX2/66 VESA - 486dx2 66MHz RAM 4M FDD 1 44M HD
540M SVGA 1M 1.222
378
MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996
GUIDA COMPUTER
PC WIN 486DX4/100 PCI - 4860x4 100MHz RAM 4M FDD 1.44M HD
40M SVGA 1M 1.470
PC WIN PENTIUM/075 PCI - Pentium 75MHz RAM 8M FDD 1 44M HD
540M SVGA 1M 2.020
PC WIN PENTIUM/090 PCI - Pentium 90MHz RAM 8M FDD 1 44M HD
540M SVGA 1M 2.220
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